Un discorso diverso in Toscana, per chi crede, in questa nostra madreterra, in questa fugace vita, in qualcosa di diverso

domenica 1 giugno 2025

Avremmo voluto un altro referendum

 

 

Mai farò propaganda astensionista. Sarebbe contro le mie radici e un'offesa ai miei antenati che hanno così tanto sofferto, prima di ottenere il diritto di voto.

Nemmeno però voglio nascondere i miei dubbi su questa tornata referendaria dei prossimi 8-9 giugno 2025.

Nei quesiti sottoposti al voto popolare, non c'è nemmeno l'ombra di quella sapienza referendaria di Marco Pannella e dei suoi studiosi radicali. Loro seppero, su questioni grandi e piccole, portare al successo iniziative referendarie che cambiavano da subito, in meglio, la vita di vasti strati popolari di questa nostra composita Repubblica.

Stavolta non c'è nemmeno un vero e proprio messaggio simbolico e unificante, così come fu il referendum per l'acqua pubblica del 2011. Si sapeva che le conseguenze normative erano modeste e fragili - e infatti sono state tradite dal centrosinistra e dal centrodestra - ma era una battaglia trasversale e mobilitante. Per questo raggiunse il quorum, scuotendo una popolazione già allora profondamente stanca degli attuali partiti e dei loro due poli.

Purtroppo i quattro quesiti proposti (imposti?) da Landini e dalla sua CGIL sono giuridicamente scivolosi. Il diritto del lavoro è ormai troppo complesso. Le esigenze degli anziani (la maggioranza) e dei giovani (la minoranza) avrebbero avuto bisogno di qualche mese di lavoro in una commissione di semplificazione e delegificazione, a livello sia europeo, che repubblicano, per trovare margini di miglioramento.

Mi rendo conto che il messaggio parrebbe nobile: invertiamo la rotta che ci ha condotto alla mercificazione del lavoro. Peccato che questa riduzione del lavoro umano a merce che deve circolare e sottostare alle condizioni di mercato è largamente imposta dalle attuali normative europee. Cambiare l'ideologia della libera circolazione di persone, merci, capitali, servizi in Europa è ben altra cosa che contestare, con una generazione di ritardo, il "Job Act" di Renzi. 

Rendiamoci conto che un messaggio così radicale come quello contro il "mercato" non può incarnarsi in questi quattro referendum, che toccano così marginalmente il diritto del lavoro. Peraltro, nell'ipotesi remota che questi quattro referendum raggiungano il quorum, le conseguenze strettamente legislative saranno molto scivolose e non mancherebbero effetti boomerang per la libertà e la dignità dei lavoratori e, cosa non meno importante, dei creatori di posti di lavoro.

Quanto al referendum sulla cittadinanza, so per esperienza personale e professionale - ho lavorato anche per i servizi demografici di un ente locale - che non potrà cancellare le storture burocratiche, le lungaggini, le sofferenze, le discriminazioni, le vere e proprie ingiustizie che subiscono tanti immigrati in Italia.

Ceteris paribus, se non si ferma la metastasi legislativa, se non si pone rimedio all'accidia dei servizi sociali locali, se non si esce dal paralizzante centralismo autoritario, si diventerà sì cittadini in meno tempo, ma solo per aggiungersi a una massa di altri cittadini che già soffrono la povertà o sono a rischio di esclusione.

Avrei voluto un altro referendum, quello proposto l'anno scorso dal Comitato Besostri, in cui mi impegnai personalmente e a nome della rete Autonomie e Ambiente. 

Quello sarebbe stato un tema davvero decisivo: un attacco al Rosatellum e alle leggi elettorali ingiuste che da decenni ci impediscono di scegliere i nostri rappresentanti. Deputati, senatori, candidati presidenti e sindaci, da ormai trent'anni, non sono più scelti da noi, ma imposti da due elite, rispettivamente alla guida delle due piramidi del centrosinistra e del centrodestra.

Elite sulle quali i cittadini non possono influire. Le piramidi sono troppo alte e da lassù non ci sentono, anche quando gridiamo.

Perché non c'è anche un quesito del Comitato Besostri al voto? Perché ci silenziarono. Ci cancellarono (gli stessi che oggi ci chiamano al voto, peraltro). Ci dissero che disturbavamo la strategia politica di Landini e della Schlein, in alleanza sempre più stretta con i rossoverdi e i post-stellati.

Landini e la Schlein sono in cima alla piramide.

Chiamano alla conta i cittadini.

I cittadini, però, non sono dei "fan" da mobilitare.

Il voto non è una manifestazione di affetto, da "tifosi", per la propria "squadra".

Non solo questo, almeno!

Ha poco senso essere chiamati a votare su questioni e situazioni giuridiche difficili anche per gli esperti e comunque non risolutive.

Piuttosto dobbiamo il riprenderci il potere di scegliere noi persone di fiducia che le questioni difficili le affrontino nel quotidiano di una buona amministrazione.

Per questo, per la rappresentanza, per la ricostruzione di autentiche democrazie locali, territorio per territorio, continuerò a lottare con gli amici del civismo e delle autonomie.

Buona festa della Repubblica!

Mauro Vaiani
(studioso e attivista in Toscana,
garante di OraToscana,
 blogger di Diverso Toscana)

 

Nessun commento:

Posta un commento

Post più popolari degli ultimi 30 giorni

Argomenti solidamente piantati in questa nuvola:

1989 a touch of grace abolizione delle province e delle prefetture Alberto Contri alternativa civico-liberale Altra Toscana ambientalismo anti-imperialismo Anticolonialismo antiglobalismo antimilitarismo Antiproibizionismo Archivio cose toscaniste Archivio di Toscana Libertaria verso Toscana Insieme Archivio Gaymagazine Archivio Vaiani autogoverno della Sardegna autogoverno della Sicilia autogoverno della Toscana autogoverno di tutti dappertutto autonomie ambiente lavoro Autonomie e Ambiente autonomismo basta cicche BijiKurdistan borgate borghi e comuni brigate d'argento Bruno Salvadori bussini Campi Bisenzio Candelora Capitale Carrara chi può creare valore Chivasso cittadinanza attiva civismo come domare la spesa Comitato anti-Rosatellum confederalismo contro contro gli ecomostri contro il bipolarismo contro il centralismo contro il virus del centralismo autoritario contro la dittatura dello status quo coronavirus Corsica Cosmonauta Francesco dalla mailing list di Toscana Insieme Decentralism International decentralismo dialogo autogoverno Disintegration as hope don Domenico Pezzini don Lorenzo Milani Draghistan ecotoscanismo EFA Emma Bonino English Enrico Rossi eradication of poverty Eugenio Giani Eurocritica Europa delle regioni European Free Alliance Fabrizio Valleri Fare Città fare rete Festa della Toscana Fi-Po Link fine del berlusconismo Forum 2043 frazioni Friuli Venezia Giulia garantismo gay alla luce del sole Gaza Giacomo Fiaschi Gianni Pittella Gioiello Orsini Giorgio Del Ghingaro Giovanni Poggiali Giulietto Chiesa Hands off Syria Hawaii Homage to Catalonia Hope after Pakistan Il disastro delle vecchie preferenze in difesa degli alberi In difesa di Israele Inaco Rossi indipendenze innocenza tradita internazionalismo Italia Futura Karl W. Deutsch Kennedy L'Altra Toscana la bellezza come principale indice di buongoverno Lahaina leggi elettorali più giuste Leonard Peltier Libera Europa Libera Firenze Libera Toscana Liberi Fiorentini Liberiamo l'Italia Libertà in Iran libertino liste di proscrizione localismo Lucca 2012 Mario Monti Massimo Carlesi Matteo Renzi Maui Maurizio Sguanci Mauro Vaiani memoria storica meno dipendenza Mezzana Michele Emiliano monete locali Moretuzzo NO a questa tramvia antifiorentina no al podestà d'Italia no al presidenzialismo no al sindaco d'Italia no elettrosmog NoGreenPass Noi stessi NoMES nonviolenza Ora e sempre resistenza ora toscana OraToscana Oscar Giannino pace e lavoro Palestina Patto Autonomie Ambiente Patto per la Toscana Peace Is Possible - War Is Not Inevitable pionieri popolano postcoronavirus Prato Prima di tutto la libertà primarie Primavera araba 2011 quartieri quattrini al popolo Queer Faith radici anarchiche e socialiste referendum Besostri Repubblica delle Autonomie ricostruzione di una moralità pubblica riforma elettorale toscana riformismo ritorno alla Costituzione rivoluzione liberale rivoluzione paesana rivoluzione rionale Romagna SaharaLibre salute pubblica San Carlo San Vincenzo Santa Cecilia Sergio Salvi sessantennio Siena silver brigades Simone Caffaz solidarietà toscana spezzare le catene del debito statuto pubblico dei partiti Stefania Ferretti Stefania Saccardi Svizzera tener desta la speranza territori The Scottish Side of History Too Big To Fail? Torre del Lago Toscana tradizioni e libertà Tunisia Ugo di Toscana uninominale Vannino Chiti Vecchiano veraforza Via dall'Afghanistan Vincenzo Simoni vittime yes in my backyard