Un discorso diverso in Toscana, per chi crede, in questa nostra madreterra, in questa fugace vita, in qualcosa di diverso

giovedì 20 febbraio 2025

Noi, quelli dei territori

 

Noi, quelli dei territori, ci siamo.

Siamo persone diverse perché siamo cresciuti in territori diversi e perché non crediamo che esistano soluzioni uguali ai problemi concreti dei nostri diversi territori.

Alcuni di noi hanno radici nelle parole eterne della Carta di Chivasso, in una cultura delle autonomie personali, sociali, territoriali, assai risalente, di grande valore non solo europeo ma universale.

Alcuni di noi avevano cominciato a impegnarsi politicamente in formazioni antiche o più recenti, ma le abbiamo presto abbandonate, per il loro insopportabile verticismo. Tutte le piramidi politiche stanno andando a sbattere, perché sono guidate da leader che hanno fatto carriera gridando slogan sui media e non amministrando le comunità locali. Esse si tengono in vita vampirizzando la democrazia: meno gente va a votare, più ingiuste sono le regole con cui si va a votare, più il potere economico, finanziario e mediatico si concentra, più esse s'illudono di sopravvivere, in barba ai loro epici fallimenti.

Alcuni di noi hanno abbracciato l'impegno civico diretto in autonomia, formando gruppi civici locali indipendenti, partecipando alle proprie elezioni locali dandosi come unico scopo una stagione di buongoverno con buon senso.

Ci siamo incontrati attraverso varie reti: le autonomie; l'ispirazione cristiano-sociale e le opere della solidarietà; le lotte ambientaliste per le generazioni future; antichi valori socialisti e liberali che meritano di sopravvivere alla degenerazione dei partiti; l'amicizia e la collaborazione diretta fra amministratori locali per risolvere problemi interterritoriali.

Abbiamo dimostrato che si possono eleggere consiglieri e amministratori locali più in sintonia con le comunità, più rispettosi degli elettori, più operosi e più efficaci, perché indipendenti dall'ignoranza, dalle dissonanze cognitive, dai pregiudizi, dal potere di chi sta più in alto e altrove.

Viviamo in un mondo pieno di potenti che, non riuscendo a sistemare le cose per tutti, si limitano a sistemare se stessi. Il nostro prossimo difficile compito è quindi dimostrare che sappiamo esprimere una nuova generazione di leader locali competenti, con il consenso necessario per entrare nelle istituzioni superiori, con la generosità e la lungimiranza necessarie per portarvi un grande progetto di cambiamento fondato sulla concretezza e sulla sussidiarietà, per migliorare la vita quotidiana di tutte le persone, non solo la propria.

Animo!

 

Mauro Vaiani Ph.D.

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