Un discorso diverso in Toscana, per chi crede, in questa nostra madreterra, in questa fugace vita, in qualcosa di diverso
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mercoledì 19 marzo 2025

Toscana e Romagna ora in Europa hanno un punto di riferimento in più

 


Due regioni storiche italiane, la Romagna e la Toscana hanno ora un punto di riferimento in più in Europa. Due reti politiche relativamente recenti, ma eredi di un autonomismo assai risalente, attive nei due territori, sono state accolte nella famiglia politica europea EFA (European Free Alliance), nel corso dell'assemblea generale tenutasi oggi 19 marzo 2025, festa di San Giuseppe.

Sono Rumâgna Unida e OraToscana, forze sorelle protagoniste di Autonomie e Ambiente, l'alleanza italiana a cui fanno riferimento i movimenti territoriali attivi nella nostra Repubblica e che condividono i valori e la storia dell'Alleanza Libera Europea. Una terza realtà politica accolta in EFA è Chunta Aragonesista, partito per l'autogoverno della storica Aragona, comunità autonoma del Regno di Spagna.

Nonostante le loro profonde radici nella storia della Repubblica, della Liberazione, del Risorgimento, per le due comunità politiche sorelle e vicine, si tratta di un impegno esigente, di una grande responsabilità. Organizzarsi e crescere in modo nuovo, aperto ai civismi e ai liberi elettori, lontani dalle due piramidi politiche del centrosinistra e del centrodestra, è una grande sfida per Rumâgna Unida e OraToscana.

Una sfida che andava accettata, perché non altrimenti non lo farà nessun altro. Sono tutti seduti dalla parte di vecchi e nuovi centralismi, nazionalismi, conformismi. Dalla parte delle comunità locali sono rimasti solo questi pochi eroici propugnatori di autonomia.

La Repubblica delle autonomie e l'Europa delle regioni, dei territori, dei popoli, hanno trovato degli avvocati. Continua e viene rilanciato l'impegno per la sussidiarietà, contro ogni centralismo, per le autonomie personali, sociali, territoriali di tutti e dappertutto, in questi anni terribili di guerra, crisi, continue emergenze ambientali e sociali.

Romagna e Toscana, antiche regioni d'Europa, i loro abitanti, le piccole imprese, gli agricoltori, gli artigiani, le comunità locali, i quartieri degradati, i piccoli paesi, le aree interne che si stanno spopolando, i tanti anziani, i pochi bambini, tutti hanno bisogno che nel continente persista, aggiornata ai tempi di oggi, quell'ideale comunità di sicurezza, di libertà, di prosperità, di cui abbiamo in parte goduto dopo la tragedia delle due guerre mondiali.

Si resta fedeli ai valori e alle parole della Carta di Chivasso del 1943, alle tradizioni democratiche e autonomiste romagnole e toscane, ai valori fondamentali sanciti dalla Costituzione italiana e dai trattati europei, e si va avanti, senza pregiudizi, senza settarismi, senza paura di cambiare ciò che c'è da cambiare.

Animo!


venerdì 5 aprile 2024

Giovanni Poggiali, un leader autonomista in lista alle Europee con Azione nella circoscrizione Nordest

Dopo l'ultimo sfregio alla nostra già boccheggiante democrazia, l'approvazione dell'odioso emendamento #taglialiste, il mondo di Autonomie e Ambiente e degli altri territorialisti in Italia sta reagendo. I nostri leader, nei diversi territori, si assumono importanti responsabilità. Riceviamo e pubblichiamo questo comunicato diffuso stamane dal movimento Azione di Carlo Calenda:

"AZIONE e i suoi alleati aprono alle autonomie, in nome del comune rifiuto del "bipolarismo all'italiana", che viene visto come una competizione a chi è più ignorante e strumentale. AZIONE e il mondo delle autonomie hanno trovato un'intesa anche nel rifiuto dell'elezione diretta del c.d. "sindaco d'Italia". Si allargano ulteriormente, quindi, le liste di AZIONE. Dopo l'ingresso di popolari, riformisti, repubblicani, entra anche un esponente di rilievo degli autonomisti italiani ed europei. Si tratta di Giovanni Poggiali, di Ravenna, noto viticoltore, presidente dello storico Movimento per l'Autonomia della Romagna, realtà che fa parte della rete Autonomie e Ambiente. Poggiali sarà candidato nella circoscrizione del Nord Est."

Giovanni Poggiali, oggi, fra i suoi molti meriti personali e civili, una delle figure più importanti del mondo civico, ambientalista, storicamente autonomista e modernamente territorialista, ha gettato il cuore oltre l'ostacolo. Dopo un solo anno dalla fondazione di Rumâgna Unida, realtà politica territoriale per il buongoverno e l'autogoverno della Romagna, ha messo a disposizione tutto il suo prestigio personale per portare la voce della Romagna in Europa, insieme con gli ideali della Repubblica delle Autonomie e dell'Europa delle Regioni.

Poggiali ha un curriculum eccezionale, un galantuomo romagnolo d'altri tempi pienamente immerso nel nostro tempo, un punto di riferimento per il mondo autonomista e un valore aggiunto per la lista "Azione e alleati" alle imminenti elezioni europee dei giorni 8-9 giugno 2024. 

 

Giovanni Poggiali, leader autonomista della Romagna, al centro;
Marco Lombardo, segretario Azione Emilia-Romagna, a sinistra;
Carlo Calenda, leader di Azione, a destra - 3 aprile 2024


 


lunedì 24 aprile 2023

Appello a chi ha valori antichi che mantengono sempre giovani

 

Se avete un'anima antica e quindi siete spiritualmente giovanissimi, questo messaggio è per voi: buon 25 aprile, buona festa della Liberazione, con l'amara ma lungimirante parola del martire Piero Gobetti.

Auguriamo a tanti, che si sentono ancora giovani almeno dentro, di fare civismo, ambientalismo, riformismo, autonomismo, con la creatività personale, la chiarezza morale, l'autonomia politica di figure quali Giulio Bordon, Piero Calamandrei, Tristano Codignola, Maria De Unterrichter Jervolino, Andrea Finocchiaro Aprile, Emilio Lussu, Aldo Spallicci, Tiziano Tessitori. Non furono sempre dei vincenti, ma la Repubblica delle Autonomie esiste grazie a persone come loro. 

Il centralismo, sempre autoritario e intrinsecamente fascista, non è ancora morto, ma non fatevi ingannare dai profeti di sventura: stiamo già vivendo in quello che sarà ricordato come il secolo delle autonomie (come chi scrive ha osato raccontare nel romanzo "Cosmonauta Francesco").

Cogliamo ancora una volta l'occasione per ribadire il nostro appoggio a ogni forma di civismo ambientalista, localista, autonomo dai partiti dominanti. 

Sosteniamo con entusiasmo la candidatura di Fabio Pacciani a Siena, supportata da un civismo che si prepara, s'impegna e cresce da almeno vent'anni, quando nel 2004 iniziò la rivolta di Pierluigi Piccini. 

Sosteniamo la lista civica Fare Città di Campi Bisenzio, a sostegno del giovane candidato sindaco Andrea Tagliaferri, guidata da Daniele Matteini e Marco Monticelli, con cui condividiamo, oltre che un'amicizia ormai di vecchia data, la resistenza contro quei progetti assurdi di nuove piste aeroportuali e di tramvie con un tracciato sbagliato, colate di ferro e cemento che una classe dirigente fiorentina miope vorrebbe imporre alla Piana più inquinata della Toscana.

Come OraToscana non temiamo di schierarci, ma restiamo comunque ostili alla polarizzazione delle posizioni e allo scontro fra tifoserie. Nelle estremizzazioni e nella verticalizzazione della politica (ridotta a duelli mediatici fra leader nazionali), viene sacrificata la libera scelta da parte dei cittadini dei propri amministratori locali. 

In una contrapposizione imposta dall'alto, viene sacrificata soprattutto la qualità delle persone, che invece è necessaria non solo per vincere, ma per convincere e, il giorno dopo, cambiare veramente le cose. 

Per questo ci siamo esposti con un appello per la dignità e i poteri degli amministratori locali, e per una loro selezione dal basso con modalità nuove, che prevedano maggiore innovazione, maggiori autonomie e quindi maggiore diversità. Diversità che è, non dimentichiamolo, la fucina delle vere innovazioni. Per l'appello siamo debitori a tanti attivisti, ma in particolare al nostro gruppo Un Cuore per Vecchiano. Il documento ha avuto, con nostra grande sorpresa, un riscontro importante ben al di là della Toscana.

Ora, anche in vista delle elezioni europee del 2024, a cui parteciperemo insieme alla rete Autonomie e Ambiente, guidata dal Patto per l'Autonomia Friuli - Venezia Giulia, ci metteremo in cammino lungo i nostri Appennini, per approfondire il dialogo con i movimenti civici, ambientalisti, localisti non solo della Toscana ma anche dell'Umbria e delle Marche, della Tuscia e delle altre province laziali, di Roma e dei suoi municipi.

Tenendo a distanza ciarlatani, urlatori e profittatori, stiamo lottando per fare spazio a una nuova generazione di leader locali, che possano accompagnare le nostre comunità locali fuori dall'angoscia delle continue emergenze, verso la pace, la giustizia, la salvaguardia del creato, il ritorno della speranza.

Un'ultima cosa, davvero bella: il nostro impegno toscano ha trovato una nuova forza sorella in Romagna, il movimento Rumâgna Unida, che vi invitiamo a conoscere e con cui ci incontremo presto, in un desinare tosco-romagnolo.

Animo!

Da Prato, lunedì 24 aprile 2023

Mauro Vaiani, garante

PS:

Purtroppo, l'ultima cosa che dobbiamo aggiungere a questa lettera è triste. Abbiamo appreso della scomparsa di Sergio Salvi.

Qui il ricordo della famiglia di Autonomie e Ambiente.

Qui un mio ricordo personale.

M.V.


Canale Telegram: https://t.me/OraToscana

 

domenica 28 agosto 2022

Piombino e Ravenna, una differenza c'è

 

La nave gasiera Golar Tundra (fonte: https://www.marinetraffic.com/) destinata a Piombino

La nave gasiera BW Singapore (fonte: https://www.marinetraffic.com/) destinata a Ravenna


La Repubblica Italiana ha già dei rigassificatori di GNL (gas naturale liquido), ha già metanodotti che arrivano anche dal Mediterraneo, non solo dalla Federazione Russia. Inoltre ha (o almeno dovrebbe avere, speriamo che non sia come per il Covid) piani di ulteriore diversificazione degli approvvigionamenti e contenimento dei consumi.

La terribile guerra di aggressione lanciata dalla Federazione Russa contro l'Ucraina, ben oltre i territori contesi e le province ribelli della Crimea e del Donbass, impone sicuramente una ulteriore riduzione degli acquisti dall'Est. Ammesso questo, non si racconti alle persone e ai territori che siamo nei guai a causa di Putin.

Siamo nei guai, invece, perché il mercato del metano è impazzito già almeno dall'anno scorso, come sanno bene i proprietari di auto a metano, molto prima che ci si potesse anche solo immaginare la guerra.

Il TTF (Title Transfer Facility) di Amsterdam, mercato di riferimento per lo scambio del gas naturale d'Europa, è un fallimento economico e quindi anche politico. E' diventato un covo di speculatori. Qualcuno nella Unione Europea si svegli e lo chiuda, per prepararne poi, passata l'emergenza, la riforma. Qualcuno si svegli anche nel governo dei "migliori" e cominci a immaginarsi la temporanea amministrazione del prezzo di tutte le energie e di tutti i carburanti, oltre che aiuti massicci a famiglie, imprese, territori.

La situazione è drammatica, ma non per scarsità di gas, bensì per scarsità di buongoverno politico.

Nel frattempo la SNAM (la società nazionale dei metanodotti), spalleggiata dal governo dei "migliori" e da un numero enorme di tecnocrati di sinistra, centro e destra, ha comprato due navi gasiere, equipaggiate con le cosiddette Floating Storage and Regassification Unit (FSRU), la Golar Tundra e la BW Singapore. SNAM, il ministro Cingolani, l'intero governo Draghi dicono che queste navi sono indispensabili. Ne fanno una questione di interesse nazionale. Le stanno imponendo a Piombino e a Ravenna.

Le dimensioni delle due navi sono analoghe:

- GOLAR TUNDRA (IMO: 9655808, MMSI: 538004982), costruita nel 2015, dimensioni 293 metri di lunghezza e 44 metri di larghezza

- BW SINGAPORE (IMO: 9684495, MMSI: 235113083), costruita nel 2015, dimensioni 292 metri di lunghezza e 43 metri di larghezza

Davanti a Piombino c'è il delicatissimo mare dell'Arcipelago toscano, pieno di traghetti, pescatori, coltivatori del mare.

Davanti a Ravenna c'è l'altrettanto delicato mare Adriatico, peraltro già fortemente martoriato dagli eccessi di antropizzazione.

Purtroppo entrambe le navi gasiere funzioneranno con il cosiddetto ciclo aperto. Il gas liquido verrà quindi riscaldato pompando acqua di mare, la quale verrà poi rigettata, raffreddata, clorata e ad alta pressione in mare. Si avrebbe un continuo raffreddamento dell'acqua di mare, con la distruzione dell’habitat marino attuale e con una minaccia alle attività di allevamento e ad altre forme di economia del mare. Inoltre si avrà rilascio di cloro libero residuo, le cui conseguenze a lungo termine sono poco conosciute, tranne una che è certa: la selezione di forme di vita batterica resistenti al trattamento con cloro, con un impatto sulle generazioni future imprevedibile e quindi incompatibile con i principi internazionali, europei e costituzionali di precauzione e tutela dei diritti delle generazioni future. Si profilano, ritengono in molti, gravi incongruenze con la normativa italiana (si veda, fra gli altri, il D.Lgs. 152/2006).

Fra Piombino e Ravenna, infine, c'è una grande, drammatica differenza.

Per Piombino, si parla di ancoraggio in porto, almeno per i primi anni, con sprezzo del pericolo e contro ogni buon senso.

Per Ravenna, invece, si parla di ancoraggio a circa otto chilometri al largo e, di conseguenza, di un avvio operativo non prima del 2024.

Non ci meravigliamo del centralismo autoritario di queste scelte imposte da pochi a molti, ma non ci si venga a raccontare che Piombino è ribelle perché povera e ignorante, mentre Ravenna sarebbe contenta perché è governata dal presidente so-tutto-io Bonaccini.

 

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