Un discorso diverso in Toscana, per chi crede, in questa nostra madreterra, in questa fugace vita, in qualcosa di diverso

sabato 5 aprile 2025

L'Altra Toscana c'è

 


Si è svolto oggi sabato 5 aprile 2025, a Firenze all'Hotel Hilton, l'evento pubblico di presentazione del coordinamento di realtà civiche autonome "L'Altra Toscana". Circa centocinquanta persone hanno partecipato all'incontro. Il coordinamento avrà come referente regionale il sindaco civico di Viareggio, il dott. Giorgio Del Ghingaro.

Attraverso il collegamento permanente di una trentina di liste e gruppi civici della Toscana è in corso di elaborazione un programma comune per la regione. In una delle bozze si legge, nell'introduzione: 

  1. Su iniziativa di una nuova generazione di leader civici della Toscana, costituiamo il coordinamento “Altra Toscana” fra liste, movimenti, realtà civiche della nostra regione.

  2. Siamo civici autonomi, impegnati con generosità e competenza per il buongoverno dei nostri territori, per le persone, le famiglie, gli anziani, i giovani, i bambini, le generazioni future.

  3. Siamo diversi, per origine e formazione politica e culturale: gruppi civici spontanei, inclusivi e trasversali, ispirati dai valori della Costituzione e uniti attorno a istanze locali; storici attivisti delle autonomie personali, sociali, territoriali; persone protagoniste di un buon civismo di scopo, che hanno messo in agenda per i loro comuni e per i loro territori ciò che da decenni viene trascurato dai partiti.

  4. Ci accomuna l’urgenza di rinnovare la politica toscana, affrontando insieme i problemi politici interterritoriali, rispettando e anzi promuovendo  le rispettive autonomie e diversità, per lasciare emergere, dal basso verso l’alto, con metodo confederale, proposte comuni, competenze ed energie.

 

Qui di seguito una cronaca, a caldo, di questa intensa mattinata di lavoro, moderata dalla giornalista Carlotta Buracchi.

Ha aperto i lavori il prof. Stefano Rolando, l'autore di "Civismo politico" (Rubettino, 2015), che ha parlato del civismo come necessità di ricostruire fiducia e partecipazione in un panorama politico ridotto in macerie. Un civismo originale e autonomo, che non deve esaurirsi in un mero collateralismo alle forze politiche oggi dominanti. Un civismo che sappia essere "G-Local", secondo l'intuizione di Piero Bassetti (il padre della Regione Lombardia).

E' stata cruciale, nella meditazione di Rolando, la necessità di vedere città, territori, regioni, come protagoniste della vita europea, ponendo quindi argine al ritorno dei nazionalismi (che hanno provocato decine di milioni di morti, nei conflitti mondiali e nel colonialismo). I politici che tornano a parlare più di "nazione" che di repubblica, o di paese, rischiano una deriva identitaria, peraltro fondata su una identità "immota", che in realtà è inesistente. Gli Italiani e gli Europei sono sempre continuamente cambiati, nella storia e ancora di più nella globalizzazione. Siamo immersi nel vortice dei cambiamenti resi possibile nell'era digitale, incredibilmente più veloci di quelli che sono stati sin qui fenomeni materiali, come lo spostamento fisico delle persone da un continente all'altro. Il civismo ha avuto leader importanti nella storia della Repubblica e Rolando ha voluto ricordare Aldo Capitini, Adriano Olivetti, Marco Pannella. Persone che hanno saputo imporre ai partiti di allora temi concreti per il bene delle persone e delle comunità. Oggi i civismi hanno ancora una volta il dovere di mettere in discussione lo status quo, soprattutto quello imposto dagli attuali partiti, che sono ridotti a piramidi lideristiche.

Il secondo intervento è stato quello di Giampaolo Sodano, oggi direttore della rivista Il Mondo Nuovo e protagonista della Federazione Civica Europea, una delle realtà che ha iniziato a tessere il dialogo interterritoriale fra civismi dei diversi territori. Sodano ha ricordato che il mondo è stravolto e distratto dalla rivoluzione digitale. Il computer che ciascuno di noi ha in tasca è uno strumento potentissimo, che pochi di noi sanno veramente controllare, sanno usare senza esserne "usati". Questo però non riduce, ma anzi aumenta la necessità di pensiero, profondità, spessore culturale, generosità politica, per affrontare problemi del mondo che, come la crisi ambientale e la concentrazione di potere finanziario, sono estremamente materiali, altro che virtuali.

Non verranno risolti dal continuo chiacchiericcio e dalle attraenti distrazioni disponibili sui nostri telefonini, ma dal ritorno in campo di leader politici che aspirino a servire, come statisti, le persone umane di oggi e le generazioni future.

Da notare che in questa iniziativa tutta locale, regionale, toscana, nata dal basso, orizzontale e inclusiva, si stanno incontrando e intersecando diverse reti: coordinamenti civici territoriali e provinciali che erano già attivi, come l'iniziativa "Toscana dei Cittadini", promossa dai civici di Scandicci e da altri giovani leader di cui abbiamo già parlato più volte su questo blog; il "Patto Civico Intra Tevere et Arno" che ha eletto Marta Mancianti nel consiglio provinciale di Arezzo l'anno scorso; esponenti delle reti di amministratori locali d'ispirazione cristiana; simpatizzanti del mondo cristiano-sociale; persone impegnate nel sociale e nel volontariato; gli storici attivisti per le autonomie personali, sociali, territoriali di OraToscana (a loro volta collegati con altri territori italiani ed europei attraverso Autonomie e Ambiente e EFA-Alleanza Libera Europea); cittadini che hanno partecipato a iniziative civiche regionali del passato, come Orgoglio Toscano, Patto per la Toscana, Toscana Civica; persone di altre reti piccole o grandi d'impegno civico e ambientale.

Hanno portato un saluto: il segretario regionale del sindacato infermieri NURSIND; il consigliere regionale civico Andrea Ulmi (Gruppo misto - Merito e Lealtà); Alessandro Polcri (presidente civico della Provincia di Arezzo). Sono stati presenti Paolo Marrocchesi (Toscana Civica) e Alecs Bianchi (Rete Civica - Progetto Emilia-Romagna).

Fra gli intervenuti ricordiamo: Giovanni Bellosi (Scandicci Civica), uno dei promotori e dei garanti della nuova rete "Altra Toscana"; Mauro Vaiani (OraToscana); Claudio Lucii (Vivi Poggibonsi); Riccardo Galimberti (RiBella Firenze); Benedetta Manetti (Più Certaldo); Catia Naldini (Liste Civiche Sangiovannesi); Riccardo Tartaglia (Cittadini per Fiesole); Francesca Marrazza (RiBella Firenze); Federico D'Anniballe (Insieme Cambiamo Ponsacco); Francesco Carbini (Liste Civiche Sangiovannesi - centro culturale Agorà); Marco Cannito (Città Diversa - Livorno); Andrea Poggianti (La mia Empoli - lista civica); Marco Donati (Scelgo Arezzo). Molte persone presenti hanno dovuto rinunciare a parlare, per limiti di tempo.

Nel dibattito sono emerse le questioni che stanno più a cuore alle persone e alle comunità locali nella nostra Toscana: la necessità di prossimità nella sanità; le questioni sociali; la compiutezza e l'ammodernamento delle infrastrutture; l'innovazione economica; la protezione dell'ambiente e di un cibo sano prodotto dall'agricoltura locale. Non è mancato, da più parti, un riferimento all'erosione drammatica della partecipazione e della democrazia, di cui sono responsabili le piramidi politiche del centrosinistra e del centrodestra. I partiti che appartengono a questi due schieramenti dominanti sono autoreferenziali, chiusi, incapaci di far emergere nuove competenze, ossessionati dalla spartizione di posti.

Giovanni Bellosi e Mauro Vaiani hanno voluto fare una battuta sul magheggio del "40%", che è stato annunciato dal centrodestra in Parlamento in questi ultimi giorni: questi partiti che ormai convincono a votare solo il 40% degli elettori, vogliono far vincere i loro sindaci con il solo 40% dei voti validi. Una triste competizione a chi prende meno voti e più potere. Il centrosinistra, se fosse veramente sincero nell'opporsi a un quorum di solo il 40% per l'elezione dei sindaci, dovrebbe avere il coraggio di togliere lo stesso quorum che vige nella legge elettorale regionale e che ha consentito loro di evitare sempre il temuto ballottaggio.

Le conclusioni sono state affidate al sindaco di Viareggio Giorgio Del Ghingaro, un amministratore di lunga esperienza e di comprovata autonomia dalle attuali piramidi politiche dominanti (tutte), che ama definirsi "civico, libero, matto".

Nell'accettare di essere il referente e portavoce regionale del coordinamento "Altra Toscana", Del Ghingaro ha riassunto alcuni degli impegni programmatici che questa nuova realtà civica toscana sta scrivendo, per poi trasformarli in fatti concreti, per il bene delle persone e delle comunità: per una sanità pubblica e universale, in cui non si deve solo spendere di più, ma riformare, semplificare, riportare sul territorio, da rendere sempre più vicina a una popolazione che - grazie al cielo - invecchia perché vive più a lungo; per l'innovazione, la sostenibilità ambientale, la prosperità dei distretti industriali, che sono un patrimonio prezioso della Toscana; per l'ambiente, su cui continua un impegno per "rifiuti zero" e per una economia circolare, di cui Del Ghingaro è stato, ormai da un quarto di secolo, un operoso realizzatore, non uno dei tanti "annunciatori". Il sindaco di Viareggio ha aggiunto anche delle riflessioni sulle politiche sociali, sul diritto alla casa e sull'integrazione nel lavoro di chi è rimasto indietro, perché la povertà cresce, anche in Toscana.

L'Altra Toscana ha dimostrato di esserci e di poter avviare, con umiltà e competenza, un lavoro comune, diventando punto di riferimento per centinaia di realtà civiche della Toscana.

Chiudiamo invitandovi all'ascolto di un breve estratto dall'intervento di Giorgio Del Ghingaro, dedicato all'ambiente. 

 


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domenica 30 marzo 2025

Incontriamo una nuova generazione di leader civici della Toscana

 


Sabato prossimo, 5 aprile 2025, a partire dalle 9.30, presso l'Hotel Hilton Florence Metropole, una nuova generazione di leader civici toscani si presenta pubblicamente, annunciando l'avvio di un lavoro comune nel Coordinamento "Altra Toscana".

L'albergo che ospiterà l'evento si trova in Via del Cavallaccio, nel rione di San Bartolo a Cintoia, zona nota per la multisala e perché lì s'incontrano lo stradone verso l'Indiano e la FI-PI-LI. La torre dell'hotel è ben visibile anche a distanza.

Promuovono l'iniziativa civismi di differenti storie, culture, territori. Ne ricordiamo solo alcuni: Giovanni Bellosi (Scandicci Civica), Francesca Marrazza e Riccardo Galimberti (RiBella Firenze), Anna Ravoni e Renzo Luchi (Cittadini per Fiesole), Federico D'Anniballe (Insieme Cambiamo Ponsacco), Claudio Lucii (Vivi Poggibonsi), Pierluigi Piccini (Per Siena), Marta Mancianti (consigliere provinciale Patto Civico Arezzo), Francesco Carbini (Agorà - Liste Civiche Sangiovannesi), Marco Donati (Scelgo Arezzo), Enrico Buoncompagni (Movimento Civico Fare Ora Figline-Incisa), Andrea Ridi (Più Certaldo), Marco Cannito (Città Diversa - Livorno), Ione Orsini (Un Cuore per Vecchiano). Secondo Mauro Vaiani, garante di OraToscana (realtà in rete con Autonomie e Ambiente e con EFA), questo nuovo dialogo interterritoriale fra civismi può risvegliare la partecipazione, frenare l'erosione della democrazia, rigenerare le autonomie personali, sociali, territoriali.

Nella mattinata si ascolteranno due contributi da fuori Toscana: Stefano Rolando, studioso e accademico che si è fatto promotore di un "buon civismo di scopo" ancorato ai valori della Costituzione; Giampaolo Sodano, giornalista e promotore della Federazione Civici Europei (una delle esperienze pionieristiche di collaborazione interterritoriale fra civismi e movimenti politici locali). Seguiranno interventi da diverse delle liste e dei gruppi civici locali che hanno promosso l'evento.

Concluderà i lavori uno degli amministratori civici più autonomi, dinamici, operosi e competenti della Toscana: Giorgio Del Ghingaro, sindaco di Viareggio.

 


 

mercoledì 19 marzo 2025

Toscana e Romagna ora in Europa hanno un punto di riferimento in più

 


Due regioni storiche italiane, la Romagna e la Toscana hanno ora un punto di riferimento in più in Europa. Due reti politiche relativamente recenti, ma eredi di un autonomismo assai risalente, attive nei due territori, sono state accolte nella famiglia politica europea EFA (European Free Alliance), nel corso dell'assemblea generale tenutasi oggi 19 marzo 2025, festa di San Giuseppe.

Sono Rumâgna Unida e OraToscana, forze sorelle protagoniste di Autonomie e Ambiente, l'alleanza italiana a cui fanno riferimento i movimenti territoriali attivi nella nostra Repubblica e che condividono i valori e la storia dell'Alleanza Libera Europea. Una terza realtà politica accolta in EFA è Chunta Aragonesista, partito per l'autogoverno della storica Aragona, comunità autonoma del Regno di Spagna.

Nonostante le loro profonde radici nella storia della Repubblica, della Liberazione, del Risorgimento, per le due comunità politiche sorelle e vicine, si tratta di un impegno esigente, di una grande responsabilità. Organizzarsi e crescere in modo nuovo, aperto ai civismi e ai liberi elettori, lontani dalle due piramidi politiche del centrosinistra e del centrodestra, è una grande sfida per Rumâgna Unida e OraToscana.

Una sfida che andava accettata, perché non altrimenti non lo farà nessun altro. Sono tutti seduti dalla parte di vecchi e nuovi centralismi, nazionalismi, conformismi. Dalla parte delle comunità locali sono rimasti solo questi pochi eroici propugnatori di autonomia.

La Repubblica delle autonomie e l'Europa delle regioni, dei territori, dei popoli, hanno trovato degli avvocati. Continua e viene rilanciato l'impegno per la sussidiarietà, contro ogni centralismo, per le autonomie personali, sociali, territoriali di tutti e dappertutto, in questi anni terribili di guerra, crisi, continue emergenze ambientali e sociali.

Romagna e Toscana, antiche regioni d'Europa, i loro abitanti, le piccole imprese, gli agricoltori, gli artigiani, le comunità locali, i quartieri degradati, i piccoli paesi, le aree interne che si stanno spopolando, i tanti anziani, i pochi bambini, tutti hanno bisogno che nel continente persista, aggiornata ai tempi di oggi, quell'ideale comunità di sicurezza, di libertà, di prosperità, di cui abbiamo in parte goduto dopo la tragedia delle due guerre mondiali.

Si resta fedeli ai valori e alle parole della Carta di Chivasso del 1943, alle tradizioni democratiche e autonomiste romagnole e toscane, ai valori fondamentali sanciti dalla Costituzione italiana e dai trattati europei, e si va avanti, senza pregiudizi, senza settarismi, senza paura di cambiare ciò che c'è da cambiare.

Animo!


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