Un discorso diverso in Toscana, per chi crede, in questa nostra madreterra, in questa fugace vita, in qualcosa di diverso

mercoledì 1 gennaio 2025

La pace, cioè la politica

 

Buon anno nuovo 2025, che potrebbe anche essere un anno santo di speranza, essendo stato indetto un altro Giubileo romano.

La pace è necessaria, perché tutte le guerre in corso stanno distruggendo milioni di vite umane e distruggono interi ecosistemi abitabili.

Per costruire la pace serve più politica, cioè lungimiranza, sacrifici, compromessi.

Non ci servono sentimentalismi, moralismi, tifo da stadio, pretese di aver compreso (magari da lontano) chi è più cattivo in questa o quella guerra, per porre fine alla violenza.

I continui richiami propagandistici alla guerra totale che fu combattuta contro il nazismo sono anacronistici. Dulce bellum inexpertis (la guerra sembra attraente a coloro che non l'hanno mai conosciuta)!

L'eziologia delle guerre è sempre più complessa, nel mondo globalizzato, e noi, come umanità interconnessa, dobbiamo essere meno ingenui e meno permeabili alle ondate di conformismo scatenate da opaci centri di potere mondiale.

In questo secolo si sono inoltre complicate le condizioni materiali. Con queste tecnologie, in questo inquinato e affollato pianeta, quella di poter combattere e vincere una guerra totale è un'idea semplicemente folle. Chi la coltiva ha veramente la testa immersa in un passato che non esiste più.

Le guerre contemporanee si prolungano senza senso, perché non si possono vincere. Occorrono quindi politici in grado di far cessare il fuoco e avviare i processi lunghi e dolorosi verso i compromessi che sono necessari.

Poi, sia chiaro, quando saremo in una situazione che potremo ragionevolmente chiamare di pace, i fatti saranno comunque sviscerati. Facciamo arrivare vive il maggior numero di persone possibile, a quel momento.

Tutti i potenti della Terra, Russi, Ucraini, Europei, Americani, Iraniani, Hamas, il governo Netanyahu e tutti gli altri, saranno giudicati, se non davanti alla giustizia terrena, almeno dalla storia e certamente quando si presenteranno al cancello celeste.

Buon anno 2025!

https://x.com/mauro_vaiani/status/1874400783804031220

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sabato 21 dicembre 2024

Un solstizio d'inverno più toscano che mai

 


Il 21 dicembre, solstizio d'inverno, è sempre pieno di significati, per tutti gli esseri umani dell'emisfero boreale. In Toscana ne ha uno in più, perché è la memoria di una figura che è sì storica ma anche avvolta nella leggenda, una icona di valori perenni, Ugo di Toscana, che riposa nella Badia Fiorentina. Il suo sepolcro attuale, rifacimento monumentale della sepoltura del famoso marchese, funzionario e benefattore, è di Mino da Fiesole e risale alla seconda metà del Quattrocento. Il sarcofago è sormontato dalla personificazione della Carità. Il "Gran Barone", come lo chiama Dante nella Divina Commedia, era morto nel 1001, ma il ricordo delle sue opere buone era ancora vivissimo. L'ignoranza e la massificazione contemporanea ne avevano fortemente indebolito il ricordo, nella Toscana di oggi, ma la celebrazione del millenario della morte, nel 2001, con il sostegno delle autorità locali, insieme a un più generale risveglio dell'amore dei Toscani per la propria storia e la propria identità, hanno aiutato a far riscoprire questa figura così affascinante, che ha governato alle origini della Toscana moderna. Quest'anno lo vogliamo onorare con le parole che gli dedica il "Cosmonauta Francesco":

"...La devozione dei Toscani nei confronti del marchese, però, dovette essere cominciata sin dagli anni immediatamente successivi alla sua morte nel 1001.
Forse addirittura durante la sua vita, visto che si erano trovati in molti luoghi della Toscana ricordi e lasciti del suo buongoverno e della generosità sua, di sua mamma Willa e di tanti altri della sua cerchia.
Al Gran Barone, il marchese Ugone, si attribuivano tradizionalmente la pace tra le sette città più importanti della Toscana, la sicura navigazione tra le sette isole dell’arcipelago toscano, la fondazione di ben sette abbazie, con annesse riforme agricole e sociali per il benessere dei contadini. Alla fine della sua vita, la sua sepoltura a Firenze aveva contribuito alla maggior fortuna della città, rispetto alle altre città toscane, tutte ben più antiche e gloriose, a quel tempo.
Il sepolcro era coperto delle bandiere biancorosse ispirate al suo stemma, quello delle tre strisce d’argento in campo vermiglio..."

Buon solstizio,
buone feste,
buon santo Natale 2024,
buon anno nuovo e giubilare 2025.
Auguri di cuore!


lunedì 9 dicembre 2024

Autonomismo e civismo insieme a Imola

 


Si sono svolti a Imola, all'Hotel Donatello, i giorni 6 e 7 dicembre 2024, i lavori della IV assemblea generale di Autonomie e Ambiente (AeA).

Ci sono stati momenti di studio e di ascolto su come in autonomia ci si può prendere cura dei nostri territori, di socialità, di conoscenza reciproca fra delegati e invitati provenienti da tutti i territori italiani e anche dalle realtà europee.

C'è stata, infine, una mattinata di discussione politica che ha condotto Autonomie e Ambiente a confermarsi come garante dell'autonomia politica e organizzativa dei civismi, ovviamente di quelli autonomi dalla partitocrazia e dal bipolarismo velenoso di questi ultimi decenni.

La sfida è ambiziosa: far emergere una nuova generazione di leader locali, riportare poteri e risorse alle istituzioni locali, far decidere agli abitanti di un territorio le cose per loro importanti, riscoprire la sussidiarietà. E tutto questo farlo in questa Repubblica italiana in cui la democrazia viene erosa ogni giorno da regole sempre più ingiuste, da oligarchie politiche sempre più chiuse in se stesse, dal governo più centralista della storia della Repubblica (che è stato portato al potere da quella congrega di ciarlatani leghisti che ancora si spacciano per "autonomisti", quando ormai invece sono ormai nazionalisti estremisti, "italianisti").

Attraverso delle registrazioni, la segreteria interterritoriale di Autonomie e Ambiente cercherà di mettere a disposizione di tutti i contenuti programmatici e politici dell'assemblea di Imola.

Qui limitiamoci a ricordare:

  • il prof. Vittorio Daniele (Università della Magna Graecia di Catanzaro) ha spiegato come storicamente nascono i divari territoriali in Italia
  • la dott.ssa Ornella Mancin (medico di famiglia - presidente di Cooperativa Medicina Futura) ha raccontato una straordinaria esperienza di sanità pubblica e prossima
  • Sergio Bagnasco, vicepresidente Comitato Referendario per la Rappresentanza (Co.Re.Ra.), ci ha spiegato quanto ancora l'Italia sia immersa in una partitocrazia
  • Joël Farcoz, il presidente della Union Valdôtaine, ha portato una riflessione politica su come restituire voce, in Italia e in Europa, a tutti i territori
  • Roberto Visentin (presidente Autonomie e Ambiente – vicepresidente EFA) ha spiegato come Autonomie e Ambiente sia l'unica rete capace di alleare senza diventare ostaggi di nuove egemonie
  • l'avv. Michele Zuddas, uno dei promotori della proposta di legge popolare "Pratobello 2024" in Sardegna, ci ha parlato del grande movimento popolare per una transizione ecologica sottratta alla speculazione delle multinazionali, quelle che vogliono riempire di impianti eolici e fotovoltaici i nostri territori, senza ascoltare noi che ci abitiamo
  • Domenico Galbiati, uno dei dirigenti di Insieme, ha confermato i tanti valori e obiettivi politici che il suo e altri movimenti cristiano-sociali hanno in comune con AeA
  • Renato Soru, il leader della Coalizione Sarda che ha sfidato il bipolarismo coatto e velenoso in Sardegna, ha mandato un messaggio importante di interesse per questa solida esperienza di confederalismo politico aperto a tutti i nuovi movimenti sociali e politici che nascono nei territori

L'esponente civico toscano Riccardo Galimberti (nella foto insieme a Silvia Lidia Fancello e a Mauro Vaiani, che presiedevano e moderavano il dibattito) ha raccontato la nascente esperienza di dialogo fra tutti i civici autonomi, liberi, innovativi della Toscana.

L'assemblea di Imola non sarebbe stata possibile senza il supporto e la generosità della forza politica territoriale locale, Rumâgna Unida, dello storico Movimento per l'Autonomia della Romagna e di alcuni cittadini impegnati nel civismo imolese.

Realizzare autentiche e durature autonomie personali, sociali, territoriali, è una missione spirituale e culturale, non solo politica. Dopo il disastro leghista e della loro "differenziata", c'è da ricostruire persino il significato di parole come autonomia, autogoverno, autodeterminazione. Autonomie e Ambiente è l'unica comunità politica che può riuscirci, perché la nostra idea di autonomia è fondata non sulla polvere della demagogia di pochi leader mediatici, ma sulla roccia della competenza e della generosità, provate sul campo, di migliaia di amministratori locali.

Per approfondimenti:

l’agenda dei lavori - https://autonomieeambiente.eu/news/364-imola-6-7-dicembre-2024-programma

il documento politico finale - https://autonomieeambiente.eu/news/369-documento-politico-della-iv-assemblea-di-imola

il sito di Autonomie e Ambiente – https://www.autonomieeambiente.eu


 

 

 

 

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