Confidiamo nella tenacia di Matteo Renzi, ma anche in un supplemento di umiltà di tutte le persone che lavorano attorno a lui come mediatori, esperti, sherpa. Dobbiamo trasformare il Senato della Repubblica nel Senato federale.
Nel nuovo senato devono sedere rappresentanti di tutte le unità federali della Repubblica stessa: le 19 regioni, le 2 province autonome, Roma capitale.
Quanti per ciascun unità? Ho pensato spesso, in questi lunghissimi anni di militanza e di studio, che dovessero essere almeno tre: il presidente, un rappresentante eletto dalla sua maggioranza e il portavoce della sua opposizione.
Bastano per chi, come me, ha sempre pensato che i senatori federali potessero essere molti meno di oggi (e anche i deputati potessero essere ridotti di numero).
Il nuovo senato non deve dare la fiducia al governo. Non deve votare su leggi fiscali o di bilancio. I suoi membri - essendo stipendiati dei loro consigli locali - non dovrebbero riscuotere alcuna ulteriore indennità.
In pratica sono d'accordo con i punti dell'accordo Renzi-Berlusconi e decisamente diffidente nei confronti della cosiddetta iniziativa Chiti. Tuttavia di un nuovo senato senza membri eletti direttamente, senza fiducia, senza poteri fiscali, senza stipendio, si può e si deve discutere a tutto campo.
Credo che al nuovo Senato federale dovrebbero essere dati poteri penetranti, che gli consentano di diventare un attore del rinnovamento federale d'Italia e d'Europa.
Lo scriviamo in questa vigilia di un altro importante 25 aprile: vogliamo salvarla o no questa nostra Repubblica?Buona festa della Liberazione a tutt*!
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