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lunedì 27 aprile 2020

Rivoluzione Rionale sempre più necessaria





Firenze, domenica 26 aprile 2020

Sembra essersi aperto un dibattito cittadino sulla prospettiva di una Firenze pensata più per i suoi cittadini, piuttosto che per visitatori e turisti. Leggendo le dichiarazioni del 9 aprile scorso del sindaco Nardella, sembra di percepire un ripensamento. Si dice, finalmente, che non devono esistere “periferie”, ma che ogni parte di Firenze deve essere “centro”.
Mirko Dormentoni, il presidente quartiere 4 (Isolotto – Legnaia), si è spinto, nel suo intervento pubblicato il 25 aprile, ancora più avanti, aprendo alla riscoperta della “prossimità” e riaffermando con forza l'importanza del decentramento amministrativo (un tema che la sinistra toscana ha dimenticato da ormai vent’anni).
 
Questo ripensamento è quanto mai necessario e restituisce spazio e visibilità alle proposte per Firenze della nostra lista civica Libera Firenze e degli autonomisti che ne sono stati promotori.
 
Libera Firenze vuole ripensare la città con la “RivoluzioneRionale”. Antiche suggestioni, alcune delle quali vengono dai tempi di Giorgio La Pira, di Luigi Bicocchi, dei pionieri dei movimenti civici e verdi, sono state da noi aggiornate, con l’aiuto di cittadini, imprenditori ed esperti, e articolate in proposte concrete.
 
Firenze dovrebbe essere amministrata per rioni, unità più piccole degli attuali quartieri e quindi più vicine ai problemi concreti. Libera Firenze li ha chiamati rioni per far capire che ci si riferisce a porzioni di città dove la maggior parte dei servizi necessari alle persone siano raggiungibili a piedi. Comunità non più grandi di 15-20mila abitanti, che sono tuttora riconoscibili, in molte parti di Firenze, per la presenza di una piazza, di una chiesa, di una casa del popolo.
 
Per ogni rione si vuole il centro sanitario di base, il giardino, la scuola dove i bambini possano andare – ribadiamolo - a piedi. Inoltre ci vuole un centro civico, che sia uno spazio di democrazia, una palestra di autogoverno, con rappresentanti eletti direttamente.
 
Credo che oggi, nell’emergenza coronavirus, di fronte alla mobilitazione dal basso di tanti volontari che si sono mossi, necessariamente, rione per rione, per essere vicini agli anziani chiusi nelle loro case, le proposte di Libera Firenze possano essere ascoltate con minore sufficienza di quanto non accadde durante la campagna elettorale comunale dell’anno scorso.
 
Tornare a privilegiare le relazioni di vicinato, le botteghe, le comunità, la sanità di prossimità, i rioni, è la Rivoluzione Rionalee ne abbiamo bisogno più che mai.
 
Il lavoro fatto da Libera Firenze è a disposizione del Consiglio comunale (che ha la competenza sul decentramento), dei presidenti di quartiere (che sanno di essere a capo di cinque scatolone vuote), della Giunta del sindaco Nardella.

 
Mauro Vaiani
attivista di Libera Firenze

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