Un discorso diverso in Toscana, per chi crede, in questa nostra madreterra, in questa fugace vita, in qualcosa di diverso
martedì 28 ottobre 2014
Azzerate il fondo SLA
E' brutto tagliare cento milioni da un fondo di aiuto ai non autosufficienti, è vero.
Da questo governo, da Matteo Renzi, mi aspetto molto di più: un fondo nazionale come questo deve essere abolito del tutto, non semplicemente tagliato.
Spetta ai comuni, coordinandosi con i servizi sanitari regionali, aiutare i disabili, compresi coloro che soffrono di malattie terribili come la SLA.
Nessun ministero romano dovrebbe più avere fondi e responsabilità in materie in cui è richiesta la massima prossimità.
Matteo Renzi, ti stiamo sostenendo, nonostante tutti i tuoi difetti, per cambiare radicalmente questo paese, non per veder ripetere i soliti tiri e molla, da un capitolo all'altro del bilancio statale, fra gli sprechi e le storture di una sorta di neo-centralismo, fuori dal tempo e dal buon senso.
Coraggio!
domenica 26 ottobre 2014
Ora demenziale
Dobbiamo essere ancora una volta grati a Hans Magnus Enzensberger, un intellettuale a cui questo blog deve molto, per il coraggio con cui è si messo contro il mainstream su un tema solo apparentemente piccolo, come quello dell'ora legale.
Lo ha scritto chiaro nel suo saggio contro l'eurocrazia: il cambio di fuso orario di un intero continente, l'Europa, due volte l'anno, con il passaggio dalla cosiddetta ora solare alla legale e poi viceversa, è, quanto meno, una presuntuosa sciocchezza, superata dai tempi, e una odiosa forzatura, frutto di una hubris di stato, di una volontà di controllo della vita quotidiana, ormai inaccettabili.
Stanotte, fra sabato 25 e domenica 26 ottobre, ci abbiamo dormito sopra una oretta buona di più, ma svegliamoci, concittadini europei, svegliamoci.
PS
Come cittadino toscano, voglio aggiungere che, per noi che viviamo fra gli Appennini e il Tirreno, il nostro fuso orario giusto è quello dell'estate, non quello dell'inverno.
venerdì 24 ottobre 2014
Involuzione digitale italiana
L'agenda digitale italiana è nel mezzo di una crisi involutiva.
Il problema è, ci pare, che almeno dai tempi di Stanca, ma forse anche da prima, le elite dirigenti della repubblica stanno cercando, con la testa tenacemente rivolta verso il loro ombelico, con testardo conservatorismo, di informatizzare l'esistente.
Si vuole rendere veloce e smart tutto ciò che non abbiamo il coraggio di riformare, di cambiare, senza più domandarci non solo se l'esistente sia giusto, ma nemmeno come si è formato e perché.
Il problema è, ci pare, che almeno dai tempi di Stanca, ma forse anche da prima, le elite dirigenti della repubblica stanno cercando, con la testa tenacemente rivolta verso il loro ombelico, con testardo conservatorismo, di informatizzare l'esistente.
Si vuole rendere veloce e smart tutto ciò che non abbiamo il coraggio di riformare, di cambiare, senza più domandarci non solo se l'esistente sia giusto, ma nemmeno come si è formato e perché.
Le norme sono tutte sul web, ma non si sono ridotte, né sono diventate più chiare.
Si moltiplicano portali, agenzie, unità di missione nazionali, che non sono altro che la prosecuzione dei vecchi vizi centralisti, burocratici, autoritari.
Le scadenze automatizzate sono più inesorabili, non più sensate.
Le pratiche sono diventate istanze online, ma non si sono semplificate per nulla.
Abbiamo - in ultimo ma non per importanza - sostituito i costi e le lungaggini della raccomandata con le velocissime assurdità della pec, un capolavoro di presunzione italiota, che è - giustamente - ignorato in tutto il mondo.
È nostro dovere, come lavoratori dell'amministrazione digitale, far funzionare ciò che è nostro dovere far funzionare, ma senza rinunciare a proporre cambiamenti drastici, a cominciare dalla riduzione degli enti e dall'accorciamento di ogni gerarchia.
Informatizzare l'esistente, senza mettere in discussione lo status quo, non servirebbe ad altro, temo, che ad accelerare il nostro declino.
Informatizzare l'esistente, senza mettere in discussione lo status quo, non servirebbe ad altro, temo, che ad accelerare il nostro declino.
* * *
Portare avanti un pensiero indipendente è faticoso, ma ci continuiamo a provare, alla Leopolda 5, nel mondo del lavoro, con Libera contro le narcomafie, nella nostra antica - ma sempre capace di ripensamento e rinnovamento - rete di iniziative civiche toscane (Nda, a fine giornata).
lunedì 20 ottobre 2014
La scossa di Rossi
Alla fine il presidente toscano Enrico Rossi è riuscito a dare una scossa alla regione.
Su costi della politica, paesaggio, fine della cementificazione, trasporti pubblici, opere incompiute, burocrazie, aveva già dato segnali importanti.
Ora, ha sorpreso tutti con la proposta di accorpare le aziende sanitarie toscane.
La riduzione del numero dei membri di un certo ceto dirigenziale, con poteri, stipendi e privilegi ormai fuori dal mercato e dal senso comune, è una delle sfide di questi anni difficili. Il presidente Rossi sembra averlo capito.
Per lui, come per Matteo Renzi e per altri che provano a riformare e a innovare, resta il problema di trovare menti più critiche e competenze più innovative.
Problema di non facile soluzione, perché tutto il potere intellettuale reale è ancora in mano a quegli stessi tecnici e burocrati che da decenni non ne azzeccano più una.
Il presidente Rossi si merita fiducia e collaborazione, ma restiamo critici e vigili.
Non possiamo aspettarci la soluzione della crisi da coloro che la hanno creata.
Su costi della politica, paesaggio, fine della cementificazione, trasporti pubblici, opere incompiute, burocrazie, aveva già dato segnali importanti.
Ora, ha sorpreso tutti con la proposta di accorpare le aziende sanitarie toscane.
La riduzione del numero dei membri di un certo ceto dirigenziale, con poteri, stipendi e privilegi ormai fuori dal mercato e dal senso comune, è una delle sfide di questi anni difficili. Il presidente Rossi sembra averlo capito.
Per lui, come per Matteo Renzi e per altri che provano a riformare e a innovare, resta il problema di trovare menti più critiche e competenze più innovative.
Problema di non facile soluzione, perché tutto il potere intellettuale reale è ancora in mano a quegli stessi tecnici e burocrati che da decenni non ne azzeccano più una.
Il presidente Rossi si merita fiducia e collaborazione, ma restiamo critici e vigili.
Non possiamo aspettarci la soluzione della crisi da coloro che la hanno creata.
sabato 18 ottobre 2014
Roma contro Firenze?
Mi piace il Matteo Renzi che ricorda a tutti che le pubbliche amministrazioni sono piene di dirigenti fuori controllo con stipendi e premi fuori mercato, di commissioni ed enti inutili, di sprechi inaccettabili nell'organizzazione e negli approvvigionamenti.
Non ritengo giusto, né utile, però, che Roma si metta contro la Toscana, Firenze, i territori, le periferie.
Mentre molte amministrazioni locali - fra cui la Toscana - sono storicamente molto più sobrie ed efficienti dei poteri centrali, i grandi dimagrimenti della macchina statale, quelli emblematici, che segneranno la vera svolta, sono ancora di là da venire: il senato, il CNEL, i ministeri, le prefetture, sono ancora tutti lì. E anche Matteo Renzi, più dei suoi predecessori, ogni volta che vuol fare qualcosa, sbatte contro i muri di gomma delle alte burocrazie romane, tanto da essere costretto a circondarsi di unità di missione, di consulenti, di esperti, perché facciano quello che gli immensi corpi separati esistenti sono autorizzati a non fare, dalle ferre leggi dell'attuale status quo.
Forza quindi, al lavoro, a testa bassa, con umiltà.
Le regioni, Toscana in testa, devono tenere alta la bandiera della vera autonomia finanziaria e della piena sovranità fiscale.
Roma porti a termine le sue riforme e dia lezioni di sobrietà, piuttosto che lanciare accuse populiste, che dividono il paese e che rischiano di trasformarsi in boomerang capaci di minare le riforme federali e liberali.
Non ritengo giusto, né utile, però, che Roma si metta contro la Toscana, Firenze, i territori, le periferie.
Mentre molte amministrazioni locali - fra cui la Toscana - sono storicamente molto più sobrie ed efficienti dei poteri centrali, i grandi dimagrimenti della macchina statale, quelli emblematici, che segneranno la vera svolta, sono ancora di là da venire: il senato, il CNEL, i ministeri, le prefetture, sono ancora tutti lì. E anche Matteo Renzi, più dei suoi predecessori, ogni volta che vuol fare qualcosa, sbatte contro i muri di gomma delle alte burocrazie romane, tanto da essere costretto a circondarsi di unità di missione, di consulenti, di esperti, perché facciano quello che gli immensi corpi separati esistenti sono autorizzati a non fare, dalle ferre leggi dell'attuale status quo.
Forza quindi, al lavoro, a testa bassa, con umiltà.
Le regioni, Toscana in testa, devono tenere alta la bandiera della vera autonomia finanziaria e della piena sovranità fiscale.
Roma porti a termine le sue riforme e dia lezioni di sobrietà, piuttosto che lanciare accuse populiste, che dividono il paese e che rischiano di trasformarsi in boomerang capaci di minare le riforme federali e liberali.
martedì 14 ottobre 2014
Kobane is still fighting
14 October 2014
Italian media told tonight that Kobane is still fighting and IS godless criminals are retreating. Let's hope!
Keep following http://bijikurdistan.tumblr.com (unfortunately this blog is no more active, ndr 30 november 2022).
sabato 11 ottobre 2014
Scoperchiate il Bisagno
Genova, alzati, è tempo di scoperchiare il Bisagno.
Il torrente e tutti i suoi affluenti devono essere stombinati, i loro alvei allargati, le loro golene liberate.
Questa è la grande e necessaria opera di ripristino di cui hai bisogno, per riscattare te stessa e lanciare un messaggio a tutto il paese.
* * *
I media, dopo l'ennesimo disastro, sono pieni di articoli saggi, che ribadiscono l'ovvio e il necessario. Ai lettori toscani consiglio l'opinione di Vittorio Emiliani, sul Tirreno di oggi. Speriamo che diventi sempre più chiaro, agli occhi dei cittadini sovrani, non solo a Genova, che una intera generazione di politici deve essere cacciata, con tutti i suoi esperti e consulenti.
venerdì 10 ottobre 2014
Two Nobel that worth!
Malala Yousafzai and Kailash Satyarthi have been given Nobel Peace Prize 2014. I consider them worthy heirs of Bacha Khan, that was a Pakthun, Pasthun hero along with Gandhi. May G-d bless the Nobel laureates, their inspirers, and all their followers!
lunedì 6 ottobre 2014
It is not only about the Kurds
A Kurdish woman, as circulated in some media, sacrificed herself to stop Islamo-fascist mercenaries on the outskirts of Kobane.
She is known with the name of Arin Mirkan, and she is told being the mother of two. Details and findings are still confused, but her figure is already shrouded in legend.
She is the martyr of the resistance against Islamic State's dogs, the gang of the alleged Caliphate, the criminals who blasphemes the Merciful with their thirst for violence and power.
Such an heroine is not just about Kurds, but about the whole world. Kobane has become the a symbol, dangerously poised between disaster and - still possible - hope.
We honor her and her fellow sisters, the female fighters, forerunners of freedom, and peace, and justice.
The Kurdish people who had only experienced oppression and terror in their history, are fighting the Dark Beast. They do it for all of us.
Where are the 40 states who wanted to fight against them? All empty words.
United States, Great Britain, Turkey, NATO officials and so-called Western experts, we condemn your adventurism.
May your geopolitical mistakes fall on you, with shame.
May your peoples sweep you off at the next elections.
You bear the responsibility, along with former Saddam's officials and Saudi's secret services, of this new holocaust.
Honor to those women who fight for life.
Shame on all of you, Western warmongers and Middle East bastards.
* * *
If Kobane falls to ISIS, every group in Syria and Iraq (incl. Kurds) will re-think value of alliance with the US pic.twitter.com/sAIf07j796
— Sunny Hundal (@sunny_hundal) 6 Ottobre 2014
mercoledì 1 ottobre 2014
Let Us Stand with Hong Kong Princely Citizenry
We hope China might give a lesson of moderation and reformation.
We bet on Hong Kong, and its patient, polite, fair, Princely Citizenry.
We stand with Hong Kong Occupy Central with Peace and Love.
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Questo scatto a fianco rappresenta per me un momento indimenticabile. Siamo a Campi, nel bel teatro Dante, gremito all'inverosimile da...
Argomenti solidamente piantati in questa nuvola:
1989
a touch of grace
abolizione delle province e delle prefetture
Alberto Contri
alternativa civico-liberale
ambientalismo
anti-imperialismo
Anticolonialismo
antiglobalismo
antimilitarismo
Antiproibizionismo
Archivio cose toscaniste
Archivio di Toscana Libertaria verso Toscana Insieme
Archivio Gaymagazine
Archivio Vaiani
autogoverno della Sardegna
autogoverno della Sicilia
autogoverno della Toscana
autogoverno di tutti dappertutto
autonomie ambiente lavoro
Autonomie e Ambiente
autonomismo
basta cicche
BijiKurdistan
borgate
borghi e comuni
brigate d'argento
Bruno Salvadori
bussini
Campi Bisenzio
Candelora
Capitale Carrara
chi può creare valore
Chivasso
cittadinanza attiva
civismo
come domare la spesa
Comitato anti-Rosatellum
confederalismo
contro
contro gli ecomostri
contro il bipolarismo
contro il centralismo
contro il virus del centralismo autoritario
contro la dittatura dello status quo
coronavirus
Corsica
Cosmonauta Francesco
dalla mailing list di Toscana Insieme
Decentralism International
decentralismo
dialogo autogoverno
Disintegration as hope
don Domenico Pezzini
don Lorenzo Milani
Draghistan
ecotoscanismo
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English
Enrico Rossi
eradication of poverty
Eugenio Giani
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Europa delle regioni
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Forum 2043
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