Memoria della Shoah, del tentativo di sterminare l'intero popolo ebraico.
Memoria dell'Olocausto di tutti coloro per cui non c'era posto nel totalitarismo nazista, fra cui noi, persone omosessuali. A chi ha tempo, segnalo questa testimonianza su Pierre Seel, un omosessuale deportato.
Memoria di tutte le vittime del nazifascismo.
Memoria della Resistenza e della Liberazione, sempre, sempre, sempre.
Memoria delle vittime di tutti i totalitarismi, vecchi e nuovi, sfacciati o camuffati, e di tutte le forme di violenza politica.
Onore, sempre, sempre, sempre, a chi ascolta la propria coscienza e, nel momento supremo, preferisce morire con dignità, piuttosto che vivere come schiavo o, peggio, complice dei carnefici.
* * *
Facciamo memoria, nel giusto ordine, facendo attenzione alle parole, opponendo la nostra chiarezza morale a coloro che, per giustificare la propria ignoranza o la propria vigliaccheria, richiamano sempre altre catastrofi, quasi che l'esistenza di altri drammi, come quelli delle foibe. o le altre tragedie del socialismo reale, o quelle causate dai nazionalismi nel Mediterraneo e nel Terzo Mondo, servisse come da giustificazione, o comunque consentisse di ridimensionare le responsabilità naziste, fasciste e di tutte le forme, antiche o moderne, di antisemitismo e di disprezzo dei diritti umani di altre minoranze e dissidenze.
Trovo particolarmente insidioso il modo di ragionare di coloro che, non volendo affrontare alla radice le vergogne della nostra storia, non potendo o non sapendo ammettere di essere stati dalla parte sbagliata, continuano a pensare che davvero, in fondo, il fascismo in Toscana e in Italia sia stato in qualche modo giustificato dagli eccessi del comunismo qui, o in Russia, o altrove.
Occorre davvero un grande senso critico, occorre essere sinceramente estranei agli eccessi di tutte le ideologie del Novecento, per capire, profondamente e serenamente, che non è così, che gli orrori di una parte non giustificano gli orrori dell'altra.
Occorre riflettere, con coraggio, sulla realtà che le radici del totalitarismo sono intrecciate con quelle della nostra stessa modernità e che per districarle occorrerà tanta lucidità, tanta capacità critica, in questa e nelle generazioni future.
Memoria dell'Olocausto di tutti coloro per cui non c'era posto nel totalitarismo nazista, fra cui noi, persone omosessuali. A chi ha tempo, segnalo questa testimonianza su Pierre Seel, un omosessuale deportato.
Memoria di tutte le vittime del nazifascismo.
Memoria della Resistenza e della Liberazione, sempre, sempre, sempre.
Memoria delle vittime di tutti i totalitarismi, vecchi e nuovi, sfacciati o camuffati, e di tutte le forme di violenza politica.
Onore, sempre, sempre, sempre, a chi ascolta la propria coscienza e, nel momento supremo, preferisce morire con dignità, piuttosto che vivere come schiavo o, peggio, complice dei carnefici.
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Facciamo memoria, nel giusto ordine, facendo attenzione alle parole, opponendo la nostra chiarezza morale a coloro che, per giustificare la propria ignoranza o la propria vigliaccheria, richiamano sempre altre catastrofi, quasi che l'esistenza di altri drammi, come quelli delle foibe. o le altre tragedie del socialismo reale, o quelle causate dai nazionalismi nel Mediterraneo e nel Terzo Mondo, servisse come da giustificazione, o comunque consentisse di ridimensionare le responsabilità naziste, fasciste e di tutte le forme, antiche o moderne, di antisemitismo e di disprezzo dei diritti umani di altre minoranze e dissidenze.
Trovo particolarmente insidioso il modo di ragionare di coloro che, non volendo affrontare alla radice le vergogne della nostra storia, non potendo o non sapendo ammettere di essere stati dalla parte sbagliata, continuano a pensare che davvero, in fondo, il fascismo in Toscana e in Italia sia stato in qualche modo giustificato dagli eccessi del comunismo qui, o in Russia, o altrove.
Occorre davvero un grande senso critico, occorre essere sinceramente estranei agli eccessi di tutte le ideologie del Novecento, per capire, profondamente e serenamente, che non è così, che gli orrori di una parte non giustificano gli orrori dell'altra.
Occorre riflettere, con coraggio, sulla realtà che le radici del totalitarismo sono intrecciate con quelle della nostra stessa modernità e che per districarle occorrerà tanta lucidità, tanta capacità critica, in questa e nelle generazioni future.
Un nostro scatto durante una visita al museo della Resistenza di S.Anna di Stazzema, dicembre 2010 (M.V.) |
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