Un discorso diverso in Toscana, per chi crede, in questa nostra madreterra, in questa fugace vita, in qualcosa di diverso

giovedì 25 gennaio 2024

Per una Sardegna almeno come la Corsica

 


Le persone, i gruppi, le realtà politiche che contribuiscono, dalla Sardegna, alla rete di Autonomie e Ambiente, sorellanza di forze territoriali attive contro il centralismo in tutti i territori dello stato italiane ed espressione dell'Alleanza Libera Europea - ALE (European Free Alliance - EFA), si stanno orientando in gran parte verso la "Coalizione Sarda" che candida Renato Soru (nella foto sopra, a sinistra) a presidente della Sardegna, in occasione delle elezioni del 25 febbraio 2024.

La “Coalizione Sarda” è innanzitutto un progetto deciso e portato avanti da Sardi che hanno un’idea di autogoverno e di emancipazione dalla Sardegna. Ha la potenzialità di dare corpo a un’ideale di buongoverno che può avvicinare la Sardegna a quanto è stato raggiunto nella vicina Corsica, guidata da uno dei leader EFA, il presidente Gilles Simeoni (nella foto sopra, a destra).

Fa parte della “Coalizione Sarda” la lista “Vota Sardigna”, espressione unitaria di civismo, ambientalismo, territorialismo, impegno per l’autogoverno sardo, formata dai giovani di Sardegna Chiama Sardegna, da iRS e da ProgReS.

C’è la lista “Progetto Sardegna”, che riprende il percorso autonomista e progressista avviato da Renato Soru nel 2003.

Completano la coalizione la lista della sinistra indipendentista di Liberu, la lista centrista di Azione e Più Europa, la lista di Rifondazione.

Questa convergenza di diversità non deve sorprendere: quando la situazione è drammatica - e in Sardegna lo è come e più che in altri territori marginalizzati dalla globalizzazione - coloro che intendono ribellarsi alla ripetizione stantia degli errori del passato si ritrovano insieme ben oltre i tradizionali perimetri.

La “Coalizione Sarda” ha dato alla Sardegna un’alternativa concreta, seria, praticabile, una speranza in un momento di profonda crisi economica e sociale, in un contesto in cui la democrazia stessa è in declino, anche a causa di leggi elettorali e normative istituzionali palesemente ingiuste (Autonomie e Ambiente è profondamente contraria alle elezioni presidenziali dirette senza primarie, a turno unico, senza parità di accesso alla comunicazione politica).

Centrodestra e centrosinistra, con i loro capi nominati dall’alto e da altrove, ripropongono la loro stantia competizione a chi è più semplicistico, incompetente e soprattutto subalterno a interessi e poteri esterni. “Coalizione Sarda”, un’aggregazione ben più ampia di quelle che ci hanno generosamente provato in passato, può fermarlo davvero, stavolta, il “bipolarismo all’italiana”, nell’interesse della Sardegna.

In Sardegna devono finire l’estrazione di risorse, lo sfruttamento del turismo da parte di aziende internazionali (che pagano – poche – tasse e non certo in Sardegna), il consumo di territorio a fini speculativi, le servitù militari, lo spopolamento attraverso l’emigrazione forzata delle sue nuove generazioni. 

Nessun candidato nominato da Roma o da Milano potrà mai opporsi a queste dinamiche e agli interessi esterni che sfruttano la Sardegna. “Coalizione Sarda” invece può rompere gli schemi, forte dell’esperienza amministrativa di Renato Soru e del sostegno trasversale di cui gode il fondatore di Tiscali.

Come scrisse Michel Rocard nel 1966 nel suo rapporto "Décoloniser la province" (decolonizzare la provincia), c’è un trattocolonialista nel modo in cui le capitali guardano ai territori,ancora di più le isole. Valeva allora per la Corsica e vale tuttora per la Sardegna. Lo statista francese formulò un pensiero che per noi è più attuale che mai: la chiave dello sviluppo è la capacità di autogovernarsi, di decidere per il proprio bene.

Auguriamo a tutti i candidati una campagna elettorale serena. Abbiamo il massimo rispetto per le comunità politiche che condividono le nostre aspirazioni di autogoverno, ma hanno preferito candidarsi fuori dalla “Coalizione Sarda” o hanno scelto di restare fuori dalla competizione elettorale. Tuttavia, per una serie di felici combinazioni, che probabilmente vanno persino oltre quelle che erano le intenzioni iniziali di Renato Soru e dei suoi sostenitori, la rottura del sistema può venire solo da questa compagine che si è ribellata al centrosinistra e al centrodestra, ai poli "italiani".

Uniamo la nostra piccola voce a quella di coloro che, nonostante la legge elettorale ingiusta, nonostante l’insufficiente pluralismo dei media, nonostante le delusioni del passato, invitano le Sarde e i Sardi a non rifugiarsi nell’astensione o nel conformismo. Il sistema “italiano” può e quindi deve essere rotto da un voto sardo e quella del prossimo 25 febbraio è una buona giornata per dimostrarlo.

* * *

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martedì 16 gennaio 2024

Autonomia "differenziata", il grande imbroglio

 


Proviamo a riassumere perché l'autonomia differenziata è solo un imbroglio e pure pericoloso.

Il testo del disegno di legge Calderoli-Meloni è in Senato (n. 615-XIX legislatura), quindi, per chi ha tempo e voglia di leggere e possiede un minimo di cultura politica e giuridica, non ci sono più alibi. E' tempo di denunciare questa colossale presa in giro.

Le norme Calderoli-Meloni sono uno dei più subdoli attacchi mai sferrati alla nostra parte autonomista, alle nostre forze civiche, ambientaliste, storicamente autonomiste e modernamente territorialiste, ma partiamo dall'inizio.

Da quando è entrato in vigore il nuovo Titolo V del 2001, sappiamo che esso contiene previsioni scivolose e di difficile attuazione. Abbiamo sempre dato per scontato che avremmo incontrato forti resistenze nelle fazioni apertamente o mascheratamente centraliste. Mai avremmo pensato, però, vent'anni fa, che il leghismo (sorto da autentiche leghe locali autonomiste) sarebbe diventato il peggior nemico delle autonomie personali, sociali, territoriali. In una drammatica eterogenesi, la Lega Salvini, con il suo azzeccagarbugli in capo Calderoli, è diventata la principale avversaria di ogni autonomia locale.

Dei principali problemi tecnici e finanziari di attuazione della previsione costituzionale di "ulteriori autonomie" (art. 116, terzo comma, su 23 materie elencate all'art. 117) abbiamo già detto in passato, insieme agli amici e ai compagni del gruppo di studio Forum 2043 di Autonomie e Ambiente

Alla difficoltà oggettiva purtroppo si è aggiunta la cattiva fede dei falsi autonomisti e degli impenitenti centralisti. 

Già il fatto che autonomie "ulteriori", possibili per tutti e dappertutto, siano state chiamate "autonomia differenziata", la dice lunga sulla disonestà intellettuale e politica del leghismo, oltre che sul bigottismo dei centralisti di destra, di centro e di sinistra.

Il disegno di legge Calderoli-Meloni aggiunge subdolamente altri ostacoli a quelli che già erano evidenti sin dai tempi delle bozze d'intesa del 2018 fra Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna e il governo Gentiloni:

- stabilisce un percorso a ostacoli, che durerebbe anni; quindi non porterebbe ad alcuna ulteriore autonomia in questa legislatura; tutto è rimandato a un futuro remoto;

- quand'anche una intesa di autonomia giungesse un giorno in porto, essa sarà a tempo, massimo dieci anni; ma quelle concesse o ottriate (dal francese octroyé) non sono autonomie, sono velenosi ritorni al passato (oppure forme innovative di centralismo autoritario...);

- nel frattempo questa maggioranza di centralisti approverà l'elezione diretta del "podestà d'Italia"; quando una tale concentrazione di potere fosse realizzata, tutte le autonomie personali, sociali, territoriali, diventeranno un lontano ricordo.

I territorialisti veri, specie quelli del Sud, come gli amici del Comitato Charta di Melfi, sono profondamente e giustamente arrabbiati. Fra l'altro, essi protestano per la mancata attuazione dell'art. 119 terzo comma della Costituzione. Dopo decenni di spoliazione economica, i territori emarginati e impoveriti, pretendono l'istituzione del fondo perequativo. Rimandiamo, su questo, alla lettura di un articolo di Gino Giammarino.

Siamo soli nell'opporci a questo imbroglio, insieme ad Autonomie e Ambiente, all'Alleanza per l'Autonomia, agli alleati civici, ambientalisti, territorialisti, a coloro che sono ancorati al vero federalismo della Carta di Chivasso.

A sinistra, al centro, a destra, è pieno di centralisti veri, che si stracciano le vesti per queste norme che essi chiamano "spacca Italia", come se le ingiustizie sociali e le diseguaglianze territoriali non fossero già presenti oggi. Chi ha creato l'Italia "arlecchino", questo stato ingiusto, se non il centralismo autoritario? I centralisti sono prigionieri dei loro pregiudizi e odiano la Repubblica delle Autonomie.

Nel centrodestra è in corso uno sciagurato scambio tra una farlocca autonomia "differenziata" e un vero centralismo presidenzialista, che distruggerà autonomie personali, sociali, territoriali.

Non crediamo, tuttavia, di essere così pochi. Gli attivisti dei territori e gli amministratori locali sanno che senza autonomie, il futuro dell'Italia e dell'Europa sarà disumano. Contiamo su di loro e su noi stessi e andiamo avanti. Animo.


Mauro Vaiani


sabato 13 gennaio 2024

Omaggio a Tavo Burat


 

Quando il Forum 2043 ha deciso di ricordare la splendita figura di Tavo Burat, abbiamo avuto la fortuna di ritrovare alcuni frammenti che ci hanno ricordato della presenza di Tavo a Prato, nel lontano 1989.

Burat ci parlò già allora di bioregioni, un ideale universale di autogoverno, oggi più attuale che mai, in diretta connessione con il messaggio della Carta di Chivasso alle generazioni future.

E' stato un grande onore conoscerlo allora e ancora più provvidenziale è stato poterlo ricordare all'inizio di questo 2024 che sarà cruciale per le autonomie personali, sociali, territoriali, per le quali ci impegneremo insieme a tutte le realtà del patto Autonomie e Ambiente.

 

 


mercoledì 3 gennaio 2024

Contro il fascismo, soprattutto quello di oggi

 

Oggi, 3 gennaio 2024, ricorre l'80° anniversario del martirio dell'eroe antifascista Lanciotto Ballerini di Campi Bisenzio.

La ricorrenza viene ricordata, con la giusta solennità, in varie iniziative, sia a Campi che a Prato.

Quella di Lanciotto Ballerini è una bella figura, un esempio di umanità e di coraggio. Grazie a persone come lui il fascismo fu sconfitto e oggi tutti viviamo in una Repubblica e sotto una Costituzione che tutela tutti, non una parte.

La nostra piccola casa del popolo di Mezzana, che è dedicata a Lanciotto Ballerini, gli dedica due importanti eventi sociali, i prossimi 12 e 13 gennaio 2024. In calce a questo post pubblichiamo il programma delle due iniziative.

Ricordiamoci tutti perché siamo antifascisti e perché non dovremo mai smettere di identificarci come antifascisti.

Il fascismo storico è una storia finita e i suoi stessi sostenitori sconfitti ne presero atto, pagarono con il carcere, accettarono la grazia di Togliatti, aderirono alla Costituzione e iniziarono una nuova vita. A parte pochi nostalgici rancorosi, gran parte dei cittadini che avevano, per conformismo o per convinzione, aderito al fascismo, negli anni della Ricostruzione fecero nuove scelte: molti che erano stati socialisti nazionali tornarono ad avvicinarsi ai partiti della sinistra; tanti che erano moderati e monarchici seguirono la DC e i suoi alleati; qualcuno tornò liberale.

Non c'è quindi alcuna pagina storica da revisionare o da ridiscutere, anche se qualcuno, per ignoranza, settarismo, miseria intellettuale, opportunismo politico, magari ha provato e continuerà a tentare di fare. 

Il motivo più importante per cui occorre tenere viva una coscienza antifascista è che sono ancora attive nella società - italiana, europea, globale, umana - le tendenze nazionaliste, centraliste e autoritarie che del fascismo storico furono mallevadrici.

Quel centralismo autoritario, denunciato dalla Carta di Chivasso, che condusse alla morte il martire cristiano autonomista Émile Chanoux, il grande deputato socialista Giacomo Matteotti, i fratelli Rosselli e tanti altri, che trascinò il mondo nell'orrore della guerra mondiale e lo stato italiano anche in una breve ma tragica guerra civile, è ancora presente e attivo. 

Molti, che pure si dichiarano e anzi certamente sono antifascisti e democratici, non hanno ancora minimamente fatto i conti con quella tendenza che pure del fascismo fu l'incubatore.

A suo tempo quei conti li fece invece il giovane profeta e martire antifascista Piero Gobetti, di cui si sta già tornando provvidenzialmente a parlare in vista dell'ormai non lontano centenario della sua morte (15 febbraio 1926-2026).

Li fecero non pochi Toscani, ricordiamolo, quando organizzarono il Comitato Toscano di Liberazione Nazionale (CTLN), che fu antifascista e insieme propugnatore di una forma istituzionale anticentralista, di una ideale Repubblica delle Autonomie.

Li fecero figure di grandi costituenti anticentralisti e antiautoritari come Piero Calamandrei e Tristano Codignola (ma non tutti i padri costituenti furono anticentralisti e antiautoritari e non lo scriviamo certo per essere polemici o dissacranti, ma per rispetto della verità storica).

C'è tanto lavoro da fare, per eradicare vecchie e nuove forme di centralismo autoritario, che potrebbero facilmente partorire nuovi fascismi.

Vi aspettiamo a Mezzana, intanto, per onorare Lanciotto Ballerini e i valori dell'antifascismo!

 

* * *

Programma completo della due-giorni
per l'80° di Lanciotto Ballerini

Circolo ARCI “Lanciotto Ballerini” -Casa del Popolo di Mezzana
Via del Cittadino 39-41 – 59100 Prato
circolo.lballerini@gmail.com


Venerdì 12 gennaio 2024
    • Ore 18 – Proiezione del film “L’ultima corsa” sulla figura di Lanciotto Ballerini – regia di Massimo Smuraglia – alla presenza del regista
    • Ore 19 – Commemorazione con interventi di Ilaria Santi (Comune di Prato) – Federica Petti (Comune di Campi Bisenzio) – Ilaria Testa (presidente ARCI Prato) – Angela Riviello (ANPI Prato) – Fulvio Conti (ANPI Campi Bisenzio)
    • Ore 20 – Cena sociale (massimo 50 posti)
 

Sabato 13 gennaio 2024
    • Ore 12 – Proiezione del film “L’ultima corsa” sulla figura di Lanciotto Ballerini – regia di Massimo Smuraglia – alla presenza del regista, di esponenti ANPI, di Jan Vecoli (ARCI Toscana – Antifascismo e memoria)
    • Ore 13 – Pranzo sociale (massimo 50 posti)
 

Prenotazioni: Ketty 338 690 6005 – Stefanino 338 357 7346


Informazione importante: il contributo consigliato ai partecipanti, per ciascuno dei due eventi sociali, è di 20 Euro - Dai fondi raccolti il Circolo trarrà, oltre che il proprio autofinanziamento, un contributo per la solidarietà con il popolo Saharawi e per l’acquisto di alcune copie dell’opera a fumetti dedicata a Lanciotto Ballerini (a cura ANPI Campi Bisenzio) da destinare a giovani soci della casa del popolo di Mezzana, scelti dal presidente Domenico Basta.

Hanno contribuito all’organizzazione: Mauro Vaiani (dirigente del circolo) e David Desideri (ARCI Prato – Antifascismo e memoria).

Per informazioni sulla solidarietà con il popolo Saharawi:
Nadia Conti 3358262370

cittavisibili.arci@gmail.com


In collaborazione con:

ARCI PRATO - Comitato territoriale

ARCI Città Visibili - Solidarietà con il popolo Saharawi




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