In una affollata sala della Camera di Commercio, è stata presentata Italia Futura Toscana a Livorno. Grazie di cuore al consigliere Andrea Romiti, al prof. Maurizio Vernassa, a tutte le persone che si sono impegnate per la buona riuscita dell'iniziativa.
Dopo il benvenuto di Roberto Nardi, presidente dell'istituzione che ci ha ospitato, abbiamo ascoltato il presidente di Italia Futura Livorno, l'avv. Sergio Russo. Ha messo subito l'accento sulle aspirazioni più profonde che ci stanno ispirando: i Toscani che aderiscono alla rete di Italia Futura vogliono prima di tutto la rinascita del senso civico e poi che Italia Futura sia una "zona franca", in cui riunirsi per realizzare quelle riforme e quella rinascita civile che stiamo aspettando da vent'anni.
Il presidente toscano di Italia Futura, Federico Vecchioni, ha spiegato che ci stiamo organizzando per fare noi, in prima persona, quello che non sono riusciti a fare coloro che ci avevano promesso la rivoluzione liberale, il federalismo compiuto, la meritocrazia. Non siamo l'antipolitica, siamo piuttosto un tentativo serio, onesto, umile, di fare una politica migliore.
Ci stiamo unendo, ha continuato Vecchioni, attorno alla necessità di cancellare la distanza fra il dire e il fare. Basta divisioni strumentali, basta vecchie categorie. La rifondazione della giustizia civile, la qualità della scuola, la libertà di innovare, gli incentivi a chi crea lavoro qualificato e non precario, non sono né di destra né di sinistra, sono solo le riforme necessarie.
I politici degli ultimi vent'anni non si sono portati "le leggi sulle spalle", ha detto Vecchioni, usando una espressione espressiva e incisiva. E, con l'attuale legge elettorale, non potremo nemmeno giudicarli e sceglierne di nuovi. I governi e le legislature si sono succedute senza risultati, anzi, peggio, con i risultati perversi delle cose lasciate a mezzo.
Italia Futura si concentra attorno a poche scelte, che sono mature da decenni, in favore della mobilità sociale, dell'innovazione, della semplificazione, della patrimoniale di stato, dell'abbattimento del debito pubblico, della necessità di domare la spesa.
Il presidente di Italia Futura Toscana ha citato due cifre emblematiche: nel nostro Paese, a fronte di 1.200.000 addetti all'agricoltura, ci sono 1.200.000 dipendenti pubblici impegnati a controllare il settore.
Un paradosso che spiega bene, ci pare, il fallimento di un'intera generazione di politici, e la necessità di riunire una rete nuova e innovativa di persone e competenze, per tentare di fare qualcosa di diverso e migliore.
* * *
Un discorso diverso in Toscana, per chi crede, in questa nostra madreterra, in questa fugace vita, in qualcosa di diverso
lunedì 28 novembre 2011
sabato 26 novembre 2011
Quella cosa toscana che deve cambiare
Oggi, sabato 26 novembre 2011, il Corriere Fiorentino, con un intervento in prima pagina di Paolo Armaroli, torna a ricordare ai legislatori toscani che la legge elettorale deve cambiare. Le liste bloccate devono essere superate da modalità democratiche di selezione dal basso dei nostri consiglieri regionali. E' un cambiamento necessario per la Toscana e utile per dare un segnale anti-Porcellum a tutto il Paese.
E' ciò che il governatore Enrico Rossi ha promesso e che dobbiamo ricordargli di mantenere.
Continuiamo a incoraggiare coloro che credono nei collegi uninominali e in nuove primarie istituzionalizzate e obbligatorie per tutti.
Continuiamo a spiegare che la babele delle preferenze sarebbe un pericoloso passo indietro, verso un passato di clientele e faziosità, dove le minoranze decidevano al posto delle maggioranze.
Grazie a coloro che vorranno unirsi a noi, in questa piccola testimonianza per la riforma elettorale toscana.
E' ciò che il governatore Enrico Rossi ha promesso e che dobbiamo ricordargli di mantenere.
Continuiamo a incoraggiare coloro che credono nei collegi uninominali e in nuove primarie istituzionalizzate e obbligatorie per tutti.
Continuiamo a spiegare che la babele delle preferenze sarebbe un pericoloso passo indietro, verso un passato di clientele e faziosità, dove le minoranze decidevano al posto delle maggioranze.
Grazie a coloro che vorranno unirsi a noi, in questa piccola testimonianza per la riforma elettorale toscana.
venerdì 25 novembre 2011
Tanta gente, non tanti autisti
Mi sono permesso di mandare stamani via mail, all'indirizzo firenze2020@comune.fi.it, un suggerimento all'interessante iniziativa Firenze 2020, promossa per questo finesettimana dal sindaco Matteo Renzi.
Eccolo qua:
Salve,
essendo stato uno dei tanti ispiratori e sostenitori del sistema delle LAM, nate a Prato e poi finalmente apparse anche altrove in Toscana, vi mando questa raccomandazione sulle linee autobus.
Che siano poche, frequenti e prolungate, con percorsi facili, con nomi amnemonici. Almeno una o due dorsali, a Firenze, dovrebbero andare avanti 24 su 24!
Possibile che non ci sia, per esempio, una sola semplice linea "Arno" Cascine-Ponte S.Niccolò, ad alta frequenza, lungo l'Arno, con fermata a ogni ponte, che avrebbe anche un alto valore turistico?
In ciascun quartiere è meglio una linea sola, frequente, prolungata, che due o tre linee sparse, che tentino, inutilmente, di entrare nei diversi vicinati, o di lambire tutti i confini del quartiere.
Se c'è una linea sola, con un percorso facile da memorizzare, sia all'andata, che al ritorno, frequente, è la gente a raccogliersi sulla dorsale della linea, non c'è bisogno che sia l'autobus ad andare a cercare la gente.
Impostate i trasporti pubblici sulla necessità di portare tanta gente, non tanti autisti.
Un abbraccio e in bocca al lupo
Mauro Vaiani
* * *
Segnalo un piccolo antefatto.
Siccome sono a dare una mano, come volontario Ireos, al Florence Queer Festival, mi sono trovato costretto a studiare le tante linee ATAF e sono rimasto un po' sconsolato.
Con gli amici cercheremo di fare un po' car sharing, ma senza auto, per chi viene da fuori città, Firenze la notte è davvero inaccessibile.
Peccato...
* * *
PS
Sto cercando di imparare a usare anche Twitter.
Ho diffuso questo mio stimolo con il tag #piuturistimenoautisti .
Ce la farò a superare anche questo mio personalissimo digital divide?
Eccolo qua:
Salve,
essendo stato uno dei tanti ispiratori e sostenitori del sistema delle LAM, nate a Prato e poi finalmente apparse anche altrove in Toscana, vi mando questa raccomandazione sulle linee autobus.
Che siano poche, frequenti e prolungate, con percorsi facili, con nomi amnemonici. Almeno una o due dorsali, a Firenze, dovrebbero andare avanti 24 su 24!
Possibile che non ci sia, per esempio, una sola semplice linea "Arno" Cascine-Ponte S.Niccolò, ad alta frequenza, lungo l'Arno, con fermata a ogni ponte, che avrebbe anche un alto valore turistico?
In ciascun quartiere è meglio una linea sola, frequente, prolungata, che due o tre linee sparse, che tentino, inutilmente, di entrare nei diversi vicinati, o di lambire tutti i confini del quartiere.
Se c'è una linea sola, con un percorso facile da memorizzare, sia all'andata, che al ritorno, frequente, è la gente a raccogliersi sulla dorsale della linea, non c'è bisogno che sia l'autobus ad andare a cercare la gente.
Impostate i trasporti pubblici sulla necessità di portare tanta gente, non tanti autisti.
Un abbraccio e in bocca al lupo
Mauro Vaiani
* * *
Segnalo un piccolo antefatto.
Siccome sono a dare una mano, come volontario Ireos, al Florence Queer Festival, mi sono trovato costretto a studiare le tante linee ATAF e sono rimasto un po' sconsolato.
Con gli amici cercheremo di fare un po' car sharing, ma senza auto, per chi viene da fuori città, Firenze la notte è davvero inaccessibile.
Peccato...
* * *
PS
Sto cercando di imparare a usare anche Twitter.
Ho diffuso questo mio stimolo con il tag #piuturistimenoautisti .
Ce la farò a superare anche questo mio personalissimo digital divide?
mercoledì 23 novembre 2011
The Prophet would be upset
Rilancio una incisiva testimonianza del mio amico Manzer Munir, dal suo blog Pakistanis for Peace. Il diritto alla vita, alla libertà e alla ricerca della felicità, sono ciò che è in gioco nella Primavera Araba e nelle speranze di una autoriforma federale e liberale del Pakistan.
You could be a Hindu or a Christian in Pakistan, a woman in Afghanistan or Saudi Arabia or a homosexual or transgendered person in Iran, you do not deserve to lose your life or liberty under the guise of religious laws. Allah almighty is a just and fair God in Islam, just as he is in the Christian and Jewish faiths. He most certainly would never condone the treatment of Gulnaz, Aasia Bibi and countless other poor souls who are being mistreated under the banner of Islam.
I am not a religious scholar and nor do I profess to know everything I need to know about Islam, Christianity and many other religions. Some may even question my faith and belief in calling myself Muslim simply because I am asking these tough questions, and in their version of Islam, you never question, you simply obey. Lest they forget, Islam also clearly states to seek knowledge and to be just and fair and respectful of other religions. “Surely those who believe and those who are Jews and the Sabians and the Christians whoever believes in Allah and the last day and does good — they shall have no fear nor shall they grieve.” (Quran 5:69)
I am however certain that the Prophet Muhammad (peace be upon him) would indeed be very upset with the current state of affairs of most Muslim countries when it comes to morality, religious freedoms, respect for other religions and the treatment of women.
Sadly, I do not see the changes necessary coming into being voluntarily by these nations, I believe it is incumbent of the benefactors of these nations, such as the United Nations, United States, the European Union, China and other trading partners, to push for better treatment of women and religious minorities in many Muslim countries of the world. It is high time that they pressure these nations into enacting basic rights and freedoms for all people, regardless of their race, religion, gender, and sexual orientation. It must become a precursor to being a part of the civilized nations of the world and in being a member of the world community of nations. Freedom after all is what the Arab Spring is all about!
Manzer Munir
PS
Nel leggere l'intervento integrale di Manzer Munir, capirete che si tratta di un commento a una storia di violenza sulle donne. Una tragica vicenda in cui, come accade troppo spesso, l'Unione Europea si rivela essere una organizzazione codarda e irresponsabile, che più spende nel mondo, meno riesce a promuovere libertà e giustizia. Un ennesimo spunto di riflessione per coloro che si domandano cosa stiamo realmente facendo in Afghanistan.
You could be a Hindu or a Christian in Pakistan, a woman in Afghanistan or Saudi Arabia or a homosexual or transgendered person in Iran, you do not deserve to lose your life or liberty under the guise of religious laws. Allah almighty is a just and fair God in Islam, just as he is in the Christian and Jewish faiths. He most certainly would never condone the treatment of Gulnaz, Aasia Bibi and countless other poor souls who are being mistreated under the banner of Islam.
I am not a religious scholar and nor do I profess to know everything I need to know about Islam, Christianity and many other religions. Some may even question my faith and belief in calling myself Muslim simply because I am asking these tough questions, and in their version of Islam, you never question, you simply obey. Lest they forget, Islam also clearly states to seek knowledge and to be just and fair and respectful of other religions. “Surely those who believe and those who are Jews and the Sabians and the Christians whoever believes in Allah and the last day and does good — they shall have no fear nor shall they grieve.” (Quran 5:69)
I am however certain that the Prophet Muhammad (peace be upon him) would indeed be very upset with the current state of affairs of most Muslim countries when it comes to morality, religious freedoms, respect for other religions and the treatment of women.
Sadly, I do not see the changes necessary coming into being voluntarily by these nations, I believe it is incumbent of the benefactors of these nations, such as the United Nations, United States, the European Union, China and other trading partners, to push for better treatment of women and religious minorities in many Muslim countries of the world. It is high time that they pressure these nations into enacting basic rights and freedoms for all people, regardless of their race, religion, gender, and sexual orientation. It must become a precursor to being a part of the civilized nations of the world and in being a member of the world community of nations. Freedom after all is what the Arab Spring is all about!
Manzer Munir
PS
Nel leggere l'intervento integrale di Manzer Munir, capirete che si tratta di un commento a una storia di violenza sulle donne. Una tragica vicenda in cui, come accade troppo spesso, l'Unione Europea si rivela essere una organizzazione codarda e irresponsabile, che più spende nel mondo, meno riesce a promuovere libertà e giustizia. Un ennesimo spunto di riflessione per coloro che si domandano cosa stiamo realmente facendo in Afghanistan.
martedì 22 novembre 2011
Un anno d'amore
Oggi è S.Cecilia, martedì 22 novembre 2011. Il mio blog compie un anno. Ci ho lavorato sodo. Ci ho messo tutto il cuore.
Sono e resto un modesto inventore di parole, senza cariche, senza potere, senza pretese, ma qualche risultato forse c'è.
Il blog, anche grazie all'interazione con la mailing list Toscana Insieme e con Facebook, raggiunge migliaia di persone. Non contano tanto le 17.000 pagine che sono state sfogliate in un anno, quanto gli oltre 600 IP unici che mi raggiungono ogni mese, di cui oltre 400 sono “returning visitor”.
Che ne dite? Andiamo avanti? A me piacerebbe, con l'aiuto della Provvidenza, ma anche del vostro. Non vogliamo essere, ce lo siamo già detti, liberali solo a parole. Vogliamo fare davvero le riforme in cui crediamo da sempre!
Diamoci da fare, quindi, con coraggio e con un sorriso, sempre.
Grazie, davvero, e a presto.
PS
A qualcuno potrà interessare sapere quali sono i cinque articoli che sono stati più letti in assoluto. Ecco la lista, che non mancherà di suscitare qualche riflessione:
(641 Visualizzazioni)
22/giu/2011, 5 commenti
(349 Visualizzazioni)
27/lug/2011
(295 Visualizzazioni)
31/ago/2011
(281 Visualizzazioni)
13/lug/2011
(275 Visualizzazioni)
Auguri a Italia Futura Grosseto
Eccoci arrivati alla presentazione di Italia Futura Toscana a Grosseto, un'altra città che mi è molto cara e in cui i nostri valori civico-liberali hanno radici profonde.
Italia Futura, questa nuova rete di persone impegnate con senso civico e con amore per la propria terra, si arricchisce di uno snodo decisivo, quello che ci terrà uniti alla Maremma e all'Amiata.
L'appuntamento con il presidente Federico Vecchioni è per oggi martedi 22 novembre, alle 18, presso l' Hotel Granduca.
Leggi tutto sul sito di Italia Futura Toscana.
Italia Futura, questa nuova rete di persone impegnate con senso civico e con amore per la propria terra, si arricchisce di uno snodo decisivo, quello che ci terrà uniti alla Maremma e all'Amiata.
L'appuntamento con il presidente Federico Vecchioni è per oggi martedi 22 novembre, alle 18, presso l' Hotel Granduca.
Leggi tutto sul sito di Italia Futura Toscana.
domenica 20 novembre 2011
La babele delle preferenze
La Toscana deve cambiare la propria legge elettorale regionale, per superare le liste bloccate e potenziare il potere degli elettori di scegliere le persone, non solo le liste politiche. Qualcuno, purtroppo, si attarda a guardare al passato delle preferenze, invece che a un futuro fondato su primarie davvero partecipate e collegi uninominali.
Ma com'erano queste preferenze? Siamo andati a vedere i numeri delle elezioni regionali del 16 aprile 2000, l'ultima volta che le preferenze sono state usate in Toscana per la selezione dei membri del nostro Parlamento regionale.
Quelle ultime elezioni con le preferenze furono una confusa babele.
Nella sola circoscrizione provinciale di Firenze - i cui dati riportiamo in dettaglio in calce a questo post - si presentarono ben 16 liste e addirittura 173 candidati. I voti validi, in quella realtà, furono poco più di mezzo milione. Le preferenze espresse furono solo un quarto di quelle potenziali e si frammentarono in modo tale che furono delle piccole minoranze organizzate a scegliere gli eletti.
* * *
I dati nelle altre circoscrizioni toscane, che sono tutte più piccole, sono analoghi a quelli di Firenze. La media regionale toscana delle preferenze espresse è solo leggermente più alta di quella fiorentina, perché, come è lecito attendersi, più piccola è la circoscrizione, più diretto e coinvolgente è il rapporto fra elettori ed eletti.
Poco più di un toscano su quattro esercitò, quindi, in quella tornata elettorale, il proprio potere sovrano di scegliere non solo il partito, ma anche la persona che lo avrebbe dovuto rappresentare.
I dati del 2000 furono analizzati dal politologo Roberto De Luca, dell'Università della Calabria, in una sua relazione del 2003, che è disponibile in rete. Lo studioso rilevò che l'uso della preferenza unica aveva conosciuto una vera e propria esplosione.
Dal 1995 al 2000, in Toscana, l'uso della preferenza era aumentato dal 15,4% al 28,6%. A livello nazionale l'indice di utilizzo del voto di preferenza da parte degli elettori era salito, in media, dal 25,2% al 44,2%. Non si trattava, secondo De Luca, soltanto di una forma di "meridionalizzazione" delle abitudini elettorali nel Paese, ma anche di una effettiva crescita della volontà degli elettori, di tutti i territori e di tutti gli orientamenti politici, di contribuire alla scelta delle persone e non più solo delle etichette politiche.
Lo studio di De Luca non rinunciava, tuttavia, a esprimere qualche considerazione problematica sull'imperversare di vecchi e nuovi "campioni delle preferenze" e sui costi delle loro "campagne elettorali permanenti".
La spinta a superare i limiti della vecchia preferenza all'italiana, come si sa, condusse la Toscana, con il succedersi di una serie di faticosi compromessi e di sperimentazioni, non prive di coraggio, alle attuali liste bloccate e alle primarie.
* * *
Le primarie però sono state lasciate facoltative. Ancora nelle ultime elezioni del 2010, sono state adottate solo dal Partito Democratico e da SEL. I risultati di queste primarie, che si tennero il 13 dicembre 2009, in vista delle regionali dell'aprile successivo, non sono stati esaltanti, dal punto di vista della partecipazione.
Nella provincia di Firenze, a fronte di quelli che saranno i 183.795 elettori del PD, solo 29.165, il 15.87%, si sono espressi nelle primarie. Dei 17.158 elettori di SEL, solo 1.708, un modesto 9.95%, ha partecipato alla selezione preliminare.
Sono percentuali troppo basse, rispetto a quel 25% medio di cittadini, che si erano espressi con le preferenze meno di dieci anni prima.
Le primarie, ci pare, vanno quindi organizzate in collegi più piccoli e adottate come strumento generale, obbligatorio e contestuale, per tutti i partiti.
Questa è la strada da percorrere per dare voce alla maggioranza degli elettori di ciascun partito, nella selezione del personale politico della propria parte.
* * *
Tornando ai dati del 2000, si notino i gravi limiti delle vecchie preferenze all'italiana. Le preferenze espresse furono, come abbiamo detto, un quarto dei voti validi ma, se si va a confrontare il numero delle preferenze prese da ciascun eletto, rispetto ai voti del suo partito, si nota che quel 25% di preferenze mediamente espresso si frammenta fra molte persone, producendo il risultato che quasi nessuno degli eletti è veramente rappresentativo degli elettori del proprio partito.
Ci sono alcuni casi di campioni toscani di preferenze: Angelo Passaleva rappresentò il 21% degli elettori del suo Partito Popolare; Riccardo Nencini ebbe la preferenza del 32% degli elettori del suo Partito Socialista. Ma sono eccezioni. Per il resto, i consiglieri regionali sono stati scelti da piccole minoranze, invece che da maggioranze: Achille Totaro fu eletto dall'11,41% degli elettori di Alleanza Nazionale; Riccardo Conti dal 4.52% degli elettori DS; Paolo Bartolozzi dal 9.88% degli elettori di Forza Italia. Gli altri furono eletti con percentuali anche più basse.
* * *
Questo è non l'unico, ma è sicuramente il principale limite della vecchia preferenza all'italiana, che speriamo non torni in Toscana: piccole fazioni organizzate scelgono gli eletti all'insaputa delle maggioranze dei sostenitori della loro area politica.
Abbiamo invece un grande bisogno di far scegliere le persone dalla maggioranza degli elettori, non da minoranze. Abbiamo bisogno di una nuova generazione di leader locali che uniscano, non che dividano. Abbiamo bisogno di rappresentati autorevoli dei territori, non del ritorno della guerra di tutti contro tutti.
Guardiamo avanti, verso i collegi uninominali e le primarie. Non indietro, verso la babele delle preferenze.
* * *
L'ultima volta con le preferenze in Toscana
Elezioni regionali del 16 aprile 2000
Analisi in dettaglio delle preferenze espresse nella circoscrizione di Firenze
L'ultima colonna a destra esprime il quoziente di rappresentatività di ciascun eletto rispetto all'elettorato del proprio partito
Fonte dei dati: http://www.consiglio.regione.toscana.it/pubblicazioni/pubblicazioni/tcr/2000/000523_numero_07/03_candidati_ed_eletti.asp
Leggi anche i numeri delle preferenze nelle altre circoscrizioni toscane
Ma com'erano queste preferenze? Siamo andati a vedere i numeri delle elezioni regionali del 16 aprile 2000, l'ultima volta che le preferenze sono state usate in Toscana per la selezione dei membri del nostro Parlamento regionale.
Quelle ultime elezioni con le preferenze furono una confusa babele.
Nella sola circoscrizione provinciale di Firenze - i cui dati riportiamo in dettaglio in calce a questo post - si presentarono ben 16 liste e addirittura 173 candidati. I voti validi, in quella realtà, furono poco più di mezzo milione. Le preferenze espresse furono solo un quarto di quelle potenziali e si frammentarono in modo tale che furono delle piccole minoranze organizzate a scegliere gli eletti.
* * *
I dati nelle altre circoscrizioni toscane, che sono tutte più piccole, sono analoghi a quelli di Firenze. La media regionale toscana delle preferenze espresse è solo leggermente più alta di quella fiorentina, perché, come è lecito attendersi, più piccola è la circoscrizione, più diretto e coinvolgente è il rapporto fra elettori ed eletti.
Poco più di un toscano su quattro esercitò, quindi, in quella tornata elettorale, il proprio potere sovrano di scegliere non solo il partito, ma anche la persona che lo avrebbe dovuto rappresentare.
I dati del 2000 furono analizzati dal politologo Roberto De Luca, dell'Università della Calabria, in una sua relazione del 2003, che è disponibile in rete. Lo studioso rilevò che l'uso della preferenza unica aveva conosciuto una vera e propria esplosione.
Dal 1995 al 2000, in Toscana, l'uso della preferenza era aumentato dal 15,4% al 28,6%. A livello nazionale l'indice di utilizzo del voto di preferenza da parte degli elettori era salito, in media, dal 25,2% al 44,2%. Non si trattava, secondo De Luca, soltanto di una forma di "meridionalizzazione" delle abitudini elettorali nel Paese, ma anche di una effettiva crescita della volontà degli elettori, di tutti i territori e di tutti gli orientamenti politici, di contribuire alla scelta delle persone e non più solo delle etichette politiche.
Lo studio di De Luca non rinunciava, tuttavia, a esprimere qualche considerazione problematica sull'imperversare di vecchi e nuovi "campioni delle preferenze" e sui costi delle loro "campagne elettorali permanenti".
La spinta a superare i limiti della vecchia preferenza all'italiana, come si sa, condusse la Toscana, con il succedersi di una serie di faticosi compromessi e di sperimentazioni, non prive di coraggio, alle attuali liste bloccate e alle primarie.
* * *
Le primarie però sono state lasciate facoltative. Ancora nelle ultime elezioni del 2010, sono state adottate solo dal Partito Democratico e da SEL. I risultati di queste primarie, che si tennero il 13 dicembre 2009, in vista delle regionali dell'aprile successivo, non sono stati esaltanti, dal punto di vista della partecipazione.
Nella provincia di Firenze, a fronte di quelli che saranno i 183.795 elettori del PD, solo 29.165, il 15.87%, si sono espressi nelle primarie. Dei 17.158 elettori di SEL, solo 1.708, un modesto 9.95%, ha partecipato alla selezione preliminare.
Sono percentuali troppo basse, rispetto a quel 25% medio di cittadini, che si erano espressi con le preferenze meno di dieci anni prima.
Le primarie, ci pare, vanno quindi organizzate in collegi più piccoli e adottate come strumento generale, obbligatorio e contestuale, per tutti i partiti.
Questa è la strada da percorrere per dare voce alla maggioranza degli elettori di ciascun partito, nella selezione del personale politico della propria parte.
* * *
Tornando ai dati del 2000, si notino i gravi limiti delle vecchie preferenze all'italiana. Le preferenze espresse furono, come abbiamo detto, un quarto dei voti validi ma, se si va a confrontare il numero delle preferenze prese da ciascun eletto, rispetto ai voti del suo partito, si nota che quel 25% di preferenze mediamente espresso si frammenta fra molte persone, producendo il risultato che quasi nessuno degli eletti è veramente rappresentativo degli elettori del proprio partito.
Ci sono alcuni casi di campioni toscani di preferenze: Angelo Passaleva rappresentò il 21% degli elettori del suo Partito Popolare; Riccardo Nencini ebbe la preferenza del 32% degli elettori del suo Partito Socialista. Ma sono eccezioni. Per il resto, i consiglieri regionali sono stati scelti da piccole minoranze, invece che da maggioranze: Achille Totaro fu eletto dall'11,41% degli elettori di Alleanza Nazionale; Riccardo Conti dal 4.52% degli elettori DS; Paolo Bartolozzi dal 9.88% degli elettori di Forza Italia. Gli altri furono eletti con percentuali anche più basse.
* * *
Questo è non l'unico, ma è sicuramente il principale limite della vecchia preferenza all'italiana, che speriamo non torni in Toscana: piccole fazioni organizzate scelgono gli eletti all'insaputa delle maggioranze dei sostenitori della loro area politica.
Abbiamo invece un grande bisogno di far scegliere le persone dalla maggioranza degli elettori, non da minoranze. Abbiamo bisogno di una nuova generazione di leader locali che uniscano, non che dividano. Abbiamo bisogno di rappresentati autorevoli dei territori, non del ritorno della guerra di tutti contro tutti.
Guardiamo avanti, verso i collegi uninominali e le primarie. Non indietro, verso la babele delle preferenze.
(Diffuso attraverso la mailing list Toscana Insieme)
* * *
L'ultima volta con le preferenze in Toscana
Elezioni regionali del 16 aprile 2000
Analisi in dettaglio delle preferenze espresse nella circoscrizione di Firenze
L'ultima colonna a destra esprime il quoziente di rappresentatività di ciascun eletto rispetto all'elettorato del proprio partito
Fonte dei dati: http://www.consiglio.regione.toscana.it/pubblicazioni/pubblicazioni/tcr/2000/000523_numero_07/03_candidati_ed_eletti.asp
Leggi anche i numeri delle preferenze nelle altre circoscrizioni toscane
Lista
|
%
|
Voti
|
Candidati
|
Preferenze
|
Eletti
|
Rappr.
|
AN
|
13,15%
|
71,249
|
Totaro Achille
|
8,133
|
Eletto
|
11.41%
|
Bosi Enrico
|
6,356
| |||||
Nascosti Nicola
|
1,818
| |||||
Bocci Enrico
|
1,422
| |||||
Naldoni Desiderio
|
1,108
| |||||
Giannozzi Luca
|
1,088
| |||||
Alberti lacopo
|
615
| |||||
Cappelletti Cecilia
|
548
| |||||
Diligenti Magi Nicoletta
|
181
| |||||
Valentini Mauro
|
71
| |||||
Cungi Umberto
|
42
| |||||
CCD
|
2,27%
|
12,291
|
Carraresi Marco
|
1,844
|
Eletto
|
15.00%
|
Razzanelli Mario
|
1,069
| |||||
Cioni Piero
|
873
| |||||
Corsinovi Alessandro
|
729
| |||||
Baldini Luigi
|
620
| |||||
Bacicchi Silvano
|
452
| |||||
Carriero Giuseppe
|
288
| |||||
Campanella Carlo
|
266
| |||||
Meini Sara
|
252
| |||||
Morano Pasquale Giacomo
|
66
| |||||
Bastogi Mirella
|
0
| |||||
CDU
|
1,74%
|
9,430
|
Banchi Franco
|
879
|
Eletto
|
9.32%
|
Vannucci Iole
|
304
| |||||
Corsi Roberto
|
133
| |||||
Baldini Carlo
|
55
| |||||
Guerrini Aldo
|
44
| |||||
Checcucci Carlo
|
22
| |||||
Gallo Antonio
|
18
| |||||
Quartara Giovanni
|
8
| |||||
Saracino Egidio
|
5
| |||||
Ferrari Sisto
|
4
| |||||
Civeli Ernesto
|
2
| |||||
Com.It.
|
2,89%
|
15,645
|
Ghelli Luciano
|
771
|
Eletto
|
4.93%
|
Fissi Silvia
|
160
| |||||
Cardoso Silvia Pratolini
|
78
| |||||
Casini Lorenzo
|
67
| |||||
Fialdini Ennio
|
50
| |||||
Innocenti Sabrina
|
45
| |||||
Valoriani Vania
|
34
| |||||
Baldi Ivo
|
22
| |||||
Gorpia Marianna
|
20
| |||||
Rossetti Paolo
|
19
| |||||
Montorsi Silvano
|
8
| |||||
DS
|
39,45%
|
213,770
|
Conti Riccardo
|
9,656
|
Eletto
|
4.52%
|
Melani Carlo
|
8,921
|
Eletto
|
4.17%
| |||
Rossi Varis
|
8,861
|
Eletto
|
4.15%
| |||
Cocchi Paolo
|
7,023
|
Eletto
|
3.29%
| |||
Fossati Filippo
|
6,798
|
Eletto
|
3.18%
| |||
Petraglia Alessia
|
3,618
| |||||
Bianco Marino
|
2,145
| |||||
Maggi Annalisa cg Ottoni
|
473
| |||||
Masini Luigi
|
342
| |||||
Soldano Laura
|
248
| |||||
Addis Elisabetta cg Waldmann
|
88
| |||||
Forza It.
|
17,35%
|
94,028
|
Bartolozzi Paolo
|
9,290
|
Eletto
|
9.88%
|
Verdini Denis
|
7,166
|
Eletto
|
7.62%
| |||
Marcheschi Paolo
|
5,123
| |||||
Pollina Angelo
|
1,364
| |||||
Berti Francesco
|
841
| |||||
Collini Sonia
|
275
| |||||
Pugliese Carlo
|
251
| |||||
Poggiali Giancarlo
|
193
| |||||
Casagni Lippi Luca
|
139
| |||||
Berardinelli Maria
|
107
| |||||
Reggioli Loris
|
47
| |||||
I Dem.
|
3,52%
|
19,050
|
Gelli Federico
|
1,200
|
Eletto
|
6.30%
|
Fittante Giovanni
|
1,111
| |||||
Sedita Luigi
|
630
| |||||
Desideri Fabrizio
|
416
| |||||
Rossi Rossella
|
325
| |||||
Cantini Andrea
|
264
| |||||
Lo Monaco Giovanni
|
245
| |||||
Satti Elio
|
150
| |||||
Da Re Maurizio
|
105
| |||||
Spini Andrea
|
98
| |||||
Zanobini Maria
|
25
| |||||
Lega N.
|
0,63%
|
3,419
|
Cordone Marco
|
138
| ||
Gherardini Valter
|
129
| |||||
Rosselli Patrizio
|
23
| |||||
Ceppi Marco
|
21
| |||||
Vennarini Franca
|
20
| |||||
Cannella Filippo Armando
|
17
| |||||
Bruno Aureliano
|
16
| |||||
Catola Ugo
|
12
| |||||
Tagliasacchi Antonio
|
11
| |||||
L. Bonino
|
2,17%
|
11,754
|
Dell’Alba Gianfranco
|
421
| ||
Bacchi Antonio
|
348
| |||||
Scheggi Giancarlo
|
213
| |||||
Cipriani Leonardo
|
88
| |||||
Mecacci Matteo
|
51
| |||||
Galli Grazia
|
36
| |||||
Poretti Donatella
|
19
| |||||
Piero Zazzetta
|
17
| |||||
Mallardi Matteo
|
11
| |||||
Moretti Massimo
|
11
| |||||
Serventi Marco
|
9
| |||||
MAT
|
0,4%
|
2,187
|
Mazzerelli Alessandro
|
110
| ||
Rinaldi Lorenzo
|
23
| |||||
Fedi Franco
|
15
| |||||
Billi Maurizio
|
9
| |||||
Ferrini Giovanni Paolo
|
8
| |||||
Baroncelli Paolo
|
6
| |||||
Olmi Luigi
|
4
| |||||
Lucarini Alessandro
|
3
| |||||
Rossi Maria Rosa
|
3
| |||||
Barsotti Carlo
|
2
| |||||
Pelli Giovanni
|
2
| |||||
P. Soc.
|
0,69%
|
3,754
|
Costagli Nedo
|
168
| ||
Melani Silvano
|
121
| |||||
Corso Gineprari
|
66
| |||||
Monti Luca
|
36
| |||||
Galli Danzio
|
35
| |||||
Mari Massimo
|
24
| |||||
Berni Dario
|
20
| |||||
Niccolai Virando
|
20
| |||||
Baccanelli Mario
|
11
| |||||
Valenti Marisa
|
11
| |||||
P. Um.
|
0,55%
|
2,955
|
Vecchi Paolo
|
303
| ||
Mercuri Armando
|
48
| |||||
Chiti Massimo
|
27
| |||||
Monducci Leonardo
|
24
| |||||
Pinna Elena
|
16
| |||||
Rossi Sasha
|
15
| |||||
Nocera Laura
|
14
| |||||
Squaglia Susanna
|
12
| |||||
Papi Paolo
|
12
| |||||
Bandini Antonella
|
8
| |||||
D’Agostino Arnaldo
|
6
| |||||
PPI
|
3,79%
|
20,516
|
Passaleva Angelo
|
4,427
|
Eletto
|
21.58%
|
Bambagioni Paolo
|
2,064
| |||||
Parrini Gianluca
|
1,879
| |||||
Perini Nicola
|
1,427
| |||||
Tagliaferri Stefano detto Cant
|
1,275
| |||||
Lodovisi Mauro
|
598
| |||||
Biti Giampaolo
|
519
| |||||
Melani Silvia
|
395
| |||||
Casucci Carla Oretta cg Rampini
|
278
| |||||
Maselli Marco
|
192
| |||||
Tsolaki Maria cg Ciampi
|
43
| |||||
RC
|
7,22%
|
39,110
|
Barbagli Giovanni
|
1,422
|
Eletto
|
3.64%
|
Targetti Sandro
|
572
| |||||
Cicali Roberto
|
464
| |||||
Fabbri Genny
|
342
| |||||
Billo Marta
|
291
| |||||
Pinzauti Mauro
|
200
| |||||
Leoni Alessandro
|
182
| |||||
Pieri Leonardo
|
157
| |||||
Nidi Claudio
|
53
| |||||
Galimi Domenico Francesco
|
47
| |||||
Bossoletti Ernesta
|
42
| |||||
SDI-Rep.
|
1,65%
|
8,937
|
Nencini Riccardo
|
2,922
|
E. Listino
|
32.70%
|
Ciucchi Pieraldo
|
1,533
|
Eletto
|
17.15%
| |||
Caciulli Vincenzo
|
722
| |||||
Cappelletti Paolo
|
358
| |||||
Bellini Luigi
|
113
| |||||
Parri Mario Graziano
|
104
| |||||
Badii Paolo
|
57
| |||||
Mazzini Cinzia
|
47
| |||||
Niccolai Armando
|
45
| |||||
Tofani Patrizia
|
33
| |||||
Floridia Massimo
|
25
| |||||
Verdi
|
2,55%
|
13,822
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Franci Tommaso
|
1,234
|
Eletto
|
8.93%
|
Del Lungo Claudio
|
956
| |||||
Loni Costanza
|
178
| |||||
Bensi Beatrice
|
159
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Zappalà Maria Rosalia
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133
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Margaglio Alessandro
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Argomenti solidamente piantati in questa nuvola:
1989
a touch of grace
abolizione delle province e delle prefetture
Alberto Contri
alternativa civico-liberale
ambientalismo
anti-imperialismo
Anticolonialismo
antiglobalismo
antimilitarismo
Antiproibizionismo
Archivio cose toscaniste
Archivio di Toscana Libertaria verso Toscana Insieme
Archivio Gaymagazine
Archivio Vaiani
autogoverno della Sardegna
autogoverno della Sicilia
autogoverno della Toscana
autogoverno di tutti dappertutto
autonomie ambiente lavoro
Autonomie e Ambiente
autonomismo
basta cicche
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borghi e comuni
brigate d'argento
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bussini
Campi Bisenzio
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Chivasso
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civismo
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confederalismo
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coronavirus
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