Un discorso diverso in Toscana, per chi crede, in questa nostra madreterra, in questa fugace vita, in qualcosa di diverso

giovedì 19 gennaio 2023

Per Massimo Moretuzzo presidente del Friuli Venezia Giulia

 

Massimo Moretuzzo, consigliere capogruppo uscente del Patto per l'Autonomia nel consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia, dopo una legislatura in cui si è dimostrato un punto di riferimento per le opposizioni alla grigia giunta Fedriga, è candidato presidente alle prossime elezioni regionali del 2-3 aprile 2023 in quella regione. 

Avrà l'appoggio della lista del Patto per l'Autonomia, la giovane forza autonomista, oggi peraltro la più consistente, preparata, popolare e inclusiva, fra le molte che sono attive nei vari territori della Repubblica. La lista del Patto sarà allargata a esponenti del civismo e dell'ambientalismo della regione. Si realizza localmente quello che è il progetto che il Patto per l'Autonomia, insieme ad autonomisti di tutte le altre regioni, sta portando avanti in tutto lo stato con la sorellanza Autonomie e Ambiente (AeA).

La candidatura di Moretuzzo si è concretizzata con il passo giusto: molta umiltà, molto lavoro, determinazione a lavorare su progetti lungimiranti di buongoverno locale, di protezione dell'ambiente, di valorizzazione dei beni comuni, nell'interesse delle generazioni future. Sta ottenendo il sostegno di gran parte delle forze del centrosinistra e dei movimenti che erano all'opposizione nel consiglio giunto alla scadenza.

Noi di OraToscana abbiamo conosciuto Massimo Moretuzzo all'inizio del 2020, quando a Udine abbiamo presentato, insieme, l'alleanza di forze territoriali sorelle Autonomie e Ambiente. Il Patto per l'Autonomia del Friuli Venezia Giulia guida la sorellanza AeA e sta contribuendo energicamente al rinnovamento della famiglia politica degli autonomisti ambientalisti europei, l'Alleanza Libera Europa (European Free Alliance).

Massimo Moretuzzo è esattamente l'opposto dei "paracadutati" che le forze politiche statali hanno così spesso imposto alle elezioni regionali degli ultimi anni, a seguito di decisioni verticistiche prese in "caminetti" ristretti da pochi capi, capetti e capitani, non di rado all'ultimo momento e accumunati dall'essere di solito improvvisati e impreparati. La sua candidatura viene da una significativa e operosa gavetta.

Moretuzzo è nato nel 1976, il 15 febbraio, pochi mesi prima del drammatico terremoto del 6 maggio di quell'anno.

Si è laureato a Padova nel 2001 in scienze dell'educazione a pieni voti. E' da sempre impegnato per il suo territorio, per i suoi cari e per la piccola azienda di famiglia. Ha conservato il proprio bilinguismo friulano e italiano, come baluardo d'identità e cultura. E' stato un attivista della grande e vittoriosa battaglia per i referendum sull'acqua pubblica del 2011. E' stato sindaco del suo paese, Mereto di Tomba, dal 2014 al 2018, quando è stato eletto in consiglio regionale con il Patto per l'Autonomia.

E' diventato (magari suo malgrado, considerando la sua naturale ritrosia) un punto di riferimento per chi crede che si debba voltare pagina, rispetto a questi anni dominati da demagoghi parolai (di sinistra, di destra, di centro, dall'alto e dal basso), per tornare a una politica meno cinica e più seria. 

Per il nostro mondo autonomista, civico e ambientalista è una certezza, non solo una speranza, in questi anni per noi cruciali, in cui ci stiamo progressivamente liberando dai ciarlatani del nordismo e del sudismo, ci opponiamo al centralismo autoritario, ci mettiamo di traverso rispetto allo spettro del presidenzialismo, difendiamo e anzi vogliamo realizzare compiutamente la Repubblica delle Autonomie personali, sociali, territoriali.


lunedì 16 gennaio 2023

Il silenzio assordante sul grande patto fra mafie e stati


 

La cattura di un latitante pericoloso di vecchia data, come Matteo Messina Denaro, è un successo per tanti investigatori che hanno sacrificato la propria vita nella lotta per la legalità. A loro vanno la gratitudine e la stima dei cittadini perbene.

Spiace, però, non aver sentito, sui media principali e dominanti, parole chiare su ciò che ha reso tanto potenti le mafie in alcune periferie della modernità globalizzata.

Le mafie non sono diventate così pericolose per via di qualche politico accomodante o di qualche funzionario colluso.

Fra gli stati e le mafie ci saranno state anche opache trattative e qualche reciproco inquinamento, certo, ma crediamo che non sia questa la parte peggiore della storia.

La grande complicità originale è quella che c'è da decenni sulla droga.

E' il proibizionismo il fondamento della rovina.

Su quello gli stati e le mafie sono stati complici e anzi lo sono tuttora.

Se non ci si deciderà a guardare in faccia quella realtà, vivremo per altri trent'anni nel terrore e prima o poi avremo un'altra stagione di sangue.

I trent'anni dei Georgofili e gli anniversari di tanti altri attentati devono essere celebrati con una riflessione seria su ciò che, se vogliamo smettere di ingrassare le mafie e vogliamo evitare la deriva autoritaria (e ovviamente centralista) dei nostri stati, dobbiamo smettere di pretendere di proibire.

 

 

sabato 14 gennaio 2023

Potremo ancora permetterci di vivere in Toscana?

 


Firenze Città Aperta ha avviato una iniziativa referendaria comunale contro la svendita di Firenze alle grandi società immobiliari internazionali. La signorilizzazione della città e lo sfruttamento dello spazio urbano da parte della speculazione e dell'industria turistica, stanno distruggendo Firenze. La terribile domanda "potremo ancora permetterci di vivere a Firenze", se continua la speculazione turistico-immobiliare, gli umili la conoscono già ed è negativa. Il disastro, peraltro, non riguarda solo Firenze, ma si diffonde come un contagio nei comuni limitrofi ed arriva anche in altri angoli di Toscana dove chiunque sia benestante e provvisto di valuta forte, da qualsiasi parte del mondo provenga, può permettersi di venire a comprare quello che vuole.

Oggi, sabato 14 gennaio 2023, in Piazza de' Ciompi, l'associazione raccoglie le prime 100 firme necessarie per sottoporre i quesiti alla valutazione preliminare degli organi comunali.

L'iniziativa merita rispetto e attenzione perché è un segno di risveglio, rispetto a una generale subalternità ai grandi capitali stranieri, che estraggono risorse da Firenze, come miniera turistica e immobiliare, senza alcun rispetto per i suoi abitanti e per la sua identità.

Riparte una protesta sociale antica, quella contro la Firenze "Disneyland del Rinascimento":

https://www.popoffquotidiano.it/2016/10/18/firenze-non-e-disneyland/

Si è in linea con le drammatiche denunce di Italia Nostra Firenze (ricordiamo fra gli altri il lavoro di Paolo Celebre):

https://italianostrafirenze.wordpress.com/2022/11/27/chi-consuma-il-suolo-di-firenze-di-paolo-celebre/

Speriamo che sia una occasione per riscoprire quella Firenze e quei Fiorentini che da tanto tempo si sono posti il problema di resistere alla distruzione della città e delle sue tradizioni, con la cultura, con delle iniziative politiche, con la testimonianza personale, come quella di coloro che animarono famosa Lista Verde di Firenze (ricordiamo Giannozzo Pucci, Tommaso Franci, Stefano Borselli, Vincenzo Bugliani): 

https://www.ilcovile.it/scritti/COVILE_789_Vincenzo_Requiem.pdf

Fra i resistenti ci mettiamo anche noi - si parva licet - quando recuperammo dalla polvere del tempo il progetto di una "rivoluzione rionale" a Firenze:

https://diversotoscana.blogspot.com/2018/02/per-la-rivoluzione-rionale-firenze.html

Sosteniamo questa ultima iniziativa di Firenze Città Aperta, ma prepariamoci anche a riprendere in mano tutti i temi che furono sintetizzati nel grande e generoso tentativo di Libera Firenze 2019, grazie al candore e alla generosità di Fabrizio Valleri:

https://diversotoscana.blogspot.com/2019/04/programma-elettorale-di-libera-firenze.html

 

* * *

Seguiamo l'iniziativa referendaria grazie ai pochi media locali liberi rimasti, come Controradio:

https://www.controradio.it/firenze-fca-organizza-referendum-contro-mercificazione-e-svendita-citta/


sabato 7 gennaio 2023

Per la vita di Cospito e contro la disumanità del carcere

Mauro Vaiani, come attivista e intellettuale civico, ambientalista, autonomista, ha aderito all'appello per la vita dell'anarchico Alfredo Cospito.

Il testo dell'appello:

https://ilmanifesto.it/per-la-vita-di-cospito-appello-al-ministro-della-giustizia-e-allamministrazione-penitenziaria?fbclid=IwAR3AqSto8lJ69ikjI-UvbuJsF8N5SRAQuH-yOXVWYYffibMQk3Sp3_bZK0I

Per l'adesione all'appello di intellettuali, attivisti, amministratori:

https://forms.gle/jtekmZS4zsdLPUht6



giovedì 5 gennaio 2023

L'orgoglio dei prudenti

Avevano ragione, sin dall'inizio, i promotori e i firmatari della Great Barrington Declaration e il mondo dei media, le tecnocrazie, i vertici politici della Repubblica Italiana e della Unione Europea dovranno vergognarsi di fronte alle generazioni future, per aver ridotto al silenzio, perseguitato, ostracizzato i prudenti, gli scettici, i portatori di un pensiero divergente dal loro. Si doveva affrontare il nuovo virus con prudenza, non con il terrore.

 

E' sorprendente e inquietante come la Dichiarazione Great Barrington, sottoscritta da un milione di scienziati, medici, intellettuali e cittadini attivi di tutto il mondo, sia stata ignorata e censurata dal conformismo imperante del centralismo autoritario e sanitario.

Gli anni Venti saranno ricordati per quella che è stata una vera e propria - modernissima e distopica - caccia alle streghe, culminata in molti paesi, fra cui l'Italia, nella vergogna del "green pass". Ammirevoli coloro che hanno resistito nelle piazze, specialmente gli studenti #NoGreenPass, che hanno tenuto accesi i loro cervelli e soprattutto i loro giovani cuori, diventando un segno di speranza per tutti.

C'è voluto tanto coraggio, per essere prudenti! Ce ne vorrà ancora di più nel tempo, perché le pulsioni centraliste e autoritarie delle grandi concentrazioni di potere sono ancora tutte lì che incombono sulle comunità e sui territori (Big Pharma, certo, ma anche tante altre organizzazioni internazionali e centri di potere statale, che sono autentici nidi di vipere).

Per favorire il risveglio e rinvigorire il senso critico e autocritico di tutti, anche di coloro che non hanno saputo resistere all'infame tessera verde e si sono fatti giunco mentre infuriava il vento del conformismo, sperando in cuor loro che durasse il meno possibile, raccomandiamo la lettura di un coraggioso libretto, intitolato "Diario del cambiamento - gli anni che fermarono il mondo", curato da Maria Rosaria Vado per IOD edizioni, appena uscito negli ultimi giorni del 2022.

Una pagina, crediamo iconica, dal libro
"Diario del cambiamento"
- pag. 31 - dal contributo di Gianluca Vitiello

 

Vogliamo citare qui tutti coloro che hanno contribuito a questo piccolo ma denso libro di critica alla gestione centralista e autoritaria della pandemia di Covid-19, provocata dalla famiglia di virus che sono meglio noti come SARS-CoV-2. Lo facciamo nell'ordine in cui sono pubblicati nel libro:

- Maria Rosaria Vado, curatrice e autrice dell'introduzione

- Gianluca Vitiello, autore del contributo "Lock-mondo"

- Chiara Tortorelli, "Metaverso, una scelta consapevole"

- Daniele Ramadan e Alessandro Alfredo Pellegrini, autori di "Ritorno alla filosofia. Il problema odierno è la tecnologia e il problema della tecnologia è la mimesis"

- Bruno Di Pietro, "Ridimensionare Prometeo"

- Giuseppe Cozzolino, "ULTRACORPI... DANNATI... PROGRAMMATI: il cinema ci aveva avvertito"

- Claudia Cipriani, "Il cinema ai tempi del lasciapassare"

- Anila Hanxhari, "La mente, un popolo"

- Emilia Santoro, "Weltschmerz - Dolore"

- Emanuele Baroni e Monica Naef, "Il virus invisibile"

- Luciana Mastrangelo, "Confinamento"

- Mariavittoria Picone, "Corpi spezzati"

- Gianluca Spera, "Tra Orwell e Huxley, due anni distopici"

- Riccardo Bianchini, "La funzione del medico e ordinamento giuridico: una antropologia di Stato"

- Lapo Ferrarese, "Il giorno in cui il mondo impazzì"

- Stefano Saldarelli, "Non ci sarà alcun tasto OFF"

- Remo Bassini, "Le città degli orti, o di Dio"

Amerete queste pagine e, dopo averle lette, amerete ancora di più le vostre autonomie personali, sociali, territoriali, la grande resistenza di ciascuna comunità umana contro chi vuole privarla della propria sovrana e provvidenziale diversità materiale e spirituale.


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