Con mamma ieri ero al pranzo popolare, repubblicano e antifascista, organizzato dalla Casa del Popolo di S.Niccolò, a Firenze.
Abbiamo festeggiato il 70° anniversario della Liberazione.
Una bella giornata di riscoperta dei nostri valori civici e civili.
Eravamo con Silvano Sarti, nome di battaglia "Pillo" (nella foto), che ha trovato ancora una volta il modo di sollecitare un senso critico verso la politica e i partiti d'oggi. Il mio amico don Andrea Bigalli ha chiesto una riflessione su un tema antico ma sempre più spinoso, nel nostro tempo di cittadinanza digitale, quello dell'analfabetismo di ritorno, che mina alla base partecipazione e inclusione nella vita repubblicana. C'erano le mie compagne e compagni di Ireos, sempre in prima fila contro la discriminazione che colpisce le persone queer. Fra i tanti interventi, voglio ricordare anche quello del comitato mamme e genitori "L'infanzia non si appalta", di cui avremo occasione di riparlare presto.
La Liberazione è un momento centrale per la costituzione dell'identità toscana moderna, del federalismo italiano ed europeo, del risveglio dopo le sanguinose ubriacature nazionaliste, della pacificazione spirituale e sociale attraverso l'impegno interclassista per la libertà e per l'uguaglianza - impegno comune, da portare avanti tutti insieme, senza settarismi e frazionismi.
Il mio amico Inaco Rossi - ex repubblichino che, dopo essersi ritrovato dalla parte sbagliata, ne pagò il prezzo con onore e infine, dopo l'amnistia, aderì con entusiasmo alla nuova repubblica democratica italiana, fondata sul lavoro - è sempre spiritualmente con me, quando partecipo a questa festa.
Le tante esperienze e le diverse sensibilità che erano rappresentate in piazza Poggi, ieri, erano anche accumunate da una comune critica contro l'incompiuta riforma del sistema dei partiti. Lasciatemi esclamare: finalmente!
Il giorno dopo la Liberazione, sui media italiani soffia forte il vento cattivo di una contrapposizione nata male e irrigidita peggio, quella sull'Italicum.
In cosa stanno sbagliando, il primo governo Renzi e tutte le opposizioni, a mio parere?
Nell'aver lasciato eclissare, in una discussione tutta politicista e tutta interna all'attuale ceto politico, il tema centrale che in Italia resta irrisolto, da quando il popolo ha cominciato a buttar giù la partitocrazia, a colpi di referendum e di voti alle liste anti-sistema.
In Toscana, fra i democratici e i liberali, si è eclissato il tema delle primarie istituzionalizzare in piccoli collegi sovrani. Proprio qui, dove primi le avevamo celebrate con una legge regionale pionieristica.
Di conseguenza, il tema è scomparso dall'agenda del PD italiano e quindi da quella del paese e, a ben vedere, dall'agenda politica europea.
L'unico modo per avere una nuova generazione di leader locali forti, rappresentativi e unificanti, capaci di riforme profonde contro lo status quo toscano, italiano ed europeo, è quello di far tornare d'attualità il tema delle primarie istituzionalizzate e della sovranità elettorale del popolo che vota in piccoli collegi. Altro che capilista bloccati e lotteria unica nazionale dei nominati dalle segreterie di partito!
Finché non otterremo questo, resteremo inquieti e insoddisfatti.
Continueremo la nostra resistenza, finché la sovranità non tornerà al popolo, qui in Toscana e oltre.
Onore all'insegna del Comitato Toscano di Liberazionale Nazionale |
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