Un discorso diverso in Toscana, per chi crede, in questa nostra madreterra, in questa fugace vita, in qualcosa di diverso
sabato 31 dicembre 2011
Non ti dimenticheremo mai, 2011
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La canzone che fa da colonna sonora a questo emozionante e commovente video di Google è "Sooner or Later" di Mat Kearney, dall'album Young Love del 2011. Riproduciamo qui il testo integrale. Parole semplici, che però rafforzano la nostra determinazione a vivere fino in fondo la nostra vita, senza mai lasciarci sfuggire la bellezza fugace di ogni singolo istante. Ancora auguri, auguri, auguri, a tutti!
We're all standing with our backs against the wall
Sooner or later
Waiting on a phone that never calls, at all
Heartbreak comes rollin' in like a storm
Sooner or later
Trying to swim but you're sinking like a stone,
Alone
And I can feel fire in the night
Waiting here
Baby it's like we're walking on a wire
Through the fear
Take my hand
We'll get there
Sooner or later
I swear we're gonna make it, we're gonna make it
Sooner or later
I swear we're gonna make it, we're gonna make it
Milk and honey 'til we get our fill
I'll keep chasing it
I always will
Sooner or later
I swear
We'll make it there
Sooner than later
Sooner or later
Sooner than later
Sooner or later
We're all waiting on dream that's hard to own,
Sooner or later
Trying to feel the high without the low
You know
You can feel fire in the night
Lying here
Baby its like we're walking on a wire
Through the fear
Take my hand
We'll get there
Sooner or later
I swear we're gonna make it, we're gonna make it
Sooner or later
I swear we're gonna make it, we're gonna make it
Milk and honey 'til we get our fill
I'll keep chasing it
I always will
Sooner or later
I swear
We'll make it there
Sooner than later
Sooner or later
The fear inside
The hills we've climbed
The tears this side of heaven
All these dreams inside of me
I swear
We're gonna get there
Sooner or later
We're gonna make it
Sooner or later
I know
I swear
We're gonna make it
We're gonna make it
Sooner or later
I swear
We're gonna make it
We're gonna make it
Sooner or later
I swear
We're gonna make it
We're gonna make it
Milk and honey 'til we get our fill
I'll keep chasing it
I always will
Sooner or later
I swear
We'll make it there
Sooner than later
The tears this side of heaven
All these dreams inside of me
(Sooner or later)
All these dreams inside of me
I swear
We're gonna get there
(Sooner or later)
The fear inside
The hills we've climbed
The tears this side of heaven
(Sooner or later)
All these dreams inside of me
I swear
We're gonna get there
Sooner or later
Il testo è stato tratto da http://www.youtube.com/watch?v=K-QQekBc0wY e poi rivisto da chi scrive. Un ringraziamento anche al sito angolotesti.it. (Nda, Capodanno 2012).
giovedì 29 dicembre 2011
La necessità di una soluzione politica
Alcune delle riforme mature da decenni, come il completamento del federalismo, l'abolizione delle province e delle prefetture, una autentica autonomia tributaria e finanziaria degli enti locali, il superamento del bicameralismo paritario, la riduzione del numero dei parlamentari, l'abolizione del CNEL, l'abolizione del quorum ai referendum, possono essere realizzate in pochi mesi.
La tregua politica consentita da questo governo di unità nazionale PDL-PD-Polo della Nazione, offre le condizioni ideali per il varo di questi cambiamenti, a livello nazionale.
Provateci, a Roma, per l'amor del cielo!
Qualcosa, intanto, possiamo far succedere anche a livello locale, come stiamo provando a fare noi in Toscana, con la nostra lobby per una riforma elettorale regionale fondata su primarie obbligatorie e collegi uninominali. E' la politica che tiene ferma, costosa e improduttiva, una immensa manomorta pubblica; che impedisce il rafforzamento delle comunità locali; che schiaccia le famiglie, sottraendo loro il denaro che serve per i figli e la casa; che soffoca i pochi settori che potrebbero rapidamente ricominciare a produrre nuova e buona occupazione, come l'agricoltura di qualità, il turismo, la tutela dei beni culturali, la custodia del territorio, il riciclaggio dei rifiuti, le energie rinnovabili, l'innovazione e la ricerca nelle aziende private.
E' la politica il nostro problema, non la finanza.
Cominciamo a smettere di lamentarci, basta essere liberali (o anche democratici) solo a parole!
Mettiamoci finalmente a cambiare qualcosa.
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I miei più sentiti e affettuosi auguri di buon anno nuovo 2012 a tutt*!
martedì 27 dicembre 2011
Riciclaggio regali
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domenica 25 dicembre 2011
Un Natale che sfidi ogni pregiudizio
venerdì 23 dicembre 2011
Gira e rigira, si torna sempre all'uninominale...
Buona Natale e a prestissimo!
giovedì 22 dicembre 2011
Facciamo spazio in politica
Italia Futura oggi è uno dei principali strumenti, attraverso il quale può essere rinnovata profondamente la proposta politica.
Federico Vecchioni, il nostro presidente di Italia Futura Toscana, è diventato il coordinatore nazionale della rete delle associazioni regionali e territoriali. Una persona che incarna competenza e generosità, slancio e visione. Valori che devono tornare a contare qualcosa, anche in politica.
Congratulazioni, Federico!
mercoledì 21 dicembre 2011
Cuore d'inverno 2011-2012
Non è un caso, se tutte le culture e le religioni del nostro emisfero celebrano delle feste, in questi giorni del cuore d'inverno.
Segnalo che oggi si accende la prima candela di Chanukkà, la prima delle nove che illuminano questa straordinaria festività ebraica del cuore d'inverno. Una festa che è un messaggio universale di libertà, perché è la memoria storica della resistenza della Giudea, guidata dai Maccabei, contro Antioco IV, il sovrano ellenista che praticò una sorta di "totalitarismo" ante litteram: tentò di distruggere la lingua e la cultura ebraiche, vietò la circoncisione, proibì il culto dell'unico D-o.
Qui in Toscana le feste cominciano, per alcuni di noi, patrioti e appassionati della nostra madreterra, con la memoria di Ugo di Toscana, che si rinnova, come ogni anno il 21 dicembre, alle 18, alla Badia Fiorentina.
Auguri a tutti, per tutte le feste, di questo cuore d'inverno 2011-2012.
martedì 20 dicembre 2011
Omaggio a Wicky Hassan
Fonte della foto: https://www.mosaico-cem.it/ |
Venerdì scorso, il 16 dicembre 2011, Wicky Hassan è tornato nel seno di Abramo.
Il cofondatore e creativo del Sixty Group, titolare dei marchi Miss Sixty ed Energie, è stato uno dei più geniali creativi di moda degli ultimi anni. Da quattro anni lottava contro un tumore.
Era gay, era credente, era un liberale autentico. Ci mancherà moltissimo. Spero che continui a illuminarci, dal cielo.
Qualcosa in più su di lui, potete trovarla in questo bel profilo pubblicato dal Messaggero.
Su Kolot, importante portale dell'ebraismo italiano, c'è un'altra bella testimonianza sulla sua vita.
Grazie ad Antonio, un caro amico del gruppo gay credenti di Firenze, il Kairos, abbiamo potuto rileggere una sua lettera inviata a Libero nel settembre scorso, già ampiamente riprodotta su altri siti, ma che faremo risuonare anche qui, per rendergli omaggio.
Grazie Wicky!
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Ho bombardato per mesi, il direttore di questo giornale, con e-mail piene di indignazioni e rancore, per tutti gli articoli antigay, che puntualmente si leggono nelle pagine di Libero. Alla fine sono stato gentilmente invitato da Maurizio Belpietro, come lettore, a dire la mia a difesa dei diritti dei gay.
Impresa ardua, su un giornale così decisamente beffardo e denigratorio rispetto alla questione. Ho accettato, ma poi mi sono detto no, poiché tanto era inutile, in quanto Libero è, e rimarrà, un giornale reazionario, ed è una pia illusione provare a cambiare l’opinione di vecchi lettori bacucchi legati al passato e ai vecchi modelli del “frocio”. Ma poiché io, in quanto liberal, continuo ahimè, a comprare Libero di cui condivido molti degli editoriali del direttore, mi scontro spesso con questi articoli omofobi, che mi rivoltano le budella, ed allora provo a dire la mia a proposito.
1) ESSERE GAY
Essere gay non è facile. E non è nemmeno una scelta, anzi spesso è un dramma.
Io quando ero un ragazzino ho sofferto come una bestia ferita nello scoprirmi gay, una realtà che rifiutavo, ho lottato disperatamente per cambiarmi, sognavo di svegliarmi e diventare come i miei compagni di scuola, quello che sentivo attorno a me sui “froci” era terribile, un incubo ed io ero “quel mostro”!
Non mi capacitavo che stesse succedendo proprio a me. Mamma e papà non sapevano che stavano allevando un mostro. Ero solo, e parlarne non era possibile. Ci è voluto uno sforzo sovrumano per superare tutto ciò. Un incubo! Ora sono un felice imprenditore cinquantenne, accettato e amato da chi mi circonda. Non vorrei che ciò succeda ad altri ragazzi, ma succede sempre. E troppi sono gli articoli che leggo del tipo: «Giovanissimo si uccide. Era diligente sensibile e introverso... non si capiscono le ragioni dell’insano gesto». Esistono ancora genitori che distratti fanno finta di non vedere.
2) IGNORANZA
Molte incomprensioni nascono da vecchi pregiudizi che spesso gli eterosessuali hanno dei gay: li identificano nelle macchiette o i travestiti che ci propina la Tv, nei cliché degli effeminati che vivono la loro vita tra discoteche e divertimento, nella cicale della notte, nel sesso veloce e nascosto. Ma i gay non sono questo!
O meglio, la maggior parte sono altra cosa, la parte più numerosa sono quelli che meno si vedono. È gente fiera consapevole e che non si vergogna più, che spesso si rivela in famiglia e nel posto di lavoro. A volte sono professionisti rispettati di livello, e non solo più vetrinisti, stilisti o commessi, ma anche imprenditori, manager di successo, due nomi per tutti: il direttore della Walt Disney, Rick Ross, e il nuovo Ceo di Apple scelto da Steve Jobs come suo successore: Tim Cook. Entrambi gay dichiarati e con un compagno stabile, uomini come tanti altri, manager affidabili che gestiscono miliardi di dollari. Capite quanto siamo distanti dal cliché che abbiamo in Italia.
3) 15%
Considerando che lo studio fatto dal celebre rapporto Kinsey stimava al 5% la percentuale di gay nella popolazione, e che fu fatto nel lontano 1948, dove il coraggio di dichiararsi era molto difficile, nuovi studi inglesi stimano oggi la popolazione gay attorno al 15%. Qualche politico sveglio lo chiamerebbe una miniera di voti, ma che nessuno in Italia sa prendere in considerazione.
4) LA STORIA SI RIPETE
La lotta per i diritti dei gay è esattamente simile a quella che nella storia hanno dovuto combattere prima gli schiavi, poi le donne, gli uomini di colore, gli ebrei, e altre minoranze. Battaglie che però sono state alla fine vinte, ma che all’inizio hanno avuto strenui oppositori (i reazionari), che per anni hanno vietato ai neri di sposare una donna bianca, alle donne di votare o fare politica, e che ancora oggi nei paesi arabi, impiccano i sodomiti e lapidano le donne perché guidano la macchina. Sono solo diversi livelli di tolleranza e civiltà.
5) INEVITABILE
Chi si oppone come voi ai diritti dei gay fa una battaglia contro i mulini a vento. In tutti i Paesi più avanzati civilmente e dove il senso del diritto è più sviluppato, sono già state fatte leggi molto avanzate ed altre se ne faranno fino all’ottenimento di tutto, compreso il matrimonio e le adozioni, come già avviene a New York, in Inghilterra e Francia. Questo processo è assolutamente inevitabile. Se tutto ciò invece non avviene ancora in paesi come la Libia, Siria o Afghanistan il motivo è che lì sono ancora al Medioevo e non esiste ancora un diritto civile sviluppato. È sintomatico infatti che il livello di civiltà dei vari Paesi è esattamente proporzionale ai diritti che i gay hanno lì ottenuto. L’Italia non sarà un’eccezione. Se ancora rimane indietro all’Europa è solo (e lo sappiamo tutti) per la potenza della Chiesa che riesce ad esercitare nonostante la dichiarata laicità dello Stato la sua influenza.
6) IL MONDO VA AVANTI
E (purtroppo e fortunatamente) i vecchi alla fine ci lasciano, permettendo un ricambio generazionale e di idee. Le scoperte scientifiche, i nuovi modi di essere dei giovani, le influenze dai paesi più progrediti, permettono al nuovo di farsi avanti, perché quello che ci pare nuovo e strano oggi, domani non lo sarà più. I giovani sono spesso i precursori del rinnovamento, e i vecchi si aggrappano tristemente al passato. Gli stessi conservatori di oggi, non sono più quelli dell’era del referendum tra monarchia e repubblica e non sono certo gli stessi reazionari di oggi quelli che votarono “no” al divorzio.
7) DESTRA/SINISTRA
Io sono convinto, che non tutte le persone di centrodestra siano “antigay”, come pure che non tutti quelli di sinistra siano a favore. Ho visto coi miei occhi in tanti salotti radical chic e molto alla moda, sinistri intellettuali mostrare un’orrenda simpatia di facciata fin quando i gay erano solo simpatiche checche, o innocui stilisti, artisti di grido, ma trasformarsi in denigratori e orrendi perbenisti quando i gay si ponevano come gruppo che ha delle richieste. La destra è sempre stata tremenda con i gay, ma anche la Sinistra non è stata molto corretta. La comunità gay infatti non dimentica il tradimento di Prodi con i DiCo promessi in campagna elettorale e subito rimangiati, molti gay oggi tendono a posizionarsi in modo scettico preferendo chi parla loro di rispetto e diritti senza preconcetti ideologici.
8) DI MODA
Certo siamo molto di moda! E chissenefrega! E infatti molti dicono di non avere nulla contro i gay, «Anzi: io ho pure tanti amici gay... mi stanno simpatici»... Ma se parli di coppia, di famiglia è il panico, «ma che vogliono?» che pretendono? Insomma sono gay! «Non penseranno mica di fare famiglia?». Ma che cosa innaturale! Che schifo!».
È difficile per gli eterosessuali pensare che i gay abbiano pure un’affettività, che possano innamorarsi, che desiderino l’Amore, una vita in comune, che piangano per il partner se sta male, che non vogliano morire soli. Tutte banalità, sogni di tutti, ma chissà perché non valide per i gay. Sì, perché i gay sono solo stranezze del sesso, perversi da accettare e forse curare. Purtroppo ciò che non si conosce fa sempre paura.
9) I DIRITTI
I diritti dei gay non levano niente a nessuno. Per me rimane un vero mistero, capire perché tanta gente si oppone a due persone dello stesso sesso che vogliano unirsi in matrimonio. Io mi chiedo perché voler negare a una minoranza quello che quasi tutti hanno? Che cosa leva loro? Il matrimonio è un patto di alleanza, di mutuo soccorso, un impegno d’amore per la vita tra due persone, permetterlo anche ai gay non toglierà nulla ai nuovi, vecchi e futuri sposi. È un arricchimento per tutti, solo un segno di civiltà. La parola matrimonio si arricchirà ancor di più di valore.
10) IO SONO STANCO!
È tardi! E pretendo tutto ciò, lo voglio ora, subito, lo voglio per me e il mio compagno (uno stimato medico) con cui convivo da 32 (trentadue) anni, ed ho con lui un rapporto monogamo che penso possa competere in quanto rispetto e amore con qualsiasi rapporto eterosessuale. Abbiamo passato i primi anni a nasconderci e negare il nostro amore a famigliari e colleghi, ma erano gli anni ’80. Il coming out di 25 anni fa, mi ha fatto guadagnare la stima di tutti quelli che ci stanno intorno. Ora mi chiedo perché in uno Stato civile come questo io debba essere considerato un cittadino di serie B che non può sposarsi. A chi farei male? Chi è a rischio?
domenica 18 dicembre 2011
Grazie Vaclav Havel, padre del grande 89
Foto dal http://www.nytimes.com/ |
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Approfondimenti:
http://vaclavhavel.cz/
http://en.wikipedia.org/wiki/Vaclav_Havel
http://www.nytimes.com/2011/12/19/world/europe/vaclav-havel-dissident-playwright-who-led-czechoslovakia-dead-at-75.html?_r=1&hp
http://www.corriere.it/esteri/11_dicembre_18/vaclav-havel-morte-repubblica-ceca_47898430-2969-11e1-b27e-96a5b74e19a5.shtml
sabato 17 dicembre 2011
Drusilla Foer for ANLAIDS
Grazie, Drusilla, per questa tua ispirazione e per il tuo impegno.
Please visit - Visitate anche:
http://www.anlaids.org/
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venerdì 16 dicembre 2011
La felicità di Christopher Hitchens
Credo che abbia avuto la sua "earthly happiness", la felicità terrena, l'unica in cui lui, neo-ateo grazie a D-o davvero poco devoto, credeva.
Di certo ne ha data tanta a me che vi scrivo, stimolando, provocando, aiutando a riflettere sugli errori, insegnando a difendere con coerenza le proprie posizioni, specie le più scomode.
Non scrivo altro, perché non voglio rubarvi il tempo che vi serve per andare a leggere l'epitaffio su Hitchens scritto dal mio caro amico ateo Giovanni Fontana, una straordinaria laudatio funebris.
Leggetevi anche qualcuna delle sue citazioni, che resteranno per sempre e per sempre ci faranno pensare e crescere. Contengono tutte il più importante moltiplicatore dell'intelligenza umana, una fulminante ironia.
giovedì 15 dicembre 2011
Il mondo all'incontrario degli amici della nipote di Mubarak
Non scordiamocela!
Mai!
mercoledì 14 dicembre 2011
No all'odio
Confesso che le sparatorie per le strade della nostra capitale mi hanno molto colpito. Mi sono sentito come tanti anni fa, dopo l'attentato mafioso ai Georgofili, nella notte fra il 26 e il 27 maggio 1993. Ho sentito la mia terra violata da una forza estrema, da un male assoluto. C'è da riflettere e da pregare, tanto, per reagire e andare avanti.
Ho tanto apprezzato la composta commozione dei Fiorentini e dei Toscani. Ho ammirato la moderazione e la sobrietà dei nostri concittadini originari del Senegal, con i loro cartelli dove c'era scritto semplicemente: no all'odio.
Qualche sbavatura c'è stata, proveniente da fazioni di una (cosiddetta...) sinistra parecchio estrema, in cerca di visibilità. Per esempio delle polemiche strumentali contro l'ex assessore fiorentino Graziano Cioni, che a suo tempo si batté per il decoro e la sicurezza, e contro il presidente toscano, Enrico Rossi, accusato di "volere il centro di concentramento degli immigrati", mentre il governatore si è sempre battuto per creare strutture più piccole, e quindi più umane, di accoglienza, identificazione e smistamento degli immigrati.
La politica ha fatto tanti sbagli, figuriamoci in tema di immigrazione e accoglienza degli stranieri, ma questa denigrazione gratuita dell'avversario politico proprio non la sopporto più.
Mi sembra una delle cose da cambiare, in Toscana, volendo guardarci un pochino dentro, con sincerità, senza autoassolverci, senza infingimenti.
Oppure si crede davvero che la violenza verbale non c'entri nulla con la diffusione di una cultura dell'odio?
O ci si vuole illudere che gli estremismi non si alimentino tutti, l'uno con l'altro, in un circolo vizioso?
Una signora, che contestava gli interventi troppo politicizzati, si è sentita chiedere oggi, in piazza:
- Ma dove erano i tuoi nonni, quando noi combattevamo il fascismo?
- Mio nonno è finito in foiba. - ha risposto la donna.
Ecco, in un paese dove ancora ci sono i nostalgici del fascismo e i negazionisti delle foibe, vorrei sommessamente dire questo: arginare l'odio politico e politicizzato è necessario. E' un compito immenso. Che riguarda tutti. Che non si esaurisce in questa nostra breve vita. Che deve essere portato avanti attraverso le generazioni.
Avanti!
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martedì 13 dicembre 2011
Lacrime a S.Lucia
sabato 10 dicembre 2011
La riforma toscana in 10 punti e 250 parole
2. Così il legislatore toscano restituirebbe al popolo sovrano il potere di scegliere la persona, non solo il partito.
3. L'abolizione delle vecchie preferenze all'italiana, nel 2004, fu senz'altro nobile, ma le liste bloccate e le primarie facoltative non sono state una risposta adeguata.
4. Nel 2015 è prevista l'elezione di 40 consiglieri regionali toscani: un'assemblea più piccola, che vogliamo più autorevole e rappresentativa.
5. Proponiamo almeno 24 collegi uninominali, disegnati in modo da garantire rappresentanza anche ai territori più periferici e meno popolati.
6. In ciascun collegio vorremmo un turno di elezioni primarie aperte, contestuali, obbligatorie per tutti.
7. Al turno successivo, e decisivo, in ciascun collegio, ciascun partito sarebbe rappresentato dal suo candidato più votato alle primarie.
8. In ciascun collegio verrebbe eletto il candidato più votato.
9. Tutti i voti, inoltre, opportunamente ponderati in base alla popolazione di ciascun collegio ed eventualmente scorporati dei voti del vincitore di collegio, confluirebbero in un collegio unico regionale, dove assegnare altri 16 seggi, con metodo proporzionale, come avveniva, per esempio, per le elezioni del Senato con il Mattarellum.
10. Gli eletti di questa parte proporzionale potrebbero essere, per ciascun partito, i candidati meglio piazzati nei collegi, oppure quelli indicati dal partito stesso in una lista regionale, magari con riserve a favore della rappresentanza dei generi e delle generazioni.
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Queste sono le nostre idee per una riforma toscana fondata su primarie obbligatorie, sulla bellezza del collegio uninominale, con un giusto recupero proporzionale. I principi che proponiamo rendono gli elettori protagonisti della vita dei loro partiti, incoraggiano la formazione di grandi formazioni politiche aperte e inclusive, non costringono a coalizioni artificiali o strumentali, assicurano un principio maggioritario temperato dal diritto di tribuna per tutte le forze significative. Seguici su questo blog e aderisci al nostro gruppo Facebook per la riforma toscana. Ti aspettiamo!
mercoledì 7 dicembre 2011
Imposta comunale sugli immobili, tutti
Spazio a chi si muove diversamente
martedì 6 dicembre 2011
Concentrarsi su ciò che possiamo cambiare davvero, con le nostre forze
Per un campanilismo adatto ai tempi
lunedì 5 dicembre 2011
Viva la Germania
Più sento la casta parlare della crisi, dando la colpa alla Germania, più voglio gridarlo: viva la Germania! Sono veramente senza vergogna, proprio quelli che sono corresponsabili del disastro italiano di una spesa pubblica che non si riesce a tagliare e di un debito pubblico insostenibile.
Contro coloro che volevano difendere l'Euro socializzando le perdite e il debito italiano, in modo tale da non cambiare nulla in questa malandata e corrotta Repubblica, voglio ripeterlo: viva la Germania!
Sono e resto un eurocritico, ma contro i nostalgici che vorrebbero uscire dall'Euro e dall'Europa, per tornare a essere una repubblica indipendente fondata sulla sovrana e continua svalutazione della moneta nazionale, urlo: viva la Germania!
Non mi considero un fanatico monetarista, ma contro coloro che vorrebbero che la BCE si mettesse a stampare Euro, per salvare tutti i cialtroni - stati e regioni, grandi banche e grandi imprese pubbliche - che hanno accumulato deficit insostenibili, voglio cantare: viva la Germania!
L'Euro ha molti difetti, ma fra questi non ci sono, a mio parere, la sua stabilità e la necessità che i paesi che vogliono usarlo, abbiano conti pubblici in ordine.
Questa generazione deve abbattere il debito pubblico, cominciando qui e ora, risparmiando chi soffre, incoraggiando chi lavora, tassando le cose che invece sono ferme e improduttive.
Qualcosa di serio e strutturale, nell'azione del governo Monti, c'è. Continuiamo a incalzarlo, perché finisca in fretta il suo lavoro.
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Leggete Mario Seminerio.
Leggete Oscar Giannino.
Rileggiamo Nicola Rossi, presidente dell'Istituto Bruno Leoni ed esponente di Italia Futura.
lunedì 28 novembre 2011
Italia Futura Livorno, per una riscossa civica e civile
Dopo il benvenuto di Roberto Nardi, presidente dell'istituzione che ci ha ospitato, abbiamo ascoltato il presidente di Italia Futura Livorno, l'avv. Sergio Russo. Ha messo subito l'accento sulle aspirazioni più profonde che ci stanno ispirando: i Toscani che aderiscono alla rete di Italia Futura vogliono prima di tutto la rinascita del senso civico e poi che Italia Futura sia una "zona franca", in cui riunirsi per realizzare quelle riforme e quella rinascita civile che stiamo aspettando da vent'anni.
Il presidente toscano di Italia Futura, Federico Vecchioni, ha spiegato che ci stiamo organizzando per fare noi, in prima persona, quello che non sono riusciti a fare coloro che ci avevano promesso la rivoluzione liberale, il federalismo compiuto, la meritocrazia. Non siamo l'antipolitica, siamo piuttosto un tentativo serio, onesto, umile, di fare una politica migliore.
Ci stiamo unendo, ha continuato Vecchioni, attorno alla necessità di cancellare la distanza fra il dire e il fare. Basta divisioni strumentali, basta vecchie categorie. La rifondazione della giustizia civile, la qualità della scuola, la libertà di innovare, gli incentivi a chi crea lavoro qualificato e non precario, non sono né di destra né di sinistra, sono solo le riforme necessarie.
I politici degli ultimi vent'anni non si sono portati "le leggi sulle spalle", ha detto Vecchioni, usando una espressione espressiva e incisiva. E, con l'attuale legge elettorale, non potremo nemmeno giudicarli e sceglierne di nuovi. I governi e le legislature si sono succedute senza risultati, anzi, peggio, con i risultati perversi delle cose lasciate a mezzo.
Italia Futura si concentra attorno a poche scelte, che sono mature da decenni, in favore della mobilità sociale, dell'innovazione, della semplificazione, della patrimoniale di stato, dell'abbattimento del debito pubblico, della necessità di domare la spesa.
Il presidente di Italia Futura Toscana ha citato due cifre emblematiche: nel nostro Paese, a fronte di 1.200.000 addetti all'agricoltura, ci sono 1.200.000 dipendenti pubblici impegnati a controllare il settore.
Un paradosso che spiega bene, ci pare, il fallimento di un'intera generazione di politici, e la necessità di riunire una rete nuova e innovativa di persone e competenze, per tentare di fare qualcosa di diverso e migliore.
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sabato 26 novembre 2011
Quella cosa toscana che deve cambiare
E' ciò che il governatore Enrico Rossi ha promesso e che dobbiamo ricordargli di mantenere.
Continuiamo a incoraggiare coloro che credono nei collegi uninominali e in nuove primarie istituzionalizzate e obbligatorie per tutti.
Continuiamo a spiegare che la babele delle preferenze sarebbe un pericoloso passo indietro, verso un passato di clientele e faziosità, dove le minoranze decidevano al posto delle maggioranze.
Grazie a coloro che vorranno unirsi a noi, in questa piccola testimonianza per la riforma elettorale toscana.
venerdì 25 novembre 2011
Tanta gente, non tanti autisti
Eccolo qua:
Salve,
essendo stato uno dei tanti ispiratori e sostenitori del sistema delle LAM, nate a Prato e poi finalmente apparse anche altrove in Toscana, vi mando questa raccomandazione sulle linee autobus.
Che siano poche, frequenti e prolungate, con percorsi facili, con nomi amnemonici. Almeno una o due dorsali, a Firenze, dovrebbero andare avanti 24 su 24!
Possibile che non ci sia, per esempio, una sola semplice linea "Arno" Cascine-Ponte S.Niccolò, ad alta frequenza, lungo l'Arno, con fermata a ogni ponte, che avrebbe anche un alto valore turistico?
In ciascun quartiere è meglio una linea sola, frequente, prolungata, che due o tre linee sparse, che tentino, inutilmente, di entrare nei diversi vicinati, o di lambire tutti i confini del quartiere.
Se c'è una linea sola, con un percorso facile da memorizzare, sia all'andata, che al ritorno, frequente, è la gente a raccogliersi sulla dorsale della linea, non c'è bisogno che sia l'autobus ad andare a cercare la gente.
Impostate i trasporti pubblici sulla necessità di portare tanta gente, non tanti autisti.
Un abbraccio e in bocca al lupo
Mauro Vaiani
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Segnalo un piccolo antefatto.
Siccome sono a dare una mano, come volontario Ireos, al Florence Queer Festival, mi sono trovato costretto a studiare le tante linee ATAF e sono rimasto un po' sconsolato.
Con gli amici cercheremo di fare un po' car sharing, ma senza auto, per chi viene da fuori città, Firenze la notte è davvero inaccessibile.
Peccato...
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PS
Sto cercando di imparare a usare anche Twitter.
Ho diffuso questo mio stimolo con il tag #piuturistimenoautisti .
Ce la farò a superare anche questo mio personalissimo digital divide?
mercoledì 23 novembre 2011
The Prophet would be upset
You could be a Hindu or a Christian in Pakistan, a woman in Afghanistan or Saudi Arabia or a homosexual or transgendered person in Iran, you do not deserve to lose your life or liberty under the guise of religious laws. Allah almighty is a just and fair God in Islam, just as he is in the Christian and Jewish faiths. He most certainly would never condone the treatment of Gulnaz, Aasia Bibi and countless other poor souls who are being mistreated under the banner of Islam.
I am not a religious scholar and nor do I profess to know everything I need to know about Islam, Christianity and many other religions. Some may even question my faith and belief in calling myself Muslim simply because I am asking these tough questions, and in their version of Islam, you never question, you simply obey. Lest they forget, Islam also clearly states to seek knowledge and to be just and fair and respectful of other religions. “Surely those who believe and those who are Jews and the Sabians and the Christians whoever believes in Allah and the last day and does good — they shall have no fear nor shall they grieve.” (Quran 5:69)
I am however certain that the Prophet Muhammad (peace be upon him) would indeed be very upset with the current state of affairs of most Muslim countries when it comes to morality, religious freedoms, respect for other religions and the treatment of women.
Sadly, I do not see the changes necessary coming into being voluntarily by these nations, I believe it is incumbent of the benefactors of these nations, such as the United Nations, United States, the European Union, China and other trading partners, to push for better treatment of women and religious minorities in many Muslim countries of the world. It is high time that they pressure these nations into enacting basic rights and freedoms for all people, regardless of their race, religion, gender, and sexual orientation. It must become a precursor to being a part of the civilized nations of the world and in being a member of the world community of nations. Freedom after all is what the Arab Spring is all about!
Manzer Munir
PS
Nel leggere l'intervento integrale di Manzer Munir, capirete che si tratta di un commento a una storia di violenza sulle donne. Una tragica vicenda in cui, come accade troppo spesso, l'Unione Europea si rivela essere una organizzazione codarda e irresponsabile, che più spende nel mondo, meno riesce a promuovere libertà e giustizia. Un ennesimo spunto di riflessione per coloro che si domandano cosa stiamo realmente facendo in Afghanistan.
martedì 22 novembre 2011
Un anno d'amore
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22/giu/2011, 5 commenti
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27/lug/2011
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31/ago/2011
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13/lug/2011
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Auguri a Italia Futura Grosseto
Italia Futura, questa nuova rete di persone impegnate con senso civico e con amore per la propria terra, si arricchisce di uno snodo decisivo, quello che ci terrà uniti alla Maremma e all'Amiata.
L'appuntamento con il presidente Federico Vecchioni è per oggi martedi 22 novembre, alle 18, presso l' Hotel Granduca.
Leggi tutto sul sito di Italia Futura Toscana.
domenica 20 novembre 2011
La babele delle preferenze
Ma com'erano queste preferenze? Siamo andati a vedere i numeri delle elezioni regionali del 16 aprile 2000, l'ultima volta che le preferenze sono state usate in Toscana per la selezione dei membri del nostro Parlamento regionale.
Quelle ultime elezioni con le preferenze furono una confusa babele.
Nella sola circoscrizione provinciale di Firenze - i cui dati riportiamo in dettaglio in calce a questo post - si presentarono ben 16 liste e addirittura 173 candidati. I voti validi, in quella realtà, furono poco più di mezzo milione. Le preferenze espresse furono solo un quarto di quelle potenziali e si frammentarono in modo tale che furono delle piccole minoranze organizzate a scegliere gli eletti.
* * *
I dati nelle altre circoscrizioni toscane, che sono tutte più piccole, sono analoghi a quelli di Firenze. La media regionale toscana delle preferenze espresse è solo leggermente più alta di quella fiorentina, perché, come è lecito attendersi, più piccola è la circoscrizione, più diretto e coinvolgente è il rapporto fra elettori ed eletti.
Poco più di un toscano su quattro esercitò, quindi, in quella tornata elettorale, il proprio potere sovrano di scegliere non solo il partito, ma anche la persona che lo avrebbe dovuto rappresentare.
I dati del 2000 furono analizzati dal politologo Roberto De Luca, dell'Università della Calabria, in una sua relazione del 2003, che è disponibile in rete. Lo studioso rilevò che l'uso della preferenza unica aveva conosciuto una vera e propria esplosione.
Dal 1995 al 2000, in Toscana, l'uso della preferenza era aumentato dal 15,4% al 28,6%. A livello nazionale l'indice di utilizzo del voto di preferenza da parte degli elettori era salito, in media, dal 25,2% al 44,2%. Non si trattava, secondo De Luca, soltanto di una forma di "meridionalizzazione" delle abitudini elettorali nel Paese, ma anche di una effettiva crescita della volontà degli elettori, di tutti i territori e di tutti gli orientamenti politici, di contribuire alla scelta delle persone e non più solo delle etichette politiche.
Lo studio di De Luca non rinunciava, tuttavia, a esprimere qualche considerazione problematica sull'imperversare di vecchi e nuovi "campioni delle preferenze" e sui costi delle loro "campagne elettorali permanenti".
La spinta a superare i limiti della vecchia preferenza all'italiana, come si sa, condusse la Toscana, con il succedersi di una serie di faticosi compromessi e di sperimentazioni, non prive di coraggio, alle attuali liste bloccate e alle primarie.
* * *
Le primarie però sono state lasciate facoltative. Ancora nelle ultime elezioni del 2010, sono state adottate solo dal Partito Democratico e da SEL. I risultati di queste primarie, che si tennero il 13 dicembre 2009, in vista delle regionali dell'aprile successivo, non sono stati esaltanti, dal punto di vista della partecipazione.
Nella provincia di Firenze, a fronte di quelli che saranno i 183.795 elettori del PD, solo 29.165, il 15.87%, si sono espressi nelle primarie. Dei 17.158 elettori di SEL, solo 1.708, un modesto 9.95%, ha partecipato alla selezione preliminare.
Sono percentuali troppo basse, rispetto a quel 25% medio di cittadini, che si erano espressi con le preferenze meno di dieci anni prima.
Le primarie, ci pare, vanno quindi organizzate in collegi più piccoli e adottate come strumento generale, obbligatorio e contestuale, per tutti i partiti.
Questa è la strada da percorrere per dare voce alla maggioranza degli elettori di ciascun partito, nella selezione del personale politico della propria parte.
* * *
Tornando ai dati del 2000, si notino i gravi limiti delle vecchie preferenze all'italiana. Le preferenze espresse furono, come abbiamo detto, un quarto dei voti validi ma, se si va a confrontare il numero delle preferenze prese da ciascun eletto, rispetto ai voti del suo partito, si nota che quel 25% di preferenze mediamente espresso si frammenta fra molte persone, producendo il risultato che quasi nessuno degli eletti è veramente rappresentativo degli elettori del proprio partito.
Ci sono alcuni casi di campioni toscani di preferenze: Angelo Passaleva rappresentò il 21% degli elettori del suo Partito Popolare; Riccardo Nencini ebbe la preferenza del 32% degli elettori del suo Partito Socialista. Ma sono eccezioni. Per il resto, i consiglieri regionali sono stati scelti da piccole minoranze, invece che da maggioranze: Achille Totaro fu eletto dall'11,41% degli elettori di Alleanza Nazionale; Riccardo Conti dal 4.52% degli elettori DS; Paolo Bartolozzi dal 9.88% degli elettori di Forza Italia. Gli altri furono eletti con percentuali anche più basse.
* * *
Questo è non l'unico, ma è sicuramente il principale limite della vecchia preferenza all'italiana, che speriamo non torni in Toscana: piccole fazioni organizzate scelgono gli eletti all'insaputa delle maggioranze dei sostenitori della loro area politica.
Abbiamo invece un grande bisogno di far scegliere le persone dalla maggioranza degli elettori, non da minoranze. Abbiamo bisogno di una nuova generazione di leader locali che uniscano, non che dividano. Abbiamo bisogno di rappresentati autorevoli dei territori, non del ritorno della guerra di tutti contro tutti.
Guardiamo avanti, verso i collegi uninominali e le primarie. Non indietro, verso la babele delle preferenze.
* * *
L'ultima volta con le preferenze in Toscana
Elezioni regionali del 16 aprile 2000
Analisi in dettaglio delle preferenze espresse nella circoscrizione di Firenze
L'ultima colonna a destra esprime il quoziente di rappresentatività di ciascun eletto rispetto all'elettorato del proprio partito
Fonte dei dati: http://www.consiglio.regione.toscana.it/pubblicazioni/pubblicazioni/tcr/2000/000523_numero_07/03_candidati_ed_eletti.asp
Leggi anche i numeri delle preferenze nelle altre circoscrizioni toscane
Lista
|
%
|
Voti
|
Candidati
|
Preferenze
|
Eletti
|
Rappr.
|
AN
|
13,15%
|
71,249
|
Totaro Achille
|
8,133
|
Eletto
|
11.41%
|
Bosi Enrico
|
6,356
| |||||
Nascosti Nicola
|
1,818
| |||||
Bocci Enrico
|
1,422
| |||||
Naldoni Desiderio
|
1,108
| |||||
Giannozzi Luca
|
1,088
| |||||
Alberti lacopo
|
615
| |||||
Cappelletti Cecilia
|
548
| |||||
Diligenti Magi Nicoletta
|
181
| |||||
Valentini Mauro
|
71
| |||||
Cungi Umberto
|
42
| |||||
CCD
|
2,27%
|
12,291
|
Carraresi Marco
|
1,844
|
Eletto
|
15.00%
|
Razzanelli Mario
|
1,069
| |||||
Cioni Piero
|
873
| |||||
Corsinovi Alessandro
|
729
| |||||
Baldini Luigi
|
620
| |||||
Bacicchi Silvano
|
452
| |||||
Carriero Giuseppe
|
288
| |||||
Campanella Carlo
|
266
| |||||
Meini Sara
|
252
| |||||
Morano Pasquale Giacomo
|
66
| |||||
Bastogi Mirella
|
0
| |||||
CDU
|
1,74%
|
9,430
|
Banchi Franco
|
879
|
Eletto
|
9.32%
|
Vannucci Iole
|
304
| |||||
Corsi Roberto
|
133
| |||||
Baldini Carlo
|
55
| |||||
Guerrini Aldo
|
44
| |||||
Checcucci Carlo
|
22
| |||||
Gallo Antonio
|
18
| |||||
Quartara Giovanni
|
8
| |||||
Saracino Egidio
|
5
| |||||
Ferrari Sisto
|
4
| |||||
Civeli Ernesto
|
2
| |||||
Com.It.
|
2,89%
|
15,645
|
Ghelli Luciano
|
771
|
Eletto
|
4.93%
|
Fissi Silvia
|
160
| |||||
Cardoso Silvia Pratolini
|
78
| |||||
Casini Lorenzo
|
67
| |||||
Fialdini Ennio
|
50
| |||||
Innocenti Sabrina
|
45
| |||||
Valoriani Vania
|
34
| |||||
Baldi Ivo
|
22
| |||||
Gorpia Marianna
|
20
| |||||
Rossetti Paolo
|
19
| |||||
Montorsi Silvano
|
8
| |||||
DS
|
39,45%
|
213,770
|
Conti Riccardo
|
9,656
|
Eletto
|
4.52%
|
Melani Carlo
|
8,921
|
Eletto
|
4.17%
| |||
Rossi Varis
|
8,861
|
Eletto
|
4.15%
| |||
Cocchi Paolo
|
7,023
|
Eletto
|
3.29%
| |||
Fossati Filippo
|
6,798
|
Eletto
|
3.18%
| |||
Petraglia Alessia
|
3,618
| |||||
Bianco Marino
|
2,145
| |||||
Maggi Annalisa cg Ottoni
|
473
| |||||
Masini Luigi
|
342
| |||||
Soldano Laura
|
248
| |||||
Addis Elisabetta cg Waldmann
|
88
| |||||
Forza It.
|
17,35%
|
94,028
|
Bartolozzi Paolo
|
9,290
|
Eletto
|
9.88%
|
Verdini Denis
|
7,166
|
Eletto
|
7.62%
| |||
Marcheschi Paolo
|
5,123
| |||||
Pollina Angelo
|
1,364
| |||||
Berti Francesco
|
841
| |||||
Collini Sonia
|
275
| |||||
Pugliese Carlo
|
251
| |||||
Poggiali Giancarlo
|
193
| |||||
Casagni Lippi Luca
|
139
| |||||
Berardinelli Maria
|
107
| |||||
Reggioli Loris
|
47
| |||||
I Dem.
|
3,52%
|
19,050
|
Gelli Federico
|
1,200
|
Eletto
|
6.30%
|
Fittante Giovanni
|
1,111
| |||||
Sedita Luigi
|
630
| |||||
Desideri Fabrizio
|
416
| |||||
Rossi Rossella
|
325
| |||||
Cantini Andrea
|
264
| |||||
Lo Monaco Giovanni
|
245
| |||||
Satti Elio
|
150
| |||||
Da Re Maurizio
|
105
| |||||
Spini Andrea
|
98
| |||||
Zanobini Maria
|
25
| |||||
Lega N.
|
0,63%
|
3,419
|
Cordone Marco
|
138
| ||
Gherardini Valter
|
129
| |||||
Rosselli Patrizio
|
23
| |||||
Ceppi Marco
|
21
| |||||
Vennarini Franca
|
20
| |||||
Cannella Filippo Armando
|
17
| |||||
Bruno Aureliano
|
16
| |||||
Catola Ugo
|
12
| |||||
Tagliasacchi Antonio
|
11
| |||||
L. Bonino
|
2,17%
|
11,754
|
Dell’Alba Gianfranco
|
421
| ||
Bacchi Antonio
|
348
| |||||
Scheggi Giancarlo
|
213
| |||||
Cipriani Leonardo
|
88
| |||||
Mecacci Matteo
|
51
| |||||
Galli Grazia
|
36
| |||||
Poretti Donatella
|
19
| |||||
Piero Zazzetta
|
17
| |||||
Mallardi Matteo
|
11
| |||||
Moretti Massimo
|
11
| |||||
Serventi Marco
|
9
| |||||
MAT
|
0,4%
|
2,187
|
Mazzerelli Alessandro
|
110
| ||
Rinaldi Lorenzo
|
23
| |||||
Fedi Franco
|
15
| |||||
Billi Maurizio
|
9
| |||||
Ferrini Giovanni Paolo
|
8
| |||||
Baroncelli Paolo
|
6
| |||||
Olmi Luigi
|
4
| |||||
Lucarini Alessandro
|
3
| |||||
Rossi Maria Rosa
|
3
| |||||
Barsotti Carlo
|
2
| |||||
Pelli Giovanni
|
2
| |||||
P. Soc.
|
0,69%
|
3,754
|
Costagli Nedo
|
168
| ||
Melani Silvano
|
121
| |||||
Corso Gineprari
|
66
| |||||
Monti Luca
|
36
| |||||
Galli Danzio
|
35
| |||||
Mari Massimo
|
24
| |||||
Berni Dario
|
20
| |||||
Niccolai Virando
|
20
| |||||
Baccanelli Mario
|
11
| |||||
Valenti Marisa
|
11
| |||||
P. Um.
|
0,55%
|
2,955
|
Vecchi Paolo
|
303
| ||
Mercuri Armando
|
48
| |||||
Chiti Massimo
|
27
| |||||
Monducci Leonardo
|
24
| |||||
Pinna Elena
|
16
| |||||
Rossi Sasha
|
15
| |||||
Nocera Laura
|
14
| |||||
Squaglia Susanna
|
12
| |||||
Papi Paolo
|
12
| |||||
Bandini Antonella
|
8
| |||||
D’Agostino Arnaldo
|
6
| |||||
PPI
|
3,79%
|
20,516
|
Passaleva Angelo
|
4,427
|
Eletto
|
21.58%
|
Bambagioni Paolo
|
2,064
| |||||
Parrini Gianluca
|
1,879
| |||||
Perini Nicola
|
1,427
| |||||
Tagliaferri Stefano detto Cant
|
1,275
| |||||
Lodovisi Mauro
|
598
| |||||
Biti Giampaolo
|
519
| |||||
Melani Silvia
|
395
| |||||
Casucci Carla Oretta cg Rampini
|
278
| |||||
Maselli Marco
|
192
| |||||
Tsolaki Maria cg Ciampi
|
43
| |||||
RC
|
7,22%
|
39,110
|
Barbagli Giovanni
|
1,422
|
Eletto
|
3.64%
|
Targetti Sandro
|
572
| |||||
Cicali Roberto
|
464
| |||||
Fabbri Genny
|
342
| |||||
Billo Marta
|
291
| |||||
Pinzauti Mauro
|
200
| |||||
Leoni Alessandro
|
182
| |||||
Pieri Leonardo
|
157
| |||||
Nidi Claudio
|
53
| |||||
Galimi Domenico Francesco
|
47
| |||||
Bossoletti Ernesta
|
42
| |||||
SDI-Rep.
|
1,65%
|
8,937
|
Nencini Riccardo
|
2,922
|
E. Listino
|
32.70%
|
Ciucchi Pieraldo
|
1,533
|
Eletto
|
17.15%
| |||
Caciulli Vincenzo
|
722
| |||||
Cappelletti Paolo
|
358
| |||||
Bellini Luigi
|
113
| |||||
Parri Mario Graziano
|
104
| |||||
Badii Paolo
|
57
| |||||
Mazzini Cinzia
|
47
| |||||
Niccolai Armando
|
45
| |||||
Tofani Patrizia
|
33
| |||||
Floridia Massimo
|
25
| |||||
Verdi
|
2,55%
|
13,822
|
Franci Tommaso
|
1,234
|
Eletto
|
8.93%
|
Del Lungo Claudio
|
956
| |||||
Loni Costanza
|
178
| |||||
Bensi Beatrice
|
159
| |||||
Zappalà Maria Rosalia
|
133
| |||||
Margaglio Alessandro
|
106
| |||||
Fazzi Federica
|
103
| |||||
Ghiozzi Damiano
|
68
| |||||
Magni Grazia
|
49
| |||||
Cinquini Antonio
|
27
| |||||
Battain Roberto
|
16
| |||||
16 liste
|
541,917
|
173 candidati
|
136,777
| |||
(Preferenze espresse: 25,23%)
|
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