Un discorso diverso in Toscana, per chi crede, in questa nostra madreterra, in questa fugace vita, in qualcosa di diverso

domenica 30 novembre 2014

Matteo Renzi e il federalismo

Appoggio Matteo Renzi con tutte le mie forze, perché credo nella necessità delle riforme, ma sono preoccupato per la scomparsa, nella sua maggioranza, come anche nell'opposizione, persino nelle leghe, del tema del federalismo.
Cos'è il federalismo, ridotto all'essenza? Quando un grande paese ha grandi debiti e grandi problemi, il federalismo è provare a immaginare che, distribuendoci le responsabilità in territori più circoscritti e più omogenei, ce la faremmo meglio a risolverli.
Affidarsi solo al centro, invece, anche quando al centro c'è uno bravo come Matteo Renzi, significa affidare la soluzione dei problemi a chi li ha creati.
Come pensate che possa andare a finire?

sabato 29 novembre 2014

Cinque Stelle cadenti

Senza leader eletti dai cittadini, attraverso primarie, in collegi circoscritti, con regole chiare e con una grande partecipazione popolare, nella politica moderna non si va da nessuna parte.
Nessuna meraviglia, quindi, per la crisi dei Cinque Stelle, su cui invito a leggere il bel articolo di Bruno Manfellotto oggi sul Tirreno: un grande vaffa li seppellirà...
Del resto, dal punto di vista della selezione del proprio personale politico e delle loro idee su come vanno scelti gli eletti, i Cinque Stelle si erano già dimostrati dei potenziali imbroglioni - politicamente parlando, s'intende.
E, sia chiaro, senza primarie e senza collegi, non saranno certo gli unici ad affondare, insieme a questa repubblica.

venerdì 28 novembre 2014

Duemila euro al mese

In settimana qui in Toscana i media hanno dato il giusto rilievo a una notizia che è fondamentalmente triste, ma che contiene anche qualche elemento di speranza, oltre che di riflessione.
Si tratta della concessione di un vitalizio, da parte dell'INAIL, alla vedova e ai tre figli di Zakir (trascritto anche Zakhir) Hossain, un immigrato bengalese ucciso sul lavoro, a Pisa, il 13 aprile scorso: una somma di circa 2.000 euro al mese, che, al netto delle tasse, diventeranno più o meno 1.500.
Alla vittima, ricordiamolo, le istituzioni toscane hanno dedicato la Festa della Toscana 2014, che verrà celebrata domenica 30 novembre.
Si prova sollievo al pensiero che una povera vedova con tre figli riceva un tale sussidio, ma viene anche spontaneo pensare a quante altre persone, qui in Italia, avrebbero diritto a un trattamento altrettanto dignitoso e non ce l'hanno.
Duemila euro lordi al mese a persona sono diventati la soglia di una nuova povertà. Sotto questa cifra si è sempre in pericolo, non importa quanto sia stabile il proprio posto di lavoro, o quanto sia solida la propria famiglia.
Siamo diventati così una società in cui, paradossalmente, dei poveri vivi potrebbero diventare invidiosi dei poveri morti.
A questa deriva così terribile, occorre porre un freno.
Se questo euro non ci consente la giustizia sociale, occorre un'altra moneta?
E se questa repubblica non si scuote, ce ne vorrà un'altra?
Buona festa della Toscana a tutti.


giovedì 27 novembre 2014

Sveglia Romagna

Auguri al prof. Roberto Balzani, per il suo tentativo di tenere viva una prospettiva di rinnovamento politico in Romagna e, conseguentemente, anche nelle grandi città dell'Emilia.
Viva l'Ubalda!
Riscattiamoci dal disastro politico di questo autunno.
Ricordiamoci che nessuna provincia è stata ancora abolita, nessun prefetto è stato esautorato, nessun finanziere è stato smilitarizzato, nessun sollievo fiscale sui redditi da lavoro si è ancora consolidato.
E siamo ancora lontani dall'avere regole, con cui votare liberamente per una nuova generazione di leader, o per riorganizzare il nostro autogoverno locale, in Romagna, in Toscana, ovunque.
Non ci possiamo fermare in mezzo al guado!
Non possiamo pensare che Matteo Renzi potrà fare tutto da sé!
Agli Emiliani che hanno preferito la fuga al coraggio, opponiamo uno spirito più tosto, più tosco, più tosco-romagnolo.


domenica 23 novembre 2014

Per piazza Mercatale, ancora una volta



Il comune di Prato, la città in cui sono cresciuto e a cui sono ancora legatissimo, sta conducendo una consultazione pubblica sul futuro di piazza Mercatale.

Non ho ancora potuto pubblicare su un mio vecchio archivio - ModernAmare Prato - i documenti che Insieme per Prato ha dedicato, negli anni, al futuro della piazza.

Tuttavia ho deciso di mandare alla consultazione queste poche semplici parole:

- ricostruire portici,
- liberare il respiro della piazza
- riportare il mercato in piazza Mercatale

Chi conosce davvero piazza Mercatale a Prato, capirà al volo.

Ricordo anche che spazi per le macchine, subito fuori dalla piazza, ce ne sono tantissimi, quindi si può togliere il parcheggio.

Inoltre, non siamo mai stati contrari, in tanti anni di impegno civico con Insieme per Prato, a studiare, contribuire, finanziare un progetto di sotterraneo per la stessa piazza, con spazi per le auto, per i magazzini, per i box dei residenti.

Al sindaco Matteo Biffoni mando queste due immagini, qui sotto, che mi paiono emblematiche. La prima viene da un passato non lontano (prima delle guerre e del fascismo), da cui ci vengono idee che possono illuminare le scelte per la prossima generazione di pratesi.




La seconda è una stampa che fa riferimento a un passato appena più remoto. Mette in evidenza le Case Nuove, case popolari con fondi che rendevano possibile alle stesse famiglie un lavoro artigiano. Un grande esperimento di inclusione sociale non assistenziale, in uno spazio architettonicamente bello. Una lezione che andrebbe riproposta anche oggi.



sabato 22 novembre 2014

Confiscati e abbandonati, anche in Toscana

Il TGR, che non è certo una testata anti-sistema, ha spiegato abbastanza bene, in un suo servizio di oggi, sul suo settimanale, come funzionano le cose nell'inutile e costoso verticismo italiano. Inutili agenzie, comitati e unità romane controllano e paralizzano, mentre in periferia regnano l'abbandono e l'incuria. Che questo meccanismo di irresponsabilità e spreco tipico dello statalismo italiano, si applichi anche al tema delicatissimo dei beni confiscati alla mafia e poi abbandonati dallo stato, anche qui in Toscana, è particolarmente doloroso e offensivo, per tutti i cittadini onesti che, da decenni, lottano a costo di grandi sacrifici anche personali, contro la criminalità organizzata.

mercoledì 19 novembre 2014

Primarie strumentali o istituzionali?

Chi segue questo blog sa che crediamo nelle primarie come istituzione, non come strumento facoltativo, a disposizione di un partito, a seconda del momento politico che sta vivendo.

Grazie agli articoli di Mario Lancisi su Il Tirreno, seguiamo la discussione interna al PD sulle primarie. Dario Parrini si era esposto per non farle; alcune minoranze le pretendono; Enrico Rossi aveva detto di no, ma è sempre più tentato. Tutti hanno le loro ragioni, ma si resta lontani dal punto.

Le primarie devono diventare una istituzione, obbligatoria e non facoltativa, per tutti, sempre, a tutti i livelli. Il PD può favorire la stabilizzazione di questo cambiamento solo celebrandole sempre, non secondo la contingenza politica.

Ci possono essere eccezioni per i ricandidati? Certo, hanno un senso, ma tutti gli altri? 

Mentre si parla di primarie per la scelta del candidato presidente, non si discute su come, invece, si sceglieranno i candidati delle liste corte di candidati consiglieri, quelle che ci saranno proposte con il nuovo sistema elettorale toscano.
E' vero che si potranno dare dei voti personali facilitati, a nomi già stampati sulla scheda, ma non sarebbe giusto che anche queste rose di nomi fossero formate attraverso primarie vere? Invece, temiamo, saranno scelte secondo ferree logiche interne di partito.

Le nostre idee sulle primarie erano più ambiziose e il tempo, galantuomo, dirà chi era stato più lungimirante.

domenica 16 novembre 2014

Coraggio, come in guerra


Le piogge, le frane, le alluvioni stanno martellando le regioni italiane e mietendo vittime come una guerra.
Sono molto tristi le polemiche fra poteri centrali, regionali e locali, in queste ore.
Mi spiace che persino il nostro giovane ed energico presidente Matteo Renzi rischi, con un certo linguaggio, di cadere in uno scivoloso neocentralismo.
Le leggi sbagliate che sono alla base della distruzione di tanti territori italiani sono tutte norme nazionali.
Decisioni sbagliate, invece, ne sono state prese a tutti i livelli e da tutti. Non c'è alcuna burocrazia - centrale e locale - i cui dirigenti non meriterebbero di essere degradati e sanzionati.
E' chiaro che il problema è stato anche culturale e generazionale: privati e professionisti hanno pensato di poter costruire impunemente dappertutto; comuni e regioni hanno ritenuto di poter lasciare cementificare oltre ogni buon senso; ministeri, strutture, unità di missione nazionali non hanno saputo prevenire il saccheggio del territorio - e non si vede come potrebbero ora rimediare ai danni secolari che sono stati compiuti.
Il disastro dei territori italiani ha origine prima di tutto da errori compiuti dai legislatori romani, ma, per trovare soluzione, richiederà scelte locali dolorose e coraggiose, borgo per borgo, comune per comune, territorio per territorio.
Geologi, urbanisti, ambientalisti - di ogni colore e di ogni provenienza geografica - hanno già indicato la direzione: basta consumare altro suolo; iniziamo a scoperchiare i corsi d'acqua intombati; cominciamo ad allargare gli alvei e le golene.
Ci sono milioni di case ed edifici da abbattare, milioni di famiglie ed aziende da spostare.
Coraggio.

sabato 15 novembre 2014

Torneranno i prati, ma anche gli infami

Con mamma siamo andati a vedere "Torneranno i prati", il film di Ermanno Olmi dedicato all'inutile strage della Grande Guerra. Ci è piaciuto.
Il clan Olmi ha realizzato un omaggio toccante agli ultimi, agli umili, agli esseri umani che morirono nelle trincee, per colpa degli infami e delle infamie che condussero il mondo nella tragedia della Prima Guerra Mondiale.
E' stata una occasione per ricordare con rispetto i 40.000 Toscani che furono falciati nelle trincee, il mezzo milione che furono mobilitati - fra cui, anche se per fortuna per pochi mesi, il ragazzino che poi diventò mio nonno, Beppe Vaiani - i tanti altri che soffrirono durante e dopo.
Umili di tutto il mondo, uniamoci, per non dimenticare mai gli infami e per essere pronti, quando ci proveranno un'altra volta, a mandarci a morire.
Stavolta ci troveranno interconnessi e, forse, più preparati.
E agli infami Vittorio Emanuele di domani, forse, riusciremo a fare una bella sorpresina.

venerdì 14 novembre 2014

Rossi colpisce al cuore la casta

Rossi continua a sorprendere.
Stavolta ha annunciato un passo drammatico: non firmerà più gli atti con cui si liquidano ai dirigenti pubblici i loro premi.
Un colpo sacrosanto contro quella casta ormai degenerata che sono i dirigenti pubblici. Questi ultimi, va detto, se lo meritano ampiamente.
Sono una comunità di persone di buoni studi - ma soprattutto di buone relazioni - che negli anni hanno occupato posizioni di privilegio, con stipendi fuori mercato e fuori controllo. Non pochi di loro, inoltre, essendo assolutamente inutili, sono relegati a incarichi minori, delle vere e proprie sinecure.
Sotto il peso degli errori della politica, sotto la cappa delle leggi scritte male che regolano il loro lavoro, la loro produttività è storicamente bassissima.
Pochissimi di loro si sono ribellati al disastro generale e, in particolare, alla vergogna di un sistema che consente loro di darsi obiettivi ridicoli, raggiunti i quali essi si auto-assegnano premi principeschi. Un sistema ipocrita, vergognoso, irreformabile, che il governo Renzi deve abolire, per decreto, per tutti i dirigenti pubblici, al più presto.
La ribellione di Rossi sarà anche tardiva, ma è sempre benvenuta.
Avanti così presidente.

giovedì 13 novembre 2014

Il vizio della lotteria

L'Italicum proposto da Renzi e da Berlusconi ha seri limiti e purtroppo, mi pare, ai più stia sfuggendo quale è il pericolo più grave nascosto nei dettagli della proposta di riforma della legge elettorale della camera dei deputati.

Faccio appello a Matteo Renzi, a Roberto Giachetti, a Dario Parrini, ai leader toscani e nazionali che possono influire in questa fase, perché sia posto rimedio all'errore della lotteria unica nazionale.

La maggior parte dei seggi deve essere distribuita direttamente nei collegi locali. I candidati che localmente hanno i voti necessari devono poter essere eletti nella loro circoscrizione.

Devono poter vincere anche candidati indipendenti o quelli espressi di forze locali, se sono sufficientemente forti.

Solo i resti e solo una parte dei seggi devono essere gestiti nel collegio unico nazionale.

Pretendere di distribuire su base nazionale tutti i seggi, invece, produrrà plotoni di deputati senza radicamento territoriale, senza forza politica, senza autonomia di giudizio.

Forse saranno ubbidienti, ma davanti alle difficoltà si riveleranno deboli, e alla prima occasione si tramuteranno in traditori - come e peggio dei deputati eletti con il Porcellum. 

Correggiamo questo grave vizio dell'Italicum, finché siamo in tempo.

domenica 9 novembre 2014

Homage to Berlin and Catalonia

For those who, like we do, believe in the urgent need for independent thought, it's a joy to celebrate the 25th anniversary of the fall of the Berlin Wall, encouraging the immense, bottom-up process of sovereignty construction, which today is celebrated by the princely citizenry of Catalonia.

sabato 8 novembre 2014

Free State of Gaza

We say yes to general disarmament, fresh elections, and full self-government for Gaza. Let's make Gaza a free federal unit of the coming Arab-Palestinian state. And nothing different, nothing less, let's hope.




martedì 4 novembre 2014

Lavoratori e presidenti

Matteo Renzi, a Brescia, ieri, 3 novembre, in visita a una fabbrica dove i lavoratori erano stati messi in ferie forzate, ha pronunciate parole un tantino avventate. Una scivolata.
Provo tanta nostalgia di un altro tempo, che ho visto con i miei occhi, dove imprenditori e lavoratori facevano a gara a cooperare per accogliere al meglio papi e presidenti.
Sapete che vi dico?
Questo tempo tornerà.
Noi siamo quelli di Prato, quelli di Colle Val d'Elsa, quelli di Scarlino.
Ce la faremo.

domenica 2 novembre 2014

L'ennesima vittima della follia del proibizionismo

Stefano Cucchi fu arrestato per possesso di stupefacenti il 15 ottobre 2009. Fu picchiato, scambiato per un albanese, trascurato, lasciato senza cure, senza acqua, senza avvocato, nascosto alla famiglia. Il suo calvario si chiuse solo con la sua morte, sette giorni più tardi, il 22 ottobre.
Un ottimo articolo di Giovanni Bianconi, oggi sul Corriere della Sera, a pagina 5, racconta l'incredibile miscela di prepotenza, razzismo, sciatteria, di cui quest'uomo poco più che trentenne è rimasto vittima.
Su questa immensa tragedia, si sono innestate, come spesso in questa repubblica, le atroci e persino beffarde conseguenze delle cattive leggi sotto le quali viviamo, grazie alle quali NON abbiamo investigatori professionali e indipendenti; NON abbiamo una magistratura che lavori non diciamo 24 ore su 24, ma almeno nei finesettimana; NON abbiamo più alcun diritto umano, una volta arrestati; NON abbiamo una giustizia degna di questo nome.
Tutti coloro che ogni giorno si alzano per fare il proprio dovere sono umiliati, anzi sbeffeggiati, da queste cattive leggi.
Ci appelliamo a Matteo Renzi, perché corregga almeno la peggiore delle tante leggi sbagliate, quella che tiene in vita la grande macchina criminale del proibizionismo in materie di droghe.
I tempi sono maturi e quell'uomo sembra coraggioso.
Avanti, in nome di coloro che soffrono.


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