Un discorso diverso in Toscana, per chi crede, in questa nostra madreterra, in questa fugace vita, in qualcosa di diverso

sabato 8 gennaio 2011

Vent'anni contro le preferenze

Una riflessione ai margini di uno scambio mail avuto con Antonio Floridia
di Mauro Vaiani

E' iniziato il 2011, l'anno in cui il Consiglio regionale toscano dovrà ridiscutere la propria legge elettorale. C'è la promessa solenne del governatore Rossi. C'è un consenso diffuso attorno ad alcuni principi che, come ha ricordato Carlo Fusaro sul Corriere Fiorentino, il 4 gennaio scorso, fanno parte del dibattito toscano su una migliore selezione del personale politico, sin dall'inizio degli anni 2000.
C'è anche il consenso trasversale di quei consiglieri di sinistra, di centro e di destra, che sono fortemente radicati nei propri territori e determinati ad ascoltare la richiesta di cambiamento che proviene dai loro elettori.
C'è l'opportunità, che soprattutto le forze di centrosinistra e quelle che vogliono rinnovare il centrodestra non possono non cogliere, di mandare un segnale forte alla palude romana, perché anche lì si provveda ad andare oltre il Porcellum.
Antonio Floridia, il direttore dell'Osservatorio elettorale della Regione, uno dei principali esperti toscani - e non solo - di elezioni e di sistemi elettorali, ci ha ricordato che la legge elettorale nazionale somiglia solo superficialmente alla nostra legge toscana.
Se Calderoli ci ha copiato, lo ha fatto davvero male, sfigurando le intenzioni del legislatore toscano.
Basti ricordare, a questo proposito, che le nostre circoscrizioni sono molto più piccole di quelle nazionali. Funzionano in modo molto simile a circoscrizioni uninominali.
Le primarie, inoltre, per chi lo ha voluto e chi ci ha seriamente provato, come la più grande forza politica toscana, il PD, sono ormai una prassi consolidata, un processo competitivo e selettivo a cui hanno partecipato nel 2009 oltre 110.000 cittadini toscani.
Il disagio contro le primarie che periodicamente riemerge fra i Democratici, ammesso e non concesso che non sia solo mera resistenza di casta, sa molto di nostalgia della politica di una volta. A nostro parere non riuscirà a fermare lo sviluppo di questo potente strumento di partecipazione degli elettori alla scelta dei loro leader naturali.
La Toscana, quindi, non parte da una “porcata”, ma da una esperienza che ha già valorizzato collegi piccoli, che consentono una rappresentanza a tutti i territori, e da regole che già prevedono l'organizzazione di primarie.
A coloro che hanno nostalgia delle preferenze, ci permettiamo di ricordare che sono vent'anni che lottiamo per superarle.
Il 9 giugno 1991 la maggioranza assoluta dei cittadini italiani andò a votare sì nel referendum per l'abolizione delle preferenze all'italiana. Fu abbattuto un sistema che consentiva a ristrette minoranze organizzate di scegliere gli eletti all'insaputa della maggior parte degli elettori. Fu un primo segno di rivolta popolare contro lo strapotere delle fazioni, il clientelismo, la corruzione, gli eccessivi costi e lo scarso rendimento della politica.
Dobbiamo respingere la tentazione di guardare indietro, al vecchio rapporto, sempre ambiguo, fra l'eletto e i “suoi”, coloro che gli hanno dato la preferenza, sostenitori e clienti. Il ritorno delle preferenze, vent'anni dopo, oltre che avere qualcosa di beffardo, ci parrebbe un segno di perdita di memoria storica e di cultura istituzionale.
Guardiamo invece avanti, verso i collegi uninominali, che esaltano la responsabilità dell'eletto rispetto a tutta l'opinione pubblica del suo territorio. Coniugandoli pure, come accadeva una volta per l'elezione del Senato o come accade oggi per le province, con regole che consentano il recupero di rappresentanti anche per le forze minori.
Ci servono, infine, regole chiare e trasparenti, aperte e competitive, per la scelta del candidato di ciascun partito in ciascun collegio. Norme che siano uguali per tutte le forze in campo e che inizino a delineare quello “statuto pubblico” dei partiti, che è anch'esso, già da tempo, argomento di un fecondo dibattito, soprattutto qui in Toscana.


Firenze - Pisa, sabato 8 gennaio 2011

Mauro Vaiani
vaiani@unipi.it

Nessun commento:

Posta un commento

Post più popolari degli ultimi 30 giorni

Argomenti solidamente piantati in questa nuvola:

1989 a touch of grace abolizione delle province e delle prefetture Alberto Contri alternativa civico-liberale ambientalismo anti-imperialismo Anticolonialismo antiglobalismo antimilitarismo Antiproibizionismo Archivio cose toscaniste Archivio di Toscana Libertaria verso Toscana Insieme Archivio Gaymagazine Archivio Vaiani autogoverno della Sardegna autogoverno della Sicilia autogoverno della Toscana autogoverno di tutti dappertutto autonomie ambiente lavoro Autonomie e Ambiente autonomismo basta cicche BijiKurdistan borgate borghi e comuni brigate d'argento Bruno Salvadori bussini Campi Bisenzio Candelora Capitale Carrara chi può creare valore Chivasso cittadinanza attiva civismo come domare la spesa Comitato anti-Rosatellum confederalismo contro contro gli ecomostri contro il centralismo contro il virus del centralismo autoritario contro la dittatura dello status quo coronavirus Corsica Cosmonauta Francesco dalla mailing list di Toscana Insieme Decentralism International decentralismo dialogo autogoverno Disintegration as hope don Domenico Pezzini don Lorenzo Milani Draghistan ecotoscanismo Emma Bonino English Enrico Rossi eradication of poverty Eugenio Giani Eurocritica Europa delle regioni Fabrizio Valleri Fare Città fare rete Festa della Toscana Fi-Po Link fine del berlusconismo Forum 2043 frazioni Friuli Venezia Giulia garantismo gay alla luce del sole Gaza Gianni Pittella Gioiello Orsini Giulietto Chiesa Hands off Syria Hawaii Homage to Catalonia Hope after Pakistan Il disastro delle vecchie preferenze in difesa degli alberi In difesa di Israele Inaco Rossi indipendenze innocenza tradita internazionalismo Italia Futura Karl W. Deutsch la bellezza come principale indice di buongoverno Lahaina Leonard Peltier Libera Europa Libera Firenze Libera Toscana Liberi Fiorentini Liberiamo l'Italia Libertà in Iran libertino liste di proscrizione localismo Lucca 2012 Mario Monti Massimo Carlesi Matteo Renzi Maui Maurizio Sguanci Mauro Vaiani memoria storica meno dipendenza Mezzana Michele Emiliano monete locali Moretuzzo NO a questa tramvia antifiorentina no al presidenzialismo no al sindaco d'Italia no elettrosmog NoGreenPass Noi stessi NoMES nonviolenza Ora e sempre resistenza ora toscana OraToscana Oscar Giannino pace e lavoro Palestina Patto Autonomie Ambiente Patto per la Toscana Peace Is Possible - War Is Not Inevitable pionieri popolano postcoronavirus Prato Prima di tutto la libertà primarie Primavera araba 2011 quartieri quattrini al popolo Queer Faith radici anarchiche e socialiste Repubblica delle Autonomie ricostruzione di una moralità pubblica riforma elettorale toscana riformismo ritorno alla Costituzione rivoluzione liberale rivoluzione paesana rivoluzione rionale Romagna SaharaLibre salute pubblica San Carlo San Vincenzo Santa Cecilia Sergio Salvi sessantennio Siena silver brigades Simone Caffaz solidarietà toscana spezzare le catene del debito statuto pubblico dei partiti Stefania Ferretti Stefania Saccardi Svizzera tener desta la speranza territori The Scottish Side of History Too Big To Fail? Torre del Lago Toscana tradizioni e libertà Tunisia Ugo di Toscana uninominale Vannino Chiti Vecchiano veraforza Via dall'Afghanistan Vincenzo Simoni vittime yes in my backyard