Aver convinto milioni di cittadini di questa nostra Repubblica italiana ad odiare i parlamentari, i consiglieri regionali, gli amministratori locali, è stata la più grande vittoria delle elite centraliste, autoritarie, tecnocratiche.
Un grande imbroglio che fa tornare a mente il famoso aforisma di Malcolm X: "se non state attenti, i media vi faranno odiare le persone che vengono oppresse e amare quelle che opprimono".
Ora vogliono farci fare un ulteriore passo in avanti verso il baratro, proponendoci l'elezione diretta (cioè telecomandata dall'alto, attraverso il controllo dei media) di un capo per l'intera Italia.
Alcuni lo chiamano il "sindaco d'Italia", mentre sappiamo che ne diventerebbe il podestà.
Non esistono soluzioni "centraliste" ai problemi che sono stati creati dal centralismo, dalla tecnocrazia europea, dagli eccessi e dagli errori della globalizzazione.
Diciamo No al podestà d'Italia.
Sì alla Repubblica delle autonomie, dei consigli, dei parlamenti, della diversità, dei territori, delle libertà e delle responsabilità (di conseguenza, aggiungiamolo, dobbiamo esprimere un forte scetticismo sulla drastica riduzione del numero dei membri del parlamento italiano, in particolare di quelli del Senato).
Anche per questo, nonostante si viva in tempi difficili, in cui la sirena del #centralismo suona forte, noi continuiamo a scommettere nelle Autonomie.
Forti autonomie locali sono le uniche istituzioni che possono pensare globalmente e agire localmente, con moderazione e con equilibrio, vicine alla gente e insieme alle persone e alle imprese, senza lasciare mai nessuno emarginato e solo, nemmeno in questa preoccupante contingenza del #coronavirus.
Le Autonomie hanno, da ieri, dopo i lavori di Udine, uno strumento politico in più, una sorellanza di forze territoriali, con collegamenti in tutta Italia, in Europa e nel mondo:
https://www.autonomieeambiente.eu
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Il post di commento a questa immagine è ripresa da Il Riformista del 20 febbraio 2020, con il triste annuncio che Matteo Renzi vuole fare come De Gaulle... La Repubblica delle autonomie e l'Europa delle Regioni sono di nuovo in pericolo, grazie a leader avventati come lui... Non dobbiamo guardare alla Francia di Macron o peggio alla Turchia di Erdogan... Dobbiamo guardare alla Svizzera!
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