Un discorso diverso in Toscana, per chi crede, in questa nostra madreterra, in questa fugace vita, in qualcosa di diverso
giovedì 8 novembre 2012
Notabili? Anche no
Sono per tutto il mese di novembre alla Rutgers University, a Newark, nel New Jersey. Un po' sotto l'impressione della rinfrescante concretezza che caratterizza lo scontro politico qui, un po' sotto l'influenza della rilettura della Rivoluzione Liberale di Piero Gobetti, sto riflettendo sulla questione dei "notabili a disposizione", la bella provocazione lanciata nei giorni scorsi sul Corriere della Sera da Ernesto Galli Della Loggia.
I notabili vogliono essere nominati ai vertici dello stato senza dirci prima cosa faranno, e magari non lo sanno nemmeno loro. Non si rendono conto di quanto sia complessa e seria la politica, di quanta competenza specifica, lucidità intellettuale, chiarezza morale richieda, di quante energie assorba.
Conosco tante persone di straordinarie capacità e di ammirevole successo che, una volta in politica, si sono rivelate essere o troppo indecise, che è male, o disponibili a tutto, che è peggio.
Non vorremmo ritrovarci con degli industriali che poi si rivelano essere dei cacciatori di sussidi e protezioni, o con dei sindacalisti pronti a svendere competitività e meritocrazia in cambio di sussidi ai propri patronati e cooperative.
Sotto le ammirevoli spoglie del patriota, non si nasconderà mica un nazionalista?
Al posto del socialismo non ci ritroveremo mica l'incoraggiamento al parassitismo?
La comunione di questi cristiani non sarà mica in cerca di sistemazione?
Ai falsi federalisti che si sono rivelati più statalisti (e forse anche più matti) di Napoleone, abbiamo già dato...
Un mio compagno di viaggio, mentre mi spostavo dalla Toscana alla Svizzera per poi venire qui, in America, un giovane e brillante imprenditore fiorentino mi diceva: "Abbiamo bisogno di una nuova generazione di persone normali, preparate, competenti, ma che siano anche libere, che si possano permettere una certa irriverenza verso ogni potere costituito. Che non abbiano una grande impresa. Che non abbiano terreni e appartamenti. Che non abbiano troppi legami. Che si mantengano da sole, ma che non abbiano fatto nemmeno troppa carriera in grandi burocrazie pubbliche o private. Che parlino chiaramente e di cose concrete da fare qui, ora, sin dai primi giorni di un eventuale incarico.".
Persone che abbiano, aggiungo e sintetizzo io, una chiara, bella, apertamente dichiarata e coerentemente vissuta vocazione politica.
Avanti, fatevi avanti, ragazze e ragazzi, coraggio!
La politica è terribile, è difficile, è bella, è per voi.
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