La fiction su Mameli in questi giorni in onda su Rai Uno difficilmente poteva sfuggire a eccessi di retorica patriottarda, quella che piace molto ai potenti delle elite centraliste e autoritarie.
Tuttavia, come ho fatto altre volte in passato, voglio ricordare a chi non ha mai studiato nulla (e in particolare a tanti sedicenti autonomisti e "indipendentisti", imbroglioni come leghisti, o ignoranti come capre), che Goffredo Mameli qualcosa invece dell'Italia sapeva.
Infatti nel suo "Canto degli Italiani" ha inserito riferimenti colti alla storia dei nostri mille territori.
Segnalo, in particolare, questa strofa, la quarta del Canto:
«Dall'Alpi a Sicilia
dovunque è Legnano,
ogn'uom di Ferruccio
ha il core, ha la mano,
i bimbi d'Italia
si chiaman Balilla,
il suon d'ogni squilla
i Vespri suonò.»
Per capire ciascuno di questi versi occorre, ovviamente, aver studiato un po' di geografia, storia e letteratura italiane. Un avviso d'incoraggiamento: si può sempre partire da Wikipedia, che è il frutto di un generoso lavoro collettivo e senza fini di lucro.
Nella nostra Repubblica delle Autonomie e nell'Europa dei Popoli sono confluite tante storie, tutte diverse e tutte da onorare, anche tornando ad aprire qualche buon libro o - almeno - leggendo qualche blog serio e cercando di schivare i troppi ciarlatani e urlatori che invadono ogni giorno la rete.
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Per conoscere il significato della preziosa mappa delle màtrie d'Italia che pubblichiamo in testa a questo post, visitate un luogo di cultura, il Forum 2043.
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