(fonte della foto: https://www.ecodibergamo.it/) |
E' arrivata anche a Firenze e in Toscana una protesta sorta spontaneamente dal basso, firmata da anonimi "ragazzi italiani", quasi tutti di Bergamo. Ne siamo venuti a conoscenza attraverso l'amicizia che c'è tra ragazzi delle curve, tra i tifosi dell'Atalanta e della Fiorentina.
La pubblichiamo integralmente, perché ne comprendiamo profondamente le ragioni e perché sappiamo che, su altri media, essa sarà inevitabilmente storpiata e magari anche strumentalizzata da vari partiti e partitini italiani, di sinistra, centro o destra, tutti purtroppo funzionali al mantenimento del regime centralista, autoritario, antipopolare, ultraliberista, che ci domina.
Avrebbero voluto portarla a Roma, questa protesta, i ragazzi di Bergamo, ma oggi la scena, a Roma, se la sono purtroppo presa i facinorosi e gli estremisti (sempre utili, come si sa, a rafforzare i poteri forti).
Insieme a Fabrizio Valleri e agli altri attivisti dei territori con cui stiamo per impegnarci nella battaglia per una svolta politica in Toscana (e oltre, in tutta Italia e in tutta Europa), vorremmo mandare a questi ragazzi di Bergamo e di tutte le altre province e territori della Repubblica un messaggio semplice e chiaro: non delegate più nulla a tutti i partiti del sistema, né a sinistra, né a destra; non mescolatevi con le elite che governano lo stato da ormai un quarto di secolo, tanto meno con i loro "giovani" (i due Matteo, le Meloni, i Di Maio) che sono di mentalità ancora più vecchia e più ristretta dei loro predecessori); in particolare non delegate nulla ai partiti "italiani" che tradiscono la Repubblica delle Autonomie e disapplicano la Costituzione, tradendo i popoli d'Italia e d'Europa.
Organizzatevi da voi. Fatevi il vostro movimento per Bergamo, provincia con una storia sociale e culturale stupenda, che meriterebbe di potersi autogovernare in autonomia, come peraltro ogni altro territorio italiano.
Riprendetevi in mano il vostro destino. Non guardate verso lo stato centrale, ma verso il vostro territorio, che non dovrebbe essere solo un distretto "manufatturiero" asservito alla catena del valore dell'Eurozona; dove dovrebbe circolare una valuta locale non solo l'Euro; dove dovrebbero essere conservate grandi tradizioni di solidarietà e servizio pubblico locale, non essere così (drammaticamente e letteralmente) vittime dall'austerità europea, romana o milanese o, peggio, dagli interessi delle multinazionali e delle elite che tiranneggianno la sanità e quindi la vita di tutti.
Auguri ragazzi di Bergamo. Speriamo di rileggervi o di vedervi presto, più liberi, più autonomi, più forti.
Per dialogare con il nostro attivismo per i territori, potete trovarci su Autonomie e Ambiente.
* * *
Il 6 giugno i “Ragazzi Italiani” scendono in piazza per mostrare il volto di un'Italia che ha rispettato, che si è fidata, ma che ha anche sofferto.
Ed ora è a piedi…
Ci sono state promesse mascherine, indennizzi, prestiti agevolati ed ogni sorta di aiuto.
Abbiamo aspettato invano.
Adesso la politica deve agire.
• Nessuna persona, lavoratore, imprenditore, artigiano, professionista o disoccupato deve restare indietro,
Non possono esistere in questo momento di grave difficoltà italiani dimenticati. Il Governo deve tendere la mano a imprenditori, artigiani, dipendenti, precari. E non possono essere dimenticati nemmeno coloro che non avevano prima e non hanno adesso un lavoro. Se la Costituzione Italiana è fondata sul lavoro e se uno dei principi cardine è quello dell’eguaglianza, questo è il momento di aiutare tutti indistintamente.
Si ricordi che l’Italia ha imposto restrizioni alla libertà personale e di circolazione tra le più pesanti a livello mondiale e la risposta del cittadino italiano è stata mediamente positiva, dopo una fase iniziale di assestamento, nell’osservanza delle regole. L’Italiano si è fidato di ciò che gli è stato detto in fase di emergenza, di ciò che gli è stato promesso, di ciò che gli è stato imposto. Ma adesso dobbiamo aiutarlo a ripartire…
Il ragionamento della Svezia, che ha adottato il numero in assoluto minore di misure restrittive in Europa, è stato, in sintesi, il seguente: “se chiudiamo, oltre al danno c'è la beffa, perché poi come si fa a far ripartire un'economia dopo averla distrutta? Come si fa a tirare su un popolo dopo averlo terrorizzato e demoralizzato?”. Queste sono le parole pubblicamente usate dal virologo Tegnel. Il Governo svedese ha resistito alle pressioni internazionali ed ha pensato al benessere del suo popolo. Il Governo italiano ha adottato una strategia diversa, e non la si discute in questa sede, ma adesso abbiamo un’economia distrutta, un popolo terrorizzato e demoralizzato…
• basta parole e promesse: servono azioni di sostegno reale a chiunque ne abbia bisogno,
Non sappiamo se e quando arriveranno gli aiuti dall’Europa. Sappiamo, però, con certezza che se arriveranno saranno comunque in estremo ritardo rispetto alle esigenze della Nazione.
Gli esercizi commerciali che non riapriranno i battenti, o per necessità o per semplice calcolo di convenienza, sono numerosi. Una fetta notevole di italiani sta ancora attendendo la liquidazione dei primi sostegni economici promessi: parliamo della cassa integrazione straordinaria e dei 600 euro per gli autonomi o per i collaboratori del mondo dello sport, ma gli esempi potrebbero essere plurimi.
Il Governo ritiene che un’attesa di 30 giorni dalla domanda sia un tempo veloce rispetto ai ritmi ordinari per il pagamento della cassa integrazione, che di solito si aggirano sui 2 o 3 mesi. Quest’affermazione però può ben valere in circostanze di normalità al di fuori della pandemia, non tiene conto del tempo che stiamo vivendo, della crisi economica che l’emergenza Coronavirus sta generando: alcune famiglie fanno fatica ad arrivare a fine mese, contando che ora la priorità non è fare acquisti generici ma la spesa alimentare.
• i cittadini di ogni categoria attendono liquidità immediata, concreta e tangibile,
Tanto le famiglie quanto le imprese rischiano di vedere significativamente ridotte o addirittura azzerate le proprie entrate con erosione completa dei risparmi e ciò pregiudica la loro capacità di far fronte ad impegni finanziari pregressi e potrebbe rendere anche difficoltoso l’accesso al credito.
E’ fuori di discussione che il Governo voglia scongiurare questa catastrofica ipotesi ed ha predisposto il Decreto Liquidità, assecondato anche dall’Unione Europea, ma il blocco quasi totale dell’economia e del lavoro, la burocrazia e la difficoltà nell’accesso al credito agevolato, la tempistica nella liquidazione indicano alle famiglie ed agli imprenditori senza mezzi termini la strada della disperazione o, nel peggiore dei casi, la via del crimine.
E’ necessario prevenire i disagi sociali e limitare gli effetti di quello che si preannuncia già come un autunno difficile. Non parliamo della paventata risalita della curva dei contagi, parliamo del perdurare degli effetti della crisi… E di manifestazioni come questa potrebbero essercene dieci, cento, mille, ogni giorno, in tutte le piazze d’Italia. Ma sarebbe un guaio per lo Stato, per il governo, e più in generale per l’Italia se la rabbia per ora verbale dovesse domani trasformarsi in violenza. Il fatto che ci siano già oggi alcuni politici, rappresentanti delle istituzioni, sotto scorta purtroppo è esemplificativo del clima che stiamo vivendo.
• la burocrazia ostacola la nostra voglia di ripartire, occorre scegliere tra speranza e rassegnazione,
Non c’è soluzione alternativa: eliminare gli intralci burocratici per rendere immediata e tempestiva l’azione degli strumenti di sostegno economico previsti dal Decreto Rilancio. Un decreto che sarebbe dovuto uscire ad aprile, che è invece stato presentato a maggio.
• chiediamo chiarezza sulle cause e sull'origine del Covid-19 e su tutte le vittime che ha prodotto, esami e controlli sanitari immediati per tutti i cittadini
Sia chiaro, medici ed infermieri, come del resto i volontari sono gli autentici, veri, indiscussi eroi degli ultimi mesi.
Attraverso queste poche righe non si vuole attaccare indiscriminatamente la sanità Lombarda che è stata, come nessun altro, sotto pressione.
Ma crediamo che sia rispettoso per le famiglie di tutte le vittime che sia fatta chiarezza, attraverso la locale magistratura, su quanto accaduto nelle case di cura e nelle rsa. E’ doveroso nei confronti dei figli, dei nipoti, dei parenti tutti delle vittime.
Questo lo diciamo perché chi ha perso un congiunto senza averlo potuto salutare per l’ultima volta si domanda come sia stato così letale un virus che ha causato 370.000 decessi in tutto il mondo quando mediamente il virus dell’influenza ogni anno causa un numero di decessi dai 350.000 ai 650.000.
I familiari si chiedono se sono state adottate tutte le misure anticontagio, se sono stati somministrati i farmaci giusti, se la morte è avvenuta effettivamente a causa del Covid-19 o per altre patologie.
• pace fiscale stop alle cartelle esattoriali,
Il Governo con il Decreto Rilancio ha prorogato a dicembre 2020 il pagamento delle rate della cosiddetta “pace fiscale”.
In particolare, il versamento di tutte le rate della “rottamazione-ter” e “saldo e stralcio” in scadenza al 28 febbraio e al 31 marzo 2020, poi differito al 31 maggio (grazie al Decreto Cura Italia), potrà essere effettuato entro il 10 dicembre 2020 (senza sanzioni e interessi).
Un passo importante me non sufficiente per aiutare concretamente i cittadini. In questo momento il Governo deve intervenire con effettivi condoni magari utilizzando gli stessi criteri adottati per individuare le tasse e le cartelle esattoriali dalle varie procedure di “rottamazione”. Bisogna capire che differire in questo momento non basta. A dicembre la crisi non sarà superata, anzi, l’intero Paese sarà probabilmente senza fiato.
Bisogna annullare definitivamente tutte le azioni di recupero da parte dell’Agenzia delle Entrate sulle cartelle esattoriali oggetto di definizione agevolata che riguardano soprattutto i piccoli contribuenti !
Da ultimo vorremmo citare gli ultras, i tifosi, i sostenitori. In questi mesi hanno comprato, prodotto e distribuito mascherine, hanno aiutato nella costruzione di ospedali progettati ed eretti sull’onda dell’emergenza, hanno agevolato, così facendo, il lavoro encomiabile ed insostituibile di medici ed infermieri. Si sono permessi, senza arroganza, di schierarsi contro la ripresa dei campionati per commemorare le vittime delle zone più colpite,ed anche perché è difficile immaginare una partita di calcio senza il sostegno ed il colore dei tifosi.
Ancora una volta nel momento del bisogno gli ultras sono scesi in campo con fatti e non con scontate parole.
Non spegnete il nostro sogno di una vita migliore!
Roma, 6 giugno 2020
I Ragazzi Italiani
(di Bergamo)
(di Bergamo)
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