Un discorso diverso in Toscana, per chi crede, in questa nostra madreterra, in questa fugace vita, in qualcosa di diverso

martedì 30 novembre 2021

Al bando l'odio nella festa della Toscana

 


Ormai dal 2000 il 30 novembre di ogni anno il Consiglio regionale, il nostro parlamento, celebra con dignitosa solennità la festa della Toscana, voluta nel ricordo dell'anniversario dell'abolizione della pena di morte.

E' una giornata di orgoglio toscano, senza se e senza ma, da rispettare e di cui approfittare per studiare, riflettere, prepararsi a nuove azioni di civismo, ambientalismo, autonomismo.

Anche il fatto che cada così vicino alle feste del cuore d'inverno, aggiunge alla festa della Toscana il significato di rappresentare un invito alla tregua politica e alla riscoperta di ciò che ci unisce, come Toscani, in questo mondo diviso.

Per volontà del granduca illuminato Pietro Leopoldo di Lorena, il 30 novembre 1786 la Toscana divenne il primo stato moderno al mondo ad abolire la pena di morte, "conveniente solo ai popoli barbari", secondo il principe.

Recita il provvedimento lorenese: «Abbiamo veduto con orrore con quanta facilità nella passata Legislazione era decretata la pena di Morte per Delitti anche non gravi... (om.) ...avendo altresì considerato, che una ben diversa Legislazione potesse più convenire alla maggior dolcezza, e docilità di costumi del presente secolo, e specialmente nel popolo Toscano, Siamo venuti nella determinazione di abolire come Abbiamo abolito con la presente Legge per sempre la Pena di Morte contro qualunque Reo...» (51° articolo della Riforma).

Oltre alla pena di morte furono bandite le forche, la tortura e le mutilazioni. Dei patiboli fu fatto un falò nel Bargello, palazzaccio di polizia e di potere che da allora cominciò a liberarsi della sua fama sinistra.

Il provvedimento è uno dei pochi frutti durevoli dell'Illuminismo italiano, direttamente ispirato dall'opera "Dei delitti e delle pene", che il grandissimo Cesare Beccaria pubblicò proprio in Toscana per la prima volta, a Livorno, nel 1764.

Scorrendo l'archivio digitale delle celebrazioni precedenti, non si può fare a meno di notare che negli anni i leader del parlamento toscano hanno talvolta cercato di piegare la giornata a qualche argomento di corto respiro e non sfuggono certi eccessi di politicamente corretto, ma il tema di quest'anno, il rifiuto del linguaggio di odio nella comunicazione politica, nelle reti sociali, nella vita pubblica, merita di essere tenuto di conto.

Forse negli eventi ufficiali si parlerà molto della violenza verbale a cui la gente comune si abbandona dopo questi mesi terribili della pandemia. Forse si parlerà poco della violenza del pensiero unico con cui i potenti ci maltrattano dall'alto. Il tema, tuttavia, esiste. Nessuno può esimersene. Nessuno può tirarsi indietro dallo sforzo di mettere al bando l'odio, nemmeno noi che, in quanto oppositori del centralismo autoritario, essendo minoranza, ci sentiamo più vulnerabili, oppressi, messi all'angolo da prepotenze come quelle del Green Pass.

L'infodemia, più che la pandemia, ci ha stremato tutti. Non pochi hanno perso l'equilibrio personale, oltre che quello politico, sia tra i potenti che tra gli umili. Lo sforzo di conservare il senso della misura tocca a tutti. 

Sugli oppressi gravano forse responsabilità persino maggiori che sugli oppressori, se davvero si intendono coltivare riscatto con metodi nonviolenti, consapevolezza contro la caccia alle streghe che si è scatenata, argomenti lungimiranti per salvare la Repubblica delle Autonomie personali, sociali, territoriali.

Eppoi siamo Toscani, non dimentichiamolo, popoli che coltivano l'ironia anche salace, ma mai dimenticano la mitezza.

Buona festa della Toscana.

 

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domenica 28 novembre 2021

Meno si vota più ci comandano

 

I popoli della Svizzera hanno salvato la legge Covid, con una maggioranza del 60% circa.

Scorrendo i risultati stato per stato, una cosa si capisce: più si è votato, meno il Covid Pass è stato approvato. E' una lezione chiara: meno si vota, più si viene comandati da poteri estranei e lontani.

Nel piccolo cantone dell'Appenzello interno, dove ha votato più del 70% della popolazione, la legge Covid è stata bocciata. Nei grandi cantoni più urbanizzati (e più esposti alla propaganda globalista) hanno votato molti meno cittadini e la legge Covid è stata salvata.

Sia chiaro che la Confederazione è ancora uno spazio di libertà e di dibattito. L'iniziativa popolare per il potenziamento dell'assistenza infermieristica, nonostante l'opposizione del governo e del parlamento, ha avuto un notevole successo e si è imposta.

Tuttavia la battaglia per un cambiamento di mentalità è ancora lunga ed è fondamentale che le persone tornino a partecipare e a votare. Il cambiamento dal basso è un cammino faticoso.

Resta la speranza che quella dei sostenitori dell'odiato Green Pass sia una vittoria di Pirro. Il 60% non è necessariamente un trionfo e i sostenitori del Pass hanno dovuto promettere che la sorveglianza universale e la spinta a vaccinarsi (invece che curarsi) sarà solo temporanea.

Inoltre gli Amici della Costituzione, uno dei movimenti che ha lottato contro l'orrendo certificato verde, hanno annunciato la fondazione di un movimento politico: Aufrecht Schweiz (In piedi Svizzera).

Animo, quindi. La resistenza contro la divisione delle società attraverso il controllo dei corpi e della salute, va avanti.

Per approfondire:

https://www.rsi.ch/news/svizzera/Due-chiari-s%C3%AC-e-un-no-alle-urne-14899404.html

 

 

sabato 27 novembre 2021

Mai ci arrenderemo al green pass

 

Gli Studenti contro il green pass stanno diventando, con il loro coordinamento interuniversitario, un punto di riferimento per un grande cambiamento culturale nella nostra povera repubblica. Tra di loro ci sono i giovani che saranno protagonisti di un grande cambiamento anticentralista e antiautoritario.

Si uniscono ad altre realtà e comunità che sono un punto di riferimento importante di questa nuova resistenza. Solo per citarne alcune: i 1.000 professori universitari #NoGreenPass (che a parere di chi scrive, e non sembri mera enfasi, riscattano la categoria dalla vergogna di quando solo in dodici si rifiutarono di giurare fedeltà al regime fascista); i medici di IppocrateOrg; il milione di persone qualificate che da tutto il mondo hanno firmato la Great Barrington Declaration; i portuali di Trieste, animati da Stefano Puzzer, e il Coordinamento 15 ottobre che è nato dalla loro protesta; i Liberi Fiorentini di Fabrizio Valleri, il cui ruolo in Toscana è stato e sarà fondamentale. 

Il rifiuto del clima infame di terrore e discriminazione che è stato montato da pochi centri di potere globale deve essere anch'esso globale, costante e lungimirante.

Ancora pochi, purtroppo, hanno capito che la sovranità del corpo di ciascuna persona viene attaccata pesantemente dalle stesse forze che vogliono porre fine a tutte le altre autonomie personali, sociali e territoriali.

Alla vigilia dell'importante voto in Svizzera di domani, contro il sistema dei odiosi certificati verdi, raccomandiamo di leggere i testi scritti e diffusi dal movimento universitario. Ne riproduciamo integralmente uno, invitando tutti a leggerne anche altri. Sono grida di gioiosa e nonviolenta rivolta. Una rivolta che sarà difficile trasformare in cambiamenti duraturi, certo, ma che è necessaria, pena la distruzione di tutto ciò che ci è di più prezioso e che ci rende veramente umani, la nostra irriducibile diversità.

* * * 

Il Coordinamento Nazionale Studenti contro il green pass comunica quanto segue:

Con il Super Green Pass si raggiunge ufficialmente il punto di non ritorno per la democrazia italiana.

La Repubblica Italiana e l’Italia come l’abbiamo conosciuta fino al 2019 è morta.

Sarebbe ingenuo illuderci che durerà solo fino al 15 gennaio, non è così, lo sappiamo bene.

Tutto quello che oggi è parte della nostra quotidianità doveva essere una misura temporanea, nulla lo è stato, e questa misura non sarà diversa.

Prendiamo atto che entriamo, senza possibilità di tornare indietro, in un nuova Italia dove il ricatto, la vessazione, l’umiliazione e la riduzione in servitù dei cittadini è norma.

Prendiamo atto che ciò che decide per TUTTI gli aspetti della nostra vita è l’arbitrio e il capriccio di Draghi e poche altre persone, con il silenzio omertoso di tutti i partiti.

Dal 6 dicembre per milioni di persone inizia una vera e propria SEGREGAZIONE. 

Quello che fino ad ora abbiamo letto sui libri di storia o associato a qualche regime del terzo mondo è qui, in Italia, nel 2021.

C’è solo una cosa da fare DISOBBEDIRE.

 ° ° °  

Per leggere altri testi degli studenti e del movimento universitario anticentralista e antiautoritario, si visiti il loro sito:

https://www.studenticontroilgreenpass.it/

 

 

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mercoledì 24 novembre 2021

No alla divisione in classi dei cittadini

Domenica 28 novembre 2021, in tutti i 26 stati della Confederazione svizzera si voterà sulle restrizioni del Covid e sull'odiato GreenPass.
Victor Hugo scrisse una volta che l'ultima parola sulla storia del mondo sarebbe stata detta dalla neutrale, civile, confederale Svizzera.
Ebbene, è arrivato il momento.
Che i popoli della Svizzera ce la dicano, una parola di speranza.
 
 
Europa, Nordamerica, Australia, cioè i continenti più curati e più vaccinati del mondo, vedono risalire i casi di persone positive al tampone Covid. Invece di affrontare la realtà e domandarsi cosa sta succedendo davvero, le loro classi dirigenti ne approfittano per prolungare lo stato d'emergenza; per mostrarsi ancora più prone alle grandi case farmaceutiche (le famigerate BigPharma); per continuare ad umiliare come ciarlatani coloro che ritengono che esistano per il Covid cure diverse dai sieri di Pfizer, Astrazeneca e Moderna (Johnson e altre case perdenti sono già state escluse dalla festa); per ridurre al silenzio ogni pensiero divergente.

Il colmo sinora raggiunto è stata l'imposizione del distopico #GreenPass, una odiosa tessera verde con QR-code, che senza aggiungere nulla in sicurezza sanitaria, discrimina e divide. I cittadini vengono divisi in due classi: chi ha il Pass e chi non ce l'ha.

Particolarmente odiosa è stata l'implementazione del Green Pass in Italia. 

Ai guariti - gli unici veri immuni dal Covid - è stato lasciato il Pass, ma solo dopo che hanno accettato di sottoporsi all'inutile richiamo con i sieri comprati a peso d'oro, con contratti segreti, dai tecnocrati della Unione Europea (naturalmente da Pfizer!).

Questa follia italiana ha schiacciato, oltre ai guariti, gli umili, coloro che hanno un divario digitale, gli stranieri, le non poche persone che si sono curate con farmaci diversi da quelli imposti dal centralismo europeo e italiano.

Siccome al peggio non c'è mai fine, in Italia, il Pass è stato imposto per andare a lavorare.

Ora, grazie al governo Draghi, si parla di un #SuperGreenPass, cioè di un super pass che sarà riservato solo ai vaccinati.

Il presidente Mario Draghi è celebrato come deus ex machina della tecnocrazia europea e globalista, ma nella storia sarà forse ricordato come emiro del "Draghistan".

La cittadinanza della Repubblica Italiana viene divisa in TRE CLASSI (gli Italiani amano strafare!).

Ormai siamo agli esseri Alpha, Beta e Gamma, di distopica memoria (il famoso romando di Huxley, Brave New World, qualcuno lo ricorderà).

Abbiamo visto che le proteste contro questa assurda torsione centralista e autoritaria verso la sorveglianza universale non accennano a fermarsi, qui in Toscana, nel resto d'Italia, nella vicina Austria, ma in realtà in tutto il mondo dove sono al potere tecnocrati subalterni a Pfizer.

Una piccola luce in fondo al buio c'è, non lontano da noi, nella Confederazione Elvetica. Domenica 28 novembre 2021 in tutti e 26 gli stati della Confederazione si vota sul recente inasprimento della legge Covid e sugli odiosi passaporti elettronici di segmentazione e segregazione della popolazione.

C'è la speranza di una rivolta dei popoli della Svizzera contro questa deriva centralista e autoritaria. Se anche il referendum non bocciasse la legge, le percentuali potrebbero sancirne una "Vittoria di Pirro". Ci servirebbe anche quella! 

Qui le informazioni ufficiali dell'ufficio confederale per i referendum

https://www.admin.ch/gov/it/pagina-iniziale/documentazione/votazioni/20211128.html

Qui due cinguettii per il "NEIN zur Zweiklassen-gesellschaft" (no alla società a due classi):

- studenti contro il #GreenPass

https://twitter.com/NEINCovidGesetz/status/1461235305894359040

(https://twitter.com/i/status/1461235305894359040)

- montanari svizzeri contro la dittatura sanitaria, in protesta davanti all'inutile e corrotta OMS (WHO)

https://twitter.com/Jura2019/status/1459599577301061637/

(https://twitter.com/i/status/1459599577301061637)

Se non vi siete commossi, avete il cuore di pietra.

Se non vi vengono dubbi sul GreenPass, siete pronti a essere le prime vittime della vostra incauta obbedienza.

* * *

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sabato 20 novembre 2021

In memoria di don Domenico Pezzini


 

Ieri, venerdì 19 novembre 2021, è tornato nel seno della Provvidenza il caro e stimato don Domenico Pezzini.

E' stato un pioniere dell'ascolto, della comprensione e dell'inclusione sociale ed ecclesiale delle persone omosessuali cristiane.

In particolare, per gli uomini maschi gay della mia generazione, è stato un maestro e un fratello lungo una via per nulla facile di accettazione di sé, prima ancora che di venuta alla luce con la propria famiglia, i propri amici e colleghi, il proprio territorio.

I ritiri di Torrazzetta sono stati e resteranno luoghi di raro sollievo per persone che, dovendo faticare ogni giorno per vivere la propria diversità sessuale, almeno per un paio di giorni potevano con don Domenico pensare solamente a come coltivare il proprio essere cristiane, la compagnia di Gesù Cristo, il Vivente, nel profondo del proprio cuore, in corpo e anima.

Don Domenico ha sofferto momenti difficili e ha pagato un prezzo molto alto, per la sua diversità, come qualcuno ricorderà.

Credo che il giudizio degli uomini, nel tempo, sarà meno duro. Quanto a lui, ora è nelle mani del giusto Giudice, del Placatore di tempeste, dell'Onnisciente e dell'infinitamente Misericordioso.

Buon viaggio, don Domenico.

Mauro Vaiani, un tuo antico figliolo spirituale


giovedì 4 novembre 2021

Cento anni del milite ignoto dell'Inutile Strage

Le memorie della Grande guerra, la Prima guerra mondiale, ci inseguono e ci costringono a ricordare, studiare, riflettere. Ora siamo arrivati al centenario del Milite ignoto, l'anonimo caduto che riposa nel ben noto monumento romano chiamato Altare della patria.

Come ogni 4 novembre piangiamo i caduti e tutte le vittime di tutte le guerre. In questo 2021, però, dobbiamo essere ancora più vigili. La trappola della retorica patriottarda è sempre pronta a scattare e altrettanto veloce deve essere la nostra coscienza anticentralista, antimilitarista, anticolonialista.

Con le parole di papa Benedetto XV ricordiamo sempre che la guerra del 1915-18 fu una "Inutile strage"; travolse i territori d'Italia contro la volontà del parlamento e del popolo; fu una tragedia immane che reclamò la vita di qualcosa come 10 milioni di soldati (650.000 erano soldati del Regno d'Italia, di cui almeno 40.000 erano nostri figli di Toscana). 

 


 

 

Fu una guerra così sconcia che per non soccombere sotto la vergogna i potenti del tempo e i loro immediati successori dovettero costruire un castello di menzogne, talmente grande che alcune delle sue rovine ancora oscurano la memoria degli umili che morirono inutilmente.

Anche dal punto di vista culturale e politico, l'Italia ne fu distrutta. Il socialismo, il popolarismo, il liberalismo, uscirono dalla Grande guerra mortalmente indeboliti, lasciando un vuoto le cui conseguenze politiche e istituzionali non abbiamo ancora finito di scontare. Se non siamo ancora la Repubblica delle Autonomie personali, sociali e territoriali che dovremmo essere, in una Europa diversa, lo dobbiamo ancora e non in piccola parte ai conti mai fatti con quella "Inutile Strage".

Insieme ai movimenti civici, ambientalisti, autonomisti di tutta Europa, preghiamo per chi cadde e per chi soffrì, ma restiamo impegnati per un futuro diverso.

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lunedì 1 novembre 2021

Misure di ordine musicale

Contro la monumentale sciocchezza dell'uso del Green Pass come strumento di discriminazione; contro l'insicurezza sanitaria che il Green Pass sta seminando, facendo circolare liberamente vaccinati contagiabili e contagiosi; contro l'incitamento all'odio politico e allo stigma sociale, operato da coloro che minacciano già di prolungare lo stato d'emergenza e il Green Pass ben oltre il 31 dicembre 2021; contro la propaganda a reti e giornali unificati; contro tutto questo occorrono misure di ordine musicale:

 

 

 

Grazie al creativo Renzo DJ di Prato, che ci ha pensato, attraverso il suo canale Il Lampone.


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