Il coronavirus Covid-19 ci farà soffrire ancora per anni, perché è un virus infido e perché troppo centralista e autoritario, quindi inefficace o addirittura controproducente, è stato il modo in cui nella maggior parte del pianeta è stata affrontata la pandemia.
Tuttavia dobbiamo cogliere alcuni segni di speranza. Ci fanno intravedere la luce in fondo al tunnel e, per la Repubblica italiana, la fine di questo iniquo stato di emergenza.
I picchi del virus in alcuni distretti ad alta densità di popolazione, di anziani in case di riposo, di inquinamento, come la Valseriana, ci avevano tutti terrorizzati.
Passata però la grande paura iniziale, è almeno dalla tarda primavera del 2020 che avremmo dovuto ascoltare alcuni pensieri divergenti, minoritari, ma fecondi, come quelli di uno studioso della scienza medica ufficiale, il prof. Giuseppe Remuzzi, che avevano già compreso che cure domiciliari precoci con anti-infiammatori, potevano drasticamente ridimensionare i pericoli della malattia, ovviamente affidandosi al lavoro prezioso dei medici di famiglia nella gestione dell'epidemia.
Anche persone meno famose e meno potenti nell'establishment sanitario, come il dott. Luigi Cavanna, avevano avuto riscontri positivi da questo approccio. Lo stesso deve essere riconosciuto anche ai medici che stanno partecipando all'iniziativa IppocrateOrg.
Solo in questi primi giorni di marzo 2021, finalmente, le suggestioni del prof. Remuzzi hanno raggiunto la stampa mainstream, superando le paranoie, i pregiudizi, il conformismo e l'autoritarismo su cui sinora si erano attestati gli alti papaveri del Ministero della sanità e degli istituti centralisti ad esso connessi.
Qualcuno, pochi giorni fa, il sito LibreIdee il 26 febbraio 2021, si è spinto a scrivere che lo stesso presidente Mario Draghi starebbe pensando di sostenere, finalmente, con protocolli, aiuti, copertura legale e finanziaria, nuove assunzioni, le cure domiciliari affidate ai medici di famiglia.
Un comitato per le cure domiciliari, assistito tra gli altri dal medico Andrea M. Giuseppe Giorgio Stramezzi, ha ottenuto il 2 marzo 2021 dal TAR del Lazio una ordinanza cautelare che sospende l'inutile e pericoloso protocollo ministeriale sulla 'vigilante attesa' e sull'impossibilità dei medici di somministrare altri farmaci, a parte antipiretici come il paracetamolo. La discussione di merito è stata fissata a luglio, ma non si andrà mai in udienza, perché nel frattempo dal prof. Giorgio Palù, nuovo presidente AIFA, definito da molti persona perbene e anticonformista, ci si attende il necessario cambio di rotta.
Con il rilancio delle cure domiciliari, con la valorizzazione dei medici di famiglia, insieme ai nuovi vaccini e ai nuovi farmaci anticorpali, potremmo finalmente pensare di aver scollinato.
Non senza orgoglio, ricordiamo che il nostro mondo autonomista e decentralista, quello di Autonomie e Ambiente, è sempre stato nettamente schierato dalla parte dei medici di famiglia, degli ambulatori rionali, delle cure precoci in scienza e coscienza, delle quarantene locali mirate contro i "lockdown" indiscrimati, dello "stare locali" non dello "stare a casa", della protezione mirata come suggerito dalla Great Barrington Declaration, contro la narrazione terroristica e, ancora di più, contro l'uso centralista e autoritario della paura e dell'inquietudine popolare.
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