Un discorso diverso in Toscana, per chi crede, in questa nostra madreterra, in questa fugace vita, in qualcosa di diverso

lunedì 30 agosto 2021

Scienza è potere


 

Nella discussione sulle cure precoci anti-Covid entrano spesso a piedi uniti i c.d. competenti, che pretendono studi rivisti e pubblicati.

Hanno ragione, indipendentemente dal pregiudizio che esprimono e su cui tornerò tra poche righe, ma mancano di contestualizzare. Come spiegava bene il prof. Fabrizio Chiodo, esperto italiano che lavora nelle ricerche vaccinali a Cuba, in un suo recente intervento televisivo a In Onda, per produrre studi occorrono forze, organizzazione, volontari per costituire i gruppi di controllo, tempo, denaro. Tutte risorse che Cuba non ha in abbondanza. Per questo i suoi studi tardano ad arrivare sui tavoli di EMA e di AIFA.

Il prof. Cavanna e molti altri medici, che spendono la loro vita a curare, hanno pubblicato dei sommari aneddotici, non certo degli studi del tipo di quelli richiesti da certi gotha scientifici.

Il prof. Remuzzi stesso, che pure ha pubblicato su The Lancet uno studio retrospettivo sull'efficacia degli anti-infiammatori (tipo un semplice Aulin) nei primi giorni del contagio da Covid, non ha le risorse e gli strumenti per consolidare i suoi risultati con studi di più ampia portata.

Le risorse e i soldi sono andate invece in grande abbondanza, attraverso contratti segreti stipulati dall'Unione Europea al riparo da ogni dibattito pubblico, a poche grandi aziende (#BigPharma) per lo sviluppo accelerato di vaccini sperimentali (che sono e che resteranno per parecchio tempo sperimentali).

Non sono fra quelli che si augura il fallimento della vaccinazione (anche se avrei molte cose da dire contro le scelte fatte dalla UE in questa materia). 

Mi spiace che in alcuni paesi che hanno molto vaccinato, come Israele, i prodotti della Pfizer non siano risolutivi. E tuttavia, non prendeteci in giro, per favore.

Quando chiedete "dati" e "pubblicazioni" contestualizzate e guardate dove sono andati i soldi che sono necessari per produrli.

Ricordo anche, e mi avvio a concludere, che contro le cure precoci e domiciliari si sono scatenati dei pregiudizi violentissimi, altro che la scienza! 

Contro gli anti-infiammatori, così come contro altri trattamenti precoci, si sono levate reazioni rabbiose, tipiche di un centralismo autoritario sanitario ebbro di potere, che sembra quasi infastidito dal fatto che dal Covid ci si possa curare, che si possano far tornare ospedalizzazione e mortalità entro le medie statistiche delle altre polmoniti e malattie stagionali, che si possa porre fine allo stato d'emergenza (come richiesto da tutte le forze sane delle autonomie territoriali).

Dietro queste reazioni inconsulte c'è un potere interessato a controllarci, più che a curarci.

Un potere peraltro avventato e irresponsabile, che continua a consentire la somministrazione di tachipirina e antipiretici, che conducono dritti in terapia intensiva i malati di Covid.

Se non si ha consapevolezza che gli interessi del centralismo autoritario europeo e italiano (e delle multinazionali con cui sono stati firmati i contratti segreti) non coincidono necessariamente con la scienza, ma semmai con un uso spregiudicato del potere, si perde il contatto con la realtà.

Per fortuna nel mondo non ci sono solo i disastri europei, ma intere regioni del mondo dove i giochi del potere con la scienza, almeno, non impediscono ai popoli di guarire dal Covid e, ancora più importante, dalla paura del Covid. Raccomando in proposito di seguire i blogger di Simplicissimus (a cui devo anche l'immagine a corredo di questo post), che seguono con serietà la situazione pandemica fuori dal recinto ristretto di questa nostra repubblica in pericolo e dei suoi media pavidi e conformisti.

 

domenica 22 agosto 2021

Basta con gli esperimenti, torni la ragionevolezza

Un mese dopo l'emanazione dell'avventato decreto legge del 23 luglio 2021, n. 105, dovremmo essere tutti ancora più consapevoli che così stiamo andando a sbattere. Occorre una svolta urgente verso la ragionevolezza e la moderazione.

Basta con lo stato di emergenza, come insiste il nostro mondo civico, ambientalista e autonomista

Togliamo di mezzo il lasciapassare c.d. "Green Pass" dalla vita quotidiana. Riconduciamolo all'ambito (peraltro controverso anche quello) del controllo dei viaggiatori tra territori.

La presente vaccinazione di massa (con prodotti sperimentali scelti e pagati a caro prezzo dalla Unione Europea, in modo verticista, con metodi opachi, con contratti segreti) sia ricondotta entro i limiti di una pratica di emergenza, fondata sulla libera scelta, sotto stretto controllo medico e con adeguati risarcimenti per le inevitabili reazioni avverse. Basta vaccinare i passanti. Basta rivaccinare i guariti. Basta con questa campagna mediatica indegna per far vaccinare anche i giovani o addirittura i bambini.

Infine, ma non per importanza, deve cessare il boicottaggio mediatico, politico e burocratico di tutti coloro che si sono curati con modalità diverse da quelle imposte dalla UE: da coloro che si sono salvati con gli anti-infiammatori a coloro che si sono vaccinati con prodotti come Sputnik o Soberana.

La guerra alle cure precoci e domiciliari è stata il più grande scandalo di questo periodo oscuro di centralismo autoritario e sanitario. Basta, basta, basta, vogliamo la pace, ora.

Ascoltate questa bella testimonianza della dottoressa Erminia Maria Ferrari, una dei non pochi medici che hanno sempre curato i malati di Covid-19, un esempio di moderazione e di generosità.



 

 

 

mercoledì 18 agosto 2021

In ricordo di Brunero Benvenuti

 


E' morto Brunero Benvenuti, presidente storico della Casa del Popolo di Mezzana.

Brunero era nato il 6 agosto 1926 e ci ha lasciato il 17 agosto 2021, a 95 anni compiuti da 11 giorni.

Oggi, insieme al presidente Tommaso Ripellino, al presidente ARCI Prato Enrico Cavaciocchi, ai consiglieri del nostro circolo di Mezzana, gli abbiamo reso un ultimo grato saluto.

Durante la mia presidenza della Casa del Popolo, riuscimmo a passare un pomeriggio con lui, nel luglio del 2019, per ascoltare alcuni passaggi della storia della nostra istituzione mezzanese. Potete riascoltarlo qui, sulla pagina Facebook del circolo: 

https://www.facebook.com/circolo.ballerini/videos/426537164611944

Brunero Benvenuti, oltre che storica guida della nostra piccola Casa del Popolo mezzanese, è stato anche consigliere e presidente del Quartiere n. 9, negli anni ottanta, e poi consigliere comunale.

Insieme al presidente Ripellino e a tutto il consiglio del circolo ci impegneremo presto per commemorarlo in modo adeguato, insieme al figlio Andrea, ai suoi amici, a tutti i Mezzanesi.

Mauro Vaiani



domenica 15 agosto 2021

La caduta di Kabul

 


L'Afghanistan si conferma il cimitero degli imperi.

Kabul è circondata dai Talebani, in questa domenica di Santa Maria Assunta e Ferragosto 2021, e sembra che si stia trattando per una resa e un passaggio dei poteri il meno violento possibile.

Coloro che, per motivi di studio, di impegno politico, di passione internazionalista, hanno seguito questi vent'anni di occupazione occidentale, non saranno colti di sorpresa.

Quandi i Talibani furono sconfitti, furono promessi ai popoli di un paese grande il doppio dell'Italia forti istituzioni locali per la ricostruzione, pluralismo politico e culturale, federalismo politico e istituzionale.

Invece i fanatici del "nation building" e del "regime change" regalarono all'Afghanistan la mela avvelenata di un governo centralista e autoritario.

Inoltre, negli anni, gli apparati militari-industriali degli USA e delle altre potenze occidentali che hanno partecipato all'occupazione, hanno letteralmente finanziato il terrorismo, perché solo grazie al terrore si poteva giustificare il prolungamento delle loro strapagate missioni e dei loro lucrosi contratti senza gara.

Questa fine era scritta già da almeno un decennio, perché colonialismo, imperialismo, militarismo, centralismo generano solo corruzione e distruzione.

Spiace per Rory Stewart - uno dei pochi a suo tempo a capire la necessità di decentrare il potere in Afghanistan - ma quello che sta dicendo in questi ultimi giorni, è assolutamente inaccettabile. E' patetico sostenere che, dopo vent'anni di errori, si sarebbe dovuto insistere a sbagliare per altri vent'anni

Guardiamo oltre.

Lavoriamo perché ci siano aiuti umanitari, salvacondotti per i rifugiati, pietà per i vinti, una tregua generalizzata per un immenso territorio devastato da decenni di guerra.

Impegniamoci tutti per recuperare un lucido e profondo anticolonialismo, un nuovo internazionalismo, un nuovo decentralismo internazionale, come facciamo, umilmente, noi impegnati in Autonomie e Ambiente.

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La foto di corredo a questo scritto è uno scatto dalla diretta di oggi di https://www.aljazeera.com/.


sabato 14 agosto 2021

Free Leonard Peltier

 


Grazie al piccolo ma impegnatissimo "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo (nell'antica Tuscia, sorella della nostra Toscana), è partita una campagna anche nella Repubblica Italiana e nell'Unione Europea per chiedere al presidente degli Stati Uniti la grazia per la immediata liberazione di Leonard Peltier.

Peltier è un nativo americano, attivista anticolonialista e anti-imperialista, perseguitato politico. Ho aderito personalmente alla campagna, perché credo che da queste testimonianze di resistenza al conformismo, al pregiudizio, all'autoritarismo, capiremo se i popoli degli Stati Uniti potranno finalmente avviarsi dentro il XXI secolo, lasciandosi alle spalle il #centralismo autoritario, la attuale pericolosa concentrazione di potere, che sta mettendo in pericolo l'intero pianeta.

Per conoscere meglio la causa della liberazione di Leonard Peltier raccomando la visita di questo sito: https://www.whoisleonardpeltier.info/.

Anche Wikipedia ha delle pagine su Leonard Peltier e da una delle loro foto ho prelevato il dettaglio di corredo a questo scritto: https://it.wikipedia.org/wiki/Leonard_Peltier.

Per approfondire la centralità del riscatto dei nativi degli Stati Uniti nel futuro di quella Unione (e quindi di tutto il mondo), il centro studi viterbese ha dedicato l'11 agosto 2021 un momento di studi a un testo troppo poco noto, "L'anima dell'indiano", pubblicato originariamente nel 1911 e tardivamente tradotto in italiano (Adelphi, Milano, 1983). L'autore del libro è Charles Alexander Eastman (nome nativo Ohiyesa), nato nel 1858 e deceduto nel 1939, uno dei primi nativi a essersi laureato in medicina e a diventare un prestigioso scrittore, conferenziere e riformatore.

I primi firmatari della petizione per la liberazione di Leonard Peltier sono don Luigi Ciotti, Nando dalla Chiesa, Raniero La Valle, Gad Lerner, Luisa Morgantini, Moni Ovadia, padre Alex Zanotelli. La petizione è diretta in particolare al presidente del Parlamento europeo, on. David Sassoli, perché si sviluppi in proposito una iniziativa europea.

Le adesioni crescono ogni giorno in quantità e qualità. Questa una lista aggiornata al 12 agosto 2021, in cui compaio anch'io: 

Maurizio Acerbo, gia' deputato e attuale segretario nazionale del Partito della Rifondazione Comunista - Sinistra Europea; Vittorio Agnoletto, medico e attivista, gia' parlamentare europeo; Mario Agostinelli, presidente dell’"Associazione Laudato si', un'Alleanza per il clima, la cura della Terra, la giustizia sociale"; Fabio Alberti, fondatore di "Un ponte per..."; Mario Aldovini, Modena; Giacomo Alessandroni, docente e attivista di Peacelink, Pesaro; Alessandra Algostino, professoressa ordinaria di Diritto costituzionale; Gianni Alioti, prestigiosa figura del movimento sindacale, dell'impegno per la pace e della solidarieta' internazionale, Genova; Rocco Altieri, docente, saggista, direttore dei "Quaderni Satyagraha"; Francesco Andreini, Siena; Milka Antonic Lauriola, pacifista; Umberto Arciero, scrittore e storico attivista per la liberazione di Leonard Peltier; Fulvio Aurora, Medicina Democratica, Milano; Francesco Baicchi, del comitato esecutivo del Coordinamento per la Democrazia Costituzionale; Emanuela Baliva, Reti di Pace; Caterina Ballardini, Roma; Angelo Baracca, professore di Fisica, Universita' di Firenze; Daniele Barbieri, giornalista e saggista; Rosanna Barzan, presidente del Centro Documentazione Pace di Ivrea (To); Cristina Bassi, Dosolo (Mn); Piero Basso, Milano; Emanuele Bellato (direttore) e la redazione de "Il Popolo Veneto" (giornale italiano antifascista fondato nel 1921); Giuliana Beltrame, sociologa e attivista, Padova; Fausto Benuzzi, Bologna; Piero Bernocchi, portavoce nazionale COBAS - Confederazione dei comitati di base; Silvia Berruto, giornalista di pace, da sempre impegnata in iniziative di pace, solidarieta', nonviolenza; Carla Bertolotti, anche come portavoce del Comitato "vivere bene la macchia" di S. Stefano Magra; Norma Bertullacelli, figura di riferimento del movimento pacifista a Genova; Moreno Biagioni, Firenze; Elisa Bianchini, delegata sindacale USB - Unione Sindacale di Base, Viterbo; Giovanni Bianco, giurista, professore universitario; Mauro Biani, vignettista de La Repubblica, L'Espresso, Azione Nonviolenta; Marco Boato, sociologo e saggista, gia' deputato e senatore; Michele Boato, ecologista, gia' deputato e consigliere regionale, Venezia-Mestre; Laura Boella, illustre filosofa e docente universitaria, Milano; Sista Bramini, Roma; Antonio Bruno, gia' consigliere comunale di Genova; Valentina Bruno, associazione "Erinna", Viterbo; Emanuela Bussolati, autrice di libri per l'infanzia; Augusto Cacopardo, antropologo; Elena Camino, docente, ricercatrice, saggista; Antonella Cammarota, professoressa ordinaria di Sociologia Politica, Dipartimento Cospecs Universita' di Messina; Mariella Cao, insegnante, pacifista, animatrice del comitato "Gettiamo le basi"; Francesco Domenico Capizzi, presidente dell'organizzazione di volontariato "Scienza Medicina Istituzioni Politica Societa'"; Alessandro Capuzzo, "Comitato pace, convivenza e solidarieta' Danilo Dolci" di Trieste; Elisabetta Caroti, Roma; Giorgio Carpi, Centro nuovo modello di sviluppo, Vecchiano (Pisa); Maria Luigia Casieri, preside, Viterbo; Pilar Castel, autrice e attrice No War; Antonio Catozzi, insegnante; Augusto Cavadi, direttore della Casa dell'equita' e della bellezza, Palermo; Giovanna Cavarocchi, presidente Auser Tuscia; Alessandra Ceresa, Corbetta; Raimondo Chiricozzi, presidente del comitato provinciale Aics di Viterbo; Olindo Cicchetti, figura storica dei movimenti ecopacifisti e per i diritti, narratore di comunita'; don Luigi Ciotti, fondatore del Gruppo Abele e di Libera, una delle figure piu' illustri della cultura e della prassi della pace e della solidarieta'; Ennio Cirnigliaro, Genova; Maria Paola Clarini Ramos, della Comunita' di San Paolo, Roma; Naila Clerici, docente universitaria, presidente "Soconas incomindios", Torino; Giancarla Codrignani, saggista e deputata emerita; Valerio Colombaroli, Bussoleno (To); Marinella Correggia, giornalista e saggista; Renato Corsetti, linguista ed esperantista; Patrizia Cupelloni, psicoanalista SPI, Roma; Ottavio D’Alessio Grassi, attivista e scrittore; Nando Dalla Chiesa, sociologo, scrittore, gia' sottosegretario, senatore e deputato, una delle figure piu' illustri della lotta contro i poteri criminali; Paolo D'Arpini, testimone dell'ecologia profonda, della spiritualita' laica, del bioregionalismo; Claudia Dauru', Firenze; Giuseppe Deiana, scrittore; don Vitaliano Della Sala, parrocchia Santi Pietro e Paolo, Mercogliano (Av); Andrea De Lotto, insegnante e storico animatore del comitato italiano di solidarieta' con Leonard Peltier; Giorgio Demurtas, responsabile sanita' Prc federazione di Viterbo; Carla Dentella, coop. Dar casa, Milano; Nunzio D'Erme, Osservatorio Repressione; Heinz Dieterich, coordinatore CTS-UAM-WARP; Tommaso Di Francesco, condirettore de "Il manifesto"; Mario Di Marco, referente Servizio Civile della Caritas diocesana di Viterbo; Franco Dinelli, ricercatore CNR, consigliere nazionale di Pax Christi; Italo Di Sabato, Osservatorio Repressione; Elisabetta Donini, Donne in nero, Torino; Nicoletta Dosio, insegnante in pensione, storica militante per la giustizia sociale e la difesa della natura, per i diritti umani ed i beni comuni, Bussoleno (To); Luciano Dottarelli, gia' sindaco di Bolsena, docente, saggista, promotore del Club per l'UNESCO Viterbo Tuscia; fratel Guido Dotti, Monastero di Bose, Magnano (Biella); Gabriella Falcicchio, researcher Dip. Scienze della Formazione, Psicologia, Comunicazione dell'Universita' degli Studi di Bari "Aldo Moro"; Sergio Falcone, poeta; don Paolo Farinella, Genova; Luigi Fasce, presidente del Circolo Giustizia e liberta' "Guido Calogero e Aldo Capitini" di Genova; Vito Ferrante, presidente dell'"Associazione familiari e sostenitori sofferenti psichici della Tuscia" (Afesopsit); Paolo Ferrero, vicepresidente del partito della Sinistra Europea, gia' Ministro della Repubblica italiana; Antonio Filippi, gia' sindacalista Cgil in pensione, Canepina (VT); Pierina Folci, Milano; Gabriele Gabrieli, Mantova; Angelo Gaccione, scrittore, direttore di "Odissea", Milano; Ezio Gallori, sindacalista e attivista; Rosanna Garavaglia, gruppo ecumenico diocesi di Milano; Maria Gerli, Milano; Francuccio Gesualdi, Centro Nuovo Modello di Sviluppo; Luigi Giario, scrittore e volontario, dell’associazione culturale Amici di Adriana Zarri, Torino; Sergio Giovagnoli, Arci; Sergio Golinelli, coordinatore di Sinistra Italiana della provincia di Ferrara; Franca Grasselli, Reggio Emilia; Gabriella Grasso, Milano; Ruggero Grassotti, Sindaco di Vitorchiano (Vt); Giorgio Grimaldi, docente universitario, Genova; Gianpiero Grulla, socio banca etica, Milano; Paolo Grulla, Gruppo Acquisto Solidale, Milano; Maurizio Gubbiotti, Legambiente; Carlo Gubitosa, saggista e mediattivista; Pasquale Iannamorelli, una delle figure piu' autorevoli della pace e della nonviolenza in Italia; Salvatore Izzo, direttore di "Faro di Roma" e presidente dell'associazione Padre Virginio Rotondi per un giornalismo di pace; Nino Labate, sociologo e segretario dell'associazione "Polis Duemila" di Roma; Monica Lanfranco, giornalista; Liliana e Giuseppe Lastella, associazione La tenda, Milano; Raniero La Valle, giornalista e saggista, gia' deputato e senatore, una delle figure piu' autorevoli della cultura della pace; Pietro Lazagna, figura storica dell'impegno educativo e civile; Gad Lerner, giornalista e saggista; Franco Limardi, scrittore e insegnante, Viterbo;  Antonella Litta, dell'Associazione italiana medici per l'ambiente; Pierpaolo Loi, insegnante, Cagliari; Eugenio Longoni, Milano; Francesco Lucat, segretario regionale di Rifondazione Comunista, Valle d'Aosta; Daniele Lugli, gia' Difensore civico della Regione Emilia-Romagna; Romualdo Luzi, bibliotecario e storico; Ettore Macchieraldo, falegname, Roppolo (Biella); Maria Immacolata Macioti, sociologa, docente universitaria; Oreste Magni, Ecoistituto della Valle del Ticino; Gigi Malabarba, gia' senatore; Giovanni Mandorino, Pisa; Nicoletta Manuzzato, giornalista; Fausto Marchesi, Milano; Flavio Marcolini, insegnante, tra gli animatori del Centro di ricerca nonviolenta di Brescia; Alessandro Marescotti, presidente di Peacelink, Taranto; Gian Marco Martignoni, CGIL Varese; Mariateresa Martini, educatrice e scrittrice, Moniga del Garda (Bs); Francesco Martone, gia' senatore; Alfonso Marzocchi; Tomasina Massa, Sassari; Mirko Mazzali, avvocato, consigliere comunale di Milano; Vittorio Mazzone, presidente sezione ANPI di Afragola e Casoria; Agide Melloni, Imola (Bo); Dario Mencagli, docente, cooperante internazionale; Giansandro Merli, giornalista; Virginio Merola, sindaco di Bologna; Sandro Mezzadra, docente universitario; Carlo Mezzetti, avvocato, Viterbo; Enrico Mezzetti, presidente Anpi Viterbo; Alessandro Michelucci, direttore della rivista "La causa dei popoli"; Sara Michieletto, primo violino dell'orchestra del teatro "La Fenice" di Venezia, impegnata da sempre nella solidarieta'; Vincenzo Miliucci, Cobas; Matilde Mirabella, traduttrice, giornalista e attivista; Cristina Mirra, Milano; Pino Missori, Barbarano Romano (Vt); Giampiero Monaca, maestro elementare; Gianfranco Monaca, scrittore, sociologo e animatore sociale; Gabriella Montalto, Milano; Pierangelo Monti, presidente del MIR - Movimento Internazionale della Riconciliazione; Luisa Morgantini, gia' vicepresidente del Parlamento Europeo; Luciano Muhlbauer, gia' consigliere regionale della Lombardia; Carmelo Musumeci, ergastolano scrittore; Linda Natalini, medico, Viterbo; Francesca Nava, giornalista; Amalia Navoni, educatrice e attivista per i diritti umani e i beni comuni, Coordinamento Nord Sud del mondo; Nicoletta Negri, insegnante; Franca Niccolini, del Mir-Movimento Nonviolento di Torino; Alfio Nicotra, presidente nazionale di "Un Ponte Per"; Raffaella Noseda, Mazzo di Rho; don Gianni Novelli, una delle piu' luminose figure dell'impegno per la pace, anche a nome del Cipax; Gianni Nuti, Sindaco di Aosta; Mufutau Abiola Oguntimirin, figura storica dell'impegno di pace e di solidarieta' a Viterbo; Riccardo Orioles, giornalista e militante antimafia; Graziella Osellame, Milano; Moni Ovadia, attore, cantante, musicista e scrittore; Emilia Pacelli, Orte (Vt); Daniela Padoan, scrittrice, presidente dell'associazione "Laudato si’ - Un'alleanza per il clima, la Terra e la giustizia sociale", socia fondatrice dell'Associazione Diritti e Frontiere (ADIF), Milano; Vittorio Pallotti, presidente onorario del Centro di Documentazione del Manifesto Pacifista Internazionale - CDMPI; Marco Palombo, attivista della "Rete No War" di Roma; Luca Paolocci, responsabile legale USB - Unione Sindacale di Base, Viterbo; Pancho Pardi, docente universitario, gia' senatore; Paola Parisi; Maria Luisa Paroni, della Comunita' "Laudato si'" di Viadana e Marcaria (Mn); Beppe Pavan, animatore del gruppo Uomini in cammino, Pinerolo (To); Rita Pelusio, attrice; Gianni Penazzi, Mir-Movimento Nonviolento, Lugo (Ra); Maria Speranza Perna, docente in pensione, Napoli; Marcello Pesarini, coordinamento provinciale di Sinistra Italiana, Ancona; Emanuela Petrolati, insegnante; Enrico Peyretti, saggista e peace-researcher; Giorgio Piacentini, gia' dirigente Bankitalia e presidente Cipax - centro interconfessionale per la pace, Roma; Ivano Pioli, Melegnano (Mi); Anita Pirovano, consigliera comunale di Milano; Francesco Pistolato, cofondatore del Centro Interdipartimentale di Ricerca "Irene" dell'Universita' di Udine; Bianca Pitzorno, scrittrice; Alessandro Pizzi, gia' sindaco di Soriano nel Cimino, docente di matematica e fisica, volontario nel carcere di Viterbo; Lorenzo Poli, redattore di "Pressenza"; Anna Polo, impegnata da decenni per la pace e la nonviolenza; Giuliano Pontara, filosofo, uno dei massimi studiosi della nonviolenza, Stoccolma; Roberto Porfiri, Roma; Graziella Proto, giornalista e militante antimafia, direttrice di "Le Siciliane – Casablanca"; Giannozzo Pucci, ecologista nonviolento, editore, Firenze; Pasquale Pugliese, docente, saggista, segreteria nazionale del Movimento Nonviolento; Anna Puglisi, Centro Impastato, Palermo; Stefania Quadri Huber, Zurigo; Angela Querze', storica pacifista nonviolenta, attualmente attiva nel Centro di Documentazione del Manifesto Pacifista Internazionale; Piercarlo Racca, figura storica del Movimento Nonviolento; Fabio Ragaini, Poggio San Marcello (Ancona); Rosa Riboldi, Associazione Coordinamento Pace Cinisello Balsamo; Antonello Ricci, docente, narratore di comunita', scrittore, operatore culturale, Viterbo; Matteo Ricci, Sindaco di Pesaro; Maria Teresa Rigamonti, Milano; Valentina Ripa, ricercatrice universitaria, attivista per i diritti umani; Alberto Risi, Milano; Rodrigo Andrea Rivas, economista, gia' direttore di "Radio Popolare" di Milano; Annamaria Rivera, antropologa; Basilio Rizzo, storico consigliere comunale di Milano; Lucia Rojas, dell'associazione italo-cilena ALPIANDES; Guido Rossi, Usmate Velate (MB); padre Filippo Rota Martir, Brescia; Angelita Russo, dottoressa; Giovanni Russo Spena, gia' deputato e senatore; Marina Salvadori, Milano; Brunetto Salvarani, teologo, Carpi; Giuseppina Sangalli, Marta (Vt); Antonia Sani, WILPF Italia; Carlo Sansonetti, presidente dell'associazione "Sulla strada" che ha progetti di promozione per popolazioni native in Guatemala; Umberto Santino, Centro Impastato, Palermo; Romolo Santoni, Centro Studi Americanistici "Circolo Amerindiano", Perugia; Alessandro Santoro, prete della comunita' delle Piagge, Firenze; Mauro Sarnari, docente, impegnato nell'Anpi, nell'Unicef, nei movimenti di pace e di solidarieta', Viterbo; Roberto Savio, prestigioso giornalista e attivista per la giustizia sociale e climatica, animatore di "OtherNews"; Alfredo Scardina, docente; Gino Scarsi, artigiano e artista di forte impegno morale e civile, pacifista ed ecologista; Manlio Schiavo, docente a riposo, Bagheria; Bruno Segre, storico, saggista, ricercatore culturale impegnato per i diritti umani, Milano; Corrado Seletti, Associazione Per il futuro delle nostre valli, Ambiente - Salute e Vita, Borgotaro (Pr); Maurizio Sgarzi, Percorsi di pace - Casa per la pace La Filanda, Casalecchio di Reno (Bo); Chiara Silva, Reggio Emilia; Peppe Sini, Viterbo; Marco Sioli, americanista; Matteo Soccio, vicepresidente del Forum per la Pace e i Diritti Umani, Vicenza; Gianni Sofri, gia' Professore di storia all'Universita' di Bologna; Piero Soldini, CGIL nazionale; Alfredo Somoza, presidente dell'ICEI; Francesca Spurio, attrice, animatrice culturale, attivista; Anna Grazia Stammati, presidente del CESP (Centro studi scuola pubblica); Bruno Stefani, pacifista nonviolento, docente di discipline pittoriche al Liceo Artistico, attivista della Casa dei pensieri di Bologna, membro del CDMPI (Centro di Documentazione del Manifesto Pacifista Internazionale); Patrizia Sterpetti, antropologa, a nome di tutta la sezione italiana di WILPF; Pippo Tadolini, medico, Ravenna; Giovanna Taglialatela, docente; Gianni Tamino, biologo, gia' parlamentare europeo; Veronica Tarozzi, docente e giornalista; Gianni Tognoni, segretario del Tribunale permanente dei diritti dei popoli; Roberto Antonio Tomaello, ex-attore di prosa, ex-insegnante di linguaggio teatrale, ex-organizzatore culturale, Genova; Ada Tomasello, impegnata nei movimenti per la pace, i diritti delle donne, la solidarieta' concreta e nel sindacalismo di base; Walter Tosches, psicologo; Marco Trulli, curatore e operatore culturale, Arci Viterbo; Michelangelo Tumini, coordinatore di Sinistra Italiana, circolo di Osimo, Offagna, Castelfidardi, Loreto; Fiorella Turci, insegnante; Olivier Turquet, educatore ed editore, coordinatore di "Pressenza"; Laura Tussi, giornalista e scrittrice; Mauro Vaiani, attivista autonomista toscano, vicepresidente di Autonomie e Ambiente; Milena Valli, Sondrio; Mao Valpiana, presidente del Movimento Nonviolento; Tiziana Valpiana, gia' deputata e senatrice; Leonardo Varvaro, docente universitario, Viterbo; Shendi Veli, attivista e giornalista; Elio Veltri, gia' parlamentare e sindaco emerito di Pavia; Lina  Ventura, Casalecchio di Reno (Bo); Antonio Vermigli, direttore della rivista della Rete Radie' Resch "In dialogo"; Guido Viale, sociologo e saggista; Antonio Vigilante, docente, pedagogista, scrittore, studioso della nonviolenza; Giulio Vittorangeli, figura storica della solidarieta' internazionale; Javi Xavi; Francesco Zanchini, gia' ordinario di diritto canonico nella facolta' di Giurisprudenza dell'Universita' di Teramo; Mauro Zanella, "Mani Rosse Antirazziste"; padre Alex Zanotelli, missionario comboniano; Luisa Zanotelli, del coordinamento delle associazioni pacifiste roveretane; Rina Zardetto, Correggio (RE); Silvia Zaru, musicista e insegnante; Franco Zunino, presidente ARCI provinciale Savona.
Tra le prime adesioni di esperienze associative ed informative segnaliamo: "Associazione familiari e sostenitori sofferenti psichici della Tuscia" (Afesopsit); l'Associazione Italia-Nicaragua di Viterbo; l'"Associazione italo-cilena ALPIANDES", l'"Associazione Peppino Impastato e Adriana Castelli" di Milano; la Casa per la Pace di Vicenza; Centro di iniziative per la verita' e la giustizia; "Centro Gandhi", Pisa; Cipax - Centro interconfessionale per la pace, Roma; Centro Studi Americanistici "Circolo Amerindiano", Perugia; Circolo Vegetariano VV. TT.; Comitato Berta Vive Milano; "Comitato pace, convivenza e solidarieta' Danilo Dolci" di Trieste; Cobas - Confederazione dei Comitati di Base; il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo; il Comitato "Nepi per la pace"; il Comitato "Vivere bene la macchia" di S. Stefano Magra; Il "Coro di Micene" di Milano; la redazione de "Il giornaletto di Saul"; la redazione de "Il Popolo Veneto” (giornale italiano antifascista fondato nel 1921); la redazione de "La nonviolenza e' in cammino"; "Linea indipendente", gruppo ecologista, nonviolento e libertario, Calcinato (Bs); "Mani Rosse Antirazziste"; "Movimento di lotta per la salute Maccacaro"; "Notiziario dell'Accademia apuana della pace"; "Osservatorio Repressione"; "Parallelo Palestina"; Piccola scuola di pace "Gigi Ontanetti", Firenze; la redazione di "Pressenza"; l'associazione "Respirare" di Viterbo; "Rete ambientalista"; "Reti di Pace", "Teatro in Natura"; USB - Unione Sindacale di Base, Viterbo; WILPF Italia.

Pubblichiamo anche questo messaggio di don Luigi Ciotti:
"Egregio David Sassoli,
insieme a tanti altri mi rivolgo a lei come esempio di una buona politica, promotrice e custode dei diritti umani, civili, sociali affinche' l'Unione Europa eserciti la sua autorita' morale in favore della liberazione di Leonard Peltier, difensore dei nativi americani ingiustamente incarcerato dal 1977 in seguito a un processo basato su accuse infondate.
Confidando nella Sua sensibilita' umana e politica, mi auguro che l'Unione Europea si schieri in modo piu' possibile unanime denunciando questo sopruso e invitando il governo degli Stati Uniti a porre rimedio all'intollerabile ingiustizia.
Luigi Ciotti".

Il Parlamento Europeo si era già esplresso per la liberazione di Leonard Peltier il giorno 11 febbraio 1999 e anche in precedenza (si veda la Gazzetta ufficiale n. C 150 del 28/05/1999).

Gli oltre quarant'anni di ingiusta prigionia di Leonard Peltier mi ricordano quelli che dovettero soffrire altri leader anticolonialisti e anti-autoritari, come Bacha Khan, Nelson Mandela, Akbar Gangi. Qui un piccolo riassunto della sua biografia, sempre a cura del centro studi pacifista e ambientalista di Viterbo:

Leonard Peltier e' nato a Grand Forks, nel North Dakota, il 12 settembre 1944; attivista dell'American Indian Movement che si batte per i diritti umani dei nativi americani, nel 1977 fu condannato a due ergastoli in un processo-farsa sulla base di presunte prove e presunte testimonianze successivamente dimostratesi artefatte, inattendibili, revocate e ritrattate dagli stessi ostensori. Da allora e' ancora detenuto, sebbene la sua innocenza sia ormai palesemente riconosciuta.

Nonostante la sua innocenza sia ormai unanimemente sostenuta dall'opinione pubblica mondiale, nonostante una campagna internazionale in suo favore che ha coinvolto il Dalai Lama, Nelson Mandela, il subcomandante Marcos, Desmond Tutu, Rigoberta Menchu', Robert Redford (che sulla vicenda di Peltier ha prodotto il documentario Incident at Oglala), Oliver Stone, Howard Zinn, Peter Matthiessen, il Parlamento europeo e Amnesty International, per il governo americano il caso del prigioniero 89637-132 e' chiuso. 

Non sorprende dunque che Peltier sia divenuto un simbolo dell'oppressione di tutti i popoli indigeni del mondo.

Grazie di cuore al "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo, per avermi permesso di unire la mia piccola voce, come intellettuale e attivista, a questa campagna.

Mauro Vaiani Ph.D.
blogger di https://diversotoscana.blogspot.com
studioso e attivista per l'autogoverno

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mercoledì 11 agosto 2021

Solidarietà con il calvario GKN


 

La chiusura della GKN è un disastro politico e geopolitico, locale e globale.

E' un'antica presenza dell'industria automobilistica a Firenze, che viene cancellata. E' una tradizione operaia e sociale, che ha un valore storico, non solo economico.

Quando questa industria si spostò a Capalle, fu consumato suolo prezioso per creare uno stabilimento modello. Con i contributi pubblici, la fabbrica ha continuato a lavorare e, anche recentemente, ad aggiornarsi.

I sindacati sono impegnati in prima fila perché questo disastroso licenziamento del 9 luglio 2021 sia ritirato. Nulla giustifica il licenziamento senza preavviso, via mail, di 422 dipendenti (a cui purtroppo vanno aggiunti pare decine di precari ed esternalizzati, che ovviamente non mancano mai, grazie all'opacità e alle ipocrisie del diritto del lavoro italiano).

Stasera, 11 agosto, in concomitanza con il ricordo del suono della Martinella per la Liberazione di Firenze, si tiene un'altra manifestazione di solidarietà.

A oggi, sul sito web del gruppo multinazionale, con sede direzionale a Londra, che è l'ultimo proprietario noto della fabbrica, la sede nel comune di Campi Bisenzio e nel cuore della Piana non è ancora stata cancellata.


Il governo Draghi sta promettendo almeno 13 settimane di cassa integrazione ai licenziati. Sarebbe una boccata d'ossigeno.

La fabbrica è permanentemente occupata dal collettivo degli operai. L'antico grido fiorentino antinazifascista, "Insorgiamo", è diventato il motto della resistenza dei lavoratori. Si teme molto che la proprietà porti via macchinari e risorse che attualmente sono in fabbrica.

Questo disastro sembra esser stato provocato da una di quelle decisioni a breve termine che consentono ai manager del capitalismo finanziarizzato di massimizzare i loro premi trimestrali, valorizzando i "tagli" dei rami meno redditizi dei loro imperi.

I politici fiorentini, toscani e italiani non si sono persi l'occasione per le loro passerelle, ma essi - dalla sinistra al centro alla destra - sono i primi responsabili del fatto che un'azienda possa consumare territorio, comprare pezzi di storia, impiegare centinaia di esseri umani con altrettante famiglie, senza assumersi tutte le relative responsabilità. Nel breve termine non pagano tasse, nel medio termine scaricano problemi sulle comunità locali, nel lungo termine non sono tenuti praticamente a nulla. 

Ammettiamo, per un momento, che un investitore registri seri problemi di costi di produzione. Ebbene, se questo fosse il caso, egli dovrebbe comunque offrire una buonuscita importante ai lavoratori, oltre che spendere per il pieno ripristino del territorio che hanno consumato, oppure contribuire a un progetto di riconversione. Saremmo anche in un regime di se-dicente capitalismo europeo socialmente responsabile, ma di tutto questo non c'è traccia. E l'ipocrisia di chi lo promette ora, in questa estate di crisi e confusione, come hanno fatto i ministri Orlando e Giorgetti, è veramente oltre il sopportabile. Sono due politici al potere da decenni. Come possono raccontarci di aver scoperto improvvisamente l'acqua calda? 

Spiace scriverlo, ma è chiaro a tutti che quello dei lavoratori GKN sarà un lunghissimo calvario, con il quale si deve essere solidali.

Poi, mentre così tante persone soffrono in prima linea, coloro che sono per loro fortuna lontani dal fronte devono avere il coraggio di ragionare lucidamente sugli errori politici ormai storici che hanno portato a una situazione così grave.

Per il nostro mondo civico, ambientalista e autonomista, è l'occasione per ribadire la necessità assoluta di avere economie locali forti e di rifiutare il controllo di capitale anonimo straniero sulle nostre imprese.

Per il mondo operaio è tempo di ritrovare radici, cultura, capacità di contestare la fabbrica in sé, non solo la sua minacciata chiusura.

La produzione industriale contemporanea, con le sue catene del valore globalizzate, l'hanno consentita l'Unione Europea e le grandi potenze centraliste, militariste, neocolonialiste.

Dobbiamo contestarla in modo molto più radicale di come sta accadendo da decenni a questa parte, ripartendo da Gramsci e riscoprendo figure come il grande socialista Raniero Panzieri

I lavoratori dell'industria devono tornare protagonisti a pieno titolo del dibattito politico, della gestione della produzione, di una nuova stagione di  autosufficienza economica, dell'autogoverno dei beni comuni, della costruzione della necessaria svolta ambientale.


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