Un sondaggio RAI sull'Europa del 2014 |
Noi ci opponiamo al sovranismo italiano, che è sinonimo di centralismo, militarismo, ingiustizie sociali e distruzioni nelle periferie. Lo combatteremo fermamente.
Nemmeno crediamo nel sovranismo europeo e continueremo a sviluppare la riflessione eurocritica che conduciamo da anni, perché il sovranismo europeo è, se possibile, ancora più pericoloso di quello italiano.
Si pensi solo all'idea assurda dell'elezione diretta di un presidente europeo, con primarie europee. Solo chi non conosce proprio nulla degli inganni mediatici, delle "fake news" imposte dall'alto, delle ingiustizie economiche e finanziarie, del neocolonialismo interno ed esterno, dei disastri ambientali e sociali praticati dalle grandi democrazie continentali (gli USA, la Russia, l'India, ma anche Brasile e Nigeria), può immaginare che una tale concentrazione di potere e di ricchezza possa condurre a qualcosa di buono.
Un presidente europeo eletto direttamente, magari sinistramente selezionato con regole alla francese, incarnerebbe esattamente l'opposto dell'idea di un effettivo controllo dei popoli e dei territori sulle proprie economie locali, sui loro servizi pubblici, sul loro futuro culturale e politico.
Dobbiamo tenerci lontano dall'illusione centralista e statalista europea alimentata da personaggi come Macron (con l'aiuto della Merkel), sposata in Italia dai neocentralisti renziani e dalla lista Più Europa.
Dobbiamo dire chiaramente NO ai tecnocrati europei che, coperti da un potere presidenziale centralizzato, diventerebbero ancora di più i padroni di tutto e di tutti.
Jean-Claude Juncker fu sprezzante con la ragioni della Catalogna e con le regioni di tutta Europa, quando disse che non gli sarebbe piaciuta una unione europea con 90 membri.
Invece questo blog e pochi altri autonomisti, crediamo davvero in una nuova confederazione europa composta non da 27, non da 90, ma da 200 repubbliche.
Una confederazione che si rifiuti di concentrare ricchezze e potere è esattamente ciò che ci serve, contro le tentazioni del centralismo italiano e, ancor peggio, del centralismo europeo.
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