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sabato 20 novembre 2021

In memoria di don Domenico Pezzini


 

Ieri, venerdì 19 novembre 2021, è tornato nel seno della Provvidenza il caro e stimato don Domenico Pezzini.

E' stato un pioniere dell'ascolto, della comprensione e dell'inclusione sociale ed ecclesiale delle persone omosessuali cristiane.

In particolare, per gli uomini maschi gay della mia generazione, è stato un maestro e un fratello lungo una via per nulla facile di accettazione di sé, prima ancora che di venuta alla luce con la propria famiglia, i propri amici e colleghi, il proprio territorio.

I ritiri di Torrazzetta sono stati e resteranno luoghi di raro sollievo per persone che, dovendo faticare ogni giorno per vivere la propria diversità sessuale, almeno per un paio di giorni potevano con don Domenico pensare solamente a come coltivare il proprio essere cristiane, la compagnia di Gesù Cristo, il Vivente, nel profondo del proprio cuore, in corpo e anima.

Don Domenico ha sofferto momenti difficili e ha pagato un prezzo molto alto, per la sua diversità, come qualcuno ricorderà.

Credo che il giudizio degli uomini, nel tempo, sarà meno duro. Quanto a lui, ora è nelle mani del giusto Giudice, del Placatore di tempeste, dell'Onnisciente e dell'infinitamente Misericordioso.

Buon viaggio, don Domenico.

Mauro Vaiani, un tuo antico figliolo spirituale


lunedì 10 ottobre 2011

Confessioni di un gay cattolico, tre anni dopo

Giusto giusto tre anni fa, usciva su Cult il documentario di Alberto D'Onofrio, intitolato "Confessioni di un gay cattolico". L'opera contiene, fra le altre, le testimonianze di alcuni fra i principali pionieri in Italia della pastorale delle persone omosessuali, ma il filo narrativo è quello della mia storia personale. Contiene il racconto di come, fra i trenta e i quarant'anni ho fatto i conti con la mia omosessualità e ho iniziato a conciliarla con la mia fede cristiana, i miei valori, la mia identità.

La visibilità come persona gay ha avuto ovviamente un suo prezzo. Sia per me, che per i miei familiari e per coloro che mi sono stati vicini. Tuttavia, a oggi, posso serenamente affermare che rifarei questa esperienza.

Infinite sono le occasioni in cui sono stato cercato, contattato e ringraziato per aver dato questa piccola testimonianza. Che è stata di incoraggiamento per tante persone, di diverse età, condizione, provenienza.

Alberto D'Onofrio, poi, è un vero artista e il frutto del suo lavoro è davvero bello, di per sé, indipendentemente dalla mia piccola storia e dalle mie parole.


Posso consigliarvi di cercare di vederlo per intero? A suo tempo la produzione ci diede il permesso di organizzare delle proiezioni gratuite in ambiti no profit. Perché non approfittarne? Sono 55 minuti, dedicati alla liberazione della nostra capacità di vivere, amare, credere alla luce del sole!

In rete si trovano alcuni approfondimenti sul lavoro di D'Onofrio:
- sui Cinquantamila giorni del Corriere
- sul blog di Gionata.org

Su Youtube c'è questo piccolo estratto, che aiuta a farsi un'idea del lavoro che è stato fatto:

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Una piccola nota, credo doverosa, su una delle persone la cui voce e il suo volto compaiono in questo documentario, don Domenico Pezzini.

Una delle più belle testimonianze raccolte dal documentario è proprio quella di questo vecchio prete, che nel 2010 ha dovuto difendersi in tribunale da accuse pesanti. Nonostante la sua colpevolezza sia stata riconosciuta in primo grado, sono fra quelli che crede, intimamente, nella sua buona fede e, con tutto il cuore, spero che alla fine anche la giustizia la riconoscerà.


* * *

mercoledì 23 febbraio 2011

Arresti domiciliari a don Pezzini

In questo scatto don Domenico Pezzini (il primo a destra)
con me e altri testimoni che hanno
contribuito, insieme a lui,
al documentario di Alberto D'Onofrio
del 2008, "Confessioni di un gay cattolico"
E' arrivata la buona notizia che aspettavamo da tanto tempo.
Dopo nove mesi di carcere, a don Domenico Pezzini sono stati concessi gli arresti domiciliari.
Il sacerdote, più che settantenne, pioniere della pastorale degli omosessuali cristiani, sarà trasferito oggi stesso nel monastero di Dumenza.
A coloro che hanno seguito la vicenda, ricordo la nostra intima fiducia nella sua innocenza; il nostro dispiacere per il prolungarsi della carcerazione preventiva di un vecchio prete; il nostro stupore per la durezza della condanna di primo grado, di cui siamo ansiosi di leggere le motivazioni, che dovrebbero essere rese note entro marzo. Speriamo, anzi siamo certi nel profondo del nostro cuore, che questa sentenza sarà riformata.

martedì 21 dicembre 2010

10 anni di carcere a don Domenico Pezzini

E' arrivata la notizia poche ore fa, dagli amici di Milano che fanno parte della nostra rete di omosessuali credenti.
Mi ci è voluto un po' di tempo, per incassare il colpo.
Il mio amico don Domenico Pezzini, un pioniere della pastorale delle persone omosessuali cristiane, un professore di anglistica in pensione, un vecchio prete che ormai si avvia verso i 75 anni, è stato condannato a dieci anni di carcere per esser stato ritenuto colpevole di aver abusato sessualmente di un adolescente immigrato che, all'epoca dei fatti, aveva meno di quattordici anni.
La sentenza è stata più dura di quanto chiesto dall'accusa, che si era fermata a otto anni e mezzo.
La difesa chiedeva l'assoluzione e, in subordine, il poter trascorrere la detenzione presso una comunità.
I domiciliari sono stati negati e don Domenico Pezzini resta chiuso dentro a S.Vittore.
Ora non resta che leggere il dispositivo della sentenza, sperare nell'appello, pregare per questo anziano sacerdote.
Ribadisco la mia intima convinzione che siamo di fronte a un errore giudiziario.
Nulla, in ogni caso, può cancellare il bene che don Domenico Pezzini ha fatto per tante persone omosessuali, aiutandole sulla strada della riconciliazione fra fede e condizione gay, impegnandosi perché i nostri gruppi di gay cristiani lasciassero la strada sterile del risentimento, per incamminarsi lungo la via feconda del lento cambiamento degli atteggiamenti e delle convenzioni.
Nulla, mai, può cancellare il bene che don Domenico Pezzini ha fatto a me e a tante persone che amo.

Chi ci separerà dall'amore di Cristo?
Sarà forse la tribolazione, l'angoscia, la persecuzione...
(Romani 8,35)



Su don Domenico, al momento del suo arresto, scrissi anche questo...

lunedì 13 dicembre 2010

In ansia e in preghiera per don Domenico Pezzini

In questa giornata di S.Lucia voglio chiedere ai quattro gatti che capitano su queste pagine un'ultima preghiera per don Domenico Pezzini.

Il sacerdote, impegnato da trent'anni nella pastorale delle persone omosessuali, fu arrestato il 24 maggio scorso, accusato di aver plagiato un giovane minorenne.

Don Domenico Pezzini ha trascorso oltre sei mesi in carcere. Non riusciamo a evitare di domandarci se erano davvero tutti necessari.

Per questo vecchio prete settantenne è arrivato un momento di speranza, una luce in fondo al tunnel della solitudine e del dolore.

Domani l'altro, il 15 dicembre, si svolgerà il processo, con rito abbreviato. E' giusto precisare che il “rito abbreviato” è un giudizio fatto sui materiali raccolti nelle indagini, senza udienze pubbliche o nuove testimonianze. Non va assolutamente confuso con il cosiddetto “patteggiamento”, che presuppone una ammissione di colpa che, da parte di don Domenico, non può esserci, perché si dichiara innocente.

Tutti coloro che, come me, lo hanno conosciuto personalmente, gli credono e sperano che la sua innocenza emerga con chiarezza.

martedì 20 luglio 2010

Era morto, è tornato in vita

Pubblicato su Gaymagazine.it , nella rubrica di Mauro Vaiani, , martedì 20 luglio 2010



In questi giorni d'estate molte persone riescono a godersi un po' di tempo per se stesse. Tempo di riposarsi, ma anche di ritrovarsi. Nel Vangelo di Luca l'intero capitolo 15 è dedicato a tre bellissime storie in cui i protagonisti ritrovano cose preziose che erano andate perdute: un pastore cerca con il batticuore la pecorella smarrita; una donna che ha perso una moneta preziosa, accende la lucerna e spazza con cura la sua casa, finché non la ritrova; un padre accoglie a braccia aperte il suo figliolo scavezzacollo che se ne era andato di casa, perché "era morto ed è tornato in vita".

Quando si ritrova ciò che si era perduto, si fa festa: "Sembra che i grappoli siano esplosi nel cielo, il vino corre lungo i pendii della notte e una famiglia comincia a guarire". Sono versi della scrittrice Elisabeth Jennings, tratti dalla poesia "The Prodigal Son".

Abbiamo trovato questa riflessione sulle cose perdute e ritrovate in un libro, intitolato "L'Altro e gli altri", scritto da don Domenico Pezzini, pubblicato nel 2008 per l'editrice Ancora. Così, intanto, abbiamo ritrovato anche don Domenico Pezzini.

Quando questo articolo uscirà saranno già passati quasi due mesi dall'arresto di don Domenico Pezzini, avvenuto il 24 maggio scorso. Confidiamo che non si dimentichi in carcere questo vecchio prete di 73 anni, studioso, scrittore, pioniere di una pastorale cristiana per le persone omosessuali. Questa settimana è atteso un importante incidente probatorio, cioè il confronto con coloro che lo accusano di aver avuto approcci sessuali con un giovane che, all'epoca dei fatti, sarebbe stato un adolescente minorenne.

Ci dovrebbe essere, inoltre, prima che arrivi il generale agosto, un riesame della richiesta di arresti domiciliari.

Pur nel doveroso rispetto della magistratura e restando in serena attesa degli sviluppi giudiziari, ci permettiamo di ribadire che, personalmente, crediamo che le accuse a don Pezzini siano infondate, un errore giudiziario che ci auguriamo sia chiarito prima che la salute di quest'uomo anziano e malato venga irrimediabilmente compromessa.

E' circolata, fra gli amici dei gruppi di gay credenti italiani, una lettera di Don Domenico Pezzini, dalla sua cella a S.Vittore, che condivide con altri quattro carcerati. Ne riportiamo qualche parola: "Tante espressioni di stima e sostegno [che ricevo] fanno bene e aiutano a tamponare il senso di umiliazione per le tante cose false e malevole che mi hanno rovesciato addosso [...]. Il libro della preghiera quotidiana l'ho con me: è il mio compagno di vita. [...] Ho temuto e temo davvero che questo episodio infelice riesca da solo a cancellare tutto il resto... Perché ciò non accada ho bisogno di molta misericordia. Tu e tanti altri mi dite di avere ancora bisogno di me. Se Dio vorrà continuerò ad essere quello di prima, ma Dio può anche fare a meno di noi. L'importante è che la sua grazia continui ad operare. Per quanto posso, anche scrivendo, cerco di fare quello che ho sempre fatto. Come ha scritto Paolo: “La parola di Dio non è incatenata!”. [...] Le preghiere, prima che gli altri si sveglino, sono gli unici punti di vera e pura luce della giornata. È un po' come se le grate sparissero.".

A don Domenico Pezzini, da parte di chi scrive, gli auguri più sinceri e affettuosi.

Mauro Vaiani

Fonte: http://gaymagazine.it/2010/07/20/era-morto-e-tornato-in-vita/ (acceduto il 23/2/2011)

martedì 25 maggio 2010

L'arresto di don Domenico Pezzini

Lunedì 24 maggio 2010 fu arrestato don Domenico Pezzini. Questo è l'articolo che scrissi il giorno dopo, a caldo e d'istinto, senza avere altre notizie che quelle diffuse dalle agenzie. Una difesa morale di una persona innocente, accusata di un reato infamante, che sarà trattata duramente dalla giustizia, nei mesi successivi. Un importante precisazione: il materiale pedopornografico, a cui facevano riferimento le prime notizie, non era altro che riviste gay e libri sulla condizione omosessuale, non difficili da trovare nello studio di un uomo che da trent'anni si occupa di pastorale del mondo queer (Nota dell'A., lunedì 13 dicembre 2010, S.Lucia).


Abbiamo appreso dell’arresto di don Domenico Pezzini. La squadra mobile di Milano lo ha fermato ieri, con l’accusa di aver avuto rapporti sessuali con un ragazzo che, all’epoca dei fatti, cioè circa tre anni fa, aveva solo tredici anni. Nel corso di una perquisizione in casa sua gli agenti avrebbero anche trovato, riportano le agenzie e i siti web, materiale pedopornografico.
Attendiamo serenamente che si concludano le indagini e l’eventuale procedimento giudiziario, nel massimo rispetto degli inquirenti e dei giudici.
Don Domenico Pezzini ha 73 anni. E’ un sacerdote della Chiesa cattolica di Lodi, ma da decenni risiede e svolge la sua attività pastorale a Milano, mantenendo rapporti semplici e cordiali con tante persone, laiche, religiose, ecclesiastiche, della Chiesa cattolica ambrosiana, arcidiocesi che in Italia si distingue sempre per la sua operosità, apertura culturale, capacità di dialogo e inclusione. Oggi è in pensione, dopo una lunga carriera all’Università di Verona come professore ordinario di letteratura inglese antica.
Si tratta di uno dei sacerdoti italiani maggiormente impegnati nell’assistenza spirituale delle persone omosessuali e nella promozione di gruppi di gay cristiani. Ha partecipato alla vita dei primi gruppi italiani di omosessuali credenti, il Davide e Gionata di Torino e il Guado di Milano. Nel 1986 ha fondato a Milano il gruppo La Fonte.
Senz’altro è uno dei più visibili. Insieme a don Franco Barbero, padre Jean Baptiste Edart e, si parva licet, a chi scrive, ha reso una coraggiosa testimonianza spirituale e pastorale in un documentario di Alberto D’Onofrio del 2008, intitolato “Confessioni di un gay cattolico“, apparso su Cult e tuttora disponibile sul circuito Fastweb.
Don Domenico Pezzini ha aiutato tantissime persone che vivevano il conflitto spesso dolorosissimo tra fede e omosessualità. Se pensiamo a tante vittime dell’omofobia e a tanti suicidi di persone omosessuali in crisi con la loro coscienza cristiana, non crediamo di esagerare se diciamo che ha letteralmente salvato molte vite, con la sua testimonianza di vita, pensiero e azione.
Chi scrive lo ha conosciuto ormai dieci anni fa, a Torrazzetta, il periodico raduno di persone gay cristiane nella provincia pavese, organizzato dal gruppo La Fonte. Abbiamo fiducia in lui. Crediamo e speriamo che tutto si chiarisca presto. Gli vogliamo bene. Temiamo per la sua cagionevole salute.
Le chiese stanno finalmente collaborando con le autorità civili per porre fine ai casi di pedofilia e, più in generale, ai casi in cui membri del clero importunano minorenni. Dopo decenni di ipocrisia e di cultura omertosa, questa svolta ci voleva. E’ di oggi, in proposito, una dichiarazione della Conferenza episcopale italiana che ammette l’esistenza di circa 100 casi di preti pedofili in Italia.
Sappiamo purtroppo che, consciamente o incosciamente, si cerca talvolta di trascinare nel fango le persone omosessuali, e i pochi preti che hanno sempre dato loro una mano, come se c’entrassero qualcosa con la pedofilia. Abbiamo già denunciato, anche qui su Gaymagazine, gli errori di coloro che fanno confusione fra lotta agli abusi sulla gioventù e omosessualità. Temiamo che anche don Domenico possa essere una vittima di questa impropria correlazione, che fa peraltro molto comodo a chi non vuole il cambiamento e la verità.
A chi crede, chiediamo una preghiera per don Domenico.


Fonte:
http://gaymagazine.it/2010/05/25/don-pezzini-in-carcere/

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