Nella serata dell'8 marzo 2021, a scrutinio segreto, su richiesta di un opaco ma non meno infame blocco di centralisti, autoritari, neofranchisti e criptofascisti, il Parlamento europeo ha privato dell'immunità tre dei suoi membri: Carles Puigdemont, Toni Comin, Clara Ponsatì.
I tre eurodeputati catalani sono stati perseguitati e costretti all'esilio dalla giustizia spagnola a causa del referendum per l'indipendenza che il governo catalano organizzò il 1 ottobre 2017. Quella consultazione assolutamente pacifica e democratica, organizzata in modo unilaterale, fu repressa nel sangue dal governo centralista spagnolo. Da allora, per molti esponenti dell'indipendentismo catalano, il destino ha riservato la prigione, la persecuzione, l'esilio, il tentativo di distruggerne l'immagine politica e di calunniarne l'integrità personale.
Puigdemont, Comin e Ponsatì, dall'esilio, hanno lottato come leoni per internazionalizzare la crisi e impedire che all'opinione pubblica mondiale venisse raccontata in modo caricaturale la rivolta popolare catalana, per esempio con la falsa narrazione della "provincia ricca" che vuole tenersi le sue risorse.
E' importante anche ricordare che, da allora, gli indipendentisti, con le loro liste politiche e civiche, di sinistra e di destra, radicali e moderate, hanno continuato a vincere tutte le elezioni. Per questo i tre esuli sono diventati eurodeputati.
Chiunque pensi che le questioni di autogoverno, una volta maturate in una comunità, siano semplicemente conculcabili, con la forza, con il carcere, con queste opache manovre politiche, non ha capito nulla del nuovo secolo.
In questa società del XXI secolo esiste una interconnessione globale, una memoria collettiva incancellabile grazie alla potenza dei media di cui ogni persona è in possesso, una intelligenza della universale dignità delle persone umane.
Sono necessari, nel breve termine, dialogo, amnistia e tanta pazienza. Nel lungo termine, però, la Catalogna diventerà una repubblica che si autogovernerà e non sarà la sola a raggiungere questo traguardo.
Da sinistra, Toni Comin, Clara Ponsatì, Carles Puigdemont, in una foto circolata su Twitter tra i sostenitori del dialogo, dell'amnistia, dell'immunità |
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