Un discorso diverso in Toscana, per chi crede, in questa nostra madreterra, in questa fugace vita, in qualcosa di diverso

domenica 20 luglio 2025

Servono liste civiche, non liste civetta

Riceviamo e volentieri diffondiamo una nota da L'Altra Toscana, coordinamento di civismi liberi e autonomi della Toscana, guidato da Giorgio Del Ghingaro, sindaco di Viareggio. Si criticano gli schieramenti di centrosinistra e di centrodestra (con i loro candidati regionali toscani indicati ma peraltro non ancora ufficializzati, Giani e Tomasi). Vogliono farsi delle loro liste di appoggio "non di partito"? Forse le faranno, ammesso e non concesso che ottengano il permesso dai loro vertici nazionali, ma non chiamatele per favore liste civiche, perché saranno liste civetta.

 


 

Comunicato stampa 20 luglio 2025
L’ALTRA TOSCANA: 

“LISTE CIVETTE, NON CIVICHE. IL VERO CIVISMO È LIBERO DAI PARTITI”
 

In questi giorni si torna a parlare di “liste civiche” come ricetta per le prossime elezioni regionali in Toscana. Alcuni propongono di riciclare facce note del centrosinistra e del centrodestra sotto mentite spoglie civiche, nella speranza di riattivare un consenso ormai logorato. Ma chi vogliono prendere in giro?
Noi de L’Altra Toscana diciamo chiaramente: non tutte le liste che si definiscono “civiche” sono davvero tali. Troppe volte si assiste alla nascita di comitati o sigle che si proclamano civiche, ma che di fatto sono espressione diretta dei partiti, funzionali a loro strategie, incubate nei corridoi del potere. Le chiamano civiche, ma sono civette: servono a distrarre, a confondere, a “ripulire” volti e simboli ormai logori. Non sono alternative ai partiti: sono la loro stampella mascherata.
Il vero civismo, quello che L’Altra Toscana porta avanti con coerenza e trasparenza, nasce dai territori, non dalle segreterie. È un civismo autonomo, partecipato, orizzontale, che parte dai bisogni concreti delle comunità, non dai giochi tattici tra ex sindaci, dirigenti e capibastone. È un civismo che non ha padroni, che si misura con il potere, non che cerca un posto a tavola.
Se i partiti hanno perso credibilità, non è con le finte liste civiche che la ritroveranno. La sfiducia si combatte con un nuovo patto civico tra cittadini liberi, non con le “operazioni di maquillage” elettorale.
L’Altra Toscana si batte per una Regione più giusta, trasparente, sobria e solidale. Senza sponsor né padrini. Il nostro è un progetto davvero civico e libero: aperto, partecipato, costruito dal basso. Chi cerca il “civismo telecomandato” resti pure nei palazzi.
La Toscana ha bisogno di aria nuova, non di vecchie strategie col trucco.
 

L’Altra Toscana 

 

sabato 5 luglio 2025

L'uscente e incombente Giani sta esagerando...

 


Il potere d'indire le elezioni nella Repubblica Italiana è sempre stato usato e abusato da coloro che sono già "dentro" e si sentono purtroppo padroni delle istituzioni. Eugenio Giani, presidente uscente e incombente della Toscana, sta però esagerando. Riceviamo e pubblichiamo integralmente una ferma protesta dei civici de L'Altra Toscana, a firma di Giorgio Del Ghingaro, garante del coordinamento e sindaco di Viareggio.

 

IL BALLETTO DELLE DATE PER LE REGIONALI È UNO SCHIAFFO ALLA DEMOCRAZIA

Il balletto stucchevole sulle date delle prossime elezioni regionali in Toscana, con il presidente Giani che continua a lanciare ipotesi e proclami senza alcuna ufficialità, è ormai diventato uno spettacolo indecoroso, un insulto alla partecipazione democratica.

A oggi non esiste ancora una data certa, non ci sono candidati ufficiali, solo proclami a orologeria dettati da logiche di potere, non da senso istituzionale.

Da settimane assistiamo a un valzer di date ipotetiche, dichiarazioni ambigue e silenzi strategici: non c’è ancora, nessun calendario trasparente, nessun elenco di candidati: l’intero processo elettorale appare più come una manovra di palazzo che un percorso democratico trasparente.

Ma c’è di più, e di peggio.

Se davvero si andrà al voto a ottobre, come ventilato, si configura una vera e propria violazione dello spirito democratico: i soggetti politici che non sono rappresentati in Consiglio regionale oggi — e che quindi devono raccogliere le firme per presentare le proprie liste — si troveranno con tempi strettissimi per farlo, nel cuore dell’estate, quando la partecipazione popolare è naturalmente più difficile.

Un ostacolo non casuale, ma scientificamente progettato per tagliare fuori ogni voce scomoda o alternativa.

Non è la prima volta che accade: già in passato, in Toscana e in altre regioni, il sistema di raccolta firme è stato usato come barriera più che come garanzia. Nel 2010 diverse liste furono escluse dalla competizione regionale proprio per cavilli legati alla tempistica e alla validazione delle sottoscrizioni. L’Associazione Luca Coscioni da anni denuncia l’impossibilità per nuovi soggetti politici di partecipare ad armi pari, e nel 2022 ha chiesto senza successo la digitalizzazione delle firme, oggi ampiamente praticabile ma ancora ignorata dal legislatore.

Anche in occasioni recenti, come le elezioni europee del 2024, l’Italia è finita nel mirino delle istituzioni europee per aver modificato le regole elettorali a pochi mesi dal voto, imponendo una raccolta firme onerosa e opaca, in violazione dei più elementari principi democratici.

Si parla tanto di mancata partecipazione della gente alla vita pubblica e di astensionismo e poi si fa di tutto per allontanare ancor di più i cittadini e comprimere le forme di democrazia.

È un ostacolo pratico che diventa un ostacolo politico. Si impedisce, nei fatti, la partecipazione di nuove forze, si ostacola il pluralismo, si chiude la porta in faccia a chi vuole rappresentare un’altra idea di Toscana.

Quando la burocrazia diventa arma politica, la democrazia è sotto assedio. Quello che sta accadendo in Toscana è grave: non è solo negligenza, è una manovra consapevole per piegare le regole all’interesse di pochi. Si impedisce la nascita di alternative, si soffoca il pluralismo, si chiude la porta al cambiamento.

L’Altra Toscana c’è, e ci sarà. Chiediamo chiarezza, subito. Chiediamo tempi certi e accessibili per tutti. Chiediamo che non si giochi sulla pelle della democrazia.

La Toscana merita molto di più di questo teatrino. E merita, come è stato in altri momenti della sua storia, trasparenza, equità e rispetto delle regole comuni.

Giorgio Del Ghingaro

Sindaco di Viareggio e garante del coordinamento civico L’Altra Toscana

 

Viareggio, 4 luglio 2025

 

 

 

 

sabato 28 giugno 2025

Il manifesto del civismo libero e autonomo de L'Altra Toscana


 

Nell'accogliente contesto dell'Hotel Florence Metropole, a Firenze, si sono riuniti stamane, 28 giugno 2025, ottanta amministratori locali e attivisti de "L'Altra Toscana", per la presentazione del proprio manifesto. Lo pubblichiamo integralmente, per fare apprezzare la freschezza e la novità del linguaggio del documento, elaborato da questa innovativa rete toscana di coordinamento dei civismi e di altre realtà politiche autonome, libere, locali.

Il manifesto è stato presentato da Giovanni Bellosi (Scandicci Civica), Claudio Lucii (Vivi Poggibonsi), Mauro Vaiani (Ora Toscana - Civici di Prato per le autonomie), Renzo Luchi (Cittadini per Fiesole), Francesco Carbini (Liste Civiche Sangiovannesi).

A inizio lavori hanno portato un saluto Serena Bavuso, assessora a Lamporecchio (che ha sostituito la sindaca civica Anna Trassi, all'ultimo momento impossibilitata); David Saisi (sindaco civico di Gallicano), Alessandro Polcri (sindaco civico di Anghiari e presidente della provincia di Arezzo). 

Il dibattito è stato coordinato da Anna Ravoni (già sindaca di Fiesole) e Federico D'Anniballe (Cambiamo Ponsacco).

Ha concluso, con un appassionante intervento, il sindaco di Viareggio, Giorgio del Ghingaro, garante e coordinatore della rete L'Altra Toscana.

Approfondimenti e ulteriori notizie saranno presto diffuse. Nel frattempo ecco qui il testo integrale del manifesto.

 


 

MANIFESTO POLITICO DEL CIVISMO IN TOSCANA
promosso da L’Altra Toscana
 

Il tempo del protagonismo 

1. Una nuova grammatica per una nuova Toscana
La Toscana del 2025 chiede un linguaggio politico nuovo. I modelli del passato, basati su appartenenze rigide e su un potere distante dai territori, hanno esaurito la loro spinta propulsiva. In questo vuoto si afferma una nuova pratica: il civismo.
Un civismo autentico, radicato, autonomo. Non un’ideologia, ma un metodo. Non una bandiera, ma un progetto collettivo. Una politica che nasce dal basso, dalla concretezza delle esperienze locali, e che torna ai cittadini con risultati visibili e verificabili.

2. Il civismo è partecipazione che governa
Il civismo non è un’eccezione, ma un’alternativa reale. Amministra bene dove è messo alla prova. Parla con onestà. Decide con responsabilità.
In Toscana esistono esempi chiari di civismo amministrativo efficace, capace di affrontare crisi profonde e generare rinascita. L’Altra Toscana nasce da queste esperienze: non come somma di liste, ma come espressione matura di una volontà popolare che chiede serietà, competenza e visione.


3. Il tempo del protagonismo: dalla Toscana che subisce alla Toscana che propone
Una regione intera si risveglia. Non più spettatrice dei giochi politici decisi altrove, ma protagonista del proprio destino. Città medie, aree interne, borghi, periferie urbane: in tutta la Toscana cresce la consapevolezza che è tempo di agire insieme.
L’Altra Toscana è la casa di questo nuovo protagonismo: una rete di cittadini, amministratori, esperienze civiche che non si rassegnano alla marginalità e costruiscono, ogni giorno, la Toscana possibile.


4. Il civismo come infrastruttura democratica
Lontano dalla retorica e dai professionismi della politica, il civismo si struttura. Costruisce reti, promuove formazione, attiva intelligenze collettive.
E’ il tempo di mettere a comune le buone pratiche locali per costruire un progetto regionale forte, autonomo, credibile. Il civismo toscano oggi è pronto per questa sfida: non come testimonianza, ma come proposta di governo.


5. Le priorità di una Toscana civica
• Sanità pubblica e territoriale: più accessibilità, meno attese. Cura e prevenzione come diritti fondamentali.
• Territorio e rigenerazione: investimenti pubblici in progetti partecipati, nei centri storici e nelle aree marginali.
• Beni comuni: acqua, suolo, paesaggio e cultura da riconoscere e gestire con responsabilità condivisa.
• Lavoro dignitoso e impresa diffusa: promuovere il lavoro vero, sostenere chi innova e chi tiene viva l’economia locale.
• Innovazione tecnologica sostenibile come mezzo per supportare iniziative giovanili, protezione dell’ambiente e accelerazione dell’apparato burocratico
• Trasporto pubblico: da migliorare e rendere concretamente fruibile in tutto il territorio regionale.
• Tutela diffusa: la Toscana quale unicum non replicabile, con le sue eccellenze in tutto il suo territorio, che meritano pari dignità di salvaguardia, senza disparità di attenzione tra le diverse parti del territorio regionale.
• Partecipazione aperta e confronto costante: un’amministrazione sempre frutto di confronto con la cittadinanza, pronta a recepire istanze ed idee.
• Sicurezza sociale: più presenza, servizi diffusi, comunità forti e coese.
• Scuola, cultura, giovani: formazione civica, spazi pubblici, educazione alla partecipazione democratica.


6. Un metodo prima ancora che un programma
L’Altra Toscana non nasce per replicare ciò che non funziona, ma per offrire un metodo nuovo: trasparente, condiviso, aperto. Le decisioni devono essere comprensibili e partecipate. La politica non è proprietà di pochi, ma spazio di corresponsabilità.
Il civismo non promette miracoli, ma si impegna a rendere ogni scelta leggibile, ogni risorsa tracciabile, ogni risultato misurabile.


Conclusione – L’Altra Toscana è già cominciata
L’Altra Toscana non è un’idea astratta. È ciò che già esiste nei territori che funzionano. È ciò che si vede ogni volta che una comunità sceglie di rimboccarsi le maniche. È ciò che accade quando l’ascolto, la competenza e il rispetto diventano pratica politica.
Ci uniamo con modalità confederali che rispettano e anzi promuovono le nostre autonomie e diversità, lasciando emergere proposte comuni, competenze ed energie, una nuova generazione di leader locali.
Il nostro obiettivo non è cambiare casacche, ma aprire spazi nuovi. Ricostruire fiducia. Unire ciò che è disperso.
Restituire alla politica il senso dell’utilità. E ai cittadini, il gusto di esserci.

 

* * * 

Nella foto uno sguardo d'insieme sugli 80 partecipanti all'evento 

Per maggiori informazioni un primo contatto: laltratoscana@gmail.com

 

 

 


 

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