Un discorso diverso in Toscana, per chi crede, in questa nostra madreterra, in questa fugace vita, in qualcosa di diverso
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domenica 26 novembre 2023

Il civismo chiede dieci minuti in più

 


Il compito dei consiglieri comunali eletti in liste civiche è quello di parlare sempre dieci minuti in più degli altri, per non dare nulla per scontato, per chiedere, rispondere, spiegare, capire e far capire ai cittadini cosa sta accadendo nella scena pubblica, facendoli sentire coinvolti e, magari, facendoli tornare a votare. Un lavoro durissimo, quindi, quello di cui ci ha parlato Pierluigi Piccini, fondatore e mentore del movimento civico "Per Siena", uno dei più importanti della Toscana, alla festa di "Un Cuore per Vecchiano", ieri sera sabato 25 novembre 2023.

In questi giorni tristi, nel ricordo degli ostaggi, delle vittime di tutte le guerre, dei perseguitati politici, degli esiliati, delle donne e dei bambini colpiti dalla violenza, la lista civica ambientalista autonomista "Un Cuore per Vecchiano" ha celebrato una serata familiare per festeggiare i propri cinque anni di attività, al ristorante "Mirovino" di Vecchiano, a cui hanno partecipato oltre 40 persone.

Gli ideali civici abbracciati dalla lista "Un Cuore per Vecchiano" sono quelli rappresentati nell'Allegoria del Buono Governo di Ambrogio Lorenzetti, il famoso affresco della prima metà del Trecento che si può vedere nel palazzo civico di Siena: giustizia e concordia, nella chiara coscienza che senza buona amministrazione dei beni comuni anche le più solide fortune private vanno incontro alla rovina.

I partiti verticali del nostro tempo ci vogliono ridotti a tifosi, con i loro slogan semplicistici e le loro sterili contrapposizioni fra leader soli al comando. Ai movimenti civici, ambientalisti, autonomisti dal basso tocca la formazione e la preparazione di una nuova generazione di leader locali per una politica meno cinica e più seria, che consenta a ogni persona di essere un cittadino libero, né servo, né padrone.


 


lunedì 24 aprile 2023

Appello a chi ha valori antichi che mantengono sempre giovani

 

Se avete un'anima antica e quindi siete spiritualmente giovanissimi, questo messaggio è per voi: buon 25 aprile, buona festa della Liberazione, con l'amara ma lungimirante parola del martire Piero Gobetti.

Auguriamo a tanti, che si sentono ancora giovani almeno dentro, di fare civismo, ambientalismo, riformismo, autonomismo, con la creatività personale, la chiarezza morale, l'autonomia politica di figure quali Giulio Bordon, Piero Calamandrei, Tristano Codignola, Maria De Unterrichter Jervolino, Andrea Finocchiaro Aprile, Emilio Lussu, Aldo Spallicci, Tiziano Tessitori. Non furono sempre dei vincenti, ma la Repubblica delle Autonomie esiste grazie a persone come loro. 

Il centralismo, sempre autoritario e intrinsecamente fascista, non è ancora morto, ma non fatevi ingannare dai profeti di sventura: stiamo già vivendo in quello che sarà ricordato come il secolo delle autonomie (come chi scrive ha osato raccontare nel romanzo "Cosmonauta Francesco").

Cogliamo ancora una volta l'occasione per ribadire il nostro appoggio a ogni forma di civismo ambientalista, localista, autonomo dai partiti dominanti. 

Sosteniamo con entusiasmo la candidatura di Fabio Pacciani a Siena, supportata da un civismo che si prepara, s'impegna e cresce da almeno vent'anni, quando nel 2004 iniziò la rivolta di Pierluigi Piccini. 

Sosteniamo la lista civica Fare Città di Campi Bisenzio, a sostegno del giovane candidato sindaco Andrea Tagliaferri, guidata da Daniele Matteini e Marco Monticelli, con cui condividiamo, oltre che un'amicizia ormai di vecchia data, la resistenza contro quei progetti assurdi di nuove piste aeroportuali e di tramvie con un tracciato sbagliato, colate di ferro e cemento che una classe dirigente fiorentina miope vorrebbe imporre alla Piana più inquinata della Toscana.

Come OraToscana non temiamo di schierarci, ma restiamo comunque ostili alla polarizzazione delle posizioni e allo scontro fra tifoserie. Nelle estremizzazioni e nella verticalizzazione della politica (ridotta a duelli mediatici fra leader nazionali), viene sacrificata la libera scelta da parte dei cittadini dei propri amministratori locali. 

In una contrapposizione imposta dall'alto, viene sacrificata soprattutto la qualità delle persone, che invece è necessaria non solo per vincere, ma per convincere e, il giorno dopo, cambiare veramente le cose. 

Per questo ci siamo esposti con un appello per la dignità e i poteri degli amministratori locali, e per una loro selezione dal basso con modalità nuove, che prevedano maggiore innovazione, maggiori autonomie e quindi maggiore diversità. Diversità che è, non dimentichiamolo, la fucina delle vere innovazioni. Per l'appello siamo debitori a tanti attivisti, ma in particolare al nostro gruppo Un Cuore per Vecchiano. Il documento ha avuto, con nostra grande sorpresa, un riscontro importante ben al di là della Toscana.

Ora, anche in vista delle elezioni europee del 2024, a cui parteciperemo insieme alla rete Autonomie e Ambiente, guidata dal Patto per l'Autonomia Friuli - Venezia Giulia, ci metteremo in cammino lungo i nostri Appennini, per approfondire il dialogo con i movimenti civici, ambientalisti, localisti non solo della Toscana ma anche dell'Umbria e delle Marche, della Tuscia e delle altre province laziali, di Roma e dei suoi municipi.

Tenendo a distanza ciarlatani, urlatori e profittatori, stiamo lottando per fare spazio a una nuova generazione di leader locali, che possano accompagnare le nostre comunità locali fuori dall'angoscia delle continue emergenze, verso la pace, la giustizia, la salvaguardia del creato, il ritorno della speranza.

Un'ultima cosa, davvero bella: il nostro impegno toscano ha trovato una nuova forza sorella in Romagna, il movimento Rumâgna Unida, che vi invitiamo a conoscere e con cui ci incontremo presto, in un desinare tosco-romagnolo.

Animo!

Da Prato, lunedì 24 aprile 2023

Mauro Vaiani, garante

PS:

Purtroppo, l'ultima cosa che dobbiamo aggiungere a questa lettera è triste. Abbiamo appreso della scomparsa di Sergio Salvi.

Qui il ricordo della famiglia di Autonomie e Ambiente.

Qui un mio ricordo personale.

M.V.


Canale Telegram: https://t.me/OraToscana

 

mercoledì 22 febbraio 2023

Pisa è l'unico aeroporto strategico della Toscana


 

Nessuno può prevedere i cambiamenti che dovranno investire anche il trasporto aereo, che di certo non potrà a lungo andare avanti così, con gli attuali aeromezzi e carburanti. Nel frattempo, se vogliamo essere riformisti seri, aperti alla transizione verso una società diversa, ma con gradualità ed equità, noi Toscani dobbiamo tenerci stretto l'aeroporto intercontinentale di Pisa, il "Galileo Galilei". Lì devono essere concentrate le risorse, che sono comunque scarse. 

Su questo occorre essere uniti, anche per rintuzzare la testardaggine, l'ottusità, l'avidità di certe elite fiorentine che tengono in vita, da decenni, il progetto di un nuovo aeroporto a Peretola, cioè nella Piana tra Firenze, Campi, Sesto, Prato. Un sogno su cui si sono impuntati loro, un incubo per tutti gli abitanti della pianura più cementificata e più inquinata della Toscana. 

La follia degli aspiranti costruttori di un nuovo aeroporto alle porte di Firenze è ancora più preoccupante, perché inquina e controlla non solo il PD di Giani e Nardella, ma anche gran parte delle opposizioni di centrodestra. Per questo occorre un supplemento d'anima e di impegno, da parte del nostro mondo civico, ambientalista, autonomista. Non possiamo affidarci né al PD, né ai renziani, né a Forza Italia, né alla Lega, né a Fratelli d'Italia. Tutti questi partiti sono, nei loro organi centrali di Firenze, Roma e Milano, subalterni alla follia di voler aprire cantieri e spendere soldi a Peretola, invece che a Pisa. Restiamo vigili, dunque e cerchiamo di incoraggiare eventuali prese di coscienza e svolte di buon senso che non mancheranno in periferia, specie nella platea degli amministratori locali più competenti e responsabili e non colpiti dalle manie di grandezza di Giani, Nardella, Renzi e altri fiorentini.

Prendiamo esempio dalla lista civica, ambientalista, autonomista "Un Cuore per Vecchiano", che ha presentato nel proprio consiglio comunale un documento esemplare, offrendolo a tutti, alla maggioranza di centrosinistra di "Insieme per Vecchiano", e alla componente di destra. Su questi grandi temi, o si guarda lontano, pensando insieme al bene comune e alle generazioni future, o si va a sbattere, ciascuno per conto suo.

La pubblichiamo integralmente, perché possa essere copiata e presentata in ogni altro consiglio comunale e anche nel consiglio regionale.

L'immagine a corredo di questo post riproduce la mappa dell'aeroporto di Pisa, evidenziando il grande spazio che esso ha disposizione e l'anello ferroviario che lo circonda interamente, rendendo l'infrastruttura raggiungibile in modo sostenibile, nel futuro prossimo, da tutta la Toscana e oltre.

 

Per restare collegati con la rete di civismo ambientalismo autonomismo OraToscana: https://t.me/OraToscana

 

 

Il testo della mozione sul futuro prossimo degli aeroporti toscani presentata da "Un Cuore per Vecchiano":

 

 
Gruppo consiliare
Lista civica ambientalista autonomista
UN CUORE PER VECCHIANO
uncuorepervecchiano@gmail.com


Proposta di mozione sul sistema aeroportuale della Toscana
(Art. 16 del Regolamento del Consiglio comunale di Vecchiano)

Vecchiano, 19 febbraio 2023
 
Il Consiglio comunale di Vecchiano
 
1) ricordato, con viva preoccupazione, che la proposta ENAC di Piano nazionale degli aeroporti (PNA) rimasta in consultazione pubblica fino al novembre 2022, prevede per la Toscana, Firenze e non Pisa come “scalo strategico” (pag. 72 del documento ancora visibile in rete all’indirizzo https://www.mit.gov.it/nfsmitgov/files/media/notizia/2022-10/Piano%20Nazionale%20degli%20Aeroporti.pdf );
2) preso atto che è in corso un accentramento delle risorse e delle competenze, motivato politicamente e amministrativamente dalla stringente tempistica dell’utilizzo dei fondi PNRR;
3) ricordato che, come riconosciuto dallo stesso PNA, il sistema aeroportuale toscano deve valorizzare la spiccata diversificazione e specializzazione dei suoi aeroporti così come essa è già nelle cose: A) Pisa è l’aeroporto internazionale della Toscana, largamente raggiungibile e meglio fruibile in tutti i periodi dell’anno; B) Firenze è un aeroporto d’affari e di collegamenti di medio e corto raggio con l’Europa;
4) ricordato che le potenzialità dell’aeroporto internazionale Galileo Galilei di Pisa sono solo parzialmente limitate dalla compresenza di una base operativa di aeronautica militare, le cui attività però sarebbero realisticamente dirottabili su altre aerostazioni militari;
5) ricordato inoltre che l’aeroporto di Pisa è INTERAMENTE CIRCONDATO  (si veda la figura sopra, ndr) da un anello ferroviario che, se adeguatamente valorizzato, potrebbe renderlo uno dei più accessibili e ambientalmente sostenibili d’Europa;
6) ricordato che, al contrario, l’aeroporto Amerigo Vespucci di Peretola, alle porte di Firenze, presenta criticità enormi:
a) insiste sulla Piana di Firenze-Prato-Pistoia, cioè sul territorio più cementificato, inquinato, sovrappopolato della Toscana;
b) la sua operatività viene resa possibile solo attraverso la perpetuazione di un regime transitorio, considerando che l’aeroporto non si è mai adeguato alle note prescrizioni del Decreto di VIA 0676/2003 (una discussione giuridico-amministrativo-tecnica che dura da vent’anni);
c) che i diversi progetti di seconda pista di Peretola, che si sono succeduti nei decenni al fine di impedire la chiusura o il forte ridimensionamento dell’aeroporto di Firenze, sono  stati tutti ritenuti impossibili non solo dalle principali realtà dell’ambientalismo, ma dai principali studiosi dell’attuale rete autostradale e ferroviaria della Piana e dalla maggioranza delle amministrazioni dei Comuni della Piana, oltre a essere stati respinti in ogni sede giudiziaria;
7) ricordato che il futuro del trasporto aereo, non solo in Toscana, sarà soggetto a cambiamenti profondi, per diventare più sostenibile socialmente ed ambientalmente (aerei più piccoli e più lenti, biocarburanti, motori a idrogeno), per cui non sono auspicabili investimenti faraonici che stravolgano la situazione esistente;
8) tenuto conto delle contrarietà ripetutamente espresse dalle amministrazioni comunali del nostro territorio (di ogni orientamento politico) a ogni forma di diminuzione di Pisa a favore di Peretola;

il Consiglio comunale

9) critica la mancata definizione di Pisa come aeroporto strategico e baricentrico per la Toscana nel PNA e ne pretende la revisione;
10) chiede alla Provincia di Pisa e alla Regione Toscana di attivarsi presso il Governo perché siano chiarite proporzioni e destinazioni dei fondi PNRR e di altri fondi pubblici rispetto al sistema aeroportuale toscano;
11) ribadisce la propria contrarietà a ogni progetto di seconda pista di Peretola, che – quando anche arrivasse a progettazione esecutiva – andrebbe a discapito delle acque, della terra, delle altre infrastrutture, della qualità dell’aria, della rumorosità, della vivibilità della Piana e della salute di quasi un milione e mezzo di nostri corregionali;
12) chiede che le risorse disponibili siano concentrate sulla valorizzazione dei collegamenti ferroviari, da tutta la Toscana, da e verso l’aeroporto di Pisa;
13) incarica il Sindaco di trasmettere il presente documento a tutti gli altri sindaci della Toscana, attraverso ANCI Toscana, in particolare al sindaco metropolitano di Firenze, oltre che al presidente del Consiglio regionale della Toscana, perché ne diano comunicazione ai propri consigli:
14) invita tutto il mondo politico toscano a porre fine a discussioni capziose su opere impossibili e pregiudizievoli per le generazioni future, che sono ormai durate anche troppi decenni.

Presentata dal consigliere e capogruppo di Un Cuore per Vecchiano, dott. Vincenzo Carnì (sulla mozione il gruppo civico autonomista riformista sta cercando una posizione unitaria assieme al sindaco Massimiliano Angori e le altre componenti del consiglio. ndr)
 
* * *

venerdì 30 dicembre 2022

Tener desta la speranza anche nel 2023

Grazie all'attivismo e al candore degli amici di Vecchiano, cuore pulsante del nostro civismo ambientalista e autonomista per la Toscana, abbiamo un messaggio di auguri per un sereno 2023: è il nostro tempo, è il momento di essere, insieme, una grande rete di amicizia e di impegno per la nostra terra, per la salute, per le autonomie personali, sociali, territoriali. Siamo speranza ora, ora qui in Toscana, anzi in ciascun paesino e vicinato della Toscana. Lo diciamo soprattutto ai giovani: facciamo la nostra parte quartiere per quartiere, borgata per borgata, perché questo è l'unico modo per fare il bene della Toscana, della Repubblica, dell'Europa, della pace e della vita in tutto il pianeta. Auguri!

Qui alcuni link per scambiarsi saluti, auguri, proposte e annunci di impegno personale:

https://t.me/OraToscana - la rete civica ambientalista autonomista della Toscana

https://t.me/Forum2043 - il luogo di studio aperto presso Autonomie e Ambiente, contro il centralismo, per proiettare nel futuro gli ideali di Chivasso e la promessa di una Repubblica delle autonomie personali, sociali, territoriali

Un Cuore per Vecchiano - la pagina Facebook

 

 



 



sabato 28 maggio 2022

Cinque SI' dal Cuore di Vecchiano

 

 
 

Diffondiamo il testo integrale di un messaggio a favore di CINQUE SI' AI REFERENDUM SULLA GIUSTIZIA del prossimo 12 giugno 2022, pubblicato da una delle voci più autorevoli del civismo ambientalista e autonomista toscano, quella di Un Cuore per Vecchiano, lista civica ambientalista, autonomista di Vecchiano, rappresentata in consiglio comunale dal dott. Vincenzo Carnì.

Vecchiano, 27 maggio 2022 

I diritti che non esercitiamo vanno perduti:

appello al voto e a votare

cinque SI’

Domenica 12 giugno 2022, i cittadini di tutta la Repubblica italiana sono chiamati al voto su cinque referendum popolari abrogativi in materia di giustizia. Il nostro gruppo civico ambientalista autonomista, UN CUORE PER VECCHIANO, ha deciso di diffondere, pur nel rispetto del nostro pluralismo interno e della libertà di coscienza e di voto di tutti, un appello al voto e a votare cinque volte SI’.

E' assolutamente comprensibile che, in questi anni orribili di crisi e di guerra, molti siano poco informati, poco motivati, poco convinti, ma noi lanciamo un allarme elementare: guai all'indifferenza di chi se ne sta chiuso in casa, pensando che tutto ciò che avviene fuori dalla porta sia poco importante o non lo riguardi.

Sicuramente andranno al voto in massa tutti coloro che sono stati vittime della GIUSTIZIA INGIUSTA, ma noi chiediamo a tutti i concittadini e compaesani di andare a votare non contro i magistrati o contro partiti e sindacati che sono complici del disastro del sistema giudiziario italiano, MA PERCHE’ DOBBIAMO FAR CAPIRE AL PARLAMENTO CHE LE COSE DEVONO CAMBIARE, PER DIFENDERE LA REPUBBLICA E LA COSTITUZIONE, PER TENER DESTA LA SPERANZA, PER IL BENE DELLE GENERAZIONI FUTURE.

 

Una guida ai cinque referendum

 

Referendum n. 1 SCHEDA ROSSA:

Si chiede l'ABROGAZIONE della LEGGE SEVERINO. La decadenza automatica di sindaci e amministratori locali condannati, anche solo in primo grado, ha creato vuoti di potere e la sospensione temporanea dai pubblici uffici di innocenti poi reintegrati al loro posto. La vittoria del Sì restituirebbe ai giudici la responsabilità di decidere se applicare o meno l’interdizione dai pubblici uffici.


Referendum n. 2 SCHEDA ARANCIONE:
Si chiedono LIMITI ALL’ABUSO DELLA CUSTODIA CAUTELARE. Ogni anno migliaia di innocenti vengono privati della libertà senza che abbiano commesso alcun reato e prima di una sentenza anche non definitiva. Resterebbero ovviamente possibili misure cautelare per prevenire la fuga, l'inquinamento delle prove, il pericolo concreto e attuale pericolo che si commettano altri delitti con uso di armi o di altri mezzi di violenza.

Referendum n. 3 SCHEDA GIALLA:
Si chiede la SEPARAZIONE FUNZIONE DEI MAGISTRATI. Ci sono magistrati che lavorano anni per costruire castelli accusatori in qualità di pubblici ministeri (accusatori) e poi, senza alcun controllo o filtro, chiedono di diventare giudici. Se sono stati avventati come accusatori, che credibilità possono avere come giudici terzi e imparziali?

Referendum n. 4 SCHEDA GRIGIA:
Partecipazione dei membri laici alle deliberazioni dei consigli giudiziari. Si chiede che alla VALUTAZIONE DEI MAGISTRATI, istruita attraverso i consigli giudiziari locali, possano esprimersi anche i membri laici, cioè i rappresentanti delle università e degli avvocati.

Referendum n. 5 SCHEDA VERDE:
Si chiede una modifica minima delle regole di ELEZIONE DEL CSM. Con il voto Sì, si aumentano le possibilità di concorrere anche per magistrati indipendenti fuori dal sistema "Palamara" e dalle correnti.

Grazie al blog Diverso Toscana di Mauro Vaiani (garante regionale di OraToscana e segretario della rete italiana Autonomie e Ambiente) per gli spunti.

Per coloro che intendono approfondire, consigliamo il sito dei promotori:

https://www.referendumgiustiziagiusta.it/

 

sabato 9 aprile 2022

Orsini un politico dalla parte della sua gente

 


Si è tenuta ieri, venerdì 8 aprile 2022, alle 18, nella sala consiliare Sandro Pertini, a Vecchiano, la commemorazione del centenario della nascita di Gioiello Orsini. Le orazioni civili sono state tenute da Mauro Vaiani (studioso e attivista del civismo autonomista toscano, su suggerimento della famiglia Orsini) e da Giancarlo Lunardi (sindaco emerito di Vecchiano). Come è stato detto, è stato un evento dedicato non solo a una bella figura ma a tutto un microcosmo, che ha una importantissima e cruciale microstoria.

Riportiamo qui l'intervento integrale di Mauro Vaiani, annotato con alcune delle cose importanti che sono state dette dagli altri intervenuti, in particolare da Giancarlo Lunardi; dal consigliere capogruppo di Un Cuore per Vecchiano Vincenzo Carnì; dal consigliere comunale civico di Vecchiano Mario De Luca, maresciallo dei carabinieri in pensione, che ha conosciuto personalmente Gioiello Orsini; dal consigliere comunale emerito di Vecchiano Franco Cola, che è stato assessore del sindaco Orsini nella seconda metà degli anni Sessanta; da Ione Orsini, figlia di Gioiello Orsini; dal sindaco di Vecchiano Massimiliano Angori, che ha voluto questa commemorazione, interagendo con la famiglia Orsini, gli antichi amici dello storico sindaco, la lista civica Un Cuore per Vecchiano, che aveva originariamente preso l'iniziativa di questa commemorazione.

L'incontro è stato moderato dalla giornalista de Il Tirreno, Roberta Galli.

Da sinistra verso destra: Ricciardo Cola, Gioiello Orsini, Silvano Raffaelli, tre sindaci di Vecchiano insieme, ripresi durante una cerimonia voluta dal sindaco in carica, Orsini, per commemorare i suoi predecessori, fra i quali appunto Cola e Raffaelli.


L'invito dell'Amministrazione comunale di Vecchiano


L'orazione civile di Mauro Vaiani:

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Comune di Vecchiano
 

Centenario di Gioiello Orsini (1922-2022)


(Intervento di Mauro Vaiani Ph.D.)

Vecchiano, 8 aprile 2022

 

Gentili cittadine e cittadini, cari familiari e antichi amici di Gioiello Orsini, caro sindaco emerito Giancarlo Lunardi, gentilissimi amministratori e autorità qui presenti, caro sindaco Massimiliano Angori,

sono onorato e anche molto emozionato di essere stato incaricato di pronunciare questa orazione civile, su decisione del sindaco e in risposta a un suggerimento pervenuto da alcuni familiari e amici di Gioiello Orsini.

Rivolgo un pensiero affettuoso all’onorevole Giacomo Maccheroni, che di Gioiello Orsini fu amico e compagno, che sarebbe stato presente, se la salute glielo avesse permesso.

Sono ormai quindici anni che frequento il Comune di Vecchiano e i suoi paesi, Avane, Filettole, Nodica e Migliarino, che conosco alcuni dei familiari del compianto Gioiello Orsini, che seguo con affetto, con rispetto, talvolta apportando un personale modestissimo contributo, la vita civica, ambientalista, autonomista di questa comunità.

Ci siamo conosciuti negli anni in cui ho lavorato all’Università di Pisa e a Pisa vivevo. E' stata una benedizione per me partecipare come attivista e come studioso alla vita di questa straordinaria comunità.

Tutto cominciò quando diventai amico e sodale politico della consigliera capogruppo dell’opposizione in Consiglio comunale, la sig.ra Ione Orsini, figlia di Gioiello, qui presente.

Ho conosciuto persone impegnate in tutto lo spettro della vivace e plurale realtà politica vecchianese, fra le quali il sindaco emerito Giancarlo Lunardi, il sindaco emerito Rodolfo Pardini, il sindaco in carica, recentemente confermato, Massimiliano Angori, che è anche, ricordiamolo, presidente della Provincia di Pisa e quindi due volte successore di Gioiello Orsini.

Il mio affetto e il mio legame con Vecchiano, e quindi il mio interesse per la storia civica e politica del Comune, è stato cementato nel fango dell’alluvione di Natale del 2009, un evento di quelli che non si possono dimenticare, che scuotono anche le convinzioni che credevi più ferme.

Se posso dirlo, fu uno di quegli eventi che ti fa capire quanto siamo piccoli e impotenti non solo di fronte alla forza della natura, cosa che in qualche modo - chi più chi meno - accettiamo, ma quanto siamo periferici e sguarniti, mentre le risorse e i poteri necessari per affrontare quella e altre emergenze sono ormai lontani dal Comune.

Una lontananza che, mi scuso con chi la riterrà una affermazione temeraria in quest’epoca di trionfante centralismo tecnocratico, ai tempi di Gioiello Orsini era minore e di gran lunga.

Gli anni volano, persone da ricordare e di cui tramandare il valore non mancano di certo. Non intendo persone diventate famose nei media italiani od europei. Intendo persone che sono state importanti per la loro comunità, per questi paesi, per questi attuali dodicimila residenti, per tutti coloro che frequentano Vecchiano per motivi di lavoro o anche solo di svago, come i tanti che si godono il mare nelle bellissime dune della Marina di Vecchiano.

Lo stesso Gioiello Orsini, come ben ricorderanno coloro che erano già adulti quando fu sindaco, si impegnò per ricordare i sindaci che lo avevano preceduto e, come forse qualcuno avrà visto, grazie alla famiglia abbiamo ritrovato una bella foto che lo ritrae insieme a Ricciardo Cola e a Silvano Raffaelli, suoi stimati predecessori.

Fra tante persone che hanno benemeritato la memoria del Comune, il centenario di Gioiello Orsini è provvidenzialmente caduto in un momento in cui avevamo davvero bisogno di lui e di riflettere sui suoi anni.

Erano anni di speranza. Anni in cui la politica riusciva ad aiutare concretamente le persone a realizzare le proprie speranze, o almeno non le ostacolava, come accade troppo spesso oggi.

L’emergenza pandemica e lo scoppio della guerra in Ucraina, nel cuore dell’Europa, ci hanno dato un colpo durissimo, ma guardiamo in faccia la realtà: da diversi anni – non dimentichiamo lo Yemen, il Tigré, la Libia, l’Artzakh, il Kashmir – il mondo stava scivolando pericolosamente verso il riarmo, ricerche troppo disinvolte su nuove armi biologiche, bombardamenti con armi sempre più distruttive, aumento del numero dei colpi di stato e delle persecuzioni politiche, distruzioni ambientali, prepotenze economiche e sociali contro gli umili e le minoranze.

Per questo siamo grati al Comune di questa commemorazione di Gioiello Orsini e dei suoi anni: avevamo bisogno di prenderci tutti insieme una boccata d’aria fresca.

Insisto sul “tutti insieme”, sul “noi”, sull’essersi riuniti come popolo democratico, come comunità locale, come una cittadinanza attiva, come una grande famiglia, attorno alla memoria di una persona che credeva in valori che erano e sono importanti per tutti, non solo per lui o la sua parte.

Il mio intervento sarà diviso in tre parti:

1. Il giovane antifascista di forti radici anarchiche e socialiste   
2. Orsini amministratore locale appassionato   
3. Un socialista sempre dalla parte della sua gente   
 

1. Il giovane antifascista di forti radici anarchiche e socialiste

Gioiello Orsini nacque il 16 marzo 1922, un secolo fa, in una famiglia modestissima di operai, migranti e braccianti.

Mentre lui è ancora in fasce, il 28 ottobre di quell’anno, i fascisti marciano su Roma e il 30 ottobre il re fellone, Vittorio Emanuele III, chiama a guidare il governo Benito Mussolini, consentendogli di instaurare il suo regime ventennale.

Poca scuola, per Gioiello, e parecchia terra. La vita era molto dura.

Il ragazzo cresce nel clima plumbeo del conformismo dell'Italia fascista, ma siamo a Vecchiano, una piccola comunità rurale in cui circolano idee anarchiche, socialiste, comuniste, repubblicane, cristiano-sociali. E’ da subito ribelle. Preferisce andare a fare lunghe camminate in monte, piuttosto che andare al sabato fascista.

Alle soglie della maggiore età, non fa a tempo a trovare un posto da operaio che subito parte per il militare e quindi per la guerra.

L’8 settembre 1943, il ventunenne Gioiello viene fatto prigioniero ad Atene e finisce ad Auschwitz.

Quando arriva l’Armata Rossa, il suo destino sarebbe stato quello di essere internato, ma con l’aiuto di una famiglia polacca – con cui resterà in contatto anche nel dopoguerra, inviandole concreti segni di riconoscenza – riesce a scappare e a tornare a casa a piedi, il 29 settembre del 1945.

Fisicamente ne esce provato e a lungo malato, ma non volle mai chiedere l’invalidità di guerra. “Troppi hanno sofferto più di me” sosteneva, se ne sarebbe vergognato.

E’ dopo questo avventuroso ritorno che Gioiello Orsini abbraccia la causa del PSI e ne diventa presto un promettente esponente.

Nei cassetti dei ricordi della famiglia, abbiamo ritrovato le foto che testimoniano i suoi legami personali con figure gigantesche come Rodolfo Morandi, Sandro Pertini e Pietro Nenni.

Il Partito Socialista non ha però, né a Vecchiano né in provincia di Pisa né in Toscana, una organizzazione di operai e contadini trasformati in “rivoluzionari” di professione, come invece l’aveva costruita il Partito Comunista.

Orsini si arrangia. Occasionalmente fa il venditore di lamette.

Per consentirgli di dedicarsi all’attività politica con un minimo di sicurezza sociale, maturando anche una pensione, Orsini viene registrato come promotore del giornale di partito, l’Avanti. Per inciso, ricordiamolo, quando Orsini poi fece il sindaco di Vecchiano, lo fece senza compenso.

La famiglia, in realtà, condurrà una esistenza dignitosa solo grazie alle attività di lavanderia portate avanti dalla moglie di Gioiello, Paradisa.

Questo giovane antifascista aveva interiorizzato antichi valori anarchici e socialisti che fanno onore alla storia civile di Vecchiano, ma che non gli resero mai la vita facile.

Lui, in particolare con le sue lotte per il miglioramento delle condizioni dei mezzadri, si fece conoscere, finì anche un paio d’anni nel Senese in missione per conto del partito, si fece voler bene da tanti, ma non certo da tutti. Non certo dai grandi proprietari di allora.

Gioello Orsini al fianco di Sandro Pertini
in un leggendario comizio dell'inizio degli anni Cinquanta 

 

 

2. Orsini amministratore locale appassionato

Come tutti sapete, Gioiello Orsini, diventa sindaco di Vecchiano nel 1960 e lo resta per dieci anni, fino al 1970, la prima legislatura con una amministrazione socialcomunista, la seconda con una amministrazione di centrosinistra.

Di tante cose buone rese possibili da lui e dai suoi assessori, oltre che dal clima politico e dall’effervescenza economica e sociale della Repubblica negli anni Sessanta, ne parlerà certo meglio di me il sindaco emerito Giancarlo Lunardi.

Il clima politico che porta alla nascita del centrosinistra storico e quindi a una duratura collaborazione tra il Partito Socialista e la Democrazia Cristiana è sicuramente infuocato.

C’entrano eventi ben più grandi di noi, dalla Guerra fredda alle grandi trasformazioni sociali che investono non solo l’Italia ma tutta l’Europa degli anni Sessanta.

Ci tengo, tuttavia, da persona esterna ma non estranea alla vita di Vecchiano a dirvi che la voce, che ogni tanto si risente, secondo la quale l’amministratore Gioiello Orsini sarebbe stato, se avesse potuto, una sorta di “cementificatore selvaggio” è largamente esagerata!

Prima di tutto, è un errore culturale quello di giudicare gli atti e i fatti di cinquant’anni fa con gli occhi di oggi. Il fatto che sia un errore comune, non lo rende meno sbagliato.

Inoltre, consultando alcuni vecchi documenti del comune di Viareggio e del comune di Vecchiano, oltre che ascoltando alcune persone che sono state testimoni oculari di quegli anni, tra cui l’amico e consigliere comunale emerito di Vecchiano, Lino Mannini, scopriamo che Gioiello Orsini, e gli altri amministratori del suo tempo, non meritano di essere sminuiti alla luce della sensibilità che abbiamo oggi per la conservazione dei beni comuni ambientali.

Non si trova, negli atti del tempo, alcun serio cedimento a interessi edilizi speculativi, fossero quelli di grandi investitori del Nord o addirittura di ricchi miliardari stranieri, come addirittura gli Onassis.

Con decreto ministeriale n. 2766 del 1958, quindi prima che Orsini diventasse sindaco, viene approvato il piano regolatore generale intercomunale di Viareggio e Vecchiano. E’ un documento redatto a più mani da progettisti allora noti e influenti come Bellò, Cardini, Dati, Di Gagno, Moroni, Ramacciotti.

Quel piano era molto estremamente ambizioso. Conteneva anche l’idea di un centro nautico a Bocca di Serchio, ma occorre fare attenzione.

Erano già in vigore, sin dagli ultimi anni del fascismo, norme a protezione dell’ambiente; la necessità di proteggere le spiagge, le dune, le macchie, le pinete, le rive del lago, i canali, non era ignota agli amministratori del tempo;

Come scrisse Giancarlo Lunardi – in un articolo che ho ritrovato in rete, risalente al 2015 - un’idea di rispetto ambientale, di accesso popolare a una spiaggia intatta, di una limitazione dei progetti di edilizia turistico-residenziale, stava maturando già negli anni Cinquanta. E non solo, nel suo articolo Giancarlo Lunardi riconosce che lungo gli anni due eventi positivi sono riconducibili agli anni delle amministrazioni Orsini.

Mentre in Parlamento, dalla fine degli anni Cinquanta, arrancava e poi falliva un progetto di legge – d’iniziativa di alcuni importanti deputati del territorio, come l’on. Leonello Raffaelli - per dare al comune di Vecchiano la spiaggia, il primo passo concreto, scrive Giancarlo Lunardi, fu la costruzione della Via del Mare, avvenuta nel 1962, a seguito di un accordo tra l'Amministrazione comunale – guidata da Gioiello Orsini - e la famiglia Salviati, proprietaria dell'area dove insiste la strada di accesso all'arenile.

Non dimentichiamo che Orsini, dai tempi delle lotte contadine, non era il benvenuto a casa Salviati, una delle famiglie più antiche e più potenti della Toscana. I Salviati di oggi non sono quelli di allora, come è ovvio che sia.

Giancarlo Lunardi, nella sua commemorazione, ha giustamente ricordato un passaggio ancora precedente alla prima giunta Orsini: la vittoria dell'amministrazione di Ricciardo Cola per far chiudere il balipedio militare che insisteva nella zona della Marina di Vecchiano.  Giancarlo Lunardi ha ricordato la bella lettera del ministro Taviani (uno dei capi dei partigiani bianchi) con cui si informava il Comune di Vecchiano che un luogo segnato dal rumore delle armi tornava alla pace e al canto degli uccelli e del mare.

Sempre Lunardi spiega nel suo scritto che il percorso per rendere la Marina di Vecchiano un bene comune fu lento, tortuoso, difficile, “fino a quando, nel 1969, l'Amministrazione comunale vecchianese – ancora guidata da Gioiello Orsini - ottenne dal Ministero delle Finanze la concessione per 19 anni dell'Arenile, concessione rinnovata, in seguito, di volta in volta, fino al 1993. Tutto ciò fece sì che potesse iniziare il processo di tutela della Marina: furono infatti demolite le strutture abusive costruite dai privati nel corso degli anni '60”.

Giancarlo Lunardi ha a questo proposito ricordato la figura di un grande ministro socialista pisano, Giovanni Pieraccini, che aiutò Vecchiano a raggiungere questo risultato.

 

Il ministro Giovanni Pieraccini insieme al sindaco Gioiello Orsini
a una inaugurazione di un tronco dell'autostrada
alla metà degli anni Sessanta

 

E qui si ricorda un episodio importante di cui è ancora protagonista Gioiello Orsini. Protagonista positivo, oggi lo possiamo dire. Ci ritorneremo tra poco, sugli abusivi.

Intanto, tornando alla testimonianza di Lunardi, ricordiamo che, dopo gli anni di Orsini, il cammino per proteggere la Marina prosegue, poco a poco, grazie alla Regione, grazie all’istituzione del Parco, grazie a deputati come Bulleri, Maccheroni, Lucchesi, Labriola, Balestracci, Caprili, Alessandro Costa, ai senatori Taddei e Andreini, a Giovanni Brunale e Carlo Carli, all’impegno del sindaco Spinesi.

La svolta definitiva – scrive ancora Giancarlo – è quella della legge 579 del 31/12/1993, che consentì il trasferimento agli enti locali di beni immobili demaniali e patrimoniali dello Stato. Iniziò così l'iter amministrativo che ha condotto all'acquisizione definitiva di Marina di Vecchiano da parte del Comune, conclusa nel 1997.

Da allora l’impegno del comune continua, attraverso l’azione delle amministrazioni dello stesso Lunardi, di Pardini, ancora di Lunardi e infine oggi di Angori.

Non si devono giudicare gli anni Sessanta con gli occhi di oggi. Dobbiamo capire che c’era fame di lavoro e s’intravedeva un benessere – e anche uno svago estivo – per tanti, non per pochi.

Oggi, mezzo secolo dopo, vediamo che Viareggio e Vecchiano non hanno avuto lo sviluppo immaginato nel 1958, cosa di cui forse potremmo anche rallegrarci, sempre con il senno di poi. Tanto meno, però, hanno avuto uno sviluppo ordinato, ma non certo per responsabilità di Gioiello Orsini, considerati gli eventi, i rapporti di forza politici, le pulsioni economiche e sociali di allora e degli anni successivi.

Giancarlo Lunardi ha chiarito bene questo punto, durante l'evento, parlando delle vicende tumultuose dei successivi tentativi di pianificazione territoriale del comune di Vecchiano. L'ultimo piano in cui ha avuto un ruolo il sindaco Orsini, quello del 1969, fu bocciato dal ministro Lauricella (anche lui socialista come Orsini, peraltro), perché ormai era matura l'idea di una più integrale protezione della costa, anche su impulso di pionieri dell'ambientalismo come Antonio Cederna, uno dei fondatori di Italia Nostra.

Oggi, poiché gli anni della crescita edilizia a Vecchiano, a Viareggio e in tutta la Toscana sono ormai finiti, possiamo guardare al passato con maggiore equilibrio.

Un dato lo vorrei ricordare, prima di avviarmi alla conclusione, perché lo considero illuminante: negli anni in cui le amministrazioni di Vecchiano sono guidate da Gioiello Orsini, nonostante il suo impegno per le infrastrutture, per le scuole, per le strade, la zona industriale, per dare permessi a chi voleva costruirsi la prima casa, la popolazione residente nel comune passa da 9.067 (censimento 1961) a 9.124 (censimento 1971). Un incremento ridicolo, per quei tempi. 

Comparate questo dato con gli incrementi registrati nello stesso decennio a Viareggio (da 47.000 abitanti a 55.000) o con quello di San Giuliano Terme (da 22.000 abitanti a 24.000).

La conclusione che ne traggo io, personalmente e umilmente, è che delle due amministrazioni guidate da Gioiello Orsini si può pensare tutto ma non certo che siano state “cementificatrici”.

 

Sulla zona industriale Giancarlo Lunardi ha poi voluto esprimere nel suo intervento un giudizio coraggioso, con l'aiuto della distanza temporale che deve spingere tutti a essere più equanimi, critici ma anche autocritici. L'investimento fu osteggiato da molti, anche da persone della sua parte politica, quelli che allora erano i comunisti di Migliarino, ma i problemi che venivano opposti alla sua realizzazione sono stati nel tempo risolti: la sicurezza idraulica è stata aumentata; con delle permute si sono rinfrancati gli antichi usi civici di Migliarino; sono state migliorate le condizioni infrastrutturali e le comunicazioni. Va riconosciuto che chi allora si oppose fu incapace di vedere i benefici che invece ci furono e che, in parte, sia pure nelle mutate condizioni economiche e in questi anni di crisi, perdurano tuttora. Vecchiano visse un piccolo boom economico e per anni fu un territorio che non conosceva disoccupazione. 

 

 

 

3. Un socialista sempre dalla parte della sua gente

La mia impressione è che questo socialista vecchianese abbia vissuto, sulla sua pelle e su quella della sua famiglia, il celebre aforisma di Bertold Brecht: “Ci sedemmo dalla parte del torto perché gli altri posti erano tutti occupati”.

Tante cose buone aveva fatto Gioiello Orsini, non da solo ma insieme ai suoi assessori comunisti, repubblicani, democratico-cristiani, ma l’azione, si sa, provoca reazione, tensioni, divisioni e, perché negarlo, anche qualche strascico.

Sicuramente ricorderemo per sempre Gioiello Orsini che nel 1966 guida la solidarietà dei Vecchianesi con gli alluvionati di Pontedera.

Gioiello Orsini, ricordiamolo, aveva ambizioni limitate perché si rendeva conto dei suoi limiti, ma nel 1970 viene eletto nel Consiglio provinciale di Pisa.

Anche da amministratore provinciale non esita porsi alla guida dei cortei operai, come quello per tentare di salvare la Richard Ginori e si impegna per lo Statuto dei lavoratori.

Franco Cola ha ricordato, a questo proposito, come il sindaco "cavolaio", che aveva poco studiato ma tanto lavorato la terra e accumulata tanta esperienza politica e sociale, fu anche amico di Giacomo Brodolini, fino alla morte prematura di quest'ultimo, nel 1969.

Continuò a prodigarsi come dirigente socialista nel momento della nascita della Regione Toscana. Nelle prime elezioni regionali del 1970, il Partito Socialista pisano riesce a eleggere un sindacalista metalmeccanico, Marino Papucci di Capannori. Nel 1980 verrà eletto invece nel Parlamento toscano il socialista Giacomo Maccheroni, già sindaco di Pontedera ed amico di Gioiello Orsini.

Ricordiamo il suo impegno, insieme a quello di tutti i progressisti di Vecchiano, per la vittoria del divorzio nel 1974.

In una conversazione a margine dell'evento con la figlia Ione Orsini abbiamo rievocato anche l'impegno non solo di Gioiello ma di tanti socialisti di Vecchiano (e in particolare di Filettole), per dare ospitalità a profughi politici greci e cileni, vittime dei gravi colpi di stato occorsi nei loro paesi

Ricordiamo uno degli ultimi impegni pubblici di Orsini, quando nell’inverno del 1980, su incarico della Provincia di Pisa, di cui fino a pochi mesi prima era stato presidente, porta aiuti ai terremotati di Guardia dei Lombardi in Irpinia.

Non vogliatemene, però, se rammento anche una notte del 1967, quando raggiunse il suo acme lo scontro con un piccolo gruppo di abusivi che avevano occupato l’arenile della Marina di Vecchiano, quelli di cui ci parlava Lunardi nell’articolo che citavo poco fa.

Erano passati mesi in cui Orsini aveva tentato davvero di tutto per convincere una ventina di famiglie a porre fine a quella loro condizione.

Quando arrivarono le ruspe, gli abusivi, disperati, sequestrarono il sindaco Orsini per una notte. Nelle settimane successive lui e tutta la sua famiglia finirono sotto scorta, per timore di gesti avventati da parte degli sgomberati.

Naturalmente Gioiello Orsini non denunciò nessuno.

Su questo è tornato, nel suo commosso ricordo, durante l'evento, il consigliere comunale civico  Mario De Luca, che all'epoca era al comando dei carabinieri di Migliarino Pisano. Lui c'era quella notte ed è stato testimone oculare della generosità e dell'integrità di Gioiello Orsini.

 

Anche la figlia di Gioiello, Ione Orsini, ha rievocato, nel suo ringraziamento alla fine dell'evento di commemorazione, quei giorni difficili in cui la famiglia, che vive (tuttora) vicino al Serchio, aveva i carabinieri di guardia davanti casa e dietro,  sull'argine.


Era abituato, l’Orsini, alle situazioni pesanti, sin dai tempi in cui, quando tornava in bicicletta a tarda notte dalle riunioni del Partito Socialista a Pisa, talvolta subiva provocazioni e minacce da alcuni avversari politici reazionari (anche mascherati, che lui naturalmente riconosceva, ma non denunciava). Il fascismo era finito ma un certo atteggiamento fascisteggiante era duro a scomparire.

Ricordiamo anche un’altra notte memorabile, almeno per la famiglia Orsini. Nel 1969 il sindaco Orsini occupò l’acquedotto, con l’aiuto di un paio di pastori e delle loro pecore, per difendere quel patrimonio comunale, da lui fortemente voluto, da comportamenti ritenuti scorretti degli amministratori di Pisa e di Livorno.

Su questo ricordo è voluto tornare il consigliere comunale emerito Franco Cola, ai tempi assessore democratico-cristiano con il sindaco Orsini. Della protesta di Orsini, contro coloro che avevano voluto aumentare l'estrazione dell'acqua di Vecchiano per gli acquedotti di Pisa e di Livorno, lui è stato testimone oculare. A Gioiello Orsini questa protesta per l'acqua pubblica come bene comune locale di Vecchiano, ha aggiunto Cola, costò un certo isolamento politico. Un gesto di solidarietà gli pervenne dall'on. Beppe Niccolai, allora giovane deputato neoeletto del Movimento Sociale pisano. Niccolai era una delle più importanti figure culturali del cosiddetto socialismo nazionale, posizionato a destra, purtroppo paralizzato e sterile, nella palude del mondo postfascista. 

Ecco, ricordiamolo nella sua interezza e nella sua complessità, quest’uomo così tanto appassionato della vita, della sua gente, della sua terra.

A Gioiello Orsini, verso la fine del suo mandato in Provincia, viene affidata la presidenza del Parco di Migliarino, istituito con la legge regionale toscana n. 61 del 13 dicembre 1979. Fu un incarico ponte, di passaggio, in vista della costituzione del nuovo ente.

Era presente alla commemorazione Franco Alboni, già guardiacaccia dei Salviati tra i primi a essere riassorbito nell'amministrazione del parco appena istituito, che ha raccontato di essere stato insieme a Gioiello Orsini a piantare i paletti per fissare i confini dell'area protetta. Un ricordo che vale la pena di fissare, perché ci conferma il carattere pratico e l'operosità dell'Orsini. 

Uscito dalla Provincia viene nominato nella sezione provinciale di quello che allora era un comitato politico, ma con notevoli capacità di sorveglianza amministrativa, il vecchio Co.re.co. (Comitato regionale di controllo).

La figlia Ione Orsini ha voluto ricordare come, anche in quel ruolo amministrativo di minor impatto pubblico, Gioiello Orsini continuava a essere un punto di riferimento per la gente. Alla sede del Co.re.co. gli impiegati non avevano mai visto arrivare tanti cittadini in visita per incontrare il presidente del Comitato, per chiedergli consiglio e aiuto.

Muovendosi nell'ambito delle correnti socialiste più autonomiste, dove si coltivavano grandi speranze di riformare non solo il socialismo o la sola sinistra, ma l’intera Repubblica, si rafforza la sua amicizia di vecchia data con il più giovane Bettino Craxi.

Per le elezioni politiche del 1983 accetta una candidatura di servizio alla Camera, nella circoscrizione pisana, dove non aveva possibilità concrete di elezione.

Siamo alla fine del percorso politico di Gioiello Orsini?

Non lo sappiamo e non lo sapremo mai, perché, pochi giorni prima delle elezioni, il 5 giugno 1983, Orsini lascia prematuramente la scena di questo mondo, colpito a 61 anni da un malore improvviso.

Ci restano di lui il ricordo di una figura di amministratore energico e creativo, sempre dalla parte della gente, sempre disponibile con i suoi concittadini e sostenitori, sempre benevolo nei confronti di rivali e avversari, onesto fino a rischiare più volte nella vita la povertà.

Ci restano in eredità l’amore per la sua terra, l’attaccamento alla Costituzione, la dedizione alle istituzioni della Repubblica delle autonomie.

Non è davvero piccola, questa eredità, per noi che ci siamo riuniti qui oggi a ricordarlo e per le generazioni future.

Grazie a tutti.


Vecchiano, 8 aprile 2022


Mauro Vaiani Ph.D.
studioso e attivista del civismo autonomista toscano
e amico della famiglia Orsini


A chiusura dell'evento, il sindaco Massimiliano Angori ha voluto sottolineare l'importanza della figura storica e politica di Gioiello Orsini, sia il grande significato dell'averlo voluto ricordare insieme, come comunità vecchianese. Vecchiano è sempre stata una comunità, vivace e magari divisa, ma una comunità e il ricordo della figura di Orsini e dei suoi anni, deve servire a rafforzarla.




Il tavolo della commemorazione del centenario di Gioiello Orsini.
Da sinistra a destra:
Giancarlo Lunardi, Mauro Vaiani, Massimiliano Angori


Per vedere la collezione delle foto raccolte grazie alla famiglia sugli anni di Gioiello Orsini, consultate anche la pagina:

https://www.facebook.com/UnCuoreperVecchiano


Per riascoltare alcuni audio, tra cui l'orazione civile del dott. Mauro Vaiani dedicata a Gioiello Orsini, visitate il canale YouTube di Un Cuore per Vecchiano:

https://www.youtube.com/channel/UCJ2FzTFY3uiNVEpWecQpkvw/videos


* * *

mercoledì 16 marzo 2022

Centenario di Gioiello Orsini: pace e lavoro, ricostruzione e libertà


 

Cento anni fa, il 16 marzo 1922, nasceva Gioiello Orsini: #CentenarioGioielloOrsini.

Fu attivista socialista, amministratore e poi sindaco della ricostruzione del comune di Vecchiano e dei suoi paesi. Poi diventò presidente della provincia di Pisa e, se non fosse morto relativamente giovane, avrebbe sicuramente continuato a contribuire alla vita politica toscana e dell'intera Repubblica.

Non è solo un anniversario di coloro che hanno una storia e una tradizione socialista. E' una memoria che ci riguarda tutti, tanto più in questi anni così drammatici che stiamo vivendo, in mezzo a problemi che non si risolveranno facilmente.

Tramandiamo, attraverso il ricordo di Gioiello Orsini, gli anni in cui la politica era speranza, pace e lavoro, ricostruzione e libertà.

In attesa che le istituzioni (in particolare il comune di Vecchiano e la provincia di Pisa) celebrino in modo opportuno e unitario il centenario di Orsini, il gruppo civico, ambientalista, autonomista "Un Cuore per Vecchiano", lo ricorderà ogni giorno con una foto, una parola, un segno.

Potete seguire le celebrazioni a partire da questa pagina Facebook:

 


Qui un collegamento diretto:

https://www.facebook.com/UnCuoreperVecchiano/posts/3164913373760567

Qui il collegamento a un articolo che l'autore di questo blog scrisse alcuni anni fa:

https://diversotoscana.blogspot.com/2016/06/33-anni-dopo-ancora-simbolo-di.html


venerdì 1 ottobre 2021

Viva Vecchiano 2021

A poche ore dal voto amministrativo di domenica e lunedì, 3-4 ottobre 2021, rivolgiamo un ultimo in bocca al lupo alla lista civica ambientalista autonomista "UN CUORE PER VECCHIANO". E' una lista bella, nata dal basso, fondata sulla competenza, sulla diligenza, sullo sforzo di non ripetere gli errori del passato, sulla necessità di prendere le distanze da ciò che c'è di stanco nel centrosinistra e di stantio nel centrodestra. Servirà d'esempio a tutta la Toscana e forse oltre, a tutto il movimento civico ambientalista autonomista che sta fermentando in tutta la Repubblica Italiana.

Ascoltate gli ultimi appelli:

https://youtu.be/El5MVMFOYfY (Vincenzo Carnì, candidato sindaco, a Canale 50)

https://youtu.be/rZkiQBTmi_Q (Mauro Vaiani, mentore e organizzatore, oltre che candidato consigliere, intervistato da Il Lampone)

Leggete l'ultimo volantino:


Un saluto con la bandiera biancorossa di questa piccola ma significativa rivoluzione gentile di Vecchiano:




 

mercoledì 22 settembre 2021

Ora Vecchiano

Alle elezioni comunali di Vecchiano, un comune importante tra quelli che vanno al voto gli ormai prossimi 3 e 4 ottobre 2021 in Toscana, si presenta la lista civica ambientalista autonomista "UN CUORE PER VECCHIANO", con il dott. Vincenzo Carnì come candidato sindaco.

Si tratta di una lista innovativa, promossa dal basso, non contro la politica, ma per una migliore amministrazione. Corrono anche una lista civica di centrosinistra e una lista civica di centrodestra, ma "UN CUORE PER VECCHIANO" è l'unica lista indipendente dai partiti e da interessi e poteri esterni al territorio di Vecchiano.

E' espressione dei cittadini di tutte le sue frazioni e porzioni: Avane, Filettole, Nodica, Migliarino, la Marina, la striscia di case della Bufalina, la zona industriale di Malaventre.

Come ci ha scritto Ione Orsini, l'attivista che ne è uno dei principali mentori, la lista ha fatto tesoro dei limiti del civismo del passato e ha fatto scelte nette: il primato dell’economia locale; il diritto a una sanità vicina a casa, attenta alla persona, senza imposizioni autoritarie; la centralità dell’agricoltura; il bene comune dell'acqua; la svolta ambientale e la lotta contro ogni forma di inquinamento (anche quello invisibile dell'elettromagnetismo); la ripresa della lotta per la democrazia partecipativa e deliberativa; l'autogoverno dei territori contro l'oppressione del centralismo.

"UN CUORE PER VECCHIANO" è un piccolo miracolo, dopo il disastro della pandemia. Le radici civiche, ambientaliste, autonomiste, libertarie, che a Vecchiano sono profonde, dopo questi quasi due anni di chiusure, propaganda, terrore, sono ancora vive, grazie alla dimensione umana della vita dei paesi che formano il nostro comune, agli studi, alla diligenza, alla competenza, alla generosità delle persone che si sono auto-organizzate per partecipare alle elezioni comunali. Con questo "CUORE", usciamo dall'emergenza, dalle divisioni, dai rancori, dalle assurdità imposte dal potente conformismo politico del centralismo tecnocratico italiano ed europeo. Ci prendiamo cura del nostro territorio, delle comunità, dei beni comuni, delle scuole, delle imprese locali, delle famiglie e delle persone, specie le più fragili, nel rispetto di tutti.

Grazie a "UN CUORE PER VECCHIANO", ora, qui, tutto il resto della politica toscana sembra improvvisamente più vecchio. Da qui si riparte e si rilancia, con quale forza lo decideranno gli elettori, la nostra idea di una "LIBERA TOSCANA", che si autogoverna... Come dicevano l'anno scorso i promotori del "Patto per la Toscana", almeno come il Trentino! 

Per approfondire:

https://diversotoscana.blogspot.com/2021/09/un-cuore-per-vecchiano-il-domani-della.html

https://diversotoscana.blogspot.com/2021/09/programma-cuore-vecchiano.html

Immagini:

Mauro Vaiani e Ione Orsini, nel comitato elettorale
di Un Cuore per Vecchiano, 20 settembre 2021


Vincenzo Carnì, il candidato sindaco
con il suo manifesto di servizio pubblico


Le persone candidate di UN CUORE PER VECCHIANO 2021



mercoledì 8 settembre 2021

Il socialismo autonomista e Un Cuore per Vecchiano


 

Il socialismo autonomista
e Un Cuore per Vecchiano
 

Vecchiano, mercoledì 8 settembre 2021

Cari vecchi e nuovi compagni,

sono passati pochi mesi dal messaggio diffuso nel gennaio scorso (24/01/2021 - https://diversotoscana.blogspot.com/2021/01/tre-socialisti-toscani-per-il-secolo.html), eppure è completamente cambiata la stagione politica.

Nella piccolissima Vecchiano, alle elezioni comunali dei prossimi 3-4 ottobre 2021, sarà presente la lista civica ambientalista autonomista "Un Cuore per Vecchiano". Ricordiamo che il nostro comune ha circa 12.000 abitanti, è in provincia di Pisa, in una posizione strategica ai confini con la Versilia e con Lucca. Il suo territorio spazia dal parco nazionale di San Rossore, al basso corso del Serchio, al lago di Massaciuccoli, ricco quindi di un patrimonio naturale e culturale immenso.

Dopo la presentazione di “Un Cuore per Vecchiano” - non sembri esagerato – il resto della politica sembra improvvisamente decrepito. Stiamo costruendo per il domani, di Vecchiano, della Toscana e, si parva licet, anche oltre.

La lista candida come sindaco il dott. Vincenzo Carnì, informatore scientifico classe 1964 e nostro antico compagno. Il gruppo civico che l’ha resa possibile è stato fondato nel 2018. Tra i suoi mentori ricordiamo Ione Orsini, una compagna che conoscete bene, e Mauro Vaiani, un compagno civico, ambientalista e autonomista che, sin dagli anni in cui viveva e lavorava a Pisa, si è appassionato a Vecchiano e al nostro territorio. E’ candidato con la lista il compagno Raffaele Rindi (ricordiamo che Orsini, Carnì e Rindi firmarono la lettera di gennaio).

Era ormai un decennio che, fallite o esaurite le vecchie esperienze di alleanza tra civismo e alcune (rare) porzioni liberali e riformiste del centrodestra toscano, un vasto mondo civico ambientalista e autonomista, di cui noi socialisti libertari e autonomisti siamo a tutti gli effetti parte, lavorava per creare un spazio politico nuovo. E’ stata dura sin qui e altrettanto lo sarà nel proseguo, per coinvolgere ampi strati popolari in una nuova stagione riformista, libertaria, autonomista – quindi autenticamente socialista - dopo le delusioni cocenti che ci hanno riservato il centrosinistra, i Cinque Stelle, il centro e il centrodestra.

Sia chiaro quindi: la parola “sinistra” è diventata impronunciabile, per i gravi errori culturali e politici delle forze postcomuniste e postdemocratistiane, ma non vediamo prospettive neppure per coloro che continuano a definirsi di “centro” o di “centrodestra”.

Sono state fatte da "Un Cuore per Vecchiano" delle scelte contingenti molto nette: assoluta indipendenza dalla partitocrazia irresponsabile; esclusione dalla lista di chiunque fosse portatore di anche solo eventuali conflitti d'interesse; un drastico rinnovamento delle persone elette in consiglio comunale. Fare il consigliere comunale d'opposizione è veramente dura, oggi, non solo nei piccoli e medi comuni, e quindi ripetiamolo: nessun rancore, ma nessuna riproposizione del già visto. Sui conflitti d'interesse, "Un Cuore per Vecchiano" è chiara e precisa, per non lasciar adito ad alcuna speculazione: costruttori, architetti e geometri, nel campo dell'edilizia privata, sono portatori d'interessi legittimi, ma è assolutamente preferibile che le loro istanze siano decise da organi e commissioni di cui essi stessi non facciano parte.

Molto più importanti sono però le scelte strategiche. Nel programma si affrontano temi cruciali sul futuro di Vecchiano e delle sue frazioni, Avane, Filettole, Nodica, Migliarino. E' necessaria la svolta ambientale, che nel breve termine significa custodia e cura del territorio, la fine di ogni ulteriore cementificazione, la depurazione delle acque, la sostenibilità dell'agricoltura. Nel medio-lungo termine, la svolta ambientale deve significare che si ricostruisce una economia locale, che si riciclano localmente i rifiuti, che si diventa un comune che consuma poca energia e solo di origine rinnovabile, che si riduce anche, con una iniziativa pubblica, l'inquinamento che non si vede, quello elettromagnetico.

Si trovano nel programma stimoli di grande profondità sul futuro della salute dei nostri abitanti, che non può essere fondata altro che sulla prossimità e la prevenzione, oltre che sul rispetto della dignità e della libertà della persona umana. Tutto il contrario, sia chiaro, di questi quasi due anni di centralismo sanitario (inevitabilmente autoritario) che sono culminati con l’irragionevole "greenpass".

Infine, sempre nel programma, emerge forte la cultura delle autonomie, della partecipazione, della costruzione di una democrazia che non sia solo andare a votare ogni cinque anni per un sindaco-podestà e per una maggioranza precotta (come purtroppo prevedono le attuali norme elettorali).

Il simbolo della lista evoca con semplicità il tema del “Cuore” che è stata la parola chiave di questa iniziativa civica ambientalista e autonomista sin dalla sua partenza. All’interno del cuore c’è un profilo che evoca il campanile di Vecchiano. Bianco e rosso sono i colori dominanti, come si addice alla nostra identità toscana. Il verde sullo sfondo ci ricorda che la svolta ambientalista è cruciale per le generazioni future. I tre colori, bianco, rosso e verde, ricordano quelli della Repubblica delle Autonomie.

Noi sosteniamo che "Un Cuore per Vecchiano" sia un piccolo miracolo, con un programma sociale avanzato e lungimirante. Le radici civiche, ambientaliste, autonomiste, socialiste e libertarie, c'erano ed erano già profonde, ma, dopo questi quasi due anni di chiusure, propaganda, terrore, è stato grazie alla dimensione umana della vita dei cinque paesi che formano il nostro comune, che si è potuta formare una lista così innovativa, inclusiva, trasversale, sottoscritta da 100 cittadini nel giro, letteralmente, di poche ore.

Con la partecipazione alle elezioni, fa un decisivo passo avanti un progetto a lungo termine per un radicale rinnovamento della vita civica e politica del comune di Vecchiano, ma contribuiamo anche al futuro dell’intero mondo civico, autonomista e ambientalista della Toscana.

Il nostro socialismo libertario e autonomista è vivo. Veniva scritto a gennaio: “Persone che, per vari percorsi e sotto diverse denominazioni, ne portano avanti gli ideali sono attive in ogni territorio della nostra Repubblica, in tutta Europa, nel mondo. E dove non ci sono o sono poche, se ne sente drammaticamente la mancanza.”. A Vecchiano e in Toscana ci siamo e, con il vostro aiuto, ci faremo sentire.

Un gruppo di compagni socialisti autonomisti di Vecchiano

 

Per adesioni e informazioni:

uncuorepervecchiano@gmail.com

https://www.facebook.com/SocialistiAutonomistiToscani 

https://www.facebook.com/UnCuoreperVecchiano/


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