Sono stato all'Elba, ieri, lunedì 22 ottobre 2012, invitato a portare il mio piccolo contributo a un dibattito sui problemi e sul futuro dell'isola, promosso da Italia Futura Toscana. Il titolo del dibattito: “Elba tra presente e futuro - Comune unico, turismo e trasporti”. Eravamo nel bellissimo relais “Le Picchiaie”, nel comune di Portoferraio. Sono intervenuti il consigliere provinciale Mauro Antonini, il presidente degli albergatori elbani Massimo De Ferrari, insieme a tanti altri cittadini e imprenditori dell'isola. Ha concluso il dibattito il coordinatore nazionale e presidente regionale di Italia Futura, Federico Vecchioni.
Il mio intervento sulla possibile unificazione dei comuni si trasformerà in un piccolo articolo che rielaborerò anche alla luce del contributo degli Elbani che mi hanno onorato del loro invito e del loro ascolto. Grazie a Mauro Antonini, per l'ospitalità. Un grazie particolare a Ennio Cervini, che mi legge e mi segue anche su Toscana Insieme.
Anticipo qui solo alcuni dati e alcuni spunti che ho diffuso ieri al convegno.
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I suoi otto comuni:
- Capoliveri, 4.900 ab., composta dal capoluogo e da una frazione;
- Campo nell'Elba, 4.500 ab., capoluogo e quattro frazioni;
- Porto Azzurro, 3.500 ab., un capoluogo, senza frazioni;
- Rio Marina, 2.300 ab., capoluogo e una frazione;
- Rio nell'Elba, 2.300 ab., capoluogo e tre frazioni;
- Marciana, 2.200 ab., capoluogo e quattro frazioni;
- Marciana Marina, 2.000 ab., un unico borgo-capoluogo.
La diocesi cattolica di Massa Marittima-Piombino registra due vicariati e quindici parrocchie (le chiese aperte al culto e che quindi raccolgono una vita comunitaria, sono ancora di più).
Decine di paesini e località, quindi, formano il tessuto umano e sociale dell'Elba. Per interpretarla, suggeriamo due parole chiave: borgo e comunità.
Gli antichi equilibri fra paesi-borghi e comuni-comunità in cui essi sono inseriti, forse meritano un aggiornamento, un adeguamento alle attuali realtà economiche, sociali, culturali, spirituali, tecnologiche.
La discussione sull'unificazione dovrebbe evitare gli errori commessi all'isola d'Ischia e nel Casentino. L'unione non può essere semplicemente l'annessione dei piccoli al comune più grande.
Se unita in un solo comune, l'Elba sarebbe fra i primi comuni toscani: su 287, solo una ventina sono quelli che superano i 30.000 abitanti.
Unire dei piccoli comuni in uno più grande e più forte - ammesso che, come insisteva ieri Ennio Cervini, si abbia un progetto concreto - può essere una sfida, un modo per superare la disperazione e per battere l'antipolitica con una politica migliore: l'unificazione dei piccoli comuni è una cosa che i cittadini possono realizzare da soli, dal basso, ai sensi dell'art. 133 della Costituzione.
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