Un discorso diverso in Toscana, per chi crede, in questa nostra madreterra, in questa fugace vita, in qualcosa di diverso

giovedì 30 gennaio 2020

Bipolarismo, il ritorno



Tante persone indipendenti, anticonformiste e ribelli sono bombardate dai media con la prospettiva del ritorno del #bipolarismo. Molti sono seriamente preoccupati dalla minaccia che si riduca lo spazio politico ed elettorale per le forze locali che resistono al pensiero unico. Per loro scrivo queste poche righe.
Il nostro mondo civico, ambientalista e autonomista ha sempre praticato una notevole #trasversalità e si è sempre ribellato contro chi tentava di costringerci a scegliere un polo o l'altro. Non certo per mancanza di consapevolezza o rispetto di ciò che concretamente sono state #sinistra, #centro e #destra nel nostro passato politico europeo (e oltre). Storie e valori sono una cosa seria, su cui noi non scherziamo.
Tuttavia siamo certi, oggi più di ieri, dopo quasi trent'anni di attivismo civico, ambientalista e autonomista, che nelle attuali forze di #sinistra e di #destra non si trovi sufficiente comprensione, tanto meno capacità di soluzione, di problemi giganteschi della nostra modernità globalizzata come #centralismo, #burocratismo, #impoverimento, #sviluppismo, #inquinamento.
Non dobbiamo temere, quindi, il ritorno del #bipolarismo sinistra-destra, perché non ha risolto nulla negli ultimi decenni e non risolverà nulla nel futuro prevedibile. 
Crediamo che sia invece sempre più urgente e necessario che le persone, le comunità, le forze sociali e politiche si incontrino, si ribellino allo status quo, si cimentino in radicali innovazioni, nell'interesse di molti, mentre le attuali elite, dividendosi tra #sinistra e #destra, sono prigioniere o magari anche complici degli interessi di pochi.

sabato 25 gennaio 2020

Connettività sì, ma sotto controllo pubblico




Mi chiamo Mauro Vaiani. Sono nato e cresciuto a Prato.
Ho lavorato per quasi trent'anni come tecnico di reti informatiche.
Sono stato formato, nei lontani anni '80, sulle reti che c'erano prima di Internet (sì sono partito con il glorioso Decnet).
Ho contribuito alla costruzione di reti in enti e aziende, anche importanti, anche fuori dalla Toscana.
Sono stato tra i primi ad avere la connettività internet anche a casa e, quando è arrivato, anche il wifi.
Ho lavorato per un quindicennio all'Università di Pisa, dove ho visto realizzare un wifi pubblico davvero utile a migliaia di studenti e studiosi.
Quando sono venuto a lavorare nei sistemi informativi del Comune di Firenze ho visto da vicino i vantaggi di un servizio pubblico wifi anche negli spazi pubblici di una città.
Oggi non sono più un tecnico, ma sulla scorta delle mie esperienze dirò la mia come attivista politico.
Dobbiamo resistere al bombardamento mediatico che vorrebbe imporci il passaggio al 5G come necessario e inevitabile progresso.
Occorre, al contrario, un momento di riflessione approfondita.
Una riflessione che peraltro è in corso anche all'interno dei progetti sperimentali di 5G, come quello di Prato, dove nessuno degli studiosi responsabili sta premendo davvero sull'acceleratore. Peraltro, certi accenni a un ripensamento si stanno registrando anche nei grandi operatori privati, per via dei problemi di sicurezza e dei costi dell'avvio del nuovo sistema.
Ho contribuito a elaborare il programma politico di Libera Firenze sul 5G e sono contento che i concetti fondamentali di questa nostra esperienza fiorentina siano passati anche nel patrimonio comune della Costituente #LiberaToscana.

Ecco i punti di questa posizione politica sul futuro della connettività elettromagnetica nella nostra terra:
- è necessario il controllo pubblico su tutte le forme di connettività elettromagnetica, perché queste reti invisibili sono beni comuni utili, ma costituiscono comunque una forma di inquinamento;
- sul 5G vogliamo una moratoria, in attesa di approfondimenti su cosa comporta questa tecnologia che indubbiamente aumenta l’inquinamento elettromagnetico;
- è giusta una gestione pubblica di questo tipo di reti, da parte di compagnie pubbliche locali (interconnesse, ma indipendenti tra di loro, perché possano emularsi nelle conquiste positive e frenarsi nel riprodurre gli inevitabili errori gestionali e tecnologici);
- le antenne non vanno moltiplicate, ma razionalizzate e fatte funzionare sotto un rigido controllo di sanità pubblica;
- in questo campo non si deve cercare la velocità, ma la continuità e l'universalità del servizio, pensando al bene delle persone, senza sprechi e senza esagerazioni;
- noi vogliamo che comunque si usino solo tecnologie aperte (open source), quindi controllabili da tutta la comunità scientifica e che possano essere prodotti da una pluralità di operatori industriali.
Connettività sì, quindi, ma sotto uno stretto controllo pubblico!

venerdì 17 gennaio 2020

Bocciato l'uninominale in salsa neonazionalista



La Corte Costituzionale ha bocciato la proposta di referendum abrogativo sottoscritta da diverse regioni governate dalla Lega neonazionalista e dai suoi alleati post-berlusconiani del c.d. "centrodestra".

La sentenza della Corte è positiva e vorrei spiegare perché, soprattutto ai pochi che mi conoscono come attivista che ha sempre amato il piccolo collegio uninominale, quello vero, risalente a una antica tradizione liberale.

Non ho cambiato idea, ho solo preso atto che i collegi uninominali, in Italia, sono sempre stati e continuano a essere inquinati dall'imbroglio. Sono, al momento, una chimera irrealizzabile.

E' così da quando è entrato potentemente nella politica italiana il bieco centralismo autoritario, sdoganato prima da Silvio Berlusconi, poi coltivato anche dai leader del centrosinistra, fino all'ultracentralista Matteo Renzi, che poi ha contagiato anche i Cinque Stelle, fino a diventare l'ideologia ufficiale di Matteo Salvini e di altre sinistre figure del postberlusconismo.

Il collegio uninominale, in Italia, è solo una triste parodia della democrazia. Una farsa o forse una tragedia, dove non si possono candidare indipendenti; dove i partiti non possono organizzare primarie (attenzione: non possono, anche se volessero, grazie a norme vergognose che sono in vigore dai tempi del Porcellum); dove si può essere solo indicati dall'alto da coalizioni farlocche e opportunistiche; dove non ci sono condizioni eque di finanziamento pubblico delle campagne; dove non c'è informazione locale; dove non c'è equità in nessuna fase del processo elettorale.

In questa greve messinscena, nel calare dall'alto candidati improbabili, nello scegliere sempre altrove i nominati, il centrodestra italiano berlusconiano, postberlusconiano, nazionalista e neocentralista, è stato, probabilmente, più abile e più vergognoso di tutti gli altri schieramenti.

Mi pare che l'attuale bolla mediatica lo dimostri una volta di più. Alla gente viene detto di votare Salvini, mentre invece vengono eletti, ad importanti cariche locali, figure improbabili e improvvisate, come praticamente tutti gli ultimi presidenti di regione indicati dalla nuova Lega neonazionalista,

Questa indecenza che la Lega e altri postberlusconiani si ostinano a chiamare "centrodestra unito espressione della maggioranza del paese", è consentita solo dalla grande nebbia mediatica.

Le nebbie però passano e gli elettori si rendono presto conto di essere stati ingannati.

Ancora un po' di pazienza.

Le cose cambieranno.


venerdì 3 gennaio 2020

Stop War for Empire

After #Soleimani crisis, we invite to listen carefully to what Mike Prysner has already said ten years ago, in 2010, on December 16. He payed a high price for being so blunt, along with other 131 veterans and other anti-war activists who were arrested in front of the White House.


Sources and other links:

https://youtu.be/_JP0WP9R9Ts

https://twitter.com/Ian56789/status/1213159001942372354

https://www.answercoalition.org/131_arrested_at_white_house

https://www.youtube.com/watch?v=RHGM0ni7Yx4



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mercoledì 1 gennaio 2020

Anticolonialismo, ancora e sempre



In questi anni venti del XXI secolo mi porterò dietro una parola preziosa: anticolonialismo.

Non sono affatto finite le lotte contro il colonialismo, interno ed esterno, oltre che contro ogni forma di neocolonialismo economico, sociale, culturale. Anzi, non sono nemmeno cominciate. Esse sono parte integrante del lunghissimo 1989, di cui questo blog vi ha già parlato.

I grandi stati centralisti e autoritari sono ancora tutti colonialisti. Praticare un moderno colonialismo "senza colonie" (sì, quello di cui ci parlava Magdoff sin dagli anni settanta), colonizzare non solo territori ma ancora di più la mente delle persone, è al momento una delle principali strategie di conservazione delle attuali grandi concentrazioni di potere e di ricchezza nel mondo.

Convincendoci che siamo "cittadini" di grandi mercati aperti, viene frenato il grande moto universale verso l'autogoverno di tutti dappertutto, che percorre il mondo.

L'inganno colonialista, come sanno i pochi che hanno letto qualche pagina dei miei studi sulla disintegrazione (Disintegration as Hope), non può durare, perché è impossibile impedire alla persona umana inclusa nella modernità globalizzata di vedere ciò che non va nella globalizzazione stessa.

C'è speranza, quindi, animo e anticolonialismo ancora e sempre!


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L'immagine è ripresa da qui.





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Argomenti solidamente piantati in questa nuvola:

1989 a touch of grace abolizione delle province e delle prefetture Alberto Contri alternativa civico-liberale ambientalismo anti-imperialismo Anticolonialismo antiglobalismo antimilitarismo Antiproibizionismo Archivio cose toscaniste Archivio di Toscana Libertaria verso Toscana Insieme Archivio Gaymagazine Archivio Vaiani autogoverno della Sardegna autogoverno della Sicilia autogoverno della Toscana autogoverno di tutti dappertutto autonomie ambiente lavoro Autonomie e Ambiente autonomismo basta cicche BijiKurdistan borgate borghi e comuni brigate d'argento Bruno Salvadori bussini Campi Bisenzio Candelora Capitale Carrara chi può creare valore Chivasso cittadinanza attiva civismo come domare la spesa Comitato anti-Rosatellum confederalismo contro contro gli ecomostri contro il centralismo contro il virus del centralismo autoritario contro la dittatura dello status quo coronavirus Corsica Cosmonauta Francesco dalla mailing list di Toscana Insieme Decentralism International decentralismo dialogo autogoverno Disintegration as hope don Domenico Pezzini don Lorenzo Milani Draghistan ecotoscanismo Emma Bonino English Enrico Rossi eradication of poverty Eugenio Giani Eurocritica Europa delle regioni Fabrizio Valleri Fare Città fare rete Festa della Toscana Fi-Po Link fine del berlusconismo Forum 2043 frazioni Friuli Venezia Giulia garantismo gay alla luce del sole Gaza Gianni Pittella Gioiello Orsini Giulietto Chiesa Hands off Syria Hawaii Homage to Catalonia Hope after Pakistan Il disastro delle vecchie preferenze in difesa degli alberi In difesa di Israele Inaco Rossi indipendenze innocenza tradita internazionalismo Italia Futura Karl W. Deutsch la bellezza come principale indice di buongoverno Lahaina Leonard Peltier Libera Europa Libera Firenze Libera Toscana Liberi Fiorentini Liberiamo l'Italia Libertà in Iran libertino liste di proscrizione localismo Lucca 2012 Mario Monti Massimo Carlesi Matteo Renzi Maui Maurizio Sguanci Mauro Vaiani memoria storica meno dipendenza Mezzana Michele Emiliano monete locali Moretuzzo NO a questa tramvia antifiorentina no al presidenzialismo no al sindaco d'Italia no elettrosmog NoGreenPass Noi stessi NoMES nonviolenza Ora e sempre resistenza ora toscana OraToscana Oscar Giannino pace e lavoro Palestina Patto Autonomie Ambiente Patto per la Toscana Peace Is Possible - War Is Not Inevitable pionieri popolano postcoronavirus Prato Prima di tutto la libertà primarie Primavera araba 2011 quartieri quattrini al popolo Queer Faith radici anarchiche e socialiste Repubblica delle Autonomie ricostruzione di una moralità pubblica riforma elettorale toscana riformismo ritorno alla Costituzione rivoluzione liberale rivoluzione paesana rivoluzione rionale Romagna SaharaLibre salute pubblica San Carlo San Vincenzo Santa Cecilia Sergio Salvi sessantennio Siena silver brigades Simone Caffaz solidarietà toscana spezzare le catene del debito statuto pubblico dei partiti Stefania Ferretti Stefania Saccardi Svizzera tener desta la speranza territori The Scottish Side of History Too Big To Fail? Torre del Lago Toscana tradizioni e libertà Tunisia Ugo di Toscana uninominale Vannino Chiti Vecchiano veraforza Via dall'Afghanistan Vincenzo Simoni vittime yes in my backyard