Un discorso diverso in Toscana, per chi crede, in questa nostra madreterra, in questa fugace vita, in qualcosa di diverso
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venerdì 25 aprile 2025

Al tramonto di questo 25 aprile


 

Alla fine di questa bella giornata dell'ottantesimo anniversario della Liberazione, 25 aprile 2025, sento il bisogno di annotare alcune riflessioni critiche.

Non sono pessimista, ma un pochino preoccupato sì, per quelli che a me paiono, al netto delle ipocrisie e delle inevitabili insincerità, dei profondi limiti culturali - ancora prima che politici - con cui i media, gli intellettuali, i leader delle forze che si dicono democratiche, celebrano, dichiarano, trasmettono, in queste occasioni in cui tutti dovremmo invece riflettere seriamente sullo stato della nostra Repubblica Italiana e dell'Unione Europea.

Una piccola luce è quella accesa da Autonomie e Ambiente, in questi anni, che è stata ancora una volta confermata da interventi come questo, appena diffuso dalla newsletter della rete autonomista, partner in Italia della storica European Free Alliance.

Fuori dal mondo dei veri autonomisti, però, vedo parecchio buio.

Ci si crogiola ancora nella comoda convinzione che il fascismo storico sia stata una sorta di momentanea depravazione di alcuni. Invece fu possibile perché prima c'era stata una cosa molto più drammatica, la "Inutile strage".

Non volendo mai prendere atto fino in fondo, per pregiudizio filo-nazionalista "italiano", di quel disastro, si continuerà a coltivare una idea molto impressionistica: improvvisamente i Savoia diventarono infami, i liberali e tanti popolari si trasformarono in complici, i reduci divennero arroganti squadristi, un ex socialista abile e spregiudicato di nome Benito Mussolini diventò il Duce...

Sconfitto, a caro prezzo, il fascismo storico, ci confrontiamo oggi, ottanta anni dopo, con una nuova drammatica erosione della democrazia. Non la ritengo affatto dovuta al revanscismo di oscure minoranze di fanatici di estrema destra, alla salita al potere di un partito centralista come Fratelli d'Italia, o ad altri nemici più o meno comodamente individuabili in figure come quella di Putin o di Trump. Magari fosse così semplice...

La deriva centralista e autoritaria, in Italia, in Europa, in gran parte degli stati che eravamo abituati a considerare "democratici", ha cause molto più profonde e drammatiche. Nella globalizzazione registriamo concentrazioni di potere nelle elite e impoverimento (non solo materiale) delle masse, che le stanno consumando dall'interno, le nostre democrazie.

I problemi della nostra coesione sociale sono talmente grandi che nei prossimi anni potremmo ritrovarci a riampiangere Giorgia Meloni, che apparirà moderata rispetto a chi potrebbe arrivare dopo di lei.

Per inciso, in Italia abbiamo anche un problema più contingente ma non meno urgente: tutte le nostre leggi elettorali sono ingiuste. Il presidente Mattarella, che oggi a Genova ha pronunciato un ispirato discorso, dovrebbe occuparsene, se non vuole passare alla storia come uno dei becchini della nostra democrazia.

Il modo in cui, l'anno scorso, tutti i poteri mediatici e tutte le forze politiche hanno ignorato la campagna contro il Rosatellum del Comitato Besostri "Io Voglio Scegliere", la dice lunga su come è ridotta la democrazia italiana. La luce in fondo al tunnel, per quanto una persona come me la veda chiaramente, è ancora lontana.

Vorrei chiudere ricordando un paragrafo dalla riflessione di Autonomie e Ambiente, rete ancorata ai valori della carta di Chivasso, che considero particolarmente ficcante:

"Interi movimenti autonomisti, civici, ambientalisti - anche antichi e gloriosi - sono stati distrutti o corrotti dal non aver compreso che si deve resistere contro sempre nuove - e spesso non immediatamente riconoscibili - forme di centralismo autoritario e sorveglianza universale."

E' chiaro che qui ci si riferisce, fra tanti altri disastri, alla mostruosa degenerazione dei movimenti leghisti storici che in poco più di trent'anni si sono trasformati nell'esatto contrario di ciò per cui erano nati, in una impressionante eterogenesi dei fini che finirà sui manuali di scienza politica.

Le antiche leghe di Veneto, Lombardia, Piemonte e di altri territori, sono state peggio che uccise. Migliaia di attivisti e amministratori locali, sè-dicenti "autonomisti", sono stati trasformati in servi sciocchi della causa opposta a quella per cui erano entrati in politica.

Sono stati tutti fatti "militonti" di una lega geneticamente modificata, quella di Salvini: un partito centralista, tendenzialmente autoritario e reazionario, nazionalista e, quando serve, anche abilmente populista.

Alcuni sicofanti di questa para-lega sono inascoltabili, insopportabili quando ancora vanno sui media a parlare di "autonomie".

Alcuni sono così spudorati da dire - con sprezzo del ridicolo - che sarebbero anch'essi, tuttora, ispirati dalle parole eterne di Chivasso. Tanta sfrontatezza, evidentemente, sta facendo molto danni alla causa delle autonomie, ma siccome c'è un limite a tutto, anche all'ipocrisia, farà la fine che merita.

Sì, è stata una bella giornata, per chi è ancorato ai valori profondi delle autonomie personali, sociali, territoriali.

Alla mancanza di spessore storico e culturale, c'è sempre possibilità di porre rimedio.

Piccole e grandi ipocrisie si esauriranno da sole.

 

Mauro Vaiani Ph.D.

 

domenica 30 marzo 2025

Incontriamo una nuova generazione di leader civici della Toscana

 


Sabato prossimo, 5 aprile 2025, a partire dalle 9.30, presso l'Hotel Hilton Florence Metropole, una nuova generazione di leader civici toscani si presenta pubblicamente, annunciando l'avvio di un lavoro comune nel Coordinamento "Altra Toscana".

L'albergo che ospiterà l'evento si trova in Via del Cavallaccio, nel rione di San Bartolo a Cintoia, zona nota per la multisala e perché lì s'incontrano lo stradone verso l'Indiano e la FI-PI-LI. La torre dell'hotel è ben visibile anche a distanza.

Promuovono l'iniziativa civismi di differenti storie, culture, territori. Ne ricordiamo solo alcuni: Giovanni Bellosi (Scandicci Civica), Francesca Marrazza e Riccardo Galimberti (RiBella Firenze), Anna Ravoni e Renzo Luchi (Cittadini per Fiesole), Federico D'Anniballe (Insieme Cambiamo Ponsacco), Claudio Lucii (Vivi Poggibonsi), Pierluigi Piccini (Per Siena), Marta Mancianti (consigliere provinciale Patto Civico Arezzo), Francesco Carbini (Agorà - Liste Civiche Sangiovannesi), Marco Donati (Scelgo Arezzo), Enrico Buoncompagni (Movimento Civico Fare Ora Figline-Incisa), Andrea Ridi (Più Certaldo), Marco Cannito (Città Diversa - Livorno), Ione Orsini (Un Cuore per Vecchiano). Secondo Mauro Vaiani, garante di OraToscana (realtà in rete con Autonomie e Ambiente e con EFA), questo nuovo dialogo interterritoriale fra civismi può risvegliare la partecipazione, frenare l'erosione della democrazia, rigenerare le autonomie personali, sociali, territoriali.

Nella mattinata si ascolteranno due contributi da fuori Toscana: Stefano Rolando, studioso e accademico che si è fatto promotore di un "buon civismo di scopo" ancorato ai valori della Costituzione; Giampaolo Sodano, giornalista e promotore della Federazione Civici Europei (una delle esperienze pionieristiche di collaborazione interterritoriale fra civismi e movimenti politici locali). Seguiranno interventi da diverse delle liste e dei gruppi civici locali che hanno promosso l'evento.

Concluderà i lavori uno degli amministratori civici più autonomi, dinamici, operosi e competenti della Toscana: Giorgio Del Ghingaro, sindaco di Viareggio.

 


 

mercoledì 19 marzo 2025

Toscana e Romagna ora in Europa hanno un punto di riferimento in più

 


Due regioni storiche italiane, la Romagna e la Toscana hanno ora un punto di riferimento in più in Europa. Due reti politiche relativamente recenti, ma eredi di un autonomismo assai risalente, attive nei due territori, sono state accolte nella famiglia politica europea EFA (European Free Alliance), nel corso dell'assemblea generale tenutasi oggi 19 marzo 2025, festa di San Giuseppe.

Sono Rumâgna Unida e OraToscana, forze sorelle protagoniste di Autonomie e Ambiente, l'alleanza italiana a cui fanno riferimento i movimenti territoriali attivi nella nostra Repubblica e che condividono i valori e la storia dell'Alleanza Libera Europea. Una terza realtà politica accolta in EFA è Chunta Aragonesista, partito per l'autogoverno della storica Aragona, comunità autonoma del Regno di Spagna.

Nonostante le loro profonde radici nella storia della Repubblica, della Liberazione, del Risorgimento, per le due comunità politiche sorelle e vicine, si tratta di un impegno esigente, di una grande responsabilità. Organizzarsi e crescere in modo nuovo, aperto ai civismi e ai liberi elettori, lontani dalle due piramidi politiche del centrosinistra e del centrodestra, è una grande sfida per Rumâgna Unida e OraToscana.

Una sfida che andava accettata, perché non altrimenti non lo farà nessun altro. Sono tutti seduti dalla parte di vecchi e nuovi centralismi, nazionalismi, conformismi. Dalla parte delle comunità locali sono rimasti solo questi pochi eroici propugnatori di autonomia.

La Repubblica delle autonomie e l'Europa delle regioni, dei territori, dei popoli, hanno trovato degli avvocati. Continua e viene rilanciato l'impegno per la sussidiarietà, contro ogni centralismo, per le autonomie personali, sociali, territoriali di tutti e dappertutto, in questi anni terribili di guerra, crisi, continue emergenze ambientali e sociali.

Romagna e Toscana, antiche regioni d'Europa, i loro abitanti, le piccole imprese, gli agricoltori, gli artigiani, le comunità locali, i quartieri degradati, i piccoli paesi, le aree interne che si stanno spopolando, i tanti anziani, i pochi bambini, tutti hanno bisogno che nel continente persista, aggiornata ai tempi di oggi, quell'ideale comunità di sicurezza, di libertà, di prosperità, di cui abbiamo in parte goduto dopo la tragedia delle due guerre mondiali.

Si resta fedeli ai valori e alle parole della Carta di Chivasso del 1943, alle tradizioni democratiche e autonomiste romagnole e toscane, ai valori fondamentali sanciti dalla Costituzione italiana e dai trattati europei, e si va avanti, senza pregiudizi, senza settarismi, senza paura di cambiare ciò che c'è da cambiare.

Animo!


giovedì 20 febbraio 2025

Noi, quelli dei territori

 

Noi, quelli dei territori, ci siamo.

Siamo persone diverse perché siamo cresciuti in territori diversi e perché non crediamo che esistano soluzioni uguali ai problemi concreti dei nostri diversi territori.

Alcuni di noi hanno radici nelle parole eterne della Carta di Chivasso, in una cultura delle autonomie personali, sociali, territoriali, assai risalente, di grande valore non solo europeo ma universale.

Alcuni di noi avevano cominciato a impegnarsi politicamente in formazioni antiche o più recenti, ma le abbiamo presto abbandonate, per il loro insopportabile verticismo. Tutte le piramidi politiche stanno andando a sbattere, perché sono guidate da leader che hanno fatto carriera gridando slogan sui media e non amministrando le comunità locali. Esse si tengono in vita vampirizzando la democrazia: meno gente va a votare, più ingiuste sono le regole con cui si va a votare, più il potere economico, finanziario e mediatico si concentra, più esse s'illudono di sopravvivere, in barba ai loro epici fallimenti.

Alcuni di noi hanno abbracciato l'impegno civico diretto in autonomia, formando gruppi civici locali indipendenti, partecipando alle proprie elezioni locali dandosi come unico scopo una stagione di buongoverno con buon senso.

Ci siamo incontrati attraverso varie reti: le autonomie; l'ispirazione cristiano-sociale e le opere della solidarietà; le lotte ambientaliste per le generazioni future; antichi valori socialisti e liberali che meritano di sopravvivere alla degenerazione dei partiti; l'amicizia e la collaborazione diretta fra amministratori locali per risolvere problemi interterritoriali.

Abbiamo dimostrato che si possono eleggere consiglieri e amministratori locali più in sintonia con le comunità, più rispettosi degli elettori, più operosi e più efficaci, perché indipendenti dall'ignoranza, dalle dissonanze cognitive, dai pregiudizi, dal potere di chi sta più in alto e altrove.

Viviamo in un mondo pieno di potenti che, non riuscendo a sistemare le cose per tutti, si limitano a sistemare se stessi. Il nostro prossimo difficile compito è quindi dimostrare che sappiamo esprimere una nuova generazione di leader locali competenti, con il consenso necessario per entrare nelle istituzioni superiori, con la generosità e la lungimiranza necessarie per portarvi un grande progetto di cambiamento fondato sulla concretezza e sulla sussidiarietà, per migliorare la vita quotidiana di tutte le persone, non solo la propria.

Animo!

 

Mauro Vaiani Ph.D.

lunedì 9 dicembre 2024

Autonomismo e civismo insieme a Imola

 


Si sono svolti a Imola, all'Hotel Donatello, i giorni 6 e 7 dicembre 2024, i lavori della IV assemblea generale di Autonomie e Ambiente (AeA).

Ci sono stati momenti di studio e di ascolto su come in autonomia ci si può prendere cura dei nostri territori, di socialità, di conoscenza reciproca fra delegati e invitati provenienti da tutti i territori italiani e anche dalle realtà europee.

C'è stata, infine, una mattinata di discussione politica che ha condotto Autonomie e Ambiente a confermarsi come garante dell'autonomia politica e organizzativa dei civismi, ovviamente di quelli autonomi dalla partitocrazia e dal bipolarismo velenoso di questi ultimi decenni.

La sfida è ambiziosa: far emergere una nuova generazione di leader locali, riportare poteri e risorse alle istituzioni locali, far decidere agli abitanti di un territorio le cose per loro importanti, riscoprire la sussidiarietà. E tutto questo farlo in questa Repubblica italiana in cui la democrazia viene erosa ogni giorno da regole sempre più ingiuste, da oligarchie politiche sempre più chiuse in se stesse, dal governo più centralista della storia della Repubblica (che è stato portato al potere da quella congrega di ciarlatani leghisti che ancora si spacciano per "autonomisti", quando ormai invece sono ormai nazionalisti estremisti, "italianisti").

Attraverso delle registrazioni, la segreteria interterritoriale di Autonomie e Ambiente cercherà di mettere a disposizione di tutti i contenuti programmatici e politici dell'assemblea di Imola.

Qui limitiamoci a ricordare:

  • il prof. Vittorio Daniele (Università della Magna Graecia di Catanzaro) ha spiegato come storicamente nascono i divari territoriali in Italia
  • la dott.ssa Ornella Mancin (medico di famiglia - presidente di Cooperativa Medicina Futura) ha raccontato una straordinaria esperienza di sanità pubblica e prossima
  • Sergio Bagnasco, vicepresidente Comitato Referendario per la Rappresentanza (Co.Re.Ra.), ci ha spiegato quanto ancora l'Italia sia immersa in una partitocrazia
  • Joël Farcoz, il presidente della Union Valdôtaine, ha portato una riflessione politica su come restituire voce, in Italia e in Europa, a tutti i territori
  • Roberto Visentin (presidente Autonomie e Ambiente – vicepresidente EFA) ha spiegato come Autonomie e Ambiente sia l'unica rete capace di alleare senza diventare ostaggi di nuove egemonie
  • l'avv. Michele Zuddas, uno dei promotori della proposta di legge popolare "Pratobello 2024" in Sardegna, ci ha parlato del grande movimento popolare per una transizione ecologica sottratta alla speculazione delle multinazionali, quelle che vogliono riempire di impianti eolici e fotovoltaici i nostri territori, senza ascoltare noi che ci abitiamo
  • Domenico Galbiati, uno dei dirigenti di Insieme, ha confermato i tanti valori e obiettivi politici che il suo e altri movimenti cristiano-sociali hanno in comune con AeA
  • Renato Soru, il leader della Coalizione Sarda che ha sfidato il bipolarismo coatto e velenoso in Sardegna, ha mandato un messaggio importante di interesse per questa solida esperienza di confederalismo politico aperto a tutti i nuovi movimenti sociali e politici che nascono nei territori

L'esponente civico toscano Riccardo Galimberti (nella foto insieme a Silvia Lidia Fancello e a Mauro Vaiani, che presiedevano e moderavano il dibattito) ha raccontato la nascente esperienza di dialogo fra tutti i civici autonomi, liberi, innovativi della Toscana.

L'assemblea di Imola non sarebbe stata possibile senza il supporto e la generosità della forza politica territoriale locale, Rumâgna Unida, dello storico Movimento per l'Autonomia della Romagna e di alcuni cittadini impegnati nel civismo imolese.

Realizzare autentiche e durature autonomie personali, sociali, territoriali, è una missione spirituale e culturale, non solo politica. Dopo il disastro leghista e della loro "differenziata", c'è da ricostruire persino il significato di parole come autonomia, autogoverno, autodeterminazione. Autonomie e Ambiente è l'unica comunità politica che può riuscirci, perché la nostra idea di autonomia è fondata non sulla polvere della demagogia di pochi leader mediatici, ma sulla roccia della competenza e della generosità, provate sul campo, di migliaia di amministratori locali.

Per approfondimenti:

l’agenda dei lavori - https://autonomieeambiente.eu/news/364-imola-6-7-dicembre-2024-programma

il documento politico finale - https://autonomieeambiente.eu/news/369-documento-politico-della-iv-assemblea-di-imola

il sito di Autonomie e Ambiente – https://www.autonomieeambiente.eu


 

 

 

 

venerdì 4 ottobre 2024

Tre anni insieme per una Toscana delle autonomie, per l'Europa delle regioni, per pace, giustizia, salvaguardia del creato

 


Buona festa di San Francesco a tutti!

Oggi sono tre anni che stiamo insieme, come comunità di OraToscana, rete regionale di civismo, ambientalismo, autonomismo.

Era il 4 ottobre 2021 quando siamo ripartiti, anche e forse soprattutto grazie al successo della lista civica Un Cuore per Vecchiano!

Con generosità Ione Orsini, Cristiano Pennesi e Mauro Vaiani decisero di far partire una rete essenziale per tramandare alle generazioni future della Toscana valori antichi di autonomismo, ambientalismo e civismo. Valori che sono trasversali al meglio della storia di socialismo, popolarismo, liberalismo. Valori che possono unire e ispirare nuovi movimenti popolari di autogoverno dal basso, comunità per comunità, territorio per territorio.

Siamo orgogliosamente custodi di ciò che fu scritto sulle montagne nella Carta di Chivasso, per l'autogoverno di tutti e dappertutto, per tutta l'Europa e per il mondo. Siamo impegnati per l'autonomia toscana moderna come essa fu prefigurata dai nostri padri del CTLN.

La leggerezza e l'orizzontalità della nostra rete di amicizia politica non è stata improvvisata. Si diventa sobri ed essenziali attraverso anni e anni di lotte e decenni di partecipazione, dibattiti, studi.

In questi tre anni abbiamo incoraggiato e aiutato persone di diverse generazioni e dei diversi territori a mettersi in gioco, candidandosi a essere protagonisti di buongoverno del loro comune. OraToscana esiste ed ha un senso in quanto strumento di collegamento al servizio di una nuova generazione di leader civici, ambientalisti, autonomisti locali, che devono farsi avanti da sé, come stanno facendo i giovani amministratori de "La Toscana dei cittadini".

Abbiamo fatto la nostra parte, inoltre, per instillare una cultura del collegamento interterritoriale, impegnandoci per la rete italiana Autonomie e Ambiente (AeA) e per la famiglia politica europea delle autonomie, European Free Alliance (EFA).

Invitiamo tutti a restare collegati, con strumenti tradizionali, come il Googlegroup (la cara, vecchia lista postale), oppure con strumenti più innovativi, come il canale Telegram (https://t.me/OraToscana).

A giorni promuoveremo un'assemblea in cui decideremo i prossimi passi avanti, verso una confederazione di civismi e di liberi elettori toscani sempre più connessa con gli altri territori italiani, con le regioni d'Europa, con tutti i popoli del mondo in cerca di autogoverno.

Insieme ci stiamo preparando anche per portare un contributo alla IV Assemblea generale di Autonomie e Ambiente, già convocata a Imola, per i prossimi 6 e 7 dicembre 2024.

Auguri e buon lavoro a tutti noi!

* * *

 


 

 

 


 

mercoledì 31 luglio 2024

La Toscana dei cittadini

 

Sotto il motto "La Toscana dei cittadini" continuano dialogo, conoscenza reciproca, percorsi di collaborazione fra civismi e realtà politiche autonome e locali, avviati  lo scorso 8 luglio con un primo incontro pubblico a Scandicci.

In un comunicato di oggi, i promotori della rete civica annunciano l'allargamento dei loro contatti e la prosecuzione, anche in piena estate, delle prime forme di collaborazione.

Le prime adesioni includevano esponenti di diverse località, come Alberto Andreoli (Pontedera), Giovanni Bellosi (Scandicci), Enrico Buoncompagni (Figline e Incisa Valdarno), Federico D'Anniballe (Ponsacco), Vincenzo De Franco (Signa), Filippo Pierini (Greve in Chianti) e Andrea Poggianti (Empoli).

Ad oggi si sono collegate nuove realtà, rappresentate da Pardo Cellini, consigliere comune di Certaldo; Pierluigi Piccini, ex sindaco di Siena e assessore di Piancastagnaio; Sergio Mazzocchi, sindaco di Gambassi Terme; Francesca Marrazza e Riccardo Galimberti, RibellaFirenze; Vincenzo Carni e Ione Orsini, lista civica Un Cuore per Vecchiano; Mauro Vaiani, garante di OraToscana (rete di autonomismo, territorialismo, civismo e ambientalismo collegata con Autonomie e Ambiente); Michele Bazzani, ex sindaco di Barberino Val d'Elsa; Primo Bosi, Vaiano; Luca Artino, vicesindaco di Lamporecchio.

C'è un cantiere aperto, con la convinzione che, partendo dal basso, si possano dare risposte più concrete alle attese dei cittadini.

Cittadini toscani che, non a caso, a decine di migliaia nelle ultime
elezioni, nonostante la forte pressione del bipolarismo imposto dai media e dall'alto, hanno riposto la loro fiducia in liste civiche locali alternative ai partiti tradizionali.

Questo dato - scrivono i promotori - merita non solo attenzione, ma impone anche la necessità di esplorare un percorso condiviso.

In settembre si terranno altri incontri, provinciali e territoriali, per allargare ancora di più il dialogo fra le realtà civiche comunali indipendenti dalle piramidi politiche nazionali.

Sempre a settembre, la lista Scandicci Civica organizzerà l'evento "Civici in Festa", durante il quale si terrà un ampio dibattito sul futuro del civismo in Toscana, con la partecipazione delle varie realtà civiche della regione già in rete.

La Toscana dei Cittadini invita tutti i cittadini interessati a partecipare e a contribuire attivamente a questo progetto, che mira a creare un'alternativa solida e rappresentativa per il futuro della regione.

Per ulteriori informazioni e adesioni, sono disponibili i contatti Whatsapp dell'ufficio stampa dei promotori:

- 338 7616126

- 348 6022103



sabato 13 luglio 2024

Una nuova generazione di leader toscani alla prova

 


Lo scorso 8 luglio 2024 un gruppo di leader civici locali della Toscana si è riunito in un incontro pubblico, ospitato dalla CNA di Scandicci.

Proprio a Scandici un polo civico indipendente da centrosinistra e centrodestra ha ottenuto oltre il 20% nelle recenti elezioni comunali del 9 giugno. Il loro candidato sindaco, Giovanni Bellosi, ha sfiorato uno storico ballottaggio con la coalizione guidata dal PD, da sempre dominante nel comune.

Giovanni Bellosi è stato il promotore dell'incontro civico. Assieme a lui hanno lavorato per rendere possibile l'incontro Enrico Buoncompagni (Figline e Incisa Valdarno), Federico D'Anniballe (Ponsacco), Filippo Pierini (Greve in Chianti), Vincenzo De Franco (Signa), Andrea Poggianti (Empoli). Rappresentata anche la lista civica di Poggibonsi guidata da Claudio Lucii (Vivi Poggibonsi).

Presidio Civico, la lista civica di Pontedera guidata da Alberto Andreoli, ha inviato a rappresentarlo Mauro Vaiani, il garante di OraToscana e antico promotore di civismo autonomista.

Hanno partecipato Anna Ravoni e Renzo Luchi, gli animatori della storica lista civica "Cittadini per Fiesole", che ha guidato il comune per un decennio. 

Sono intervenuti Francesca Marrazzo e Riccardo Galimberti, i promotori di "RiBella Firenze", l'innovativa e coraggiosa lista civica radicata nel quartiere di Campo di Marte a Firenze.

E' sicuramente un tempo favorevole al civismo in tutta la Repubblica. Ovunque si registra una mobilitazione spontanea di cittadini attivi per il buongoverno dei loro territori. Tuttavia la polarizzazione politica attorno a pochi leader nazionali pompati da concentrazioni di potere mediatico e finanziario riesce spesso e purtroppo a soffocare chi si organizza politicamente ed elettoralmente fuori dalle piramidi della destra e della sinistra. Non tutti e non dappertutto, però, come hanno dimostrato le liste e i gruppi di cittadini presenti a Scandicci.

Per noi che lavoriamo da sempre nel civismo (dal 2019 con Autonomie e Ambiente e in Toscana dal 2021 con OraToscana), in una rete orizzontale italiana ed europea che incoraggia cittadini e comunità locali all'impegno diretto e alla riconquista della propria autonomia personale, politica, sociale e territoriale, è stato rigenerante partecipare a questa iniziativa.

Questa nuova generazione di leader locali che si sono riuniti a Scandicci si è già emancipata dal verticalismo e dalla mentalità centralista (e spesso autoritaria) ormai dominante in tutti i grandi partiti. Sono pronti per obiettivi più ambiziosi.

Occorreranno prudenza e serietà, per allargare la collaborazione interterritoriale a cittadini attivi di tutti i territori della Toscana, selezionando persone competenti, capaci, moderate, con le giuste ambizioni ma senza settarismi, narcisismi, ciarlatanismi.

Costruire una collaborazione politica fra persone, gruppi, liste diverse, non è solo difficile. E' già stato tentato in passato e ci sono già stati epici fallimenti (gli studiosi e gli attivisti che stanno intervenendo nel Forum 2043 di Autonomie e Ambiente meriterebbero di essere letti da chi non vuole ripetere gli errori del passato).

Alle elezioni regionali toscane del 2020, in un momento difficile, con l'esplosione dei problemi sanitari, economici, sociali connessi con la pandemia (e con le pulsioni autoritarie con cui le elite tentarono di nascondere i propri storici errori), persone di valore del civismo autonomo e autonomista toscano si ritrovarono divise in tre contenitori: Orgoglio Toscana (schierata con il centrosinistra di allora), Toscana Civica (allineata con un centrodestra guidato da figure improbabili), Patto per la Toscana (che sarebbe stata una lista indipendente ma fu fermata dalla magistratura su richiesta dei vertici leghisti). Molte altre si dispersero in esperienze di opposizione frammentaria, oppure, per conoscenze personali, ingenuità politica, ma anche per la mancanza di visibili serie alternative, si prestarono a essere candidati figuranti nel circo delle liste di sostegno allo status quo.

Le elezioni regionali toscane del 2025 non sono dietro l'angolo. C'è tempo per fare molto meglio e questa nuova generazione di leader locali deve provarci.

Quest'estate gli attivisti civici investiranno un po' del loro tempo e delle loro energie personali per conoscersi, comprendersi, rispettarsi, nonostante le diversità culturali e politiche. Hanno in comune un'esperienza di quelle che forgiano: l'aver lottato generosamente per i loro comuni, senza soldi e senza potere.

Sono peraltro in corso discussioni e campagne importanti per la democrazia in Italia e in Europa (come l'iniziativa #IoVoglioScegliere, contro l'odioso Rosatellum), a cui i civici - come e più di tutti gli altri cittadini - dovrebbero partecipare, perché nessuno, meglio di chi ha provato a candidarsi alla guida del proprio comune, può capire quanto sia scarsa l'informazione corretta, quanto siano migliorabili le regole elettorali, quanto siano fragili le istituzioni che dovrebbero garantire tutti e non solo chi è al potere (magari da generazioni).

C'è già una scadenza delicata e ravvicinata, per i civici che hanno eletti nei consigli comunali: il 29 settembre 2024 sono state convocate le elezioni provinciali di secondo grado; per domenica 8 settembre dovranno essere presentate le liste.

Salvo novità dell'ultima ora, tutte le 10 province toscane saranno rinnovate: AREZZO, GROSSETO, LIVORNO, LUCCA, MASSA-CARRARA, PISA, PISTOIA, PRATO, SIENA, l'area metropolitana di FIRENZE. Per maggiori informazioni si veda il sito dell'Unione Province Italiane: https://provinceditalia.it/category/elezioni-provinciali-2024/.

Sarebbe davvero importante che in ogni consiglio provinciale venissero eletti dei consiglieri indipendenti dai partiti centralisti e dal loro bipolarismo sempre più coatto (guidato da vertici tanto rissosi quanto inconsistenti e incoerenti nella progettualità politica).

Ci impegneremo perché tutte le persone, i gruppi, le liste civiche amiche di OraToscana e di Autonomie e Ambiente, portino il loro contributo.

* * *

Per restare in contatto:

https://t.me/OraToscana

 


giovedì 30 maggio 2024

Due o tre cose su Matteotti che nessuno vi dice

 

Ho avuto l'onore di scrivere per il Forum 2043 di Autonomie e Ambiente un approfondimento su Giacomo Matteotti, pubblicato oggi 30 maggio 2024, cent'anni dopo il suo famoso ultimo discorso alla Camera del Regno d'Italia, prima di essere barbaramente ucciso da una squadraccia fascista.

Ci troverete due o tre cose sul grande socialista riformista, umanitario, autonomista, che poche volte avrete sentito dire, se non di sfuggita, perché danno ancora parecchia noia alle elite al potere.

La prima, la più importante, è che fu un intransigente neutralista. Si oppose sempre e senza reticenze all'ingresso dell'Italia nella "Inutile strage". 

Una seconda, altrettanto oscurata dal conformismo dominante, è il suo grande amore per le autonomie locali.

Ne aggiungerei una terza: la sua autentica vocazione politica, il suo impegno a tempo pieno al servizio degli ultimi della sua terra, il Polesine, portata avanti con una serietà e una diligenza che oggi sono diventate rara avis. Dopo quasi vent'anni di antipolitica, di populismo, di ciarlatanismo, è di persone con la sua diligenza e la sua risolutezza che abbiamo un disperato bisogno.

Vogliate avere la generosità di leggere il mio articolo, se potete:

https://autonomieeambiente.eu/forum-2043/313-giacomo-matteotti-vive

Non ve ne pentirete.

Grazie.

Mauro Vaiani, studioso e attivista in Toscana

 

sabato 20 aprile 2024

Vogliamo scegliere i nostri rappresentanti

 

Si è costituito il 17 aprile 2024 (presso lo studio notarile Fanfani-Pellegrino di Roma), il Comitato Referendario per la Rappresentanza, con il compito di promuovere un referendum abrogativo del Rosatellum. Il Comitato prosegue idealmente le lotte contro le leggi elettorali ingiuste di Felice Besostri.
 
Ricordiamo a tutti che è necessario dare al più presto la propria disponibilità al Comitato, attraverso questo modulo raccolta dati
 
L'iniziativa è partita grazie a un lungo e coraggioso lavoro preparatorio, di cui sono stati protagonisti figure come l’ex senatore Enzo Palumbo, Paolo Antonio Amadio e Sergio Bagnasco.

Il comitato promotore ha scelto Giorgio Benvenuto come presidente d'onore. Lo storico leader della UIL è un esponente della tradizione socialista riformista che era quella propria di Felice Besostri.

La presidenza e rappresentanza legale è stata affidata a Elisabetta Trenta, esponente democratico-cristiana che era stata ministro della difesa al tempo del governo giallo-verde.

Vicepresidenti sono stati nominati Vincenzo (Enzo) Palumbo, Sergio Bagnasco, Raffaele Bonanni (già leader della CISL). La segreteria organizzativa è stata affidata a Riccardo Mastrolillo, Luigi Spanu e Thomas Agnoli. Il tesoriere è Pietro Morace.

Tra i componenti figurano Enzo Paolini (storico collaboratore di Felice Besostri), Marco Cappato, Marco Perduca, Nella Toscano, il già citato Paolo Antonio Amadio, Nicola Bono, Erminia Mazzoni, Mario Walter Mauro, Francesco Campanella, Mauro Vaiani (vicepresidente segretario di Autonomie e Ambiente), Matteo Emanuele Maino. Molte altre persone di rilievo saranno cooptate ad horas

Il Comitato anti-Rosatellum raccoglie movimenti, realtà e personalità politiche e culturali della più diversa estrazione, perché la salvezza della democrazia è una urgenza trasversale, che deve coinvolgere tutte le anime politiche della Repubblica.

Il Parlamento, da quando è formato di "nominati" da pochi capi di partito, sta languendo, il cuore della Repubblica è ormai fermo e il corpo sta morendo.

Come scriveva Autonomie e Ambiente, ciascuno può pensare di avere molte altre battaglie da affrontare, su temi che potrebbero essere facilmente descritti come più urgenti - dalla pace alla sanità, dalla giustizia all'ambiente - ma è necessario convincersi che se non cominciamo a sceglierci, come cittadini, una nuova generazione di leader eletti dal basso, a ogni livello, nessun altro problema sarà mai risolto e la pur fragile democrazia, di cui abbiamo goduto in Italia e in Europa, sarà spazzata via.

Nella mattinata di martedì 23 aprile prossimo i quesiti saranno depositati in Cassazione. Alle ore 17:30, presso la sala stampa di Montecitorio, i promotori del referendum presenteranno agli organi d’informazione i quesiti referendari e la campagna per la raccolta delle 500.000 firme necessarie per abbattere il #Rosatellum, legge elettorale ingiusta e incostituzionale, e per contribuire a frenare la deriva centralista e autoritaria del c.d. "premierato", che sarebbe l'elezione diretta di una sorta di podestà d'Italia.

Nella foto sotto: Mauro Vaiani, Sergio Bagnasco, Enzo Palumbo, Enzo Paolini, in un momento dei lavori di costituzione del Comitato Besostri.

 

 2024 04 17 un momento della costituzione anti Rosatellum

 
Per info e contatti:

info@iovoglioscegliere.it

E' già aperta una pagina del comitato sulle reti sociali:

https://www.facebook.com/profile.php?id=61558308164893

 

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domenica 14 aprile 2024

Quarant'anni persi per le autonomie


 

Grazie ad alcune testimonianze di prima mano, come quelle di Roberto Gremmo e di altri che ne hanno vissuto gli inizi, possiamo ricordare equanimemente i quarant'anni della Lega Lombarda, poi Lega Nord.

In diversi territori della Repubblica erano da sempre presenti fermenti autonomisti, che si erano resi visibili sin dal 1979 attraverso le liste Federalismo, promosse da Bruno Salvadori e dalla Union Valdôtaine. Alcuni di questi movimenti si incontrarono negli anni ottanta con la protesta territorialista e antipartitocratica della Lista per Trieste.

Alcuni di questi pionieri il 12 aprile 1984 fondarono la Lega. Fra di loro Umberto Bossi che ne diventò subito l'animale politico in capo. Questo leghismo cavalcò la crescente rivolta dei cittadini delle regioni più ricche e più industrializzate d'Italia contro le inefficiente del centralismo e contro l'arroganza dei grandi partiti di allora. S'inventò cose profondamente sbagliate, come il padanismo e il nordismo, ma ebbe una grande fortuna e diventò un movimento popolare.

Purtroppo diventò anche una piramide, una struttura verticale di cui Umberto Bossi fu capo assoluto e indiscutibile. Così, invece di una classe dirigente capace di riforme decentraliste e federaliste, produsse una generazione di esponenti la cui principale capacità era quella di obbedire al capo.

La verticalizzazione della politica, il leaderismo, la riduzione dei partiti a comitati al servizio del loro segretario-padrone, il conseguente conformismo, non furono certo un male della sola Lega, negli anni in cui si formò l'ipocrita, strumentale e divisivo "maggioritario all'italiana". Per una forza autonomista, però, tale degenerazione fu particolarmente straziante.

Dopo aver rappresentato una generazione di amministratori locali che credevano (e qualcuno di loro ancora crede) davvero nel buongoverno e nell'autogoverno, quello della Lega è diventato un caso storico di eterogenesi dei fini, un emblematico "Masaniello" collettivo, una storia che, come quella dell'eponimo, è finita malissimo, con l'arrivo al potere di un capo nazionalista e populista, quel Matteo Salvini che la ha cancellata, creando il suo partito personale, la Lega Salvini.

Il bilancio storico e politico, dal punto di vista di chi crede in una Repubblica delle Autonomie e in una Europa delle Regioni, è disastroso: quarant'anni persi per le autonomie. Ancora peggio, grazie a una serie di ciarlatani portati ai vertici della Repubblica dal leghismo, come per esempio l'ancora potente Roberto Calderoli, antiche, cruciali, necessarie parole come federalismo, autonomismo, sussidiarietà, sono state svuotate di significato e, in alcune situazioni, sono diventate persino impronunciabili. Il grande imbroglio dell'autonomia differenziata, per chi vuole davvero studiarlo, è solo l'ultimo degli inganni.

La ricostruzione di un moderno decentralismo in Italia (e in Europa e nel mondo), cominciata nel 2019 da Autonomie e Ambiente, è tutta in salita, grazie allo storico fallimento leghista, anche se, in questo mondo che sta ancora correndo verso l'autodistruzione, è uno dei pochi segni di speranza.

 

  

venerdì 5 aprile 2024

Giovanni Poggiali, un leader autonomista in lista alle Europee con Azione nella circoscrizione Nordest

Dopo l'ultimo sfregio alla nostra già boccheggiante democrazia, l'approvazione dell'odioso emendamento #taglialiste, il mondo di Autonomie e Ambiente e degli altri territorialisti in Italia sta reagendo. I nostri leader, nei diversi territori, si assumono importanti responsabilità. Riceviamo e pubblichiamo questo comunicato diffuso stamane dal movimento Azione di Carlo Calenda:

"AZIONE e i suoi alleati aprono alle autonomie, in nome del comune rifiuto del "bipolarismo all'italiana", che viene visto come una competizione a chi è più ignorante e strumentale. AZIONE e il mondo delle autonomie hanno trovato un'intesa anche nel rifiuto dell'elezione diretta del c.d. "sindaco d'Italia". Si allargano ulteriormente, quindi, le liste di AZIONE. Dopo l'ingresso di popolari, riformisti, repubblicani, entra anche un esponente di rilievo degli autonomisti italiani ed europei. Si tratta di Giovanni Poggiali, di Ravenna, noto viticoltore, presidente dello storico Movimento per l'Autonomia della Romagna, realtà che fa parte della rete Autonomie e Ambiente. Poggiali sarà candidato nella circoscrizione del Nord Est."

Giovanni Poggiali, oggi, fra i suoi molti meriti personali e civili, una delle figure più importanti del mondo civico, ambientalista, storicamente autonomista e modernamente territorialista, ha gettato il cuore oltre l'ostacolo. Dopo un solo anno dalla fondazione di Rumâgna Unida, realtà politica territoriale per il buongoverno e l'autogoverno della Romagna, ha messo a disposizione tutto il suo prestigio personale per portare la voce della Romagna in Europa, insieme con gli ideali della Repubblica delle Autonomie e dell'Europa delle Regioni.

Poggiali ha un curriculum eccezionale, un galantuomo romagnolo d'altri tempi pienamente immerso nel nostro tempo, un punto di riferimento per il mondo autonomista e un valore aggiunto per la lista "Azione e alleati" alle imminenti elezioni europee dei giorni 8-9 giugno 2024. 

 

Giovanni Poggiali, leader autonomista della Romagna, al centro;
Marco Lombardo, segretario Azione Emilia-Romagna, a sinistra;
Carlo Calenda, leader di Azione, a destra - 3 aprile 2024


 


lunedì 17 luglio 2023

Una modesta proposta per l'Europa

 


C'è una modesta ma seria proposta per andare insieme alle elezioni europee del 2024. La hanno elaborata il Patto per l'Autonomia Friuli-Venezia Giulia, in nome e per conto dell'intera sorellanza di Autonomie e Ambiente, ed EFA, il partito europeo dei territorialismi (European Free Alliance, che fa parte del gruppo parlamentare europeo Greens-EFA).

Non ci facciamo illusioni: il nostro "Patto Autonomie Ambiente" per l'Europa e per la pace, non può certo raggiungere tutti i cittadini. Non abbiamo certo denaro o potere sufficiente per farci largo nel terrificante conformismo mediatico del nostro tempo. Una persona su dieci, però, ha già la cultura, la sensibilità, il tempo per ascoltare ed eventualmente sostenere questo appello contro tutti i centralismi autoritari.

A quella persona su dieci, quindi, ci rivolgiamo, a coloro che sanno cosa è un serio civismo autonomo dai partiti centralisti, che hanno intenzione di praticare un serio e pragmatico ambientalismo territorio per territorio, che hanno valori decentralisti ispirati al nostro antico e nobile confederalismo, quello della Carta di Chivasso.

Per capire cosa stiamo facendo, si legga la bella intervista rilasciata da Lorena López de Lacalle Arizti, la presidente EFA, a Gino Giammarino:

https://napolivera.info/2023/07/16/autonomia-autogoverno-europa-intervista-a-lorena-lopez-de-lacalle-presidente-dellefa/

Per approfondire il posizionamento politico del "Patto Autonomie Ambiente", si legga il documento finale approvato a Udino il 10 giugno 2023:

https://www.autonomieeambiente.eu/news/160-per-la-libertas-europea

Grazie a quella persona su dieci, che potrebbe essere interessata!

 

 

domenica 2 luglio 2023

Per la dignità del lavoratore


 

E' scritto nella Costituzione della Repubblica italiana:

Art. 36 (I comma):
Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un’esistenza libera e dignitosa.


E' dagli anni Ottanta che il rispetto di questa disposizione costituzionale sta arretrando.

Questa norma, lo scriviamo sommessamente, ha rischiato di cadere in desuetudine anche perché una ampia maggioranza di elettori adulti ha goduto di un relativo benessere, grazie al proprio reddito, al risparmio accumulato nelle famiglie durante gli anni del "boom" economico dei territori italiani, alla disponibilità di patrimoni magari ancora più antichi. 

Troppi cittadini si sono dimenticati di questo comando costituzionale, perché per essi era assolto, grazie al lavoro loro e delle generazioni precedenti.

Poi, man mano che è avanzato il mercato unico europeo e che si è deciso che questa nostra comunità continentale fosse aperta al libero scambio globale, la situazione è diventata più complessa.

Si è accettato per decenni che gli stipendi restassero fermi, per non perdere competitività rispetto alle fabbriche del mondo dove gli stipendi erano ancora più bassi. Qualche settore, in qualche capitale industriale e tecnologica, è potuto restare competitivo attraverso continue innovazioni di processo e di prodotto, senza comprimere i compensi, ma questo non è mai stato e non sarà mai generalizzabile (le eccellenze dell'export sono l'eccezione, non la regola, in una società globalizzata, speriamo che questo sia chiaro...).

Aggiungiamo che vivere usando come unica moneta una valuta internazionale forte come l'Euro ha reso le cose ancora più complicate.

La situazione è così profondamente cambiata. Lentamente, ma inesorabilmente, stanno aumentando i cittadini che oggi, pur lavorando, pur essendo titolari di una pensione, pur avendo persino piccole proprietà immobiliari, sono poveri e anzi si stanno impoverendo sempre di più.

Alcuni leader di opposizione hanno appena sottoscritto una proposta di legge sul salario minimo, nel tentativo di offrire almeno una prima risposta a questo storico problema dell'impoverimento di massa. Essi si sono concentrati sul tema dei "working poor", il lavoratore povero, e hanno immaginato una prima risposta: imporre per legge un salario orario minimo di 9 Euro.

Purtroppo 9 Euro l'ora - peraltro lordi - lavorando 35 ore per 4 settimane, diventano 1.260 Euro al mese...

Uno stipendio che possiamo definire di sopravvivenza, in questa società impostata su questi stili di vita e livello di consumi (sempre indotti, spesso imposti).

Ammesso, ovviamente, che non si viva da soli, che non si abbiano figli, che si viva in zone economicamente e socialmente marginali (cioè più economiche, ma comunque non del tutto prive di servizi pubblici universali).

E' una proposta di buona volontà, certo, ma è una risposta davvero modesta, di fronte alla gravità del problema.

Con quelle cifre siamo ben lontani dal rispetto della Costituzione e lontanissimi dall'offrire una speranza a decine di milioni di cittadini di questa Repubblica.

C'è anche un altro ostacolo, diciamo reputazionale, per i firmatari di quella proposta, che sono Giuseppe Conte (Movimento 5 stelle), Nicola Fratoianni (Sinistra italiana), Matteo Richetti (Azione), Elly Schlein (Partito democratico), Angelo Bonelli (Europa Verde) e Riccardo Magi (+ Europa).

Essi sono considerati da una vasta opinione pubblica responsabili dell'impoverimento di massa. Nella migliore delle ipotesi essi o i partiti che essi guidano sono considerati incapaci di affrontare il problema. A torto o a ragione, sono invotabili, o meglio votabili solo dai loro affezionati.

Non è del tutto giusto, ovviamente, perché quei partiti hanno al proprio interno persone serie che stanno cercando di cambiare rispetto agli errori del passato, ma la realtà è questa.

Questa proposta di salario minimo è veramente troppo poco e troppo tardi.

Il nostro patto Autonomie e Ambiente cerca di guardare insieme più da vicino e più in lontananza. Siamo convinti che non esistano ricette semplici per frenare il processo di impoverimento delle masse nella globalizzazione, tanto meno che esistano soluzioni "europee" o "italiane", valide per tutti i nostri territori. Tuttavia qualcosa può essere fatto subito, per fronteggiare l'emergenza, e qualcosa può essere avviato cercando di essere lungimiranti, senza cedere nelle fallaci chimere del centralismo autoritario.

Per esempio si potrebbe, STATIM (subito), porre fine alle esternalizzazioni in tutte le amministrazioni pubbliche locali. Garantire una dignità minima a tutti i lavoratori di ogni comune della Repubblica, internalizzando coloro che oggi sono ostaggi degli appaltatori e dei subappaltatori, vorrebbe dire assicurare un punto di riferimento, di stabilità, di servizio, di resistenza. Si avrebbero più lavoratori pubblici, più autorevoli e più sereni, a occuparsi degli umili, a custodire i beni comuni, a curare i territori. Come sanno gli esperti di gestione del personale, nel campo dei servizi pubblici (che non sono produzioni aziendali comprimibili o estensibili secondo richieste di mercato), questo non costerebbe affatto di più. Toglierebbe potere e reddito a qualche appaltatore, ma produrrebbe dignità per molti lavoratori.

GRADATIM, cioè con un serio e competente gradualismo riformista, si potrebbero avviare riforme attese da tanto tempo, come la drastica riduzione delle tasse sul reddito da lavoro (ogni forma di lavoro), affidando alle autorità locali, in un serio sistema di federalismo fiscale, la leva di una maggiore imposizione sulle case e sulle cose, magari coniugandola con la massiccia circolazione di monete fiscali locali complementari, con il fine di incoraggiare la cooperazione fra autorità pubblica, proprietari privati, imprenditori locali, per la transizione ecologica.

La moneta, al contrario di quello che pensano gli apprendisti stregoni che hanno in mano il potere nella Eurozona, deve circolare di più, non di meno, per consentire a persone, famiglie, imprese, di soddisfare i propri bisogni.

Promettiamo, insomma, cambiamenti magari più difficili, ma che varrebbero molto di più di 1.260 Euro lordi al mese.


lunedì 24 aprile 2023

Appello a chi ha valori antichi che mantengono sempre giovani

 

Se avete un'anima antica e quindi siete spiritualmente giovanissimi, questo messaggio è per voi: buon 25 aprile, buona festa della Liberazione, con l'amara ma lungimirante parola del martire Piero Gobetti.

Auguriamo a tanti, che si sentono ancora giovani almeno dentro, di fare civismo, ambientalismo, riformismo, autonomismo, con la creatività personale, la chiarezza morale, l'autonomia politica di figure quali Giulio Bordon, Piero Calamandrei, Tristano Codignola, Maria De Unterrichter Jervolino, Andrea Finocchiaro Aprile, Emilio Lussu, Aldo Spallicci, Tiziano Tessitori. Non furono sempre dei vincenti, ma la Repubblica delle Autonomie esiste grazie a persone come loro. 

Il centralismo, sempre autoritario e intrinsecamente fascista, non è ancora morto, ma non fatevi ingannare dai profeti di sventura: stiamo già vivendo in quello che sarà ricordato come il secolo delle autonomie (come chi scrive ha osato raccontare nel romanzo "Cosmonauta Francesco").

Cogliamo ancora una volta l'occasione per ribadire il nostro appoggio a ogni forma di civismo ambientalista, localista, autonomo dai partiti dominanti. 

Sosteniamo con entusiasmo la candidatura di Fabio Pacciani a Siena, supportata da un civismo che si prepara, s'impegna e cresce da almeno vent'anni, quando nel 2004 iniziò la rivolta di Pierluigi Piccini. 

Sosteniamo la lista civica Fare Città di Campi Bisenzio, a sostegno del giovane candidato sindaco Andrea Tagliaferri, guidata da Daniele Matteini e Marco Monticelli, con cui condividiamo, oltre che un'amicizia ormai di vecchia data, la resistenza contro quei progetti assurdi di nuove piste aeroportuali e di tramvie con un tracciato sbagliato, colate di ferro e cemento che una classe dirigente fiorentina miope vorrebbe imporre alla Piana più inquinata della Toscana.

Come OraToscana non temiamo di schierarci, ma restiamo comunque ostili alla polarizzazione delle posizioni e allo scontro fra tifoserie. Nelle estremizzazioni e nella verticalizzazione della politica (ridotta a duelli mediatici fra leader nazionali), viene sacrificata la libera scelta da parte dei cittadini dei propri amministratori locali. 

In una contrapposizione imposta dall'alto, viene sacrificata soprattutto la qualità delle persone, che invece è necessaria non solo per vincere, ma per convincere e, il giorno dopo, cambiare veramente le cose. 

Per questo ci siamo esposti con un appello per la dignità e i poteri degli amministratori locali, e per una loro selezione dal basso con modalità nuove, che prevedano maggiore innovazione, maggiori autonomie e quindi maggiore diversità. Diversità che è, non dimentichiamolo, la fucina delle vere innovazioni. Per l'appello siamo debitori a tanti attivisti, ma in particolare al nostro gruppo Un Cuore per Vecchiano. Il documento ha avuto, con nostra grande sorpresa, un riscontro importante ben al di là della Toscana.

Ora, anche in vista delle elezioni europee del 2024, a cui parteciperemo insieme alla rete Autonomie e Ambiente, guidata dal Patto per l'Autonomia Friuli - Venezia Giulia, ci metteremo in cammino lungo i nostri Appennini, per approfondire il dialogo con i movimenti civici, ambientalisti, localisti non solo della Toscana ma anche dell'Umbria e delle Marche, della Tuscia e delle altre province laziali, di Roma e dei suoi municipi.

Tenendo a distanza ciarlatani, urlatori e profittatori, stiamo lottando per fare spazio a una nuova generazione di leader locali, che possano accompagnare le nostre comunità locali fuori dall'angoscia delle continue emergenze, verso la pace, la giustizia, la salvaguardia del creato, il ritorno della speranza.

Un'ultima cosa, davvero bella: il nostro impegno toscano ha trovato una nuova forza sorella in Romagna, il movimento Rumâgna Unida, che vi invitiamo a conoscere e con cui ci incontremo presto, in un desinare tosco-romagnolo.

Animo!

Da Prato, lunedì 24 aprile 2023

Mauro Vaiani, garante

PS:

Purtroppo, l'ultima cosa che dobbiamo aggiungere a questa lettera è triste. Abbiamo appreso della scomparsa di Sergio Salvi.

Qui il ricordo della famiglia di Autonomie e Ambiente.

Qui un mio ricordo personale.

M.V.


Canale Telegram: https://t.me/OraToscana

 

sabato 4 febbraio 2023

Sfuggire l'imbroglio anti-autonomista

 

Sono sempre i soliti.

Da vent'anni la Repubblica delle Autonomie personali, sociali, territoriali, è sotto attacco.

Continuano a infuriare i peggiori istinti centralisti e autoritari, in Italia, nella Unione Europea e anche oltre.

L'ultimo imbroglio è il disegno di legge Calderoli, la cui "approvazione preliminare" è stata organizzata come una televendita di cattivo gusto.

Non è possibile dare ancora credito a una classe politica centralista e presidenzialista, che non ha mai accettato fino in fondo che lo stato non concede le autonomie ma le riconosce.

Per approfondire consigliamo la lettura di un duro intervento apparso oggi (4 febbraio 2023) sul Forum 2043 di Autonomie e Ambiente:

https://www.autonomieeambiente.eu/forum-2043/104-autonomia-differenziata-specchietto-per-allodole


giovedì 19 gennaio 2023

Per Massimo Moretuzzo presidente del Friuli Venezia Giulia

 

Massimo Moretuzzo, consigliere capogruppo uscente del Patto per l'Autonomia nel consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia, dopo una legislatura in cui si è dimostrato un punto di riferimento per le opposizioni alla grigia giunta Fedriga, è candidato presidente alle prossime elezioni regionali del 2-3 aprile 2023 in quella regione. 

Avrà l'appoggio della lista del Patto per l'Autonomia, la giovane forza autonomista, oggi peraltro la più consistente, preparata, popolare e inclusiva, fra le molte che sono attive nei vari territori della Repubblica. La lista del Patto sarà allargata a esponenti del civismo e dell'ambientalismo della regione. Si realizza localmente quello che è il progetto che il Patto per l'Autonomia, insieme ad autonomisti di tutte le altre regioni, sta portando avanti in tutto lo stato con la sorellanza Autonomie e Ambiente (AeA).

La candidatura di Moretuzzo si è concretizzata con il passo giusto: molta umiltà, molto lavoro, determinazione a lavorare su progetti lungimiranti di buongoverno locale, di protezione dell'ambiente, di valorizzazione dei beni comuni, nell'interesse delle generazioni future. Sta ottenendo il sostegno di gran parte delle forze del centrosinistra e dei movimenti che erano all'opposizione nel consiglio giunto alla scadenza.

Noi di OraToscana abbiamo conosciuto Massimo Moretuzzo all'inizio del 2020, quando a Udine abbiamo presentato, insieme, l'alleanza di forze territoriali sorelle Autonomie e Ambiente. Il Patto per l'Autonomia del Friuli Venezia Giulia guida la sorellanza AeA e sta contribuendo energicamente al rinnovamento della famiglia politica degli autonomisti ambientalisti europei, l'Alleanza Libera Europa (European Free Alliance).

Massimo Moretuzzo è esattamente l'opposto dei "paracadutati" che le forze politiche statali hanno così spesso imposto alle elezioni regionali degli ultimi anni, a seguito di decisioni verticistiche prese in "caminetti" ristretti da pochi capi, capetti e capitani, non di rado all'ultimo momento e accumunati dall'essere di solito improvvisati e impreparati. La sua candidatura viene da una significativa e operosa gavetta.

Moretuzzo è nato nel 1976, il 15 febbraio, pochi mesi prima del drammatico terremoto del 6 maggio di quell'anno.

Si è laureato a Padova nel 2001 in scienze dell'educazione a pieni voti. E' da sempre impegnato per il suo territorio, per i suoi cari e per la piccola azienda di famiglia. Ha conservato il proprio bilinguismo friulano e italiano, come baluardo d'identità e cultura. E' stato un attivista della grande e vittoriosa battaglia per i referendum sull'acqua pubblica del 2011. E' stato sindaco del suo paese, Mereto di Tomba, dal 2014 al 2018, quando è stato eletto in consiglio regionale con il Patto per l'Autonomia.

E' diventato (magari suo malgrado, considerando la sua naturale ritrosia) un punto di riferimento per chi crede che si debba voltare pagina, rispetto a questi anni dominati da demagoghi parolai (di sinistra, di destra, di centro, dall'alto e dal basso), per tornare a una politica meno cinica e più seria. 

Per il nostro mondo autonomista, civico e ambientalista è una certezza, non solo una speranza, in questi anni per noi cruciali, in cui ci stiamo progressivamente liberando dai ciarlatani del nordismo e del sudismo, ci opponiamo al centralismo autoritario, ci mettiamo di traverso rispetto allo spettro del presidenzialismo, difendiamo e anzi vogliamo realizzare compiutamente la Repubblica delle Autonomie personali, sociali, territoriali.


venerdì 30 dicembre 2022

Tener desta la speranza anche nel 2023

Grazie all'attivismo e al candore degli amici di Vecchiano, cuore pulsante del nostro civismo ambientalista e autonomista per la Toscana, abbiamo un messaggio di auguri per un sereno 2023: è il nostro tempo, è il momento di essere, insieme, una grande rete di amicizia e di impegno per la nostra terra, per la salute, per le autonomie personali, sociali, territoriali. Siamo speranza ora, ora qui in Toscana, anzi in ciascun paesino e vicinato della Toscana. Lo diciamo soprattutto ai giovani: facciamo la nostra parte quartiere per quartiere, borgata per borgata, perché questo è l'unico modo per fare il bene della Toscana, della Repubblica, dell'Europa, della pace e della vita in tutto il pianeta. Auguri!

Qui alcuni link per scambiarsi saluti, auguri, proposte e annunci di impegno personale:

https://t.me/OraToscana - la rete civica ambientalista autonomista della Toscana

https://t.me/Forum2043 - il luogo di studio aperto presso Autonomie e Ambiente, contro il centralismo, per proiettare nel futuro gli ideali di Chivasso e la promessa di una Repubblica delle autonomie personali, sociali, territoriali

Un Cuore per Vecchiano - la pagina Facebook

 

 



 



venerdì 25 novembre 2022

La Multiutility, il grande scippo

 


Riceviamo e volentieri pubblichiamo integralmente:

Lucca – Firenze – Pisa – Siena, 22-23 novembre 2022

La Multiutility è un grande scippo di beni comuni alle persone e alle comunità della Toscana. OraToscana unisce la propria voce a quella dei piccoli comuni, degli amministratori civici e indipendenti (spesso ribelli ai partiti nelle cui liste sono stati eletti), dei movimenti, associazioni e comitati che si sono messi di traverso rispetto a questa operazione di fusione di aziende che svolgono servizi pubblici in 67 dei 273 comuni della Toscana.

OraToscana sarà a fianco di ogni iniziativa di resistenza e di protesta, con la competenza e le capacità dei propri consiglieri comunali, attivisti e studiosi. Appoggeremo eventuali tentativi di resistenza attraverso gli istituti della partecipazione popolare, come per esempio i referendum abrogativi comunali.

In aggiunta, OraToscana lavora per un salto di qualità politica nell’impegno di tutti coloro che credono nelle autonomie e nell’autogoverno dei beni comuni locali. Promuoverà, non in solitudine, una iniziativa politica ed elettorale, di segno civico, ambientalista e autonomista, per la nostra terra, la salute, i beni comuni. La stratificazione di leggi nemiche dei servizi pubblici locali va combattuta a partire dal Parlamento europeo, nel Parlamento italiano, nel Consiglio regionale della Toscana.

Il Trattato sul funzionamento della Unione Europea (TFUE), all’art. 106, tutela la gestione pubblica diretta e locale degli essenziali servizi pubblici, così come la Costituzione, se si desse piena attuazione agli articoli 5, 43, 117 e 119. Il tradimento dei principi comunitari e costituzionali attraverso l’attuale metastasi normativa (sé dicente liberista, ma in realtà antiliberale, antisociale, antipopolare), va fermato, non solo con le parole, ma nelle urne.



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Approfondimenti sul disastro della Multiutility

L’operazione, come si legge nelle 47 pagine della Delibera 49 del Consiglio comunale di Firenze (ex proposta 55) del 19 ottobre 2022, coinvolge la società ALIA, che già ha incorporato antiche storiche municipalizzate dell’area fiorentina e alla quale saranno unite Toscana Energia, Publiacqua, Consiag, Acqua Toscana, Publiservizi.

Gli enti pubblici locali attualmente soci delle società coinvolte si ritroveranno, volenti o nolenti, azionisti di una “Holding Toscana”, di diritto privato, aperta a “investitori” finanziari internazionali, con una possibile quotazione in borsa. Il potere, però, resterà saldamente in mano al Sindaco metropolitano di Firenze e ai tecnocrati che, almeno dai tempi del decreto Andrea Ronchi-Silvio Berlusconi del 2009, amministrano come mandarini la privatizzazione dei servizi pubblici locali in tutta la Repubblica.

Privatizzazione” è diventata una parola impronunciabile, perché ha coinciso, non solo in Toscana, con un inarrestabile declino dei servizi pubblici. Una decadenza che fu frenata, ma non fermata, dalla vittoria dei difensori dell’acqua e dei beni pubblici nei referendum popolari del 2011.

I principali guasti che l’operazione, se non sarà fermata, produrrà sono:

1) I comuni, e quindi i cittadini, perderanno ancora ulteriore sovranità su quella aggregazione verticistica, che renderà più opache le relazioni industriali e le scelte di investimento, oltre che più difficile il controllo sulla qualità dei servizi erogati.

2) Non ci saranno economie di scala di alcun tipo, anzi si pagheranno le diseconomie dell’aggregazione forzata di attività eterogenee, perché si dovranno continuare a presidiare territori diversissimi fra di loro, rispettando normative che sono estremamente complesse e specifiche dei vari campi di attività. Acqua, energia, rifiuti sono servizi pubblici essenziali e indisponibili, che devono essere gestiti da unità operative competenti e presenti paesino per paesino, quartiere per quartiere. Sono attività di rilevanza economica ma solo una classe politica estremamente ignorante o assolutamente ipocrita può permettersi di vederle come “industrie” che possono essere centralizzate (e magari “tagliate”).

3) Continuerà la desertificazione delle competenze, che storicamente i servizi pubblici locali coltivavano e mantenevano in ciascuna comunità. Ci saranno meno tecnici e operatori esperti, a presidio dei servizi territorio per territorio. Aumenteranno le esternalizzazioni, con la creazione di lavoro meno protetto, meno competente, meno stabile, meno pagato. Episodi emblematici di malagestione delle riparazioni da parte di un esercito di esternalizzati precari, come quello che portò al disastro di Lungarno Torrigiani a Firenze nel 2016, non hanno insegnato evidentemente nulla all’amministrazione Nardella e ad altre.

Gli unici guadagni certi, se si proseguirà in questo avventurismo di politici che si improvvisano finanzieri, saranno quelli delle società di consulenza e degli investitori privati coinvolti in questa operazione, oltre che negli aumenti dei bonus e dei benefit dei sé-dicenti manager delle aziende coinvolte.

I perdenti, non da ora e non per colpa della guerra, sono sempre i cittadini e le piccole imprese, che subiscono gli aumenti delle bollette e le carenze di manutenzione delle reti.

Economia circolare, sostenibilità, energie rinnovabili, a parte la buona volontà di qualche famiglia abbiente e di qualche piccola impresa coraggiosa, restano solo parole buone per gli uffici stampa, per colpa di questi grossi aggregati che non sono più servizi pubblici (e che non potranno mai neppure diventare vere aziende private).

Nel caos normativo e politico creato da una serie di governi centralisti (di sinistra, di centro, di destra, populisti e tecnici, da Berlusconi, a Monti, a Letta, a Renzi, a Gentiloni, a Conte, a Draghi), a seguito di queste pericolose concentrazioni di potere, ben poco si sta facendo per una svolta ambientale (e anche il PNRR si mostrerà presto per la grande illusione ottica che è).



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EUROPEA, ITALIANA, TOSCANA


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lunedì 3 ottobre 2022

OraToscana compie un anno


 

OraToscana

 

rete di lavoro politico - civismo, ambientalismo, autonomismo
pace e lavoro – giustizia e libertà - autogoverno e buongoverno di tutti dappertutto

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https://diversotoscana.blogspot.com/2022/06/cara-vecchia-lista-postale.html


Lucca – Firenze – Pisa – Siena, lunedì 3 ottobre 2022
Vigilia di San Francesco e del primo anniversario di OraToscana

Domani è la festa del grande santo Francesco di Assisi e sarà anche un anno che abbiamo lanciato OraToscana, la nostra rete di lavoro politico per una nuova stagione di civismo, ambientalismo, autonomismo in Toscana. Non ci si confonda con un nuovo partitino, perché rappresentiamo un’area civica e autonomista, voce dei ceti popolari e dei territori dimenticati, storicamente socialista e modernamente riformista, antinazionalista e anticentralista, presente nella storia moderna dell’Italia sin dall’inizio. Siamo ancora piccolini, qui in Toscana, ma abbiamo ben chiaro che fare, come farlo, con chi farlo. Non abbiamo potuto partecipare alle elezioni politiche anticipate, perché la nostra rete interterritoriale AUTONOMIE E AMBIENTE non era ancora sufficientemente capillare, ma siamo al lavoro per sostenere importanti liste civiche alle elezioni comunali del 2023 in diverse realtà toscane, oltre che per le elezioni europee 2024, in cui porteremo le nostre idee per una Europa diversa, l’Europa delle regioni, dei popoli, dei territori.

PRIMA DI TUTTO LA PACE – Crediamo nella solidarietà internazionale fra i popoli e non abbiamo mai dimenticato le guerre terribili in Yemen, Tigrè, Artsakh. Qui in Europa uniamo la nostra piccola voce a quella di papa Francesco: la Federazione Russa, l’Ucraina e le province ribelli devono arrivare a un cessate il fuoco senza condizioni, ora. Tutti i torti di dieci anni di conflitto potranno essere discussi e riparati, dopo l’armistizio, nel tempo. Senza la tregua, invece, non ci sarà più nulla da discutere. Non ci sarà più vita ucraina, o vita russa nel Donbass, non resterà più nulla se non l’inverno nucleare.

SANITA’ PUBBLICA TOSCANA DI PROSSIMITA’ Siamo impegnati perché sia istituito un ambulatorio pubblico in ciascun paese o quartiere di Toscana, con i medici di famiglia (ma anche pediatri, dentisti, osteopati), con infermeria e segreteria, punto di accoglienza raggiungibile a piedi da chiunque abiti nel vicinato, capace di consigliare le persone prima di tutto nella prevenzione. Il rapporto fra la persona e il suo medico di fiducia deve tornare centrale, anche al fine di evitare di ammalarsi, prima che curarsi. Basta con il centralismo sanitario autoritario e con i farmaci imposti dall’alto e dall’estero. In prospettiva tutta la sanità, inclusa la produzione dei farmaci essenziali, dovrà tornare locale, pubblica, senza scopo di lucro.

CONTRO IL CAPRICCIO DELL’AEROPORTO FIORENTINO Resisteremo alla cieca ostinazione di coloro che vogliono ampliare Peretola. Quello dell’aeroporto a Firenze è un folle capriccio alimentato da una consorteria di politici attualmente al potere in città, che sono come minimo disinformati quando non addirittura, politicamente parlando, disonesti. Il capriccio fiorentino è emblematico di altre follie faraoniche che si vogliono imporre ai Toscani: la distruzione delle società dei trasporti pubblici locali, dell’acqua e del gas, per sostituirle con incontrollabili società multinazionali; il gassificatore malposizionato a Piombino; l’allargamento delle basi militari; impianti eolici dove non c’è vento; colate di ferro e cemento per nuove tramvie mentre chilometri di strada ferrata già esistente sono abbandonati o sottoutilizzati. Senza una nuova generazione di leader locali indipendenti e competenti, e senza responsabili sovranità locali, non ci libereremo da questa piaga (mondiale, non solo toscana o italiana od europea) delle decisioni tecnocratiche prese da pochi sulla pelle di molti.

MAI IL PRESIDENZIALISMO Difenderemo e promuoveremo la Repubblica delle Autonomie personali, sociali e territoriali, secondo l’ispirazione dei nostri padri costituenti. Ci metteremo quindi di traverso contro il presidenzialismo in ogni sua forma e declinazione. Il “sindaco d’Italia” ne diventerebbe inevitabilmente il podestà, in uno stato già troppo centralista e malato di autoritarismo come quello italiano.

PIU’ AUTONOMIA E PIU’ DEMOCRAZIA IN TOSCANA Per porre rimedio al crescente distacco delle persone dalle istituzioni noi vediamo una unica strada, secondo le nostre migliori tradizioni toscane anarchiche e libertarie: più autonomia delle persone, delle formazioni sociali, dei territori; meno sorveglianza (fisica o digitale); meno proibizionismo; una giustizia meno forcaiola; più potere nelle mani delle persone, attraverso lo sviluppo di forme di democrazia deliberativa, al più basso livello possibile. Nella vita amministrativa dei comuni toscani siamo stanchi di questi sindaci “podestà” il cui operato non è più controllabile da nessuno, in assenza di una vera partecipazione politica di base, di una stampa locale critica, di consigli comunali autorevoli. Non abbiamo ricette in tasca, ma stiamo studiando soluzioni audaci di autogoverno, per tornare ad avere istituzioni democratiche forti presenti in ogni paesino e in ogni quartiere. Parteciperemo, inoltre, alle lotte per avere leggi elettorali più giuste anche per le realtà intercomunali, la Regione, le Camere, il Parlamento europeo, oltre che per eliminare le vecchie province prefettizie.

Guardiamo al confederalismo della Svizzera, non al centralismo autoritario della Cina, se vogliamo dare un futuro dal volto umano alle generazioni future.

Se volete attivarvi e candidarvi alle elezioni comunali con la rete OraToscana, se ritenete di poter partecipare e contribuire a una politica autonomista seria e competente, dovete:

- aderire al nostro canale Telegram: https://t.me/OraToscana

- iscrivervi alla nostra lista postale: https://diversotoscana.blogspot.com/2022/06/cara-vecchia-lista-postale.html

Grazie di cuore e a presto!

Mauro Vaiani Ph.D.

garante di OraToscana

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