12 aprile 1990 - programma
Lista Verde Nonviolenta Alternativa
elezioni comunali e di quartiere del 5-6 maggio 1990
Comune e quartieri di Prato
QUARTIERI, FRAZIONI, PAESI
Vogliamo che all' interno della città siano potenziati e resi più autonomi i quartieri, le frazioni ed i paesi, restituendo a ciascuno la propria fisionomia, le piazze, le scuole, i giardini, i servizi sociali e sanitari. I quartieri possono diventare un punto di incontro tra i cittadini che vogliono salvaguardare il proprio territorio, assumendosene in prima persona la responsabilità.
UNA NUOVA AMMINISTRAZIONE
Per costruire una nuova e più trasparente amministrazione, pensiamo di dover dare un posto privilegiato all' informazione dei cittadini su delibere, dati, atti e documenti della vita comunale e di quartiere in una banca dati accessibile in tempo reale. Crediamo nell' istituzione del referendum comunale e nella riforma degli enti locali per realizzare la massima autonomia delle comunità. Siamo favorevoli all' istituzione della nuova provincia di Prato, purché essa diventi uno strumento di coordinamento tra liberi municipi e assicuri il buon governo delle acque e del territorio della Valbisenzio.
CONVIVIALITA' E SOLIDARIETA'
Col recupero di una vita comunitaria a livello di quartieri, di paesi e di frazioni, occorre facilitare: lo sviluppo di centri sociali decentrati ed autogestiti, soprattutto per i giovani; la realizzazione di forme di edilizia agevolata per anziani e giovani coppie; la diffusione di case famiglia per forme di solidarietà e mutua assistenza; il recupero di forme di festa, incontro, celebrazione comunitaria.
AMBIENTE E' SALUTE
E' necessario uno sviluppo della prevenzione delle malattie, degli incidenti e degli altri fattori di rischio: igiene del lavoro, prevenzione degli infortuni, educazione sanitaria nelle scuole e nelle famiglie, campagne di educazione alimentare.
Occorre privilegiare i piccoli presidi sanitari decentrati e l' assistenza domiciliare per abbattere i tempi di ricovero e l' ospedalizzazione forzata che è essa stessa fonte di malattie.
PORTARE IL BOSCO IN CITTA'
Risulta dalle statistiche che a Prato ci sia un numero abbastanza alto di metri quadrati di verde per abitante. Peccato che nel calcolo siano considerate anche le aiuole spartitraffico e i parcheggi a foratoni tra i quali crescono stentati fili d' erba. Per una città ben equilibrata è importante sia il verde intorno che dentro la città e, soprattutto, la sua qualità. Al giardino urbano artificiale, costoso da realizzare e da mantenere, preferiamo aree verdi con vegetazione tipica della nostra regione, lasciata crescere spontaneamente, oltretutto più adatte per gli animali che vivono in città.
GLI ALTRI ANIMALI
La civiltà di una città si misura anche dal rispetto per gli animali che la abitano, domestici e non. E' necessario uno sforzo culturale prima che finanziario per superare l' attuale rapporto "usa e getta" fra l' uomo e gli altri animali, che è alla base del grave problema del randagismo e di tutte le forme di sfruttamento e crudeltà verso gli animali. Proponiamo un efficiente servizio veterinario di quartiere, canili comunali, campagne di sensibilizzazione per il rispetto verso gli animali, aree apposite dove portarli a passeggio senza guinzaglio. In tutto il territorio del Comune di Prato devono essere vietati l' attività venatoria, la vivisezione e la sperimentazione sugli animali, il commercio di animali esotici, l' uso di animali negli spettacoli.
RIAPPROPRIAMOCI DEI NOSTRI RIFIUTI
Ogni giorno centinaia di tonnellate di materie prime vanno ad essere occultate in discariche o vengono incenerite, e creano nel nostro comprensorio una vera e propria emergenza che ci obbliga ad "esportare" i nostri rifiuti con un costo economico elevatissimo. Siamo da anni ad inseguire l' emergenza rifiuti perché non abbiamo mai pensato che si può risolvere il problema alla radice, abolendo il concetto stesso di "rifiuto".
Dobbiamo liberarci dall' USA E GETTA che fa lievitare continuamente la massa dei rifiuti ed ottenere ordinanze che vietino la distribuzione e la vendita di merci ed alimenti confenzionati con imballaggi non riciclabili (come tetrabrick, polistirolo, bottiglie di plastica). Uno sforzo comune dell' amministrazione, degli imprenditori e dei consumatori deve portare ai cambiamenti tecnologici necessari perché l' industria possa limitare la produzione di rifiuti.
Si potrà realizzare una riduzione della tassa sui rifiuti per i cittadini che li raccolgono separatamente o ne producano meno. Dovranno essere moltiplicati in ogni strada i contenitori per la raccolta differenziata, oppure creati dei centri di raccolta che comprino dalla gente i rifiuti differenziati.
Siamo contrari alla mentalità che vede in pochi e grandi impianti di incenerimento e smaltimento la soluzione di tutto il problema rifiuti. E' in ogni caso quanto di più antiecologico, antieconomico ed immorale continuare, come stiamo facendo adesso, ad esportare i nostri rifiuti. Dobbiamo metterci nell' ottica che i rifiuti sono nostri e che quindi dobbiamo riappropriarcene e smaltirli "chiudendo il cerchio" nel nostro territorio comunale.
NON SPRECARE L' ULTIMA ACQUA
Tutto ciò che vive sorge dall' acqua. L' acqua non è più un bene illimitato, né gratuito. Di conseguenza dobbiamo impegnarci assolutamente contro lo spreco di questo bene, agendo anche qui alla "fonte" del problema.
Perché non rifornire le industrie con acqua non potabilizzata, proveniente soprattutto da "cicli chiusi" di depurazione? Perché non sostenere l' adozione delle nuove chimiche tessili largamente meno inquinanti e meno esigenti in consumi idrici? Di certo devono essere chiusi i pozzi abusivi.
Il risparmio idrico, a tutti i livelli, è un' esigenza irrinunciabile. Visto che lungo il percorso degli acquedotti va sprecata un terzo circa dell' acqua captata, proponiamo una serie di interventi tecnologici che abbattano tali perdite. Deve, anzi, essere costruita una rete idrica alternativa di "acqua buona" da bere, da distribuire attraverso fontanelle pubbliche disposte strategicamente nei quartieri. Dobbiamo infine rinaturalizzare i corsi d' acqua del nostro comprensorio, decementificandoli, riportando alla luce quelli intubati, riqualificando la rete di acque superficiali.
TRA LE MURA IL VERDE
Tutta la città deve essere riorganizzata per consentire una migliore qualità della vita, specialmente alle fasce sociali più deboli. Oggi una vita urbana emarginante, la follia da traffico e da fretta, l' assenza di spazi pedonali e ciclabili, di aree verdi, di luoghi di incontro e di socializzazione di uso pubblico, miete vittime in primo luogo fra i bambini, i giovani e gli anziani.
E' necessario che ogni frazione, borgo e quartiere di Prato siano liberati da strade anguste e pericolose, che l' eccesso di traffico ha ridotto a piste di attraversamento da una polo all' altro della città. Ciascuna porzione di città deve avere la propria piazza, che sia anche isola pedonale e verde, libera dal traffico, vivibile umanamente.
Nel centro storico deve essere allargata l' area pedonale e si deve evitare l' espulsione dei residenti e delle attività artigianali. Tutta l' area di interesse storico e artistico della città deve essere liberata dalle auto e dai parcheggi, salvaguardando le esigenze dei residenti. Nel quadro di un generale rafforzamento dei mercati rionali, occorre restituire a a P.za Mercatale l' antica funzione di centro della vendita ambulante del comprensorio pratese, sottraendola all' attuale degradante funzione di parcheggio.
MUOVERSI INSIEME
I rioni e i paesi di Prato devono essere uniti da corridoi pedonali e ciclabili e da direttrici efficienti e frequenti di trasporto pubblico. Potremo sopprimere i corridoi di ingresso alla parte centrale della città per i mezzi privati e di iniziare ad elettrificare tali corridoi per renderli disponibili al trasporto su tramvia per i tratti più importanti.
RECUPERO DEL PATRIMONIO EDILIZIO
Il recupero del patrimonio edilizio esistente e il blocco delle proposte speculative sono un cardine per la nostra futura azione amministrativa. Prato, da "città fabbrica", non deve divenire città di uffici e centri commerciali.
Occorre limitare la politica dei macrolotti, battendo la dimensione affaristica dei nuovi insediamenti. Essi vanno ricalibrati alla reale domanda di sviluppo industriale, senza porre ipoteche sulle ultime aree libere della piana. Chiediamo che le zone liberate da eventuali trasferimenti industriali siano definitivamente assegnate a verde agricolo o a verde di uso collettivo.
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Nota del redattore di questo blog (24/11/2020)
Trent'anni dopo, rendiamo disponibile integralmente questo documento della antica Lista Verde Nonviolenta Alternativa, attiva a Prato in Toscana all'inizio degli anni novanta. E' la prima lista verde-civica in cui ha militato il titolare di questo blog, Mauro Vaiani, insieme a Fioravante Scognamiglio, Mauro Bernocchi, Athos Macaluso, Fulvio Batacchi, tra gli altri. Sin da allora, trent'anni fa, era iniziato un impegno per una vita più a dimensione di persona umana in Toscana, ripartendo dalle frazioni, dai paesini, da borghi e borgate, da quartieri e rioni. Un tema antico, particolarmente visibile a Prato, per la millenaria resilienza delle sue frazioni, pievi, propositure, parrocchie. Erano anni fecondi per il "Sole che ride", popolato da suggestioni cristiane e ghandiane, connesso con i movimenti civici e civili che si erano resi protagonisti del 1989, il tempo di Alex Langer e di Giannozzo Pucci, ma era anche il tempo in cui i partiti popolari toscani e italiani di quel tempo erano impegnati, da anni, nel decentramento. Il localismo di allora non era nostalgia tanto meno provincialismo, ma un grembo dove maturava, in connessione con i movimenti antitotalitari e anticolonialisti di tutto il mondo, una aspirazione a un autogoverno effettivo, libero e responsabile, di tutti dappertutto, a Est come a Ovest, nel Sud come nel Nord del mondo.
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