Il presidente Enrico Rossi ha avuto la gentilezza di rispondere al mio intervento di ieri sul Corriere Fiorentino. La risposta è a pagina 15 sul numero di oggi. Gli sono grato, ma in questa sua cortese replica mancano - ancora una volta - due risposte sostanziali: cosa pensa lui veramente delle preferenze e come fa a sapere che il popolo toscano vuole le preferenze. A quando le grandi consultazioni e il dibattito alla luce del sole che è stato promesso? A quando non ci sarà più tempo? È con il ricatto del tempo che si vuole rendere più probabile il disastroso ritorno delle preferenze?
Ecco il testo integrale della risposta del governatore:
Domenica 29 Dicembre, 2013
da http://corrierefiorentino.corriere.it
da http://corrierefiorentino.corriere.it
Rossi: perché le preferenze nella riforma elettoraleIl presidente della Regione Enrico Rossi risponde all'articolo di Mauro Vaiani (Università di Pisa) che sul Corriere Fiorentino di ieri («Rinunciate alla riforma se ci riporterà le preferenze») aveva affrontato il tema delle legge elettorale toscana e del suo cambiamento. Il professore aveva espresso dure critiche all'ipotesi di un ritorno delle preferenze, abbandonate nel 2004, perché provocherebbero nei partiti una nuova «guerra di tutti contro tutti».
Caro professor Mauro Vaiani,
quella che lei chiama politica degli annunci e promesse si sta trasformando in modo puntuale in realtà. Nel 2010, a partire dalla campagna elettorale e poi con il programma di governo, avevo preso due impegni:
1) ridurre i costi della politica. E infatti i consiglieri regionali sono stati ridotti da 55 a 40 e gli assessori da 10 ad 8; solo nel 2013 abbiamo tagliato le spese di oltre 52 milioni; abbiamo venduto le auto blu e presidente e assessori viaggiano su una Fiat Punto a metano, in treno nella standard e in economy e low cost in aereo;
2) cambiare la legge elettorale regionale e reintrodurre le preferenze. Tutto ciò al fine di ristabilire un rapporto più diretto tra elettori ed eletti. Su questo il Consiglio regionale approverà la nuova legge nei primi mesi del 2014. Ed è molto probabile che la soluzione possa essere proprio quella del ripristino delle preferenze.
Si tratta di scelte, credo, in sintonia anche con i cittadini toscani. Un fatto non secondario se, come lei mi insegna, l'opinione degli elettori in democrazia deve pur contare qualcosa.
quella che lei chiama politica degli annunci e promesse si sta trasformando in modo puntuale in realtà. Nel 2010, a partire dalla campagna elettorale e poi con il programma di governo, avevo preso due impegni:
1) ridurre i costi della politica. E infatti i consiglieri regionali sono stati ridotti da 55 a 40 e gli assessori da 10 ad 8; solo nel 2013 abbiamo tagliato le spese di oltre 52 milioni; abbiamo venduto le auto blu e presidente e assessori viaggiano su una Fiat Punto a metano, in treno nella standard e in economy e low cost in aereo;
2) cambiare la legge elettorale regionale e reintrodurre le preferenze. Tutto ciò al fine di ristabilire un rapporto più diretto tra elettori ed eletti. Su questo il Consiglio regionale approverà la nuova legge nei primi mesi del 2014. Ed è molto probabile che la soluzione possa essere proprio quella del ripristino delle preferenze.
Si tratta di scelte, credo, in sintonia anche con i cittadini toscani. Un fatto non secondario se, come lei mi insegna, l'opinione degli elettori in democrazia deve pur contare qualcosa.
Cordialmente
Enrico Rossi
Presidente della giunta regionale
Enrico Rossi
Presidente della giunta regionale
PS: Ci tengo a precisare che non sono affatto un professore ma un modesto studioso, un neo PhD, oltre che un attivista civico-liberale, che cerca di raccordare la nostra riforma elettorale toscana con le grandi speranze sollevate dalla battaglia nazionale di Roberto Giachetti e dalle promesse bipartisan di sviluppo delle primarie e di ritorno ai collegi uninominale.
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