Un discorso diverso in Toscana, per chi crede, in questa nostra madreterra, in questa fugace vita, in qualcosa di diverso
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sabato 27 maggio 2023

Centenario di don Lorenzo Milani


 

Don Lorenzo Milani significa molte cose, per molti della generazione che anima questo blog. Il Forum 2043 di Autonomie e Ambiente, con cui ci onoriamo di collaborare, per la rinascita di una cultura civica e politica in tutti i territori, ha scelto di onorare il centenario della nascita del priore di Barbiana del Mugello, 27 maggio 1923-2023, rileggendo la sua "controstoria". Scritta nel 1965 in occasione della sua difesa degli obiettori di coscienza, questa fulminante denuncia fu da subito disseminativa di un pensiero anticentralista, antiautoritario, antimilitarista, anticolonialista, cioè di una riscoperta del senso profondo delle autonomie personali, sociali, territoriali. Crediamo tanti giovani di allora l'abbiano letta e per questo, ancora oggi, abbiano a cuore la Repubblica delle Autonomie, una grande confederazione europea capace di imporre la pace, la speranza che dopo il 1989 sia ancora possibile un secolo di solidarietà internazionale, contro tutte le guerre e tutte le ingiustizie della globalizzazione.

Segnaliamo e invitiamo a una lettura attenta di queste parole, che sono ancora scandalose per tanti che si dichiarano "sovranisti", o "europeisti", o "globalisti", parole che usano con avventatezza, ignari che il mondo, per sopravvivere, sta camminando verso un salutare e radicale decentralismo internazionale, contro tutte le concentrazioni di ricchezza e di potere.

Qui il link al Forum 2043:

https://www.autonomieeambiente.eu/forum-2043/155-la-controstoria-di-don-milani

Per chi volesse approfondire, la bibliografia su don Lorenzo Milani è immensa, ma ci permettiamo di raccomandare l'ultimo libro di Mario Lancisi:

https://www.toscanaoggi.it/Cultura-Societa/Presentazione-del-nuovo-libro-di-Mario-Lancisi-Don-Milani.-Vita-di-un-profeta-disobbediente


giovedì 4 novembre 2021

Cento anni del milite ignoto dell'Inutile Strage

Le memorie della Grande guerra, la Prima guerra mondiale, ci inseguono e ci costringono a ricordare, studiare, riflettere. Ora siamo arrivati al centenario del Milite ignoto, l'anonimo caduto che riposa nel ben noto monumento romano chiamato Altare della patria.

Come ogni 4 novembre piangiamo i caduti e tutte le vittime di tutte le guerre. In questo 2021, però, dobbiamo essere ancora più vigili. La trappola della retorica patriottarda è sempre pronta a scattare e altrettanto veloce deve essere la nostra coscienza anticentralista, antimilitarista, anticolonialista.

Con le parole di papa Benedetto XV ricordiamo sempre che la guerra del 1915-18 fu una "Inutile strage"; travolse i territori d'Italia contro la volontà del parlamento e del popolo; fu una tragedia immane che reclamò la vita di qualcosa come 10 milioni di soldati (650.000 erano soldati del Regno d'Italia, di cui almeno 40.000 erano nostri figli di Toscana). 

 


 

 

Fu una guerra così sconcia che per non soccombere sotto la vergogna i potenti del tempo e i loro immediati successori dovettero costruire un castello di menzogne, talmente grande che alcune delle sue rovine ancora oscurano la memoria degli umili che morirono inutilmente.

Anche dal punto di vista culturale e politico, l'Italia ne fu distrutta. Il socialismo, il popolarismo, il liberalismo, uscirono dalla Grande guerra mortalmente indeboliti, lasciando un vuoto le cui conseguenze politiche e istituzionali non abbiamo ancora finito di scontare. Se non siamo ancora la Repubblica delle Autonomie personali, sociali e territoriali che dovremmo essere, in una Europa diversa, lo dobbiamo ancora e non in piccola parte ai conti mai fatti con quella "Inutile Strage".

Insieme ai movimenti civici, ambientalisti, autonomisti di tutta Europa, preghiamo per chi cadde e per chi soffrì, ma restiamo impegnati per un futuro diverso.

Visita anche:

https://twitter.com/rete_aea/status/1456237290615975944

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sabato 26 dicembre 2020

Un affettuoso ricordo di Vincenzo Simoni e Stefania Ferretti

Vincenzo Simoni è morto il 1 novembre 2020. A sua moglie Stefania Ferretti, ai suoi parenti, amici e compagni di lotta, voglio far arrivare pubblicamente le mie personali e sincere condoglianze. Ho dovuto aspettare qualche settimana e qualche giorno di riposo, fino a questo giorno di Santo Stefano 2020, per riordinare alcune idee, in onore di Vincenzo Simoni e di Stefania Ferretti.

Vincenzo Simoni - Fonte: StampToscana

Segnalo qui un articolo di StampToscana, che aiuta a capire chi era Vincenzo Simoni e quanto fosse impegnato (sempre insieme a sua moglie Stefania Ferretti, finché lei a causa di una grave malattia non ha purtroppo dovuto lasciare l'attivismo). 

Vincenzo e Stefania, con la storica Unione Inquilini, sono stati un punto di riferimento per il riscatto degli umili, per la giustizia sociale, per l'avanzamento di una più autentica democrazia politica, per la solidarietà internazionale tra tutti gli oppressi.

Invito tutti a vedere questo breve e significativa testimonianza di Vincenzo Simoni al congresso del 50° anniversario della Unione Inquilini:

Vincenzo Simoni e Stefania Ferretti ci hanno lasciato molto di più che degli straordinari ricordi personali (tra cui un fantastico soggiorno estivo a Rovigno, in terra d'Istria), o di testimonianza per la comune partecipazione a momenti di lotta sociale e politica a Firenze.

Erano di formazione anarchica e libertaria e questo li ha sempre resi diversi e in qualche modo estranei a una certa sterile sinistra identitaria e lontani dal radicalismo "chic" con i suoi errori culturali, prima ancora che politici, in materia di acritica subalternità a certi europeismi e globalismi neoliberisti e neocolonialisti.

Sono sempre rimasti, coraggiosamente, estranei ai giochi di potere del centrosinistra.

Sono sempre stati politici, mai antipolitici. Ricordo una battuta fulminante di Vincenzo all'inizio degli anni novanta: a forza di protestare contro le troppo auto blu ci ritroveremo dominati da una sola auto blu... Mentre spariamo contro i tanti politici, prepariamo il terreno per il ritorno del potere nelle mani di un solo politico.

Hanno partecipato alla stagione dei movimenti verdi, arcobaleno, civici, civili, per il ripristino della democrazia, contro le mafie e le partitocrazie (la prima Rete, ma prima ancora le leghe originarie e le prime liste verdi). Mai hanno accettato la bipolarizzazione forzata tra centrosinistra e centrodestra.

La sfida di un collegio uninominale, o comunque di un sistema elettorale fortemente ancorato ai territori, per Vincenzo, andava accettata, ma questa competizione doveva essere fondata su un rapporto con le persone, su una selezione dal basso delle candidature. Mai si è piegato all'idea che i candidati dovessero essere nominati dall'alto o da altrove.

Vincenzo e Stefania hanno vissuto completamente, senza infingimenti, fino in fondo la principale contraddizione in cui la nostra Repubblica è scivolata ormai trent'anni fa: abbiamo bisogno di partiti migliori, o di istituzioni migliori, o di leggi migliori? Non hanno mai preteso di sapere se fosse nato prima l'uovo del partito, o la gallina dell'istituzione, o la frittata della legge. Hanno sempre lottato su tutte e tre queste dimensioni. Hanno sperato nella nascita di movimenti politici più popolari e più inclusivi, ma nello stesso tempo hanno lottato per riforme istituzionali, o hanno lavorato perché anche solo una sola legge inutilmente centralista o autoritaria fosse cambiata.

Su questioni di tale complessità, che in Toscana e a Firenze erano intrecciate con la ridigità prima delle forze del Sessantennio e oggi sono ancora irrisolte a causa della miopia delle forze del centro-sinistra-destra degli affari fiorentini, Vincenzo Simone e Stefania Ferretti non hanno mai preteso di avere la soluzione in tasca, ma nemmeno si sono mai rassegnati a lasciare che tutto rimanesse com'era.

Devo loro molto e spero di continuare a farne tesoro.

La Provvidenza ti ha certamente accolto nel suo seno, caro Vincenzo.

Ti ho voluto bene e non ti dimenticherò.

 

venerdì 19 giugno 2020

Ribellione, resistenza, rinascita, in dialogo con R2020



Il messaggio è semplice e diretto: #RIBELLIONE #RESISTENZA #RINASCITA R2020 - MOLTIPLICHEREMO I FUOCHI DI RESISTENZA, COSÌ CHE VI SIA IMPOSSIBILE REPRIMERCI TUTTI.

R2020 promette di essere qualcosa di diverso dall'ennesimo tentativo di rifondare i Cinque Stelle. Capiremo meglio, dopo il loro convegno del 30 giugno 2020, se sapranno resistere alla tentazione di fondare un altro "movimento" nazionale, che finirebbe per essere centralista, autoritario, opaco come lo sono ormai purtroppo tutti i movimenti politici centralisti in questi tempi difficili per la Repubblica delle Autonomie.

I promotori sono tre persone che dovrebbero aver imparato l'amara lezione su cosa vuol dire entrare nella politica italiana senza avere ideali profondi e progetti seri e concreti perché la Repubblica ritorni alla Costituzione, alle autonomie, alla valorizzazione dell'autogoverno dei territori, come è purtroppo accaduto ai Cinque Stelle. Essi sono: SARA CUNIAL, contadina e deputata del Gruppo Misto (ex Cinque Stelle), diventata famosa in tutto il mondo per i suoi attacchi alle grandi case farmaceutiche, a Bill Gates, alla OMS, in questo momento difficile di pandemia; IVAN CATALANO, perito meccanico, attivista antimilitarista, ex parlamentare Cinque Stelle; DAVIDE BARILLARI, informatico e consigliere regionale del Lazio (cacciato anche lui dai Cinque Stelle).

Gli intenti sono nobili e sono sicuramente anticentralisti, antiautoritari, anticolonialisti. Scrivono nel loro sito web: "Cittadini, gruppi, associazioni e comitati, parlamentari e amministratori locali, chiunque abbia a cuore la tutela del BENE COMUNE e la difesa dei DIRITTI COSTITUZIONALI: costruiamo INSIEME un’unica RETE. (...)  Siamo cittadini liberi che vogliono vivere in un Paese libero. Nel nostro lavoro di portavoce dei cittadini nelle istituzioni abbiamo lavorato per il Bene Comune, la tutela della salute, dell’ambiente e delle future generazioni, avendo sempre la Costituzione come faro del nostro agire. Oggi abbiamo percepito la necessità di fare di più. Così nasce R2020, per mettere al servizio della collettività uno strumento di aggregazione per i vari movimenti, i singoli e i gruppi, che già oggi si battono per gli stessi interessi. Con la consapevolezza che non siamo né i soli né pochi a ripudiare questa situazione e a immaginare un futuro diverso.".


Alcuni attivisti toscani di Libera Firenze, della Costituente Libera Toscana, promotori del Patto per la Toscana (Roberto Salvini Presidente), persone che guardano con speranza a Autonomie e Ambiente, accettano la sfida del reciproco ascolto e del dialogo.
 
Sabato 20 giugno 2020 alle 17.30, R2020 ha organizzato una maratona oratoria in piazza Santa Croce, a Firenze, con questi interventi:
  • Sara Cunial, Parlamentare della Repubblica
  • Massimo Fioranelli, Medico specializzato in Cardiologia e Medicina Interna. Professore Associato in Fisiologia
  • Antonietta Gatti, Fisico e Bioingegnere Ricercatrice e Docente Universitaria
  • Guido Gheri, Fondatore di Radio Studio 54
  • Stefano Manera, Dottore in Medicina e Chirurgia specializzato in Anestesia e Rianimazione
  • Maurizio Martucci, Portavoce Nazionale Alleanza Italiana Stop 5G
  • Cosimo Massaro, Esperto di politiche monetarie
  • Stefano Montanari, Dottore in Farmacia e Scienziato esperto di nanoparticelle
  • Paolo Orio, Presidente Associazione Italiana Elettrosensibili
  • Rossella Ortolani, Docente scuola primaria
  • Marcello Pamio, Saggista e divulgatore
  • Carlo Prisco, Avvocato e dottore di ricerca in filosofia del diritto
  • Mauro Scardovelli, Psicoterapeuta, giurista, musicoterapeuta e fondatore di Aleph Umanistica APS
  • Luca Speciani, Medico e agronomo nutrizionista, presidente di Ampas, direttore de L’Altra Medicina

Alcuni, pochi, ma ci saremo, perché dobbiamo capire meglio cosa sta succedendo, perché abbiamo temi in comune, perché crediamo (da sempre) nella necessità  delle realtà locali civiche, autonomiste, ambientaliste di fare rete tra di loro.







domenica 26 aprile 2020

Ciao Giulietto Chiesa, faremo tesoro delle tue parole!



Per noi "Liberi Toscani" la scomparsa di Giulietto Chiesa è una grande perdita.

Ne ricordiamo la chiarezza morale, il coraggio politico, la profondità storica.

E' scomparso un vero anticolonialista, antimilitarista, anti-imperialista.

Ci era vicino nella nostra lotta per l'autogoverno dei territori.

Faremo tesoro del suo insegnamento.

L'anno scorso, il 12 maggio 2019, alla assemblea all'Odeon promossa da Libera Firenze, dedicata a "Pensare globale, agire rionale", il suo intervento è stato tra i più pregnanti e lungimiranti. Invitiamo a riascoltarlo:

https://youtu.be/ASpW7AzZIw4

Buon viaggio, Giulietto. Arrivederci nell'altro luogo verso cui siamo diretti tutti.



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