Decine di liste civiche e realtà impegnate nei territori della Toscana si sono incontrate a Viareggio venerdì 10 gennaio 2025, all'Hotel Esplanade, a seguito di un invito del sindaco Giorgio Del Ghingaro.
E' stato un incontro di lavoro, dedicato alla situazione politica, amministrativa ed elettorale della regione Toscana. Decine di amministratori comunali e di attivisti locali sono in rete dall'estate scorsa a livello regionale. Nelle diverse province la collaborazione intercomunale è ancora più risalente.
Si tratta di comunità politiche locali che agiscono in modo autonomo e sono libere da ogni dipendenza dai partiti centrali della Repubblica, per scelta culturale e politica.
Si sono confrontate con serenità e con generosità, sottraendo tempo al lavoro, alle famiglie, al loro impegno locale, per ragionare su cosa è possibile fare di fronte ai guasti della partitocrazia, nella sua ultima incarnazione: un bipolarismo forzato, verticista, centralista e autoritario. Due piramidi politiche dominano la vita pubblica italiana e toscana, il centrodestra e il centrosinistra, alternandosi al potere senza riuscire a selezionare competenze e senza produrre miglioramenti concreti nella vita dei cittadini. Riempiono i media ma svuotano le urne, ha detto Mauro Vaiani, il garante di OraToscana: vanno a votare sempre meno persone, i loro tifosi, perché la maggioranza dei cittadini non si sente più rappresentata da loro.
I gruppi civici autonomi della Toscana sono tutti diversi, concentrati sui diversi problemi e sulle urgenze dei diversi territori. Nel medio-lungo termine il loro dialogo produrrà certamente profondi cambiamenti politici, culturali e istituzionali. Anche nel breve termine, però, è possibile fare qualcosa, è stato detto in tutti gli interventi: si può partecipare alle elezioni regionali toscane del 2025, con l'obiettivo ambizioso di costringere i due maggiori schieramenti al ballottaggio.
Un'avventura civica democratica, un sogno lo ha definito Giovanni Bellosi (leader di Scandicci Civica), è possibile, per portare in consiglio regionale alcune figure competenti e indipendenti, salvaguardando il patrimonio più prezioso che è stato visibile in questo incontro come nei precedenti: la
presenza di una nuova generazione di leader locali e delle loro comunità
di attivisti, ciascuna ricca di competenze e capacità d'innovazione.
Giorgio Del Ghingaro, che incarna una esperienza di buongoverno ventennale - sempre indipendente dai vertici partitici, ma mai antipolitica - ha proposto di lavorare uniti e ispirati dalle parole che sono il motto della sua coalizione civica viareggina: concretezza (quella che ha consentito di salvare Viareggio dal dissesto); bellezza (Viareggio la sta ritrovando); felicità (quella che progressivamente ritorna nella vita quotidiana delle famiglie e delle imprese di Viareggio).
Non si dà nulla per scontato, perché si devono scegliere alcune priorità programmatiche e vanno scritte delle regole comuni. Anzi sarà difficile, perché stiamo vivendo un momento storico dominato da ondate di greve conformismo, in cui la partecipazione democratica dal basso viene scoraggiata in ogni modo da molti: dai vertici dei partiti (in particolare dai "nominati" dal Rosatellum), dalle concentrazioni di potere economico e mediatico, dai sedicenti esperti delle tecnocrazie, dall'arroganza (e ignoranza) dei populisti.
Grazie a una rete di moderatori - personalità provenienti da ciascuna
delle tredici circoscrizioni elettorali della Toscana - inizia ora un
lavoro di cucitura di un patto politico, programmatico, organizzativo
ed elettorale fra centinaia di realtà comunali che devono collaborare restando però se stesse, civiche e libere. E anche un po' "matte", ha scherzato Del Ghingaro (che ha sempre risposto con il sorriso e con il lavoro ai tanti che lo hanno osteggiato).
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