Oggi, mercoledì 20 settembre 2017, è stata una giornata difficile in Catalogna, ma forse decisiva per svegliare le coscienze, in vista del referendum del 1 ottobre.Il governo spagnolo ha voluto perquisizioni intimidatorie e arresti.
In tutta risposta il popolo catalano è sceso in strada.
In Catalogna, una rivoluzione popolare, nonviolenta, democratica sta rompendo le catene di Madrid.
Non è una rottura improvvisa.
Come qualcuno che segue le nostre ricerche su "Disintegration as Hope" sa, non guardiamo tanto alle tradizioni e alle identità dell'epoca pre-industriale, che sono importanti, ma spiegano ben poco del presente.
Siamo più interessati alla rottura delle catene autoritarie e centraliste che avviene nella modernità, grazie all'azione di cittadini sempre più connessi, socialmente attivi, politicamente coscienti.
Dopo decenni di oppressione, dopo lunghi anni di "compromesso costituzionale", dopo dieci anni di insulti e soprusi continui da parte del governo centrale neofranchista dei cosiddetti "popolari" spagnoli, la Catalogna si è ribellata.
Una forte maggioranza politica indipendentista ha rotto la legalità costituzionale e sta cercando di imporre una nuova legalità repubblicana catalana.
Adesso tocca al popolo catalano esprimersi, votando con le schede del referendum del 1 ottobre 2017, con i piedi dei manifestanti, con i sacrifici dei lavoratori e degli studenti che scioperano, con il canto dell'inno nazionale "Els Segadors" intonato a ogni angolo delle strade.
Occorre una mobilitazione popolare vastissima, largamente maggioritaria, per vincere una battaglia nonviolenta.
Sinceramente ci auguriamo questa rivoluzione abbia successo e che l'Europa abbia presto una nuova repubblica in più.
Invitiamo coloro che volessero approfondire a leggere questa sintesi semplice ma completa, scritta dall'amico e compagno Joan Vila de Gràcia (@JRVdGracia su Twitter), un attivista e uno studioso catalano che parla e scrive anche in italiano, che potete leggere qui su Prometeoblog.
Viva la Catalogna.
Visca Catalunya lliure.
Una bandiera catalana a Firenze, pronta per le manifestazioni di solidarietà |
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