Un discorso diverso in Toscana, per chi crede, in questa nostra madreterra, in questa fugace vita, in qualcosa di diverso
martedì 8 maggio 2012
La vittoria di Pirro dei dittatori del Casentino
Solo due comuni del Casentino, dei tredici che sono stati consultati nel referendum di domenica, hanno votato in favore dell'unificazione: Bibbiena e Castel Focognano.
Non è finita proprio male come a Ischia, ma i Toscani del Casentino non si sono dimostrati neppure coraggiosi come i Sardi. Per le polemiche, le recriminazioni, le lacrime di coccodrillo, vi rimandiamo a un sito che si era molto esposto in favore di un Casentino unito: http://www.casentino2000.it/.
Nel frattempo i potenti politici di sempre, più qualche imprenditore del populismo, di quelli che fanno carriera dicendo no a tutto, si godono lo scampato pericolo.
Sono riusciti a convincere buona parte del popolo sovrano del Casentino che è meglio lasciare tutto come è adesso. Per adesso, almeno.
Prendiamo atto della volontà popolare, ma ci permettiamo di sottolineare che due fra i comuni più popolosi, dove la gente sente ovviamente di più il bisogno di avere borghi vivi uniti in una forte comunità, possono ora comunque portare avanti il loro progetto di integrazione.
Inoltre, nei comuni più piccoli, quelli che hanno snobbato il tema, specie in realtà come Montemignaio, date le difficoltà economiche e politiche dei nostri tempi, assisteremo presto a un rapido ripensamento.
Ai cittadini di Scandicci che vogliono l'unificazione con Firenze, a quelli dell'Elba che vogliono una amministrazione unitaria per la loro isola, a tutti i Toscani che si stanno domandando perché il loro borgo e il loro quartiere stanno declinando, sotto l'amministrazione degli attuali 287 comuni toscani, diciamo di non abbattersi, di studiare più profondamente il proprio territorio, di approfondire e spiegare ai cittadini come ciascun borgo potrebbe essere valorizzato in una comunità più ampia.
E' bene che l'unificazione dei piccoli comuni sia un processo graduale, governato dal basso, determinato dalla volontà dei residenti. Non sarà facile, ma è una delle scelte che dobbiamo difendere, insieme alle altre riforme, sull'esempio di altri riformatori, per il bene delle generazioni future.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Post più popolari degli ultimi 30 giorni
-
Siamo andati a frugare negli archivi per recuperare alcune considerazioni del 2017, crediamo di qualche valore, che gli autonomisti toscani ...
-
Yes, this is a full and faithful transcript of the speech Lady Gaga gave in Rome at Europride. The text has been revised with the precious ...
-
ALE, l'Alleanza Libera Europea (European Free Alliance), è una rete europea composta da una cinquantina di forze territoriali, di dive...
-
Grazie ad alcune testimonianze di prima mano, come quelle di Roberto Gremmo e di altri che ne hanno vissuto gli inizi, possiamo ricordare ...
-
Alessandro Rampani, oltre che lavorare in una piccola ma interessante radio svizzera di lingua italiana, con la quale sta facendo conosc...
-
Vincenzo Simoni è morto il 1 novembre 2020. A sua moglie Stefania Ferretti, ai suoi parenti, amici e compagni di lotta, voglio far arrivare ...
-
Pourquoi être autonomiste, m ême en 2020 L’Union Valdôtaine, à l’occasion du 40e anniversaire de la mort de Bruno Salvadori, ...
-
Sono un amico e un ammiratore di Fiamma Nirenstein, ma stavolta non sono d'accordo con il suo ultimo articolo sulla Tunisia, pubblic...
-
Abbiamo saputo oggi pomeriggio, 24 aprile 2023, della scomparsa di Sergio Salvi, avvenuta ieri, domenica 23 aprile. E' stato uno scrit...
Argomenti solidamente piantati in questa nuvola:
1989
a touch of grace
abolizione delle province e delle prefetture
Alberto Contri
alternativa civico-liberale
ambientalismo
anti-imperialismo
Anticolonialismo
antiglobalismo
antimilitarismo
Antiproibizionismo
Archivio cose toscaniste
Archivio di Toscana Libertaria verso Toscana Insieme
Archivio Gaymagazine
Archivio Vaiani
autogoverno della Sardegna
autogoverno della Sicilia
autogoverno della Toscana
autogoverno di tutti dappertutto
autonomie ambiente lavoro
Autonomie e Ambiente
autonomismo
basta cicche
BijiKurdistan
borgate
borghi e comuni
brigate d'argento
Bruno Salvadori
bussini
Campi Bisenzio
Candelora
Capitale Carrara
chi può creare valore
Chivasso
cittadinanza attiva
civismo
come domare la spesa
Comitato anti-Rosatellum
confederalismo
contro
contro gli ecomostri
contro il centralismo
contro il virus del centralismo autoritario
contro la dittatura dello status quo
coronavirus
Corsica
Cosmonauta Francesco
dalla mailing list di Toscana Insieme
Decentralism International
decentralismo
dialogo autogoverno
Disintegration as hope
don Domenico Pezzini
don Lorenzo Milani
Draghistan
ecotoscanismo
Emma Bonino
English
Enrico Rossi
eradication of poverty
Eugenio Giani
Eurocritica
Europa delle regioni
Fabrizio Valleri
Fare Città
fare rete
Festa della Toscana
Fi-Po Link
fine del berlusconismo
Forum 2043
frazioni
Friuli Venezia Giulia
garantismo
gay alla luce del sole
Gaza
Gianni Pittella
Gioiello Orsini
Giulietto Chiesa
Hands off Syria
Hawaii
Homage to Catalonia
Hope after Pakistan
Il disastro delle vecchie preferenze
in difesa degli alberi
In difesa di Israele
Inaco Rossi
indipendenze
innocenza tradita
internazionalismo
Italia Futura
Karl W. Deutsch
la bellezza come principale indice di buongoverno
Lahaina
Leonard Peltier
Libera Europa
Libera Firenze
Libera Toscana
Liberi Fiorentini
Liberiamo l'Italia
Libertà in Iran
libertino
liste di proscrizione
localismo
Lucca 2012
Mario Monti
Massimo Carlesi
Matteo Renzi
Maui
Maurizio Sguanci
Mauro Vaiani
memoria storica
meno dipendenza
Mezzana
Michele Emiliano
monete locali
Moretuzzo
NO a questa tramvia antifiorentina
no al presidenzialismo
no al sindaco d'Italia
no elettrosmog
NoGreenPass
Noi stessi
NoMES
nonviolenza
Ora e sempre resistenza
ora toscana
OraToscana
Oscar Giannino
pace e lavoro
Palestina
Patto Autonomie Ambiente
Patto per la Toscana
Peace Is Possible - War Is Not Inevitable
pionieri
popolano
postcoronavirus
Prato
Prima di tutto la libertà
primarie
Primavera araba 2011
quartieri
quattrini al popolo
Queer Faith
radici anarchiche e socialiste
referendum Besostri
Repubblica delle Autonomie
ricostruzione di una moralità pubblica
riforma elettorale toscana
riformismo
ritorno alla Costituzione
rivoluzione liberale
rivoluzione paesana
rivoluzione rionale
Romagna
SaharaLibre
salute pubblica
San Carlo
San Vincenzo
Santa Cecilia
Sergio Salvi
sessantennio
Siena
silver brigades
Simone Caffaz
solidarietà toscana
spezzare le catene del debito
statuto pubblico dei partiti
Stefania Ferretti
Stefania Saccardi
Svizzera
tener desta la speranza
territori
The Scottish Side of History
Too Big To Fail?
Torre del Lago
Toscana
tradizioni e libertà
Tunisia
Ugo di Toscana
uninominale
Vannino Chiti
Vecchiano
veraforza
Via dall'Afghanistan
Vincenzo Simoni
vittime
yes in my backyard
caro Vaiani,
RispondiEliminaLei parla del coraggio degli abitanti di una valle come se parlasse di acqua fresca. I casentinesi, a cui appartengo e a cui apparterrò sempre, sono persone che di coraggio ne hanno sin troppo, di certo hanno dimostrato di non essere temerari e questo atteggiamento non può che essere lodato. In Casentino ci sono progetti di semplificazione e miglioramento molto più attuabili rispetto allo spauracchio del Comune Unico, che avrebbe creato la vera "casta politica" e avrebbe diminuito l'importanza politica e anche economica delle piccole realtà. La posta in gioco era alta: o avere una rappresentanza importante nei consigli comunali oppure diventare una succursale dell'unico soggetto che avrebbe goduto del comune unico cioè Bibbiena. Bene, i casentinesi fortunatamente hanno scelto la Democrazia vera dove oltre alla conta dei numeri si può e si deve avere a che fare con persone vicine ed in grado di ascoltare i bisogni reali. In quest'ottica, la fusione di comuni con storie ed economie simili avrà ancora più senso nel prossimo futuro. Il mancato coraggio, come lo chiama Lei, dei casentinesi si chiama rivolta contro un centralismo che li avrebbe resi impotenti. Come si può biasimare con tanto disprezzo una presa di posizione così coraggiosa? Io mi sento solo di ringraziare i saggi ignoranti delle montagne casentinesi.
LucaB
Disprezzo assolutamente no, non è davvero nello stile mio personale, ne' di questo blog. La parte più polemica di questo post è riservata non ai cittadini sovrani, la cui scelta non è in discussione, ma ai "padroni delle ferriere" delle tredici diverse macchine comunali che hanno scampato - almeno per ora - il pericolo di doversi rimettere in discussione. Legga anche gli altri post sul tema che, credo, ci accumuna: rafforzare ogni singolo borgo, all'interno di comunità più forti. Vedrà che ci sono molti motivi per continuare a dialogare e magari anche per lavorare insieme su qualche cambiamento concreto. Grazie di aver commentato su questo blog.
RispondiEliminaConcordo seriamente con il Prof. Mauro Viani!
RispondiEliminaSecondo gli accordi del WTO, sul libero scambio commerciale mondiale (o quasi), che nel bene o nel male ha scatenato da almeno 15-20 anni la cosiddetta “globalizzazione”, visto le comunicazioni low cost e Internet, visto che il lavoro è oramai sparso nel globo, visto che i giovani di tutto il mondo parlano inglese (lingua oramai mondiale)…. SERIAMENTE c’è da considerare che i confini delle 200 Nazioni del Mondo sono oramai inutili!!! Il fututo, quando gli attuali over 60enni non ci saranno più… il Mondo sarà “aperto”… le attuali nuove generazioni abbatteranno i “muri di Berlino” per necessità di vivere non più chiusi in 200 gusci di noci!
Tutto ciò premesso, è patetico parlare di Casentino Unito che non si vuole, di Europa monogoverno che non si vuole!
Fra 10-20 anni, grazie ai giovani, tutto questo conservatorismo salterà in aria con un BOOM… magari a 5 Stelle!!!!
Eugenio Milizia di Serravalle (Casentino-AR)
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
EliminaQuesto commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaQuesto commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaValerio Bobini10 maggio 2012 17:21
RispondiEliminaEgregio Dott. Vaiani, Sono Valerio Bobini uno dei cittadini che ha fatto parte del comitato del Si. Circa 2 mesi fa venni interpellato Da Valter Ceccherini, per far parte di un comitato propositore di un Casentino Unito. A tutt' oggi nonostante il risultato non ci abbia dato ragione nei numeri, credo e ritengo che l'accorpamento dei comuni sia l'unica soluzione per il futuro. Le finanze destinate ai comuni singoli e a quelli piccoli spariranno quasi del tutto mettendoli in condizione di non poter più offrire servizi decenti ad un costo accessibile ai cittadini. Il Casentino purtroppo è una macchina complessa, dove il potere imperante di una macchina politica ormai rodata da anni, sulle conoscenze, sulla gestione del potere, sul fai come ti dico che non sbagli riesce a orientare il pensiero di molti. Detto questo spero che in futuro si possa arrivare a questa semplificazione dell'apparato politico istituzionale, che poterà benefici e risparmi così come dimostrato nei comuni del nord che già hanno questa esperienza da anni. Ad una difficoltà iniziale di qualche anno, " per mettere a regime la macchina che qualcuno sopra chiama accentramento, ma in realtà si può definire semplificazione, snellimento, e miglior utilizzo delle risorse" sono seguiti poi, nei comuni che hanno operato la fusione, benefici a tutti i livelli e nessuno tornerebbe indietro. Personalmente, avendo partecipato attivamente alla campagna referendaria in senso propositivo, mi prendo la responsabilità di fare autocritica e dire che, non sono stato così bravo da far capire la bontà del progetto a tutti i casentinesi. Avremmo dovuto parlare più di progetto ed entrare meno in conflitto, con la parte politica avversa alla fusione, che aveva tutto l'interesse ad affossare il progetto, mettendo la questione sulla bagarre politica ed il muro contro muro. Sono stati sollevati spettri e fantasmi, cose futili e fuori dal mondo che nulla c'entravano con il comune unico. Chiedo scusa a tutti quei cittadini che hanno avuto fiducia in noi e non hanno visto realizzarsi questo sogno. Era arduo sperare ma non impossibile a realizzare. Quella che oggi; a quanti hanno votato no, può sembrare una vittoria, temo che non lo sia domani, per i loro e miei interessi. Vorrei augurarmi che non fosse così, ma il pregresso vissuto fino ad adesso in Casentino, con La Comunità Montana prima e l' Unione Dei Comuni adesso non mi fa essere ottimista purtroppo. Staremo a vedere. La ringrazio ancora dott Vaiani per il suo interessamento ed il suo apporto.
Mi scuso per aver tolto il mio commento per un errore che avevo evidenziato dentro. Ho notato la sua risposta al mio post dopo che avevo già tolto il mio commento.
Lo posto di nuovo dopo averlo corretto e mi scuso di nuovo per l'incidente.
Preciso che questo mio commento è precedente all'ultima risposta del dott. Vaiani delle ore 16.31.
Valerio Bobini
Ma si figuri, anch'io sposto il mio ringraziamento, per mantenerlo attaccato al suo post!
RispondiElimina---
Ringrazio Valerio Bobini di questo pensoso, critico e autocritico commento. Un esempio di civile confronto e di senso civico, che onora questo blog. Il cammino per la rinascita dei borghi toscani, all'interno di comunità locali più forti e più responsabili, è appena iniziato, quindi animo!
Buona sera,
RispondiEliminanon mi sento di appartenere né ad conservatorismo ottuso, né, ancor meno, mi sento vecchio. Dalla giovinezza dei miei trentanni scarsi mi sento, però, di criticare fortemente molti atteggiamenti del WTO e di buona parte del sistema capitalistico imperialista che lo sorregge. L'auspicio ad una maggiore giustizia sociale, è vero, passa attraverso il superamento delle barriere nazionali, ma la direzione da seguire non è certo quella del capitalismo americano che dirige la politica italiana da più di cinquant'anni, con i risultati che sono sotto gli occhi di tutti. Addirittura acclamare una responsabilizzazione così impegnativa per una realtà come il Casentino, dove i problemi di occupazione, giovanile e non, dovrebbero interessare maggiormente il dibattito civile, mi sembra inappropriato. Quando parliamo di amministrazione locale, a mio misero giudizio, i conti da fare sono altri rispetto alla globalizzazione. Non è sufficiente una riscoperta, sempre più "radical chic", dei borghi nostrani per rimette in moto l'economia di una valle, ma è rendendo il territorio produttivo che si crea una crescita del benessere. Ovviamente, parlo di produzioni e sfruttamento del territorio rispettando l'ambiente, cosa che invece è sfuggita di mano (forse volontariamente) a molti colletti bianchi del WTO. Se "globalizzazione" significa sfruttamento delle popolazioni più povere, sfruttamento delle materie prime dei paesi più poveri, sfruttamento della manodopera senza diritti per i lavoratori, sfruttamento sconsiderato dell'ambiente, acquisto dettato dal ricatto economico, beh allora blocchiamola a tutti i costi. Riscopriamo gli uomini che vivono una valle, una nazione, una comunità, un pianeta intero come essere umani e non come merce di o, peggio ancora, da scambio.
Un'ultima richiesta per Eugenio Milizia di Serravalle: sei così sicuro che i tuoi pensieri sovranazionali siano in linea con il Movimento 5 stelle? Per quanto amo Beppe Grillo, mi pare che alcuni accostamenti che hai fatto siano fumosi.
Grazie a voi per il dibattito
LucaB