Un discorso diverso in Toscana, per chi crede, in questa nostra madreterra, in questa fugace vita, in qualcosa di diverso
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giovedì 15 maggio 2025

Nuove idee, nuove energie, nuove speranze per la Toscana


Giorgio Del Ghingaro, referente e garante della rete civica "L'Altra Toscana" (#AltraToscana), nei lunghi anni in cui ha ben amministrato prima Capannori e poi Viareggio non ha mai lasciato le cose come le ha trovate. Le ha sempre coraggiosamente migliorate. Nel tempo, questa figura di cattolico democratico si è reso completamente indipendente dalle due piramidi che dominano - e devastano - la politica italiana e toscana (il centrosinistra e il centrodestra).

Un sondaggio, diffuso oggi e largamente commentato sulla stampa locale, ha dimostrato che è uno dei nuovi leader in cui i Toscani potrebbero riporre la loro fiducia.

Dalla rete civica "L'Altra Toscana" abbiamo ricevuto una nota che pubblichiamo volentieri e pressoché integralmente:

Toscana 2025: i cittadini chiedono una terza via che parte dal basso. Appuntamento a Giugno per la presentazione del Manifesto programmatico de L'altra Toscana.

Nel cuore della Toscana, a pochi mesi dalle elezioni regionali del 2025, un recente sondaggio realizzato da Winpoll racconta con chiarezza un cambiamento profondo in atto nel tessuto politico regionale: i cittadini toscani mostrano una crescente insofferenza verso i due blocchi tradizionali, centrodestra e centrosinistra, e manifestano una domanda forte e diffusa di una terza via. Una via che parta dal basso, che sia autonoma, libera, concreta.

Il dato più significativo è che il 55% degli intervistati si dice pronto a votare un candidato civico, indipendente dalle alleanze partitiche. Questo consenso è trasversale a generazioni, aree geografiche e sensibilità politiche: tra gli under 30 raggiunge il 58%, supera il 60% tra gli elettori di Lega, 5 Stelle e Forza Italia, e arriva a picchi come il 66% a Livorno e il 63% a Lucca. È la fotografia nitida di un popolo che chiede rappresentanza fuori dagli schemi e lontana dalle vecchie logiche di apparato.

A rispondere a questa richiesta crescente è in corso un importante coordinamento regionale di realtà civiche toscane - L'Altra Toscana - le quali, pur nella loro autonomia locale, stanno costruendo una rete capace di affrontare le sfide regionali con uno sguardo nuovo, pragmatico e condiviso. Questo coordinamento mira a portare in Regione una visione civica autentica, fondata sulla partecipazione dei cittadini, la competenza amministrativa e la concretezza delle proposte.

A guidare questa prospettiva di rinnovamento è Giorgio Del Ghingaro, sindaco civico di lungo corso, esperto, competente e dalla forte personalità, che ha fatto del civismo un sistema di governo libero, trasversale e profondamente radicato nei territori, ottenendo risultati eccellenti nella gestione della cosa pubblica. La sua figura rappresenta oggi un punto di riferimento per chi crede che sia possibile amministrare con serietà, visione e autonomia dai partiti.

In un quadro in cui i cittadini indicano come priorità assolute sanità (62%), sicurezza (31%), lavoro (24%) e costo della vita (19%), emerge chiaramente il desiderio di una politica vicina, concreta, non ideologica. Ed è proprio qui che si colloca la proposta civica: una terza via che parte dal basso, costruita sui territori, e guidata da chi ha già dimostrato di saper fare buona amministrazione.

E' quindi possibile un cambiamento, proveniente dalla società civile, da una nuova generazione di leader - locali, ma "glocal" -  ancorati a una visione lungimirante, per il bene delle generazioni future.

Prato, 15 maggio 2025
Festa della Madonna di Montenero, patrona della Toscana


domenica 30 marzo 2025

Incontriamo una nuova generazione di leader civici della Toscana

 


Sabato prossimo, 5 aprile 2025, a partire dalle 9.30, presso l'Hotel Hilton Florence Metropole, una nuova generazione di leader civici toscani si presenta pubblicamente, annunciando l'avvio di un lavoro comune nel Coordinamento "Altra Toscana".

L'albergo che ospiterà l'evento si trova in Via del Cavallaccio, nel rione di San Bartolo a Cintoia, zona nota per la multisala e perché lì s'incontrano lo stradone verso l'Indiano e la FI-PI-LI. La torre dell'hotel è ben visibile anche a distanza.

Promuovono l'iniziativa civismi di differenti storie, culture, territori. Ne ricordiamo solo alcuni: Giovanni Bellosi (Scandicci Civica), Francesca Marrazza e Riccardo Galimberti (RiBella Firenze), Anna Ravoni e Renzo Luchi (Cittadini per Fiesole), Federico D'Anniballe (Insieme Cambiamo Ponsacco), Claudio Lucii (Vivi Poggibonsi), Pierluigi Piccini (Per Siena), Marta Mancianti (consigliere provinciale Patto Civico Arezzo), Francesco Carbini (Agorà - Liste Civiche Sangiovannesi), Marco Donati (Scelgo Arezzo), Enrico Buoncompagni (Movimento Civico Fare Ora Figline-Incisa), Andrea Ridi (Più Certaldo), Marco Cannito (Città Diversa - Livorno), Ione Orsini (Un Cuore per Vecchiano). Secondo Mauro Vaiani, garante di OraToscana (realtà in rete con Autonomie e Ambiente e con EFA), questo nuovo dialogo interterritoriale fra civismi può risvegliare la partecipazione, frenare l'erosione della democrazia, rigenerare le autonomie personali, sociali, territoriali.

Nella mattinata si ascolteranno due contributi da fuori Toscana: Stefano Rolando, studioso e accademico che si è fatto promotore di un "buon civismo di scopo" ancorato ai valori della Costituzione; Giampaolo Sodano, giornalista e promotore della Federazione Civici Europei (una delle esperienze pionieristiche di collaborazione interterritoriale fra civismi e movimenti politici locali). Seguiranno interventi da diverse delle liste e dei gruppi civici locali che hanno promosso l'evento.

Concluderà i lavori uno degli amministratori civici più autonomi, dinamici, operosi e competenti della Toscana: Giorgio Del Ghingaro, sindaco di Viareggio.

 


 

giovedì 20 febbraio 2025

Noi, quelli dei territori

 

Noi, quelli dei territori, ci siamo.

Siamo persone diverse perché siamo cresciuti in territori diversi e perché non crediamo che esistano soluzioni uguali ai problemi concreti dei nostri diversi territori.

Alcuni di noi hanno radici nelle parole eterne della Carta di Chivasso, in una cultura delle autonomie personali, sociali, territoriali, assai risalente, di grande valore non solo europeo ma universale.

Alcuni di noi avevano cominciato a impegnarsi politicamente in formazioni antiche o più recenti, ma le abbiamo presto abbandonate, per il loro insopportabile verticismo. Tutte le piramidi politiche stanno andando a sbattere, perché sono guidate da leader che hanno fatto carriera gridando slogan sui media e non amministrando le comunità locali. Esse si tengono in vita vampirizzando la democrazia: meno gente va a votare, più ingiuste sono le regole con cui si va a votare, più il potere economico, finanziario e mediatico si concentra, più esse s'illudono di sopravvivere, in barba ai loro epici fallimenti.

Alcuni di noi hanno abbracciato l'impegno civico diretto in autonomia, formando gruppi civici locali indipendenti, partecipando alle proprie elezioni locali dandosi come unico scopo una stagione di buongoverno con buon senso.

Ci siamo incontrati attraverso varie reti: le autonomie; l'ispirazione cristiano-sociale e le opere della solidarietà; le lotte ambientaliste per le generazioni future; antichi valori socialisti e liberali che meritano di sopravvivere alla degenerazione dei partiti; l'amicizia e la collaborazione diretta fra amministratori locali per risolvere problemi interterritoriali.

Abbiamo dimostrato che si possono eleggere consiglieri e amministratori locali più in sintonia con le comunità, più rispettosi degli elettori, più operosi e più efficaci, perché indipendenti dall'ignoranza, dalle dissonanze cognitive, dai pregiudizi, dal potere di chi sta più in alto e altrove.

Viviamo in un mondo pieno di potenti che, non riuscendo a sistemare le cose per tutti, si limitano a sistemare se stessi. Il nostro prossimo difficile compito è quindi dimostrare che sappiamo esprimere una nuova generazione di leader locali competenti, con il consenso necessario per entrare nelle istituzioni superiori, con la generosità e la lungimiranza necessarie per portarvi un grande progetto di cambiamento fondato sulla concretezza e sulla sussidiarietà, per migliorare la vita quotidiana di tutte le persone, non solo la propria.

Animo!

 

Mauro Vaiani Ph.D.

domenica 5 novembre 2023

Il cemento uccide e non solo in Toscana


 

Non sono incoraggianti i primi interventi pubblici degli amministratori della Toscana, dopo la crisi del 2 novembre 2023. Questa alluvione non è stata uno scherzo. I morti sono stati pochissimi, ma i danni sono diffusi. Lacerante, inoltre, è stata la sensazione che gli oltre sessant'anni trascorsi dalle terribili alluvioni del 1966 non abbiano insegnato nulla.

I leader attualmente al potere nella regione e nella città metropolitana di Firenze non mostrano alcuna consapevolezza della gravità della cementificazione della piana di Pistoia-Prato-Firenze.

Nemmeno gli allegamenti registrati in edifici relativamente recenti, che si sono verificati ben lontano dalle rotture negli argini, sembrano averli scossi.

Non abbiamo ancora sentito una parola di ripensamento rispetto a scelte deliranti come costruire il nuovo aeroporto, nuovi nastri di tramvie turistico-immobiliari, nuovi centri commerciali, in zone che si sono completamente allagate.

Invitiamo a leggere questa presa di posizione di OraToscana, ospitata dal sito del Patto Autonomie e Ambiente:

https://www.autonomieeambiente.eu/news/204-toscana-animo

Per favore, non si faccia finta di non capire: la piana fiorentina è stata eccessivamente cementificata e parlare a vanvera di svolta "green" non ci sta portando da nessuna parte.

E' tempo di una svolta audace per RESTITUIRE SPAZIO ALL'ACQUA e perché gli enti locali possano RIAPPROPRIARSI DI COMPETENZE E RISORSE per decementificare e curare il proprio territorio.

 



 

martedì 26 settembre 2023

Manifestazione contro l'aeroporto, popolare e unitaria


OraToscana aderisce alla manifestazione del 30 settembre 2023 contro il nuovo aeroporto. La concentrazione è per le ore 14 di sabato prossimo, in Viale Lombardia alle Piagge di Firenze.

Si manifesta per il ritorno di Peretola entro i limiti di legge. che significa in primo luogo un sonoro NO VOLI dal tramonto all'alba; per la centralità di Pisa nel trasporto aereo toscano; per porre fine alla distruzione della Piana che va da Pistoia, a Prato, a Firenze.

Siamo come sempre al fianco di Fare Città, che sosteniamo anche nella sua esperienza di governo a Campi Bisenzio, con il sindaco Andrea Tagliaferri e la coalizione sinistra-movimenti-civismo.

La grande fissazione della politica fiorentina (spalleggiata sia da Roma che da Milano) per un nuovo aeroporto nella Piana è emblematica della rovina a cui ci stanno conducendo, mano nella mano, il centrosinistra di Giani e Nardella, i renziani, il centrodestra.

La delirante ostinazione nel voler costruire un nuovo aeroporto è, per la Toscana e per tutta l'Italia centrale, quello che la grande montatura del Ponte di Messina è per l'Italia e l'Europa.

Questi ecomostri hanno in comune caratteristiche emblematiche:

- Sono irrealizzabili e, in realtà, a nessuno interessa davvero che queste opere faraoniche siano realizzate; l'importante è che si commissionino progettazioni lautamente compensate, si aprano i cantieri, si cominci a muovere terra, cemento, ferro, cominciando ad attingere abbondantemente ai soldi pubblici; nel medio-lungo termine, poi, chi vivrà vedrà!

- La sola apertura di questi cantieri provocherà inquinamento e disastri sociali quanto una guerra o una calamità naturale; la faccia tosta con cui gli ecomostri vengono approvati da politici che si sono "ritinti di verde", è incredibile; speriamo per loro che siano ipocriti e cinici, perché se invece sono degli avventati che nemmeno si rendono conto che siamo già ben oltre i limiti dello sviluppo quantitativo, allora poveri noi!

- I media di massa e di regime non li studiano, non ne descrivono i dettagli, non ne raccontano i costi, perché altrimenti la gente si sveglierebbe; a Firenze, in particolare, la situazione della consapevolezza civica è gravissima: a Est e a Sud abitano almeno 100.000 Fiorentini, che hanno ancora un reddito decente e vivono in quartieri decenti, che sono relativamente lontani dai problemi d'inquinamento e traffico della Piana. Questi centomila sono letteralmente imbambolati, storditi dalla propaganda. Anche in vista delle prossime elezioni amministrative del 2024 questi tapini voteranno i loro i "lider" nazionali, la destra, la sinistra, il centro, la Meloni, la Schlein, i' Renzi... Senza rendersi conto che questi capi politici "nazionali", sul disastro dell'aeroporto la pensano uguale oppure, anche se avessero dei dubbi, faranno in modo di non chiarirli.

Una nota a margine sul PD a guida Schlein è opportuna. Grazie alla vittoria della nuova segretaria, è diventato segretario regionale Emiliano Fossi, che in teoria sarebbe stato contro l'aeroporto, ma che ovviamente ora non può schierare l'intero PD toscano contro Nardella e Giani. Praticamente in ogni corrente e in ogni territorio, il PD toscano è retto da persone che sono o a favore dell'aeroporto, oppure impossibilite, per ragioni di equilibri politici interni, a schierarsi veramente contro. Una storia già vista, scivolosa e pericolosa... Una deriva che ci auguriamo qualcuno fermi.

Rilanciamo anche l'appello dei promotori a una partecipazione ampia, popolare, unitaria, senza bandiere di partito.

Ci vediamo sabato 30 settembre 2023 in corteo!


 


Approfondimenti e maggiori informazioni:

https://www.farecittacampi.it/

https://pianacontronocivita.noblogs.org/

 

Per collaborare con OraToscana:

https://t.me/OraToscana

 

 


 

lunedì 21 agosto 2023

Promemoria Piombino

 


Un anno fa abbiamo raccolto in un documento base tutte le considerazioni, politiche ma anche giuridiche, che ci hanno sempre fatto abbracciare la netta opposizione al rigassificatore di Piombino, la nave Golar Tundra. Lo archiviamo qui, un anno dopo (21 agosto 2023), perché gli attivisti di OraToscana, i cittadini di Piombino, l'intera opinione pubblica non ne perda memoria.

 

Denunciamo il progetto di ancorare a una banchina del porto di Piombino in provincia di Livorno in Toscana una nave gassiera (chiamata anche metaniera). La nave in arrivo è la GOLAR TUNDRA (IMO: 9655808, MMSI: 538004982 - Offshore Support Vessel), costruita nel 2015 che naviga sotto bandiera della Marshall Islands. Le dimensioni sono 293 metri di lunghezza e 44 metri di larghezza. Si tratta di una unità navigante capace di rigassificare e stoccare gas (Floating Storage and Regasification Unit, FSRU).

La decisione è stata presa senza alcuna procedura di partecipazione e informazione ai cittadini e contro il parere dell’Amministrazione comunale di Piombino e dei sindaci dei comuni della circostante Val di Cornia.

La nave gassiera sarà il terminale di un traffico di navi di rifornimento di gas naturale liquefatto (GNL), e di supporto, di dimensioni comparabili, incompatibile quindi con l’ordinata navigazione di un porto cruciale per i collegamenti con le isole dell’Arcipelago toscano, con la Sardegna e con la Corsica.

Si sottolinea che l’attività di rigassificazione verrebbe, almeno per i primi anni, svolta in banchina e non al largo, quindi non rispettando i criteri di sicurezza in vigore, come la distanza dagli abitati, dalle attività dell’economia del mare, dalle principali rotte, contrariamente a come si è proceduto invece per l’impianto rigassificatore di Livorno.

Si ricorda, in particolare, che attorno all’impianto di Livorno c’è un’area d’interdizione alla navigazione e ad altre attività di economia del mare che nel porto di Piombino sarebbe irrealizzabile.

Si apprende dalla stampa (articolo di Stefano Tamburini, Bisenzio Sette, venerdì 5 agosto 2022) che le autorità di governo non avrebbero proceduto ad alcuna valutazione comparativa, ma adottato a scatola chiusa un unico progetto predisposto dalla società SNAM, ben prima dell’inizio dell’emergenza della Guerra russo-ucraina.

Si ricorda che il porto di Piombino è baricentro logistico fondamentale sia per il Parco nazionale dell’Arcipelago toscano che per la custodia degli immensi beni comuni archeologici e naturalistici delle vicine Populonia e Baratti e dell’interro entroterra.

Si ricorda che l’area è sito di interesse nazionale (SIN), dove lo Stato ha riconosciuto di avere inquinato a tal punto da doversi impegnare a bonificare e dove ora, nemmeno troppo velatamente, si minacciano le popolazioni locali che non si procederebbe alle migliorie e ai risanamenti promessi, se non venisse accettata l’imposizione del rigassificatore. Si sta insomma configurando una inaccettabile e ricattatoria logica di scambio, che umilia cittadini e autorità locali.

Si fa notare che la rigassificazione prescelta sarebbe del tipo a CICLO APERTO, che comporta quindi che il gas liquido verrà riscaldato pompando acqua di mare, la quale verrà poi rigettata, raffreddata, clorata e ad alta pressione in mare.

Si consumerebbe quindi meno carburante per il riscaldamento del gas, ma si avrebbe un continuo raffreddamento dell'acqua di mare, con la distruzione dell’habitat marino attuale e con una minaccia alle attività di allevamento e ad altre forme di economia del mare che sono presenti nell’area.

Inoltre si avrebbe il rilascio di cloro libero residuo, le cui conseguenze a lungo termine sono poco conosciute, tranne una che è nota: la selezione di forme di vita batterica resistenti al trattamento con cloro, con un impatto sulle generazioni future imprevedibile e quindi incompatibile con i principi internazionali, europei e costituzionali di precauzione e tutela dei diritti delle generazioni future. Si profilano, si ritiene, gravi incongruenze con la normativa italiana (si veda, fra gli altri, il D.Lgs. 152/2006).

Anche a voler prescindere da altri aspetti legati alla sicurezza della popolazione, dei naviganti, dei lavoratori, a causa di una “emergenza nazionale” (che andrebbe comunque circoscritta in termini legali e costituzionali, cosa che al momento non è), la realizzazione di impianti di rigassificazione a ciclo aperto nei mari del piccolo Mediterraneo è da considerarsi altamente pericolosa e assolutamente sconsigliabile. 

Senza voler pretendere di fare qui, in questo memorandum, la complessa valutazione della compatibilità ambientale e opportunità economica dell’intero ciclo della liquefazione, del suo acquisto a prezzi proibitivi (con larghi margini per una possibile corruzione all’estero, lontano dagli occhi della pubblica opinione e dalle possibilità di controllo della giurisdizione nazionale), del trasporto del GNL su lunghe distanze, dei costi della sua rigassificazione, si può e si deve osservare che un impianto a CICLO CHIUSO, pur meno profittevole per il gestore, sarebbe assolutamente da considerarsi più opportuno.

Il rigassificatore imposto a Piombino, in ultimo ma non per importanza, porrà fine all’impegno delle amministrazioni locali per impostare “su nuovi criteri l’assetto del territorio in modo da coniugare le esigenze del turismo, che determina in grandissima parte il reddito del tessuto economico, con l’agricoltura di qualità, le attività produttive, le esigenze dei residenti”, come ha scritto il sindaco civico di San Vincenzo, Paolo Riccucci, che ha poi aggiunto: “Nonostante gli sforzi in essere, non solo di San Vincenzo, per la diversificazione e per la promozione di altri modelli turistici legati alle risorse del paesaggio collinare, ai vicini borghi e al patrimonio storico e archeologico, il mare resta la nostra risorsa fondamentale e la sua tutela l’obiettivo strategico primario per l’intera comunità. Basta questo per sostanziare come l’ipotesi di inserire un progetto come quello del rigassificatore all’interno di un territorio già in precario equilibrio tra modelli economici del passato e un futuro in gran parte da costruire, sia impraticabile e inaccettabile. La decisa reazione dei sindaci di Piombino, Follonica, Campiglia, San Vincenzo, Suvereto e la popolazione che rappresentano, a cui ho assistito [ieri] in piazza Bovio, testimonia la preoccupazione e la contrarietà di un intera comunità. Da troppo tempo attendiamo impegni concreti sulle necessità reali di un territorio in attesa di bonifiche, interventi strutturali, piani di rilancio produttivi concreti e realizzabili nonché coerenti con la nostra terra. Basta individuare nella Val di Cornia un territorio marginale da penalizzare imponendo ciò che altrove viene rifiutato! La Val di Cornia sia il territorio del rilancio e del più grande esperimento di rigenerazione ambientale ed economica fondata sui nuovi settori ad alto contenuto tecnologico e funzionali alla riconversione ambientale, che possano garantire un futuro ad una comunità altrimenti dimentica e umiliata.” (fonte Facebook, Officina San Vincenzo, 19 giugno 2022).

Si raccomanda, in assenza di un ripensamento politico, un intervento della Procura della Repubblica competente per valutare se siano in corso violazioni di nome penali quali:

674 c.p. che punisce chiunque getta o versa, in un luogo di pubblico transito o in un luogo privato ma di comune o di altrui uso, cose atte a offendere o imbrattare o molestare persone;

733 c.p. che incrimina chiunque distrugga, deteriori o comunque danneggi un monumento o altra cosa propria di rilevante pregio, purché ciò cagioni un nocumento al patrimonio archeologico, storico o artistico della nazione;

734 c.p. che incrimina chiunque, mediante costruzioni, demolizioni, o in qualsiasi altro modo, distrugge o altera le bellezze naturali dei luoghi soggetti alla speciale protezione dell'Autorità;

452 bis c.p. che punisce chiunque abusivamente cagiona una compromissione o un deterioramento significativi e misurabili delle acque o dell'aria, o di porzioni estese o significative del suolo o del sottosuolo;

452 quater c.p. che punisce chiunque abusivamente cagiona un disastro ambientale, costituito da 1) l'alterazione irreversibile dell'equilibrio di un ecosistema; 2) l'alterazione dell'equilibrio di un ecosistema la cui eliminazione risulti particolarmente onerosa e conseguibile solo con provvedimenti eccezionali; 3) l'offesa alla pubblica incolumità in ragione della rilevanza del fatto per l'estensione della compromissione o dei suoi effetti lesivi ovvero per il numero delle persone offese o esposte a pericolo;

338 c.p. che incrimina chiunque usa violenza o minaccia ad un corpo politico, amministrativo o giudiziario, ai singoli componenti o ad una rappresentanza di esso o ad una qualsiasi pubblica autorità costituita in collegio o ai suoi singoli componenti.

Si segnala che vanno considerate “persone informate dei fatti” tutti i pubblici ufficiali del Governo, della Regione Toscana, dell’Autorità portuale competente, oltre che i dirigenti delle aziende responsabili dell’installazione e della gestione, tutte le suddette in associazione o in concorrenza, senza escludere peraltro la necessità di ascoltare o indagare altre persone fisiche a chi scrive al momento ignote.

In particolare si crede necessario che siano ascoltati, senza pregiudizio della loro onorabilità personale, ma esclusivamente al fine di un attento scrutinio dell’evidente, a parere di chi scrive, mancato rispetto delle norme penali:

  • il Presidente del Consiglio dei ministri, prof. Mario Draghi;

  • il Ministro della transizione ecologica, dott. Roberto Cingolani;

  • il Presidente della Regione Toscana, dott. Eugenio Giani, in quanto Commissario straordinario per il rigassificatore (DPCM, 8 giugno 2022).


Scritto da Mauro Vaiani nell'agosto del 2022



domenica 21 maggio 2023

Campi Bisenzio può frenare la distruzione della Piana

 

Campi Bisenzio va al ballottaggio il 28 e il 29 maggio 2023.

Noi stiamo con Andrea Tagliaferri e speriamo che alla fine risulti eletto.

Dietro questo giovane e competente consigliere comunale della sinistra toscana ci siamo tutti noi che abbiamo compreso che la nostra vita nella Piana è a un bivio. Cementificazione e inquinamento devono essere fermati ora. 

L'idea che si possa ulteriormente congestionare questo fazzoletto di terra dove già la qualità della vita sta degradando è semplicemente pericolosa. Devono essere fermati i signori del cemento e dell'acciaio che vogliono costruire un nuovo aeroporto a Peretola, ma anche altri progetti sbagliati.

Stiamo al fianco dei nostri amici e compagni a cui siamo uniti da almeno un decennio di lotte per la vita, per una vita a dimensione umana nella Piana: Fare Città e Sì Parco No Aeroporto.

Centinaia di migliaia di persone perdono giornate intere della loro vita paralizzate in macchina negli ingorghi del traffico. Un milione di persone respirano polvere e mangiano nanoparticelle di plastica. L'intera Toscana è messa in pericolo dalla concentrazione di ricchezze e poteri - non solo italiani ma internazionali - che impediscono a Firenze, a Prato, ma anche a Pistoia e a Empoli, di avviare una seria transizione ambientale, fondata sul recupero, sul riuso, sul riciclaggio di tutti.

Il piccolo mondo civico, ambientalista e autonomista che è in rete attraverso OraToscana e Autonomie Ambiente sa da che parte stare.

Buon voto!

https://t.me/OraToscana

 


 

 


giovedì 11 maggio 2023

OraToscana per il civismo toscano

Gli ultimi appelli di OraToscana per il civismo toscano sono stati diffusi attraverso comunicati stampa, la newsletter, le reti sociali. Di seguito riproduciamo le cose più importanti che sono state comunicate per i toscani che vanno al voto il prossimo 14 maggio 2023 per le loro comunità.



OraToscana

rete di civismo, ambientalismo, autonomismo
pace e lavoro – giustizia e libertà - autogoverno di tutti dappertutto

https://t.me/OraToscana - https://twitter.com/oratoscana - https://www.facebook.com/OraToscana - oratoscana@gmail.com

https://diversotoscana.blogspot.com/search/label/OraToscana

Firenze – Siena – Pisa – Lucca – Prato – Livorno, 10 maggio 2023

COMUNICATO STAMPA:

Ultimo appello al voto da OraToscana: sostegno al candidato civico indipendente Fabio Pacciani (Polo civico di Siena) e alla lista civica Fare Città di Campi Bisenzio



Il civismo toscano è sempre più ricco di esperienze autonome dalle piramidi verticistiche dei partiti nazionali, oltre che di valori ambientali, di competenza e diligenza.

Senza nulla togliere al valore di tanti candidati civici nelle diverse comunità al voto il 14-15 maggio 2023, rivolgiamo un ultimo appello ai cittadini di Siena e Campi Bisenzio. Il voto civico in queste due città è particolarmente cruciale per la Toscana.

A Siena il Polo civico di Siena, che si impegna da vent’anni per far uscire la città dalla crisi delle sue istituzioni, è guidato dal dott. Fabio Pacciani, unico vero candidato civico indipendente, oltre che persona radicata nelle tradizioni della città. Lui e le sette liste civiche che lo sostengono meritano il voto dei Senesi, per porre così fine a lunghi anni di lacerazioni, invidie, manovre di piccolo cabotaggio in cui si sono scatenati gli esponenti delle vecchie sinistre, destre e centri.

A Campi Bisenzio il voto alla lista civica Fare Città, al suo giovane candidato sindaco Andrea Tagliaferri e alle altre liste della coalizione, significa fare una scelta ambientale seria e necessaria per tutti gli abitanti della Piana più inquinanta e congestionata della Toscana. Fare Città è ormai da un decennio il principale argine politico al delirio dei temerari cementificatori che vogliono, per avidità o per testardaggine degna di miglior causa, aprire il cantiere di un nuovo aeroporto a Firenze. Un cantiere che non si chiuderebbe mai, per gli oggettivi problemi ambientali e strutturali che sono stati confermati in ogni sede di studio e di giudizio, ma che nel frattempo farebbe guadagnare pochi e degradare la qualità della vita di molti.

p. OraToscana

Mauro Vaiani Ph.D., garante


 

 

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Passate le elezioni amministrative dovremo occuparci del futuro delle autonomie personali, sociali, territoriali. Se avete 11 minuti, ascoltate Mauro Vaiani che parla di ciò che faremo da ora al 2024:

 


venerdì 5 maggio 2023

Daniele Matteini per Capalle e per Campi

 

Abbiamo incontrato e ascoltato Daniele Matteini ieri sera, 4 maggio 2023, a Capalle, durante un'assemblea pubblica per le elezioni amministrative del 14 maggio 2023 per il rinnovo del consiglio comunale di Campi Bisenzio. Eravamo nei locali dell'antico circolo a cui in tanti siamo affezionati, il vecchio "Garden on the River".

Daniele Matteini è uno dei candidati di punta della lista civica Fare Città, che da ormai una decina d'anni si sta impegnando contro grandi progetti sbagliati come il nuovo aeroporto di Firenze e contro un ipotizzato e totalmente insensato tracciato di tramvia. 

Matteini è stato consigliere comunale diligente e impegnato sul fronte della buona amministrazione quotidiana. Fare Città fa parte della coalizione che sostiene il giovane e competente candidato sindaco Andrea Tagliaferri.

Non giriamoci attorno, non perdiamoci in dettagli, andiamo al sodo: Fare Città deve crescere, insieme a tutte le altre liste della sua coalizione; Daniele Matteini deve essere eletto; tutta la comunità di Capalle, insieme al resto del comune di Campi Bisenzio, deve stringersi attorno a questa iniziativa civica.

Altrimenti i poteri forti che vogliono l'aeroporto non molleranno l'osso. Sia chiaro che PD, centristi, destra su questo non sono affidabili. I capi fiorentini di tutte e tre gli schieramenti sono subalterni ai padroni del ferro e del cemento, a coloro che vogliono a tutti i costi l'apertura del cantiere del nuovo aeroporto (e molte altre cose sbagliate, di cui abbiamo parlato spesso anche su questo blog).

Come hanno scritto gli esponenti del miglior civismo ambientalista di OraToscana: qualsiasi potenziamento dell'aeroporto di Firenze sarebbe come una pioggia di meteoriti, la fine di ciò che resta della qualità della vita degli abitanti di Capalle, del comune di Campi Bisenzio, di gran parte della Piana, da Firenze a Prato e fino a Pistoia, già oggi la più inquinata e congestionata della Toscana.

Per conoscere meglio Daniele Matteini:

https://www.facebook.com/matteini.daniele

Per conoscere meglio Fare Città:

https://www.farecittacampi.it/

 

 


lunedì 24 aprile 2023

Appello a chi ha valori antichi che mantengono sempre giovani

 

Se avete un'anima antica e quindi siete spiritualmente giovanissimi, questo messaggio è per voi: buon 25 aprile, buona festa della Liberazione, con l'amara ma lungimirante parola del martire Piero Gobetti.

Auguriamo a tanti, che si sentono ancora giovani almeno dentro, di fare civismo, ambientalismo, riformismo, autonomismo, con la creatività personale, la chiarezza morale, l'autonomia politica di figure quali Giulio Bordon, Piero Calamandrei, Tristano Codignola, Maria De Unterrichter Jervolino, Andrea Finocchiaro Aprile, Emilio Lussu, Aldo Spallicci, Tiziano Tessitori. Non furono sempre dei vincenti, ma la Repubblica delle Autonomie esiste grazie a persone come loro. 

Il centralismo, sempre autoritario e intrinsecamente fascista, non è ancora morto, ma non fatevi ingannare dai profeti di sventura: stiamo già vivendo in quello che sarà ricordato come il secolo delle autonomie (come chi scrive ha osato raccontare nel romanzo "Cosmonauta Francesco").

Cogliamo ancora una volta l'occasione per ribadire il nostro appoggio a ogni forma di civismo ambientalista, localista, autonomo dai partiti dominanti. 

Sosteniamo con entusiasmo la candidatura di Fabio Pacciani a Siena, supportata da un civismo che si prepara, s'impegna e cresce da almeno vent'anni, quando nel 2004 iniziò la rivolta di Pierluigi Piccini. 

Sosteniamo la lista civica Fare Città di Campi Bisenzio, a sostegno del giovane candidato sindaco Andrea Tagliaferri, guidata da Daniele Matteini e Marco Monticelli, con cui condividiamo, oltre che un'amicizia ormai di vecchia data, la resistenza contro quei progetti assurdi di nuove piste aeroportuali e di tramvie con un tracciato sbagliato, colate di ferro e cemento che una classe dirigente fiorentina miope vorrebbe imporre alla Piana più inquinata della Toscana.

Come OraToscana non temiamo di schierarci, ma restiamo comunque ostili alla polarizzazione delle posizioni e allo scontro fra tifoserie. Nelle estremizzazioni e nella verticalizzazione della politica (ridotta a duelli mediatici fra leader nazionali), viene sacrificata la libera scelta da parte dei cittadini dei propri amministratori locali. 

In una contrapposizione imposta dall'alto, viene sacrificata soprattutto la qualità delle persone, che invece è necessaria non solo per vincere, ma per convincere e, il giorno dopo, cambiare veramente le cose. 

Per questo ci siamo esposti con un appello per la dignità e i poteri degli amministratori locali, e per una loro selezione dal basso con modalità nuove, che prevedano maggiore innovazione, maggiori autonomie e quindi maggiore diversità. Diversità che è, non dimentichiamolo, la fucina delle vere innovazioni. Per l'appello siamo debitori a tanti attivisti, ma in particolare al nostro gruppo Un Cuore per Vecchiano. Il documento ha avuto, con nostra grande sorpresa, un riscontro importante ben al di là della Toscana.

Ora, anche in vista delle elezioni europee del 2024, a cui parteciperemo insieme alla rete Autonomie e Ambiente, guidata dal Patto per l'Autonomia Friuli - Venezia Giulia, ci metteremo in cammino lungo i nostri Appennini, per approfondire il dialogo con i movimenti civici, ambientalisti, localisti non solo della Toscana ma anche dell'Umbria e delle Marche, della Tuscia e delle altre province laziali, di Roma e dei suoi municipi.

Tenendo a distanza ciarlatani, urlatori e profittatori, stiamo lottando per fare spazio a una nuova generazione di leader locali, che possano accompagnare le nostre comunità locali fuori dall'angoscia delle continue emergenze, verso la pace, la giustizia, la salvaguardia del creato, il ritorno della speranza.

Un'ultima cosa, davvero bella: il nostro impegno toscano ha trovato una nuova forza sorella in Romagna, il movimento Rumâgna Unida, che vi invitiamo a conoscere e con cui ci incontremo presto, in un desinare tosco-romagnolo.

Animo!

Da Prato, lunedì 24 aprile 2023

Mauro Vaiani, garante

PS:

Purtroppo, l'ultima cosa che dobbiamo aggiungere a questa lettera è triste. Abbiamo appreso della scomparsa di Sergio Salvi.

Qui il ricordo della famiglia di Autonomie e Ambiente.

Qui un mio ricordo personale.

M.V.


Canale Telegram: https://t.me/OraToscana

 

mercoledì 22 febbraio 2023

Pisa è l'unico aeroporto strategico della Toscana


 

Nessuno può prevedere i cambiamenti che dovranno investire anche il trasporto aereo, che di certo non potrà a lungo andare avanti così, con gli attuali aeromezzi e carburanti. Nel frattempo, se vogliamo essere riformisti seri, aperti alla transizione verso una società diversa, ma con gradualità ed equità, noi Toscani dobbiamo tenerci stretto l'aeroporto intercontinentale di Pisa, il "Galileo Galilei". Lì devono essere concentrate le risorse, che sono comunque scarse. 

Su questo occorre essere uniti, anche per rintuzzare la testardaggine, l'ottusità, l'avidità di certe elite fiorentine che tengono in vita, da decenni, il progetto di un nuovo aeroporto a Peretola, cioè nella Piana tra Firenze, Campi, Sesto, Prato. Un sogno su cui si sono impuntati loro, un incubo per tutti gli abitanti della pianura più cementificata e più inquinata della Toscana. 

La follia degli aspiranti costruttori di un nuovo aeroporto alle porte di Firenze è ancora più preoccupante, perché inquina e controlla non solo il PD di Giani e Nardella, ma anche gran parte delle opposizioni di centrodestra. Per questo occorre un supplemento d'anima e di impegno, da parte del nostro mondo civico, ambientalista, autonomista. Non possiamo affidarci né al PD, né ai renziani, né a Forza Italia, né alla Lega, né a Fratelli d'Italia. Tutti questi partiti sono, nei loro organi centrali di Firenze, Roma e Milano, subalterni alla follia di voler aprire cantieri e spendere soldi a Peretola, invece che a Pisa. Restiamo vigili, dunque e cerchiamo di incoraggiare eventuali prese di coscienza e svolte di buon senso che non mancheranno in periferia, specie nella platea degli amministratori locali più competenti e responsabili e non colpiti dalle manie di grandezza di Giani, Nardella, Renzi e altri fiorentini.

Prendiamo esempio dalla lista civica, ambientalista, autonomista "Un Cuore per Vecchiano", che ha presentato nel proprio consiglio comunale un documento esemplare, offrendolo a tutti, alla maggioranza di centrosinistra di "Insieme per Vecchiano", e alla componente di destra. Su questi grandi temi, o si guarda lontano, pensando insieme al bene comune e alle generazioni future, o si va a sbattere, ciascuno per conto suo.

La pubblichiamo integralmente, perché possa essere copiata e presentata in ogni altro consiglio comunale e anche nel consiglio regionale.

L'immagine a corredo di questo post riproduce la mappa dell'aeroporto di Pisa, evidenziando il grande spazio che esso ha disposizione e l'anello ferroviario che lo circonda interamente, rendendo l'infrastruttura raggiungibile in modo sostenibile, nel futuro prossimo, da tutta la Toscana e oltre.

 

Per restare collegati con la rete di civismo ambientalismo autonomismo OraToscana: https://t.me/OraToscana

 

 

Il testo della mozione sul futuro prossimo degli aeroporti toscani presentata da "Un Cuore per Vecchiano":

 

 
Gruppo consiliare
Lista civica ambientalista autonomista
UN CUORE PER VECCHIANO
uncuorepervecchiano@gmail.com


Proposta di mozione sul sistema aeroportuale della Toscana
(Art. 16 del Regolamento del Consiglio comunale di Vecchiano)

Vecchiano, 19 febbraio 2023
 
Il Consiglio comunale di Vecchiano
 
1) ricordato, con viva preoccupazione, che la proposta ENAC di Piano nazionale degli aeroporti (PNA) rimasta in consultazione pubblica fino al novembre 2022, prevede per la Toscana, Firenze e non Pisa come “scalo strategico” (pag. 72 del documento ancora visibile in rete all’indirizzo https://www.mit.gov.it/nfsmitgov/files/media/notizia/2022-10/Piano%20Nazionale%20degli%20Aeroporti.pdf );
2) preso atto che è in corso un accentramento delle risorse e delle competenze, motivato politicamente e amministrativamente dalla stringente tempistica dell’utilizzo dei fondi PNRR;
3) ricordato che, come riconosciuto dallo stesso PNA, il sistema aeroportuale toscano deve valorizzare la spiccata diversificazione e specializzazione dei suoi aeroporti così come essa è già nelle cose: A) Pisa è l’aeroporto internazionale della Toscana, largamente raggiungibile e meglio fruibile in tutti i periodi dell’anno; B) Firenze è un aeroporto d’affari e di collegamenti di medio e corto raggio con l’Europa;
4) ricordato che le potenzialità dell’aeroporto internazionale Galileo Galilei di Pisa sono solo parzialmente limitate dalla compresenza di una base operativa di aeronautica militare, le cui attività però sarebbero realisticamente dirottabili su altre aerostazioni militari;
5) ricordato inoltre che l’aeroporto di Pisa è INTERAMENTE CIRCONDATO  (si veda la figura sopra, ndr) da un anello ferroviario che, se adeguatamente valorizzato, potrebbe renderlo uno dei più accessibili e ambientalmente sostenibili d’Europa;
6) ricordato che, al contrario, l’aeroporto Amerigo Vespucci di Peretola, alle porte di Firenze, presenta criticità enormi:
a) insiste sulla Piana di Firenze-Prato-Pistoia, cioè sul territorio più cementificato, inquinato, sovrappopolato della Toscana;
b) la sua operatività viene resa possibile solo attraverso la perpetuazione di un regime transitorio, considerando che l’aeroporto non si è mai adeguato alle note prescrizioni del Decreto di VIA 0676/2003 (una discussione giuridico-amministrativo-tecnica che dura da vent’anni);
c) che i diversi progetti di seconda pista di Peretola, che si sono succeduti nei decenni al fine di impedire la chiusura o il forte ridimensionamento dell’aeroporto di Firenze, sono  stati tutti ritenuti impossibili non solo dalle principali realtà dell’ambientalismo, ma dai principali studiosi dell’attuale rete autostradale e ferroviaria della Piana e dalla maggioranza delle amministrazioni dei Comuni della Piana, oltre a essere stati respinti in ogni sede giudiziaria;
7) ricordato che il futuro del trasporto aereo, non solo in Toscana, sarà soggetto a cambiamenti profondi, per diventare più sostenibile socialmente ed ambientalmente (aerei più piccoli e più lenti, biocarburanti, motori a idrogeno), per cui non sono auspicabili investimenti faraonici che stravolgano la situazione esistente;
8) tenuto conto delle contrarietà ripetutamente espresse dalle amministrazioni comunali del nostro territorio (di ogni orientamento politico) a ogni forma di diminuzione di Pisa a favore di Peretola;

il Consiglio comunale

9) critica la mancata definizione di Pisa come aeroporto strategico e baricentrico per la Toscana nel PNA e ne pretende la revisione;
10) chiede alla Provincia di Pisa e alla Regione Toscana di attivarsi presso il Governo perché siano chiarite proporzioni e destinazioni dei fondi PNRR e di altri fondi pubblici rispetto al sistema aeroportuale toscano;
11) ribadisce la propria contrarietà a ogni progetto di seconda pista di Peretola, che – quando anche arrivasse a progettazione esecutiva – andrebbe a discapito delle acque, della terra, delle altre infrastrutture, della qualità dell’aria, della rumorosità, della vivibilità della Piana e della salute di quasi un milione e mezzo di nostri corregionali;
12) chiede che le risorse disponibili siano concentrate sulla valorizzazione dei collegamenti ferroviari, da tutta la Toscana, da e verso l’aeroporto di Pisa;
13) incarica il Sindaco di trasmettere il presente documento a tutti gli altri sindaci della Toscana, attraverso ANCI Toscana, in particolare al sindaco metropolitano di Firenze, oltre che al presidente del Consiglio regionale della Toscana, perché ne diano comunicazione ai propri consigli:
14) invita tutto il mondo politico toscano a porre fine a discussioni capziose su opere impossibili e pregiudizievoli per le generazioni future, che sono ormai durate anche troppi decenni.

Presentata dal consigliere e capogruppo di Un Cuore per Vecchiano, dott. Vincenzo Carnì (sulla mozione il gruppo civico autonomista riformista sta cercando una posizione unitaria assieme al sindaco Massimiliano Angori e le altre componenti del consiglio. ndr)
 
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sabato 6 agosto 2022

Prove di centralismo a Piombino

 


Prove di centralismo autoritario a Piombino: per coloro che ancora si rifiutano di capire quanto sia pericoloso aver lasciato così tanto potere in così poche mani, la vicenda del rigassificatore SNAM che si vuole imporre a Piombino sia la campana del risveglio.

Un coraggioso articolo uscito oggi su Bisenzio Sette (numero di venerdì 5 agosto 2022, a cui si riferisce la foto a corredo del post), a firma di Stefano Tamburini, oltre a riassumere i principali errori di Draghi, Cingolani, Giani, Calenda, Renzi, rivela che avremmo potuto anche avere alternative meno impattanti. 

A Piombino e a Ravenna si vogliono imporre dall'alto non solo scelte prese da pochi e nell'interesse (privato, non pubblico) di pochissimi, ma queste scelte sono vecchie. Costano e costeranno molto di più di quelle che potevano essere le alternative. 

Gli attivisti civici, ambientalisti, autonomisti che fanno riferimento a OraToscana, non sono colti di sorpresa. E' nostro compito costruire una alternativa di governo regionale che ponga fine all'ignavia dell'amministrazione di Eugenio Giani. Non si tratta della persona, ma di poca cultura di governo, poca conoscenza dei problemi geopolitici del XXI secolo, poca o nulla coscienza ambientale (tanto ritingersi di verde a parole, ma zero fatti).

La protezione dei media a senso unico s'incrinerà. Centinaia di consiglieri comunali, ignorati quando non derisi dai loro capi partito (di tutti i partiti, purtroppo), si ribelleranno. Le piccole sigle politiche e associative che si autodefiniscono "verdi" senza avere rapporti con i territori, ma solo con il PD, saranno superate.

Ora è il tempo della solidarietà con tutta la comunità e le istituzioni di Piombino, ma ora è anche il tempo di preparare una lista civica regionale che respinga la deriva centralista e autoritaria presa dagli ultimi governi, con la scusa delle continue emergenze.

Ora è il momento di una nuova generazione di leader locali che ponga fine a una retorica ecologista parolaia; che smetta di fare gli interessi delle multinazionali; che si metta di traverso di fronte alla minaccia del presidenzialismo; che restituisca alla Toscana risorse, competenze, poteri e doveri; che ricostruisca sanità e scuola in Toscana; che si riprenda l'acqua e tutti i beni comuni; che gestisca e amministri direttamente le reti di produzione e distribuzione energetica; che abbia come unica priorità la comunità locale, il territorio, l'economia locale, la piccola impresa, la famiglia, le autonomie personali, sociali, territoriali.

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Chi passa da questa pagina e intende partecipare a una seria, competente, moderata svolta civica, ambientalista, autonomista, si iscriva al canale Telegram https://t.me/OraToscana

Amministratori e attivisti possono iscriversi al gruppo Facebook: https://www.facebook.com/groups/566717150501072

Per iscriversi a una tradizionale mailing list: https://diversotoscana.blogspot.com/2022/06/cara-vecchia-lista-postale.html

Le liste e i gruppi civici che volessero contattare Mauro Vaiani, il garante di OraToscana, e i comoderatori Ione Orsini e Cristiano Pennesi: oratoscana@gmail.com 


 


mercoledì 11 agosto 2021

Solidarietà con il calvario GKN


 

La chiusura della GKN è un disastro politico e geopolitico, locale e globale.

E' un'antica presenza dell'industria automobilistica a Firenze, che viene cancellata. E' una tradizione operaia e sociale, che ha un valore storico, non solo economico.

Quando questa industria si spostò a Capalle, fu consumato suolo prezioso per creare uno stabilimento modello. Con i contributi pubblici, la fabbrica ha continuato a lavorare e, anche recentemente, ad aggiornarsi.

I sindacati sono impegnati in prima fila perché questo disastroso licenziamento del 9 luglio 2021 sia ritirato. Nulla giustifica il licenziamento senza preavviso, via mail, di 422 dipendenti (a cui purtroppo vanno aggiunti pare decine di precari ed esternalizzati, che ovviamente non mancano mai, grazie all'opacità e alle ipocrisie del diritto del lavoro italiano).

Stasera, 11 agosto, in concomitanza con il ricordo del suono della Martinella per la Liberazione di Firenze, si tiene un'altra manifestazione di solidarietà.

A oggi, sul sito web del gruppo multinazionale, con sede direzionale a Londra, che è l'ultimo proprietario noto della fabbrica, la sede nel comune di Campi Bisenzio e nel cuore della Piana non è ancora stata cancellata.


Il governo Draghi sta promettendo almeno 13 settimane di cassa integrazione ai licenziati. Sarebbe una boccata d'ossigeno.

La fabbrica è permanentemente occupata dal collettivo degli operai. L'antico grido fiorentino antinazifascista, "Insorgiamo", è diventato il motto della resistenza dei lavoratori. Si teme molto che la proprietà porti via macchinari e risorse che attualmente sono in fabbrica.

Questo disastro sembra esser stato provocato da una di quelle decisioni a breve termine che consentono ai manager del capitalismo finanziarizzato di massimizzare i loro premi trimestrali, valorizzando i "tagli" dei rami meno redditizi dei loro imperi.

I politici fiorentini, toscani e italiani non si sono persi l'occasione per le loro passerelle, ma essi - dalla sinistra al centro alla destra - sono i primi responsabili del fatto che un'azienda possa consumare territorio, comprare pezzi di storia, impiegare centinaia di esseri umani con altrettante famiglie, senza assumersi tutte le relative responsabilità. Nel breve termine non pagano tasse, nel medio termine scaricano problemi sulle comunità locali, nel lungo termine non sono tenuti praticamente a nulla. 

Ammettiamo, per un momento, che un investitore registri seri problemi di costi di produzione. Ebbene, se questo fosse il caso, egli dovrebbe comunque offrire una buonuscita importante ai lavoratori, oltre che spendere per il pieno ripristino del territorio che hanno consumato, oppure contribuire a un progetto di riconversione. Saremmo anche in un regime di se-dicente capitalismo europeo socialmente responsabile, ma di tutto questo non c'è traccia. E l'ipocrisia di chi lo promette ora, in questa estate di crisi e confusione, come hanno fatto i ministri Orlando e Giorgetti, è veramente oltre il sopportabile. Sono due politici al potere da decenni. Come possono raccontarci di aver scoperto improvvisamente l'acqua calda? 

Spiace scriverlo, ma è chiaro a tutti che quello dei lavoratori GKN sarà un lunghissimo calvario, con il quale si deve essere solidali.

Poi, mentre così tante persone soffrono in prima linea, coloro che sono per loro fortuna lontani dal fronte devono avere il coraggio di ragionare lucidamente sugli errori politici ormai storici che hanno portato a una situazione così grave.

Per il nostro mondo civico, ambientalista e autonomista, è l'occasione per ribadire la necessità assoluta di avere economie locali forti e di rifiutare il controllo di capitale anonimo straniero sulle nostre imprese.

Per il mondo operaio è tempo di ritrovare radici, cultura, capacità di contestare la fabbrica in sé, non solo la sua minacciata chiusura.

La produzione industriale contemporanea, con le sue catene del valore globalizzate, l'hanno consentita l'Unione Europea e le grandi potenze centraliste, militariste, neocolonialiste.

Dobbiamo contestarla in modo molto più radicale di come sta accadendo da decenni a questa parte, ripartendo da Gramsci e riscoprendo figure come il grande socialista Raniero Panzieri

I lavoratori dell'industria devono tornare protagonisti a pieno titolo del dibattito politico, della gestione della produzione, di una nuova stagione di  autosufficienza economica, dell'autogoverno dei beni comuni, della costruzione della necessaria svolta ambientale.


domenica 31 marzo 2019

L'aeroporto e noi Toscani


 

Gli aeroporti (non solo quello di Firenze) per tanti Toscani (specie noi di mezza età, nati negli anni sessanta, ndr) sono sempre stati oggetto più di amore che di diffidenza. Chi di noi non ha provato il piacere, in un momento felice della sua carriera o della sua vita, di volare verso ogni angolo del mondo, magari partendo da Firenze, magari approfittando di un volo a basso costo?

Questo vale anche per noi autonomisti. 

Praticamente nessuno di noi ha mai avuto posizioni pregiudiziali contro il miglioramento dell’aeroporto di Firenze. Anzi, abbiamo sempre pensato e sperato che Peretola, come altri aeroporti toscani (quello dell’Elba, per esempio, ma anche altre aviosuperfici a servizio della Maremma, dell’Aretino, del Senese), potessero essere migliorati, creando una rete di aeroporti locali, complementare con Pisa, il cui grande aeroporto è sempre stato visto, crediamo, nell’esperienza e nel buon senso dei più, come il cuore pulsante dei collegamenti intercontinentali della Toscana con il resto del mondo.

Però, nel frattempo, il mondo è cambiato. In particolare sono cambiate Firenze e la Piana, che sono state cementificate fino all’inverosimile.

Non vogliamo certo rifare qui la storia pluridecennale delle discussioni su Peretola.

Ci limitiamo a ricordare quanto sarebbero state diverse le cose se, quindici anni fa (non cinquant’anni fa!), fossero state prese sul serio le prescrizioni del 2003 necessarie per un funzionamento sostenibile dell’aeroporto fiorentino; se avessimo avviato la smilitarizzazione e di conseguenza il potenziamento di Pisa; se non avessimo – letteralmente – distrutto il collegamento ferroviario tra l’aeroporto di Pisa e il resto della Toscana (sostituendolo con il costoso e assurdo lumacone del People Mover).

Oggi, semplicemente, tutta la discussione sarebbe molto più serena.

Invece, a che punto siamo?

I potenti della Toscana – associazioni imprenditoriali, il governo regionale Rossi, l’amministrazione comunale di Firenze Nardella, ma anche Bocci, il principale candidato dell’opposizione di centrodestra – vogliono cementificare nella Piana altri 600 ettari (CON RISORSE PUBBLICHE, A SPESE DELLA COLLETTIVITÀ), assecondando le richieste e gli interessi di aziende private (che però non rischiano nulla in proprio).

Il progetto viene presentato, ovviamente, con un “masterplan”, cioè un piano di massima, che non contiene alcuna previsione particolareggiata.

Studiando le carte, ascoltando esperti e attivisti (tra cui Giorgio Pizziolo, Fabio Zita, Mauro Ugolini) abbiamo capito che ci sono problemi irresolubili:

  • la costruzione di una nuova pista (che andrà dalla Chiesa di San Giovanni Battista a Limite fino alla caserma marescialli di Viale XI agosto), costituirà un blocco di cemento incompatibile con l’equilibrio idrogeologico della Piana
  • non c’è alcuna possibilità di mantenere una vivibile e ragionevole circolazione stradale attorno all’area che sarà sigillata dal nuovo aeroporto (spostarsi da Sesto verso l’Osmannoro, per esempio, diventerà un lungo viaggio attorno alla lunga, larga e sigillata sede del nuovo aeroporto)
  • centinaia di migliaia di persone, sia verso Sesto, Campi e Prato, ma anche verso Firenze, si troveranno sulla testa l’inquinamento acustico e atmosferico di una quantità gigantesca di voli aerei (in confronto quello che subiscono oggi gli abitanti di Peretola sarà ricordato come uno stile di vita sostenibile)

Non sono gli unici problemi, sono solo i più grossi, i più evidenti a tutti! Non importa essere “tecnici”, per capirli!

Qualcuno dirà: ma allora credete che siamo in mano a dei pazzi?

No, molto più prosaicamente, pensiamo che siamo in mano a fortissimi interessi di aziende che VOGLIONO APRIRE I CANTIERI, perché, con l’apertura dei cantieri, già guadagnerebbero, indipendentemente dal fatto che questi cantieri siano effettivamente sostenibili e che possano un giorno essere conclusi.

Sì, avete capito bene. Noi non crediamo che le nostre classi dirigenti siano impazzite. Pensiamo che esse siano fortemente condizionate da persone che guadagnerebbero dai lavori in corso ANCHE SENZA CHE IL NUOVO AEROPORTO VENGA MAI TERMINATO. Una replica di quello che a Firenze è già successo con il buco della Foster, ma ben più grande e più lucrosa. Bene che vada, accadrebbe quello che è già successo per molte altre opere realizzate sotto opache leggi e decreti speciali emessi ad hoc per favorire gli interessi di pochi: i costi lieviterebbero, i tempi diventerebbero biblici.

In una Firenze e in una Toscana dove la politica sembra azzoppata da interessi di cortissimo respiro, siamo grati ai giovani che hanno aderito all’appello di Greta e ai “Fridays for Future”, che si sono mobilitati per lottare contro l’inquinamento e in difesa del clima. Hanno capito una cosa semplice: non si potrà ancora a lungo volare con questi aerei, con questo consumo di carburante fossile, con questi livelli di inquinamento. Siamo ancora in tempo a fermare lo scempio del “masterplan”. Dobbiamo riuscirci!

Tornando nel concreto del nostro territorio, vorremmo mandare un messaggio semplice alle persone di Peretola e ancora di più a quelle delle Piagge: mentre fossero in corso i faraonici lavori, continuerebbe a essere usata – sempre di più! – la attuale pista; e anche quando tra dieci o quindici anni la nuova pista fosse a regime, non c’è alcuna garanzia che la vecchia pista verrebbe dismessa. La loro vita, in sostanza, continuerà a essere appesantita dal rumore e dall’inquinamento, per i prossimi anni (almeno fino a che continuerà a funzionare questa aviazione civile così rumorosa e inquinante). Non bevetevi la storia che il nuovo aeroporto migliorerà la vostra vita, perché le cose sono ben più complicate (e più negative) di come i politicanti in cerca di rielezione vi stanno raccontando.

Noi non vogliamo chiudere Peretola, perché siamo degli ottimisti inguaribili e crediamo che entro pochi anni avremo nuovi aerei, nuove tecnologie meno inquinamenti e meno rumorose, che avranno bisogno di meno spazio per decollare. Quindi, proprio perché speriamo nell’innovazione, non vogliamo consumare altro territorio per inseguire progetti vecchi.

Non dobbiamo distruggere la Piana, per inseguire sogni di un passato di arretratezza e inquinamento. Salvaguardiamola, invece, per garantire la qualità dell’aria, dell’acqua, della vita, per un milione di Toscani che vivono da Pistoia a Pontassieve, da Calenzano a Empoli, da Signa a Fiesole.

La Toscana per fortuna ha già Pisa che funziona qui e ora. Con investimenti molto più piccoli di quelli di cui si parla per Firenze, potrebbe funzionare ancora meglio, in attesa che le cose cambino, perché cambieranno.

Infine, ricordiamo che non abbiamo alcun bisogno economico e sociale di potenziare Peretola, anzi, considerando i numeri del turismo di massa che invade ogni anno Firenze e la Toscana, sarebbe il caso di ridimensionarlo e di ridimensionare anche altri progetti. Questo, però, è un discorso ancora più ampio, da riprendere e da discutere!

In conclusione, vista l’enormità di ciò che è in gioco, vi invitiamo a farci avere il vostro parere di persone che, come noi, guardano al bene delle comunità e delle generazioni future, aprendo il cuore a una svolta ecotoscanista.

(articolo di Mauro Vaiani originariamente pubblicato nel marzo 2019 sul sito del piccolo partito toscanista Comitato Libertà Toscana, di cui all'epoca l'autore era presidente, ndr)

domenica 18 novembre 2018

Ecotoscanismo

 

Una delle cose da salvare, del grande lavoro del dott. Mauro Vaiani nei quattro anni del CLT 2017-2021, è un documento intitolato "Ecotoscanismo", che riproduciamo interamente come si presentava fino al suo ultimo aggiornamento, risalente al 18 novembre 2018. Abbiamo salvato anche l'immagine che corredava il post originale, uno scatto significativo del lago Massaciuccoli, ripreso nel 2013 dalle colline di Vecchiano (ndr, archiviato il 16 aprile 2022).

 


 

 

Ecotoscanismo

Non esiste toscanismo senza una svolta ambientale radicale.

Grazie a chi ci sta scrivendo per migliorare questo documento ecotoscanista!

Fra i primi che hanno voluto suggerirci miglioramenti: Luca Pardi, autore insieme a Jacopo Simonetta di "Picco per capreCapire, cercando di cavarsela, la triplice crisi: economica, energetica ed ecologica", Luce Edizioni, 2017; Gianluca Serra, biologo conservazionista, ecologista e naturalista. I contenuti e i limiti dell’articolo restano, ovviamente, responsabilità politica degli attivisti.

Ultimo aggiornamento: 18 novembre 2018

* * *

Noi crediamo nella Toscana come paese a misura di persona umana, fatto a miccino per una esperienza di autogoverno civico, liberale, democratico, sociale. La Toscana è la “dolce patria nostra” (Piero Calamandrei).

L’amore per la nostra terra, l’assunzione di responsabilità di autogoverno, paesino per paesino, quartiere per quartiere, rione per rione, implica una scelta ambientalista netta e profonda. Accettiamo i cambiamenti che sono necessari: combattiamo gli sprechi, incoraggiamo – senza bigottismi e senza proibizionismi – stili di vita più sobri.

Dobbiamo imparare dalle piccole nazioni e regioni che hanno fatto già molto meglio di noi, puntando a fare molto di più. Dobbiamo proteggere il mare, l’aria, la terra, la flora, la fauna, il paesaggio di Toscana fino al punto di diventare noi stessi un esempio per tutto il mondo.

Dobbiamo fare la nostra parte per rispondere alla crisi ecologica planetaria che, tra le altre cose, ha comportato, solo negli ultimi decenni, la perdita del 60% delle popolazioni di fauna selvatica, oltre che un ritmo di estinzioni di specie viventi che fa scrivere gli studiosi di “sesta estinzione di massa” nella storia della Terra. L’inquinamento riversato nell’ambiente in soli due secoli di età industriale ci sta tornando indietro sotto forma di eventi climatici sempre più estremi, anche in Toscana. Il cambiamento è necessario, e urgente.

Alla base di questa svolta ecologista, ci devono essere investimenti regionali in studio, conoscenza, ricerca, innovazione, oltre che, con saggezza e pacatezza, in educazione dei giovani e informazione a tutta la cittadinanza toscana.

In Toscana vogliamo raggiungere l’eccellenza di una ricerca scientifica orientata verso la salvaguardia del creato. Non consentiremo segretezza, né brevettazione degli studi sui viventi e sul loro patrimonio genetico, né sfruttamento, né crudeltà. Ciò che vive ha una dignità intrinseca, non è solo “utile” o “funzionale” all’uomo, come abbiamo anche recentemente ribadito.

Tutto ciò che è protezione ambientale, dai forestali all’agricoltura, dall’acqua pubblica alla tutela del mare, deve essere riportato sotto il controllo esclusivo e responsabile delle comunità locali.

L’intero territorio toscano, con tutti i suoi beni ambientali e culturali, deve essere considerato come la propria “hasa” e deve essere integralmente protetto.

Perché questo nostro “ecotoscanismo” diventi un programma politico concreto, accettiamo con coraggio le sfide qui ennciate:

Depurazione integrale di tutti gli scarichi liquidi, sia urbani che industriali, con metodi sostenibili, con restituzione di acqua buona all’ambiente; in tutti i corsi e specchi d’acqua toscani deve tornare la vita.

Progressiva messa al bando di ogni prodotto che non sia pensato in termini di riciclo; raccolta facile e agevolata di ogni tipo di rifiuto; riciclaggio di tutto, senza incenerimento e dispersione delle relative polveri nell’ambiente; sostituzione progressiva di ogni materiale plastico o misto, con materiali effettivamente biodegradabili e compostabili; attenzione severa al fatto che molte cosiddette bioplastiche sono compostabili solo in determinate condizioni e comunque devono essere comunque tutte raccolte, per non finire nelle acque e in mare.

Sì a nuovi bacini (e a nuovi impianti idroelettrici) ma solo con il consenso delle popolazioni e solo contestualmente a progetti sostenibili per trattenere e rallentare l’acqua piovana in bacini e casse di espansione, con letti di scorrimento allargati e naturalizzati, per la salvaguardia del territorio e per la mitigazione degli eventi climatici estremi (picchi di siccità, bombe d’acqua).

Sì alla produzione privata, locale, regionale di energie alternative, purché veramente rinnovabili e sostenibili, con procedure snelle e con tecnologie facilmente aggiornabili e comunque reversibili; sì a ogni possibile investimento per lo sviluppo di una rete elettrica intelligente (smart grid) e di nuove tecnologie per la conservazione dell’energia, sotto il controllo di compagnie pubbliche locali toscane. Il grande apporto della geotermia al fabbisogno elettrico della Toscana è importante, ma non possiamo premere oltre sullo sfruttamento. Ci si deve aprire a ogni innovazione disponibile nell’impiego del sole, del vento, del freddo delle profondità, delle maree e della gravità, con il consenso e la partecipazione delle popolazioni locali, nel rispetto del paesaggio e senza consumo irreversibile di territorio. La Toscana deve prendersi la responsabilità, come regione industrializzata che negli ultimi 70 anni ha contribuito significativamente al cambiamento climatico del pianeta, di essere apripista di una vigorosa politica di uscita dalla dipendenza da carburanti fossili in favore delle energie rinnovabili.

Fermo assoluto di ogni ulteriore cementificazione: nessuna nuova costruzione, senza perequazione e restituzione di suolo alla vegetazione e all’agricoltura; sostegno pubblico a ogni forma di bioedilizia; sostegno pubblico a ogni intervento per il risparmio energetico nei luoghi di vita e di lavoro.

Sostegno pubblico a una agricoltura progressivamente meno intensiva e meno dipendente dal petrolio e dalla chimica, dando priorità alle produzioni tipiche e locali; bando di pesticidi e diserbanti.

In Toscana solo allevamento sostenibile di animali, all’aperto, non intensivo, senza medicinali, senza crudeltà; in particolare sostegno all’apicoltura; incoraggiamento di una dieta prevalentemente vegetariana; disincentivi al consumo di latte vaccino importato e di prodotti caseari industriali.

Moratoria della pesca industriale nelle acque toscane; sostegno ai pescatori che accettano di essere protagonisti di una pesca sostenibile e rispettosa; sostegno all’itticoltura sostenibile.

I veri appassionati di caccia e pesca devono essere adeguatamente formati e inquadrati in associazioni di volontariato per la sorveglianza del territorio e il controllo della fauna, ponendosi all’avanguardia nel rispondere alle nuove necessità ambientali e sociali. Porremo fine, insieme ai cacciatori, al bracconaggio, ai ripopolamenti impropri, alle immissioni illegali, agli incidenti mortali, alle regole di accesso troppo lasche, ai calendari troppo lunghi, alla caccia come pratica impropriamente “ricreativa”. In molte aree antropizzate e agricole la fauna va controllata, con l’aiuto di conoscitori e appassionati, ma il concetto di caccia come “sport” deve essere archiviato insieme a tante altre esagerazioni individualistiche e consumistiche.

Rapido abbandono del diesel e della benzina; incoraggiamento dei motori alternativi; valorizzazione di aziende locali toscane per lo sviluppo della mobilità elettrica; valutazione attenta dei carburanti di transizione (idrogeno, biometano, biodiesel), anche per mezzi pubblici (traghetti e aerei compresi); è fondamentale uscire al più presto, nella mobilità e non solo, dalla schiavitù del fossile.

La Toscana vuole la piena responsabilità sul sistema dei parchi nazionali, che, integrati con le altre aree protette, devono essere custoditi gelosamente in quanto rappresentano ciò che rimane di un patrimonio naturale e paesaggistico insostituibile. Tutta la Toscana per noi deve essere trattata come una terra inestimabile, ma i nostri parchi devono essere l’emblema della nostra capacità di conservare e proteggere, per motivi educativi, scientifici, estetici, storici e spirituali. Attorno ai parchi le comunità locali devono essere responsabilizzate nella gestione di una economia locale fondata su ecoturismo e agriturismo.

Che ne pensate?

Volete aiutarci a costruire un ecotoscanismo serio, concreto, praticabile?

Diventate insieme a noi attivisti per costruire insieme il nostro nuovo paese toscano.


* * * 

Purtroppo questo "ecotoscanismo" del CLT 2017-2021 è rimasta soffocato nel solipsismo incompetente e presuntuoso del vecchio "toscanismo". Per coloro che fossero interessati a un impegno popolare per civismo, ambientalismo e autonomismo, raccomandiamo di collegarsi al canale Telegram di OraToscana: https://t.me/OraToscana (ndr).



sabato 17 novembre 2018

Contro centralismo e ignoranza


Contro centralismo e ignoranza, che sono sempre strettamente collegati, i movimenti decentralisti sono una delle poche speranze che abbiamo. Ovunque viviate e lavoriate, cercateci e dateci una mano.



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