Un discorso diverso in Toscana, per chi crede, in questa nostra madreterra, in questa fugace vita, in qualcosa di diverso

venerdì 12 ottobre 2012

Qualcosa di uninominale


Questo post è dedicato a quelle persone, rare e speciali, che si stanno impegnando, mettendoci la propria faccia, il proprio corpo, il proprio tempo, il proprio denaro, per il varo di una lista civica nazionale di alternativa liberale, per le elezioni politiche del 2013.
Si tratta di un'ampia area civico-liberale, distinta dal PD, distante dai nostalgici della prima repubblica, che vuole archiviare con equanimità il ventennio di Prodi e di Berlusconi, che non vuole fare né un terzo polo, né un nuovo centrodestra, ma qualcosa - si spera - di un pochino più innovativo e, forse, più ambizioso.
Ne potrebbero far parte Italia Futura, Fermare il declino, Zeropositivo, Spirito Libero, i comitati Libertates, molte altre forze regionali, come il nostro gruppo di appassionati dell'autogoverno toscano, tante liste civiche, molte realtà locali.
Quest'area si dovrebbe unire attorno a pochissimi punti essenziali, che non sono altro che le riforme federali e liberali che attendiamo da vent'anni.
Fra questi punti il primo, il più fondamentale, il più importante, ci pare, è la scelta chiara a favore di un metodo di selezione uninominale e maggioritario della nuova generazione di leader di cui le regioni, la Repubblica, l'Europa hanno disperato bisogno.
Se questa area civica e liberale non si unisce attorno a piccoli collegi e primarie istituzionalizzate, cos'altro potrà mai tenerla insieme?
C'è qualcosa di più liberale, c'è qualcosa di più urgente, dell'uninominale?
Oppure, dopo il suicidio della prima repubblica, dopo la degenerazione della seconda, si vuole soffocare sul nascere questa nuova possibile fase costituente, con il ripristino delle vecchie preferenze facoltative all'italiana?
Ribadiamo quanto è noto da sempre: i collegi uninominali attraggono alla politica persone di qualità; le preferenze, al contrario, attraggono soprattutto coloro che vogliono salire sulla diligenza della spesa pubblica, per portare vantaggi alla propria fazione.Primarie e collegi uninominali fanno sentire la voce di una vasta opinione pubblica che vuole controllare i propri eletti.
Le vecchie preferenze, invece, selezionano politici abili, certo, persino troppo, che riescono a controllare uno per uno i propri elettori, invece che lasciarsi controllare.
E' il momento del coraggio, della chiarezza morale, della lungimiranza politica.
Non esisterà alcuna lista liberale nazionale per l'Italia, nel 2013, senza essersi uniti attorno a qualcosa di veramente liberale, senza spenderci, tutti insieme, per le primarie e il sistema elettorale uninominale.

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