Un discorso diverso in Toscana, per chi crede, in questa nostra madreterra, in questa fugace vita, in qualcosa di diverso
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giovedì 3 agosto 2023

Tre cariche e tre partiti


 

Eravamo stati fra i pochi a sollevare il caso Sguanci, sin dall'inizio.

Fra l'indifferenza della stampa toscana, fra gli sguardi quasi compiaciuti dei potenti di Firenze, fra lo scetticismo di persone che pure si dicevano amiche della Rivoluzione Rionale, dei quartieri, delle istituzioni, della democrazia, avevamo dato voce alla protesta di Fabrizio Valleri e dei Liberi Fiorentini contro il cumulo di cariche dell' "uno e trino" Maurizio Sguanci.

Oggi, approfittando del cono d'ombra delle ferie estive, l'ineffabile Sguanci, l'uomo delle tre cariche, diventa anche l'uomo dei tre partiti. In tre anni è passato dal PD, a Italia Viva, a Forza Italia (la foto che lo ritrae insieme ai suoi nuovi mentori è presa da questo sito di notizie online).

Per quanto riguarda la situazione del Quartiere 1, ora che si è sicuri che le elezioni non saranno ripetute, Sguanci lascia.

Il PD fiorentino può essere contento del degrado a cui ha contribuito.

La politica fiorentina resta paralizzata dalle sue contraddizioni, dalla mancanza di decoro e di senso della misura, dall'essere compromessa con i poteri forti della cementificazione, della signorilizzazione, dello sfruttamento del turismo di massa, degli affari turistico-immobiliari delle tramvie, del sogno folle di un nuovo aeroporto a Peretola...

 

 

 

 

venerdì 10 marzo 2023

Fa più rumore un albero che cade

 

Gli alberi che cadono a Firenze fanno finalmente rumore, dopo tanti anni d'indifferenza, se non omertà.

Sono piccole tragedie annunciate, che si moltiplicheranno.

Sono molti anni che il Comune di Firenze - non solo quello, sia chiaro - ha distrutto ogni credibile servizio pubblico di cura degli alberi e con il tempo tutto il male fatto agli alberi tornerà indietro.

All'abbandono degli alberi adulti, alle sconsiderate capitozzature, all'attacco alle loro radici, si era reagito con rimedi del tipo: le prediche sul cambiamento climatico; la moltiplicazione delle certificazioni "difensive" (ormai i dirigenti comunali sono pagati solo per pararsi legalmente e assicurativamente da ogni responsabilità); le interviste a tutela dell'immagine di Dario Nardella; in ultimo, ma non in ordine d'importanza, la "soluzione finale", cioè lo sterminio di tutti gli alberi adulti per sostituirli con alberelli ornamentali da cambiare ogni vent'anni come se fossero cartelloni pubblicitari.

Gli alberi abbandonati e maltrattati in un ambiente urbano sempre più ristretto e spesso ostile inevitabilmente si ammalano, muoiono e infine magari cascano.

Quando sentite il rumore di un albero cadere, però, riflettete e provate a immaginare una Firenze diversa, come avevamo fatto con Fabrizio Valleri e con Libera Firenze nel 2019, raccogliendo una saggezza che veniva da ben più lontano. 

I giornalisti che ci hanno ignorato e che hanno disinformato i cittadini, i dirigenti che sono stati imprevidenti e incapaci, i politici che hanno sorvolato o magari anche mentito, i professori universitari che hanno malconsigliato, magari, se trovano il tempo, rileggano:

https://diversotoscana.blogspot.com/2015/03/la-guerra-agli-alberi.html

https://diversotoscana.blogspot.com/2019/05/guerra-agli-alberi-altro-che-svolta.html

https://diversotoscana.blogspot.com/2021/01/messaggio-di-fabrizio-valleri.html


 


sabato 14 gennaio 2023

Potremo ancora permetterci di vivere in Toscana?

 


Firenze Città Aperta ha avviato una iniziativa referendaria comunale contro la svendita di Firenze alle grandi società immobiliari internazionali. La signorilizzazione della città e lo sfruttamento dello spazio urbano da parte della speculazione e dell'industria turistica, stanno distruggendo Firenze. La terribile domanda "potremo ancora permetterci di vivere a Firenze", se continua la speculazione turistico-immobiliare, gli umili la conoscono già ed è negativa. Il disastro, peraltro, non riguarda solo Firenze, ma si diffonde come un contagio nei comuni limitrofi ed arriva anche in altri angoli di Toscana dove chiunque sia benestante e provvisto di valuta forte, da qualsiasi parte del mondo provenga, può permettersi di venire a comprare quello che vuole.

Oggi, sabato 14 gennaio 2023, in Piazza de' Ciompi, l'associazione raccoglie le prime 100 firme necessarie per sottoporre i quesiti alla valutazione preliminare degli organi comunali.

L'iniziativa merita rispetto e attenzione perché è un segno di risveglio, rispetto a una generale subalternità ai grandi capitali stranieri, che estraggono risorse da Firenze, come miniera turistica e immobiliare, senza alcun rispetto per i suoi abitanti e per la sua identità.

Riparte una protesta sociale antica, quella contro la Firenze "Disneyland del Rinascimento":

https://www.popoffquotidiano.it/2016/10/18/firenze-non-e-disneyland/

Si è in linea con le drammatiche denunce di Italia Nostra Firenze (ricordiamo fra gli altri il lavoro di Paolo Celebre):

https://italianostrafirenze.wordpress.com/2022/11/27/chi-consuma-il-suolo-di-firenze-di-paolo-celebre/

Speriamo che sia una occasione per riscoprire quella Firenze e quei Fiorentini che da tanto tempo si sono posti il problema di resistere alla distruzione della città e delle sue tradizioni, con la cultura, con delle iniziative politiche, con la testimonianza personale, come quella di coloro che animarono famosa Lista Verde di Firenze (ricordiamo Giannozzo Pucci, Tommaso Franci, Stefano Borselli, Vincenzo Bugliani): 

https://www.ilcovile.it/scritti/COVILE_789_Vincenzo_Requiem.pdf

Fra i resistenti ci mettiamo anche noi - si parva licet - quando recuperammo dalla polvere del tempo il progetto di una "rivoluzione rionale" a Firenze:

https://diversotoscana.blogspot.com/2018/02/per-la-rivoluzione-rionale-firenze.html

Sosteniamo questa ultima iniziativa di Firenze Città Aperta, ma prepariamoci anche a riprendere in mano tutti i temi che furono sintetizzati nel grande e generoso tentativo di Libera Firenze 2019, grazie al candore e alla generosità di Fabrizio Valleri:

https://diversotoscana.blogspot.com/2019/04/programma-elettorale-di-libera-firenze.html

 

* * *

Seguiamo l'iniziativa referendaria grazie ai pochi media locali liberi rimasti, come Controradio:

https://www.controradio.it/firenze-fca-organizza-referendum-contro-mercificazione-e-svendita-citta/


martedì 14 settembre 2021

Una risposta da Liberi Fiorentini a certa stampa

Pubblichiamo integralmente questa nota di protesta di alcune realtà che protestano contro lo stato d'emergenza per il trattamento ricevuto da una parte della stampa fiorentina.

 
 

LIBERA FIRENZE e LIBERO FUOCO DI FIRENZE

Comunicato stampa congiunto
Precisazioni alla stampa fiorentina
sulla manifestazione di domenica 12 settembre in piazza Strozzi

Firenze, 14 settembre 2021

A seguito di notizie assolutamente fuorvianti apparse sulla stampa fiorentina, chiediamo che sia pubblicata questa nostra nota di replica.

Il Libero Fuoco di Firenze, la realtà civica Libera Firenze di Fabrizio Valleri, l’associazione culturale Nea Polis, hanno organizzato la scorsa domenica 12 settembre, in piazza Strozzi, un pomeriggio di informazione contro lo stato d’emergenza, le discriminazioni implicite nell’irragionevole sistema del “GreenPass”, l’assurdo boicottaggio di tutte le cure precoci (che invece sono sempre più necessarie anche per le persone vaccinate), la situazione nella scuola pubblica (vessata da provvedimenti irragionevoli, mascherine, chiusure, DAD).

Che tutto questo ampio e approfondito impegno sia rappresentato e liquidato come “invasione novax” a un mercatino di artigiani, la dice lunga sul clima di greve conformismo che avvelena la vita politica e culturale di Firenze. Un clima infame, a cui si deve porre fine ora, finché siamo in tempo.

La manifestazione è stata comunicata per tempo alla Questura e al Comune di Firenze (seguendo le Linee Guida di cui alla deliberazione della Giunta Comunale n. 313 del 2021). Il Comune di Firenze, quindi, non certo noi attivisti, ha semmai mancato nel proporre una soluzione alternativa per l’evento del mercatino o per il nostro incontro informativo in piazza.

Contestiamo, infine, che la nostra presenza in piazza abbia arrecato un qualsiasi danno al mercatino. Semmai abbiamo portato un po’ di gente fiorentina in una città resa un deserto perché è stata votata, da anni di amministrazioni incapaci, al solo turismo di massa mordi e fuggi.


CONTATTI:
valleri.fabrizio@gmail.com
liberafirenzelistacivica@gmail.com
liberofuocofirenze@gmail.com


 

mercoledì 7 luglio 2021

Libera Firenze, due anni dopo

Pubblichiamo integralmente un "promemoria" diffuso in giugno dal coordinamento di Libera Firenze. Aver avuto ragione su tutto: questa la nostra grande responsabilità.

  


 

Firenze, giugno 2021

I 10 IMPEGNI di Libera Firenze
lista civica ambientalista autonomista
assunti per le elezioni comunali del 26 maggio 2019

Due anni dopo, sempre più attuali
(abbiamo avuto ragione su tutto!)


1) Sì alla città dei cittadini, per vivere e lavorare in pace in comunità di base rionali, cellule fondamentali dell’identità urbana, dell’amministrazione della cosa pubblica, dell’accoglienza e della integrazione. No alla Disneyland del Rinascimento e alla città sfruttata dai ricchi e dai potenti.

2) Sì a un turismo più controllato e qualificato. No all’alluvione turistica indiscriminata.

3) Sì al ritorno di posti di lavoro e di residenza in centro, con relativi e indispensabili servizi. No a qualsiasi ulteriore espulsione dal centro di funzioni “pregiate” (uffici pubblici, università, scuole) e della residenza.

4) Sì ai RIONI, come centri di vita civile ed amministrativa, istruzione, cultura, verde, salute, assistenza, raggiungibili a piedi: la rivoluzione rionale. No a soli cinque quartieri come scatoloni vuoti e no all’abbandono delle periferie.

5) Sì all’immediata riapertura di tutto il centro ad autobus elettrici, in continuità con tutte le periferie e i comuni vicini, con tariffe (e abbonamenti) più popolari. No ad altre tramvie che in realtà sono treni che sventrano la città (a partire dalla Linee 2 e 4) e no alla ulteriore distruzione dei Viali.

6) Sì al potenziamento dei treni regionali, alla valorizzazione della rete e dei nodi ferroviari in città. No al PassanteTAV e alla Foster in qualunque versione.

7) Sì all’immediata attuazione delle prescrizioni per Peretola, per sicurezza, fruibilità e protezione dal rumore. No al nuovo aeroporto nel Parco della Piana e ai sorvoli su Firenze (il grande aeroporto della Toscana c’è già, a Pisa, e con esso dobbiamo ripristinare un collegamento ferroviario diretto).

8) Sì alla copertura del Franchi, al “piano stadio” per la mobilità durante gli eventi, al recupero ed integrazione di tutto Campo di Marte e di Coverciano per le attività sportive di base e di spettacolo. No alla grande cementificazione ad Ovest: no al nuovo stadio con speculazioni connesse (Mercafir, Unipol).

9) Sì al restauro e alla manutenzione del verde, al recupero e alla protezione del Parco delle Cascine, all’estensionee alla continuità del verde, all’immediato ripristino del servizio giardini del Comune. No alla desertificazione con il taglio degli alberi di tutti i viali e no alle sostituzioni con i peri cinesi.

10) Sì all’acqua pubblica, all’ acquedotto comunale, al ritorno di ATAF a compagnia pubblica fiorentina. No a tutte le esternalizzazioni, alle precarizzazioni, alle privatizzazioni e alle concessioni pluridecennali a privati

Per maggiori informazioni: Fabrizio Valleri - 346 9441712

Contatti: liberafirenzelistacivica@gmail.com / https://t.me/liberafirenze

Per fare attivismo con noi: https://t.me/joinchat/U2UHNrvRlEgaMVL3



sabato 3 luglio 2021

Salviamo Santo Spirito

Pubblichiamo qui integralmente la petizione promossa da un gruppo di cittadini fiorentini, che verrà portata al Consiglio comunale. Già la sola raccolta di firme ha provocato un vasto movimento di opinione e di emulazione, che sta mettendo in crisi la narrazione del "decoro" nella città dei resort per pochi e del turismo scriteriato di massa per tutti gli altri. 


 

PETIZIONE AL CONSIGLIO COMUNALE DI FIRENZE
 

ex art. 91 Statuto del Comune


SALVIAMO SANTO SPIRITO


Noi sottoscritti residenti nel comune di Firenze ci rivolgiamo al Consiglio comunale per chiedere un cambiamento radicale nella gestione dello spazio pubblico di Santo Spirito e più in generale, di tutta l’area UNESCO.

Le persone di qualsiasi fascia di età ed estrazione sociale devono avere una città aperta e accessibile. Le piazze di ogni rione devono essere luoghi aperti ed accessibili a tutti, di incontro, socializzazione, ricreazione, ospitalità e spiritualità. Senza piazza, l’antica Agorà, non sarebbe nata l’aspirazione alla Democrazia. Non tradiamo i nostri valori!

Gli ultimi provvedimenti della giunta hanno minato le libertà individuali. A subire la repressione sono stati non tanto i visitatori, quanto i residenti. Chiediamo invece alle istituzioni una gestione più lungimirante degli spazi pubblici: meno turismo di massa, usa e getta; meno tavolini e meno consumismo; più cultura e spazio al tessuto sociale di quartiere e stimoli positivi per i giovani.

La Firenze-Disneyland dei ricchi, dei resort e dei ristoranti per pochi, è la strada maestra verso il fallimento.

Chiediamo quindi da parte delle amministrazioni la possibilità di un confronto ed un ascolto. Chiediamo che i soldi pubblici vengano spesi al pro del cittadino, non in installazioni orrende o “concorsi” per raccogliere altre idee che andrebbero ad aggiungersi alle tante richieste di buon senso – provenienti da ogni parte politica – che la giunta ha sinora ignorato.

Chiediamo rigore ogni giorno, non ondate isteriche di repressione; più alberi e lasciati crescere; più panchine pubbliche e cestini dei rifiuti; controllo regolare dei bagni che devono essere aperti a tutti, non solo ai clienti; il rispetto rigoroso degli orari in cui si deve fermare la musica; la raccolta quotidiana dei rifiuti; più pulizia delle strade; il rispetto delle regole di parcheggio.

Chiediamo che la giunta riconosca di dover cambiare strada, invece di continuare a creare rabbia e conflitto tra i residenti stessi. Vogliamo un percorso condiviso per risolvere la complessa questione di una gestione sensata dello spazio e delle risorse. Ricordiamoci che questo quartiere di Firenze è patrimonio dell’umanità.


Firenze, San Giovanni, 24 giugno 2021


Primi sottoscrittori:

1) Fabrizio Valleri (valleri.fabrizio@gmail.com

2) Tarek Hassaniem (tarekhassanien@yahoo.it)

3) Fausto Giampellegrini (fgiampellegrin@gmail.com

4) Fabio Di Puccio (fabiodipiu@libero.it)

 

Per maggiori informazioni e per firmare, personalmente e fisicamente, la petizione, seguire gli inviti del gruppo Facebook:

https://www.facebook.com/groups/2938475209757004

 

sabato 26 giugno 2021

Sguanci uno e trino, una vergogna per Firenze


 

San Giovanni 'un vole inganni, ma qui siamo ormai parecchio oltre i fòchi.

Continua lo scandalo di Maurizio Sguanci, uno e trino:

https://www.facebook.com/LiberaFirenzeListaCivica/posts/854742431836033

Eppure sarebbe nelle facoltà del Consiglio comunale porre fine a questa schifezza, ripristinando almeno - almeno! - la possibilità per i Quartieri di nominare un vicario e riconoscendo l'illegittimità - legale non solo politica - di avere presidenti di quartiere di Firenze che siano anche consiglieri regionali.

I multipli incarichi di Maurizio Sguanci sono uno sbrego nell'ordinamento, una sgrammaticatura istituzionale, una parodia della democrazia.

La norma più importante che il presidente uno e trino mette in discussione è l'art. 3 della legge 165 del 2004, in applicazione dell’art. 122 della Costituzione, in particolar modo dove si ricorda (lettera a) che le norme regionali devono prevenire la “cause di incompatibilita', in caso di conflitto tra le funzioni svolte dal Presidente o dagli altri componenti della Giunta regionale o dai consiglieri regionali, e altre situazioni o cariche, comprese quelle elettive, suscettibili, anche in relazione a peculiari condizioni del territorio, di compromettere il buon andamento e l'imparzialità dell'ente regionale, ovvero il libero espletamento della carica elettiva”.

Si vergogni Maurizio Sguanci.

Si vergognino i membri della giunta Nardella.

Si vergognino coloro che, nel comune di Firenze, sono posti a salvaguardia della legalità e stanno tenendo la testa sotto la sabbia come struzzi.


giovedì 22 aprile 2021

Un 25 aprile con i valori di sempre, ma in un contesto diverso

Riceviamo e volentieri pubblichiamo, da Fabrizio Valleri e dagli attivisti di Libera Firenze, lista civica ambientalista e autonomista. I valori del 25 aprile sono quelli di sempre, ma cosa è fascismo, cosa è autoritarismo, cosa è il sempre ritornante centralismo autoritario, va contestualizzato.

* * *

Giulietto Chiesa, uno dei mentori di Libera Firenze, insieme a Fabrizio Valleri nella manifestazione dell'Odeon 2019

 



Comunicato stampa

Firenze, 22 aprile 2021

Fabrizio Valleri e gli attivisti di Libera Firenze aderiscono alla manifestazione indetta In occasione del 25 Aprile, festa nazionale della liberazione, dal Coordinamento Toscano per la Fine dello Stato d’Emergenza.

La manifestazione si terrà domenica 25 aprile dalle ore 15 in Piazza Santa Maria Novella a Firenze.

I promotori dell’evento ritengono sia in atto una SVOLTA AUTORITARIA, con il tradimento della lettera e dello spirito della Costituzione repubblicana.

Forzature e strumentalizzazioni della epidemia di covid, hanno portato, come tutti sanno:

  • a confinamenti insensati dei cittadini, privati così dei fondamentali diritti di spostarsi e di riunirsi pacificamente (art. 16 e 17 della costituzione);

  • all’attacco al diritto al lavoro scolpito con solennità nel primo articolo della carta;

  • al tradimento dell’articolo 32 della legge fondamentale ove asserisce che “Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario”.

Oggi, la segregazione, le chiusure e l’obbligo vaccinale rappresentano provvedimenti che, lungi dal risolvere i problemi sanitari, paiono piuttosto funzionali a un riordino della società in senso centralista autoritario, a spese delle piccole imprese, dei servizi pubblici locali, dei beni comuni.

Non vogliamo un futuro dominato da pochi enormi conglomerati finanziari internazionali. Sarebbe una società dai caratteri distopici.

Non siamo tranquilli quando vediamo anche attività pubbliche essenziali, come la scuola, la sanità, la pubblica amministrazione, vengono disumanizzate con DAD, telemedicina, lavoro a distanza.

Crediamo sia necessaria una nuova resistenza che rilanci l’idea di libertà e i valori di solidarietà, mutualismo, rispetto delle persona umana, quelli che prevalsero alla fine della guerra e che devono essere rinnovati, contestualizzati e riproposti in risposta all’inammissibile torsione centralista e autoritaria imposta dalla politica italiana (ed europea) nell’ultimo durissimo anno.

All’evento hanno aderito numerose forze sociali, politiche, gruppi di base e personalità del mondo della cultura e della scienza.

Alcuni dei principali interventi previsti: STEFANO SCOGLIO (ricercatore Scientifico, candidato al Nobel per la Medicina 2018); Leonardo Mazzei (del Coordinamento Toscano per la Fine dello Stato d’Emergenza); Antonello Cresti (musicologo fiorentino); Fulvio Grimaldi (giornalista e inviato di guerra per BBC e RAI); Eleonora Leoncini (avvocato e legale di Rinascimento Italia); Sonia Savioli (saggista toscana e attivista vicina a R2020); Luca Dinelli (Rappresentante RSU ASL Toscana Nord Ovest); Benedetto Tangocci (psicologo); Alessandra Scarcelli (insegnante di Pontassieve); Giuseppe Padovano (del Comitato NO GUERRA NO NATO).

Libera Firenze lista civica ambientalista autonomista
Telegram: https://t.me/liberafirenze

 

 

giovedì 25 marzo 2021

Sitin di Libera Firenze per il ritorno alla Costituzione a partire dal Quartiere 1 di Firenze

 

Riceviamo e volentieri pubblichiamo, da Libera Firenze:

Firenze, 25 marzo 2021, Capodanno Fiorentino - Dantedì


"La gente nova e i sùbiti guadagni
orgoglio e dismisura han generata,
Fiorenza, in te, sì che tu già ten piagni"...

Dante, Inferno, XVI

Libera Firenze, la lista civica ambientalista autonomista guidata da Fabrizio Valleri, ha tenuto stamane il suo sitin in piazza Santa Croce contro il doppio incarico di Maurizio Sguanci (presidente eletto del Quartiere 1 di Firenze e consigliere regionale della Toscana). E' stato scelto il giorno del Capodanno Fiorentino, per lanciare un messaggio di rispetto della Costituzione e di ricostruzione di un minimo comune denominatore necessario per far funzionare la democrazia e le istituzioni.

In allegato il testo della lettera consegnata al presidente Maurizio Sguanci e ai consiglieri del Quartiere 1 (prot. generale 98844/2021).

Hanno partecipato al sitin di protesta il Partito Comunista (Rizzo), i circoli di Vox Populi, il gruppo Fuoco di Firenze. Ha mandato un messaggio di adesione l'Associazione Atto Primo - Salute Ambiente Cultura.

Libera Firenze invita il consiglio del Quartiere 1 e il consiglio comunale a non sottovalutare la gravità del doppio incarico, che non è solo un problema politico ma è anche fortemente discutibile sul piano giuridico, come spiegato nella lettera aperta e come già ribadito in passato dalla lista civica nelle sedi opportune.

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dal coordinamento di Libera Firenze

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Il testo integrale della lettera aperta:

Firenze, 25 marzo 2021, Capodanno Fiorentino

Al presidente del Quartiere 1 Centro storico del Comune di Firenze Maurizio Sguanci
e a tutti i Consiglieri del Quartiere 1 (quartiere1@comune.fi.it)

Lettera aperta sul doppio incarico di Sguanci – Ritorno alla Costituzione e allo stato di diritto

Gentile presidente Maurizio Sguanci, gentili consiglieri del Quartiere 1,

sono ormai sei mesi che è scoppiato il caso del doppio incarico di Sguanci, primo presidente di quartiere eletto direttamente dal popolo dei rioni del Centro storico fiorentino (patrimonio UNESCO) nel 2019 e nel 2020 diventato anche consigliere regionale (supplente dell’assessora Stefania Saccardi).

Vogliamo essere franchi: il doppio incarico è uno sfregio alle istituzioni; è uno spregio al popolo fiorentino; è, ci sia consentito, essendo i due incarichi (giustamente) retribuiti, anche uno schiaffo alla miseria. Tanto più in questa emergenza in cui viviamo, che colpisce il centro di Firenze in modo particolarmente duro.

Sarebbe ancora possibile, oltre che a nostro parere doveroso, chiudere il caso attraverso un gesto personale dell’interessato, con le dimissioni da uno dei due incarichi. Anche dai consiglieri ci attendiamo che abbiano uno scatto di dignità!

Ricordiamo che, oltre all’assoluta inopportunità politica, esistono anche problemi giuridici. Sottovalutare la criticità della situazione sarebbe, a nostro modesto parere, oltremodo avventato.

Non si dimentichi che, in applicazione dell’art. 122 della Costituzione, l’art. 3 della legge 165 del 2004 chiede che si prevengano le cause di incompatibilità dei consiglieri regionali con altre cariche elettive, per non compromettere il buon andamento e l'imparzialità degli organi, ovvero il libero espletamento della carica elettiva.

Non si dimentichi, inoltre, che l'art. 65 del D. lgs. 267 del 2000 (il noto TUEL) sancisce l’incompatibilità tra la carica di consigliere regionale e quella di amministratore di un comune. Sostenere che il presidente di un quartiere di Firenze non sia anche un amministratore comunale, è oltre i limiti della realtà.

Il doppio incarico di Sguanci è una grave forzatura. Non porvi fine ci parrebbe un travestimento della legalità e una parodia della democrazia. State restando in carica sfidando la legge e calpestando la Costituzione. Ne dovrete rispondere, prima o poi.

Buttiamo via le cose vecchie e sbagliate, torniamo al buon senso, ritroviamo un minimo comune senso civico, ricostruiamo una cultura democratica che ci unisca, invece che dividere!

Buon Capodanno Fiorentino!

p. Libera Firenze, lista civica ambientalista autonomista
Fabrizio Valleri, referente
liberafirenzelistacivica@gmail.com




 

mercoledì 24 febbraio 2021

Appello ferma tramvie 2020

Firenze sventrata e svenduta, ormai ridotta peggio che quella dantesca dei "subiti guadagni".

Oggi è più simile a una colonia dominata da capitali e interessi estranei, come una Milano manzoniana, appestata e corrotta.

Nel 2020 si accese una piccola luce: un appello del Coordinamento Ferma Tramvie (che poi era nato dal lavoro di studiosi di Italia Nostra Firenze, partendo dalle ricerche di Francesco Re e Paolo Celebre).

Abbondano le interviste in ginocchio a "don Rodrigo" Nardella e in troppi ormai sono intellettuali e dirigenti pubblici in stile "don Abbondio". Come antidoto a tutto questo veleno, l'appello è da rilanciare.

Non possiamo fermare le folli esternazioni dei sindaci Nardella e Falchi sulle nuove tranvie a zigzag, né il greve coro degli applausi all'annuncio dell'ennesima tramvia distruttiva e costosa, quella linea 4.1 che dovrebbe sorgere sulla sede dell'attuale ferrovia Leopolda-Piagge (un grande bene comune che verrà distrutto). 

Resti almeno agli atti che qualcuno aveva idee migliori, meno costose, più facilmente e rapidamente realizzabili.

Siamo di fronte, nell'indifferenza di troppi fiorentini, a un immenso saccheggio di risorse pubbliche, che vengono dirottate su faraoniche nuove tramvie (treni-tram che vengono chiamati giustamente anche "trenvie"), da costruirsi dove ci sono già i treni, o dove sarebbe molto meno costoso e distruttivo usare autobus elettrici.

Eppure ci avevano promesso che avrebbero imparato dagli errori progettuali e funzionali commessi con la costruzione delle prime due linee! Ah già, dimenticavamo, la promessa di un ripensamento era venuta dall'ex sindaco Renzi...

* * *


 

(Testo integrale dell'appello Ferma Tranvie, come si è pervenuto il 15 dicembre 2020)

UN APPELLO PER FERMARE LE TRAMVIE

Già nel dicembre scorso [2019], nell’ambito della verifica di assoggettabilità avviata dal Comune di Firenze e tramite osservazioni, vari cittadini, associazioni e soggetti politici sostenuti anche da consulenti legali avevano chiesto la procedura di VIA (Verifica di Impatto Ambientale) per il progetto definitivo della Linea tramviaria 3.2.1, da Piazza della Libertà a Bagno a Ripoli. Tra questi anche Italia Nostra – sezione fiorentina, il Coordinamento Ferma Tramvie e lo studio legale Giovannelli e Associati.

Un minimo spiraglio concesso ai cittadini e un segnale di rinnovata opposizione ad un gigantesco progetto che sta realizzandosi in modo frammentario da quindici anni, coinvolgendo l’intera città, il suo hinterland e l’intero sistema dei trasporti e delle infrastrutture. Non a caso l’Italia è stata richiamata dall’Europa sull’applicazione della direttiva per la VIA.

Sugli importanti temi trattati nelle nostre osservazioni abbiamo progettato un convegno con l’intento di valorizzare e far conoscere il lavoro svolto e le criticità ambientali del progetto, ma anche di gettare lo sguardo più avanti ed innescare un dibattito propositivo. Il convegno, programmato per il 3 di Aprile, forse si terrà in futuro. In ogni caso cercheremo di far girare online le relazioni e aprire un confronto nell’intento di raccogliere e riunire il massimo consenso su prospettive del tutto diverse. E tuttavia ora si sono aggiunte nuove urgenze e nuovi problemi.

Nelle more di una proroga al prossimo 4 giugno dei termini del procedimento, concessa dal Comune all’Ufficio Tramvia per l’elevato numero e consistenza delle osservazioni depositate anche da enti istituzionali, è intervenuta l’emergenza Covid-19, che ci mette di fronte all’urgenza di rivedere scelte strategiche, non solo nel campo della sanità pubblica, ma di tutta l’economia cittadina, particolarmente nel campo del turismo, del commercio e del trasporto pubblico locale.

Concordiamo con quanto detto in parte dallo stesso sindaco Nardella circa la necessità di fermare e riconsiderare la prosecuzione del progetto tramvie. Riteniamo pertanto utile, per la consapevolezza dei cittadini e della stessa amministrazione, riportare l’appello sottoscritto da tante persone che da tempo studiano e riflettono su questi argomenti e di quanti in proposito condividono perplessità e preoccupazioni, in particolare in questo tragico momento.

APPELLO

Si interrompa la riapertura di qualsiasi cantiere tranviario a partire da quello della Variante al Centro storico e si sospenda sine die qualsiasi procedimento di approvazione di nuove linee, cominciando da quella per Bagno a Ripoli.

Ci si liberi dall’obbligo di un investimento gigantesco che copre più del 60% del bilancio triennale del Comune in un momento di drammatica carenza di risorse e si avvii una completa riconsiderazione della convenzione e degli obblighi che da essa discenderebbero.

Per l’emergenza sanitaria nel trasporto pubblico locale si prevedono a tempo non determinato severe misure di sicurezza e di distanziamento. Ciò obbliga ad una riformulazione completa di tutti i piani economici e finanziari concordati tra privati e pubblica amministrazione.

Ciò vale particolarmente per le linee tranviarie in esercizio, già oggi falcidiate dall’azzeramento del turismo e dalla drastica riduzione di corse e passeggeri e tuttavia generatrici di debiti mediante il perverso meccanismo del project financing che ci impegna fino al 2046.

Tanto più oggi apparirebbe scriteriata un’ulteriore dissipazione di risorse pubbliche per la realizzazione di nuove linee, di nuove macchine mangiasoldi del tutto inadatte nello scenario sconosciuto che dovremo fronteggiare.

Nel dopo Covid-19, mentre già impallidisce il sogno della Grande Firenze che sta dietro l’incessante procedere della rete tranviaria e dei relativi investimenti immobiliari, si dovrà accelerare la transizione ad una mobilità condivisa, autonoma, elettrica e digitale, con conseguente necessità di rivedere completamente le forme del trasporto collettivo.

Anche i mutamenti nell’organizzazione del lavoro dettati dalla diffusione dell’home working e l’attenuarsi degli spostamenti dovuti al turismo o all’intrattenimento produrranno profondi cambiamenti nella mobilità e nell’organizzazione sociale. A Wuhuan la “riapertura graduale” prevede che si lavori il più possibile on remote e, quando necessario, si vada in luoghi di lavoro rarefatti e protetti e ci si vada in auto.

Ecco perché proseguire con uno strumento, quello delle tramvie, che aveva già dimostrato tutti i suoi limiti e che appartiene ad un’epoca che è ormai alle nostre spalle è un insostenibile spreco che nel dopo Covid-19 non ci possiamo permettere.

Tanto più che non è il momento, uscendo da una pandemia, di abbattere piante sane che ci regalano ombra e ossigeno, né di ricominciare a produrre polveri con nuovi cantieri, e inquinamento con nuovi blocchi e deviazioni del traffico

Liberiamo del tutto Firenze da questa ulteriore prova!

La città riprenda il controllo della pianificazione sulla mobilità pubblica e privata !

* * *


domenica 21 febbraio 2021

Costa San Giorgio è troppo e stroppia

Persino una amministrazione sorda e miope come quella Nardella dovrà trovare un limite! La signorilizzazione di Costa San Giorgio e la svendita di Boboli e Belvedere sono veramente troppo e il troppo stroppia.

Riceviamo e volentieri pubblichiamo questo comunicato stampa di Idrafir.

Lo scenario dell'albergo-incubo Costa San Giorgio, l'ennesimo disastro fiorentino dell'amministrazione Nardelle (fonte: Idrafir, 2021)

Oggetto: Albergo fra Forte Belvedere e giardino di Boboli: si esprime anche Eike Schmidt
Data: 20 febbraio 2021

Associazione di volontariato Idra
iscritta al Registro Regionale del Volontariato della Toscana per la promozione e la tutela del patrimonio ambientale e culturale
Via Giano della Bella 7, 50124 FIRENZE, Tel. 055.22.39.92, 320.053.52.58

 

COMUNICATO STAMPA, 20.2.’21

 

Albergo di lusso sotto Forte Belvedere e sopra il giardino di Boboli: si esprime anche Eike Schmidt

 

Allertato dai cittadini, ha scritto alla Direzione urbanistica di Palazzo Vecchio e al Soprintendente. Idra ringrazia e gira la sua lettera alla Giunta fiorentina, al Consiglio comunale e al Quartiere 1

 

Ricostruendo la vicenda che ha portato Palazzo Vecchio ad avallare in piena area Unesco, fra Boboli e il Giardino Bardini, una variante al regolamento urbanistico priva di valutazione ambientale strategica, Idra ha scoperto che proprio il ‘vicino di casa’ del nuovo proprietario della ex Caserma Vittorio Veneto, Eike Schmidt, è stato tenuto all’oscuro dei contenuti del progetto oggetto della Variante

L’associazione ha pensato bene quindi di allertare il Direttore delle Gallerie degli Uffizi (che comprendono il Complesso Museale di Boboli), documentandolo con le prime osservazioni proposte lo scorso  luglio all’Amministrazione comunale (seguite poi a settembre da un secondo blocco di riflessioni critiche sul metodo e sul merito della procedura adottata da Palazzo Vecchio: qui tutte le osservazioni fin qui formulate).

Se è vero quello che si legge nella corrispondenza scambiata con Idra da settembre ad oggi, nessuna soddisfazione ha ricevuto la reiterata richiesta di informazioni da parte di Eike Schmidt. Una circostanza quanto meno singolare, se si pensa che le due istituzioni, deputate alla tutela di beni così preziosi, appartengono allo stesso Ministero!

Il direttore degli Uffizi ha preso dunque in questi giorni carta e penna, e ha scritto sia alla Direzione urbanistica del Comune di Firenze sia alla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio, richiamando senza ambiguità l’attenzione sulla straordinaria delicatezza del contesto in cui si colloca la Variante che prevede - a beneficio di una nuova destinazione urbanistica turistico–ricettiva all’86% - una profonda ristrutturazione edilizia: “E’ d’uopo rilevare la necessità che qualsivoglia iniziativa e/o intervento che interessi le aree immediatamente prossime al Complesso Museale di Boboli, debba essere posto in essere nel rispetto del primario obiettivo di garantire e preservare l’integrità del patrimonio culturale dello stesso.

Paradossale, agli occhi del cittadino comune, ciò che il prosieguo della lettera testimonia: che il responsabile di uno dei più ammirati e celebri giardini rinascimentali e post-rinascimentali d’Europa debba, per giustificarne le esigenze di tutela, enumerare e descrivere minutamente ai responsabili di organi di rilievo come la Direzione Urbanistica e la Soprintendenza le caratteristiche e le fragilità di un bene storico-ambientale così noto e prestigioso, quasi che se ne sia smarrita la memoria proprio fra le autorità istituzionali preposte alla custodia e alla valorizzazione degli assetti urbanistici:  

"Il Giardino di Boboli – aggiunge infatti Schmidt nella missiva indirizzata per conoscenza anche al Difensore civico della Toscana e a Idra – è un museo a cielo aperto di inestimabile valore culturale, e come tale deve essere preservato nella sua totale integrità fisica tanto in superficie quanto nel sottosuolo”.

E’ noto, giova qui ricordare, che il progetto di grande albergo nella collina sovrastante le sorgenti prevede, negli elaborati presentati al Comune, interventi cospicui di scavo in sotterraneo, per ospitare due parcheggi, un tunnel carrabile e più servizi interrati…

“E’ dovere pertanto dello scrivente Istituto – prosegue la nota di osservazioni sulla procedura relativa alla Variante al Regolamento Urbanistico Ex Caserma Vittorio Veneto – adoperarsi per mettere in atto ogni misura utile a tutelare, gestire e valorizzare le proprie collezioni, comprensive di beni archeologici, storico-artistici, architettonici, paesaggistici e naturali.

In proposito, fra i tesori che quel sottosuolo potrebbe nascondere sono da annoverare le testimonianze della prima comunità cristiana raccoltasi, nella Florentia romana, attorno alla vicinissima Chiesa di Santa Felicita (si veda in proposito la segnalazione della dott.ssa M. Cristina François, già conservatrice dell’Archivio Storico Parrocchiale di Santa Felicita, in nota all’Osservazione n. 20 trasmessa da Idra alla Direzione Urbanistica).

Il direttore degli Uffizi non omette di segnalare “alcuni profili di particolare rilievo”, a partire dalle proprietà ambientali e idrogeologiche intrinseche del sito, conformato artisticamente e paesaggisticamente dal Tribolo su incarico della duchessa consorte di Cosimo I Eleonora di Toledo. 

Come ‘giardino monumentale’, Boboli è divenuto modello di riferimento a cui tante altre esperienze italiane ed europee si sono ispirate. “Il Parco Monumentale di Boboli, spiega Schmidt, analogamente ad un sistema venoso di un corpo umano, si compone di cunicoli e condutture che trasportano l’acqua che rende rigogliosa la vegetazione, alimenta sorgenti e vivai, depositi e conserve, vasche che custodiscono preziose collezioni di piante acquatiche, fontane e giochi d’acqua che decorano le Grotte, tema tanto caro ai giardini storici monumentali fiorentini prima medicei e poi lorenesi”.

Orbene,  proprio nei pressi della più antica di queste Grotte, detta ‘di Madama’, il progetto di albergo presentato all’Amministrazione comunale dalla proprietà della ex Caserma prevede l’istallazione di un ‘ascensore inclinato’ a servizio della clientela: accolti attraverso il portone principale di Palazzo Pitti, superato il cortile dell’Ammannati  il progetto prevede che gli ospiti del resort raggiungano, lungo l’Orto di Giove, il mezzo meccanico che li trasferisca alle camere.

“Come ampiamente documentato in copiosa bibliografia  conclude didascalicamente Schmidt– il regime idraulico di Boboli, sfruttando la pendenza del declivio collinare e applicando empiricamente i principi fondamentali della scienza idraulica basata sulle leggi gravitazionali della fisica (sic!, ndr), è stato pensato e realizzato con un “impianto a caduta”, mediante costruzione di acquedotti che ancora oggi alimentano il Giardino”.

Una sorta di lezione di idraulica elementare…  E forse ce n’è davvero bisogno se l’architettare prende il sopravvento sul progettare. 

Qui infatti il pensiero corre naturalmente alle acque che sgorgano proprio dalla collina di Belvedere (pensiamo alla Sorgente del Menabuoni, o ‘della Mina’), il critico ‘Poggio delle Rovinate’, la cui storica fragilità idrogeologica attestano sia la toponomastica (Via  del Canneto, Vicolo del Canneto, Costa del Pozzo) sia il monito inciso nella targa che Cosimo I fece apporre nel 1565 in Via de’ Bardi, tuttora leggibile (“Cosimo de’ Medici signore di Firenze e di Siena, proibì di ricostruire le case di questo monte tre volte crollate per inadeguatezza del suolo”). E sono quindi da salutare con soddisfazione le esplicite raccomandazioni di commiato: “In ragione di quanto sinora esposto, si chiede cortesemente alla S.V. di tenere in debita considerazione le suesposte osservazioni, al fine di adottare le più opportune determinazioni del caso.

Ecco perché Idra ha voluto compiacersi col Direttore Eike Schmidt per il provvido intervento: “Constatiamo con viva soddisfazione con quanta sollecitudine sia stato raccolto dalle Gallerie da Lei dirette il ragionevole allarme lanciato dalla scrivente Associazione una volta che è stato possibile accertare il mancato coinvolgimento della Direzione delle Gallerie degli Uffizi nel procedimento che ha condotto il Comune di Firenze alla definizione della Variante semplificata al Regolamento Urbanistico Scheda norma AT 12.05 Ex Caserma Vittorio Veneto, adottata in assenza di Valutazione Ambientale Strategica, e dei connessi interventi di trasformazione urbanistica e ristrutturazione edilizia”. E conclude: “Ritenendo utile e opportuno che le istituzioni locali fiorentine abbiano piena contezza delle importanti premure che codesta Direzione mostra di nutrire ai fini dell’integrale tutela del Giardino, la presente viene trasmessa per conoscenza anche al Presidente del Consiglio comunale, al Presidente della Commissione Urbanistica, ai Gruppi consiliari, al Consiglio di Quartiere 1, al Sindaco e agli Assessori competenti del Comune di Firenze”. Con allegata la nota di Eike Schmidt.

Gratitudine l’associazione ha espresso anche al Difensore civico della Toscana, il dott. Sandro Vannini, che dagli esordi Idra tiene informato sugli sviluppi delle vicenda, “per il reiterato supporto alle istanze di trasparenza che la scrivente Associazione da mesi e mesi sottopone all’Amministrazione Comunale”.


* * *

Dopo il disastro del #trenvai sui Viali del Poggi, dopo il fallimento storico dell'aver svenduto Firenze al turismo di massa, dopo l'ipocrisia dell'essersi convertiti solo a parole alla necessità di riportare a Firenze i Fiorentini, in una vita rionale a dimensione umana, cos'altro serve per capire che l'amministrazione Nardella deve essere fermata? 

Se potete, aderite anche all'appello di Italia Nostra Firenze.



lunedì 8 febbraio 2021

Svendono anche Boboli e Belvedere


 

Aderiamo tutti all'appello per evitare la svendita anche di Boboli e Belvedere, in relazione agli affari che società anonime di capitali, estranee alla nostra città, vogliono fare su Costa San Giorgio. Firenze è già stata abbastanza svenduta e sventrata da cantieri vergognosi come il Buco Foster e il minacciato nuovo treno-tram sui Viali. Ora basta!

Ci ha raggiunto attraverso Italia Nostra Firenze. Si era mossa anche l'associazione Idra. Ci aveva già segnalato l'iniziativa Fabrizio Valleri, referente di Libera Firenze. Le adesioni si moltiplicheranno, perché credo che i cittadini di Firenze, almeno quei pochi sopravvissuti che vivono in centro, si stiano rendendo conto che la giunta Nardella non ne azzecca una. Continua a mettere in pericolo i beni comuni, a disprezzare la vita rionale, a calpestare la storia. 

Il 31 ottobre 1737 l’Elettrice Palatina Anna Maria Luisa e Francesco Stefano di Lorena, appena nominato Granduca di Toscana stipularono il famoso Patto di famiglia perché i beni artistici e culturali di Firenze rimanessero a disposizione di tutto il popolo. Si staranno rivoltando nella tomba, di fronte agli attuali processi di privatizzazione e signorilizzazione del centro storico di Firenze. La giunta di Napoleone Nardella ha veramente superato ogni limite. Visto che siamo anche in mezzo a una crisi drammatica, in tempo di pandemia, dobbiamo mobilitarci per cacciarla e sostituirla con una giunta di salute pubblica! 

Questo è il testo integrale dell'appello, con la mail a cui mandare la propria adesione:

Manifesto Boboli-Belvedere 

febbraio 2021 

Nel cuore del Centro storico Unesco di Firenze risulta essere stato accordato dall’Amministrazione comunalecon l’adozione di una Variante urbanistica del tipo ‘semplificato’ e con l’esclusione del procedimento di Valutazione Ambientale Strategica - il primo via libera ad una gigantesca ipotesi di trasformazione proposta da un facoltoso privato accanto al Giardino rinascimentale di Boboli, a Palazzo Pitti e al Forte Belvedere, sulla collina che dirimpetto ospita la Villa e il Giardino Bardini. Il caso è salito oramai all’attenzione dell’opinione pubblica nazionale. L’intervento porterebbe infatti ad una ristrutturazione edilizia profonda e al cambio radicale di destinazione di un vasto complesso di ambienti ex conventuali di origine medievale e di qualità architettonica elevata, già per decenni sede di una Scuola di Sanità militare, incastonato nel grande mosaico dei beni fra i più cari ai fiorentini e al mondo intero. Sui suoi oltre 16.000 metri quadri di superficie si prospetta, per una quota vicina al 90%, la realizzazione di una imponente struttura ricettiva di superlusso. Apparentemente indispensabili, stando al disegno presentato al Comune di Firenze, ingenti scavi per far posto in sotterraneo, nel fragile ‘Poggio delle Rovinate’ (un toponimo che racconta le caratteristiche idrogeologiche dei luoghi), a parcheggi, a un tunnel carrabile, a magazzini e servizi. E, ancora, a beneficio della ricca clientela attesa nei 300 posti letto programmati, si ipotizzano collegamenti meccanici con l’albergo (funicolare? cremagliera? ascensore inclinato?) da Palazzo Pitti e Giardino di Boboli, con servitù di passo incompatibile con tali proprietà demaniali, e da Forte Belvedere sulla cresta della cinta muraria che delimita il confine col Giardino.

In cambio, la collettività riceverebbe accesso agli ambienti restaurati di pregio storico, artistico e architettonico del complesso. Ma non si trova traccia, nell’avallo di Palazzo Vecchio, di alcuna precisazione circa i tempi, le modalità e le condizioni di questa ipotesi di fruizione. Mentre gli stessi uffici tecnici comunali che si occupano di mobilità hanno escluso categoricamente che si possa intervenire su questo spicchio di Firenze, minacciato di divenire epicentro di una cantierizzazione pesante, sotto ogni riguardo difficilmente sostenibile. La collina di Belvedere è peraltro, nel panorama fiorentino, una fortunata eccezione: la consistente pendenza della Costa San Giorgio lungo il crinale e la distanza dai flussi turistici di massa della dolce e tortuosa Via San Leonardo, dai piedi del Forte Belvedere ai viali del Poggi, permettono a questa viabilità di vivere e far vivere una condizione particolare. Qui rimane possibile passeggiare godendo di ritmi e percezioni visive, sonore e olfattive ancorate alla storia dei luoghi e all’identità dei manufatti e dei muri, intonacati e istoriati con geometriche fantasie di graffiti. 

Appaiono, questi, valori che conviene assolutamente preservare, difendendoli da una penetrazione di massa ispirata al modello turistico speculativo che fino alla vigilia della pandemia ha segnato Firenze.er tutti questi motivi consideriamo importante e urgente che l’Amministrazione comunale adotti un provvedimento di sospensione dell’iter della Variante urbanistica in questione, ed apra un dibattito pubblico che permetta alla cittadinanza, all’associazionismo e agli esponenti del mondo della cultura, lasciati di fatto all’oscuro delle caratteristiche dell’intervento proposto e impossibilitati, a questo punto del procedimento, a intervenire col contributo delle proprie osservazioni, di recuperare il terreno perduto in fatto di conoscenza, trasparenza e partecipazione alle decisioni che toccano un contesto così prezioso della città storica.

* * * 

PER ADESIONI scrivere all'Architetto Giorgio Galletti (attuale consulente per il Giardino Bardini e già direttore del Giardino di Boboli), alla sua mail giorgiogalle10 dot gmail dot com (la scriviamo così per ridurre gli spam; così i robot e le persone troppo pigre lo disturberanno un po' meno).

Potete scrivere anche a noi, qui, sul blog di Diverso Toscana.


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