Un discorso diverso in Toscana, per chi crede, in questa nostra madreterra, in questa fugace vita, in qualcosa di diverso

domenica 13 dicembre 2020

Luci per l'alternativa

 


Abbiamo partecipato al presidio di oggi, domenica 13 dicembre 2020, festa di S.Lucia (protettrice degli occhi!), in piazza SS. Annunziata a Firenze, dalle 17.30 in poi. Il motto della manifestazione è stato "Luci sul coprifuoco". L'evento è stato promosso da Libera Firenze, Atto Primo, Salute Ambiente Cultura, oltre che da esponenti toscani della Marcia della Liberazione e di R2020, Hanno partecipato o aderito molte persone con cui siamo in rete, del mondo civico, ambientalista, autonomista, territorialista, eurocritico e sovranista della Toscana. Un grazie particolare a Mauro Ugolini e agli amici del Comitato No Aeroporto di Sesto Fiorentino.

E' stata bellissima la performance di lettura pubblica di importanti articoli della Costituzione e sono stati interessanti tutti gli interventi. Toccante e incisivo è stato l'intervento di Momi, l'egiziano di San Frediano, imprenditore della catena di pizzerie Tito, che ha ripetutamente sfidato gli ordini di chiusura dei ripetuti, e così spesso confusi e contraddittori, "DPCM", emessi durante la crisi sanitaria e sociale. Crisi che è stata provocata non dal nuovo virus #Covid10 ma dalla totale impreparazione del sistema sanitario. 

Pericolose infezioni virali si presentano ogni anno, ma ormai da decenni, sotto la pressione della "austerità", per gli errori del centralismo, per l'arroganza e l'avidità dei "privatizzatori" della sanità, per la pigrizia e l'impreparazione degli organi che avrebbero dovuto "supervisionare", un virus più infido ci ha trovati impreparati. 

I soloni internazionali, europei, italiani della sanità (dall'OMS, agli uffici UE, agli organismi del Ministero della Sanità) sono stati indecorosi e tutti coloro che li dirigono dovranno prima o poi affrontare una Norimberga.

Non ci si lasci incantare dalle sirene del centralismo che accusano le regioni, essendo stata, la regionalizzazione della sanità, largamente incompiuta dal punto normativo ed organizzativo. Non è mai stata completata la responsabilizzazione delle autorità locali, le quali invece sono state sottoposte a feroci tagli e decennali commissariamenti da parte del potere centrale. 

Ci siamo trovati vergognosamente sprovvisti, tra l'altro, della capacità di produrre nei nostri territori gli indispensabili dispositivi di protezione individuale (DPI), che - sia chiaro - sono sostanzialmente gli stessi per tutte le emergenze virali. Non c'era da inventare niente!

E' intervenuto anche il nostro Fabrizio Valleri, punto di riferimento di Libera Firenze, che ha ricordato come la nostra società fosse già ai limiti del collasso prima della pandemia. Gli eccessi di competitività, individualismo, avidità ci stavano già distruggendo. 

Come non funzionava l'informazione, noi di Libera Firenze ce ne siamo accorti quando abbiamo approfondito i disastri del buco Foster, gli errori dei treni-tram, la signorilizzazione di interi quadranti di Firenze. La Toscana e le sue città d'arte stavano già venendo distrutte dalla corsa frenetica all'estrazione di risorse dal turismo di massa. Quando i turisti sono venuti a mancare, i nostri centri storici sono rimasti vuoti e desolati. Persino Firenze, ci siamo accorti, è diventata gelida, triste, brutta.

Le risposte autoritarie ed emergenziali, ma anche incoerenti e cialtronesche, hanno sacrificato i bambini, la socialità, la cultura, per chiudere la gente in casa con il terrore e il proibizionismo, finendo con il minare gravemente le nostre economie locali e in particolare tutte le piccole imprese.

Nessuno, nel frattempo, è in grado di dare risposte sul motivo per cui in Italia si muore, per una nuova malattia certo seria, ma non più pericolosa di molte altre, cinque volte di più che in Germania. 

Libera Firenze, con Fabrizio Valleri, c'è e continuerà a reagire.

Ci deridevano, l'anno scorso, quando parlavamo di "rivoluzione rionale", argomento che ora, dopo il disastro, è sulla bocca di tutti, dalla sindaca di Parigi fino ai salotti del potere finanziario e mediatico. Avevamo raccolto noi una aspirazione antica dei movimenti civici, ambientalisti e autonomisti, quella a vivere in borghi e rioni dove tutto ciò che serve alla vita sia raggiungibile in un quarto d'ora di cammino, e avevamo ragione.

Cercheremo di raccogliere competenze, di tornare ad incontrarci rione per rione, di raccoglierci attorno a guide autorevoli (altro che "uno vale uno", l'indecente ipocrisia anti-politica dei Cinque Stelle), di partecipare a tutte le prossime competizioni politiche ed elettorali, a partire dai quartieri e dai comuni, con seri progetti di alternativa amministrativa e politica.

Cercheremo di scuotere le persone, invitandole a smettere di chattare e a cominciare a dedicarsi al loro prossimo e ai loro vicini. Non siamo e non ci lasceremo etichettare come negazionisti e cospirazionisti, tanto meno come oziosi o livorosi.

Continueremo a fare rete e a promuovere, a partire dai nostri rioni di Firenze, una società più libera e più umana, più responsabile e più solidale.

Fabrizio Valleri interviene a "Luci sul coprifuoco" - Firenze 13/12/2020

 

 

 

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