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giovedì 3 agosto 2023

Tre cariche e tre partiti


 

Eravamo stati fra i pochi a sollevare il caso Sguanci, sin dall'inizio.

Fra l'indifferenza della stampa toscana, fra gli sguardi quasi compiaciuti dei potenti di Firenze, fra lo scetticismo di persone che pure si dicevano amiche della Rivoluzione Rionale, dei quartieri, delle istituzioni, della democrazia, avevamo dato voce alla protesta di Fabrizio Valleri e dei Liberi Fiorentini contro il cumulo di cariche dell' "uno e trino" Maurizio Sguanci.

Oggi, approfittando del cono d'ombra delle ferie estive, l'ineffabile Sguanci, l'uomo delle tre cariche, diventa anche l'uomo dei tre partiti. In tre anni è passato dal PD, a Italia Viva, a Forza Italia (la foto che lo ritrae insieme ai suoi nuovi mentori è presa da questo sito di notizie online).

Per quanto riguarda la situazione del Quartiere 1, ora che si è sicuri che le elezioni non saranno ripetute, Sguanci lascia.

Il PD fiorentino può essere contento del degrado a cui ha contribuito.

La politica fiorentina resta paralizzata dalle sue contraddizioni, dalla mancanza di decoro e di senso della misura, dall'essere compromessa con i poteri forti della cementificazione, della signorilizzazione, dello sfruttamento del turismo di massa, degli affari turistico-immobiliari delle tramvie, del sogno folle di un nuovo aeroporto a Peretola...

 

 

 

 

sabato 26 giugno 2021

Sguanci uno e trino, una vergogna per Firenze


 

San Giovanni 'un vole inganni, ma qui siamo ormai parecchio oltre i fòchi.

Continua lo scandalo di Maurizio Sguanci, uno e trino:

https://www.facebook.com/LiberaFirenzeListaCivica/posts/854742431836033

Eppure sarebbe nelle facoltà del Consiglio comunale porre fine a questa schifezza, ripristinando almeno - almeno! - la possibilità per i Quartieri di nominare un vicario e riconoscendo l'illegittimità - legale non solo politica - di avere presidenti di quartiere di Firenze che siano anche consiglieri regionali.

I multipli incarichi di Maurizio Sguanci sono uno sbrego nell'ordinamento, una sgrammaticatura istituzionale, una parodia della democrazia.

La norma più importante che il presidente uno e trino mette in discussione è l'art. 3 della legge 165 del 2004, in applicazione dell’art. 122 della Costituzione, in particolar modo dove si ricorda (lettera a) che le norme regionali devono prevenire la “cause di incompatibilita', in caso di conflitto tra le funzioni svolte dal Presidente o dagli altri componenti della Giunta regionale o dai consiglieri regionali, e altre situazioni o cariche, comprese quelle elettive, suscettibili, anche in relazione a peculiari condizioni del territorio, di compromettere il buon andamento e l'imparzialità dell'ente regionale, ovvero il libero espletamento della carica elettiva”.

Si vergogni Maurizio Sguanci.

Si vergognino i membri della giunta Nardella.

Si vergognino coloro che, nel comune di Firenze, sono posti a salvaguardia della legalità e stanno tenendo la testa sotto la sabbia come struzzi.


giovedì 25 marzo 2021

Sitin di Libera Firenze per il ritorno alla Costituzione a partire dal Quartiere 1 di Firenze

 

Riceviamo e volentieri pubblichiamo, da Libera Firenze:

Firenze, 25 marzo 2021, Capodanno Fiorentino - Dantedì


"La gente nova e i sùbiti guadagni
orgoglio e dismisura han generata,
Fiorenza, in te, sì che tu già ten piagni"...

Dante, Inferno, XVI

Libera Firenze, la lista civica ambientalista autonomista guidata da Fabrizio Valleri, ha tenuto stamane il suo sitin in piazza Santa Croce contro il doppio incarico di Maurizio Sguanci (presidente eletto del Quartiere 1 di Firenze e consigliere regionale della Toscana). E' stato scelto il giorno del Capodanno Fiorentino, per lanciare un messaggio di rispetto della Costituzione e di ricostruzione di un minimo comune denominatore necessario per far funzionare la democrazia e le istituzioni.

In allegato il testo della lettera consegnata al presidente Maurizio Sguanci e ai consiglieri del Quartiere 1 (prot. generale 98844/2021).

Hanno partecipato al sitin di protesta il Partito Comunista (Rizzo), i circoli di Vox Populi, il gruppo Fuoco di Firenze. Ha mandato un messaggio di adesione l'Associazione Atto Primo - Salute Ambiente Cultura.

Libera Firenze invita il consiglio del Quartiere 1 e il consiglio comunale a non sottovalutare la gravità del doppio incarico, che non è solo un problema politico ma è anche fortemente discutibile sul piano giuridico, come spiegato nella lettera aperta e come già ribadito in passato dalla lista civica nelle sedi opportune.

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dal coordinamento di Libera Firenze

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Il testo integrale della lettera aperta:

Firenze, 25 marzo 2021, Capodanno Fiorentino

Al presidente del Quartiere 1 Centro storico del Comune di Firenze Maurizio Sguanci
e a tutti i Consiglieri del Quartiere 1 (quartiere1@comune.fi.it)

Lettera aperta sul doppio incarico di Sguanci – Ritorno alla Costituzione e allo stato di diritto

Gentile presidente Maurizio Sguanci, gentili consiglieri del Quartiere 1,

sono ormai sei mesi che è scoppiato il caso del doppio incarico di Sguanci, primo presidente di quartiere eletto direttamente dal popolo dei rioni del Centro storico fiorentino (patrimonio UNESCO) nel 2019 e nel 2020 diventato anche consigliere regionale (supplente dell’assessora Stefania Saccardi).

Vogliamo essere franchi: il doppio incarico è uno sfregio alle istituzioni; è uno spregio al popolo fiorentino; è, ci sia consentito, essendo i due incarichi (giustamente) retribuiti, anche uno schiaffo alla miseria. Tanto più in questa emergenza in cui viviamo, che colpisce il centro di Firenze in modo particolarmente duro.

Sarebbe ancora possibile, oltre che a nostro parere doveroso, chiudere il caso attraverso un gesto personale dell’interessato, con le dimissioni da uno dei due incarichi. Anche dai consiglieri ci attendiamo che abbiano uno scatto di dignità!

Ricordiamo che, oltre all’assoluta inopportunità politica, esistono anche problemi giuridici. Sottovalutare la criticità della situazione sarebbe, a nostro modesto parere, oltremodo avventato.

Non si dimentichi che, in applicazione dell’art. 122 della Costituzione, l’art. 3 della legge 165 del 2004 chiede che si prevengano le cause di incompatibilità dei consiglieri regionali con altre cariche elettive, per non compromettere il buon andamento e l'imparzialità degli organi, ovvero il libero espletamento della carica elettiva.

Non si dimentichi, inoltre, che l'art. 65 del D. lgs. 267 del 2000 (il noto TUEL) sancisce l’incompatibilità tra la carica di consigliere regionale e quella di amministratore di un comune. Sostenere che il presidente di un quartiere di Firenze non sia anche un amministratore comunale, è oltre i limiti della realtà.

Il doppio incarico di Sguanci è una grave forzatura. Non porvi fine ci parrebbe un travestimento della legalità e una parodia della democrazia. State restando in carica sfidando la legge e calpestando la Costituzione. Ne dovrete rispondere, prima o poi.

Buttiamo via le cose vecchie e sbagliate, torniamo al buon senso, ritroviamo un minimo comune senso civico, ricostruiamo una cultura democratica che ci unisca, invece che dividere!

Buon Capodanno Fiorentino!

p. Libera Firenze, lista civica ambientalista autonomista
Fabrizio Valleri, referente
liberafirenzelistacivica@gmail.com




 

martedì 23 marzo 2021

Il caso Sguanci, sfregio e spregio

 

Il caso Sguanci va preso per quello che è: uno sfregio alle istituzioni fiorentine, uno spregio al popolo dei rioni del centro storico di Firenze; in verità, senza blandire in alcun modo l'antipolitica imperante, considerando però che i due incarichi cumulati dallo stesso Sguanci sono entrambi (giustamente) retribuiti, è anche uno schiaffo alla miseria.

Fabrizio Valleri e la lista civica ambientalista autonomista Libera Firenze, organizzano una presenza in piazza Santa Croce, per il Capodanno Fiorentino, giovedì 25 marzo 2021, dalle 11 alle 13, in segno di disapprovazione per questa situazione.

Maurizio Sguanci, già primo presidente del Quartiere 1 eletto direttamente dai cittadini nel 2019, nel 2020, dopo esser passato dal PD a Italia Viva, è stato anche eletto in consiglio regionale, come supplente dell'assessora Stefania Saccardi.

Questo doppio incarico è universalmente considerato insostenibile. Libera Firenze, però, come i lettori di questo blog sanno, ha anche analizzato i problemi giuridici che mettono in pericolo la stabilità e la credibilità delle istituzioni fiorentine e toscane. 

Male, molto male ha fatto il presidente del Consiglio regionale Antonio Mazzeo a non aver ancora approfondito la gravità della situazione. Siamo di fronte a una evidente violazione dei principi di imparzialità e autonomia degli eletti in regione, sanciti dall’art. 3 della legge 165 del 2004, in applicazione dell’art. 122 della Costituzione. 

Seguiremo questo caso e parteciperemo alla manifestazione di giovedì 25 marzo 2021.

Per chi vuole approfondire consigliamo la lettura di questo articolo del sito "La Martinella di Firenze":

https://www.lamartinelladifirenze.it/sit-in-di-protesta-a-santa-croce-contro-il-doppio-incarico-a-sguanci/


 


giovedì 17 dicembre 2020

Insostenibile il doppio incarico a Sguanci

Riceviamo e volentieri pubblichiamo, dalla lista civica ambientalista autonomista di Fabrizio Valleri, Libera Firenze:



Comunicato stampa


Firenze, 17/12/2020 

Libera Firenze insiste: insostenibile il doppio incarico di Maurizio Sguanci - Richiesta di accesso agli atti di convalida del suo ingresso nel Consiglio regionale della Toscana


Libera Firenze, lista civica ambientalista e autonomista di Firenze, insiste nel definire insostenibile il doppio incarico di Maurizio Sguanci, presidente del Quartiere 1 di Firenze e consigliere regionale di Italia Viva.

Maurizio Sguanci fu eletto presidente del quartiere direttamente dai cittadini in occasione delle elezioni comunali di Firenze del 2019. Allora era un esponente del PD. Poi è passato a Italia Viva, con cui si è presentato alle recenti elezioni regionali, risultando primo dei non eletti nella circoscrizione di Firenze per la sua lista.

Dall'ottobre scorso, in sostituzione di Stefania Saccardi, la sua capolista diventata assessora, è entrato come consigliere supplente nel Parlamento toscano.

Libera Firenze e altre voci di opposizione hanno sollevato a più riprese il problema politico, ma la lista civica di Fabrizio Valleri insiste che esistono cruciali problemi giuridici.

Allo scopo di approfondirli, studiosi e attivisti di riferimento di Libera Firenze hanno depositato presso il protocollo del Consiglio regionale una richiesta di accesso civico generalizzato agli atti relativi alla convalida dell'elezione di Maurizio Sguanci.

Libera Firenze aveva peraltro già chiesto formalmente al Consiglio regionale della Toscana, con una lettera aperta diffusa il 2 dicembre scorso, come l'organo intenda tutelare "con quali norme di attuazione, con quale prassi, ispirandosi a quale giurisprudenza, i principi generali sanciti dall’art. 3 della legge 165 del 2004, in applicazione dell’art. 122 della Costituzione". Si tratta della norma posta a difesa del buon andamento e dell'imparzialità dell'ente regionale, nonché del libero espletamento della carica elettiva.

Buon andamento, imparzialità, libero espletamento, che non si vede come possano essere garantiti da un consigliere regionale che ha anche un incarico di fatto assimilabile a quello di un sindaco di una comunità di oltre 60.000 abitanti.


Per approfondire:
https://diversotoscana.blogspot.com/2020/12/sguanci-in-regione-parodia-della.html

Per informazioni:
liberafirenzelistacivica@gmail.com

 

giovedì 3 dicembre 2020

Sguanci in regione, parodia della legalità


 

Avevamo già alzato la piccola voce di questo blog sul caso Maurizio Sguanci (nella foto). E' passato un mese, che le elite fiorentine hanno lasciato passare senza alzare un sopracciglio. E' toccato ancora una volta ai resistenti di Libera Firenze di riepilogare i fatti e le criticità. Non è solo un problema di scarsa sensibilità personale da parte del presidente eletto dai cittadini del Quartiere 1 di Firenze. Non è solo un problema politico di Italia Viva, a cui Sguanci è passato dopo esser stato eletto come presidente PD, o della maggioranza che governa Firenze. Ci sono delle criticità giuridiche. Nell'apparente rispetto della lettera della legge, si sta mettendo in scena un travestimento, una parodia della legalità. Pubblichiamo integralmente la lettera aperta di Libera Firenze, consegnata ieri (2 dicembre 2020) agli uffici delle autorità coinvolte e oggi (3 dicembre 2020) alla stampa fiorentina.

 

------- ! -------


Firenze, 2 dicembre 2020

Al Presidente del Consiglio regionale della Toscana
Antonio Mazzeo


Al Portavoce dell’opposizione nel Consiglio regionale della Toscana
Marco Landi


Al Presidente della Prima commissione Affari istituzionali
del Consiglio regionale della Toscana

Giacomo Bugliani


A tutti i Consiglieri regionali della Toscana

 

 

Al presidente del Consiglio comunale di Firenze
Luca Milani

Al presidente della Commissione Affari istituzionali
del Consiglio comunale di Firenze

Mario Razzanelli
 

 

A tutti i Consiglieri comunali di Firenze


Al presidente della Commissione 8 Decentramento
del Consiglio comunale di Firenze
Alessandra Innocenti

 

Al presidente del Quartiere 1 Centro storico del Comune di Firenze
Maurizio Sguanci

A tutti i Consiglieri del Quartiere 1


e, p.c.,


Al Presidente della Giunta regionale della Toscana
Eugenio Giani

Al Sindaco di Firenze
Dario Nardella

Al Prefetto di Firenze

Al Procuratore della Repubblica presso il Tribunale ordinario di Firenze




Oggetto:


Lettera aperta di segnalazione
del caso Sguanci

 

 

Gentili eletti ed autorità,

ad oltre un mese dalle precedenti segnalazioni fatte sulla stampa e sulle reti sociali da Libera Firenze e da altre voci della politica fiorentina, vogliamo richiamare ancora la vostra attenzione sul caso Sguanci.

Maurizio Sguanci è oggi contemporaneamente consigliere regionale, essendo subentrato a Stefania Saccardi (che è diventata assessore), e presidente del Quartiere 1 Centro Storico del Comune di Firenze.

Questo doppio incarico è certamente un caso personale, di opportunità politica, di galateo istituzionale, di rispetto delle condizioni di emergenza in cui viviamo e che colpiscono il centro di Firenze in modo particolarmente duro.

Sarebbe ancora possibile, oltre che a nostro parere doveroso, chiuderlo attraverso un gesto personale dello stesso Maurizio Sguanci, il quale dovrebbe, secondo noi e molti altri, decidere di dedicarsi a tempo pieno a una sola delle due cariche di cui è stato investito.

E’ evidente, peraltro, che mentre Sguanci si immerge sempre di più nel suo lavoro di consigliere regionale (ora è vicepresidente e segretario della Quinta commissione del parlamento toscano, organismo che si dedica a beni e attività culturali, istruzione, diritto allo studio, edilizia scolastica, ricerca e università, orientamento professionale, relazioni tra scuola e lavoro, informazione e comunicazione), la vita istituzionale del Quartiere 1 sia paralizzata.

In attesa di questo gesto personale, in cui molti, compresi molti di voi destinatari di questa lettera aperta, confidiamo, non troviamo inutile segnalare che esiste anche un caso giuridico, non solo un problema politico.

Sottovalutare la criticità giuridica della situazione sarebbe, a nostro modesto parere, oltremodo avventato.

Non ci pare sostenibile, anche in caso di una eventuale lite giudiziaria, che la carica di presidente di uno dei cinque quartieri di Firenze, non comporti una violazione dello spirito, se non della lettera, delle norme vigenti sulle incompatibilità.

1) Come il Parlamento toscano intende garantire l’imparzialità dei suoi membri

Innanzitutto ci parebbe necessario che il Consiglio regionale della Toscana informasse con chiarezza l’opinione pubblica su come ha ritenuto di poter convalidare l’elezione a consigliere regionale di Maurizio Sguanci, mentre era presidente eletto del Quartiere 1 di Firenze e come questa convalida sia stata motivata.

Noi chiediamo al Consiglio regionale della Toscana una ampia informativa su come nella nostra regione sono tutelati, con quali norme di attuazione, con quale prassi, ispirandosi a quale giurisprudenza, i principi generali sanciti dall’art. 3 della legge 165 del 2004, in applicazione dell’art. 122 della Costituzione, in particolar modo dove si ricorda (lettera a) che le norme regionali devono prevenire la “cause di incompatibilita', in caso di conflitto tra le funzioni svolte dal Presidente o dagli altri componenti della Giunta regionale o dai consiglieri regionali, e altre situazioni o cariche, comprese quelle elettive, suscettibili, anche in relazione a peculiari condizioni del territorio, di compromettere il buon andamento e l'imparzialità dell'ente regionale, ovvero il libero espletamento della carica elettiva”.

A noi che scriviamo, sembrano minacciati, piuttosto che tutelati, il buon andamento e l’imparzialità, oltre che il libero espletamento della carica di consigliere regionale da parte del presidente, eletto direttamente dal popolo, di una circoscrizione infracomunale che, nonostante la crisi e lo spopolamento, continua ad avere oltre 65.000 abitanti (66.033 al 31/12/2019).

2) Incompatibilità tra la carica di consigliere regionale e quella di amministratore di un comune

In secondo luogo, non ci sembra si possa sorvolare facilmente su una norma generale della Repubblica, l'art. 65 del Testo unico dell'ordinamento degli enti locali (D. lgs. 18 agosto 2000, n. 267, noto come TUEL), che sancisce l’incompatibilità tra la carica di consigliere regionale e quella di amministratore di un comune.

La lettera della legge 267/2000 dice “sindaco o assessore”, ma non si vede come sia possibile sostenere, anche in sede di eventuale lite giudiziaria, che il presidente di quartiere non sia anch’egli uno degli amministratori del Comune di Firenze, paragonabile a uno degli assessori.

Sarebbe anche sostenibile, da diversi punti di vista, che il presidente del Quartiere 1 del Comune di Firenze, sia caricato di funzioni che sono in tutto e per tutto analoghe a quelle di un sindaco.

A sostegno di questa seconda linea riflessione, a favore di una incompatibilità giuridica e non solo politica, si ricordano alcune norme dello Statuto del Comune di Firenze.

L’art. 38 comma 3 ci pare chiarissimo: “Il Comune di Firenze valorizza il Consiglio di quartiere come organismo di gestione di servizi di base, di esercizio delle funzioni delegate, di consultazione, di partecipazione e al tal fine gli attribuisce autonomia funzionale e organizzativa nelle forme e nei modi previsti dal regolamento dei Consigli di quartiere.”. Ma tutto il titolo IV dello Statuto prosegue sullo stesso tenore, inducendo a considerare il quartiere come una articolazione amministrativa con organi elettivi che hanno dignità e compiti paragonabili a quelli di un comune.

Sullo status del presidente di quartiere, più simile a quello di un sindaco o di un assessore che a quello di un semplice consigliere comunale o di quartiere, si veda anche l’art. 44 dello Statuto stesso.

L’analogia è ulteriormente rafforzata dalle previsioni dell’art. 41 dello Statuto, che estendono agli eletti al quartiere le norme su incandidabilità, ineleggibilità, incompatibilità, sospensione, rendicontazione, pubblicità patrimoniale degli eletti al comune. Se i consiglieri di quartiere sono equiparati a consiglieri comunali, diventa ancora più impervio sostenere che il presidente del quartiere non possa essere assimilato a un sindaco.

Ancora a rafforzamento dell’analogia tra il ruolo del presidente di un quartiere di Firenze e quello di un amministratore comunale, si vedano anche le disposizioni del Regolamento dei consigli di quartiere della città (aggiornato in ultimo dalla deliberazione consiliare n. 15 dell’11.3.2019), che recitano:

Art. 2 (Principi) - Le circoscrizioni di decentramento, in cui è diviso il territorio comunale di Firenze, sono denominate quartieri. Nell’ambito dell’unità del Comune, il Consiglio di Quartiere costituisce un’articolazione dell’Amministrazione e concorre alla formazione dei programmi e degli obiettivi dell’Ente nonché alla loro realizzazione.
Il Comune di Firenze valorizza il Consiglio di quartiere quale organismo di consultazione, di partecipazione, di esercizio delle funzioni delegate, di gestione dei servizi di base, prevedendo le necessarie risorse di personale, strumentali e finanziarie atte ad assicurarne l’autonomia organizzativa e funzionale.
Nel rispetto dei criteri direttivi e degli indirizzi programmatici, approvati dal Consiglio Comunale, il Consiglio di Quartiere è organismo di governo del territorio.

Art. 26 (Partecipazione alle sedute del Consiglio Comunale e della Giunta)
1. La o il Presidente del Consiglio di Quartiere, o una sua o un suo delegato, partecipa con diritto di parola alle sedute:
a. del Consiglio Comunale o della Giunta nei casi previsti dai rispettivi regolamenti;
b. del Consiglio comunale e della Giunta nelle quali sono trattati argomenti riguardanti il territorio e la popolazione del Quartiere su autorizzazione della o del Presidente del Consiglio Comunale o della Sindaca o Sindaco.
3. Ai Presidenti dei Consigli di quartiere è trasmesso l’ordine del giorno del consiglio Comunale e della Giunta.”.

Non è inutile ricordare che questa analogia tra l’essere presidente di un quartiere di Firenze e l’esercizio della funzione di amministratore comunale, è ulteriormente rafforzata dalla previsione dell’elezione diretta del presidente stesso, innovazione voluta dal Comune di Firenze in occasione delle elezioni amministrative del 2019. Si veda in proposito il Regolamento per le elezioni dei consigli di quartiere e dei loro presidenti: Delibera del Consiglio Comunale n. 1478 del 16.11.1998, ultimamente novellata con Delibera n. 5 del 14.01.2019.

3) Il consigliere supplente è incompatibile come gli altri

In terzo luogo, a chi si ostinasse a ignorare le due suddette criticità giuridiche del doppio incarico, invocando magari la natura temporanea della carica regionale di Maurizio Sguanci, consigliere “supplente”, vorremmo ricordare che esiste già un orientamento giurisprudenziale che interpreta le norme di incompatibilità in senso estensivo rispetto alla mera “littera legis” (si veda per esempio C.Cass. 5449/2005).

Non solo si possono e si devono tutelare, oltre la lettera, lo spirito e i principi di incompatibilità riepilogati dall’art. art. 3 della legge 165 del 2004, ma essi sono senz’altro applicabili anche nei confronti di un consigliere regionale “supplente”.

Conclusioni

In conclusione, ci attendiamo dalle vostre assemblee elettive e dalle vostre autorità, una risposta chiara sulla posizione che intendete tenere rispetto al doppio incarico di Maurizio Sguanci, aprendo una riflessione pubblica che affronti i problemi giuridici, non solo quelli politici.

A noi che scriviamo, il doppio incarico appare una grave forzatura, che sfigura la Costituzione, gli Statuti, le norme in vigore. Non risolverlo ci parrebbe un travestimento della legalità, più che rispetto della legge.

In attesa delle vostre risposte, resta ovviamente intatto il diritto dei cittadini elettori residenti nel Quartiere 1 Centro Storico del Comune di Firenze, di far valere le proprie ragioni in ogni altra sede.

Cordiali saluti.

p. Libera Firenze

Fabrizio Valleri, referente e già candidato a sindaco

Mauro Vaiani Ph.D., della segreteria



liberafirenzelistacivica@gmail.com




venerdì 23 ottobre 2020

Il caso Maurizio Sguanci

 


Quello di Maurizio Sguanci diventerà un caso giuridico e politico, a Firenze e in Toscana, in questo ultimo scorcio del difficile anno 2020.

Sguanci nel 2019 è stato eletto direttamente dal popolo come presidente del Quartiere 1 di Firenze, quello del Centro Storico. Entro pochi giorni, però, essendo Stefania Saccardi stata scelta come assessore regionale e vicepresidente della nuova amministrazione toscana presieduta da Eugenio Giani, le subentrerà come consigliere regionale supplente. 

Maurizio Sguanci, infatti, nelle recenti elezioni regionali del 20-21 settembre 2020, era candidato nella lista Italia Viva con la stessa Saccardi, risultando il primo dei non eletti, con circa 850 preferenze. Non moltissime, a dire il vero. Evidentemente i Fiorentini non hanno granché gradito che una persona che si era appena fatta eleggere presidente di quartiere con il PD, tentasse la scalata al Consiglio regionale con la nuova formazione renziana di Italia Viva.

Diventare consigliere regionale, ancorché precario, è sicuramente una opportunità, a cui sarà difficile per Sguanci rinunciare. Tuttavia il suo ingresso nel Parlamento toscano come supplente scatena una serie di problemi giuridici e di interrogativi politici.

Intanto, una norma nazionale generale della Repubblica, l'art. 65 del Testo unico dell'ordinamento degli enti locali (D. lgs. 18 agosto 2000, n. 267, noto come TUEL, o anche come TUOEL) stabilisce l'incompatibilità tra l'essere amministratore comunale e l'essere consigliere regionale. I presidenti di quartiere sono in tutto e per tutto assimilati, da varie normative generali e locali, a sindaci e assessori. Inoltre, esistono già pareri che estendono anche ai consiglieri regionali supplenti le incompatibilità vigenti per i consiglieri regionali effettivi. Si potrà sicuramente disquisire e rinviare, speculando su varie lacune e silenzi che si troveranno nella legislazione nazionale e regionale, ma il problema giuridico resta e dovrà essere affrontato.

Inoltre, se Sguanci andrà in regione e se prevarrà la dottrina dell'incompatibilità, non basterà riunire il consiglio di quartiere per eleggere un nuovo presidente. Il cerino dei problemi giuridici resterà nelle mani dell'amministrazione Nardella, la quale dovrà organizzare nuove elezioni per il quartiere 1 nel 2021. Sarà una grande incognita, conseguenza diretta dell'aver voluto imporre, senza adeguata meditazione e preparazione, l'elezione diretta dei presidenti di quartiere, che Nardella ha tentato di spacciare come piccoli sindaci "vicini alla gente", mentre invece erano solo personaggi di quella sua continua campagna mediatica che il sindaco di Firenze crede essere sufficiente per governare Firenze.

Anche risolti i problemi giuridici, comunque, resteranno ovviamente tutti gli interrogativi politici.

La legge elettorale toscana rivela, una volta di più, i suoi insopportabili difetti. Porta a sedere nel Parlamento toscano un'altro eletto fiorentino, che ha preso molti meno voti di tanti altri esclusi.

A meno che Sguanci non faccia il bel gesto di rinunciare alla nuova carica, i cittadini di Firenze dovranno interrogarsi sul perché i loro eletti comunali, dopo solo un anno, tentino di sistemarsi in regione, invece che stare a fronteggiare, a fianco della loro gente, gli anni terribili delle vacche magre che aspettano la Firenze, dopo la pandemia e dopo la fine del turismo di massa.

Se davvero si tornerà a votare per il quartiere 1 del Centro Storico, ci si dovrà anche domandare - e sarebbe ora - perché abbiamo quartieri così grandi e così impotenti, mentre la gente avrebbe drammaticamente bisogno di quella prossimità dei servizi che viene autorevolmente proposta dal grande messaggio della Rivoluzione Rionale

Sguanci, in conclusione, non potrà restare a lungo sia presidente del quartiere centrale di Firenze, sia consigliere regionale della Toscana. Il cumulo di queste due cariche, che non sono certo delle sinecure, è insostenibile, vuoi per ragioni giuridiche, o politiche, o di semplice opportunità. Auguriamocelo tutti, per il bene di Firenze e della Toscana.

 

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