Un discorso diverso in Toscana, per chi crede, in questa nostra madreterra, in questa fugace vita, in qualcosa di diverso
Visualizzazione post con etichetta a touch of grace. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta a touch of grace. Mostra tutti i post

venerdì 25 aprile 2025

Al tramonto di questo 25 aprile


 

Alla fine di questa bella giornata dell'ottantesimo anniversario della Liberazione, 25 aprile 2025, sento il bisogno di annotare alcune riflessioni critiche.

Non sono pessimista, ma un pochino preoccupato sì, per quelli che a me paiono, al netto delle ipocrisie e delle inevitabili insincerità, dei profondi limiti culturali - ancora prima che politici - con cui i media, gli intellettuali, i leader delle forze che si dicono democratiche, celebrano, dichiarano, trasmettono, in queste occasioni in cui tutti dovremmo invece riflettere seriamente sullo stato della nostra Repubblica Italiana e dell'Unione Europea.

Una piccola luce è quella accesa da Autonomie e Ambiente, in questi anni, che è stata ancora una volta confermata da interventi come questo, appena diffuso dalla newsletter della rete autonomista, partner in Italia della storica European Free Alliance.

Fuori dal mondo dei veri autonomisti, però, vedo parecchio buio.

Ci si crogiola ancora nella comoda convinzione che il fascismo storico sia stata una sorta di momentanea depravazione di alcuni. Invece fu possibile perché prima c'era stata una cosa molto più drammatica, la "Inutile strage".

Non volendo mai prendere atto fino in fondo, per pregiudizio filo-nazionalista "italiano", di quel disastro, si continuerà a coltivare una idea molto impressionistica: improvvisamente i Savoia diventarono infami, i liberali e tanti popolari si trasformarono in complici, i reduci divennero arroganti squadristi, un ex socialista abile e spregiudicato di nome Benito Mussolini diventò il Duce...

Sconfitto, a caro prezzo, il fascismo storico, ci confrontiamo oggi, ottanta anni dopo, con una nuova drammatica erosione della democrazia. Non la ritengo affatto dovuta al revanscismo di oscure minoranze di fanatici di estrema destra, alla salita al potere di un partito centralista come Fratelli d'Italia, o ad altri nemici più o meno comodamente individuabili in figure come quella di Putin o di Trump. Magari fosse così semplice...

La deriva centralista e autoritaria, in Italia, in Europa, in gran parte degli stati che eravamo abituati a considerare "democratici", ha cause molto più profonde e drammatiche. Nella globalizzazione registriamo concentrazioni di potere nelle elite e impoverimento (non solo materiale) delle masse, che le stanno consumando dall'interno, le nostre democrazie.

I problemi della nostra coesione sociale sono talmente grandi che nei prossimi anni potremmo ritrovarci a riampiangere Giorgia Meloni, che apparirà moderata rispetto a chi potrebbe arrivare dopo di lei.

Per inciso, in Italia abbiamo anche un problema più contingente ma non meno urgente: tutte le nostre leggi elettorali sono ingiuste. Il presidente Mattarella, che oggi a Genova ha pronunciato un ispirato discorso, dovrebbe occuparsene, se non vuole passare alla storia come uno dei becchini della nostra democrazia.

Il modo in cui, l'anno scorso, tutti i poteri mediatici e tutte le forze politiche hanno ignorato la campagna contro il Rosatellum del Comitato Besostri "Io Voglio Scegliere", la dice lunga su come è ridotta la democrazia italiana. La luce in fondo al tunnel, per quanto una persona come me la veda chiaramente, è ancora lontana.

Vorrei chiudere ricordando un paragrafo dalla riflessione di Autonomie e Ambiente, rete ancorata ai valori della carta di Chivasso, che considero particolarmente ficcante:

"Interi movimenti autonomisti, civici, ambientalisti - anche antichi e gloriosi - sono stati distrutti o corrotti dal non aver compreso che si deve resistere contro sempre nuove - e spesso non immediatamente riconoscibili - forme di centralismo autoritario e sorveglianza universale."

E' chiaro che qui ci si riferisce, fra tanti altri disastri, alla mostruosa degenerazione dei movimenti leghisti storici che in poco più di trent'anni si sono trasformati nell'esatto contrario di ciò per cui erano nati, in una impressionante eterogenesi dei fini che finirà sui manuali di scienza politica.

Le antiche leghe di Veneto, Lombardia, Piemonte e di altri territori, sono state peggio che uccise. Migliaia di attivisti e amministratori locali, sè-dicenti "autonomisti", sono stati trasformati in servi sciocchi della causa opposta a quella per cui erano entrati in politica.

Sono stati tutti fatti "militonti" di una lega geneticamente modificata, quella di Salvini: un partito centralista, tendenzialmente autoritario e reazionario, nazionalista e, quando serve, anche abilmente populista.

Alcuni sicofanti di questa para-lega sono inascoltabili, insopportabili quando ancora vanno sui media a parlare di "autonomie".

Alcuni sono così spudorati da dire - con sprezzo del ridicolo - che sarebbero anch'essi, tuttora, ispirati dalle parole eterne di Chivasso. Tanta sfrontatezza, evidentemente, sta facendo molto danni alla causa delle autonomie, ma siccome c'è un limite a tutto, anche all'ipocrisia, farà la fine che merita.

Sì, è stata una bella giornata, per chi è ancorato ai valori profondi delle autonomie personali, sociali, territoriali.

Alla mancanza di spessore storico e culturale, c'è sempre possibilità di porre rimedio.

Piccole e grandi ipocrisie si esauriranno da sole.

 

Mauro Vaiani Ph.D.

 

sabato 21 dicembre 2024

Un solstizio d'inverno più toscano che mai

 


Il 21 dicembre, solstizio d'inverno, è sempre pieno di significati, per tutti gli esseri umani dell'emisfero boreale. In Toscana ne ha uno in più, perché è la memoria di una figura che è sì storica ma anche avvolta nella leggenda, una icona di valori perenni, Ugo di Toscana, che riposa nella Badia Fiorentina. Il suo sepolcro attuale, rifacimento monumentale della sepoltura del famoso marchese, funzionario e benefattore, è di Mino da Fiesole e risale alla seconda metà del Quattrocento. Il sarcofago è sormontato dalla personificazione della Carità. Il "Gran Barone", come lo chiama Dante nella Divina Commedia, era morto nel 1001, ma il ricordo delle sue opere buone era ancora vivissimo. L'ignoranza e la massificazione contemporanea ne avevano fortemente indebolito il ricordo, nella Toscana di oggi, ma la celebrazione del millenario della morte, nel 2001, con il sostegno delle autorità locali, insieme a un più generale risveglio dell'amore dei Toscani per la propria storia e la propria identità, hanno aiutato a far riscoprire questa figura così affascinante, che ha governato alle origini della Toscana moderna. Quest'anno lo vogliamo onorare con le parole che gli dedica il "Cosmonauta Francesco":

"...La devozione dei Toscani nei confronti del marchese, però, dovette essere cominciata sin dagli anni immediatamente successivi alla sua morte nel 1001.
Forse addirittura durante la sua vita, visto che si erano trovati in molti luoghi della Toscana ricordi e lasciti del suo buongoverno e della generosità sua, di sua mamma Willa e di tanti altri della sua cerchia.
Al Gran Barone, il marchese Ugone, si attribuivano tradizionalmente la pace tra le sette città più importanti della Toscana, la sicura navigazione tra le sette isole dell’arcipelago toscano, la fondazione di ben sette abbazie, con annesse riforme agricole e sociali per il benessere dei contadini. Alla fine della sua vita, la sua sepoltura a Firenze aveva contribuito alla maggior fortuna della città, rispetto alle altre città toscane, tutte ben più antiche e gloriose, a quel tempo.
Il sepolcro era coperto delle bandiere biancorosse ispirate al suo stemma, quello delle tre strisce d’argento in campo vermiglio..."

Buon solstizio,
buone feste,
buon santo Natale 2024,
buon anno nuovo e giubilare 2025.
Auguri di cuore!


domenica 20 ottobre 2024

La cometa degli 80.000 anni


 

Nei giorni scorsi, in molti territori del Sud e delle isole, è stato possibile vedere, subito dopo il tramonto, la cometa siglata C/2023 A3 e battezzata "Tsuchinshan-Atlas". Non è una emozione da poco, considerando che si tratta di un corpo celeste che è visibile dalla Terra ogni 80.000 anni.

Felici coloro che l'hanno potuta vedere, a Occidente, vicino a Venere, a occhio nudo, dal Gargano al Salento, ma anche in Lucania, nelle Calabrie, in Sicilia e in Sardegna.

Lo scatto lo abbiamo preso dalle pagine della Gazzetta del Mezzogiorno:

https://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/gallery/puglia/1562030/la-cometa-del-secolo-ecco-le-immagini-straordinarie-dalla-puglia-tornera-tra-80-000-ann.html

 


giovedì 30 maggio 2024

Due o tre cose su Matteotti che nessuno vi dice

 

Ho avuto l'onore di scrivere per il Forum 2043 di Autonomie e Ambiente un approfondimento su Giacomo Matteotti, pubblicato oggi 30 maggio 2024, cent'anni dopo il suo famoso ultimo discorso alla Camera del Regno d'Italia, prima di essere barbaramente ucciso da una squadraccia fascista.

Ci troverete due o tre cose sul grande socialista riformista, umanitario, autonomista, che poche volte avrete sentito dire, se non di sfuggita, perché danno ancora parecchia noia alle elite al potere.

La prima, la più importante, è che fu un intransigente neutralista. Si oppose sempre e senza reticenze all'ingresso dell'Italia nella "Inutile strage". 

Una seconda, altrettanto oscurata dal conformismo dominante, è il suo grande amore per le autonomie locali.

Ne aggiungerei una terza: la sua autentica vocazione politica, il suo impegno a tempo pieno al servizio degli ultimi della sua terra, il Polesine, portata avanti con una serietà e una diligenza che oggi sono diventate rara avis. Dopo quasi vent'anni di antipolitica, di populismo, di ciarlatanismo, è di persone con la sua diligenza e la sua risolutezza che abbiamo un disperato bisogno.

Vogliate avere la generosità di leggere il mio articolo, se potete:

https://autonomieeambiente.eu/forum-2043/313-giacomo-matteotti-vive

Non ve ne pentirete.

Grazie.

Mauro Vaiani, studioso e attivista in Toscana

 

sabato 25 maggio 2024

Buon viaggio Giacomo Fiaschi

 


Giacomo Fiaschi è partito per l'ultimo viaggio, ieri 24 maggio 2024. Il prossimo 7 Giugno 2024 avrebbe compiuto 74 anni. Lo dobbiamo ricordare e onorare come merita, perché è stato un grande pratese, quindi toscano, italiano ed europeo a tutto tondo. E' stato anche, ragione di più per ricordarlo, un grande tunisino. In Tunisia ha vissuto dal 1995 al 2023.

Fra le molte cose importanti per cui merita il nostro affettuoso ricordo c'è il suo grande impegno per la democrazia in Tunisia, oltre che in Italia e in Europa, ispirato da autentici valori cristiani e socialisti. Impegno per la democrazia e quindi per l'amicizia fra tutti i territori - la Tunisia, la Toscana, la Sicilia, la Sardegna, la Catalogna - prima che fra gli stati.

Ricorderemo per sempre i suoi racconti sulla "Rivoluzione dei gelsomini" 2010-2011, che ha portato la Tunisia a essere, per qualche stagione, un esempio mondiale di democrazia dal basso: una democrazia per tutti, inclusiva e rispettosa di tradizioni berbere e arabe, oltre che di spiritualità laiche, islamiche, ebraiche e cristiane.

La concentrazione di potere nelle mani dell'attuale presidente, il giurista Kaïs Saïed, convertitosi in tiranno populista, è una parentesi oscura che, Giacomo Fiaschi ne era convinto e noi con lui, non durerà a lungo.

Giacomo Fiaschi andrebbe ricordato anche solo per la sua visione umanitaria e pragmatica del problema dei migranti. Ricordiamo che la Tunisia, paese di dieci milioni di abitanti, ospita un milione di rifugiati. Fiaschi credeva giustamente nella possibilità di una collaborazione diretta fra autorità locali, ai due lati dello Stretto di Sicilia, per dare ai rifugiati delle possibilità, affinché rinunciassero a imboccare la strada spesso mortale del tentativo di attraversare illegalmente prima il Sahara e poi il Mediterraneo.

E' in linea il suo blog, per chi volesse conoscere meglio il pensiero di Giacomo Fiaschi e spero che quei suoi interventi restino in rete il più a lungo possibile:

https://giacomofiaschi.wordpress.com/

Sono sicuro che qualche giovane studioso riuscirà a farne una raccolta, perché questo socialista toscano che ha vissuto tanto in Tunisia e infine negli ultimi anni in Sicilia, lo meriterebbe.

Con Giacomo avevamo sognato di fare diverse cose, alcune certamente ben superiori alle nostre forze, per la democrazia, per leggi elettorali più giuste, per l'autogoverno di tutti i territori, per il rispetto di tutte le diversità, per i beni comuni universali e locali, per la rinascita di un socialismo autonomista e cristiano, umanitario e riformista, internazionale e internazionalista.

Affidiamo tutto alla Provvidenza, caro Giacomo, nel seno della quale ci rivedremo. Buon viaggio e tante sentite condoglianze ai tuoi cari familiari.

Il tuo amico Mauro Vaiani

 


domenica 10 marzo 2024

Il coraggio di negoziare

 


Fra due giorni, il 12 marzo, ricordiamo la marcia del sale, forse la più importante manifestazione nonviolenta promossa dal Mahatma Gandhi, a partire dal 12 marzo 1930.

Non posso dimenticare che uno dei miei primi impegni pubblici significativi, e indipendenti dai partiti, Veraforza, fu avviato proprio il 12 marzo, nel 1987, insieme agli amici Giovanni Bonaiuti, Massimo Lastrucci e Alessandro Myckaniuk, nella nostra città natale, Prato.

Ho sempre fatto parte di una corrente, spesso carsica, altre volte visibile e persino vistosa, di operatori di pace. Non di pacifici.

In vista di questo 12 marzo 2024, conscio delle responsabilità che ho rispetto al civismo e all'autonomismo toscano, essendo il garante di OraToscana, oltre che come vicepresidente e segretario di Autonomie e Ambiente, vorrei lasciare un umile e sommesso messaggio di appoggio a quello che il vescovo di Roma, papa Francesco, ha chiamato il coraggio di negoziare.

Proprio perché si è combattuto e si è resistito, si può e si deve avere il coraggio del cessate-il-fuoco. Dopo una tregua tutto sarà possibile. Se si continua a combattere demonizzando e disumanizzando i propri avversari, si potrebbe mettere in pericolo proprio ciò in cui si crede e che vale la pena difendere.

Non c'è causa politica o geopolitica che non si possa promuovere con metodi nonviolenti, con veraforza, attraverso un coraggioso satyagraha.

Questo vale per l'Ucraina, per la Federazione Russa, per Israele dopo il brutale pogrom di Hamas, per molti altri paesi di cui i media "mainstream" (MSM) non si occupano, per esempio per il piccolo Artsakh, stretto fra i nazionalismi azero e armeno, il cui popolo è stato pressoché interamente costretto all'esilio.

Il fatto che siamo pieni di enti, agenzie, organizzazioni internazionali, che spesso pontificano, pretendono, parteggiano, soprattutto spendono... E che nessuna di esse si metta veramente in gioco per la pace, fa ribollire il sangue.

Non si impegna per il cessate-il-fuoco l'Unione Europea.

Non possiamo più contare neppure sulla neutralità della Confederazione Elvetica, la nostra cara Svizzera.

Non si compromette la UNRWA (anzi, si è compromessa, avendo molti suoi membri abbracciato il terrore).

Non si vede ombra dell'ONU in Sudan.

Non c'è più il Consiglio d'Europa nel Caucaso.

Non abbiamo notizie di un intervento incisivo di UNHCR per porre fine alla tratta di esseri umani fra il Sahel e il Mediterraneo.

Decine di migliaia di funzionari internazionali vivono in una bolla di lusso e privilegio e non ci sono mai quando ne hai bisogno, perché il loro compito è sempre un altro... Così non si può e non si deve andare avanti.

Mentre tutti scappano dalle loro responsabilità, noi dei territori dobbiamo restare e salire sui tetti delle case per gridare che negoziare è possibile, che il compromesso è sempre possibile, che non c'è bisogno di distruggere intere province, interi popoli, l'intero pianeta.

Rimettiamo qui il collegamento alla saggia presa di posizione di Autonomie e Ambiente, che vale per la crisi europea russo-ucraina, ma che può essere adottata anche in altri drammatici conflitti.

Una posizione maturata in tempi non sospetti e che non invecchia, perché è fondata su forti princìpi e perché, come dicevamo da ragazzi con Veraforza, citando Emmanuel_Mounier, la realtà è la nostra guida interiore. È sempre la guida interiore di chi ama e promuove il bene del suo territorio e quindi di tutti i territori.

 

Mauro Vaiani

 

 

martedì 13 febbraio 2024

Mameli qualcosa aveva studiato...

 

La fiction su Mameli in questi giorni in onda su Rai Uno difficilmente poteva sfuggire a eccessi di retorica patriottarda, quella che piace molto ai potenti delle elite centraliste e autoritarie.

Tuttavia, come ho fatto altre volte in passato, voglio ricordare a chi non ha mai studiato nulla (e in particolare a tanti sedicenti autonomisti e "indipendentisti", imbroglioni come leghisti, o ignoranti come capre), che Goffredo Mameli qualcosa invece dell'Italia sapeva.

Infatti nel suo "Canto degli Italiani" ha inserito riferimenti colti alla storia dei nostri mille territori.

Segnalo, in particolare, questa strofa, la quarta del Canto:

«Dall'Alpi a Sicilia
dovunque è Legnano,
ogn'uom di Ferruccio
ha il core, ha la mano,
i bimbi d'Italia
si chiaman Balilla,
il suon d'ogni squilla
i Vespri suonò.»

Per capire ciascuno di questi versi occorre, ovviamente, aver studiato un po' di geografia, storia e letteratura italiane. Un avviso d'incoraggiamento: si può sempre partire da Wikipedia, che è il frutto di un generoso lavoro collettivo e senza fini di lucro.

Nella nostra Repubblica delle Autonomie e nell'Europa dei Popoli sono confluite tante storie, tutte diverse e tutte da onorare, anche tornando ad aprire qualche buon libro o - almeno - leggendo qualche blog serio e cercando di schivare i troppi ciarlatani e urlatori che invadono ogni giorno la rete.

 

* * * 


Per conoscere il significato della preziosa mappa delle màtrie d'Italia che pubblichiamo in testa a questo post, visitate un luogo di cultura, il Forum 2043.


venerdì 17 novembre 2023

Un antico e sempre nuovo umanesimo per un cambiamento profondo


Vannino Chiti è garanzia di esperienza e serietà politica. Per questo siamo andati volentieri ad ascoltarlo a Cafaggio, oggi (venerdì 17 novembre 2023), alla presentazione del suo saggio "Dare un'anima alla sinistra - Idee per un cambiamento profondo" (Guerini e Associati, 2023), organizzata presso la casa del popolo di Cafaggio. Ha dialogato con l'autore la consigliera Ilaria Bugetti.

Fra i temi trattati, con grande coraggio, dal rispettato ex presidente della regione Toscana (1992-2000): la crisi della rappresentanza, che impedisce ai cittadini di selezionare i propri leader locali, per colpa di leggi elettorali oscene (che Chiti ha combattuto spesso restando isolato nel suo stesso Partito Democratico); il pluridecennale fraintendimento delle conseguenze economiche della globalizzazione, cantonata storica che ha praticamente distrutto la sinistra (non solo in Italia); la dissonanza fra il PD al potere e le paure dei cittadini di questa Italia che invecchia e che s'impoverisce; i problemi del capitalismo della sorveglianza digitale universale.

Vannino Chiti e Ilaria Bugetti, moderati dal giornalista Giancarlo Gisonni (direttore TV Prato), hanno anche riflettuto insieme su cosa sia possibile fare per rinnovare profondamente il PD e, più in generale, per consentire ai partiti di svolgere in questa Repubblica il ruolo loro assegnato dalla Costituzione. Fra le prime iniziative possibili, quella per una legge sullo statuto dei partiti e sul loro finanziamento pubblico.

Non ci soffermiamo sulle differenze che abbiamo registrato e sulle (poche) cose su cui i nostri accenti sarebbero stati diversi. E' più importante sottolineare quello che, a parere di chi scrive, è stato il contributo più importante della serata e che più interessa al mondo civico, ambientalista, territorialista dei lettori di questo blog: la conferma dell'intima adesione di Vannino Chiti e di Ilaria Bugetti a un umanesimo nuovo (ma in realtà antico), socialista e cristiano.

La persona umana deve essere al centro di tutto e la società non deve essere disumanizzata dalla competizione economica, dallo sviluppo tecnologico, dall'inquinamento, dalle guerre.

Per questo umanesimo abbiamo combattuto nazionalismo e fascismo. Questo umanesimo ha scritto la Costituzione e sancito molte autonomie personali, sociali, territoriali (mai abbastanza per noi autonomisti, ma comunque importanti).

Recuperando questo umanesimo i Democratici ritroveranno la propria anima; saranno in grado di "riformare il riformismo", come ha detto Vannino Chiti, echeggiando un Romano Prodi in uno dei suoi momenti migliori; sapranno selezionare una nuova generazione di leader in grado di dialogare con altre culture e realtà politiche (fra cui il nostro mondo di localisti).


sabato 21 ottobre 2023

Un sogno toscano per un mondo migliore

 


 

In estrema sintesi "Cosmonauta Francesco" è un romanzo che racconta un grande sogno toscano di autonomie personali, sociali, territoriali, di pace fra gli esseri umani e l'ambiente, di tradizioni e libertà, della riscoperta di valori spirituali francescani, ma anche di una religione civile capace di riunirci davvero nella quotidianità e ancora di più di fronte alle "halamità".

Il sogno non è solo per la Toscana e per i Toscani, ma per tutto il pianeta, per tutti i popoli e tutti i territori, dappertutto, per tutti.

Emblematica, da questo punto di vista, la scelta dell'autore, Mauro Vaiani, di farsi accompagnare dalla lettura di alcuni versi della poetessa tosco-neozelandese Jennifer E. Quinn, venuta dall'altro capo del mondo qui in Toscana.

Si ringrazia la presidenza del Parlamento toscano per aver voluto ospitare questa presentazione ieri, venerdì 20 ottobre 2023: 

https://inconsiglio.it/comunicato-stampa/libri-cosmonauta-francesco-la-visione-di-una-toscana-migliore-nel-romanzo-di-mauro-vaiani/

Nella foto, da sinistra, il dott. Luca Cavallini, il vicepresidente Marco Casucci, la consigliera Ilaria Bugetti, il dott. Mauro Vaiani.

Prato, 21 ottobre 2023

 

 

martedì 17 ottobre 2023

Cosmonauta Francesco in Consiglio regionale

 

 

Venerdì 20 ottobre 2023, ore 17.00, nella Sala Affreschi, nel Palazzo del Pegaso, sede del Parlamento toscano, in via Cavour 4 a Firenze, la presidenza del Consiglio regionale ospita l'attivista e studioso Mauro Vaiani per la presentazione del suo romanzo di fantapolitica ottimista e positiva, umanistica e ambientalista.

Chi può esserci sia puntuale, perché all'ingresso del palazzo consiliare si devono lasciare i propri documenti.

Ringraziamo il presidente Antonio Mazzeo e il vicepresidente Marco Casucci per l'invito. Si ringraziano l'assessora Stefania Saccardi, vicepresidente della Giunta regionale, e la consigliera Ilaria Bugetti per la presenza e il saluto che porteranno.

Vaiani sarà intervistato da Luca Cavallini.

Sarà presente, su invito dell'autore del Cosmonauta, per leggere qualche suo verso, la poetessa Jennifer Elizabeth Quinn (originaria della Nuova Zelanda ma toscana dal 2004).




giovedì 27 luglio 2023

Omaggio alla poesia di Sergio Salvi

 


Archiviamo qui un affettuoso omaggio alla poesia di Sergio Salvi, a pochi mesi dalla sua scomparsa, avvenuta il 23 aprile 2023. Da giovane, questo pioniere di autonomie, identità, promozione delle diversità, studioso di nazioni piccole e grandi, intellettuale e grande lavoratore per la cultura di Firenze, aveva esordito come poeta. Nel 1960 Vallecchi aveva pubblicato la sua raccolta "Il vento di Firenze", di cui pubblichiamo qui qualche verso.


Il paese alla notte si rassegna.

Anche il verde s'è spento ed il viola

delle montagne è vago, irraggiungibile.

Tornano i falciatori, mi sorpassano

senza guardarmi, avvezzi a questa estrema

solitaria fatica. Dondolanti

spaiono all'orizzonte i portatori

di fieno sotto il bilico dei cumuli.

L'oste ha già aperto, dagli sgangherati

battenti filtra un'arsa luce, vaga

un odore di vino dietro i quieti

lumi portati a mano. Ora la gente

di questa valle fredda si raccoglie

sulle soglie in attesa che s'accenda

fioco un televisore. Anche se i conti

non tornano, anche nulla può turbare

questa cupa parentesi. Arsa trama,

freme soltanto una curiosità

di povere notizie, di bicchieri

consunti per affogarvi l'attesa.

 

* * * 

 


sabato 24 giugno 2023

La recensione di Chiara Banchetti sul Cosmonauta


Chiara Banchetti è un'antica compagna di pensiero e azione, da almeno un quarto di secolo, dai tempi di LiberaPisa e di Toscana Libertaria. Ci ha sempre unito la convinzione che tutte le concentrazioni di potere salteranno, prima o poi, di fronte alle capacità di autonomia personale, sociale, territoriale, che caratterizzano la persona umana nella società globalizzata e interconnessa. L'enormità degli abusi di potere genocidi ed ecocidi che sono scatenati nel mondo non ha mai incrinato le nostre speranze, non ci ha mai impaurito, non ci ha spento il cervello con pregiudizi e settarismi, non ci ha mai messo all'angolo. La sua lusinghiera recensione di "Cosmonauta Francesco" mi onora immensamente e, con il suo permesso, la condivido qui - Mauro Vaiani - 24 giugno 2023, festa di San Giovanni.

 

Caro Mauro,

dormire e risvegliarsi in un mondo nuovo, dove tutto è ordinato, tutto è rispettoso delle giuste aspirazioni della gente... Chi non vorrebbe una società così organizzata? 

Quello del Cosmonauta Francesco è un modello alla cui realizzazione ognuno dovrebbe tendere, e non solo in Toscana. 

Io forse non  vivrò mai questa realtà, è già molto se ne ho intravisto la possibilità, perché vado per i 90 anni e mi devo accontentare di quella parte di storia che ho vissuto. E che ancora mi appassiona, devo dire. 

Mi fai sorridere quando anche tu sostieni di avere alle spalle una lunga vita, essendo come mio figlio degli anni '60.

Spero davvero che i giovani trovino un mondo migliore, e questo può accadere grazie a persone come te.

Il tuo libro è un incentivo a quanti perseguono la realizzazione del buongoverno, e ti sono grata per aver dato forma ai tuoi pensieri perché dal silenzio non può nascere nulla di socialmente utile.

Grazie per il tuo lavoro e per la passione che ci metti. Non arrenderti mai.

Con affetto, 

Chiara Banchetti




domenica 30 aprile 2023

Trent'anni di World Wide Web

 

I trent'anni della messa a disposizione di tutti, liberamente, del World Wide Web, sono stati ricordati oggi dalla rubrica "Media e dintorni" di Emilio Targia ed Edoardo Fleischner, su Radio Radicale.

Il 30 aprile 1993 il CERN dichiara il proprio rivoluzionario ipertesto software libero open source, riutilizzabile da tutti. Dopo questa dichiarazione iniziò la crescita esponenziale dei siti web. Oggi almeno due terzi dell'umanità è interconnessa e li consulta quoditianamente.

Cambiò tutto.

Chi scrive si laureò in Scienze Politiche all'Alfieri di Firenze nel 1994. Era già molto informatizzato, per i tempi, ma per la tesi lavorò su veri, vecchi, polverosi libri nelle biblioteche e su fotocopie di articoli e testi nella propria stanzina. Quando anni dopo, nel 2013, depositò la sua tesi di dottorato, Disintegration As Hope, aveva ancora girato le biblioteche, per esempio alla ricerca di vecchi testi di Karl W. Deutsch che erano stati dimenticati, ma migliaia di testi e articoli erano diventati consultabili attraverso la rete. Dieci anni dopo, mentre stiamo scrivendo, la quantità di studi che sono consultabili online, in rete, ha continuato a crescere vorticosamente.

Cambiò totalmente la cultura, per prima, e cambiò tutto il resto.

Non ci siamo ancora totalmente resi conto di quanto le cose stiano cambiando in positivo (come aveva del resto previsto Karl Deutsch).

Certo, il World Wide Web è come l'energia nucleare. E' una bomba della conoscenza, che va maneggiata con responsabilità. Ha avuto, però, sin dall'inizio un vantaggio intrinseco rispetto a molte altre tecnologie: è stato concepito come uno strumento distribuito, è stato immediatamente reso disponibile gratuitamente, è replicabile con mezzi poco costosi praticamente da tutti, comprese le persone e le comunità marginali, dissidenti, magari perseguitate.

Non possiamo purtroppo dire altrettanto di tante altre tecnologie del mondo digitale: concentrazione di banche dati (big data), predizione-induzione dei comportamenti e dei consumi, sorveglianza universale, creazione di realtà virtuali (quelle che oggi sono chiamate metaversi). Sono tutte tecnologie in tumultuoso sviluppo, maneggiabili attraverso sempre più sofisticate intelligenze artificiali.

Serve la politica, per sancire la necessità di decentramento, soluzioni e tecnologie aperte e disponibili a tutti (open source), vietare i brevetti, limitare o anche spezzare i monopoli tecnologici, mantenere la neutralità della rete, proteggere le persone e la loro creatività, imporre la sobrietà elettromagnetica.

Il Cosmonauta Francesco ha lanciato un importante caveat in proposito, senza fare terrorismo, ma anzi immaginando sentieri di speranza. Non ignoriamolo.


lunedì 24 aprile 2023

Un affettuoso ricordo di Sergio Salvi, pioniere di autogoverno

 

Abbiamo saputo oggi pomeriggio, 24 aprile 2023, della scomparsa di Sergio Salvi, avvenuta ieri, domenica 23 aprile.

E' stato uno scrittore colto, prolifico e visionario di autogoverno, a partire dai diritti dei popoli senza stato, fino al sostegno degli autonomismi in tutte le possibili declinazioni.

Della sua cultura, del suo lavoro per il Comune di Firenze, del suo impegno autonomista pionieristico ai tempi delle liste Federalismo alla fine degli anni '70, dei suoi libri, troverete notizie nella sua pagina Wikipedia e nel commosso commiato che gli ha dedicato la famiglia di Autonomie e Ambiente.

Qui mi prendo il privilegio di un affettuoso ricordo personale.

Ci conoscevamo da tanto tempo, per il comune interesse per le autonomie, ma non credo di sbagliare se scrivo che eravamo diventati veramente amici quando abbiamo cominciato a frequentarci ai tempi del Comitato Toscani per il No alla riforma Boschi-Renzi-Verdini, nel referendum costituzionale del 2016.

Il 17 marzo del 2018 facemmo insieme una trasferta a Riccione a trovare gli amici autonomisti del MAR (Movimento per l'Autonomia della Romagna), che tenevano un convegno sulla salvaguardia della loro lingua madre romagnola (la foto di corredo del post risale a quella missione in cui lo accompagnai).

Durante il viaggio, Sergio Salvi mi accennò a un volumetto di fine ottocento, uscito precisamente nel 1871, intitolato "Maestro Domenico", scritto da Narciso Feliciano Pelosini. Nonostante l'autore fosse una persona benestante e con una qualche influenza politica, pubblicò il suo racconto sotto lo pseudonimo di Giovan Paolo d'Alfiano. Perché tanta cautela? Perché era una fiaba antirisorgimentale, antisabauda, anti-italiana.

Le poche cose che mi disse Sergio Salvi m'incuriosirono. Mi procurai e lessi il libretto. La storia contiene degli spunti polemici contro lo stato sabaudo che qualsiasi persona affezionata alle tradizioni di autogoverno toscano potrebbe apprezzare (ma ha anche dei toni un tantino reazionari). Però, con candore, ammetto che l'avventura del maestro Domenico ha scatenato dentro di me l'intuizione di raccontare una storia in qualche modo speculare, anche se totalmente opposta: il mio Cosmonauta Francesco.

Purtroppo non ho fatto a tempo a far leggere a Sergio Salvi il mio romanzo, in cui ovviamente lo cito per quello che è stato: un pioniere di una mentalità orientata all'autogoverno. 

Tuttavia, grazie a Sergio Salvi, per quello spunto e per tanti altre di cui era inesauribile sorgente.

Riposi in pace, nel seno della Provvidenza.

Mauro Vaiani

 


 

 

domenica 19 marzo 2023

Omaggio a Massimo Carlesi, un babbo di Prato

Non ho potuto partecipare al cordoglio della mia città, Prato, per la prematura scomparsa di Massimo Carlesi, ma sono felice di farlo oggi, domenica 19 marzo 2023, festa di San Giuseppe. Massimo Carlesi è stato più che una brava persona impegnata in politica, è stato un babbo di Prato, capace di esercitare una paternità non solo nel suo ambito famigliare, ma nella comunità civile. Segnalo, in proposito, un articolo molto ampio e molto bello che gli ha dedicato TvPrato.it

Sperando di contribuire al ricordo di Massimo e del suo spessore personale, sono andato a ricercare nel mio archivio personale ciò che ormai trent'anni fa (1993-1994) facemmo insieme, per rianimare il civismo pratese, ripartendo dai circoli, cercando di ricostruire un polo dei valori.

Non ci riuscimmo allora, perché - nella mia modesta opinione - coltivammo una idea troppo avanzata,

Negli anni Massimo Carlesi e io abbiamo condotto vite diverse e seguito percorsi politici diversi - lui con molto maggior successo, sia chiaro - ma voglio credere conservando quei valori che sono sempre stati un denominatore comune.

Fra le tante altre cose belle che ha fatto, vorrei che fosse sottolineato il suo impegno per realizzare i "bussini", le LAM (linee ad alta mobilità), che erano un antico sogno del mio mondo civico e ambientalista, sin dai tempi della Lista Verde Nonviolenta Alternativa. Che negli anni alcune di quelle linee di bussini siano state snaturate, perché nel frattempo si è abbandonata la valorizzazione delle linee ferroviarie locali e ci si è persi dietro a progetti assurdi di nuove colate di ferro e cemento per le tramvie, non va imputato certo a lui.

Nel 2009, grazie alla sua candidatura, si realizzarono, forse per la prima volta nella storia del centrosinistra pratese, delle primarie veramente competitive. Anche questo va ricordato, anche se non bastò. 

Nelle successive elezioni comunali non mancò il valore, ma la fortuna. La città optò per la storica alternanza con Roberto Cenni, per porre fine a un sessantennio di eccessiva continuità politica che era diventata autoperpetuazione di ceti politici.

Carlesi continuò, da capo dell'opposizione in consiglio comunale, a costruire rinnovamento e una politica migliore, ancorata ai nostri valori cristiani.

Dal seno della Provvidenza, Massimo Carlesi continuerà a esercitare la sua paternità e sarà d'esempio per tutte le persone che intendono lavorare per le generazioni future.

Ha combattuto le sue buone battaglie, riposi in pace! Buon San Giuseppe!



domenica 19 febbraio 2023

Tanta strada ancora per i Samaritani

 


Si è tenuta l'assemblea dell'associazione Samaria, ieri, sabato 18 febbraio 2023. Attualmente la realtà caritativa e di promozione umana sta sostenendo la diffusione della traduzione italiana del libro "Amori biblici censurati - Sessualità, genere e traduzioni erronee" di K. Renato Lings. Per sostenere Samaria, si visiti il nuovo sito:

https://associazionesamaria.org/

Sono stato, sin dall'inizio, tra i promotori di questa realtà d'impegno sociale e culturale concreto, fondata e operata da persone omosessuali cristiane, che ha ormai compiuto dieci anni. Ne sono stato uno dei dirigenti e continuo a esserne uno dei soci e dei donatori.

Credo che questa nostra piccola realtà di Samaritani abbia ancora molti anni di lavoro davanti e conto che la Provvidenza non mancherà di incoraggiare persone delle nuove generazioni a diventarne organizzatori, volontari, donatori.

In questi anni difficili, non temo i rigurgiti di bigottismo, i movimenti reazionari, gli imprenditori della paura, i chierici corrotti, i politici neofascisti. Essi sono ancora pericolosi, ma sono perdenti, perché hanno la testa piena di idee sbagliate, che non li porteranno da nessuna parte.

Temo invece le ingiustizie sociali e le sofferenze materiali, che colpiscono tutte le persone umane e, certo, scatenano guerre tra poveri, paure e diffidenze, che possono certamente colpire di più noi, perché siamo comunque persone diverse, particolarmente esposte in quanto minoranze. 

Viviamo in società che invecchiano e s'impoveriscono, a causa delle contraddizioni della globalizzazione.

Il pianeta è ancora afflitto da centralismi autoritari, multinazionali che come macchine impazzite distruggono il mondo, colonialismo, militarismo, tutti poteri che sono ecocidi e genocidi.

C'è bisogno di carità e in particolare di quella carità sapiente che proprio le persone diverse, così spesso perseguitate, sanno esprimere.

Dobbiamo continuare a essere Samaritani, perché noi persone omosessuali cristiane, insieme a tutte le altre comunità lgbt* e alle persone e alle realtà queer, dobbiamo portare a compimento la grande opera in cui abbiamo dovuto esporci, corpo e anima, quella della nostra liberazione e piena accoglienza nelle chiese cristiane e nelle società.

Dobbiamo persistere nella lotta per il nostro pieno riconoscimento come creature umane figlie di D-o. Il Creatore non è un industriale di automobili, non fa macchine sbagliate. Noi siamo parte del grande disegno della Provvidenza sulla diversità, imprevedibilità, ingovernabilità della creatura umana.

Riusciremo a riprenderci il nostro posto, alla luce del sole, in ogni chiesa cristiana. Lo stesso faranno le nostre sorelle e i nostri fratelli delle altre fedi.

Dobbiamo vincere una grande battaglia civile nel mondo globalizzato: la depenalizzazione completa della nostra condizione umana in ogni stato del mondo.

Animo, quindi, e buon lavoro ai nuovi dirigenti di Samaria.


giovedì 9 febbraio 2023

Cosmonauta Francesco, romanzo

Toscana, 2090. Il cosmonauta Francesco è tornato nella sua terra d’origine, dopo un naufragio spaziale che lo ha tenuto lontano dalla Terra per decenni. I paesi che conosceva, e anzi tutto il mondo, sono profondamente cambiati e, incredibilmente, in meglio.



 



COSMONAUTA 

 

FRANCESCO

 

КОСМОНАВТ 

 

ФРАНЧЕСКО

 

 

romanzo di Mauro Vaiani 

 

Informazioni editoriali:

Cosmonauta Francesco
di Mauro Vaiani
Porto Seguro Editore 2022
(disponibile dal 24 gennaio 2023)
Copertina flessibile - 521 pagine
ISBN-13 :‎ 979-1254925287
Ordinabile presso l’editore, tutte le librerie,
i principali canali di vendita in rete 


Sull'autore:

Mauro Vaiani, di Prato, classe 1963, è un lavoratore dell’amministrazione locale, uno studioso e un attivista civico, ambientalista, autonomista. E’ il blogger di https://diversotoscana.blogspot.com/
 


 

 

 

mercoledì 1 febbraio 2023

Cosmonauta Francesco, la prima presentazione a Firenze

 

E' uscito "Cosmonauta Francesco" di Mauro Vaiani (Porto Seguro, dicembre 2022). E' ordinabile direttamente presso l'editore, in tutte le librerie, in rete attraverso i canali più diffusi. E' stato presentato la prima volta a Firenze, nel tradizionale incontro mensile con gli autori di Porto Seguro, sabato 28 gennaio 2023.

E' un romanzo ambientato nel futuro, nel mondo del 2090. Può essere letto con una certa leggerezza e con un pizzico d'ironia (l'autoironia di un vecchio attivista civico, ambientalista, autonomista, quale l'autore è, verrebbe da aggiungere).

Il racconto del ritorno del cosmonauta Francesco nella sua terra toscana ci trasmette una visione estremamente ottimista, l'immagine di un futuro migliore. Possono quindi incuriosire le pagine in cui si spiega come l'umanità sia riuscita a non distruggere se stessa e il pianeta, attraverso scelte politiche ed economiche che sono peraltro già ampiamente mature da decenni: civismo, localismo, ecologismo, autonomismo, decentralismo. 

A fare la differenza, nel racconto, sono stati leader locali che si sono decisi a studiarle queste scelte, metterle in pratica, realizzarle, manutenerle, in ciascuna comunità locale, quartiere per quartiere, paesino per paesino, valle per valle, territorio per territorio, capillarmente. Altro che, come purtroppo vediamo nel mondo d'oggi, restare subalterni ad astratte, opache, non di rado corruttrici ed autoritarie, agende globali, pianificazioni europee, decisioni statali, concepite da disumane concentrazioni di potere e di ricchezza (la grande finanza, i grandi stati, le grandi organizzazioni, le grandi multinazionali). Troppi politici al potere oggi, a tutti i livelli, anche ai più alti, quelli delle cosiddette elite globali, non sapendo più come sistemare il loro paese, tantomeno il mondo, si contentano di sistemare se stessi.

C'è un messaggio e conoscendo Mauro Vaiani, uno studioso e un attivista di autonomismo, oltre che un lavoratore nelle amministrazioni locali, non poteva essere che questo: i cambiamenti da affrontare sono talmente grandi che risulterebbero impraticabili o persino inaccettabili, se venissero imposti dall'alto, da altri, da altrove; devono al contrario essere abbracciati dalle persone umane, non da sole, ma come comunità locali contenute, circoscritte, coese; le comunità locali devono farsi concretamente madri e signore del proprio pezzo di terra per riuscire a salvare la Terra.


sabato 7 gennaio 2023

Per la vita di Cospito e contro la disumanità del carcere

Mauro Vaiani, come attivista e intellettuale civico, ambientalista, autonomista, ha aderito all'appello per la vita dell'anarchico Alfredo Cospito.

Il testo dell'appello:

https://ilmanifesto.it/per-la-vita-di-cospito-appello-al-ministro-della-giustizia-e-allamministrazione-penitenziaria?fbclid=IwAR3AqSto8lJ69ikjI-UvbuJsF8N5SRAQuH-yOXVWYYffibMQk3Sp3_bZK0I

Per l'adesione all'appello di intellettuali, attivisti, amministratori:

https://forms.gle/jtekmZS4zsdLPUht6



Post più popolari degli ultimi 30 giorni

Argomenti solidamente piantati in questa nuvola:

1989 a touch of grace abolizione delle province e delle prefetture Alberto Contri alternativa civico-liberale Altra Toscana ambientalismo anti-imperialismo Anticolonialismo antiglobalismo antimilitarismo Antiproibizionismo Archivio cose toscaniste Archivio di Toscana Libertaria verso Toscana Insieme Archivio Gaymagazine Archivio Vaiani autogoverno della Sardegna autogoverno della Sicilia autogoverno della Toscana autogoverno di tutti dappertutto autonomie ambiente lavoro Autonomie e Ambiente autonomismo basta cicche BijiKurdistan borgate borghi e comuni brigate d'argento Bruno Salvadori bussini Campi Bisenzio Candelora Capitale Carrara chi può creare valore Chivasso cittadinanza attiva civismo come domare la spesa Comitato anti-Rosatellum confederalismo contro contro gli ecomostri contro il bipolarismo contro il centralismo contro il virus del centralismo autoritario contro la dittatura dello status quo coronavirus Corsica Cosmonauta Francesco dalla mailing list di Toscana Insieme Decentralism International decentralismo dialogo autogoverno Disintegration as hope don Domenico Pezzini don Lorenzo Milani Draghistan ecotoscanismo EFA Emma Bonino English Enrico Rossi eradication of poverty Eugenio Giani Eurocritica Europa delle regioni European Free Alliance Fabrizio Valleri Fare Città fare rete Festa della Toscana Fi-Po Link fine del berlusconismo Forum 2043 frazioni Friuli Venezia Giulia garantismo gay alla luce del sole Gaza Giacomo Fiaschi Gianni Pittella Gioiello Orsini Giorgio Del Ghingaro Giovanni Poggiali Giulietto Chiesa Hands off Syria Hawaii Homage to Catalonia Hope after Pakistan Il disastro delle vecchie preferenze in difesa degli alberi In difesa di Israele Inaco Rossi indipendenze innocenza tradita internazionalismo Italia Futura Karl W. Deutsch Kennedy L'Altra Toscana la bellezza come principale indice di buongoverno Lahaina leggi elettorali più giuste Leonard Peltier Libera Europa Libera Firenze Libera Toscana Liberi Fiorentini Liberiamo l'Italia Libertà in Iran libertino liste di proscrizione localismo Lucca 2012 Mario Monti Massimo Carlesi Matteo Renzi Maui Maurizio Sguanci Mauro Vaiani memoria storica meno dipendenza Mezzana Michele Emiliano monete locali Moretuzzo NO a questa tramvia antifiorentina no al podestà d'Italia no al presidenzialismo no al sindaco d'Italia no elettrosmog NoGreenPass Noi stessi NoMES nonviolenza Ora e sempre resistenza ora toscana OraToscana Oscar Giannino pace e lavoro Palestina Patto Autonomie Ambiente Patto per la Toscana Peace Is Possible - War Is Not Inevitable pionieri popolano postcoronavirus Prato Prima di tutto la libertà primarie Primavera araba 2011 quartieri quattrini al popolo Queer Faith radici anarchiche e socialiste referendum Besostri Repubblica delle Autonomie ricostruzione di una moralità pubblica riforma elettorale toscana riformismo ritorno alla Costituzione rivoluzione liberale rivoluzione paesana rivoluzione rionale Romagna SaharaLibre salute pubblica San Carlo San Vincenzo Santa Cecilia Sergio Salvi sessantennio Siena silver brigades Simone Caffaz solidarietà toscana spezzare le catene del debito statuto pubblico dei partiti Stefania Ferretti Stefania Saccardi Svizzera tener desta la speranza territori The Scottish Side of History Too Big To Fail? Torre del Lago Toscana Toscana Civica tradizioni e libertà Tunisia Ugo di Toscana uninominale Vannino Chiti Vecchiano veraforza Via dall'Afghanistan Vincenzo Simoni vittime yes in my backyard