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venerdì 17 novembre 2023

Un antico e sempre nuovo umanesimo per un cambiamento profondo


Vannino Chiti è garanzia di esperienza e serietà politica. Per questo siamo andati volentieri ad ascoltarlo a Cafaggio, oggi (venerdì 17 novembre 2023), alla presentazione del suo saggio "Dare un'anima alla sinistra - Idee per un cambiamento profondo" (Guerini e Associati, 2023), organizzata presso la casa del popolo di Cafaggio. Ha dialogato con l'autore la consigliera Ilaria Bugetti.

Fra i temi trattati, con grande coraggio, dal rispettato ex presidente della regione Toscana (1992-2000): la crisi della rappresentanza, che impedisce ai cittadini di selezionare i propri leader locali, per colpa di leggi elettorali oscene (che Chiti ha combattuto spesso restando isolato nel suo stesso Partito Democratico); il pluridecennale fraintendimento delle conseguenze economiche della globalizzazione, cantonata storica che ha praticamente distrutto la sinistra (non solo in Italia); la dissonanza fra il PD al potere e le paure dei cittadini di questa Italia che invecchia e che s'impoverisce; i problemi del capitalismo della sorveglianza digitale universale.

Vannino Chiti e Ilaria Bugetti, moderati dal giornalista Giancarlo Gisonni (direttore TV Prato), hanno anche riflettuto insieme su cosa sia possibile fare per rinnovare profondamente il PD e, più in generale, per consentire ai partiti di svolgere in questa Repubblica il ruolo loro assegnato dalla Costituzione. Fra le prime iniziative possibili, quella per una legge sullo statuto dei partiti e sul loro finanziamento pubblico.

Non ci soffermiamo sulle differenze che abbiamo registrato e sulle (poche) cose su cui i nostri accenti sarebbero stati diversi. E' più importante sottolineare quello che, a parere di chi scrive, è stato il contributo più importante della serata e che più interessa al mondo civico, ambientalista, territorialista dei lettori di questo blog: la conferma dell'intima adesione di Vannino Chiti e di Ilaria Bugetti a un umanesimo nuovo (ma in realtà antico), socialista e cristiano.

La persona umana deve essere al centro di tutto e la società non deve essere disumanizzata dalla competizione economica, dallo sviluppo tecnologico, dall'inquinamento, dalle guerre.

Per questo umanesimo abbiamo combattuto nazionalismo e fascismo. Questo umanesimo ha scritto la Costituzione e sancito molte autonomie personali, sociali, territoriali (mai abbastanza per noi autonomisti, ma comunque importanti).

Recuperando questo umanesimo i Democratici ritroveranno la propria anima; saranno in grado di "riformare il riformismo", come ha detto Vannino Chiti, echeggiando un Romano Prodi in uno dei suoi momenti migliori; sapranno selezionare una nuova generazione di leader in grado di dialogare con altre culture e realtà politiche (fra cui il nostro mondo di localisti).


sabato 9 luglio 2022

La necessaria manutenzione della legge elettorale italiana

 


Sarà un po' respingente tornare a parlare di legge elettorale, in questo tempo di guerra, siccità, crisi, ma non si può evitare.

Entro pochi mesi, al massimo nel maggio del 2023, dovremo eleggere una nuova Camera dei Deputati di soli 400 deputati e un nuovo Senato della Repubblica delle Autonomie di soli 200 membri.

Pensare di andare al voto con le attuali norme del cosiddetto "Rosatellum" è quanto meno avventato. Nemmeno coloro che hanno tutto da guadagnarci, in teoria, per esempio Fratelli d'Italia, sono cinici al punto da non ammettere che una minima manutenzione della normativa sia necessaria.

Questo blog abbraccia da sempre le proposte di buon senso che sono state fatte, in tempi non sospetti, da Autonomie e Ambiente e da OraToscana.

Tuttavia ci si contenterebbe anche di molto meno:

- l'abolizione di quelli che sono presentati come collegi uninominali e che in realtà ne sono la caricatura; con candidati imposti all'ultimo momento dalla spartizione fra segretari nazionali, territori troppo vasti e troppo eterogenei, essi sono la negazione dell'antica tradizione della "costituency" uninominale anglosassone; molto meno ipocrita allora, se proprio non la si vuole far finita con le alleanze elettorali farlocche tra partiti, garantire un piccolo premio alla coalizione che è arrivata prima (magari avendo superato il 40% dei voti);

- valutare la possibilità di istituire circoscrizioni più piccole, in cui ogni partito possa presentare liste più corte e quindi più facilmente conoscibili e riconoscibili dagli elettori;

- consentire a ciascun elettore il voto a una candidata femmina e a un candidato maschio, all'interno della lista prescelta; in questo tempo in cui i partiti sono in forte crisi e drammaticamente privi di procedure interne credibili per la preparazione e la selezione di una nuova generazione di legislatori, l'istituzione di questo voto duale, preferibilmente obbligatorio, potrebbe essere un opportuno tentativo di cura della nostra moribonda democrazia;

- non entriamo nel merito dei quorum d'ingresso alla Camera, su base nazionale, e al Senato, su base regionale; ci permettiamo però di ricordare che essi, con un numero così ristretto di rappresentanti da eleggere, sono già intrinsecamente alti e quindi ulteriori barriere all'ingresso di qualche eletto delle liste minori potrebbero risultare solo vessatorie nei confronti delle minoranze;

- assicuriamo a ogni lista che prende un quoziente utile nella sua circoscrizione la possibilità di avere il suo eletto, cancellando quindi una delle principali vergogne del "Rosatellum"; oggi, una persona potrebbe prendere anche la maggioranza assoluta dei voti nella sua circoscrizione, ma non essere eletta, se non è in una delle liste e delle coalizioni "nazionali"; una assoluta sciocchezza, che avrebbe dovuto da tempo essere abbattuta dalle corti;

- ci vorrebbe anche una drastica semplificazione delle modalità con cui le liste si presentano e bisognerebbe assicurare a tutte una sostanziale parità di accesso alla competizione politica; sappiamo, purtroppo, che questo è e probabilmente resterà solo un pio desiderio di pochissimi che amano la politica ma amano di più la democrazia;

- infine eliminiamo l'ipocrisia del "capo politico" e del "candidato presidente del consiglio"; siamo una repubblica parlamentare e tutti sappiamo benissimo che i governi si formeranno in parlamento dopo e non prima le elezioni; continuare ad agitare le bandierine della elezione diretta del capo del governo (gridando dagli schermi televisivi "si deve sapere chi ha vinto la sera stessa delle elezioni", "ci vorrebbe il sindaco d'Italia", "siamo per il presidenzialismo"), ormai è squalificante per chi insiste a farlo e insopportabile per noi che ascoltiamo.

Una minima manutenzione della legge italiana per l'elezione delle due camere del parlamento è semplicemente necessaria. Per ripristinare non diciamo la democrazia, ma almeno la decenza.


mercoledì 2 febbraio 2022

Fateci votare le persone

 


 

La Repubblica italiana è in una drammatica crisi. L'Unione Europea è malata di tecnocrazia. Nel mondo si moltiplicano le posture neoimperialiste e neocolonialiste. Siamo divisi dalle inquietanti conseguenze del "Green Pass" come strumento di sorveglianza universale. Gli umili, i fragili, le periferie soffrono. Davanti a tutto questo, OraToscana fa un gesto politico necessario e urgente. Poiché nel 2023 dovremo eleggere un nuovo Parlamento ridotto a 400 deputati e 200 senatori, che dovrà guidarci lungo tempi estremamente difficili, dobbiamo arrivare a quelle prossime elezioni politiche in modo ragionevole. Mauro Vaiani, garante di OraToscana, ha mandato la nostra piccola voce ai due presidenti delle Commissioni Affari costituzionali del Senato e della Camera, il senatore Dario Parrini (PD) e il deputato Giuseppe Brescia (Cinque Stelle), rispettivamente (nella foto sopra).

Mentre i vertici delle altre istituzioni navigano tra problemi quotidiani enormi, sperando che ci portino fuori dallo stato di emergenza al più presto, alle due Commissioni spetta di correggere al più presto la legge elettorale. Si deve assicurare la rappresentanza di tutti i territori e di tutte le idee, vecchie e nuove. Si deve restituire ai cittadini il potere di scegliere le persone che faranno parte delle nuove camere. Questo è il loro dovere, pena l'ulteriore aumento dell'astensionismo, l'approfondirsi delle divisioni, la distruzione della coesione civile della Repubblica.

Nell'attuale temperie politica, tornare a votare per le persone, oltre che per una lista, è fondamentale. Sono le persone che faranno la differenza e daranno stabilità, nella prossima XIX legislatura. 

Qui in calce il testo integrale della lettera del dott. Mauro Vaiani al sen. Parrini e all'on. Brescia, datata oggi 2 febbraio 2022, giorno della Candelora.

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OraToscana

Rete di civismo, ambientalismo, autonomismo in Toscana

https://t.me/OraToscana - https://www.facebook.com/OraToscana - oratoscana@gmail.com



Prato, La Candelora, 2 febbraio 2022


Fateci scegliere le persone

lettera aperta
al sen. Dario Parrini (pres. della I Commissione del Senato - Affari Costituzionali)
e all’on. Giuseppe Brescia (pres. della I Commissione della Camera - Affari Costituzionali)



Gentili presidenti Parrini e Brescia,

è arrivato il momento politicamente utile per correggere la legge elettorale, in modo da arrivare alle elezioni politiche del 2023, avendo ripristinato le condizioni per una elezione serena dei futuri 400 deputati e 200 senatori.

Si riparta dal lavoro concreto che avete già avviato, con umiltà e senza voli pindarici.

Due le speranze che tanti movimenti civici, ambientalisti e autonomisti – non solo la nostra rete OraToscana – coltivano:

1) ciascun cittadino possa votare in una circoscrizione di dimensioni contenute (mai comunque più grande della sua regione o provincia autonoma), in modo da poter scegliere, oltre a un partito, anche due persone: una donna e un uomo, da liste corte e riconoscibili;

2) si semplifichi la presentazione delle liste e le si mettano tutte, le vecchie e le nuove, in condizioni di parità, almeno di fronte agli adempimenti richiesti per essere ammesse e comparire sulle schede elettorali.

Il dopo pandemia è durissimo e lo sarà ancora a lungo; i problemi quotidiani sono drammatici, soprattutto per gli umili, i fragili, le periferie. In questa crisi non abbiamo bisogno di meno, ma di più democrazia. Le persone devono sentire che vale la pena tornare a votare!

Sinceri auguri di buon lavoro.


Mauro Vaiani Ph.D.

garante e coordinatore di OraToscana

 

(Mauro Vaiani, OraToscana)

 


 

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