La scomoda verità di quest'estate in cui si avvicinano le elezioni regionali in Toscana è che i vertici delle due principali piramidi politiche si stanno organizzando per occupare tutto lo spazio del dibattito pubblico. Non si sono nemmeno curati di confermare ufficialmente i loro due candidati (Giani per il centrosinistra, Tomasi per il centrodestra), perché tanto i capi sanno già che saranno i loro nominati ad avere tutto lo spazio mediatico. Ai cittadini toscani sarà concesso solo il plebiscito fra quello di sinistra e quello di destra, chiunque essi saranno.
Si sa già anche che i due candidati del bipolarismo, chiunque essi siano, vorrebbero avere ciascuno di loro una lista di fiancheggiatori che chiamano civica solo perché non avrà simboli di partito. La lista civica di Giani sarebbe organizzata da quadri del PD e forse anche di Italia Viva. La lista civica di Tomasi sarebbe organizzata grazie a dirigenti del centrodestra. Usiamo il condizionale solo perché i partiti, in entrambi gli schieramenti sono ancora dubbiosi. Stanno cercando di valutare quanto queste liste civetta aggiungano alle due coalizioni e quanti posti possano però portare via alle liste di partito.
Cosa c'entra tutto questo con la necessità assoluta di tornare a eleggere nelle istituzioni candidati civici veramente protagonisti, autonomi e liberi? Ovviamente nulla!
Riceviamo e volentieri pubblichiamo da L'Altra Toscana un comunicato che ribadisce la necessità di un cambiamento ben più profondo di questo teatrino in cui i civici sarebbero relegati al ruolo di comparse.
Viareggio 27 luglio 2025
CIVISMO VERO, SENZA FINZIONI: LA SERIETÀ COME VALORE RIVOLUZIONARIO
Ancora una volta, in vista delle elezioni, assistiamo al solito copione già visto troppe volte. A destra come a sinistra sbucano liste “civiche” costruite a tavolino, solo per fare da stampella ai partiti. Non rappresentano territori, non nascono da percorsi autentici: sono liste civetta, concepite per moltiplicare simboli e voti, senza alcun radicamento reale.
Troppo spesso, queste liste evitano persino la raccolta firme, grazie a escamotage e scorciatoie burocratiche. Un passaggio obbligatorio per tutte le vere forze civiche diventa, per loro, un ostacolo da aggirare. Con cavilli e forzature, ottengono privilegi che usano per impedire ad altri – proprio a chi segue le regole – di partecipare. Una competizione falsata, dove chi ha i mezzi per piegare le regole le usa contro chi le rispetta.
Il civismo che stiamo costruendo in Toscana è l’opposto di tutto questo. Non ha doppi fondi, non cerca scorciatoie, non si traveste. Non finge apertura dove c’è solo calcolo. Non inventa finte autonomie dove ci sono solo obbedienze silenziose.
La nostra forza è una sola, e non abbiamo bisogno di nasconderla dietro trame o manovre: la serietà. In un tempo dominato dalla furbizia, dai giochetti e dai trucchi di palazzo, la serietà è un valore rivoluzionario. Serietà nel modo in cui si sta nella competizione democratica. Serietà nel non prendere in giro i cittadini. Serietà nel costruire una proposta politica che non nasce dalla paura di perdere un posto, ma dalla volontà di cambiare davvero le cose.
Chi gioca con le regole non può mai essere parte della soluzione. Noi, semplicemente, le rispettiamo. E questo – oggi – è già una forma di radicale discontinuità.
Giorgio Del Ghingaro
per il Coordinamento L’Altra Toscana