Riproduciamo un nostro servizio su Montezemolo. Lo ascoltammo a Siena, alle prime Assise toscane di Confindustria, e ne scrivemmo sul sito di Alessandro Antichi (N.d.A., venerdì 21 gennaio 2010).
Montezemolo propone un governo di scopo, per non riprodurre gli errori e la paralisi del passato
(Siena, venerdì 25 gennaio 2008)
Come era prevedibile, essendo quello di oggi a Siena alle Assise di Confindustria Toscana, uno dei suoi ultimi discorsi pubblici come presidente degli industriali italiani, Luca Cordero di Montezemolo ha pronunciato un intervento sincero e appassionato.
Ha ringraziato il presidente regionale uscente Ceccuzzi, che è stato un innovatore. Ha fatto gli auguri alla prossima guida degli imprenditori toscani, la giovane Antonella Mansi.
Ha raccomandato che Confindustria si riformi, si sburocratizzi, si rinnovi, per prima. Più imprenditori veri e meno burocrati carrieristi, ha detto.
Sulla situazione politica del Paese ha pronunciato un grande appello in favore delle riforme.
La transizione italiana cominciata negli anni '90 deve essere condotta fuori dalla palude in cui è finita per colpa degli errori, della paralisi, dei veti incrociati delle attuali coalizioni.
E' dall'ingresso nell'Euro, ha denunciato Montezemolo, che l'Italia non è più governata, non conosce più autentiche riforme.
5.000 imprese pubbliche, con soldi pubblici, sono sul mercato a fare concorrenza ai privati. Sono inefficienti e costose e i primi a pagare sono i più deboli.
Viviamo nella situazione paradossale di una destra che non ha fatto riforme liberali e di una sinistra che non ha promosso vere opportunità per i più poveri, ma meritevoli.
Ha invitato la politica a prendere esempio dagli industriali che si sono profondamente riorganizzati e rinnovati, per uscire dalla stasi in cui erano caduti, per sopravvivere alla globalizzazione. Nel quadriennio 2004-2008 le imprese hanno fatto miracoli, grazie al lavoro, ai sacrifici, alle innovazioni. Molti non ce l'hanno fatta e non ci sono più.
Il Paese è fermo. Non c'è mobilità sociale. Non si premiano più il merito e la competenza. Si frena chi vuole lavorare, chi rischia, chi è capace, chi produce, chi è onesto...
Gli imprenditori di Palermo si espongono contro il pizzo e il governatore della Sicilia, condannato a cinque anni per favoreggiamento a una persona condannata per mafia, resta al suo posto.
Non è più possibile andare avanti così, ha affermato, con toni appassionati, il presidente degli industriali.
Può la politica evitare di fare anch'essa un salto di qualità, uno scatto d'orgoglio?
No, anche per la politica è tempo di tagliare costi e privilegi, e di tornare a essere giudicata sulla base dei risultati.
Gli industriali, con senso civico, con spirito di servizio, da una posizione di autentica e ferma autonomia, lanciano un appello, dopo la crisi del governo e gli scontri - anche indegni e inaccettabili - avvenuti in Senato.
Siate statisti alla De Gasperi, non solo politici, ha chiesto Montezemolo agli attuali dirigenti di tutti i partiti, di entrambi gli schieramenti.
Tornare a votare con l'attuale legge elettorale e nelle attuali condizioni, ha continuato, sarebbe solo far finta di restituire la parola al popolo, mentre in realtà si restituirebbe alle segreterie di partito il potere di far fare un altro giro di giostra a chi è ostile a ogni cambiamento, a ogni riforma.
Ha ricordato la posizione di Confindustria, che non è nuova:
- occorre restituire ai cittadini la possibilità di scegliere fra diversi candidati
- occorre eliminare i micropartiti
- occorre garantire a chi vince le elezioni la possibilità di governare
Ha raccomandato la formazione di un governo "di scopo", per raggiungere, in pochi mesi, almeno questi minimi risultati:
- eliminazione del bicameralismo paritario e diminuzione del numero dei parlamentari
- riforma dei regolamenti delle camere per scoraggiare le scissioni e i passaggi da un gruppo all'altro
- una legge elettorale migliore, con la particolare urgenza di ridurre la frammentazione e di far scomparire il potere di ricatto delle forze piccole, personali, estreme.
* * *
Ndr: Il discorso di Montezemolo è stato molto migliore di altri del passato (e molto coerente, in definitiva...). E' stato sempre appassionato e coinvolgente. E' piaciuto molto alle Assise. E anche a noi.
Fonte: http://www.alessandroantichi.org/content/view/1063/
Un discorso diverso in Toscana, per chi crede, in questa nostra madreterra, in questa fugace vita, in qualcosa di diverso
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