Un discorso diverso in Toscana, per chi crede, in questa nostra madreterra, in questa fugace vita, in qualcosa di diverso

mercoledì 29 febbraio 2012

Il grande spettacolo del cielo

In queste sere di Luna crescente, in cielo c'è un grande spettacolo.
Non perdetevelo.
Giove e Venere sono luminosi come non mai.
I tre astri si sono allineati ieri notte in modo straordinario, ma anche nelle prossime notti rimarrete a bocca aperta.
Alzate la testa e guardate all'insù!



Alcuni siti, per saperne di più:

http://www.segnidalcielo.it/index.php/segnidalcielo-news/710-2012-inizia-lallineamento-planetario


http://www.sidereus-nuncius.info/2012/02/28/stasera-un-grazioso-allineamento-luna-giove-venere-mercurio/

http://www.blog.gak.it/1940/in-questi-giorni-visibile-lallineamento-luna-venere-giove/

martedì 28 febbraio 2012

Pensalibero per le primarie

In vista del compleanno di Nicola Cariglia, oltre a fargli gli auguri, vogliamo rilanciare questo suo interessante intervento, apparso domenica 26 febbraio scorso, su Pensalibero. Cariglia, i 101, la comunità di http://www.pensalibero.it, sono in campo con noi, anzi da prima di noi, per la riforma elettorale toscana, in particolare per le primarie obbligatorie (Ndr, martedì 28 febbraio 2012).
 

26 feb 2012

Riforme: Primarie obbligatorie ed eliminazione delle firme. Cosí potrá essere garantita maggiore trasparenza e democrazia nei partiti.

di Nicola Cariglia

Fa piacere constatare che il tema dei partiti, del loro ruolo e della loro vita interna, sia diventato finalmente argomento di discussione. Quale che sia la forma di democrazia (presidenziale o parlamentare) i partiti svolgono un ruolo fondamentale. Ed è bene averlo presente in un momento in cui essi non godono di alcun prestigio presso l’ opinione pubblica e forti sono le tentazioni di profittare di questo sentimento di repulsa popolare per introdurre forme di moderno e “tecnocratico” autoritarismo.
Circa un anno e mezzo fa Pensalibero si fece promotore di una campagna per rendere obbligatorie le primarie al fine di designare i candidati alle elezioni. Un mezzo per restituire agli elettori un minimo del potere loro sottratto dalle oligarchie di partito.
I partiti che si fossero sottratti a questa procedura, avrebbero dovuto rinunciare al finanziamento pubblico (ancorché camuffato da “rimborso elettorale”). Dunque non un obbligo, ma un dovere per i partiti che, fruendo di una massa enorme di soldi pubblici, sono tenuti alla massima trasparenza.
Per lo stesso motivo, secondo la proposta di Pensalibero, il finanziamento dovrebbe essere negato a quei partiti che non rispettano scrupolosamente regole di democrazia interna.

Leggi tutto su Pensalibero.it 

Leggi anche gli articoli successivi:

http://www.pensalibero.it/2012/02/riforme2-restituire-al-popolo-la-sovranita-e-il-vero-problema-italiano/

http://www.pensalibero.it/2012/02/riforme3-norme-per-la-selezione-dei-candidati-e-delle-candidate-alle-elezioni-per-la-camera-dei-deputati-il-senato-i-consigli-regionali/


lunedì 27 febbraio 2012

La vocazione maggioritaria da salvare

Il dorso toscano dell'Unità ha pubblicato ieri, domenica 26 febbraio 2012, un mio intervento sulla riforma elettorale regionale. Il mio argomento è semplice: nella competizione politica toscana, un partito grande e popolare, che ottenga la maggioranza, sia pure non assoluta, che abbia leader vincenti nei diversi territori, ha il diritto di governare da solo?

E' giusto continuare il cammino verso quel bipartitismo che è una dimensione politica largamente diffusa in tutte le società più avanzate? Vi immaginerete che la mia riposta è un nitido sì, assieme alla riproposizione - mai stancarsi! - della bellezza del collegio uninominale e della necessità di primarie obbligatorie.

Sono molto grato all'Unità della sua ospitalità e, per tanti motivi - anche legati alla mia storia familiare e alle mie convinzioni civico-liberali - sono anche orgoglioso di questa mia comparsa sullo storico quotidiano fondato da Antonio Gramsci, un tempo organo di quello che era l'antico Partito Comunista egemone in Toscana.

L'intervento è stato recensito oggi nella rassegna stampa del Parlamento toscano.

Qui in calce al post, lo pubblico integralmente.

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La vocazione maggioritaria da salvare

La legge elettorale toscana deve cambiare e, come ha promesso il governatore Rossi, cambierà prima di quella nazionale. Prima di tutto perché le attuali liste bloccate toscane sono accusate di aver ispirato il Porcellum nazionale e quindi è richiesto, proprio al nostro nostro parlamento regionale, di dare un segnale politico di valenza nazionale: si deve restituire agli elettori la facoltà di votare la persona, non solo il partito. Secondo, perché in Toscana la riforma è possibile, a Roma chissà...
In Toscana il dibattito sulla riforma elettorale è infatti maturo. Sono chiari i punti attorno i quali sarà possibile una intesa fra le forze grandi e piccole, attualmente presenti nel Consiglio regionale.
La stragrande maggioranza dei legislatori toscani - ma anche dell'opinione pubblica - non vuole il ritorno delle vecchie preferenze facoltative all'italiana. Erano espresse da minoranze organizzate, alimentavano il clientelismo, laceravano i partiti, balcanizzavano la politica locale.
Si sta quindi discutendo di potenziare le primarie, magari attraverso la loro istituzionalizzazione, che le trasformerebbe in una sorta di “primo turno” obbligatorio, universale, con regole uguali per tutti, con garanzie per ogni candidato e certezza di accesso al voto per ciascun elettore.
Si sta pensando, inoltre, di eleggere una buona parte dei consiglieri regionali in collegi uninominali, che sono la circoscrizione elettorale ideale, per selezionare un personale politico che unisca e non divida l'elettorato del suo partito, che si rivolga alla maggioranza dell'opinione pubblica e non alle fazioni o alle lobby.
Resterà anche una quota proporzionale, che consenta una forte presenza delle opposizioni e delle forze minori. Sull'equilibrio fra collegi uninominali e parte proporzionale, nella riforma regionale sulle modalità di elezione del prossimo consiglio regionale, che sarà ridotto - non dimentichiamolo - a 40 membri, invitiamo tutti a riflettere, sia le attuali forze più grandi, il PD e il PDL, che le forze che vogliono diventare grandi al loro posto, come il Polo della Nazione.
E' giusto lasciarsi alle spalle le coalizioni forzate e il bipolarismo immaturo del recente passato, anche toscano. Non rinunciamo però alla possibilità, per grandi forze popolari, di esprimere la propria ambizione e vocazione maggioritaria.
Per dirla in parole più semplici: un grande partito, che superi il 35-40% dei voti, che sia radicato nei territori, che selezioni dei leader naturali capaci di vincere nei collegi uninominali, deve poter aspirare a raggiungere la maggioranza in Consiglio regionale e poter governare anche da solo.
Le nuove regole devono incentivare la competizione e la selezione fra proposte politiche popolari, inclusive, rappresentative, fra grandi partiti, senza cancellare per questo i piccoli. Si deve continuare a premiare chi arriva primo, facendogli assumere tutte le responsabilità di governo, oltre che riconoscere chi arriva secondo, affidandogli il compito essenziale di rappresentare l'opposizione.
Non allontaniamoci dal nostro lento ma storico percorso di avvicinamento alle democrazie maggioritarie e bipartitiche più avanzate. Siamo già abbastanza in ritardo e fuori strada in troppi altri campi.


Mauro Vaiani
attivista civico-liberale e blogger

domenica 26 febbraio 2012

Un mistero d'amore e libertà nel cuore della Toscana

Il gruppo trekking queer Altri Passi ci ha condotto oggi nel cuore della Toscana, fra Volterra, Montaione e Pontedera, a Montefoscoli, ai confini fra le antiche repubbliche toscane di Firenze e Pisa. Abbiamo visitato il tempio di Minerva Medica, terminato nel 1823, eretto per volontà della famiglia Vaccà Berlinghieri, una schiatta di massoni, patrioti, rivoluzionari, ribelli, filantropi, scienziati e riformatori sociali. I loro luoghi sono affascinanti, intrisi di esoterismo e sincretismo, ma sempre nel segno di un sincero amore per la libertà. Attraverso questa famiglia e la sua rete di amicizie e relazioni, sono passati solidarietà spirituale e spesso anche sostegno materiale a tutte le rivoluzioni, da quella della Corsica di Pasquale Paoli, a quella americana con Filippo Mazzei e Thomas Jefferson, al 1789 francese, ai moti carbonari italiani, alla guerra per l'indipendenza greca. C'è da essere fieri del misterioso tempio di Minerva, presenza divina vista come manifestazione del Grande Architetto dell'Universo, nel cuore della Toscana. Un segno tangibile, convincente, che la nostra terra è stata e potrà essere ancora, un posto speciale, un luogo diverso.


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La nostra guida in questa suggestiva visita è stata il prof. Giovanni Ranieri Fascetti. A Montefoscoli ci hanno accolto i volontari della casa-museo Vaccà Berlinghieri. Le informazioni su di loro in rete non sono al momento raccolte in un sito principale, ma per contattarli e partecipare alle visite al tempio - particolarmente a quelle notturne che vengono organizzate al plenilunio - si può forse partire da questo sito:  http://www.itermentis.it/montefoscoli.html. Oppure si può scrivere al gruppo culturale "Ippolito Rosellini": rosellini@csinfo.it


sabato 25 febbraio 2012

Primarie sempre e con il doppio turno

Un messaggio chiaro, a favore delle primarie sempre e con il doppio turno, per trasformarle in un processo aperto, meritocratico, trasparente, di selezione dei leader di oggi e di domani, è arrivato dalle Officine Democratiche di Firenze. Giuliano Gasparotti, Andrea Marcucci, Cristina Giachi, Guido Ferradini, Mila Spicola e Alessio De Giorgi, hanno firmato un intervento apparso oggi, sabato 25 febbraio 2012, sul Corriere Fiorentino, a pag. 6.
La loro lettera in favore delle primarie a doppio turno è seria, argomentata, appassionata. La nostra campagna per la riforma elettorale toscana, con collegi uninominali e primarie obbligatorie, verrà rafforzata da una tale nitida presa di posizione.
Ne vogliamo citare integralmente il paragrafo conclusivo: "La politica serve a trasformare la realtà, non certo a dare uno stipendio a qualche dirigente in attesa del proprio turno: giovane o anziano che sia, in perenne ricerca di ricollocazione non avendo mai svolto un lavoro nella propria vita. Merito e spirito di servizio applicati alla politica perché, senza una classe dirigente, gli sforzi fatti dagli italiani e dal governo Monti rischiano di essere inutili. I partiti sono al bivio: possono essere il locomotore oppure una delle tante carrozze agganciate a un treno guidato sempre da altri. Il motto dei meccanici democrat, non a caso, è sempre stato: be leader, not a follower.".

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venerdì 24 febbraio 2012

Non perdiamo la diligenza

Fra le tante cose che non dobbiamo perdere, per noi e i nostri cari, per la nostra terra, nella vita e nel lavoro, c'è la diligenza. Intendo dire quella volontà di essere nitidi, semplici, precisi, pronti a fare, a far bene, correggendosi al più presto quando c'è bisogno.
Segnalo tre piccoli eventi di oggi, accaduti tutti in poche ore, che mi hanno fatto pensare alla diligenza, questo grande valore da promuovere dentro di noi, con tutti e dappertutto.

Il Reporter pubblica un pezzo ai cui contenuti ho contribuito in prima persona come volontario Ireos. Si parla della nostra ormai imminente festa queer prevista per venerdì 9 marzo. Il pezzo, originariamente, conteneva diversi errori. Dopo che li abbiamo segnalati alla redazione, sono stati corretti.

Leggo un pacato ma puntuto pezzo di Mario Seminerio sull'approssimazione giornalistica. Una espressione inglese, "all but dead", viene fraintesa. Letteralmente si potrebbe tradurre "tutto fuorché morto", che però deve essere inteso nel senso "ci è già successo tutto, ci manca solo di morire".

Infine capito su una pagina che racconta una storia commovente e curiosa, sul Messaggero. E' la storia di due bambine scambiate, per pochi giorni, alla nascita. Anche qui, il nome di un piccolo borgo viene sbagliato. I lettori se ne accorgono. La redazione corregge. Bello!

Si dice dalle nostre parti, in Toscana: a lavorare male o a lavorare bene, si fa la stessa fatica. Forse anzi, a far bene, si fa anche prima!

lunedì 20 febbraio 2012

La Lega per l'uninominale si riunisce a Roma

Questo è il messaggio che ho inviato giovedì 16 febbraio scorso agli amici della Lega per l'uninominale, che si riuniscono a Roma oggi, per una riforma elettorale nazionale fondata sull'uninominale e per un rilancio del federalismo europeo:

Caro Michele De Lucia,
sono Mauro Vaiani, socio della Lega dal suo inizio, attivista per la riforma anglosassone da sempre.
Sono impegnato nella mia terra da tanti anni per le primarie all'americana e, da oltre un anno, lavoro in una campagna per i collegi uninominali in Toscana.
La campagna a cui contribuisco è documentata qui:
http://diversotoscana.blogspot.com/2010/12/uninominale-in-toscana.html

Il gruppo bipartisan che lotta per l'uninominale in Toscana è ben rappresentato in questa comunità Facebook:
https://www.facebook.com/groups/riforma.toscana/

Anche a nome delle amiche e degli amici della nostra campagna per la riforma toscana, vorrei fare all'assemblea della Lega nazionale di lunedì 20 febbraio 2012, a Roma, i più sinceri auguri di buon lavoro, ma anche inviare una proposta precisa.
Poiché in Toscana è maturo un processo politico che porterà presto il Consiglio regionale a modificare la sua legge elettorale, abolendo le liste bloccate, riteniamo che sarebbe il caso che la Lega convocasse una assemblea regionale per sostenere questa riforma toscana.
Così come le liste bloccate toscane sono state, a suo tempo, considerate una sorta di "ispirazione" per il Porcellum, allo stesso modo crediamo, qui in Toscana, che una nuova legge elettorale regionale fondata sui collegi uninominali, potrebbe essere un segnale politico di svolta per l'intera Repubblica.
Aspettando vostre notizie, vi dico quindi arrivederci, presto, a Firenze.
Un abbraccio.

Mauro Vaiani

attivista civico-liberale in Toscana


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Questo è l'ordine dei lavori dell'importante assemblea romana di oggi:

Lega per l'uninominale

Assemblea della Lega per l’Uninominale 
Roma, lunedì 20 febbraio 2012, ore 9
Palazzo Santa Chiara
piazza di Santa Chiara n. 14


Lega per l’Uninominale
II Assemblea annuale
Roma, 20 febbraio 2012
Palazzo Santa Chiara

Ordine dei lavori

9:00 Inizio registrazione partecipanti
9:30 Apertura dei lavori
Relazione del professor Fulco Lanchester, Presidente della Lega: “La difficile innovazione istituzionale per l’Italia e per l’Europa”
Relazione di Michele De Lucia, Tesoriere della Lega

10:30 Inizio del dibattito generale

Nel corso del dibattito generale interverranno:
Mario Baldassarri, primo firmatario con il sen. Pietro Ichino  dell’Appello per l’Uninominale, senatore FLI;
Rita Bernardini,deputato Radicale;
Emma Bonino, vicepresidente del Senato;
Franca Chiaromonte, senatrice del PD;
Umberto Croppi, componente della Segreteria nazionale del FLI;
Antonio Dainelli, Comitato 18 aprile 1993;
Vittorino Ferla, Cittadinanzattiva;
Octavi-August Grau, rappresentante dell’associazione spagnola “Acciò per la democracia”;
Antonio Martino, Presidente della Lega, deputato PDL
Marco Pannella, Presidente della Lega
Giorgio Rebuffa, Professore Ordinario di Sociologia del Diritto, Facoltà di Giurisprudenza, Università di Genova.
13:30 Interruzione per il pranzo
14:45 Ripresa del dibattito generale
16:30 Termine per la presentazione dei documenti
17:00 Conclusione del dibattito generale ed eventuali repliche degli organi uscenti. Termine per la presentazione degli emendamenti ai documenti.

A seguire:
  1. votazione dei documenti;
  2. presentazione delle candidature per il rinnovo degli organi dirigenti;
  3. elezione degli organi.
N.B. In base all’andamento dei lavori, potrebbe essere eliminata la pausa pranzo e potrebbero essere anticipati o posticipati là gli orari indicati per il pomeriggio.

 

sabato 18 febbraio 2012

Il mio Sanremo 2012

Ho già scelto la mia canzone preferita di questo Sanremo 2012, quella di Francesco Renga, "La Tua Bellezza". Ogni sera mi è sembrata più bella. L'esecuzione di ieri sera, venerdì 17 febbraio,
insieme al coro “Scala & Kolacny Brothers”, mi ha quasi commosso. Segnalo dal sito dell'artista il video ufficiale:
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Ho trovato anche il mio commento favorito, l'editoriale scritto da Paolo Ermini sul Corriere Fiorentino di oggi, sabato 18 febbraio 2012, intitolato "Credenti e no", che potete leggere integralmente qui. Condivido con il direttore Ermini l'idea che Adriano Celentano abbia lanciato, in mezzo a tanta confusione e mescolato a troppe parole e a non pochi atteggiamenti sbagliati, un appello spirituale sincero e importante: guardiamo più spesso e con meno paura, verso il cielo, dentro di noi, al significato ultimo della nostra vita, là dove si nasconde il mistero della nostra bellezza, la parte migliore di noi.

venerdì 17 febbraio 2012

La preferenza? Sì, ma obbligatoria!

Toscana Oggi, l'influente settimanale delle diocesi cattoliche toscane, ha pubblicato un mio intervento sulla riforma elettorale toscana. Nell'articolo sostengo che quello che molti chiamano ancora "preferenza" è e deve essere un voto alla persona e che questo voto deve essere universale, non espresso solo da piccole fazioni organizzate. Alle ACLI toscane e a tutto il laicato cristiano impegnato nel sociale nella nostra terra, che sono molto impegnati perché il popolo sovrano torni ad avere la possibilità di scegliere le persone e non solo i partiti, chiedo di aprire un dialogo sulla nostra proposta di un turno di primarie istituzionalizzate, generali, obbligatorie. Mi risponde Claudio Turrini, con grande attenzione e sensibilità, chiedendo che, quale che sia il meccanismo che sarà preferito, esso valga davvero "per tutti i partiti e ci sia davvero la possibilità di scelta tra più candidati".

La mia lettera è pubblicata sul numero 7 di domenica 19 febbraio 2012, che è nelle edicole e nelle chiese a partire da sabato 18, ma che è anche consultabile in rete per i lettori registrati del sito di Toscana Oggi.

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Messaggio rilanciato anche attraverso Toscana Insieme, il 21/2/2012 (Nda).

giovedì 16 febbraio 2012

L'amore per la libertà ti fa finire sul New York Times

L'amico Luca Nicotra (nella foto) è finito sul New York Times, come icona di una generazione di giovani che ama la libertà, vuole affermarsi attraverso l'impegno personale, lotta per una società che premi il merito. Il giovane segretario nazionale di Agora Digitale ha  scritto sulla sua pagina Facebook, con apprezzabile understatement: "Non c'e' meritocrazia nel finire sulla stampa estera per il fatto di non avere un posto fisso e di essere un 'giovane' a 29 anni. Ma visto che mi viene data la possibilità di far arrivare un messaggio dalla generazione precaria di cui faccio parte, oggi ci provo". Bravo Luca, continua così. Una volta tanto va in prima pagina l'amore per la libertà della rete, per le riforme politiche, per la rivoluzione liberale!


PS
Siccome Luca Nicotra appartiene a un ambiente di giovani brillanti e creativi, con cui ho avuto il privilegio di essere in contatto anche attraverso il Phd-Plus dell'Università di Pisa, c'era da aspettarsi anche una piccola ma deliziosa presa in giro: Luca Nicotra, dopo il suo exploit di visibilità, è stato ritratto anche in una bellissima, ma inventata, copertina dell'International Herald Tribune.

martedì 14 febbraio 2012

Costituzione di Italia Futura Prato

Il giorno di S.Valentino 2012 ho partecipato alla costituzione di Italia Futura Prato, entrando anche nel suo consiglio direttivo. E' una piccola soddisfazione. Un modo per tornare a condividere, attualizzandola, la storia del nostro modernamare Prato...
Il presidente di Italia Futura Prato è Francesco D'Ambrosi.
Del direttivo fanno parte anche Lapo Cecconi, Andrea Biancalani, Alessia Carovani, Marco Cavallaro, Rodolfo Fregoli, Paolo Olmi.

lunedì 13 febbraio 2012

Che fare nei prossimi dieci anni, mentre aspettiamo i primi dividendi delle riforme federali?

Un buon incontro politico del centrodestra al Parlamento toscano, lunedì 13 febbraio 2012: un convegno sul federalismo fiscale voluto dal portavoce dell'opposizione, Stefania Fuscagni, dal presidente PDL, Alberto Magnolfi, e dal capogruppo della Lega Nord - Toscana, Antonio Gambetta Vianna.
Il federalismo fiscale, pur con tutti i limiti e la farraginosità della normativa, è un obiettivo storico indispensabile, ineludibile, necessario alla salvezza della Repubblica.
Ho potuto incontrare molti di quei legislatori toscani su cui stiamo esercitando la nostra amichevole azione di moral suasion in favore di una riforma elettorale toscana fondata su primarie obbligatorie e collegi uninominali.
Alberto Magnolfi ha ricordato la perdurante necessità di uno degli impegni storici dell'opposizione nella vita politica regionale toscana, quello del completo ripensamento della spesa storica e di tutti i suoi sprechi.
Enrico La Loggia, presidente della commissione bicamerale che ha istruito i decreti attuativi del federalismo fiscale, ha confidato che, dopo un centinaio di conferenze a cui è stato invitato, in tutta Italia, per spiegare i contenuti della legge sul federalismo fiscale, la 42 del 2009, quello di oggi è stato il primo convocato su iniziativa del PDL. Un piccolo segnale d'allarme sullo stato di salute del principale partito del paese.
L'on. Maurizio Bianconi ha invitato gli amministratori locali del PDL ad accettare fino in fondo la sfida dell'unificazione fra piccoli comuni, per il rafforzamento del nostro autogoverno locale. Autogoverno toscano che peraltro è già più forte che nel resto d'Italia, grazie agli effetti a lungo termine della riforma comunitativa leopoldina, realizzata dai granduchi toscani Asburgo-Lorena a partire dal 1772.
Il consigliere regionale Alessandro Antichi ha lanciato un appello urgente al PDL nazionale: basta perdere tempo in discussioni ideologiche sull'art. 18 della legge 300 del 1970, che riguarda una minoranza assoluta di lavoratori italiani e poche grandi aziende.
In attesa che, non prima di un decennio, si manifestino gli effetti virtuosi delle riforme sul federalismo fiscale, cosa possiamo fare per ridurre il peso dello stato sui cittadini, i costi impropri della politica, in funzione di una ripresa economica e sociale del nostro paese?
Non bastano le misure d'emergenze prese dal governo Monti.
Non basta la riforma Nencini, qui in Toscana.
Il paese, ha insistito Antichi, citando anche gli ultimi articoli di Piero Ostellino, vive sotto il dispotismo amministrativo di una congerie di enti e autorità: centinaia di comuni, decine di province, enti intermedi, autorità e ambiti, società e consorzi, agenzie regionali e nazionali.
Il lavoro e l'impresa sono schiacciati sotto un peso fiscale che è di almeno 15 punti percentuali più alto che negli altri paesi europei, quelli che hanno investito nella semplificazione e nella competitività.
E' urgente, ha detto Antichi, un impegno nazionale e regionale per ridurre drasticamente il numero delle amministrazioni che sovrastano i cittadini e le imprese, e il loro costo.
E' vitale che si inizi subito a detassare, vigorosamente, il lavoro, l'impresa, l'innovazione.
Se non facciamo qualcosa subito, se non rimettiamo in moto l'economia, se non liberiamo le energie degli imprenditori e degli innovatori, senza crescita, il nostro futuro non sarà molto diverso da quello della Grecia.
Una "predica liberale" come non ne sentivo da tempo, in ambito PDL. Bravo Alessandro.

domenica 12 febbraio 2012

It does get better

Un altro straordinario "colpo" del Trevor Project: un video che contiene la testimonianza umana e civile di membri queer del San Francisco Police Department. Differences are a source of strenght and pride, believe them, it will get better.

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sabato 11 febbraio 2012

Curare i gay?

E' uscita sul sito http://www.gionata.org la recensione del libro "Curare i gay?": potete leggerla integralmente qui, di cui ho curato il copywriting.
Il libro è edito da Raffaello Cortina Editore. Gli autori sono tre: Jimmy Ciliberto e Federico Ferrari, psicologi che collaborano con il Centro Milanese di Terapia della Famiglia, e il mio amico Paolo Rigliano, psichiatra e psicoterapeuta, molto noto per il suo libro “Amori senza scandalo”  (Feltrinelli, 2001).
"Curare i gay?" è un testo importante, il primo in lingua italiana a sottoporre a una rigorosa critica scientifica le pretese scientiste e fondamentaliste dei tanti "guaritori" che si propongono di "riparare" i gay.
Paolo Rigliano è stato intervistato da Luciana Sica, su Repubblica, a proposito di questa opera di smascheramento delle terapie riparative. Anche questa intervista è riprodotta integralmente su Gionata.
Questa opera scientifica rafforza quello che è sempre stato il nostro convincimento interiore. Per dirla con parole che ripetiamo spesso, nel mondo degli omosessuali credenti, D-o non è la Fiat e noi non siamo "macchine" sbagliate, che hanno bisogno di "riparazione".

giovedì 9 febbraio 2012

Si muove la sinistra per nuove leggi elettorali

Oggi una importante rappresentanza della sinistra fiorentina e toscana ha comprato una pagina a pagamento sul Corriere Fiorentino, per annunciare, per domani, venerdì 10 febbraio 2012, alle ore 17, in Palazzo Vecchio, nella Sala degli Incontri, una assemblea pubblica per una nuova legge elettorale, sia in Toscana che a livello nazionale, per ripristinare la sovranità popolare e tornare nell'alveo della Costituzione.

L'incontro è patrocinato dai gruppi consiliari al comune di Firenze di PD, IDV, Sinistra e Cittadinanza, SEL, Spini per Firenze, Perunaltracittà.

Introduce Gaeano Azzariti, costituzionalista della Sapienza di Roma.

Intervengono Clotilde Giurleo, coordinatore regionale donne IDV; Carlo Leoni, Forum nazionale riforme del SEL; Marco Ruggeri, consigliere regionale e membro della segreteria regionale PD; Giovanni Russo Spena, Forum istituzioni e democrazia della Federazione della Sinistra.

Coordinano l'incontro Corrado Mauceri, del Gruppo unitario per la riforma delle leggi elettorali, e Marcella Bresci, del Comitato per la difesa della Costituzione.

Al Gruppo unitario per la riforma delle leggi elettorali nazionale e regionale, il comitato che viene lanciato proprio da questo grande appuntamento pubblico, hanno sinora aderito:

- Associazione per una sinistra unita e plurale
- Comitato per la difesa della Costituzione
- Federazione della sinistra
- Italia dei Valori
- Movimento Azione Laburista
- PD - Cambia l'Italia
- Rifondazione Comunista - Federazione della Sinistra
- Sinistra Ecologia Libertà
- Sinistra per la Costituzione - Federazione della Sinistra
- Perunaltracittà
- Verdi Toscani
- Associazione Art. 53
- Carovana per la Costituzione - SEMPRE
- Cacerolazos

Per maggiori informazioni: 333-7112697
Email: xlademocrazia@libero.it
Fax: 055-588820

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Il messaggio che ho inviato a questa assemblea:

Personalmente e a nome del nostro Gruppo bipartisan per la Riforma Toscana - primarie obbligatorie e collegi uninominali - inviamo i più sentiti auguri di successo alla vostra assemblea di venerdì 10 febbraio 2012 a Firenze. Siamo sicuri che diventerà una tappa significativa del cammino verso le necessarie riforme delle leggi elettorali, sia in Toscana che a Roma.
Ci teniamo a sottolineare, soprattutto all'arcobaleno di identità e diversità che si riunisce in Palazzo Vecchio in questa occasione, tre punti che riteniamo importanti:
- che la nostalgia della vecchia proporzionale e delle vecchie preferenze è un veleno esiziale per tutti, ma per le forze minori, diverse e alternative, più che per quelle grandi;
- che l'istituzionalizzazione delle primarie, magari a partire dalla riforma elettorale toscana, sarebbe un traguardo storico per tutte le forze politiche; ancora una volta per le piccole, non meno che per le grandi;
- che i collegi uninominali, che sono lo strumento ideale per la selezione di un personale politico che sappia unire e rappresentare responsabilmente territori e differenze, sono facilmente temperabili con una nitida ed equa quota proporzionale.
In attesa di poterci incontrare per dialogare a tutto campo sulla riforma elettorale toscana, un cordiale saluto.




Mauro Vaiani
(attivista e blogger di http://diversotoscana.blogspot.com)

mercoledì 8 febbraio 2012

La riforma possibile e il lavoro di Ceccanti

PD e PDL - ma anche il Terzo Polo - stanno scoprendo che, forse, grazie a una bella quota di collegi uninominali e a una giusta porzione di proporzionale, le loro posizioni in materia di riforma elettorale nazionale non sono poi così distanti. Le primarie, poi, nei collegi uninominali, potrebbero davvero diventare una realtà universale. Al centro del dibattito c'è il buon lavoro di Stefano Ceccanti e, si parva licet, anche la piccola testimonianza di persone come il nostro Francesco Clementi e tanti altri amici del nostro gruppo per la riforma elettorale toscana.

Approfondisci su:
http://www.linkiesta.it/pd-pdl-elezioni-ceccanti

domenica 5 febbraio 2012

Un'altra scelta religiosa, quarant'anni dopo quella dell'AC

Un articolo di Giovanni Colombo scritto per un numero della rivista il Margine, uscito in primavera. Comunione e Liberazione sta tentando una "scelta religiosa", quaranta anni dopo quella fatta, con coraggio profetico, dall'Azione Cattolica Italiana. Lo abbiamo ricevuto il 5 febbraio 2012, in anteprima, dall'autore. Abbiamo deciso di pubblicarlo anche qui, per la sua importanza e per il dibattito pubblico che può suscitare e che lo stesso autore ha auspicato (Ndr, 3/6/2012).




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La "scelta religiosa" di Comunione e Liberazione

"Non è povera voce di un uomo che non c' è, la nostra voce canta con un perché". La voce dei diecimila presenti risuonò commossa nel Duomo di Milano il 24 febbraio 2005, a conclusione dei funerali di don Luigi Giussani (di seguito: il Gius), fondatore di Comunione e Liberazione, celebrati dall'allora Cardinal Joseph Ratzinger. Ora, a sette anni di distanza, mentre sta per iniziare il processo di beatificazione del prete carismatico, la voce che risuona pubblicamente è quella delle due guide spirituali attualmente più importanti per il movimento: il Cardinale Angelo Scola, neo-arcivescovo di Milano - va da sé che il Cardinale, cresciuto col Gius e per questo motivo ordinato prete lontano dalla diocesi di Milano, ritornatovi da sommo pastore, oggi rappresenta ben più di Cl - e don Juliàn Carròn, il prete spagnolo di 62 anni successore del Gius. Entrambi, nell'arco di un mese, sono stati intervistati dal Corriere della Sera (Scola il 23 dicembre, Carròn il 16 gennaio) e nelle due interviste, raccolte dallo stesso giornalista, Aldo Cazzullo, hanno ripetuto le medesime affermazioni. Segno di una strategia concordata? Credo di sì, la loro voce canta con un perché.


Cl come l'Ac?
Sia Scola sia Carròn spingono per un chiaro riposizionamento del movimento. Cl è educazione (Scola: "Credo che Cl sia un fenomeno educativo ecclesiale formidabile, in cui ha primaria importanza la trasmissione tra le generazioni di una modalità persuasiva e vitale di essere cristiani" ; Carròn : "Siamo una realtà educativa, con tantissimi ragazzi che, affascinati dall'incontro cristiano, hanno scelto di rischiare…") che non deve essere mischiata con la politica (Scola: "Gli uomini che si sono giocati in politica portano lì la loro faccia e su questa base sono stati e saranno valutati dai cittadini"; Carròn: "Non esistono candidati di Cl, non esistono politici di Cl. Questa cosa, prima si chiarisce, meglio è."). Queste parole son musica per le mie orecchie. Sento quarant'anni dopo quelle distinzioni introdotte nella Chiesa italiana post-conciliare dall'Azione Cattolica ai tempi del nuovo Statuto del 1969 e della cosiddetta scelta religiosa (o educativa, tutti e due i termini erano usati dai dirigenti di allora per spiegare la svolta epocale). Ma non fu proprio l'accesa contrarietà a quelle scelte da parte del Gius il motivo principale della ferma decisione del Card. Colombo di sancire nel 1971 la fine del percorso unitario dell' associazionismo cattolico ambrosiano, fine che portò alla nascita ufficiale di Comunione e Liberazione? Carròn era allora un seminarista spagnolo che non aveva ancora incontrato il movimento e quindi non può ricordare quei tempi. Ma chi come me è intorno alla cinquantina ed è cresciuto nella diocesi di Milano non può dimenticare cosa ne seguì, la dura, rovente contrapposizione tra Cl e Ac protrattasi per un ventennio e (soc)chiusa per sfinimento reciproco: le parole di fuoco che volarono durante le assemblee ecclesiali, le liste divise nelle scuole e nelle università, i furibondi attacchi del giornale fondamentalista Il Sabato (dove scrivevano, tra gli altri, la penna delicata di Alessandro Sallusti e il futuro spione Renato Farina alias Betulla, mentre Maurizio Lupi era l' addetto al marketing) alla presidenza Monticone e alla memoria del professor Giuseppe Lazzati, che innestò anche un processo davanti il tribunale ecclesiastico di Milano, le critiche feroci alla Presidenza della Cei per l'impostazione data ai convegni ecclesiali di Roma e di Loreto. E ora che succede? Cl sta diventando come l' Ac? E quarant'anni dopo sarà di nuovo un Cardinale di Milano a sanare la frattura del 1971 e a promuovere la riunificazione del laicato cattolico? Chissà cosa si sta decidendo lassù nelle alte sfere del cattolicesimo italiano, intanto, a me che son quaggiù nella bruma padana, par di capir questo: Cl sta tentando di staccarsi da Cl. Non è la prima volta. E già successo esattamente vent'anni fa, con la chiusura del Movimento popolare.

Il popolo canta la sua liberazione
Ve lo ricordate l'Emmepì, e la canzone - inno di Claudio Chieffo, "Il cantastorie ha cominciato a raccontare, il tessitore ha cominciato a dipanare… Il popolo canta la sua liberazione…"?
Fin dall'inizio Cl si impone per la sua proposta fin troppo integrale, che non accetta le distinzioni conciliari tra fede e impegno politico. Da questo punto di vita il Gius ripropone, anzi indurisce lo schema tradizionale della cristianità lombarda. Non a caso, il giorno successivo alla sua morte, La Croix che è il giornale ufficiale della Chiesa cattolica in Francia, come lo è Avvenire in Italia, scrisse che "incarnò l' integralismo". Per Cl esperienza ecclesiale e esperienza sociale e politica sono le due facce della medesima medaglia. Da una parte il libretto delle ore Jaca Book, dall'altra i volantinaggi davanti alle scuole. Da una parte la scuola di comunità, dall'altra la CUSL (Cooperativa Universitaria Studio e Lavoro). Se sei di Cl, sei sempre di Cl, nessun indebolimento dell'identità è ammesso. Ho fatto il liceo a Desio, nella patria del Gius, compagno di classe per cinque anni del nipote del Gius, e lì nessuno mi ha mai detto “non esistono candidati di Cl”, perché l'impostazione era esattamente quella contraria: votalo perché è del movimento. Così è sempre successo, prima, nelle scuole, e poi, dal novembre 1975, con lanascita del Movimento Popolare, in politica. Mp non si è mai presentato formalmente come Cl, ma nessun ciellino ha mai fatto esperienza politica fuori da Mp. E non conosco nessun militante ciellino che abbia votato candidati diversi da quelli sponsorizzati da Mp.
Il leader politico indiscusso è sempre stato lui, il barbuto di bella presenza che vien da Lecco, Roberto Formigoni, il novello Parsifal - "Parsifal, Parsifal non ti fermare, non fermarti alla corte delle anime nane…", parole e testo del solito Chieffo -. Aspetta fino al 1984 a scendere direttamente in campo ma quando lo fa è subito boom. Viene eletto al Parlamento Europeo con il record delle preferenze. Nel 1987 entra anche nel Parlamento italiano. Nel 1989 bissa il successo alle Europee. Ovunque si candidi sono tonnellate di preferenze. In effetti il Movimento dà il meglio di sé durante le campagne elettorali trasformandosi in una straordinaria macchina da guerra. Il meccanismo delle preferenze multiple permette di eleggere i ciellini doc e di volta in volta i candidati giudicati affini. Il tutto è perfettamente oliato.  A mia memoria, si inceppa solo una volta, nelle elezioni politiche del 1987, nel collegio Milano-Pavia. Per sostenere Franco Piga, potente andreottiano, ex Presidente della Consob, restano esclusi i doc Alberto Garocchio e Vincenzino La Russa (fratello maggiore del più famoso Ignazio). Poco male: si rimedia alle successive elezioni amministrative sistemando i due a Palazzo Marino.
Mp, che fin dal suo inizio piazza uomini da tutte le parti (ad esempio, nelle elezioni politiche del 1976, elegge in Parlamento, collegio Genova-Savona-Imperia-La Spezia, tale Marco Mazarino De Petro… Chi è costui? Lo ritroviamo trent'anni più tardi condannato per le tangenti degli affari petroliferi "Oil for food" con Saddam), cresce prepotentemente negli anni Ottanta scegliendo come nume tutelare Giulio Andreotti e alleandosi con i pezzi più compromessi della Dc. Poi, con lo scoppio di Tangentopoli, la triste fine. A Milano i candidati eletti alle Regionali - Antonio Simone, Luigi Martinelli, Vigilio Sironi vanno tutte e tre in galera e vengono condannati; a Roma finisce davanti ai giudici il gruppo della Cascina, guidato da Marco Bucarelli e dal prete milanese don Giacomo Tantardini e legato a doppio filo con lo squalo Sbardella. Cl allora decide di staccarsi da Cl.
Il presidente del Mp in quel momento è Giancarlo Cesana, il laico più importante nella gerarchia ecclesiale ciellina, attuale presidente della Fondazione Policlinico di Milano. Cesana, nel dicembre 93, chiama i giornalisti e dichiara ufficialmente chiusa l'esperienza. La presenza si riorganizza, sul versante sociale e economico, attraverso la Compagnia delle Opere e, sul versante politico, direttamente attorno a Formigoni.

Roberto, uno di noi
Roberto e i suoi amici (questa è la formula inizialmente adottata che si è poi trasformata in una sigla, Rete Italia) scelgono Forza Italia e ottengono da Silvio la guida della Regione Lombardia. Roberto, uno di noi (questo è lo slogan dell'ultima campagna elettorale) attira come il miele tutte le presenze cielline di tutti i settori della vita civile e economica. Vengono anche da fuori: da Rimini giunge Nicola Sanese, già deputato per cinque legislature, a cui viene affidato il ruolo strategico di segretario generale della Regione, e da Cesena Romano Colozzi, a cui tocca il posto altrettanto cruciale di assessore al bilancio. A questo mondo così compatto che assomiglia quasi a una setta si agganciano tanti altri soggetti economici e imprenditori, specie nel settore d'oro della sanità. Due nomi per tutti: il San Raffaele di don Verzè, che in questi anni si è avvalso ampiamente dei servigi di Pierangelo Daccò, amico di barca di Roberto, finito in carcere nell'inchiesta sulla bancarotta dell'ospedale - e quello del nuovo acquirente del San Raffaele, Giuseppe Rotelli, che, regnante Roberto, espande notevolmente i volumi del suo gruppo ospedaliero San Donato: possiede 17 ospedali in Lombardia e 1 in Emilia, e con il San Raffaele diventerà il primo operatore privato italiano nel settore della sanità.
(...) Negli ultimi 10 anni è una escalation di inchieste giudiziarie: nell'ultima, che ha portato all'arresto di Massimo Ponzoni, ex assessore regionale pupillo del Presidente, e di Antonino Brambilla, ciellino della prima ora, vicepresidente della Provincia di Monza (Brambilla è la terza volta che va in prigione negli ultimi vent'anni e sempre per gli stessi motivi!).
Ma Roberto non fa un plissé. Continua a negare l'esistenza di una questione morale. Denuncia un complotto della sinistra. Insiste a battere il mea culpa sul petto degli altri (voi di sinistra avete Penati!). Non smette di coltivare sogni di gloria (vuole le primarie nel Pdl per battere Alfano e succedere a Silvio). Cambia a ripetizione giacche e scarpe. Fa la diva pazzerella. A 65 anni è uno spot vivente allo jogging e alle creme antirughe. Da Parsifal a Dorian Gray, chi l'avrebbe mai detto?

Regnavit a ligno
Credo che non serva aspettare altri interventi della magistratura per capire che il mondo politico formigoniano ha ormai preso una deriva che ripropone, in grande, tutte le caratteristiche negative dell'ultima fase di vita del Movimento popolare. Quindi si può ben capire la strategia preoccupata delle guide spirituali del movimento. Cl riuscirà a staccarsi di nuovo da Cl? Forse sì, forse no. Questa volta la metastasi è molto più estesa che vent'anni fa e minaccia l'intero organismo. L'esito felice non è per nulla garantito. Del resto chi conosce la storia della Chiesa sa che è già successo in passato che movimenti di origine religiosa, diventati fiorentissimi, siano decaduti travolti da eccesso di potere e di ricchezza. A Milano c'è il precedente famoso dell'Ordine degli Umiliati.
Quindi molto, quasi tutto dipenderà dalla volontà dei dirigenti (il movimento ha sempre avuto un'organizzazione piramidale).
L'exit strategy non può non prevedere, innanzitutto, un minimo di critica e di autocritica sul recente passato. Invece nelle due interviste le risposte alla domande di attualità sono sconfortanti, così mosce che neanche il miglior Forlani sarebbe riuscito a dir meglio. Berlusconi? Scola : "E' presto per dare un giudizio complessivo. La mia attenzione è puntata sul compito della Chiesa e degli uomini di Chiesa quindi su ciò che mi riguarda personalmente su quello che la grande tradizione chiama il bonum ecclesiae…"; Carròn: "Non ho gli strumenti per dare un giudizio globale. Nella sua vicenda vedo aspetti positivi che hanno fatto bene all'Italia e aspetti negativi". Il San Raffaele? Scola: "Mi mancano troppi elementi per formulare un giudizio che ora si baserebbe solo su quanto apprendo dai media."; Carròn: "Lo vedo dall'esterno. Non conosco la vicenda giudiziaria. Ma ricordiamoci che si tratta di una grandissima istituzione.".
Se l'approccio resta questo, alla camomilla, dubito che l'operazione salvataggio riesca. Se invece le autorità del movimento intendono fare quel che dicono e riconcentrarsi finalmente sull'essenziale, si apre un altro scenario: revisione dell'impianto educativo, introduzione di alcune sacrosante distinzioni quella ad esempio tra peccato e reato - , modifiche del linguaggio, rinuncia a una serie di ricchezze, richiesta di comportamenti coerenti.
La scelta religiosa, quando è fatta fino in fondo, è rigenerativa. Ma è scelta a caro prezzo, "spezza le veni nelle mani, mischia il sangue col sudore se ne rimane" (questo non è Chieffo, è Fossati ne “La costruzione di un amore”). Arrivato a questo punto della mia vita, stagionato da un trentennio di esperienza sul campo, esito addirittura a consigliarla, visto che essa, a differenza di quanto hanno continuato a pensare i suoi detrattori, inchioda a criteri di vita molto esigenti, quasi impossibili.
Nelle scelte mondane il credente dovrà correre il proprio rischio senza utilizzare la Chiesa. Dovrà tener conto del criterio di affinità: sarà suo quello che è affine o più affine (il comparativo dice meno del semplice positivo) alla logica del Vangelo. Dovrà ricordarsi in ogni istante che ci sono soggetti più biblici di altri: i poveri, i malriusciti, gli affamati, i puri di cuore, i perseguitati, tutti soggetti delle beatitudini. E soprattutto dovrà accettare la verità più dura di tutte: che il fatto cristiano incontra solo tangenzialmente e per pochi istanti il successo di questo mondo. Regnavit a ligno, non dai bordi di uno yacht.

Giovanni Colombo
Milano

giovedì 2 febbraio 2012

La nostra campagna per la riforma toscana, un anno dopo

Giovedì 2 febbraio 2012, per la Candelora, il Tirreno ha ospitato un mio pezzo, dedicato all'intenso anno di campagna per la riforma elettorale toscana che è passato, forse non invano.
Ecco il testo: 



Un anno fa, per la Candelora 2011, un gruppo di cittadini, intellettuali, appassionati di politica toscana, inviava un appello ai legislatori toscani, affinché si decidessero a modificare la legge elettorale regionale, abolendo le odiate liste bloccate, senza però tornare indietro, al disastroso passato delle preferenze.
Su un blog - http://diversotoscana.blogspot.com - abbiamo raccolto una cinquantina di testimonianze in favore di questo cambiamento, dagli impegni solenni e ripetuti assunti dal presidente toscano Enrico rossi, alle testimonianze di studiosi ed esperti, alle prese di posizioni di politici toscani e non solo, sia di sinistra, che di centro, che di destra.
Oggi quei cittadini sono diventati anche un gruppo Facebook di 80 membri, che si chiama “Riforma Toscana”. Hanno trovato una convergenza con i 101 intellettuali laici, socialisti, riformatori, liberali, del gruppo http://www.pensalibero.it/. Hanno costruito una capacità di dialogo trasversale, per esempio con i circoli toscani di Libertà e Giustizia (http://www.libertaegiustizia.it/).
Un anno dopo, questa piccola “lobby” per la riforma elettorale può rivendicare di aver contribuito a evidenziare ciò che può unire, dopo tante divisioni.
Si è registrata e incoraggiata una convergenza seria, genuinamente bipartisan e sinceramente trasversale, attorno a due punti: primo, gli eletti devono tornare ad essere espressione diretta di un territorio; secondo, gli elettori devono scegliere non solo i partiti, ma anche la persona che rappresenta il partito in ciascun territorio.
La prima convergenza spinge verso collegi più piccoli di quelli provinciali attuali. C’è un forte orientamento verso i collegi uninominali, che fanno parte della grande tradizione delle democrazie anglosassoni ma anche, non scordiamolo, della storia italiana e toscana.
Il secondo comune interesse spinge verso una forma di voto obbligatorio alle persona, non solo al partito. Uno dei modi in cui questo potrebbe essere realizzato è l’istituzionalizzazione delle primarie, in modo tale che esse siano celebrate, con regole uguali per tutti, da tutti i partiti, con il coinvolgimento di tutti i cittadini.
La tregua politica nazionale apre uno spiraglio a questa possibile riforma.
La Toscana può dare - anche questo ha promesso il governatore Rossi - un segnale positivo alla politica nazionale.
La finestra di opportunità è aperta ora, in questi mesi.
Non perdiamo questa occasione.

Mauro Vaiani

 

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Lo si può leggere anche sulla rassegna stampa del Consiglio regionale della Toscana. Potete anche rivedere, un anno dopo, il nostro appello della Candelora 2011 ai legislatori toscani. Visitate la pagina dedicata alla nostra campagna per l'abolizione delle liste bloccate, per i collegi uninominali, per le primarie obbligatorie in Toscana. Buona Candelora 2012 a tutti!


PS
Alle tante varianti dei detti sulla Candelora, aggiungo quella di casa mia: Per la Candelora, o che nevihi, o che pioa, dell'inverno siamo fora, se c'è i ssole o tira vento, dell'inverno siamo drento. Mettiamola così: la neve di oggi su Firenze e sulla Toscana, oltre che portare sollievo alla siccità invernale, speriamo che sia foriera di una mite primavera. Per la natura, nelle nostre vite... E per le istituzioni dell'autogoverno toscano. Io ho fiducia! Ci voglio credere!


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