Un discorso diverso in Toscana, per chi crede, in questa nostra madreterra, in questa fugace vita, in qualcosa di diverso

lunedì 5 settembre 2022

Decentralismo senza confusione


Il Cile è un paese lontano e diverso, ma molti ne conoscono la posizione in America Latina, nell'emisfero australe: un lunghissima striscia i cui estremi sono più lontani fra di loro di quanto la Tunisia sia distante dalle estreme propaggini settentrionali della Norvegia. Circa 17 milioni di abitanti abitano un territorio che è due volte e mezzo quello della Repubblica italiana.

Ieri, domenica 4 settembre 2022, con un referendum estremamente partecipato e a grande maggioranza, i cittadini di quella repubblica hanno bocciato un progetto costituzionale che aveva suscitato molte speranze.

I nostri ambienti decentralisti avevano guardato con simpatia al nuovo testo costituzionale, perché conteneva alcune importanti novità in termini di autonomie dei territori e dei popoli indigeni, fra i quali la lungamente perseguitata comunità dei Mapuche.

Purtroppo il testo giunto al voto era minato da un costruttivismo tanto supponente quanto miope. Si volevano tanti diritti sociali, di genere e individuali, ma ci si è dimenticati che il diritto non si nutre di manifesti ideologici e declamazioni astratte. Si voleva un governo centrale forte e ci si era dimenticati dei necessari contrappesi. Si volevano riconoscere le antiche nazioni originarie sopravvissute al colonialismo spagnolo, ma forse più come "riserve" etniche che come territori di cui riconoscere l'autogoverno. Si voleva archiviare definitivamente l'eredità di Pinochet, ma nello stesso tempo non si sono coltivate pacificazione e smilitarizzazione. I Mapuche, la più grande comunità nativa che conserva ancora una lingua e una cultura, hanno continuato a essere perseguitati e i loro attivisti sono stati trattati, anche a pochi giorni dal voto, come terroristi.

Strategicamente, occorrevano forse più riformismo, più gradualità, più moderazione. Doti che sono parse scarse nelle elite della sinistra cilena.

Tatticamente, è facile rilevare che non si sarebbero dovute mettere troppe cose insieme in un unico progetto. Si è ottenuto solo che persone, comunità, gruppi che hanno poco in comune, si sono ritrovati tutti dalla parte del "rechazo" (rifiuto) della nuova Costituzione, solo perché ciascuno contrario anche a un solo capitolo. E' il boomerang che colpisce spesso i plebisciti indetti su progetti troppo arroganti.

Una lezione per il nostro mondo civico, ambientalista, autonomista, merita di essere appresa: mai confondere il nostro decentralismo con altre istanze, specie se estreme e divisive. 

Il nostro compito autonomista è decentrare il potere e poi lasciare che ogni territorio e i suoi cittadini facciano il loro cammino di riforma, a volte in senso più sociale, altre in senso più liberale, sempre, ne siamo certi, verso una maggiore responsabilità verso il proprio territorio, per il bene di tutti i viventi e ancora di più delle generazioni future.

Quando governati e governanti sono più vicini, in forme e territori di autogoverno più contenuti, i diritti umani, la difesa dei beni comuni, ideali di giustizia e libertà, emergono da soli e dal basso. Ciò che non si afferma da sé, lentamente e spontaneamente, forse, non è un valore così autentico, né così universale. 

Lo scriviamo noi, su questo blog, che pure abbiamo un patrimonio civico, ambientalista, autonomista, che abbiamo idee e progetti, che non abbiamo esitato e non esiteremo a schierarci per portare alle persone, alle famiglie, alle imprese, alle comunità, soluzioni di buongoverno nel "qui e ora".

Non si deve perdere di vita, soprattutto quando ci sentiamo parte della nostra ideale "Decentralism International", l'obiettivo più importante: l'autogoverno di tutti dappertutto. E' questo il nostro faro e non dobbiamo offuscarne la luce con nessun altro specchio.

Prima di tutto siamo decentralisti. Il decentralismo può unire, invece che dividere, perché ci proietta tutti oltre lo status quo.

Decentrare il potere richiede solidità di pensiero, competenza, serietà, costanza, capacità di stare insieme fra diversi.

Sia detto nel massimo rispetto di ogni pensiero e parte politica: non abbiamo bisogno di appesantirci con i costruttivismi, peraltro illusori, di coloro che continuano testardamente a competere per il potere, per rendere più "giusti" o più "liberi" i grandi stati.

E' più importante per noi, ed è comunque quello il nostro compito, lavorare per porre fine alla disumana concentrazione di potere che in essi, negli stati, è stata realizzata.


Nessun commento:

Posta un commento

Post più popolari degli ultimi 30 giorni

Argomenti solidamente piantati in questa nuvola:

1989 a touch of grace abolizione delle province e delle prefetture Alberto Contri alternativa civico-liberale ambientalismo anti-imperialismo Anticolonialismo antiglobalismo antimilitarismo Antiproibizionismo Archivio cose toscaniste Archivio di Toscana Libertaria verso Toscana Insieme Archivio Gaymagazine Archivio Vaiani autogoverno della Sardegna autogoverno della Sicilia autogoverno della Toscana autogoverno di tutti dappertutto autonomie ambiente lavoro Autonomie e Ambiente autonomismo basta cicche BijiKurdistan borgate borghi e comuni brigate d'argento Bruno Salvadori bussini Campi Bisenzio Candelora Capitale Carrara chi può creare valore Chivasso cittadinanza attiva civismo come domare la spesa Comitato anti-Rosatellum confederalismo contro contro gli ecomostri contro il bipolarismo contro il centralismo contro il virus del centralismo autoritario contro la dittatura dello status quo coronavirus Corsica Cosmonauta Francesco dalla mailing list di Toscana Insieme Decentralism International decentralismo dialogo autogoverno Disintegration as hope don Domenico Pezzini don Lorenzo Milani Draghistan ecotoscanismo Emma Bonino English Enrico Rossi eradication of poverty Eugenio Giani Eurocritica Europa delle regioni European Free Alliance Fabrizio Valleri Fare Città fare rete Festa della Toscana Fi-Po Link fine del berlusconismo Forum 2043 frazioni Friuli Venezia Giulia garantismo gay alla luce del sole Gaza Giacomo Fiaschi Gianni Pittella Gioiello Orsini Giorgio Del Ghingaro Giovanni Poggiali Giulietto Chiesa Hands off Syria Hawaii Homage to Catalonia Hope after Pakistan Il disastro delle vecchie preferenze in difesa degli alberi In difesa di Israele Inaco Rossi indipendenze innocenza tradita internazionalismo Italia Futura Karl W. Deutsch Kennedy la bellezza come principale indice di buongoverno Lahaina leggi elettorali più giuste Leonard Peltier Libera Europa Libera Firenze Libera Toscana Liberi Fiorentini Liberiamo l'Italia Libertà in Iran libertino liste di proscrizione localismo Lucca 2012 Mario Monti Massimo Carlesi Matteo Renzi Maui Maurizio Sguanci Mauro Vaiani memoria storica meno dipendenza Mezzana Michele Emiliano monete locali Moretuzzo NO a questa tramvia antifiorentina no al podestà d'Italia no al presidenzialismo no al sindaco d'Italia no elettrosmog NoGreenPass Noi stessi NoMES nonviolenza Ora e sempre resistenza ora toscana OraToscana Oscar Giannino pace e lavoro Palestina Patto Autonomie Ambiente Patto per la Toscana Peace Is Possible - War Is Not Inevitable pionieri popolano postcoronavirus Prato Prima di tutto la libertà primarie Primavera araba 2011 quartieri quattrini al popolo Queer Faith radici anarchiche e socialiste referendum Besostri Repubblica delle Autonomie ricostruzione di una moralità pubblica riforma elettorale toscana riformismo ritorno alla Costituzione rivoluzione liberale rivoluzione paesana rivoluzione rionale Romagna SaharaLibre salute pubblica San Carlo San Vincenzo Santa Cecilia Sergio Salvi sessantennio Siena silver brigades Simone Caffaz solidarietà toscana spezzare le catene del debito statuto pubblico dei partiti Stefania Ferretti Stefania Saccardi Svizzera tener desta la speranza territori The Scottish Side of History Too Big To Fail? Torre del Lago Toscana tradizioni e libertà Tunisia Ugo di Toscana uninominale Vannino Chiti Vecchiano veraforza Via dall'Afghanistan Vincenzo Simoni vittime yes in my backyard