Sintesi del discorso di Fabrizio Valleri in piazza Santissima Annunziata
Manifestazione "Luci sul coprifuoco" - Firenze, 13/12/2021
Francamente il mondo pre COVID era già un mondo al collasso sociale, economico, finanziario, psicologico e culturale. Un mondo, un sistema mentale dominato da un tipo di modernità predatoria, estrattiva, egocentrica, educata da almeno trent’anni al mero divertimento.
Questo perseverare nel turismo di massa ha ridotto la città di Firenze come a un Luna Park. Una cultura retrograda e collaborazionista, in cui giornalisti, filosofi e scrittori si sono prestati, per decenni, a un sistema suicidario. Questo pare a me, ma credo non solo a me, che fosse una situazione arrivata a un punto limite.
Nessuno nega l’esistenza di un coronavirus aggressivo e contagioso, ma il mainstream se ne guarda bene dallo spiegare dove e come sia nato (tema che dovrebbe essere all’ordine del giorno).
Siamo passati da un mondo informativo che alternava giorni di allarmi apocalittici a giorni di ridicola propaganda, fino a un totale martellamento fatto di paure e panico giornaliero con la conta di ogni tipo di morti.
Questo momento COVID, da come lo stiamo vivendo da 10 mesi a questa parte e per come e’ stato trasmesso sia politicamente che mediaticamente, è un pericoloso irrigidimento.
Il sistema è al collasso. Non esistano solo le grandi multinazionali, le grandi famiglie di banchieri e i poteri forti.
Impegniamoci seriamente ad elaborare un nuovo minimo comune denominatore, come diceva Giulietto Chiesa, di aggregazione di forze critiche. Questo richiede pensiero. Per fare una citazione del giurista Ugo Mattei “insurrezioni prive di visioni sono solo o soltanto disperate sommosse facili da delegittimare e reprimere con la violenza del diritto attuale”. Il sistema si rafforza se ha antagonisti dalle idee fragili, anche idee facilmente estremiste fanno presto a delegittimarsi in questo momento.
Quello che dobbiamo creare è una contestazione legittima fondata su conoscenze molto serie a livello giuridico, scientifico, sociale, filosofico e non solo. Non dobbiamo mettere insieme una elite anti sistema, ma un'aristocrazia intellettuale (altro che uno vale uno come ci hanno fatto credere e hanno mistificato quelli del Movimento Cinque Stelle).
C’è bisogno di gente che sa di cosa parla. Anche il diritto, a questo punto, diventa un importante strumento della politica. Siamo in un momento di vera emergenza, di guerra. Noi non accetteremo senza conoscere quello che ci impongono di accettare (una cosa che accade con frequenza inaudita).
Se non vogliamo rinunciare in partenza alla lotta dobbiamo immaginare una strategia di resistenza complessa, che inneschi qualcosa di grande.
Abbiamo bisogno di aggregazione di tante forze che oggi non si sentono rappresentate politicamente e culturalmente. Aggregare queste forze sarà un lavoro rivoluzionario, abiurando sempre la violenza.
Fare aggregazione richiede tempo, ma allo stesso tempo è urgente.
Con il tempo si dovranno conquistare spazi informativi importanti.
Dobbiamo inventarci dei nuovi eventi, vedersi, socializzare e non solo stare su Internet (dobbiamo guardarci negli occhi). Eventi che abbiano un carattere informativo e culturale, dove si possa esprimere la propria gioia di vivere e magari, attraverso guide autorevoli, ricreare un nuovo tipo di consapevolezza, di amicizia, un nuovo modo di vivere, una nuova visione del mondo.
Tutto ciò non dovrebbe essere così difficile se torniamo a considerarci una parte del tutto. Riscoprendo il significato di solidarietà, senso di comunità e senso di appartenenza, ritroveremo l’essenza dell’essere umano e dell'essere cittadini di Firenze.
Ascolta e guarda l'intervento registrato in piazza:
Leggi anche l'agenda Libera Firenze 2021:
https://diversotoscana.blogspot.com/2021/01/messaggio-di-fabrizio-valleri.html
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