Un discorso diverso in Toscana, per chi crede, in questa nostra madreterra, in questa fugace vita, in qualcosa di diverso
Visualizzazione post con etichetta Michele Emiliano. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Michele Emiliano. Mostra tutti i post

lunedì 18 aprile 2016

In onore di un popolo spodestato



Alcuni amici cari mi hanno fatto riflettere su quanto sia stata dura tornare a votare, dopo tanti anni di referendum traditi: acqua pubblica, RAI privata, basta soldi facili ai partiti, abolizione ministeri, no alle preferenze multiple. Hanno ragione. Il popolo sovrano sarà stato anche disinformato e malguidato, ma ha anche tutto il diritto di sentirsi sfiduciato e spodestato.

Non abbiamo raggiunto il quorum in alcuni territori dove sarebbe stato davvero opportuno, secondo il nostro modesto parere (per esempio qui in Toscana, ma anche in Puglia, Veneto e Friuli). Notiamo, tuttavia, che durante questa campagna contro il "fine concessione MAI", si è ricostruita un'ampia e trasversale rete di amicizia e di fiducia - fortemente critica contro il potere, ma anche conscia che una repubblica più democratica e più federalista non si "trivella" in poche settimane.

Grazie a tutti coloro che hanno voluto onorarmi condividendo la loro speranza, la loro sfiducia, la loro scelta finale.

Per rinfrescarsi la memoria su quanti referendum siano stati traditi dal potere centralista e conformista, consigliamo questo articolo dall'archivio di Radio radicale (e da dove, sennò?).

Mi spiace che il governo non abbia tenuto un atteggiamento più costruttivo prima e più neutrale durante la campagna referendaria. Spero sempre che si recuperi un pochino di senso critico e auto-critico.


Un grazie sincero a Michele Emiliano, che si è fatto samaritano e cireneo di alcuni buoni principi, difendendoli con passione e con onore.

PS

Spigolature fra noi toscani: Livorno e Firenze le due province con più alta affluenza alle urne; Campo nell'Elba e, curiosamente, Rignano sull'Arno, fra i comuni dove si è votato di più.

lunedì 4 aprile 2016

SI' all'abolizione del "fine concessione MAI"



Il prossimo referendum di domenica 17 aprile 2016 sta assumendo significati diversi. Uno dei più importanti è quello di uno scontro fra centralismo e territori, come ha dovuto ammettere, sul Corriere della Sera del 31/03/2016, anche Michele Ainis, uno dei costituzionalisti più bravi ma, in buona sostanza, più anti-federalisti d'Italia. Una sconfitta delle periferie, ci pare, sarebbe un disastro per la repubblica. Ma c'è dell'altro.

Grazie ciò che si è potuto capire ascoltando Radio Radicale, ma grazie anche ai dibattiti su Facebook, sta finalmente emergendo una questione di sostanza, che certe posizioni semplicistiche e contradditorie volevano nasconderci.

Do' volentieri atto al presidente toscano Enrico Rossi di averlo compreso prima di altri, con la sua presa di posizione di oggi.

Il decreto Sblocca Italia ha imposto a forza, sotto il ricatto del voto di fiducia, il "fine concessione MAI" alle trivelle già attive vicino alle coste italiane.

Non solo e non tanto per consentire la prosecuzione dello sfruttamento, cosa che era già prevista e possibile con le vecchie norme, ma per far saltare il sistema dei controlli regionali sui rinnovi, sulle proroghe, sulle future dismissioni, sulla potenziale trasformazione delle piattaforme, sul loro possibile riuso in futuro come isole artificiali per fare altro (anche cose buone, come l'eolico in alto mare, magari).

Chiudere e smantellare le piattaforme esistenti, infatti, è e sarà la cosa più costosa di tutte. E' una grossa grana per gli attuali dirigenti e politici.

Per questo ci hanno mentito e aggredito con tanta rabbia. Per questo oggi quelli che si sono sbagliati sono così imbarazzati. Per questo siamo stati sommersi da slogan rassicuranti per tutti, mentre si faceva un grosso favore a pochi.

E' una storia vecchia, in Italia: i profitti vanno privatizzati e i guai vanno socializzati.

PS

Grazie a Michele Emiliano (@micheleemiliano), per il suo generoso tentativo di far ragionare il mondo dei democratici. Purtroppo il PD, con la direzione di oggi, ha confermato di voler perseverare in un folle e pericoloso appello all'astensione.


giovedì 22 maggio 2014

Euro e riforme


E' tempo di schierarsi sull'euro.
In queste elezioni europee - e nei referendum e nelle elezioni che verranno dopo di queste - voterò in favore del mantenimento di questa valuta internazionale forte.
Mi permetto di credere - e del resto mi sono arrivate conferme inaspettate - che questa sia l'opinione della maggioranza della popolazione della nostra impoverita, disperata Repubblica.
Una valuta forte, con un valore internazionalmente riconosciuto, è un indubbio vantaggio per tutti, ma in particolare per coloro che guadagnano poco o hanno pensioni modeste.
Non ripeterò qui le considerazioni di buon senso che si possono leggere in rete, sull'opportunità di continuare a usare l'euro. Né quelle, altrettanto importanti, che spiegano quanto sia difficile e costoso decidere di non usarlo più.
Questo non significa che ci si debba rassegnare a lasciar andare le cose come vanno.
Cambiare è necessario.
Sto maturando la convinzione sempre più netta che occorrano altri strumenti monetari e finanziari, oltre all'euro, per rafforzare le nostre comunità, le nostre economie, le nostre democrazie locali.
Anche in questo non mi sento solo.
Ci sono leader locali - famosi come Michele Emiliano, ma anche tanti altri, magari molto giovani e molto sognatori - che stanno maturando la stessa convinzione: un territorio può e forse deve usare una valuta internazionale forte, ma può e forse deve anche usare delle unità di scambio locali, per rafforzare la propria coesione e per creare maggiori opportunità per tutti, in un quadro di maggiore equità.
In una società più libera e più giusta, accanto all'euro, possono e forse dovrebbero circolare valute e crediti locali.
Per affrontare questo profondo cambiamento, ovviamente, occorre una nuova generazione di leader locali e nazionali, che vincano le elezioni e possano governare, senza pregiudizi, senza paura di osare cambiamenti profondi, per un tempo misurato in anni, non in mesi.
Non era, del resto - sia detto con affetto, senza polemica - esattamente quello che ci aspettavamo da Matteo Renzi?

Post più popolari degli ultimi 30 giorni

Argomenti solidamente piantati in questa nuvola:

1989 a touch of grace abolizione delle province e delle prefetture Alberto Contri alternativa civico-liberale Altra Toscana ambientalismo anti-imperialismo Anticolonialismo antiglobalismo antimilitarismo Antiproibizionismo Archivio cose toscaniste Archivio di Toscana Libertaria verso Toscana Insieme Archivio Gaymagazine Archivio Vaiani autogoverno della Sardegna autogoverno della Sicilia autogoverno della Toscana autogoverno di tutti dappertutto autonomie ambiente lavoro Autonomie e Ambiente autonomismo basta cicche BijiKurdistan borgate borghi e comuni brigate d'argento Bruno Salvadori bussini Campi Bisenzio Candelora Capitale Carrara chi può creare valore Chivasso cittadinanza attiva civismo come domare la spesa Comitato anti-Rosatellum confederalismo contro contro gli ecomostri contro il bipolarismo contro il centralismo contro il virus del centralismo autoritario contro la dittatura dello status quo coronavirus Corsica Cosmonauta Francesco dalla mailing list di Toscana Insieme Decentralism International decentralismo dialogo autogoverno Disintegration as hope don Domenico Pezzini don Lorenzo Milani Draghistan ecotoscanismo EFA Emma Bonino English Enrico Rossi eradication of poverty Eugenio Giani Eurocritica Europa delle regioni European Free Alliance Fabrizio Valleri Fare Città fare rete Festa della Toscana Fi-Po Link fine del berlusconismo Forum 2043 frazioni Friuli Venezia Giulia garantismo gay alla luce del sole Gaza Giacomo Fiaschi Gianni Pittella Gioiello Orsini Giorgio Del Ghingaro Giovanni Poggiali Giulietto Chiesa Hands off Syria Hawaii Homage to Catalonia Hope after Pakistan Il disastro delle vecchie preferenze in difesa degli alberi In difesa di Israele Inaco Rossi indipendenze innocenza tradita internazionalismo Italia Futura Karl W. Deutsch Kennedy L'Altra Toscana la bellezza come principale indice di buongoverno Lahaina leggi elettorali più giuste Leonard Peltier Libera Europa Libera Firenze Libera Toscana Liberi Fiorentini Liberiamo l'Italia Libertà in Iran libertino liste di proscrizione localismo Lucca 2012 Mario Monti Massimo Carlesi Matteo Renzi Maui Maurizio Sguanci Mauro Vaiani memoria storica meno dipendenza Mezzana Michele Emiliano monete locali Moretuzzo NO a questa tramvia antifiorentina no al podestà d'Italia no al presidenzialismo no al sindaco d'Italia no elettrosmog NoGreenPass Noi stessi NoMES nonviolenza Ora e sempre resistenza ora toscana OraToscana Oscar Giannino pace e lavoro Palestina Patto Autonomie Ambiente Patto per la Toscana Peace Is Possible - War Is Not Inevitable pionieri popolano postcoronavirus Prato Prima di tutto la libertà primarie Primavera araba 2011 quartieri quattrini al popolo Queer Faith radici anarchiche e socialiste referendum Besostri Repubblica delle Autonomie ricostruzione di una moralità pubblica riforma elettorale toscana riformismo ritorno alla Costituzione rivoluzione liberale rivoluzione paesana rivoluzione rionale Romagna SaharaLibre salute pubblica San Carlo San Vincenzo Santa Cecilia Sergio Salvi sessantennio Siena silver brigades Simone Caffaz solidarietà toscana spezzare le catene del debito statuto pubblico dei partiti Stefania Ferretti Stefania Saccardi Svizzera tener desta la speranza territori The Scottish Side of History Too Big To Fail? Torre del Lago Toscana Toscana Civica tradizioni e libertà Tunisia Ugo di Toscana uninominale Vannino Chiti Vecchiano veraforza Via dall'Afghanistan Vincenzo Simoni vittime yes in my backyard