Un discorso diverso in Toscana, per chi crede, in questa nostra madreterra, in questa fugace vita, in qualcosa di diverso
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lunedì 9 dicembre 2024

Autonomismo e civismo insieme a Imola

 


Si sono svolti a Imola, all'Hotel Donatello, i giorni 6 e 7 dicembre 2024, i lavori della IV assemblea generale di Autonomie e Ambiente (AeA).

Ci sono stati momenti di studio e di ascolto su come in autonomia ci si può prendere cura dei nostri territori, di socialità, di conoscenza reciproca fra delegati e invitati provenienti da tutti i territori italiani e anche dalle realtà europee.

C'è stata, infine, una mattinata di discussione politica che ha condotto Autonomie e Ambiente a confermarsi come garante dell'autonomia politica e organizzativa dei civismi, ovviamente di quelli autonomi dalla partitocrazia e dal bipolarismo velenoso di questi ultimi decenni.

La sfida è ambiziosa: far emergere una nuova generazione di leader locali, riportare poteri e risorse alle istituzioni locali, far decidere agli abitanti di un territorio le cose per loro importanti, riscoprire la sussidiarietà. E tutto questo farlo in questa Repubblica italiana in cui la democrazia viene erosa ogni giorno da regole sempre più ingiuste, da oligarchie politiche sempre più chiuse in se stesse, dal governo più centralista della storia della Repubblica (che è stato portato al potere da quella congrega di ciarlatani leghisti che ancora si spacciano per "autonomisti", quando ormai invece sono ormai nazionalisti estremisti, "italianisti").

Attraverso delle registrazioni, la segreteria interterritoriale di Autonomie e Ambiente cercherà di mettere a disposizione di tutti i contenuti programmatici e politici dell'assemblea di Imola.

Qui limitiamoci a ricordare:

  • il prof. Vittorio Daniele (Università della Magna Graecia di Catanzaro) ha spiegato come storicamente nascono i divari territoriali in Italia
  • la dott.ssa Ornella Mancin (medico di famiglia - presidente di Cooperativa Medicina Futura) ha raccontato una straordinaria esperienza di sanità pubblica e prossima
  • Sergio Bagnasco, vicepresidente Comitato Referendario per la Rappresentanza (Co.Re.Ra.), ci ha spiegato quanto ancora l'Italia sia immersa in una partitocrazia
  • Joël Farcoz, il presidente della Union Valdôtaine, ha portato una riflessione politica su come restituire voce, in Italia e in Europa, a tutti i territori
  • Roberto Visentin (presidente Autonomie e Ambiente – vicepresidente EFA) ha spiegato come Autonomie e Ambiente sia l'unica rete capace di alleare senza diventare ostaggi di nuove egemonie
  • l'avv. Michele Zuddas, uno dei promotori della proposta di legge popolare "Pratobello 2024" in Sardegna, ci ha parlato del grande movimento popolare per una transizione ecologica sottratta alla speculazione delle multinazionali, quelle che vogliono riempire di impianti eolici e fotovoltaici i nostri territori, senza ascoltare noi che ci abitiamo
  • Domenico Galbiati, uno dei dirigenti di Insieme, ha confermato i tanti valori e obiettivi politici che il suo e altri movimenti cristiano-sociali hanno in comune con AeA
  • Renato Soru, il leader della Coalizione Sarda che ha sfidato il bipolarismo coatto e velenoso in Sardegna, ha mandato un messaggio importante di interesse per questa solida esperienza di confederalismo politico aperto a tutti i nuovi movimenti sociali e politici che nascono nei territori

L'esponente civico toscano Riccardo Galimberti (nella foto insieme a Silvia Lidia Fancello e a Mauro Vaiani, che presiedevano e moderavano il dibattito) ha raccontato la nascente esperienza di dialogo fra tutti i civici autonomi, liberi, innovativi della Toscana.

L'assemblea di Imola non sarebbe stata possibile senza il supporto e la generosità della forza politica territoriale locale, Rumâgna Unida, dello storico Movimento per l'Autonomia della Romagna e di alcuni cittadini impegnati nel civismo imolese.

Realizzare autentiche e durature autonomie personali, sociali, territoriali, è una missione spirituale e culturale, non solo politica. Dopo il disastro leghista e della loro "differenziata", c'è da ricostruire persino il significato di parole come autonomia, autogoverno, autodeterminazione. Autonomie e Ambiente è l'unica comunità politica che può riuscirci, perché la nostra idea di autonomia è fondata non sulla polvere della demagogia di pochi leader mediatici, ma sulla roccia della competenza e della generosità, provate sul campo, di migliaia di amministratori locali.

Per approfondimenti:

l’agenda dei lavori - https://autonomieeambiente.eu/news/364-imola-6-7-dicembre-2024-programma

il documento politico finale - https://autonomieeambiente.eu/news/369-documento-politico-della-iv-assemblea-di-imola

il sito di Autonomie e Ambiente – https://www.autonomieeambiente.eu


 

 

 

 

domenica 22 settembre 2024

Civici in festa a Scandicci

 


L'associazione politica comunale "Scandicci Civica", animata da Giovanni Bellosi e protagonista di un importante affermazione elettorale nelle ultime amministrative del proprio comune, ha organizzato "Civici in festa" ieri e oggi, 21 e 22 settembre 2024, in piazza Guglielmo Marconi. Questa due giorni di incontri, amicizia, condivisione conferma che il civismo toscano è più vivo che mai.

Hanno portato una testimonianza, fra gli altri, Claudio Lucii (Poggibonsi), Enrico Buoncompagni (Figline e Incisa Valdarno), Renzo Luchi (Fiesole), Riccardo Galimberti (Firenze), Mauro Vaiani (Prato, garante di OraToscana e dirigente di Autonomie e Ambiente), Anna Ravoni (per dieci anni sindaca civica di Fiesole).

Nella loro diversità di storia personale e formazione culturale, queste persone stanno animando il dialogo regionale "La Toscana dei Cittadini", mantenendosi autonomi sia dal centrosinistra che dal centrodestra. Non è solo il rifiuto di un bipolarismo coatto, che non produce più alternative, ma solo alternanze di ceti politici al potere locale. Questa nuova stagione di civismo toscano rivendica un'identità nitidamente distinta dai partiti nazionali, per mettere avanti a tutto le attese della gente e la buona amministrazione.

I cittadini hanno il diritto di costituire formazioni politiche locali - veri e propri "partiti" comunali - secondo l'art. 49 della Costituzione. Si può "determinare la politica nazionale" lavorando autonomamente dal basso, dal proprio quartiere, dal paesino, dal comune, dalle relazioni interterritoriali e dalla dimensione regionale, senza lasciare che tutto venga deciso dai "cari leader" dei partiti del centralismo.

È a livello comunale che si devono assolvere le funzioni amministrative primarie, secondo l'art. 118 della Costituzione, dando piena attuazione a un antico, prezioso, umanissimo principio di sussidiarietà. Le persone devono poter trovare, quando possibile addirittura andando a piedi, tutto ciò che serve loro: ambulatori, servizi, scuole, buon cibo, acqua pura, sicurezza.

In questa eterogenea famiglia di civismo autonomo e autonomista sta emergendo una resistenza contro il progetto della "multiutility" regionale toscana. 

Rileggendo e cercando di attualizzare l'art. 43 della Costituzione, ci si domanda se davvero abbia senso concentrare in una unica azienda toscana (di diritto privato ancorché a capitale prevalentemente o anche integralmente pubblico) tutti i servizi essenziali, le fonti di energia, i monopoli naturali del ciclo dell'acqua e del riscaldamento, la raccolta dei rifiuti, le reti di comunicazione digitale e chissà cos'altro.

Questa "azienda" diventerebbe un "grande fratello" della Toscana. Svuoterebbe di poteri e risorse la regione, le province, le associazioni fra comuni, i comuni stessi. È un pericolo per chi crede nella democrazia, nel pluralismo, nelle diversità, nella prossimità.

Una tale concentrazione di potere e di risorse non ha nulla di sociale o liberale, popolare od ecologista.

Poiché la filosofia della "multiutility" è al momento egemone sia nella sinistra che nella destra, chi ha qualche dubbio in proposito si deve organizzare, nel modo più inclusivo e innovativo possibile.


sabato 24 agosto 2024

A spiritual journey to M.A.H.A.


 

La politica è complicata per tutti e dappertutto, ma qualcosa è sempre possibile fare, con il necessario coraggio, anche di accettare compromessi.

Negli USA una candidatura indipendente alla presidenza è diventata impossibile, grazie ai marchingegni messi in atto nei decenni dalla "Democratic Machine".

Robert F. Kennedy Jr, dopo essere diventato il più credibile terzo incomodo della politica americana da decenni a questa parte, subendo per questo attacchi di ogni tipo dall'establishment, ha quindi deciso che in tutti i cosiddetti "swing states" (detti anche "battleground states") si ritirerà per facilitare la vittoria di Donald Trump. In molte decine di stati i suoi sostenitori continueranno, comunque, la costruzione e la stabilizzazione di nuovi movimenti, politicamente centristi, anche se molto radicali sui temi della salute e dell'ambiente.

I temi cruciali dell'alleanza politica ed elettorale fra il team Kennedy-Shanahan e quello Trump-Vance sono: la fine delle guerre infinite, del militarismo e dell'interventismo americano in ogni scenario, la cosiddetta "dipendenza dalla guerra"; la resistenza contro ogni forma di censura, poiché un conformismo bigotto e autoritario è l'esito ultimo della "closing of American minds", della "cancel culture", dell'isteria "Woke"; infine la lotta per la salute degli esseri umani e di tutto l'ecosistema.

L'adesione di Trump alla battaglia ambientalista e umanitaria di Bobby Kennedy è una sorpresa gigantesca per tutti, compresi coloro che già veneravano il tycoon come candidato anti-establishment. Sarà sincera? Sarà possibile? Saprà Trump, rieletto presidente, contribuire insieme a persone come Kennedy a ridefinire la vita pubblica di un grande stato imperiale che sta decadendo materialmente e moralmente? Questo lo dirà il tempo, ma, come dice Kennedy, lasciare intentata questa impresa sarebbe stato fonte di imbarazzo se non di vergogna per un attivista ormai settantenne come lui.

In uno stato come gli USA, in cui la sanità è lasciata in grandissima parte a Big Pharma e a concentrazioni economiche in cerca di profitto, il risultato è che la spesa sanitaria (pro capita) è il doppio di quella che abbiamo in Europa, ma gli USA, in tutte le statistiche sanitarie, sono posizionati indietro, più indietro di stati molto più poveri.

La verità indicibile, che il mainstream neoliberista cerca di censurare in ogni modo, è che se la sanità genera profitti, i venditori di sanità cercheranno di farci ammalare tutti e di imporci stili di vita che ci facciano restare ammalati per tutta la vita.

Un caro amico che lavora nella rappresentanza farmaceutica mi raccontò una volta che le più potenti Big Pharma hanno il grande obiettivo di vendere medicine (con presunte capacità preventive o stabilizzanti della salute, s'intende) soprattutto ai sani, perché i sani sono molto più dei malati.

Negli Stati Uniti siamo andati ben oltre, o sono finiti ben più in basso - scegliete voi l'espressione più giusta.

Per vendere sempre di più, si drogano di cibi ultraprocessati le persone sin da bambine. Si avvelena l'ambiente in ogni modo possibile (con sostanze che in Europa abbiamo proibito da anni, ormai). Le si fanno ammalare più che in ogni altro angolo del mondo, e soprattutto di malattie croniche, che non uccidono ma le rendono dipendenti per sempre da farmaci. Un circolo vizioso e in definitiva autodistruttivo, anche per l'impero più potente e più ricco del pianeta.

Gli USA sono andati ben oltre quanto paventato dai sostenitori dei limiti del capitalismo, dell'industrialismo, della crescita. Si è spalancato un abisso, che né le sinistre né le destre americane hanno finora saputo affrontare.

Ci sono voluti decenni di ambientalismo (peraltro molto moderato e tutto interno allo status quo di una società liberaldemocratica) per far emergere una voce un pochino più coraggiosa - che peraltro forse non sarebbe mai potuta diventare così forte se non provenisse da una delle famiglie più aristocratiche, ricche e famose d'America, i Kennedy.

Bobby Kennedy Jr diventò più esplicito e più radicale dopo aver visto i molti errori che autorità pubbliche ormai corrotte hanno fatto durante la pandemia Covid. E' diventato ancora più critico e lucido dopo avere appreso che il Covid ha ucciso in America mediamente quattro volte più che nel resto del mondo, a causa della diffusione di massa di malattie croniche che affliggono gli Americani.

Porre fine al declino materiale, fisico, mentale e spirituale delle persone comuni - delle "ordinary people" - negli Stati Uniti, è diventata la sua missione e per questo è diventato il bersaglio di tutti coloro che sono al potere nelle grandi corporazioni americane.

Kennedy poteva essere schiacciato facilmente dai media "mainstream", ma poteva comunque attrarre molti voti da persone che, pur non condividendo la traiettoria populista di Trump, sono comunque ribelli allo status quo. Trump, che ha moltissimi difetti ma non manca di fiuto politico, ha capito che quei voti sarebbero mancati a lui. Ha quindi offerto un'alleanza che Kennedy non ha potuto rifiutare.

Così, il popolo MAGA (Make America Great Again) ha accolto Kennedy e ha accettato di diventare MAHA (Make America Healthy Again).

Come andrà a finire? In un impero così centralizzato, autoritario, violento, dove in molti stati c'è da dubitare persino della correttezza del conteggio dei voti, può succedere di tutto. Anche qualcosa di buono, un qualche segno di resipiscenza e risveglio, nell'interesse delle generazioni future.

Capire cosa è successo in questi anni in America non è semplice (né qui lo si pretende). Conoscere e rispettare lo "spiritual journey" di Kennedy, il viaggio spirituale che lo ha portato, nonostante i suoi molti errori e le ingenuità di una lunga vita, a diventare un politico in prima fila e, potenzialmente, un membro influente della possibile seconda amministrazione Trump, potete partire da un video come questo:

https://youtu.be/HuBdn5m_tXM?si=DnhUeauV98MGwXhF

Buon ascolto e buona riflessione. Sono tutti temi che riguardano anche noi, anzi l'intera umanità.


domenica 5 novembre 2023

Il cemento uccide e non solo in Toscana


 

Non sono incoraggianti i primi interventi pubblici degli amministratori della Toscana, dopo la crisi del 2 novembre 2023. Questa alluvione non è stata uno scherzo. I morti sono stati pochissimi, ma i danni sono diffusi. Lacerante, inoltre, è stata la sensazione che gli oltre sessant'anni trascorsi dalle terribili alluvioni del 1966 non abbiano insegnato nulla.

I leader attualmente al potere nella regione e nella città metropolitana di Firenze non mostrano alcuna consapevolezza della gravità della cementificazione della piana di Pistoia-Prato-Firenze.

Nemmeno gli allegamenti registrati in edifici relativamente recenti, che si sono verificati ben lontano dalle rotture negli argini, sembrano averli scossi.

Non abbiamo ancora sentito una parola di ripensamento rispetto a scelte deliranti come costruire il nuovo aeroporto, nuovi nastri di tramvie turistico-immobiliari, nuovi centri commerciali, in zone che si sono completamente allagate.

Invitiamo a leggere questa presa di posizione di OraToscana, ospitata dal sito del Patto Autonomie e Ambiente:

https://www.autonomieeambiente.eu/news/204-toscana-animo

Per favore, non si faccia finta di non capire: la piana fiorentina è stata eccessivamente cementificata e parlare a vanvera di svolta "green" non ci sta portando da nessuna parte.

E' tempo di una svolta audace per RESTITUIRE SPAZIO ALL'ACQUA e perché gli enti locali possano RIAPPROPRIARSI DI COMPETENZE E RISORSE per decementificare e curare il proprio territorio.

 



 

martedì 26 settembre 2023

Manifestazione contro l'aeroporto, popolare e unitaria


OraToscana aderisce alla manifestazione del 30 settembre 2023 contro il nuovo aeroporto. La concentrazione è per le ore 14 di sabato prossimo, in Viale Lombardia alle Piagge di Firenze.

Si manifesta per il ritorno di Peretola entro i limiti di legge. che significa in primo luogo un sonoro NO VOLI dal tramonto all'alba; per la centralità di Pisa nel trasporto aereo toscano; per porre fine alla distruzione della Piana che va da Pistoia, a Prato, a Firenze.

Siamo come sempre al fianco di Fare Città, che sosteniamo anche nella sua esperienza di governo a Campi Bisenzio, con il sindaco Andrea Tagliaferri e la coalizione sinistra-movimenti-civismo.

La grande fissazione della politica fiorentina (spalleggiata sia da Roma che da Milano) per un nuovo aeroporto nella Piana è emblematica della rovina a cui ci stanno conducendo, mano nella mano, il centrosinistra di Giani e Nardella, i renziani, il centrodestra.

La delirante ostinazione nel voler costruire un nuovo aeroporto è, per la Toscana e per tutta l'Italia centrale, quello che la grande montatura del Ponte di Messina è per l'Italia e l'Europa.

Questi ecomostri hanno in comune caratteristiche emblematiche:

- Sono irrealizzabili e, in realtà, a nessuno interessa davvero che queste opere faraoniche siano realizzate; l'importante è che si commissionino progettazioni lautamente compensate, si aprano i cantieri, si cominci a muovere terra, cemento, ferro, cominciando ad attingere abbondantemente ai soldi pubblici; nel medio-lungo termine, poi, chi vivrà vedrà!

- La sola apertura di questi cantieri provocherà inquinamento e disastri sociali quanto una guerra o una calamità naturale; la faccia tosta con cui gli ecomostri vengono approvati da politici che si sono "ritinti di verde", è incredibile; speriamo per loro che siano ipocriti e cinici, perché se invece sono degli avventati che nemmeno si rendono conto che siamo già ben oltre i limiti dello sviluppo quantitativo, allora poveri noi!

- I media di massa e di regime non li studiano, non ne descrivono i dettagli, non ne raccontano i costi, perché altrimenti la gente si sveglierebbe; a Firenze, in particolare, la situazione della consapevolezza civica è gravissima: a Est e a Sud abitano almeno 100.000 Fiorentini, che hanno ancora un reddito decente e vivono in quartieri decenti, che sono relativamente lontani dai problemi d'inquinamento e traffico della Piana. Questi centomila sono letteralmente imbambolati, storditi dalla propaganda. Anche in vista delle prossime elezioni amministrative del 2024 questi tapini voteranno i loro i "lider" nazionali, la destra, la sinistra, il centro, la Meloni, la Schlein, i' Renzi... Senza rendersi conto che questi capi politici "nazionali", sul disastro dell'aeroporto la pensano uguale oppure, anche se avessero dei dubbi, faranno in modo di non chiarirli.

Una nota a margine sul PD a guida Schlein è opportuna. Grazie alla vittoria della nuova segretaria, è diventato segretario regionale Emiliano Fossi, che in teoria sarebbe stato contro l'aeroporto, ma che ovviamente ora non può schierare l'intero PD toscano contro Nardella e Giani. Praticamente in ogni corrente e in ogni territorio, il PD toscano è retto da persone che sono o a favore dell'aeroporto, oppure impossibilite, per ragioni di equilibri politici interni, a schierarsi veramente contro. Una storia già vista, scivolosa e pericolosa... Una deriva che ci auguriamo qualcuno fermi.

Rilanciamo anche l'appello dei promotori a una partecipazione ampia, popolare, unitaria, senza bandiere di partito.

Ci vediamo sabato 30 settembre 2023 in corteo!


 


Approfondimenti e maggiori informazioni:

https://www.farecittacampi.it/

https://pianacontronocivita.noblogs.org/

 

Per collaborare con OraToscana:

https://t.me/OraToscana

 

 


 

lunedì 21 agosto 2023

Promemoria Piombino

 


Un anno fa abbiamo raccolto in un documento base tutte le considerazioni, politiche ma anche giuridiche, che ci hanno sempre fatto abbracciare la netta opposizione al rigassificatore di Piombino, la nave Golar Tundra. Lo archiviamo qui, un anno dopo (21 agosto 2023), perché gli attivisti di OraToscana, i cittadini di Piombino, l'intera opinione pubblica non ne perda memoria.

 

Denunciamo il progetto di ancorare a una banchina del porto di Piombino in provincia di Livorno in Toscana una nave gassiera (chiamata anche metaniera). La nave in arrivo è la GOLAR TUNDRA (IMO: 9655808, MMSI: 538004982 - Offshore Support Vessel), costruita nel 2015 che naviga sotto bandiera della Marshall Islands. Le dimensioni sono 293 metri di lunghezza e 44 metri di larghezza. Si tratta di una unità navigante capace di rigassificare e stoccare gas (Floating Storage and Regasification Unit, FSRU).

La decisione è stata presa senza alcuna procedura di partecipazione e informazione ai cittadini e contro il parere dell’Amministrazione comunale di Piombino e dei sindaci dei comuni della circostante Val di Cornia.

La nave gassiera sarà il terminale di un traffico di navi di rifornimento di gas naturale liquefatto (GNL), e di supporto, di dimensioni comparabili, incompatibile quindi con l’ordinata navigazione di un porto cruciale per i collegamenti con le isole dell’Arcipelago toscano, con la Sardegna e con la Corsica.

Si sottolinea che l’attività di rigassificazione verrebbe, almeno per i primi anni, svolta in banchina e non al largo, quindi non rispettando i criteri di sicurezza in vigore, come la distanza dagli abitati, dalle attività dell’economia del mare, dalle principali rotte, contrariamente a come si è proceduto invece per l’impianto rigassificatore di Livorno.

Si ricorda, in particolare, che attorno all’impianto di Livorno c’è un’area d’interdizione alla navigazione e ad altre attività di economia del mare che nel porto di Piombino sarebbe irrealizzabile.

Si apprende dalla stampa (articolo di Stefano Tamburini, Bisenzio Sette, venerdì 5 agosto 2022) che le autorità di governo non avrebbero proceduto ad alcuna valutazione comparativa, ma adottato a scatola chiusa un unico progetto predisposto dalla società SNAM, ben prima dell’inizio dell’emergenza della Guerra russo-ucraina.

Si ricorda che il porto di Piombino è baricentro logistico fondamentale sia per il Parco nazionale dell’Arcipelago toscano che per la custodia degli immensi beni comuni archeologici e naturalistici delle vicine Populonia e Baratti e dell’interro entroterra.

Si ricorda che l’area è sito di interesse nazionale (SIN), dove lo Stato ha riconosciuto di avere inquinato a tal punto da doversi impegnare a bonificare e dove ora, nemmeno troppo velatamente, si minacciano le popolazioni locali che non si procederebbe alle migliorie e ai risanamenti promessi, se non venisse accettata l’imposizione del rigassificatore. Si sta insomma configurando una inaccettabile e ricattatoria logica di scambio, che umilia cittadini e autorità locali.

Si fa notare che la rigassificazione prescelta sarebbe del tipo a CICLO APERTO, che comporta quindi che il gas liquido verrà riscaldato pompando acqua di mare, la quale verrà poi rigettata, raffreddata, clorata e ad alta pressione in mare.

Si consumerebbe quindi meno carburante per il riscaldamento del gas, ma si avrebbe un continuo raffreddamento dell'acqua di mare, con la distruzione dell’habitat marino attuale e con una minaccia alle attività di allevamento e ad altre forme di economia del mare che sono presenti nell’area.

Inoltre si avrebbe il rilascio di cloro libero residuo, le cui conseguenze a lungo termine sono poco conosciute, tranne una che è nota: la selezione di forme di vita batterica resistenti al trattamento con cloro, con un impatto sulle generazioni future imprevedibile e quindi incompatibile con i principi internazionali, europei e costituzionali di precauzione e tutela dei diritti delle generazioni future. Si profilano, si ritiene, gravi incongruenze con la normativa italiana (si veda, fra gli altri, il D.Lgs. 152/2006).

Anche a voler prescindere da altri aspetti legati alla sicurezza della popolazione, dei naviganti, dei lavoratori, a causa di una “emergenza nazionale” (che andrebbe comunque circoscritta in termini legali e costituzionali, cosa che al momento non è), la realizzazione di impianti di rigassificazione a ciclo aperto nei mari del piccolo Mediterraneo è da considerarsi altamente pericolosa e assolutamente sconsigliabile. 

Senza voler pretendere di fare qui, in questo memorandum, la complessa valutazione della compatibilità ambientale e opportunità economica dell’intero ciclo della liquefazione, del suo acquisto a prezzi proibitivi (con larghi margini per una possibile corruzione all’estero, lontano dagli occhi della pubblica opinione e dalle possibilità di controllo della giurisdizione nazionale), del trasporto del GNL su lunghe distanze, dei costi della sua rigassificazione, si può e si deve osservare che un impianto a CICLO CHIUSO, pur meno profittevole per il gestore, sarebbe assolutamente da considerarsi più opportuno.

Il rigassificatore imposto a Piombino, in ultimo ma non per importanza, porrà fine all’impegno delle amministrazioni locali per impostare “su nuovi criteri l’assetto del territorio in modo da coniugare le esigenze del turismo, che determina in grandissima parte il reddito del tessuto economico, con l’agricoltura di qualità, le attività produttive, le esigenze dei residenti”, come ha scritto il sindaco civico di San Vincenzo, Paolo Riccucci, che ha poi aggiunto: “Nonostante gli sforzi in essere, non solo di San Vincenzo, per la diversificazione e per la promozione di altri modelli turistici legati alle risorse del paesaggio collinare, ai vicini borghi e al patrimonio storico e archeologico, il mare resta la nostra risorsa fondamentale e la sua tutela l’obiettivo strategico primario per l’intera comunità. Basta questo per sostanziare come l’ipotesi di inserire un progetto come quello del rigassificatore all’interno di un territorio già in precario equilibrio tra modelli economici del passato e un futuro in gran parte da costruire, sia impraticabile e inaccettabile. La decisa reazione dei sindaci di Piombino, Follonica, Campiglia, San Vincenzo, Suvereto e la popolazione che rappresentano, a cui ho assistito [ieri] in piazza Bovio, testimonia la preoccupazione e la contrarietà di un intera comunità. Da troppo tempo attendiamo impegni concreti sulle necessità reali di un territorio in attesa di bonifiche, interventi strutturali, piani di rilancio produttivi concreti e realizzabili nonché coerenti con la nostra terra. Basta individuare nella Val di Cornia un territorio marginale da penalizzare imponendo ciò che altrove viene rifiutato! La Val di Cornia sia il territorio del rilancio e del più grande esperimento di rigenerazione ambientale ed economica fondata sui nuovi settori ad alto contenuto tecnologico e funzionali alla riconversione ambientale, che possano garantire un futuro ad una comunità altrimenti dimentica e umiliata.” (fonte Facebook, Officina San Vincenzo, 19 giugno 2022).

Si raccomanda, in assenza di un ripensamento politico, un intervento della Procura della Repubblica competente per valutare se siano in corso violazioni di nome penali quali:

674 c.p. che punisce chiunque getta o versa, in un luogo di pubblico transito o in un luogo privato ma di comune o di altrui uso, cose atte a offendere o imbrattare o molestare persone;

733 c.p. che incrimina chiunque distrugga, deteriori o comunque danneggi un monumento o altra cosa propria di rilevante pregio, purché ciò cagioni un nocumento al patrimonio archeologico, storico o artistico della nazione;

734 c.p. che incrimina chiunque, mediante costruzioni, demolizioni, o in qualsiasi altro modo, distrugge o altera le bellezze naturali dei luoghi soggetti alla speciale protezione dell'Autorità;

452 bis c.p. che punisce chiunque abusivamente cagiona una compromissione o un deterioramento significativi e misurabili delle acque o dell'aria, o di porzioni estese o significative del suolo o del sottosuolo;

452 quater c.p. che punisce chiunque abusivamente cagiona un disastro ambientale, costituito da 1) l'alterazione irreversibile dell'equilibrio di un ecosistema; 2) l'alterazione dell'equilibrio di un ecosistema la cui eliminazione risulti particolarmente onerosa e conseguibile solo con provvedimenti eccezionali; 3) l'offesa alla pubblica incolumità in ragione della rilevanza del fatto per l'estensione della compromissione o dei suoi effetti lesivi ovvero per il numero delle persone offese o esposte a pericolo;

338 c.p. che incrimina chiunque usa violenza o minaccia ad un corpo politico, amministrativo o giudiziario, ai singoli componenti o ad una rappresentanza di esso o ad una qualsiasi pubblica autorità costituita in collegio o ai suoi singoli componenti.

Si segnala che vanno considerate “persone informate dei fatti” tutti i pubblici ufficiali del Governo, della Regione Toscana, dell’Autorità portuale competente, oltre che i dirigenti delle aziende responsabili dell’installazione e della gestione, tutte le suddette in associazione o in concorrenza, senza escludere peraltro la necessità di ascoltare o indagare altre persone fisiche a chi scrive al momento ignote.

In particolare si crede necessario che siano ascoltati, senza pregiudizio della loro onorabilità personale, ma esclusivamente al fine di un attento scrutinio dell’evidente, a parere di chi scrive, mancato rispetto delle norme penali:

  • il Presidente del Consiglio dei ministri, prof. Mario Draghi;

  • il Ministro della transizione ecologica, dott. Roberto Cingolani;

  • il Presidente della Regione Toscana, dott. Eugenio Giani, in quanto Commissario straordinario per il rigassificatore (DPCM, 8 giugno 2022).


Scritto da Mauro Vaiani nell'agosto del 2022



domenica 21 maggio 2023

Campi Bisenzio può frenare la distruzione della Piana

 

Campi Bisenzio va al ballottaggio il 28 e il 29 maggio 2023.

Noi stiamo con Andrea Tagliaferri e speriamo che alla fine risulti eletto.

Dietro questo giovane e competente consigliere comunale della sinistra toscana ci siamo tutti noi che abbiamo compreso che la nostra vita nella Piana è a un bivio. Cementificazione e inquinamento devono essere fermati ora. 

L'idea che si possa ulteriormente congestionare questo fazzoletto di terra dove già la qualità della vita sta degradando è semplicemente pericolosa. Devono essere fermati i signori del cemento e dell'acciaio che vogliono costruire un nuovo aeroporto a Peretola, ma anche altri progetti sbagliati.

Stiamo al fianco dei nostri amici e compagni a cui siamo uniti da almeno un decennio di lotte per la vita, per una vita a dimensione umana nella Piana: Fare Città e Sì Parco No Aeroporto.

Centinaia di migliaia di persone perdono giornate intere della loro vita paralizzate in macchina negli ingorghi del traffico. Un milione di persone respirano polvere e mangiano nanoparticelle di plastica. L'intera Toscana è messa in pericolo dalla concentrazione di ricchezze e poteri - non solo italiani ma internazionali - che impediscono a Firenze, a Prato, ma anche a Pistoia e a Empoli, di avviare una seria transizione ambientale, fondata sul recupero, sul riuso, sul riciclaggio di tutti.

Il piccolo mondo civico, ambientalista e autonomista che è in rete attraverso OraToscana e Autonomie Ambiente sa da che parte stare.

Buon voto!

https://t.me/OraToscana

 


 

 


venerdì 12 maggio 2023

La città giusta nello spazio e nel tempo



La basilica di San Miniato al Monte di Firenze ha ospitato due giorni di riflessione storica e urbanistica, quindi politica e sociale, di uno spessore di cui si sentiva la mancanza da tempo: il convegno "La città giusta nello spazio e nel tempo". L'iniziativa si è svolta in due giornate, il 4 e l' 11 maggio 2023.
 
Il convegno è stato reso possibile dall'impegno di padre Bernardo Gianni, abate di San Miniato al Monte e dell'Associazione Cantiere Venturino Venturi, con la collaborazione di: Fondazione Balducci, Fondazione La Pira, Fondazione Michelucci, Associazione Porcinai, Fondazione Architetti Firenze, Università di Firenze (DIDA, Dipartimento di Architettura). Hanno sostenuto l'evento Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze e Generali Italia Valore Cultura.

Ricordare alcuni dei promotori e dei protagonisti non rende giustizia ai lavori, le cui quattro sessioni possono essere riascoltate integralmente su YouTube, grazie al canale "Venturino":
 
 
4 maggio 2023 - sessione mattutina 
https://www.youtube.com/live/0PLXTMCG27w?feature=share

4 maggio 2023 - sessione pomeridiana
https://www.youtube.com/live/Mn8LAoYzJKw?feature=share

11 maggio 2023 - sessione mattutina
https://www.youtube.com/live/SLMqGKBFrrQ?feature=share

11 maggio 2023 - sessione pomeridiana
 
Uno spirito lapiriano ha gonfiato le vele di questi due giorni di studio. E' stato inevitabile, per alcuni di noi che eravamo presenti, ricordare Romano Bilenchi quando raccontava di come Giorgio La Pira riunisse spesso la sua giunta "ombra" con Mario Fabiani e Tristano Codignola.
 
La politica di quegli anni realizzò l'Isolotto, una vera e propria comunità nella città, cellula in parte autosufficiente dell'organismo urbano più ampio. Peraltro quel nuovo quartiere fu realizzato e completato, come comunità educante, produttiva, commerciale, giardino, agorà e rione, come dovrebbero essere tutte le porzioni di una città abitabile.

Quando oggi si sente parlare di città dei "quindici minuti", di walkability nello urban design, di poter raggiungere a piedi in un quarto d'ora tutto ciò che serve alla vita in città, si ha la sensazione di trovarsi di fronte ad apprendisti stregoni o, nella migliore delle ipotesi, a inventori della ruota. Queste "scoperte dell'acqua calda" vengono abbracciate, peraltro solo come espedienti retorici propagandistici, da un ceto politico privo di radici, valori, generosità, visioni.
 
Una città come Firenze ha già in se stessa una storia politica e sociale rionale, che è stata riscoperta più volte: negli anni Settanta da Luigi Bicocchi e dai movimenti per la fondazione dei consigli di quartiere; negli anni Ottanta dai movimenti ambientalisti e in particolare dalla Lista Verde di Giannozzo Pucci; negli anni Novanta da altri gruppi e movimenti di cittadinanza attiva; in questo secolo XXI, buon ultimo (in ordine cronologico, non certo per importanza), da Fabrizio Valleri e dalla sua campagna Libera Firenze 2019 per la "rivoluzione rionale", cioè per il ritorno a ciò che Firenze non avrebbe mai dovuto disperdere, il bene comune preziosissimo della prossimità e del buon vicinato.
 
Firenze è stritolata, come molte altre città storiche, fra contraddizioni formidabili: il dramma della signorilizzazione (gentrification) al suo interno; il dramma più ampio degli eccessi di congestione e inquinamento della Piana, minacciata da ulteriori colate di cemento e di ferro, come l'assurda pretesa di costruire addirittura un nuovo aeroporto (oltre che da altre avidità turistico-immobiliari); il dramma ecologico globale, dall'invasione della plastica fin nelle fibre dei viventi, latte materno compreso, all'insostenibilità di gran parte delle nostre attività agro-industriali e minerarie (comprese quelle che sarebbero necessarie per l'elettrificazione dei trasporti di massa, che, purtroppo, in sé, non è risolutiva di nulla).
 
Durante le emergenze di questo inizio secolo, quella ambientale, quella economica, quella pandemica, quella sociale, quella demografica, quella militare, quella della mancanza ormai conclamata di pluralismo politico e culturale, abbiamo ricevuto diverse scosse. Abbiamo credo compreso meglio quanto la nostra società sia malata e quanto fragile sia dentro la globalizzazione anche Firenze, per quanto essa sia una realtà pregiata e privilegiata. 
 
Non ci dobbiamo inventare niente. In molti vediamo queste contraddizioni e non c'è altro da fare che affrontarle. Non bastano più la vivacità critica di esperienze come la Firenze Viva di Cristina Scaletti o la Sinistra di Tommaso Grassi e di Antonella Bundi. Non riescono a produrre iniziative coraggiose le tradizionali piramidi politiche del centrosinistra e del centrodestra. Non sarebbe saggio restare subalterni al tardo sviluppismo tecnocratico dei cosiddetti centristi post-renziani.
 
Si può e si deve ripartire dalle proteste dei comitati che hanno chiesto invano di correggere i tracciati sbagliati delle tramvie, dalle proteste e dagli studi di Italia Nostra, dalla resistenza di coloro che hanno difeso gli alberi adulti (sterminati dall'insipienza dell'amministrazione comunale degli ultimi vent'anni), da coloro che hanno lottato perché ci siano case popolari, alloggi economici, giardini pubblici, servizi sociali, manutenzione di beni comuni in ogni rione di Firenze.
 
Mentre la maggior parte degli interventi sono stati disseminativi, i cui frutti sono quindi nelle mani della Provvidenza e della fecondità dei cuori e dei cervelli che li hanno ascoltati, almeno due relazioni hanno avuto il coraggio di incidere anche nell'attualità civile e politica di Firenze e della Toscana. Ci riferiamo alla relazione del direttore del Dipartimento di Architettura di Firenze, il prof. Giuseppe De Luca, e alle riflessioni finali della prof.ssa Silvia Mantovani, come architetto, paesaggista e cittadina.
 
Sono stati due interventi forti, possibili grazie a ciò che abbiamo di più indipendente nella vita culturale in questa Repubblica, l'autonomia costituzionalmente garantita dei professori universitari e di pochi altri dirigenti culturali. 
 
Chi, se non una persona con un incarico universitario o culturale, nella Firenze di oggi, potrebbe avere la forza di salire sulla sua cattedra o, se necessario, sui tetti della città, per chiedere la necessaria svolta? Molti altri, per molto meno, perderebbero lavoro, reddito, amici!

Senza voler apparire essere liquidatori, poiché il livello medio delle persone attive nella politica e nella vita pubblica cittadina è basso, poiché molti cuori attivisti stanno invecchiando, poiché nessuno sta formando nuove generazioni di leader locali, ci permettiamo di dire, sommessamente, cari maestri, cari studiosi, cari De Luca e Mantovani, rivediamoci presto.
 

Alcuni amici Liberi Fiorentini di OraToscana
(rete di civismo, ambientalismo, autonomismo)
 

 
 
 
 
 
 


 

venerdì 5 maggio 2023

Daniele Matteini per Capalle e per Campi

 

Abbiamo incontrato e ascoltato Daniele Matteini ieri sera, 4 maggio 2023, a Capalle, durante un'assemblea pubblica per le elezioni amministrative del 14 maggio 2023 per il rinnovo del consiglio comunale di Campi Bisenzio. Eravamo nei locali dell'antico circolo a cui in tanti siamo affezionati, il vecchio "Garden on the River".

Daniele Matteini è uno dei candidati di punta della lista civica Fare Città, che da ormai una decina d'anni si sta impegnando contro grandi progetti sbagliati come il nuovo aeroporto di Firenze e contro un ipotizzato e totalmente insensato tracciato di tramvia. 

Matteini è stato consigliere comunale diligente e impegnato sul fronte della buona amministrazione quotidiana. Fare Città fa parte della coalizione che sostiene il giovane e competente candidato sindaco Andrea Tagliaferri.

Non giriamoci attorno, non perdiamoci in dettagli, andiamo al sodo: Fare Città deve crescere, insieme a tutte le altre liste della sua coalizione; Daniele Matteini deve essere eletto; tutta la comunità di Capalle, insieme al resto del comune di Campi Bisenzio, deve stringersi attorno a questa iniziativa civica.

Altrimenti i poteri forti che vogliono l'aeroporto non molleranno l'osso. Sia chiaro che PD, centristi, destra su questo non sono affidabili. I capi fiorentini di tutte e tre gli schieramenti sono subalterni ai padroni del ferro e del cemento, a coloro che vogliono a tutti i costi l'apertura del cantiere del nuovo aeroporto (e molte altre cose sbagliate, di cui abbiamo parlato spesso anche su questo blog).

Come hanno scritto gli esponenti del miglior civismo ambientalista di OraToscana: qualsiasi potenziamento dell'aeroporto di Firenze sarebbe come una pioggia di meteoriti, la fine di ciò che resta della qualità della vita degli abitanti di Capalle, del comune di Campi Bisenzio, di gran parte della Piana, da Firenze a Prato e fino a Pistoia, già oggi la più inquinata e congestionata della Toscana.

Per conoscere meglio Daniele Matteini:

https://www.facebook.com/matteini.daniele

Per conoscere meglio Fare Città:

https://www.farecittacampi.it/

 

 


lunedì 24 aprile 2023

Appello a chi ha valori antichi che mantengono sempre giovani

 

Se avete un'anima antica e quindi siete spiritualmente giovanissimi, questo messaggio è per voi: buon 25 aprile, buona festa della Liberazione, con l'amara ma lungimirante parola del martire Piero Gobetti.

Auguriamo a tanti, che si sentono ancora giovani almeno dentro, di fare civismo, ambientalismo, riformismo, autonomismo, con la creatività personale, la chiarezza morale, l'autonomia politica di figure quali Giulio Bordon, Piero Calamandrei, Tristano Codignola, Maria De Unterrichter Jervolino, Andrea Finocchiaro Aprile, Emilio Lussu, Aldo Spallicci, Tiziano Tessitori. Non furono sempre dei vincenti, ma la Repubblica delle Autonomie esiste grazie a persone come loro. 

Il centralismo, sempre autoritario e intrinsecamente fascista, non è ancora morto, ma non fatevi ingannare dai profeti di sventura: stiamo già vivendo in quello che sarà ricordato come il secolo delle autonomie (come chi scrive ha osato raccontare nel romanzo "Cosmonauta Francesco").

Cogliamo ancora una volta l'occasione per ribadire il nostro appoggio a ogni forma di civismo ambientalista, localista, autonomo dai partiti dominanti. 

Sosteniamo con entusiasmo la candidatura di Fabio Pacciani a Siena, supportata da un civismo che si prepara, s'impegna e cresce da almeno vent'anni, quando nel 2004 iniziò la rivolta di Pierluigi Piccini. 

Sosteniamo la lista civica Fare Città di Campi Bisenzio, a sostegno del giovane candidato sindaco Andrea Tagliaferri, guidata da Daniele Matteini e Marco Monticelli, con cui condividiamo, oltre che un'amicizia ormai di vecchia data, la resistenza contro quei progetti assurdi di nuove piste aeroportuali e di tramvie con un tracciato sbagliato, colate di ferro e cemento che una classe dirigente fiorentina miope vorrebbe imporre alla Piana più inquinata della Toscana.

Come OraToscana non temiamo di schierarci, ma restiamo comunque ostili alla polarizzazione delle posizioni e allo scontro fra tifoserie. Nelle estremizzazioni e nella verticalizzazione della politica (ridotta a duelli mediatici fra leader nazionali), viene sacrificata la libera scelta da parte dei cittadini dei propri amministratori locali. 

In una contrapposizione imposta dall'alto, viene sacrificata soprattutto la qualità delle persone, che invece è necessaria non solo per vincere, ma per convincere e, il giorno dopo, cambiare veramente le cose. 

Per questo ci siamo esposti con un appello per la dignità e i poteri degli amministratori locali, e per una loro selezione dal basso con modalità nuove, che prevedano maggiore innovazione, maggiori autonomie e quindi maggiore diversità. Diversità che è, non dimentichiamolo, la fucina delle vere innovazioni. Per l'appello siamo debitori a tanti attivisti, ma in particolare al nostro gruppo Un Cuore per Vecchiano. Il documento ha avuto, con nostra grande sorpresa, un riscontro importante ben al di là della Toscana.

Ora, anche in vista delle elezioni europee del 2024, a cui parteciperemo insieme alla rete Autonomie e Ambiente, guidata dal Patto per l'Autonomia Friuli - Venezia Giulia, ci metteremo in cammino lungo i nostri Appennini, per approfondire il dialogo con i movimenti civici, ambientalisti, localisti non solo della Toscana ma anche dell'Umbria e delle Marche, della Tuscia e delle altre province laziali, di Roma e dei suoi municipi.

Tenendo a distanza ciarlatani, urlatori e profittatori, stiamo lottando per fare spazio a una nuova generazione di leader locali, che possano accompagnare le nostre comunità locali fuori dall'angoscia delle continue emergenze, verso la pace, la giustizia, la salvaguardia del creato, il ritorno della speranza.

Un'ultima cosa, davvero bella: il nostro impegno toscano ha trovato una nuova forza sorella in Romagna, il movimento Rumâgna Unida, che vi invitiamo a conoscere e con cui ci incontremo presto, in un desinare tosco-romagnolo.

Animo!

Da Prato, lunedì 24 aprile 2023

Mauro Vaiani, garante

PS:

Purtroppo, l'ultima cosa che dobbiamo aggiungere a questa lettera è triste. Abbiamo appreso della scomparsa di Sergio Salvi.

Qui il ricordo della famiglia di Autonomie e Ambiente.

Qui un mio ricordo personale.

M.V.


Canale Telegram: https://t.me/OraToscana

 

mercoledì 22 febbraio 2023

Pisa è l'unico aeroporto strategico della Toscana


 

Nessuno può prevedere i cambiamenti che dovranno investire anche il trasporto aereo, che di certo non potrà a lungo andare avanti così, con gli attuali aeromezzi e carburanti. Nel frattempo, se vogliamo essere riformisti seri, aperti alla transizione verso una società diversa, ma con gradualità ed equità, noi Toscani dobbiamo tenerci stretto l'aeroporto intercontinentale di Pisa, il "Galileo Galilei". Lì devono essere concentrate le risorse, che sono comunque scarse. 

Su questo occorre essere uniti, anche per rintuzzare la testardaggine, l'ottusità, l'avidità di certe elite fiorentine che tengono in vita, da decenni, il progetto di un nuovo aeroporto a Peretola, cioè nella Piana tra Firenze, Campi, Sesto, Prato. Un sogno su cui si sono impuntati loro, un incubo per tutti gli abitanti della pianura più cementificata e più inquinata della Toscana. 

La follia degli aspiranti costruttori di un nuovo aeroporto alle porte di Firenze è ancora più preoccupante, perché inquina e controlla non solo il PD di Giani e Nardella, ma anche gran parte delle opposizioni di centrodestra. Per questo occorre un supplemento d'anima e di impegno, da parte del nostro mondo civico, ambientalista, autonomista. Non possiamo affidarci né al PD, né ai renziani, né a Forza Italia, né alla Lega, né a Fratelli d'Italia. Tutti questi partiti sono, nei loro organi centrali di Firenze, Roma e Milano, subalterni alla follia di voler aprire cantieri e spendere soldi a Peretola, invece che a Pisa. Restiamo vigili, dunque e cerchiamo di incoraggiare eventuali prese di coscienza e svolte di buon senso che non mancheranno in periferia, specie nella platea degli amministratori locali più competenti e responsabili e non colpiti dalle manie di grandezza di Giani, Nardella, Renzi e altri fiorentini.

Prendiamo esempio dalla lista civica, ambientalista, autonomista "Un Cuore per Vecchiano", che ha presentato nel proprio consiglio comunale un documento esemplare, offrendolo a tutti, alla maggioranza di centrosinistra di "Insieme per Vecchiano", e alla componente di destra. Su questi grandi temi, o si guarda lontano, pensando insieme al bene comune e alle generazioni future, o si va a sbattere, ciascuno per conto suo.

La pubblichiamo integralmente, perché possa essere copiata e presentata in ogni altro consiglio comunale e anche nel consiglio regionale.

L'immagine a corredo di questo post riproduce la mappa dell'aeroporto di Pisa, evidenziando il grande spazio che esso ha disposizione e l'anello ferroviario che lo circonda interamente, rendendo l'infrastruttura raggiungibile in modo sostenibile, nel futuro prossimo, da tutta la Toscana e oltre.

 

Per restare collegati con la rete di civismo ambientalismo autonomismo OraToscana: https://t.me/OraToscana

 

 

Il testo della mozione sul futuro prossimo degli aeroporti toscani presentata da "Un Cuore per Vecchiano":

 

 
Gruppo consiliare
Lista civica ambientalista autonomista
UN CUORE PER VECCHIANO
uncuorepervecchiano@gmail.com


Proposta di mozione sul sistema aeroportuale della Toscana
(Art. 16 del Regolamento del Consiglio comunale di Vecchiano)

Vecchiano, 19 febbraio 2023
 
Il Consiglio comunale di Vecchiano
 
1) ricordato, con viva preoccupazione, che la proposta ENAC di Piano nazionale degli aeroporti (PNA) rimasta in consultazione pubblica fino al novembre 2022, prevede per la Toscana, Firenze e non Pisa come “scalo strategico” (pag. 72 del documento ancora visibile in rete all’indirizzo https://www.mit.gov.it/nfsmitgov/files/media/notizia/2022-10/Piano%20Nazionale%20degli%20Aeroporti.pdf );
2) preso atto che è in corso un accentramento delle risorse e delle competenze, motivato politicamente e amministrativamente dalla stringente tempistica dell’utilizzo dei fondi PNRR;
3) ricordato che, come riconosciuto dallo stesso PNA, il sistema aeroportuale toscano deve valorizzare la spiccata diversificazione e specializzazione dei suoi aeroporti così come essa è già nelle cose: A) Pisa è l’aeroporto internazionale della Toscana, largamente raggiungibile e meglio fruibile in tutti i periodi dell’anno; B) Firenze è un aeroporto d’affari e di collegamenti di medio e corto raggio con l’Europa;
4) ricordato che le potenzialità dell’aeroporto internazionale Galileo Galilei di Pisa sono solo parzialmente limitate dalla compresenza di una base operativa di aeronautica militare, le cui attività però sarebbero realisticamente dirottabili su altre aerostazioni militari;
5) ricordato inoltre che l’aeroporto di Pisa è INTERAMENTE CIRCONDATO  (si veda la figura sopra, ndr) da un anello ferroviario che, se adeguatamente valorizzato, potrebbe renderlo uno dei più accessibili e ambientalmente sostenibili d’Europa;
6) ricordato che, al contrario, l’aeroporto Amerigo Vespucci di Peretola, alle porte di Firenze, presenta criticità enormi:
a) insiste sulla Piana di Firenze-Prato-Pistoia, cioè sul territorio più cementificato, inquinato, sovrappopolato della Toscana;
b) la sua operatività viene resa possibile solo attraverso la perpetuazione di un regime transitorio, considerando che l’aeroporto non si è mai adeguato alle note prescrizioni del Decreto di VIA 0676/2003 (una discussione giuridico-amministrativo-tecnica che dura da vent’anni);
c) che i diversi progetti di seconda pista di Peretola, che si sono succeduti nei decenni al fine di impedire la chiusura o il forte ridimensionamento dell’aeroporto di Firenze, sono  stati tutti ritenuti impossibili non solo dalle principali realtà dell’ambientalismo, ma dai principali studiosi dell’attuale rete autostradale e ferroviaria della Piana e dalla maggioranza delle amministrazioni dei Comuni della Piana, oltre a essere stati respinti in ogni sede giudiziaria;
7) ricordato che il futuro del trasporto aereo, non solo in Toscana, sarà soggetto a cambiamenti profondi, per diventare più sostenibile socialmente ed ambientalmente (aerei più piccoli e più lenti, biocarburanti, motori a idrogeno), per cui non sono auspicabili investimenti faraonici che stravolgano la situazione esistente;
8) tenuto conto delle contrarietà ripetutamente espresse dalle amministrazioni comunali del nostro territorio (di ogni orientamento politico) a ogni forma di diminuzione di Pisa a favore di Peretola;

il Consiglio comunale

9) critica la mancata definizione di Pisa come aeroporto strategico e baricentrico per la Toscana nel PNA e ne pretende la revisione;
10) chiede alla Provincia di Pisa e alla Regione Toscana di attivarsi presso il Governo perché siano chiarite proporzioni e destinazioni dei fondi PNRR e di altri fondi pubblici rispetto al sistema aeroportuale toscano;
11) ribadisce la propria contrarietà a ogni progetto di seconda pista di Peretola, che – quando anche arrivasse a progettazione esecutiva – andrebbe a discapito delle acque, della terra, delle altre infrastrutture, della qualità dell’aria, della rumorosità, della vivibilità della Piana e della salute di quasi un milione e mezzo di nostri corregionali;
12) chiede che le risorse disponibili siano concentrate sulla valorizzazione dei collegamenti ferroviari, da tutta la Toscana, da e verso l’aeroporto di Pisa;
13) incarica il Sindaco di trasmettere il presente documento a tutti gli altri sindaci della Toscana, attraverso ANCI Toscana, in particolare al sindaco metropolitano di Firenze, oltre che al presidente del Consiglio regionale della Toscana, perché ne diano comunicazione ai propri consigli:
14) invita tutto il mondo politico toscano a porre fine a discussioni capziose su opere impossibili e pregiudizievoli per le generazioni future, che sono ormai durate anche troppi decenni.

Presentata dal consigliere e capogruppo di Un Cuore per Vecchiano, dott. Vincenzo Carnì (sulla mozione il gruppo civico autonomista riformista sta cercando una posizione unitaria assieme al sindaco Massimiliano Angori e le altre componenti del consiglio. ndr)
 
* * *

venerdì 23 dicembre 2022

Il drammatico scempio dell'alta velocità


 

Negli ultimi giorni abbiamo potuto ascoltare e leggere due voci forti contro la cosiddetta "alta velocità - alta capacità", più note con acronimi come TAV (treni ad alta velocità) o LAC (linee ad alta capacità). Si tratta di un vero e proprio scempio, fuori tempo, fuori da ogni buon senso, fuori dalla grazia di D-o, come si direbbe qui in Toscana.

Sono una voce moderata e liberale, quella di Michele Governatori che nella sua rubrica Derrick su Radio Radicale recensisce il libro “L’imbroglio” di Franco Maldonato, e la voce di un giornale che ospita posizioni molto anticonformiste, quella del "L'indipendente", che riporta un appello trasversale di amministratori francesi contro la TAV Torino-Lione. Eccole:

- https://www.radioradicale.it/scheda/685976/derrick-pnrr-e-trasporti

(qui il link al blog di Governatori:

https://derrickenergia.blogspot.com/2021/05/pnrr-e-trasporti-puntata-483-in-onda-il.html )

- https://www.lindipendente.online/2022/12/23/tav-oltre-150-rappresentanti-di-istituzioni-francesi-chiedono-stop-ai-lavori/

(qui un link online in francese:

https://www.montagnes-magazine.com/actus-lyon-turin-opposition-gagne-terrain )

A chi non capisce che il PNRR è una gigantesca montatura, che ha scatenato appetiti che - ancora prima che potenzialmente criminogeni - sono totalmente anacronistici e pericolosi per le future generazioni, cos'altro possiamo dire? 

A chi non comprende, affrontando la piccola fatica di un minimo approfondimento, che l'alta velocità è la condanna a morte di interi territori, un gigantesco spreco di denaro pubblico, una garanzia di aumento delle diseguaglianze, una certezza di spopolamento e declino per interi territori, cosa possiamo suggerire?

I sostenitori dell'alta velocità sono chiusi dentro una profonda dissonanza cognitiva, in cui possono adagiarsi perché il conto lo pagano oggi il grande Pantalone pubblico e, presto, le generazioni future.

E' triste, ma consoliamoci pensando che è talmente grande, questo scempio provocato dall'alta velocità, questo gigantesco errore storico, che non potrà essere nascosto per sempre.

° ° °

Nella foto di corredo a questo post, la stazione TAV di Afragola (fonte: Napoli Today), che è, al pari della sua "sorella" del Nord, la stazione TAV Mediopadana, un monumento allo spreco e al disprezzo dei territori, delle comunità, delle persone.

 

 


domenica 18 dicembre 2022

Incommentabile zigzag

 


Ringraziamo BisenzioSette per essere una delle poche testate cartacee popolari che ci informa accuratamente sulle follie di coloro che vogliono finire di distruggere la Piana. 

Grazie al settimanale abbiamo potuto leggere, sul numero in edicola il 16 dicembre 2022, altri dettagli sulla incommentabile, incredibile, insopportabile follia della tramvia a zigzag che l'amministrazione Nardella di Firenze, con la complicità dell'amministrazione Falchi di Sesto Fiorentino, vorrebbe realizzare fra l'aeroporto, il polo universitario, il centro di Sesto.

La Piana è un territorio sfinito, a cui la miope avidità di una strana consorteria di politici di sinistra-centro-destra, costruttori prenditori, immobiliaristi e speculatori del turismo di massa, vuole dare il colpo di grazia, colando cemento e ferro sui pochi ettari ancora liberi, specie fra Sesto, Peretola e Firenze.

Non si demorde sul folle progetto di ingrandimento dell'aeroporto Vespucci di Peretola, ma al contempo si porta avanti l'altra follia, quella della tramvia a zigzag, che dovrebbe essere lunga ben 6 chilometri e avere ben 11 fermate, fra l'aeroporto e il centro di Sesto Fiorentino. 

Aeroporto, si badi bene, che è letteralmente a pochi centinaia di metri dalle ferrovie che gli corrono tutto intorno (la tramvia che oggi va dal centro di Firenze all'aeroporto è stata costruita in diretta concorrenza con le potenzialità ferroviarie che già esistevano, ma questa è un'altra triste storia del passato).

Ovviamente la tramvia a zigzag non servirà ai Sestesi per andare verso Firenze. Per quale motivo persone che hanno la possibilità di andare in centro in dieci minuti in treno, dovrebbero prendere una tramvia così lunga e contorta e, come si dice in Toscana, "anda' a Roma pe i' Mugello?". Per trovarsi poi, nei momenti di eventuale punta turistica, stretti come sardine insieme ai turisti che salgono alla fermata dell'aeroporto...

Insensato, l'investimento, qualunque cosa si pensi del futuro dell'aeroporto di Peretola e del turismo di massa a Firenze. L'unico significato economico che potrebbe avere è quello turistico-immobiliare. Tutt'attorno alla tramvia a zigzag, immaginiamo, i terreni edificabili moltiplicheranno il loro valore e chissà quanti anonimi ma costosissimi dormitori si potrebbero costruire in prossimità delle stazioni della tramvia.

I nostri amministratori hanno perso ogni contatto con la realtà della vita quotidiana della gente della Piana. C'è un unico modo di reagire: una grande rivolta civica, ambientalista, autonomista.

La responsabilità di Fare Città, l'unico gruppo civico-politico della Piana che ha la possibilità di contendere il potere alla consorteria, nelle prossime elezioni comunali di Campi Bisenzio, sono gigantesche. 

Facciamo tutti del nostro meglio per aiutarli.


domenica 27 novembre 2022

Sui territori decidiamo noi

 


Bella e partecipata la manifestazione di ieri, sabato 26 novembre 2022, a Empoli. contro l'impianto di gassificazione e contro gli altri disagi che hanno messo a rischio la qualità della vita nel cuore della Toscana. Dopo gli eccessi nel consumo di territorio, la scarsa qualità di alcune opere stradali e ferroviarie, il disastro della vicenda del Keu, ospitare anche questo impianto per il trattamento dei rifiuti della Piana metropolitana, è parso troppo a molti.

Lo slogan più significativo e cruciale per il futuro è stato: sui territori decidiamo noi, cittadini residenti, dal basso. Basta con l'imposizione dall'alto, da altrove, da altri, di trasformazioni sul territorio che sconvolgono la nostra vita. Si tratta, in potenza, di una grande svolta civica, ambientalista, autonomista.

Il Tirreno di oggi (domenica 27 novembre 2022) ha dedicato all'iniziativa il servizio di Luca Signorini e quasi due intere pagine (da cui abbiamo ripreso il dettaglio di una delle foto pubblicate per questo post). Si scrive della presenza di oltre tremila persone, molto consapevoli e determinate. Sulle reti sociali del Tirreno è disponibile anche un video.

A nostro parere, ci sono poche speranze che l'amministrazione comunale guidata da Brenda Barnini possa avere dei ripensamenti e aprire un dialogo con questa nuova piazza civica, ambientalista, autonomista. Solo due settimane fa, in una intervista che è possibile leggere sul sito Gonews, si esprime sicura, come un drone parlante che, sorvolando sulle opere previste per il suo territorio che a lei sono visibili grazie a una avanzata "realtà aumentata" (a lei e forse solo a lei evidentemente accessibile), esprime solo sicurezza e soddisfazione perché, a suo parere, tutto va come deve andare.

Il consenso popolare di cui dispone il blocco che domina la vita politica nell'Empolese è molto ampio. Molto divise, e spesso subalterne ai rapporti di potere interni alle sinistre, sono le opposizioni. Qualche possibile vittoria del centrodestra, lo si è già visto in Toscana, non cambierà niente del centralismo autoritario e sviluppista che tarpa le possibilità di cambiamento e minaccia la vita delle generazioni future in Toscana.

I leader locali di quella piazza hanno davanti a sé un bivio cruciale: organizzarsi politicamente ed elettoralmente insieme al resto del civismo ambientalista e autonomista, per dimostrare che sono davvero una parte significativa della sovranità popolare sul loro territorio; oppure limitarsi a pungolare i loro attuali amministratori (che poi magari finiranno per essere rieletti nel 2024).

Un po' di speranza, gioia, energia e tempo per riflettere ci sono. Speriamo che prevalga il desiderio di organizzare un cambiamento più profondo, quartiere per quartiere, paesino per paesino.

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Per restare collegati con OraToscana - rete civica ambientalista autonomista, per organizzare politicamente ed elettoralmente il cambiamento:

https://t.me/OraToscana



 


domenica 28 agosto 2022

Piombino e Ravenna, una differenza c'è

 

La nave gasiera Golar Tundra (fonte: https://www.marinetraffic.com/) destinata a Piombino

La nave gasiera BW Singapore (fonte: https://www.marinetraffic.com/) destinata a Ravenna


La Repubblica Italiana ha già dei rigassificatori di GNL (gas naturale liquido), ha già metanodotti che arrivano anche dal Mediterraneo, non solo dalla Federazione Russia. Inoltre ha (o almeno dovrebbe avere, speriamo che non sia come per il Covid) piani di ulteriore diversificazione degli approvvigionamenti e contenimento dei consumi.

La terribile guerra di aggressione lanciata dalla Federazione Russa contro l'Ucraina, ben oltre i territori contesi e le province ribelli della Crimea e del Donbass, impone sicuramente una ulteriore riduzione degli acquisti dall'Est. Ammesso questo, non si racconti alle persone e ai territori che siamo nei guai a causa di Putin.

Siamo nei guai, invece, perché il mercato del metano è impazzito già almeno dall'anno scorso, come sanno bene i proprietari di auto a metano, molto prima che ci si potesse anche solo immaginare la guerra.

Il TTF (Title Transfer Facility) di Amsterdam, mercato di riferimento per lo scambio del gas naturale d'Europa, è un fallimento economico e quindi anche politico. E' diventato un covo di speculatori. Qualcuno nella Unione Europea si svegli e lo chiuda, per prepararne poi, passata l'emergenza, la riforma. Qualcuno si svegli anche nel governo dei "migliori" e cominci a immaginarsi la temporanea amministrazione del prezzo di tutte le energie e di tutti i carburanti, oltre che aiuti massicci a famiglie, imprese, territori.

La situazione è drammatica, ma non per scarsità di gas, bensì per scarsità di buongoverno politico.

Nel frattempo la SNAM (la società nazionale dei metanodotti), spalleggiata dal governo dei "migliori" e da un numero enorme di tecnocrati di sinistra, centro e destra, ha comprato due navi gasiere, equipaggiate con le cosiddette Floating Storage and Regassification Unit (FSRU), la Golar Tundra e la BW Singapore. SNAM, il ministro Cingolani, l'intero governo Draghi dicono che queste navi sono indispensabili. Ne fanno una questione di interesse nazionale. Le stanno imponendo a Piombino e a Ravenna.

Le dimensioni delle due navi sono analoghe:

- GOLAR TUNDRA (IMO: 9655808, MMSI: 538004982), costruita nel 2015, dimensioni 293 metri di lunghezza e 44 metri di larghezza

- BW SINGAPORE (IMO: 9684495, MMSI: 235113083), costruita nel 2015, dimensioni 292 metri di lunghezza e 43 metri di larghezza

Davanti a Piombino c'è il delicatissimo mare dell'Arcipelago toscano, pieno di traghetti, pescatori, coltivatori del mare.

Davanti a Ravenna c'è l'altrettanto delicato mare Adriatico, peraltro già fortemente martoriato dagli eccessi di antropizzazione.

Purtroppo entrambe le navi gasiere funzioneranno con il cosiddetto ciclo aperto. Il gas liquido verrà quindi riscaldato pompando acqua di mare, la quale verrà poi rigettata, raffreddata, clorata e ad alta pressione in mare. Si avrebbe un continuo raffreddamento dell'acqua di mare, con la distruzione dell’habitat marino attuale e con una minaccia alle attività di allevamento e ad altre forme di economia del mare. Inoltre si avrà rilascio di cloro libero residuo, le cui conseguenze a lungo termine sono poco conosciute, tranne una che è certa: la selezione di forme di vita batterica resistenti al trattamento con cloro, con un impatto sulle generazioni future imprevedibile e quindi incompatibile con i principi internazionali, europei e costituzionali di precauzione e tutela dei diritti delle generazioni future. Si profilano, ritengono in molti, gravi incongruenze con la normativa italiana (si veda, fra gli altri, il D.Lgs. 152/2006).

Fra Piombino e Ravenna, infine, c'è una grande, drammatica differenza.

Per Piombino, si parla di ancoraggio in porto, almeno per i primi anni, con sprezzo del pericolo e contro ogni buon senso.

Per Ravenna, invece, si parla di ancoraggio a circa otto chilometri al largo e, di conseguenza, di un avvio operativo non prima del 2024.

Non ci meravigliamo del centralismo autoritario di queste scelte imposte da pochi a molti, ma non ci si venga a raccontare che Piombino è ribelle perché povera e ignorante, mentre Ravenna sarebbe contenta perché è governata dal presidente so-tutto-io Bonaccini.

 

sabato 6 agosto 2022

Prove di centralismo a Piombino

 


Prove di centralismo autoritario a Piombino: per coloro che ancora si rifiutano di capire quanto sia pericoloso aver lasciato così tanto potere in così poche mani, la vicenda del rigassificatore SNAM che si vuole imporre a Piombino sia la campana del risveglio.

Un coraggioso articolo uscito oggi su Bisenzio Sette (numero di venerdì 5 agosto 2022, a cui si riferisce la foto a corredo del post), a firma di Stefano Tamburini, oltre a riassumere i principali errori di Draghi, Cingolani, Giani, Calenda, Renzi, rivela che avremmo potuto anche avere alternative meno impattanti. 

A Piombino e a Ravenna si vogliono imporre dall'alto non solo scelte prese da pochi e nell'interesse (privato, non pubblico) di pochissimi, ma queste scelte sono vecchie. Costano e costeranno molto di più di quelle che potevano essere le alternative. 

Gli attivisti civici, ambientalisti, autonomisti che fanno riferimento a OraToscana, non sono colti di sorpresa. E' nostro compito costruire una alternativa di governo regionale che ponga fine all'ignavia dell'amministrazione di Eugenio Giani. Non si tratta della persona, ma di poca cultura di governo, poca conoscenza dei problemi geopolitici del XXI secolo, poca o nulla coscienza ambientale (tanto ritingersi di verde a parole, ma zero fatti).

La protezione dei media a senso unico s'incrinerà. Centinaia di consiglieri comunali, ignorati quando non derisi dai loro capi partito (di tutti i partiti, purtroppo), si ribelleranno. Le piccole sigle politiche e associative che si autodefiniscono "verdi" senza avere rapporti con i territori, ma solo con il PD, saranno superate.

Ora è il tempo della solidarietà con tutta la comunità e le istituzioni di Piombino, ma ora è anche il tempo di preparare una lista civica regionale che respinga la deriva centralista e autoritaria presa dagli ultimi governi, con la scusa delle continue emergenze.

Ora è il momento di una nuova generazione di leader locali che ponga fine a una retorica ecologista parolaia; che smetta di fare gli interessi delle multinazionali; che si metta di traverso di fronte alla minaccia del presidenzialismo; che restituisca alla Toscana risorse, competenze, poteri e doveri; che ricostruisca sanità e scuola in Toscana; che si riprenda l'acqua e tutti i beni comuni; che gestisca e amministri direttamente le reti di produzione e distribuzione energetica; che abbia come unica priorità la comunità locale, il territorio, l'economia locale, la piccola impresa, la famiglia, le autonomie personali, sociali, territoriali.

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Chi passa da questa pagina e intende partecipare a una seria, competente, moderata svolta civica, ambientalista, autonomista, si iscriva al canale Telegram https://t.me/OraToscana

Amministratori e attivisti possono iscriversi al gruppo Facebook: https://www.facebook.com/groups/566717150501072

Per iscriversi a una tradizionale mailing list: https://diversotoscana.blogspot.com/2022/06/cara-vecchia-lista-postale.html

Le liste e i gruppi civici che volessero contattare Mauro Vaiani, il garante di OraToscana, e i comoderatori Ione Orsini e Cristiano Pennesi: oratoscana@gmail.com 


 


sabato 19 marzo 2022

Il nodo di San Giuseppe e l'appello per salvare i crinali fra Toscana e Romagna

 


In questo giorno ci siamo svegliati che fischiava il nodo di San Giuseppe. Un bel po' di vento e freddo, proprio nell'imminenza della primavera, a cui siamo abituati e che anzi speriamo che duri, in questo tempo in cui temiamo sorprese climatiche ben peggiori.

Ricevendo dai comitati e dai movimenti mobilitati contro l'eolico sul crinale tosco-romagnolo, le notizie sulla loro bella giornata di mobilitazione di oggi a San Godenzo, prendeva un po' di sconforto, pensando a quanto miopi, ignoranti, avventate siano le nostre classi dirigenti in Toscana, in così larga parte.

Ci sarà un motivo per cui, qui in Toscana, siamo stati terra di mulini ad acqua e non di mulini a vento? E' così difficile comprendere che siamo sulla strada sbagliata? Che stiamo facendo prendere decisioni a persone che i territori su cui tendono le loro pericolose ambizioni non li hanno nemmeno mai visti?

Non si capisce come possano restare inascoltate le voci contrarie a riempire i crinali della Toscana di torri di 160 metri. Il maxieolico l'abbiamo già provato e abbiamo già compreso che non è adatto alla nostra terra. Perché insistere?

Qui di seguito, riportiamo uno degli appelli che abbiamo ricevuto e ribadiamo l'adesione di OraToscana alla protesta contro l'eolico nel Mugello.

Mauro Vaiani Ph.D.

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Comunicato stampa:
 
LA BATTAGLIA CONTRO L'IMPIANTO EOLICO INDUSTRIALE
SUL GIOGO DI VILLORE E CORELLA CONTINUA!!!
 
La realizzazione dell'impianto eolico industriale sul crinale del Giogo di Villore e Corella, come da progetto presentato da AGSM-AM, è davvero un errore grave da evitare assolutamente.
La Conferenza dei Servizi avviata nel 2020 per evidenziare la compatibilità del progetto con le norme di Valutazione d'Impatto Ambiantale (VIA) e di Valutazione di Incidenza Ambientale (VIncA) si è conclusa a fine 2021 e la Regione Toscana con Delibera di Giunta del 7 febbraio 2022 ha approvato il progetto. Molti e importanti problemi non sono stati affatto risolti, si è passati direttamente all'approvazione delprogetto rimandandone la soluzione al momento dell'esecuzione, per non essere costretti a bocciare il progetto in quanto incompleto.
I pareri negativi o sospesi degli Enti preposti alla salvaguardia dell'ambiente e del paesaggio, quali la Soprintendenza A.B.A.P. per la città metropolitana di Firenze, Pistoia e Prato, l'Ente Parco delle Foreste Casentinesi, ARPAT (Agenzia regionale di protezione ambientale Toscana) i comuni di S.Godenzo e quello di S.Benedetto e Portico di Romagna, e da associazioni ambientaliste di rilevanza nazionale quali Italia Nostra, C.A.I. (Club Alpino Italiano), AsOER (Associazione non lucrativa e di volontariato di ornitologi), Associazione IDRA, e di numerosi cittadini abitanti della zona, sono stati volutamente ignorati.
Ci chiediamo come la Regione abbia potuto ammettere la realizzazione di un impianto industriale sull'Appennino, a 1000 m di quota e che ricade per opere accessorie in Siti protetti della Rete Natura 2000, quali nel territorio toscano: ZSC IT5140005 Muraglione Acquacheta, ZSC IT514004 Giogo-Colla di Casaglia e ZSC IT5180002 Foreste Alto Bacino dell'Arno (ricadenti nella città metropolitana di Firenze) e in Romagna: ZSC-ZPS IT408002 Acquacheta e SIC-ZPS IT408003 Monte Gemelli – Monte Guffone (ricadenti nella provincia di Forlì-Cesena).
 
QUESTI SONO I DANNI PIU' RILEVANTI CHE CI FANNO RITENERE INSENSATA LA DECISIONE DELLA GIUNTA REGIONALE TOSCANA:
 
•il dissesto idrogeologico e il pericolo di frane e smottamenti del versante appenninico e della valle di Corella derivati dai lavori di realizzazione della nuova viabilità di avvicinamento al crinale e quella di allargamento e rifacimento della strada di Corella;
 
•le interferenze con il reticolo idrografico e in particolare con la fonte del Solstretto che andranno ad impattare negativamente sulle risorse idriche di tutta l'area castanicola di Villore e sulle fonti del comune di Vicchio a rischio scomparsa;
 
•la scomparsa certa di almeno 9 Ha di bosco in vetta e lungo il percorso di avvicinamento dalla cabina SNAM al crinale, che saranno completamente rasi al suolo per fare posto alle strutture stradali di avvicinamento e ai cantieri di lavoro, e chepotranno diventare anche molti di più all'occorrenza. Questi boschi sarannopersi per sempre, infatti, nonostante la disponibilità di terreni offerta dalla UMCM, il proponente AGSM-AM ha risposto negativamente alla richiesta di piantumazione sostitutiva, preferendo pagare una misera ammenda, piuttosto che impegnarsi a restituire i boschi al territorio;
 
•la strage progressiva di uccelli di elevatissima importanzaper la biodiversità e gli equilibri tra popolazioni del sito e delle aree protette limitrofe, quali i grandi rapaci e gli uccelli migratori, le cui rotte si appoggiano precisamente ai valichi appenninici;
 
•l'abbattimento d'intere popolazioni di pipistrelli a rischio estinzione, fondamentali per l'equilibrio ecologico tra le specie;
 
•l'inquinamento delle acque in uscita dai cantieri in quanto non è stata prevista una rete di raccolta dei reflui superficiali dotata d'impianto di depurazione in quota perprevenirne la diffusione degli inquinanti nell'ambiente;
 
•l'interferenza visiva delle pale (160 m alte) con il paesaggio appenninico di crinale, che, oltrepassando anche la distanza massima prevista dalla normativa, ne deturpa la bellezza.
 
Questi e molti altri problemi che sono rimasti aperti ci inducono a ritenere che la Regione Toscana avesse già in partenza deciso di approvare il progetto per far quadrare i conti con le previsioni del programma di riduzione di CO2 al 2020 imposti dalla UE e che l'intero procedimento del PAUR (procedimento autorizzatorio unico) sia stata solo una grande farsa, inutile e costosa.
 
VOGLIAMO EVITARE CHE SI REALIZZI QUALCOSA DI CUI A BREVE DOVREMO PENTIRCI SENZA PERO' POTER PIU' TORNARE INDIETRO
 
A QUESTO SCEMPIO DICIAMO NO
 
PER TUTELARE IL CRINALE CONTINUIAMO A BATTERCI!
 
CHIEDIAMO A TUTTI I CITTADINI MUGELLANI DI UNIRSI A NOI IL 19 MARZO PROSSIMO NELLA GIORNATA DI PROTESTA E DI FESTA CHE ORGANIZZIAMO A S. GODENZO, CON IL PATROCINIO DEL COMUNE E L'ADESIONE DELLE ASSOCIAZIONI AMBIENTALISTE E I GRUPPI CONSILIARI DEI COMUNI DI VICCHIO E DICOMANO CHE SONO CONTRARI ALL'IMPIANTO.
 
Comitato per la Tutela del Crinale Mugellano (CTCM)
 
libericrinali2021@gmail.com
 
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OraToscana, la nostra piccola rete civica ambientalista autonomista, aderisce totalmente all'appello e continuerà a seguire la resistenza dei crinali, dal lato della Toscana, solidarizzando con gli attivisti di Romagna impegnati sull'altro.

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