Fonte: https://ourworldindata.org/population-aged-65-outnumber-children |
L'umanità globalmente interconnessa di questo inizio di millennio sta realizzando da sola un cambiamento che nessuno dei suoi leader, dall'alto delle proprie concentrazioni di ricchezza e di potere, avrebbe mai potuto ottenere, ammesso e non concesso che lo avesse concepito e perseguito. Stiamo rallentando drasticamente la nostra crescita demografica. Sta accadendo ovunque. E' un autentico bene. Perché il pianeta è finito e la nostra crescita, anche numerica, come abitanti dominatori della Terra, non può essere infinita.
Particolarmente significativa è la stima che riportiamo nel grafico: pare che già da oggi abbiamo più nonni che nipotini. Potrebbe essere la più grande rivoluzione che l'umanità abbia mai conosciuto, da quando esistono delle forme di trasmissione e conservazione della nostra memoria storica collettiva.
L'autore di questo blog, nel suo piccolo, vede in questo cambiamento demografico una grande speranza. Nessuna società dove ci sono più anziani che bambini sarà mai più tanto facilmente soggetta ad obbedire a pochi. Gli anziani, quanto meno, garantiscono questo alla società di cui fanno parte: ne hanno viste talmente tante, hanno meno forza fisica, hanno meno tempo davanti a sé, quindi è parecchio difficile trascinarli in avventure politiche e sociali. Saranno più resistenti ai cambiamenti, certo, e questo non è sempre necessariamente un bene, ma poiché nel nostro mondo completamente industrializzato i cambiamenti che vengono proposti (dall'alto e da altrove) sono regolarmente maggiormente distruttivi, ecocidi e genocidi, la resistenza degli anziani potrebbe diventare la principale ancora per tutti coloro che credono nella pace, nella giustizia, nella salvaguardia del creato.
Gli anziani, possiamo aggiungere, sono anche più fragili e questo rende molti di loro più empatici con la fragilità del nostro pianeta. Possono diventare gli attori protagonisti di una spettacolare frenata di ogni folle marcia sul mondo: meno produzione, meno inquinamento, meno sfruttamento, meno concentrazione di ricchezze e, conseguentemente, meno concentrazione di potere.
Gli anziani, ci vogliamo credere - coerentemente con i nostri studi ispirati da Deutsche - poiché hanno già visto troppi salire al potere delle altissime piramidi della modernità, poiché hanno le spalle incurvate dai pesi insopportabili che queste grandi piramidi stesse hanno imposto loro, potrebbero anche essere quelli che finalmente, se ne sottrarranno, lasciando che si incrinino e, con l'aiuto della Provvidenza, continuino a disintegrarsi.
I giovani ribelli continueranno a esserci. Adulti che, nel pieno della loro maturità, continueranno a volere dei miglioramenti sociali, pure. La possibilità che ad essi si aggiunga una maggioranza di anziani, sufficientemente disillusi, provati dalla vita, meno facilmente plasmabili, con una memoria (non solo con la loro naturale esperienza di vita, ma anche con accesso agli strumenti moderni della memoria collettiva globale), non più tanto silenziosi, ci sembra davvero cruciale.
Un esempio di una società che, grazie ai suoi anziani, sta veramente cambiando, la Catalogna Fonte: Facebook, un post di Giacomo Fiaschi del 2 ottobre 2017 |
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